Delors, Prodi: piango con forte rimpianto un amico e un consigliereRoma, 27 dic. (askanews) – “Provo un sincero a grande dolore per la scomparsa di Jacques Delors, straordinario Presidente della Commissione Europea. Delors è stato un protagonista della storia dell’Europa che egli ha saputo guidare nella stagione della sua costruzione, operando con Kohl e Mitterrand in un clima di profonda intesa tra Francia e Germania. Ho sempre nutrito nei suoi confronti una profondissima stima e un’autentica amicizia e quando fui indicato come Presidente della Commissione Europea ho avuto in lui non solo un amico, ma un prezioso consigliere. Ripensando al suo operato provo un forte rimpianto per quegli anni così importanti poichè le condizioni di oggi sono profondamente mutate e ci troviamo dinanzi ad una drammatica frammentazione”. Lo dichiara l’ex premier ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi.
“Oggi – aggiunge Prodi- abbiamo perso un testimone della migliore storia europea che ci lascia un grande insegnamento: la ricerca dell’unità, la sola che ci consentirà di realizzare in modo compiuto il grande sogno europeo.Il mio pensiero commosso va alla sua famiglia e ai suoi cari”
Conte vs Meloni sui social: la pacchia è finita ma per l’ItaliaRoma, 27 dic. (askanews) -“In campagna elettorale, parlando di Europa, Meloni aveva detto che con lei al Governo la pacchia a Bruxelles sarebbe sicuramente finita. In molti le hanno creduto. Oggi sono sicuramente loro i più delusi. Mai avrebbero immaginato che con lei al Governo la pacchia sarebbe finita per l’Italia.Avevano creduto a un sano e verace patriottismo. Si sono ritrovati con un governo che alza la voce alle feste di partito ma quando mette il naso fuori dai confini si genuflette dappertutto”. Lo afferma sui suoi profili social il presidente M5s Giuseppe Conte in un post dal titolo “Avete visto Giorgia Meloni?” corredato dalla foto al bar in notturna della premier italiana con Scholz e Macron a Bruxelles, in cui contesta alla premier di essersi “genuflessa dappertutto” al cospetto degli altri leader Ue sul patto di stabilità
“Un tedesco, un francese e un’italiana si ritrovano seduti al tavolo di un bar. Sembra – attacca Conte la premier- l’inizio di una barzelletta. Ne girano tante costruite su questo schema. Di solito terminano con il nostro connazionale che – grazie a un colpo di ingegno o a una trovata furba – riesce ad avere la meglio sugli altri. Purtroppo non è andata così nella realtà. A quel tavolo si è consumato il fallimento europeo di Giorgia Meloni. Il suo sì al nuovo Patto di stabilità – secondo una stima dell’Istituto Bruegel, uno dei più autorevoli a livello europeo e mondiale – si traduce in oltre 12 miliardi di tagli l’anno per l’Italia. Tagli che ricadranno, è facile prevederlo, su sanità, scuola, lavoro e che comporteranno nuove tasse. Un incredibile fallimento di fronte al quale Giorgia Meloni non ha avuto neanche il coraggio di metterci la faccia, di spendere una parola di spiegazione per i cittadini italiani. Ha annullato per due volte la conferenza stampa di fine anno perché influenzata e ha trovato solo il tempo per un video social con l’albero di Natale per farci gli auguri”. “Degli auguri – prosegue l’attacco di Conte–abbiamo sicuramente tanto bisogno, visto che oggi lo stesso Giorgetti ha dovuto ammettere che il Patto negoziato in Europa è peggiore della proposta iniziale della Commissione europea. Addirittura Mario Monti aveva suggerito a Meloni “cuor di leone” di farsi sentire in Europa e porre il veto dell’Italia. La Presidente del Consiglio ha però preferito chinare il capo e arrendersi al ritorno dell’austerità”.
Delors,condoglianze Mattarella a Macron: l’Europa perde un suo arteficeRoma, 27 dic. (askanews) – “Con la scomparsa di Jacques Delors l’Europa tutta perde uno dei principali artefici degli storici progressi compiuti alla fine dello scorso secolo dal processo di integrazione europea, culminati con la firma del Trattato di Maastricht e la nascita della moneta unica.Figura eminente della vita politica francese, in qualità di Presidente della Commissione Europea Jacques Delors ha rappresentato un modello di europeismo sensibile a valori essenziali come la solidarietà, capace di portare avanti con razionalità e con passione grandi progetti che potessero unire e far progredire la costruzione comunitaria”. Lo scrive il Presidente della Repubblica,Sergio Mattarella, in messaggio di cordoglio inviato al Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron.
