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Mes, la maggioranza si spacca: no alla ratifica da FdI e Lega, FI astenuta. Tocca all’aula della Camera

Mes, la maggioranza si spacca: no alla ratifica da FdI e Lega, FI astenuta. Tocca all’aula della CameraRoma, 21 dic. (askanews) – Dopo settimane di rinvii, ci sarà oggi nell’aula della Camera il voto sulla ratifica dell’accordo di riforma sul Mes. La maggioranza si è spaccata in commissione Bilancio della Camera sul parere – firmato dalla relatrice Ylenja Lucaselli (Fratelli d’Italia) – sulla proposta di ratifica ed esecuzione dell’accordo di riforma sul Mes. FdI e Lega hanno votato a favore del testo che ‘boccia’ di fatto la proposta di ratifica, mentre Forza Italia si è astenuta. Il governo si è rimesso all’Aula. Il provvedimento è al terzo punto all’ordine del giorno del calendario odierno dell’Assemblea.

Mes, oggi Camera vota su ratifica dopo ‘no’ maggioranza in commissione Bilancio

Mes, oggi Camera vota su ratifica dopo ‘no’ maggioranza in commissione BilancioRoma, 21 dic. (askanews) – Dopo settimane di rinvii, ci sarà oggi nell’aula della Camera il voto sulla ratifica dell’accordo di riforma sul Mes. La commissione Bilancio ha approvato, con un passaggio sofferto per la maggioranza, il parere firmato dalla relatrice Ylenja Lucaselli (Fratelli d’Italia), con il voto favorevole di Fdi e Lega ma l’astensione di Forza Italia, che di fatto boccia la proposta di ratifica Il provvedimento è al terzo punto all’ordine del giorno del calendario odierno dell’Assemblea.

Meloni: su Patto un compromesso di buonsenso, è migliorativo

Meloni: su Patto un compromesso di buonsenso, è migliorativoRoma, 20 dic. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni considera “importante che sia stato trovato tra i 27 Stati membri della Ue un compromesso di buonsenso per un accordo politico sul nuovo Patto di stabilità e crescita”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

“Nonostante posizioni di partenza ed esigenze molto distanti tra gli Stati – prosegue la nota – il nuovo Patto risulta per l’Italia migliorativo rispetto alle condizioni del passato. Regole meno rigide e più realistiche di quelle attualmente in vigore, che scongiurano il rischio del ritorno automatico ai precedenti parametri, che sarebbero stati insostenibili per molti Stati membri. Grazie a un serio e costruttivo approccio al negoziato, l’Italia è riuscita, non solo nel proprio interesse ma in quello dell’intera Unione, a prevedere meccanismi graduali di riduzione del debito e di rientro dagli elevati livelli di deficit del periodo Covid. Inoltre, si terrà conto degli investimenti del PNRR e dei maggiori costi sugli interessi causati dall’innalzamento dei tassi di interesse da parte della Bce e le spese per la difesa saranno considerate separatamente in quanto fattori rilevanti. Sebbene il nuovo Patto contempli dei meccanismi innovativi volti a tener conto degli effetti di eventi esterni e straordinari nel computo dei parametri numerici da rispettare, rimane il rammarico per la mancata automatica esclusione delle spese in investimenti strategici dall’equilibrio di deficit e debito da rispettare. Una battaglia che l’Italia intende comunque continuare a portare avanti in futuro”, conclude il comunicato.

Patto e migranti,per Meloni malata risultato in Ue in chiaroscuro

Patto e migranti,per Meloni malata risultato in Ue in chiaroscuroRoma, 20 dic. (askanews) – Un “grande successo” sui migranti, un “compromesso inevitabile” sul Patto di stabilità. Finisce con un ‘pareggio’ la giornata europea del governo.

