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Lavoro, Meloni: dati Istat importanti ma possiamo fare di più

Lavoro, Meloni: dati Istat importanti ma possiamo fare di piùRoma, 4 mar. (askanews) – “Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, a gennaio 2025 il numero di occupati in Italia ha raggiunto quota 24 milioni 222mila. Il tasso di occupazione cresce al 62,8%. Su base annua, l’occupazione aumenta del 2,2%, con 513mila occupati in più. Numeri importanti, che confermano la crescita dell’occupazione e il buon andamento del mercato del lavoro. Ma sappiamo che possiamo e dobbiamo fare ancora di più. Proseguiremo con determinazione su questa strada, per consolidare la crescita e rafforzare la competitività dell’Italia”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Calipari, Mattarella: gesto di eroismo, non esaurienti spiegazioni sulla morte

Calipari, Mattarella: gesto di eroismo, non esaurienti spiegazioni sulla morteRoma, 4 mar. (askanews) – “Nel giorno del ventesimo anniversario dell’uccisione di Nicola Calipari, la Repubblica rende onore al sacrificio di un valoroso dirigente del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare, che ha perso la vita in una difficile missione a Baghdad, conclusa con il salvataggio di un’italiana rapita”. E’ quanto afferma in una dichiarazione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


“È questo un giorno di memoria e raccoglimento, in cui desidero esprimere anzitutto i sentimenti più intensi di vicinanza alla famiglia e a quanti hanno operato con Calipari e gli sono stati vicini. Servitore dello Stato, quando venne colpito a morte, portava in salvo la giornalista Giuliana Sgrena, in quella che era l’ennesima missione compiuta per il recupero di connazionali”, aggiunge Mattarella. “Se le spiegazioni delle circostanze che hanno causato la sua morte permangono tuttora non esaurienti – sottolinea il Capo dello Stato -, risalta, invece, la generosità estrema di Calipari che alla scarica di proiettili ha fatto scudo con il proprio corpo per sottrarre al rischio la persona che era riuscito a liberare. Un gesto di eroismo, iscritto nella storia della Repubblica”.

Ucraina, Meloni: momento difficile, distanze nei toni ma obiettivo comune è pace giusta, serve a tutti

Ucraina, Meloni: momento difficile, distanze nei toni ma obiettivo comune è pace giusta, serve a tuttiRoma, 3 mar. (askanews) – “Il momento non è facile, non è facile per nessuno, non è certamente facile per me. Quando inevitabilmente ti trovi a prendere decisioni che incideranno sul futuro della tua nazione, dell’Europa, del quadro geopolitico nel suo complesso, non sono decisioni che si prendono con leggerezza. E questa è anche la ragione per la quale sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, nel quale bisogna mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile guardando sempre all’obiettivo e alla priorità, e per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano. E credo che sia nell’interesse italiano evitare qualsiasi possibile frattura all’interno dell’Occidente perché una divisione ci renderebbero tutti quanti più deboli”, lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a ‘XXI secolo’ su Rai uno.


E “lo scontro Trump-Zelensky alla Casa Bianca? Diciamo che non sono dibattiti che normalmente si fanno davanti alle telecamere. Non ha aiutato”. “In un momento in cui c’era molta emotività – ha spiegato Meloni – ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco di come si vuole affrontare la questione ucraina ma in generale le grandi sfide che Europa, Stati Uniti, l’Occidente hanno di fronte. Credo che alla fine, al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti ma in realtà non lo sono perché l’obiettivo è condiviso ed è portare pace in Ucraina, una pace giusta, portare una pace stabile, duratura, direi definitiva. E quindi la questione centrale è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l’Ucraina tale da fare in modo che non possa tornare la guerra. E questo serve a tutti”.Una pace giusta – ha sottolineato la premier – “serve a tutti, serve all’Ucraina, serve ai paesi europei particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia e serve a Donald Trump che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare”.


Inoltre, “penso che in questo momento chiunque faccia delle proposte fa una cosa comunque utile” ma “sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia alla Gran Bretagna, l’Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina”. 