“Nel ricordarne il contributo fondamentale, desidero porgere a Lei, al popolo francese e alla famiglia Delors le più sincere condoglianze del popolo italiano e mie personali”, ha concluso il capo dello Stato. Roma, 27 dicembre 2023
Giorgetti, Calend: è sfiduciato da sua maggioranza, deve lasciareRoma, 27 dic. (askanews) – “Giorgetti dopo aver detto “Il MES era positivo per l’Italia da un punto di vista economico e finanziario” e averlo visto bocciare in aula senza colpo ferire, su iniziativa del suo partito, dovrebbe dimettersi. È chiaro che il Ministro non gode più della fiducia della sua maggioranza e dunque non può godere di quella dei suoi interlocutori internazionali. Per un paese fortemente indebitato la fiducia e l’accountability sono valori che non posso venir meno. Per molto meno nella storia repubblicana Ministri hanno compiuto questo atto anche a tutela della propria dignità personale.’ Lo dichiara via social il leader di Azione Carlo Calenda.
Tajani: la coalizione di governo è coesaRoma, 27 dic. (askanews) – “Pur essendo diversi non si illudano a sinistra che possiamo partecipare a operazioni contro il governo. La nostra identità, la nostra diversità si dimostra nei contenuti delle proposte, nella serietà. La nostra lealtà al governo è fuori discussione”. Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, Parlando a Montecitorio nel corso di una conferenza stampa congiunta con il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. “Questa coalizione è coesa, essere differenti non significa essere in contrasto. Dal ’94 ci dicono che siamo appiattiti su qualcuno ma siamo appiattiti su noi stessi”, ha ribadito.
Maratona per la manovra alla Camera, i riflettori puntati su GiorgettiRoma, 26 dic. (askanews) – Riprende il 27 dicembre, dopo la pausa di Natale e Santo Stefano, la maratona della manovra che entro Capodanno deve avere definitivamente la luce verde da Montecitorio, senza cambiare una virgola del testo licenziato giovedì scorso da palazzo Madama, pena l’esercizio provvisorio. L’esame alla Camera è iniziato venerdì in commissione dove è prevista una maratona il 27 dicembre, per poi passare da giovedì in aula. Il via libera definitivo in assemblea alla manovra 2024 è già fissato dalla conferenza dei capigruppo per venerdì 29 dicembre entro le 19, con dichiarazione di voto in diretta tv dalle 17.
Se dunque sulla carta il timing è definito e la maggioranza determinatissima a farlo rispettare senza sbavature, l’opposizione ha preannunciato tre giorni di barricate e di riflettori puntati sulla manovra e, personalmente, sul ministro leghista dell’Economia Giancarlo Giorgetti, alla luce del blitz Meloni-Salvini che ha portato la Camera giovedì scorso a bocciare la ratifica della riforma del Mes che Giorgetti non ha nascosto avrebbe preferito venisse approvata. Oltre mille sono gli emendamenti che dalla mattina alle 11 le opposizioni pretendono siano votati uno per uno dalla commissione, pronte all’ostruzionismo e con riserva di ripresentazione della montagna di richieste di modifiche in aula. Una maratona che sarà interrotta nel pomeriggio dall’audizione, appunto, di Giorgetti che sarà chiamato non solo a dare ragione delle scelte della manovra post modifiche apportate in Senato, bensì anche e soprattutto a mettere agli atti del Parlamento la sua posizione sul no italiano alla ratifica della riforma del Mes. Arrivato a 24 ore del sì del governo, invece, alla riforma del Patto di Stabilità pronunicato dallo stesso Giorgetti sull’accordo Scholz-Macron che le opposizioni (e non solo) accusano di penalizzarci. Un’audizione che si annuncia dunque al calor bianco. Per la quale c’è anche attesa per la posizione che prenderanno le due forze della maggioranza che aderiscono al Ppe, Forza Italia e Noi Moderati, che sulla ratifica del Mes si sono astenute, lasciando così che il no di Salvini e Meloni (unito a quello dei Cinque Stelle di Conte) prevalesse, ma marcando pure la differenza.
