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Seggi chiusi in Umbria, spoglio al via con incubo astensione

Seggi chiusi in Umbria, spoglio al via con incubo astensionePerugia, 18 nov. (askanews) – Seggi appena chiusi in Umbria, dove la sfida alle Regionali è tutta al femminile, tra la presidente uscente della Regione Donatella Tesei, che si ripresenta sostenuta dal centrodestra, e la sindaca di Assisi Stefania Proietti, che ha raccolto intorno a sé un’ampia – e inedita – coalizione progressista.


La notevole flessione nell’affluenza al voto nella prima giornata – 37,79% ieri – ha creato molta incertezza e preoccupazione. Tanto che durante la mattinata entrambe le candidate hanno lanciato via social appelli al voto. Proietti ha ricordato sulla sua pagina Facebook che “i seggi sono aperti anche oggi, fino alle 15. Per l’Umbria, insieme”. Tesei ha proposto una sorta di count down su Instagram, della serie “-3 ore alla chiusura dei seggi. Si vota fino alle 15. Basta la tessera elettorale e la carta di identità”. La bassa percentuale di votanti, rispetto ai circa 701mila aventi diritto (solo Perugia città domenica ha superato il 40%), rischia di essere una conferma di un trend già osservato in Liguria, dove a fine ottobre ha votato meno della metà dei cittadini (il 45,9%). Quando la percentuale dei votanti è così bassa tutto può succedere, insegnano i sondaggisti. Così a spoglio in corso si rincorreranno per tutto il pomeriggio, sulle tv nazionali e locali, analisi e timori sullo schieramento che rischia di essere più penalizzato dall’astensione.


In serata – forse addirittura nel tardo pomeriggio se l’affluenza fosse bassa- si saprà chi è la nuova governatrice dell’Umbria.

Regionali, seggi riaperti fino alle 15 in Umbria ed Emilia Romagna. Stasera i nuovi Governatori

Regionali, seggi riaperti fino alle 15 in Umbria ed Emilia Romagna. Stasera i nuovi GovernatoriRoma, 18 nov. (askanews) – Seggi riaperti in Emilia-Romagna e Umbria per la seconda e ultima giornata di votazione per le elezioni regionali. Chiuderanno alle 15 e a seguire senza soluzione di continuità saranno aperte le urne per effettuare lo scrutinio dei voti e arrivare al risultato. Il verdetto sui nomi dei nuovi Presidenti di Emilia Romagna ed Umbria sono attesi nel tardo pomeriggio. L’affluenza alle urne è risultata nella prima giornata di voto ieri, in calo.


In Umbria a chiusura seggi alle 23 è stata del 37,8% a fronte del 64,7% del 2019 quando però si votò nella sola giornata domenicale. Nella Provincia di Perugia, in particolare ha votato ieri il 38,4% degli aventi diritto, in di quella di Terni il 35,9%. In Emilia Romagna anche meno. Fra le 7 e le 23 di ieri sono infatti andati a votare il 35,7% degli avento diritto, a fronte del 67,2% che nella sola domenica di votazione nelle Regionali 2019 andò a votare.. In dettaglio, hanno votato ieri il 40,5% degli elettori della Provincia di Bologna, il 38,5% di quella di Ravenna, il 36,6% di quella di Modena, il 35,2% di quella di Reggio Emilia, il 34,6% di quella di Forlì-Cesena, il 32,2% di quella di Parma, il 31,9% di quella di Ferrara, il 31,5% di quella di Piacenza, il 30,1% di quella di Rimini. In Emilia-Romagna sono complessivamente chiamati al voto per le Regionali, secondo la rilevazione del Ministero dell’Interno, complessivamente 3.576.412 elettori di cui 1.829.383 donne e 1.747.029 uomini. Si sfidano quattro candidati presidente e liste: il candidato del centrosinistra Michele de Pascale, la candidata del centrodestra Elena Ugolini, Luca Teodori, candidato della lista “Lealtà, coerenza, verità”, Federico Serra, candidato di Potere al Popolo, Pci e Rifondazione comunista.


In Umbria sono chiamati al voto 704.338 elettori. Si sfidano ben nove candidati: la governatrice uscente Donatella Tesei, sostenuta dal centrodestra; Stefania Proietti, candidata del centrosinistra. E poi Martina Leonardi, sostenuta da Insieme per l’Umbria resistente; Marco Rizzo, sostenuto da Democrazia Sovrana Popolare e Alternativa riformista; Moreno Pasquinelli, sostenuto da Fronte del Dissenso; Fabrizio Pignalberi, sostenuto da Più Italia Sovrana e Quinto Polo per l’Italia; Elia Francesco Fiorini, sostenuto da Alternativa per l’Umbria; Giuseppe Paolone, sostenuto da Forza del Popolo; Giuseppe Tritto, candidato dalla lista Umani Insieme Liberi.