Dazi,Meloni: farò di tutto per evitare guerra commerciale

Dazi,Meloni: farò di tutto per evitare guerra commercialeRoma, 3 mar. (askanews) – I dazi sarebbero un danno per l’Italia e in realtà forse anche per gli Usa e Giorgia Meloni intende fare tutto il possibile per arrivare ad un accordo, anziché a una “guerra commerciale”. La premier lo ha detto in una intervista a ‘XXI secolo’ che andrà in onda questa sera su Rai uno.


“Sui dazi il nostro interesse è completamente opposto, diciamo, a quello che sta dichiarando Donald Trump. Poi vedremo che cosa accadrà nei fatti, anche se io sono convinta che in realtà quello che può produrre l’avvio di dazi – con una risposta europea, cioè una guerra commerciale – non convenga a nessuno non convenga in realtà a nessuno, neanche agli Stati uniti”. “Gli Stati Uniti – ha spiegato – pongono da molto tempo – e non non hanno cominciato con Donald Trump – la la questione di un surplus commerciale, quindi un disavanzo commerciale. Ma credo si possa risolvere in modo positivo, con degli accordi, piuttosto che avviando un’escalation”. Questo, ha aggiunto, “è uno dei temi che affronterò con il presidente degli Stati uniti – e che penso l’Europa sta affrontando col presidente degli Stati uniti – per capire come questa questione del disavanzo commerciale possa essere affrontata in una maniera positiva, piuttosto che in modo oppositivo. Perché a noi non conviene, l’Italia è una nazione esportatrice, i dazi non ci convengono. Farò tutto quello che posso per impedire che questo accada”.

Ucraina,Meloni: distanze nei toni ma obiettivo comune è pace giusta

Ucraina,Meloni: distanze nei toni ma obiettivo comune è pace giustaRoma, 3 mar. (askanews) – “In un momomento in cui c’era molta emotività ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco di come si vuole affrontare la questione ucraina ma in generale le grandi sfide che Europa, Stati Uniti, l’Occidente hanno di fronte. Credo che alla fine, al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti ma in realtà non lo sono perché l’obiettivo è condiviso ed è portare pace in Ucraina, una pace giusta, portare una pace stabile, duratura, direi definitiva. E quindi la questione centrale è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l’Ucraina tale da fare in modo che non possa tornare la guerra. E questo serve a tutti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a ‘XXI secolo’.Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a ‘XXI secolo’.

Ucraina, Meloni: momento difficile,Occidente non diviso la priorità

Ucraina, Meloni: momento difficile,Occidente non diviso la prioritàRoma, 3 mar. (askanews) – “Il momento non è facile, non è facile per nessuno, non è certamente facile per me. Quando inevitabilmente ti trovi a prendere decisioni che incideranno sul futuro della tua nazione, dell’Europa, del quadro geopolitico nel suo complesso, non sono decisioni che si prendono con leggerezza. E questa è anche la ragione per la quale sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, nel quale bisogna mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile guardando sempre all’obiettivo e alla priorità, e per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano. E credo che sia nell’interesse italiano evitare qualsiasi possibile frattura all’interno dell’Occidente perché una divisione ci renderebbero tutti quanti più deboli”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a ‘XXI secolo’.

Italia-Giappone, Mattarella è arrivato a Tokyo. La visita si concluderà il 9 marzo

Italia-Giappone, Mattarella è arrivato a Tokyo. La visita si concluderà il 9 marzoRoma, 3 mar. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è atterrato a Tokyo per la sua visita in Giappone, che si concluderà il 9 marzo. L’ultimo capo di Stato italiano a recarsi in Giappone era stato Giorgio Napolitano, quasi 16 anni fa. La visita giunge al culmine di un periodo nel quale si sono intensificate le relazioni bilaterali e la cooperazione economica, nel quadro dell’accordo di partenariato strategico che risale al mesi di gennaio del 2023, rafforzato con il Piano d’azione bilaterale 2024-2027 approvato in occasione del G7 di Fasano.