Antonio Tajani e Maurizio Lupi, che di quei due partiti sono i segretari, sempre il 27 dicembre alle 12, hanno annunciato una conferenza stampa a pochi passi da Montecitorio, dove a quell’ora la manovra riprende la maratona in commissione Bilancio. Nella sede di Forza Italia annunceranno una federazione dei rispettivi gruppi consiliari nel Lazio. Un’occasione per far sentire insieme la loro voce dopo la “svolta a destra” della maggioranza post Firenze e post Atreju che il voto di giovedì della Camera è sembrato alle opposizioni rappresentare.
Alla Camera riparte maratona su manovra, riflettori su GiorgettiRoma, 26 dic. (askanews) – Riprende domani dopo la pausa di Natale e santo Stefano la maratona della manovra che entro Capodanno deve vedere definitivamente la luce verde da Montecitorio senza cambiare una virgola del testo licenziato giovedì scorso da palazzo Madama, pena l’esercizio provvisorio. L’esame alla Camera è iniziato venerdì in commissione dove è prevista maratona domani, per poi passare da giovedì in aula. Il via libera definitivo in assemblea alla manovra 2024 è giù fissato dalla conferenza dei capigruppo per venerdì 29 dicembre entro le 19, con dichiarazione di voto in diretta tv dalle 17.
Se dunque sulla carta il timing è definito e la maggioranza determinatissima farlo rispettare senza sbavature, l’opposizione ha preannunciato tre giorni di barricate e di riflettori puntatati su manovra e, personalmente, sul ministro leghista dell’Economia Giancarlo Giorgetti alla luce del blitz Meloni-Salvini che ha portato la Camera giovedì scorso a bocciare la ratifica della riforma del Mes che Giorgetti non ha nascosto avrebbe preferito venisse approvata. Oltre mille sono gli emendamenti che da domattina alle 11 le opposizioni pretendono siano votati uno per uno dalla commissione,pronte all’ostruzionismo e con riserva di ripresentazione della montagna di richieste di modifiche in aula. Una maratona che sarà interrotta nel pomeriggio dall’audizione, appunto, di Giorgetti che sarà chiamato non solo a dare ragione delle scelte della manovra post modifiche apportate in Senato ma anche e soprattutto a mettere aglio atti del Parlamento la sua posizione sul no italiano alla ratifica della riforma del Mes a 24 ore invece del sì del governo alla riforma del Patto di Stabilità pronunicato dallo stesso Giorgetti sull’accordo Scholz-Macron che le opposizioni (e non solo) accusano di penalizzarci. Un’audizione che si annuncia dunque al calor bianco. Per la quale c’è anche attesa per la posizione che prenderanno le due forze della maggioranza che aderiscono al PPe , Forza Italia e Noi Moderati, che sulla ratifica del Mes si sono astenute: lasciando così che il no di Salvini e Meloni (unito a quello dei Cinque Stelle di Conte) prevalesse ma marcando pure la differenza.
Antonio Tajani e Maurizio Lupi che di quei due partiti sono i segretari sempre domani alle 12, hanno annunciato una conferenza stampa a pochi passi da Montecitorio dove a quell’ora la manovra riprende la maratona in commissione Bilancio. Nella sede di Forza Italia annunceranno una federazione dei rispettivi gruppi consiliari nel Lazio. Un’occasione per far sentire insieme la loro voce dopo la “svolta a destra” della maggioranza post Firenze e post Atreju che il voto di giovedì della Camera è sembrato alle opposizioni rappresentare.
Autonomia, Zaia:2024 anno delle Autonomie differenziate in nome EinaudiRoma, 26 dic. (askanews) – “Questo governo, è innegabile, è l’unico che sul fronte dell’autonomia ha dato delle risposte concrete”. Lo ha affermato il presidente leghista del Veneto Luca Zaia, rilanciando con forza il tema dell’autonomia regionale.