Seggi riaperti fino alle 15 in Umbria ed Emilia Romagna, stasera i nuovi Governatori

Seggi riaperti fino alle 15 in Umbria ed Emilia Romagna, stasera i nuovi GovernatoriRoma, 18 nov. (askanews) – Seggi riaperti in Emilia-Romagna e Umbria per la seconda e ultima giornata di votazione per le elezioni regionali. Chiuderanno alle 15 e a seguire senza soluzione di continuità saranno aperte le urne per effettuare lo scrutinio dei voti e arrivare al risultato. Il verdetto sui nomi dei nuovi Presidenti di Emilia Romagna ed Umbria sono attesi nel tardo pomeriggio. L’affluenza alle urne è risultata nella prima giornata di voto ieri, in calo.


In Umbria a chiusura seggi alle 23 è stata del 37,8% a fronte del 64,7% del 2019 quando però si votò nella sola giornata domenicale. Nella Provincia di Perugia, in particolare ha votato ieri il 38,4% degli aventi diritto, in di quella di Terni il 35,9%. In Emilia Romagna anche meno. Fra le 7 e le 23 di ieri sono infatti andati a votare il 35,7% degli avento diritto, a fronte del 67,2% che nella sola domenica di votazione nelle Regionali 2019 andò a votare.. In dettaglio, hanno votato ieri il 40,5% degli elettori della Provincia di Bologna, il 38,5% di quella di Ravenna, il 36,6% di quella di Modena, il 35,2% di quella di Reggio Emilia, il 34,6% di quella di Forlì-Cesena, il 32,2% di quella di Parma, il 31,9% di quella di Ferrara, il 31,5% di quella di Piacenza, il 30,1% di quella di Rimini. In Emilia-Romagna sono complessivamente chiamati al voto per le Regionali, secondo la rilevazione del Ministero dell’Interno, complessivamente 3.576.412 elettori di cui 1.829.383 donne e 1.747.029 uomini. Si sfidano quattro candidati presidente e liste: il candidato del centrosinistra Michele de Pascale, la candidata del centrodestra Elena Ugolini, Luca Teodori, candidato della lista “Lealtà, coerenza, verità”, Federico Serra, candidato di Potere al Popolo, Pci e Rifondazione comunista.


In Umbria sono chiamati al voto 704.338 elettori. Si sfidano ben nove candidati: la governatrice uscente Donatella Tesei, sostenuta dal centrodestra; Stefania Proietti, candidata del centrosinistra. E poi Martina Leonardi, sostenuta da Insieme per l’Umbria resistente; Marco Rizzo, sostenuto da Democrazia Sovrana Popolare e Alternativa riformista; Moreno Pasquinelli, sostenuto da Fronte del Dissenso; Fabrizio Pignalberi, sostenuto da Più Italia Sovrana e Quinto Polo per l’Italia; Elia Francesco Fiorini, sostenuto da Alternativa per l’Umbria; Giuseppe Paolone, sostenuto da Forza del Popolo; Giuseppe Tritto, candidato dalla lista Umani Insieme Liberi.

G20, sherpa al lavoro su dichiarazione. Distanze su Ucraina e M.O.

G20, sherpa al lavoro su dichiarazione. Distanze su Ucraina e M.O.Rio de Janeiro, 17 nov. (askanews) – Sherpa ancora al lavoro a Rio de Janeiro, alla vigilia del summit G20, per trovare un “minimo comune denominatore” sulla parte della dichiarazione finale relativa alle crisi globali, Ucraina e Medio Oriente innanzi tutto. La trattativa è complicata per la presenza di soggetti direttamente coinvolti nelle crisi – la Russia, ma anche l’Arabia saudita e la Turchia per quanto riguarda Gaza – e anche, nelle ultime ore, dal duro attacco russo alle infrastrutture ucraina.