Tra domani e dopodomani si concentrano gli incontri con le autorità istituzionali e politiche. Nella mattinata di martedì sarà ricevuto al palazzo imperiale dall’imperatore Naruhito, nel pomeriggio invece sono in agenda i colloqui con gli speaker dei due rami del parlamento; mercoledì è previsto un discorso del presidente in occasione di un incontro con i vertici della Keidanren (Japan Business Federation) ed esponenti dell’imprenditoria giapponese e italiana. Nel pomeriggio Mattarella avrà un colloquio con il primo ministro Kishida Fumio. Nei giorni successivi si trasferirà a Kyoto, l’antica capitale, per poi concludere la settimana a Hiroshima, città martire della bomba atomica, dove sono previsti altri appuntamenti di grande significato: la cerimonia con la deposizione di una corona di fiori al Memoriale della Pace e l’incontro con alcuni sopravvissuti ai bombardamenti atomici nella sede dell’associazione Nihon Hidankio, che si batte per l’abolizione delle armi nucleari e che ha ricevuto il Nobel per la Pace nel 2024.

Italia-Giappone, Mattarella arrivato a Tokyo. Visita si concluderà 9 marzo

Italia-Giappone, Mattarella arrivato a Tokyo. Visita si concluderà 9 marzoRoma, 3 mar. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è atterrato a Tokyo per la sua visita in Giappone, che si concluderà il 9 marzo. L’ultimo capo di Stato italiano a recarsi in Giappone era stato Giorgio Napolitano, quasi 16 anni fa. La visita giunge al culmine di un periodo nel quale si sono intensificate le relazioni bilaterali e la cooperazione economica, nel quadro dell’accordo di partenariato strategico che risale al mesi di gennaio del 2023, rafforzato con il Piano d’azione bilaterale 2024-2027 approvato in occasione del G7 di Fasano.


Tra domani e dopodomani si concentrano gli incontri con le autorità istituzionali e politiche. Nella mattinata di martedì sarà ricevuto al palazzo imperiale dall’imperatore Naruhito, nel pomeriggio invece sono in agenda i colloqui con gli speaker dei due rami del parlamento; mercoledì è previsto un discorso del presidente in occasione di un incontro con i vertici della Keidanren (Japan Business Federation) ed esponenti dell’imprenditoria giapponese e italiana. Nel pomeriggio Mattarella avrà un colloquio con il primo ministro Kishida Fumio. Nei giorni successivi si trasferirà a Kyoto, l’antica capitale, per poi concludere la settimana a Hiroshima, città martire della bomba atomica, dove sono previsti altri appuntamenti di grande significato: la cerimonia con la deposizione di una corona di fiori al Memoriale della Pace e l’incontro con alcuni sopravvissuti ai bombardamenti atomici nella sede dell’associazione Nihon Hidankio, che si batte per l’abolizione delle armi nucleari e che ha ricevuto il Nobel per la Pace nel 2024.

Meloni: con Trump bisogna trattare. E “bacchetta”: basta tifoserie

Meloni: con Trump bisogna trattare. E “bacchetta”: basta tifoserieRoma, 2 mar. (askanews) – Giorgia Meloni è “dispiaciuta” per come è andato l’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky ma resta convinta che con gli Usa si debba discutere, anche in modo “franco”, per trovare soluzioni condivise, perchè dividere l’Occidente sarebbe un “errore”.


La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata questa mattina a Londra, prima per un incontro bilaterale con il primo ministro Keir Starmer, poi per partecipare al summit dei leader sull’Ucraina, convocato a Lancaster House dallo stesso leader britannico. A margine del summit, la premier ha incontrato anche il presidente ucraino, a cui ha ribadito il “sostegno” per “costruire una pace giusta e duratura”. Il tavolo del vertice era molto affollato: tra gli altri erano presenti il premier canadese Justin Trudeau; il presidente francese Emmanuel Macron; il cancelliere tedesco Olaf Scholz; il primo ministro polacco Donald Tusk; quello spagnolo Pedro Sanchez; i presidenti della Commissione Ue Ursula von der Leyen, del Consiglio europeo Antonio Costa e il segretario generale della Nato Mark Rutte. A loro la premier ha ribadito la linea dell’Italia: la priorità è tenere unito l’Occidente per arrivare a una pace “giusta e duratura” nel tempo.