“La prima risposta fu data – ha ricordato Zaia ad Affaritaliani.it- con la Finanziaria del dicembre 2022, introducendo l’obbligo della definizione dei Lep e la seconda nel febbraio 2023 con i dieci articoli della Legge Calderoli che stabiliscono i principi generali sui quali si basa tutto il processo dell’autonomia. Questa legge, già passata in Commissione al Senato, va in aula al Senato e poi passerà in Commissione alla Camera e in aula alla Camera ed è una legge fondamentale per poter poi arrivare alla sottoscrizione delle intese tra le singole regioni e lo Stato e il governo. Quindi, alla luce di tutto questo, è verosimile che il 2024 sia l’anno dell’autonomia”. “L’autonomia – sottolinea Zaia – è una vera assunzione di responsabilità, è una visione di modernità del Paese che va nella direzione di ridurre le catene decisionali e di essere molto più efficienti nel dare le risposte ai cittadini. Non è assolutamente la secessione dei ricchi perché sostanzialmente le singole regioni per le singole competenze e funzioni possono sostituirsi allo Stato nei loro territori e lo Stato spende esattamente quello che spendeva prima nell’esercizio delle funzioni. Voglio anche ricordare che è un adempimento dei dettami della Costituzione visto e considerato che la nostra Carta è autenticamente federalista. Lo stesso Einaudi, padre della Costituente, nel 1948 nel presentare la Costituzione diceva ‘ad ognuno dovremo dare l’autonomia che gli spetta’. Ed è esattamente quello che facciamo”, conclude il Governatore del Veneto.
Per Meloni Natale in famiglia. Il 28 la tradizionale conferenza di fine anno (e l’ultimo Cdm)Roma, 24 dic. (askanews) – “Che sia una Natale di serenità e di orgoglio. Il governo sta facendo la sua parte per aiutare il Paese nella situazione difficile in cui ci troviamo, ma è importante l’entusiasmo di ciascuno di noi”. E’ l’augurio che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rivolto agli italiani alla vigilia di Natale, con un video postato su X. La premier ha rivolto un “pensiero particolare a coloro che lavoreranno anche il giorno di Natale, per garantire a ognuno di noi i servizi essenziali” e quindi a “chi lavora nelle forze dell’ordine, negli ospedali, chi è impegnato nelle missioni di pace all’estero. A loro soprattutto un grazie”.
Per la presidente del Consiglio, ristabilita dopo l’influenza che le ha fatto annullare tutti gli impegni della settimana appena trascorsa, sarà un Natale in famiglia, prima degli ultimi appuntamenti dell’anno. Meloni è attesa il 28 da un doppio impegno: alle 11 è in programma la consueta conferenza stampa di fine anno (inizialmente in agenda il 21 è stata spostata per la malattia) e alle 15.30 il Consiglio dei ministri, che all’ordine del giorno avrà, tra le altre cose, il milleproroghe e la riforma dell’Irpef, oltre alla questione dell’ex Ilva di Taranto. Successivamente ancora qualche giorno di riposo in vista degli impegni del prossimo anno, segnato dalla presidenza italiana del G7. Per questo dopo il Consiglio europeo straordinario del primo febbraio a Bruxelles (che dovrà approvare il ‘bilancio’ Ue, dopo il veto ungherese) Meloni metterà in agenda una serie di missione tra i partner del gruppo, tra cui il Giappone, presidente uscente, il Canada e gli Usa. Altro appuntamento già in agenda è la conferenza Italia-Africa in programma a Roma il 28 e 29 gennaio, durante la quale sarà presentato il Piano Mattei. Non esclusa, nella prima metà dell’anno, una visita a Pechino, per rinsaldare i rapporti con Pechino dopo l’uscita italiana dal Memorandum sulla Via della Seta.
Meloni: che sia un Natale di serenità e orgoglio. Il governo sta facendo la sua parteRoma, 24 dic. (askanews) – “Che sia una Natale di serenità e di orgoglio”. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video post su X, fa gli auguri “ad ogni singolo italiano”.
“Il governo sta facendo la sua parte – aggiunge – per aiutare il Paese nella situazione difficile in cui ci troviamo, ma è importante l’entusiasmo di ciascuno di noi”. Meloni, inoltre, rivolge un “pensiero particolare a coloro che lavoreranno anche il giorno di Natale, per garantire a ognuno di noi i servizi essenziali”.Nel suo post su X la premier ricorda “chi lavora nelle forze dell’ordine, negli ospedali, chi è impegnato nelle missioni di pace all’estero. A loro soprattutto un grazie”. E conclude: “Auguri Italia”.