Il testo di dichiarazione su cui si sta lavorando, sottolineano fonti diplomatiche italiane, “cerca di mantenere un equilibrio” tra le diverse posizioni, un equilibrio che “parte dai principi e dalle risoluzioni dell’Onu” e anche – per quanto riguarda Kiev – dal testo adottato al G20 indiano. Da parte loro, viene ricordato, il G7, su iniziativa della premier Giorgia Meloni, in questi giorni ha ribadito il “sostegno” a Kiev, in occasione dell’avvicinarsi del millesimo giorno di conflitto. Nonostante le difficoltà, comunque, la prospettiva è quella di riuscire a sottoscrivere un documento unico. Per il resto, l’impostazione data dalla Presidenza brasiliana, è quella di attenzione al “Global South”, in linea con le precedenti presidenze (Indonesia e India) e con la prossima (Sud Africa). Una prospettiva che l’Italia condivide: “Come Presidenza del G7 – spiegano le fonti diplomatiche – c’è stata un’interlocuzione molto costante, molto costruttiva e molto forte con la presidenza G20. Meloni aveva dato tra gli obiettivi del vertice G7 quello di non essere una ‘fortezza’ ma un un foro di dialogo con i Paesi emergenti per cercare punti di convergenza. Per questo c’è stata facilità di dialogo”.


Altri temi contenuti nella dichiarazione sono la sicurezza alimentare, la questione del debito e della tassazione internazionale. “La global minumum tax che la Presidenza italiana ha avanzato al G7 di Borgo Egnazia viene ripresa a livello G20”, sottolineano le fonti italiane. Sul questo tema, il summit vede però il ‘conflitto’ tra il presidente brasiliano Lula e quello argentino Javier Milei, con un’impostazione ‘turbo-liberista’, che si riflette anche nell’opposizione argentina a dare nuovi strumenti per l’empowerment femminile. Sarà inserito un capitolo su clima ed energia, “tema che vede non sempre allineati i Paesi più industrializzati e quelli emergenti, che chiedono finanziamenti e mezzi per implementare gli impegni”. Per quanto riguarda la riforma della governance globale “c’è il riconoscimento dell’urgenza di una riforma” ma non si entra nel dettaglio delle ipotesi di revisione del funzionamento dell’Onu.


Un altro tema è quello dell’Intelligenza artificiale. “Nella dichiarazione – spiegano le fonti – sono ripresi tutti i punti inseriti nel G7 di Borgo Egnazia e forse si fa un passo avanti sulla necessità di rendere etica, ‘human centric’ l’IA. Abbiamo ottenuto che ci fosse un chiaro focus sull’esigenza di salvaguardare il mondo del lavoro e sulla necessità di evitare che l’IA crei un ulteriore gap tra Paesi industrializzati e meno industrializzati”. C’è infine, tra i punti di maggiore interesse dell’Italia, “un riferimento alle migrazioni, con una chiara affermazione che può essere solo regolare”. Pur non essendoci stato un focus specifico sull’Africa, viene precisato, negli scambi l’Italia ha potuto portare avanti “una valorizzazione del piano Mattei”.


Dunque, concludono le fonti, “se si riesce a portare avanti” la bozza attualmente sul tavolo “l’Italia è soddisfatta” in particolare perchè “viene rafforzata l’idea di apertura tra G7 e G20” e di dialogo tra Nord e Sud del mondo.

Regionali, affluenza in calo: alle 19 ha votato il 31,07%

Regionali, affluenza in calo: alle 19 ha votato il 31,07%Roma, 17 nov. (askanews) – In netto calo l’affluenza alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Umbria. Secondo quanto riportato dal portale Eligendo del Viminale alle 19 nelle 5.529 sezioni totali aveva votato il 31,07% degli aventi diritto.


In Emilia Romagna il dato delle 19 è del 30,85%, quasi 30 punti in meno della precedente tornata del 2020 quando alla stessa ora aveva votato il 58,83% degli aventi diritto. E’ stata del 31,22% l’affluenza alle 19 per le elezioni regionali in Umbria. Il dato evidenzia un calo rispetto al 52,78% della precedente consultazione che però si svolse solo nella giornata di domenica mentre questa volta si voterà anche domani dalle 7 alle 15.

Meloni a Lula: imprese italiane investiranno 40 miliardi in Brasile

Meloni a Lula: imprese italiane investiranno 40 miliardi in BrasileRio de Janeiro, 17 nov. (askanews) – Nel corso dell’incontro bilaterale con il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricordato che “le imprese italiane hanno intenzione di investire 40 miliardi di euro in Brasile” e ha parlato di “aggiornare gli accordi di partenariato e di cooperazione economica tra i due Paesi”. È quanto si legge in una nota del governo brasiliano.