Per lei, ha spiegato al termine ai cronisti, occorre evitare “l’errore di dividere o di favorire una divisione dell’Occidente che sarebbe esiziale”, in primo luogo per l’Ucraina. Questo, ne è convinta, è anche l’interesse degli Stati Uniti e lo ha detto a Trump in una telefonata avuta ieri sera. La premier non rivela i dettagli del colloquio, ma al tycoon ha anche spiegato la sua proposta di un summit tra europei e Usa, che “lavorando con freddezza” e senza “emotività” potrebbe essere “assolutamente a portata di mano”. Al di là dei toni delle ultime settimane, e del comportamento tenuto nei confronti di Zelensky, di cui “tutti i protagonisti sono dispiaciuti”, per la presidente del Consiglio il tycoon è un “dealer” uno che “ama parlare di accordi” e l’Italia può avere un ruolo per costruire “ponti” tra le due sponde dell’Atlantico. Per quanto riguarda il lato europeo, Meloni dice un “grazie” a Starmer e Macron per le loro iniziative, una formula che cela però una certa irritazione per un attivismo con cui – aggiunge – “abbiamo corso un po’ troppo”. Per lei la cornice resta e deve restare quella della Nato, anche perchè ipotizzare ora un disimpegno degli Usa, con “scenari alternativi” come l’ipotesi dell’”ombrello nucleare europeo”, “non è una cosa intelligentissima”. La premier ribadisce quindi tutta la sua perplessità per l’ipotesi di una forza europea di peacekeeping, che considera “una soluzione che rischia di essere molto complessa e meno risolutiva”. E l’invio di militari italiani “non è mai stato all’ordine del giorno”, chiarisce, a beneficio degli interlocutori interni, in particolare di Matteo Salvini, che da giorni sta ‘martellando’ con dichiarazione da “ultrà” trumpiano che creano frizioni nella maggioranza. Proprio a lui, pur non citandolo, sembra riferirsi Meloni quando dice che non è “particolarmente utile per nessuno in questa fase lasciarsi andare alle tifoserie” mentre bisogna “imparare a leggere la politica estera con un po’ più di profondità”.


Nel punto stampa finale, a Londra, c’è spazio anche per una domanda sugli eventuali dazi (del 25%) che Trump minaccia contro l’Europa. “Siamo molto preoccupati, siamo una nazione esportatrice, io sono preoccupata e ci rendiamo conto che sarebbe un problema. L’Europa risponderebbe e ci sarebbe un’escalation che ci indebolisce tutti quanti”. Però, è la sua opinione, “io penso che si possono trovare soluzioni non di rottura ma di accordo”.

Ue, Schlein: anche noi in piazza, una sola bandiera contro nazionalismi

Ue, Schlein: anche noi in piazza, una sola bandiera contro nazionalismiRoma, 1 mar. (askanews) – “Noi siamo pronti a dare una mano, a metterci a disposizione di una grande piazza senza bandiere di parte se non quella europea, a esserci e pure ‘scomparire’, come Serra ha chiesto — sotto il mare blu di quelle bandiere che per noi rappresentano identità e speranza”. Lo dice la segretaria del Pd, Elly Schlein, annunciando con un suo intervento su Repubblica, l’adesione alla piazza per l’Europa.


“Raccogliamo – spiega – la sfida che ci pone l’offensiva nazionalista, trasformiamola in opportunità per cambiare davvero l’Europa. È l’unico modo per salvarla. È una prospettiva che riguarda tutte e tutti. E che può diventare concreta solo se saprà suscitare partecipazione popolare e consapevolezza, raccogliendo dietro le bandiere blu le energie e i fermenti che attraversano la società italiana ed europea, incanalando il desiderio di reagire di tante e tanti. Penso alle voci del terzo settore e del volontariato, al mondo della cultura e dell’università, alle forze sociali, ad amministratrici e amministratori locali, a tante persone che credono in un’Europa diversa, unita per un futuro migliore”. “Il sasso che avete lanciato nello stagno – prosegue Schlein – può trasformarsi in onda se saprà cogliere la doppia esigenza di difendere i valori su cui l’Europa si è fondata che sono sotto attacco, di non dar per scontato i passi fatti fin qui, ma pure di vedere i limiti, gli errori e pretendere insieme un cambiamento”.


Deve essere, osserva, “un abbraccio collettivo che reagisca all’offensiva dei nazionalisti per chiedere la svolta radicale che serve a superare gli egoismi e fare finalmente l’Unione per davvero, realizzando la promessa di Ventotene: un’Europa diversa, unita e libera, più giusta e vicina alle persone. Un’Europa federale”.