Meloni e Lula “hanno parlato anche del tema dell’Enel, società a capitale misto a partecipazione dello Stato italiano, e della necessità di progredire nel miglioramento del servizio fornito dall’azienda, soprattutto a San Paolo”. Lula, prosegue la nota, ha spiegato le priorità della presidenza brasiliana nel G20 e ha invitato la Meloni, dopo la sua partecipazione al G20, a compiere una nuova visita in Brasile nel prossimo futuro, promuovendo un incontro d’affari tra i due Paesi.


Meloni ha ricordato che in Brasile ci sono 800.000 cittadini italiani e 30 milioni di discendenti di italiani e, quindi, “questo primo viaggio in America Latina non esaurisce la necessità di una nuova visita in Brasile”.

G20, Meloni-Lula: si lavora a piano azione partenariato strategico

G20, Meloni-Lula: si lavora a piano azione partenariato strategicoRio de Janeiro, 17 nov. (askanews) – Nel corso del bilaterale di oggi a Rio de Janeiro, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva hanno discusso sull’opportunità di concludere un nuovo Piano d’Azione del Partenariato Strategico Italia-Brasile per il quinquennio 2025-2030.


Nel congratularsi per il lavoro portato avanti dalla Presidenza brasiliana, informa Palazzo Chigi, Meloni ha espresso apprezzamento per la sinergia e la continuità assicurata dalle due Presidenze, quella italiana del G7 e quella brasiliana del G20, “sancita dalla condivisione delle priorità tematiche affrontate, a partire da sviluppo, transizione energetica e sicurezza alimentare”. Sul piano bilaterale, è stata manifestata la “comune volontà di continuare a lavorare per rafforzare il partenariato tra Roma e Brasilia, individuando i settori prioritari sui quali focalizzare l’attenzione, a partire da quello economico-commerciale, avvalendosi anche della collaborazione della storica presenza della numerosa Comunità italiana in Brasile. In questo ambito, sono state messe in luce le importanti opportunità nei settori dell’energia e dello sviluppo infrastrutturale”.

Figlio Riina omaggia Totò: “Vivrà sempre”. Interviene Colosimo

Figlio Riina omaggia Totò: “Vivrà sempre”. Interviene ColosimoRoma, 17 nov. (askanews) – “Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi e con Noi”. Così Salvo Riina, 47 anni, il terzogenito di Totò Riina, il capo dei capi della mafia siciliana, ricorda il padre, morto in carcere sette anni fa, il 17 novembre 2017, su Instagram. Nel post una cornice con la foto del boss accanto a un vaso con due fiori rossi.


Quasi seicento like e numerosi i commenti di approvazione: “Un vero uomo d’onore e di famiglia come non ne esistono più”, “Un grande uomo con i veri valori della famiglia: ognuno di noi combatte la propria guerra per la sua famiglia”, “Un grande uomo, non ne nascono più come lui sicuramente”, “Un uomo che sapeva cosa significa il rispetto, potete essere orgogliosi di vostro padre”, “Totò l’imbattibile, l’unico”. Sulla vicenda interviene la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo (Fdi): “Lo Stato ha vinto, Riina ha perso. Un uomo che si è contraddistinto per ferocia e malvagità; ha seminato tanto di quel sangue che nessuna ‘nostalgia’ potrà mai cancellare. ‘Totò è stato battuto’; e di lui non resta che il ricordo di un uomo in fuga, solo e braccato, che alla fine si è dovuto arrendere alla morsa degli inquirenti e delle forze dell’ordine che gli davano la caccia”, scrive su X.

Bengala cadono nel cortile di casa di Netanyahu, 3 arrestati

Bengala cadono nel cortile di casa di Netanyahu, 3 arrestati

Roma, 17 nov. (askanews) – Tre persone sono state arrestate dopo che due razzi di segnalazione sono stati sparati contro la residenza privata del primo ministro Benjamin Netanyahu a Cesarea e sono caduti nel cortile. Lo ha affermato la polizia israeliana citata da Times of Israel. Secondo il canale israeliano Channel 12 News, i tre sospettati sono manifestanti antigovernativi e uno è un alto ufficiale delle riserve delle IDF.

Il filmato dell’incidente pubblicato sui social media da Kan News sembra mostrare i due razzi lanciati in cielo e non direttamente sulla residenza di Netanyahu, cosa confermata da testimoni oculari. Channel 12 ha riferito che i razzi sono caduti nel cortile della casa.

Secondo quanto riferito, l’incidente è avvenuto durante una manifestazione anti-Netanyahu fuori dalla residenza, come ce ne sono state numerose negli ultimi anni, guidata da un gruppo chiamato Moked Caesarea.

Non sono stati segnalati danni nell’incidente e una dichiarazione congiunta degli organi di sicurezza ha sottolineato che Netanyahu e la sua famiglia non erano in casa in quel momento. Nella dichiarazione si aggiunge che un tribunale ha ordinato il silenzio sulla pubblicazione di qualsiasi dettaglio delle indagini o sull’identità dei sospettati per 30 giorni.

L’unità reati gravi Lahav 433 della polizia israeliana e lo Shin Bet stanno indagando sull’incidente, che secondo loro “segna una pericolosa escalation”. Il presidente del parlamento israeliano, Amir Ohana, ha accusato i manifestanti antigovernativi di essere dietro l’incidente. “La scritta era sui muri, nelle strade, nei messaggi incendiari e nelle manifestazioni”, ha affermato, riferendosi alle regolari proteste antigovernative scoppiate all’inizio del 2023.

L’incidente ha suscitato la condanna politica da più parti. Il leader dell’opposizione Yair Lapid e il presidente di National Unity Benny Gantz hanno entrambi rilasciato dichiarazioni in cui condannano l’incidente e invitano le forze dell’ordine a “assicurare i colpevoli alla giustizia”.

Nel frattempo, il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra, Itamar Ben Gvir, ha dichiarato che “l’incitamento contro il primo ministro Benjamin Netanyahu ha oltrepassato tutti i confini” e che l’incidente “supera un’altra linea rossa”.

“Oggi è un razzo e domani è fuoco vivo”, ha detto, chiedendo di porre fine “all’incitamento contro Netanyahu e la sua famiglia.

Il capo di Yisrael Beytenu, Avigdor Liberman, ha affermato che ciò “rappresenta un’escalation nel tentativo di danneggiare le istituzioni democratiche dello Stato di Israele”.

“È necessario dare pieno appoggio allo Shin Bet e alla polizia israeliana nelle indagini e coloro che sono coinvolti devono essere assicurati alla giustizia”, ??ha aggiunto Liberman.

Anche il presidente Isaac Herzog ha espresso una forte condanna, affermando di aver parlato con il capo dello Shin Bet Ronen Bar e ha sottolineato “l’urgente necessità di indagare e di trattare i responsabili dell’incidente il prima possibile”.

Secondo Herzog, Bar lo ha informato che l’incidente era considerato una “pericolosa escalation” e che veniva trattato con la massima serietà.

“Non si deve permettere che le fiamme divampino. Sto di nuovo mettendo in guardia contro un aumento della violenza nella sfera pubblica”, ha scritto Herzog.

Nel frattempo, il ministro della Giustizia Yariv Levin ha denunciato l’incidente come l’ultimo “anello di una catena di azioni violente e anarchiche, il cui scopo è quello di provocare l’assassinio del primo ministro e il rovesciamento del governo eletto per mezzo di un violento colpo di stato”.

Levin, il principale sostenitore del piano di revisione giudiziaria del governo, ora accantonato, ha dato la colpa “all’applicazione selettiva delle leggi da parte delle autorità”. Il ministro della giustizia ha affermato di aver guidato la carica per “cambiare radicalmente le cose”, inclusa la composizione dell’Alta Corte di giustizia.

Gasparri: il silenzio elettorale non esiste più, la Rai l’ha violato

Gasparri: il silenzio elettorale non esiste più, la Rai l’ha violatoRoma, 17 nov. (askanews) – “Esisteva, un tempo, il silenzio elettorale. Mentre le urne erano aperte, nella immediata vigilia, non si poteva fare propaganda elettorale. E, invece, il servizio pubblico radiotelevisivo ha rotto questo principio che, in effetti, nell’epoca dei social e di tante forme di comunicazione appare superato”. Lo dichiara il responsabile nazionale Enti Locali di Forza Italia, Maurizio Gasparri.


“Pertanto – aggiunge – unendomi a quello che fanno le altre realtà istituzionali, penso che sia legittimo fare propaganda anche oggi e invitare gli elettori a ricordarsi che si vota in Umbria, in Emilia-Romagna e di andare a votare per i candidati presidenti Tesei ed Ugolini ma, soprattutto, per le liste ed i candidati di Forza Italia. Siamo cresciuti e abbiamo rafforzato il nostro radicamento territoriale e facciamo la differenza nel centrodestra. È giusto fare appelli fino all’ultima ora, ricordando che si vota fino a domani, lunedì, alle ore 15:00. E votare Forza Italia vuol dire fare la scelta giusta”.