Nella notte i 27 (ma pesa l’opposizione dell’Ungheria di Viktor Orban) hanno raggiunto l’accordo sulla riforma della legge europea sugli immigrati e sui richiedenti asilo, che prevede tra l’altro l’accelerazione dei controlli all’ingresso e la possibilità di istituire centri di attesa nelle zone di frontiera, oltre a un meccanismo obbligatorio di solidarietà tra i Paesi membri a beneficio degli Stati sotto pressione migratoria. “E’ un grande successo per l’Europa e per l’Italia che ora potrà contare su nuove regole per gestire i flussi migratori e contrastare i trafficanti di esseri umani”, ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Tutt’altro che trionfalistici, invece, i toni sul nuovo Patto di stabilità che ha avuto via libera nel pomeriggio nel corso di una riunione in videoconferenza dei ministri dell’Ecofin. Ieri, e anche questa mattina, da Palazzo Chigi era filtrata “irritazione” per la ‘fuga in avanti’ della Francia, che ieri aveva annunciato l’accordo raggiunto con la Germania. Una brutta sorpresa per Giorgia Meloni, a maggior ragione dopo il lungo colloquio con Emmanuel Macron mercoledì a Bruxelles. Alla fine, però, il governo non ha potuto far altro che buon viso a cattivo gioco: la premier, a casa per una persistente influenza, è stata in stretto contatto con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, fino al via libera finale, che certo non può essere presentato come pienamente soddisfacente, come del resto lascia intendere il silenzio di Palazzo Chigi. Il commento sull’intesa è affidato al titolare di via XX settembre: “Abbiamo partecipato all’accordo politico per il nuovo patto di stabilità e crescita con lo spirito del compromesso inevitabile in un’Europa che richiede il consenso di 27 Paesi. Ci sono – precisa Giorgetti – alcune cose positive e altre meno. L’Italia ha ottenuto però molto e soprattutto quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro Paese volto da una parte a una realistica e graduale riduzione del debito mentre dall’altra guarda agli investimenti specialmente del Pnrr con spirito costruttivo. Ci sono regole più realistiche di quelle attualmente in vigore”.

In particolare, per il ministro, è “positivo” il “recepimento delle nostre iniziali richieste di estensione automatica del piano connessa agli investimenti del Pnrr, l’aver considerato un fattore rilevante la difesa, lo scomputo della spesa per interessi dal deficit strutturale fino al 2027”. Critica l’opposizione, con Giuseppe Conte che parla di “cappio al collo” ed Elly Schlein che accusa il governo di prendere “atto a testa bassa” delle decisioni di Parigi e Berlino. Dopo il via libera al Patto, arriva al pettine (ma non si sa ancora quando) il ‘nodo’ della ratifica del Mes, che Meloni ha sempre subordinato all’intesa sulla governance europea. Formalmente il tema è all’ordine del giorno della seduta di domani dell’Aula della Camera ma manca ancora il parere della commissione bilancio e fonti della maggioranza confermano che ci sarà un nuovo rinvio. “Non ci sono alibi, la ricreazione è finita. Si proceda alla votazione e il Parlamento sovrano si esprimerà liberamente”, chiede Luigi Marattin (Iv), mentre il Pd parla di “una manfrina inguardabile”.

Mattarella: rischi da IA e oligarchi, politica difenda nostra libertà

Mattarella: rischi da IA e oligarchi, politica difenda nostra libertàRoma, 20 dic. (askanews) – Viviamo un tempo drammatico, la post pandemia, le guerre, in Europa e in Medio Oriente, il cambiamento climatico, nuove e gigantesche diseguaglianze nella società, come ritrovare fiducia nel futuro? E’ l’interrogativo con cui Sergio Mattarella ha aperto il suo discorso per gli auguri di fine anno alle alte cariche al Quirinale. Un discorso rivolto agli esponenti delle istituzioni, della politica e della società civile che ogni anno vengono ricevute nel Salone dei Corazzieri, per ascoltare uno degli interventi più rilevanti che il capo dello Stato rivolge nel corso dell’anno.

Sono riflessioni profonde e a tratti amare quelle che il Presidente della Repubblica rivolge a chi ha la responsabilità nel paese di prendere decisioni e risolvere i problemi dei cittadini: “Siamo a un tornante della storia”, dice Mattarella individuando nei cambiamenti introdotti dalle nuove tecnologie, “tra cui spicca l’enorme potenziale dell’intelligenza artificiale” il fattore più rilevante del cambiamento perchè “ha effetti concreti sulla vita delle persone. Tocca diversi ambiti e pone interrogativi nuovi che hanno profili giuridici, economici, sociali” perciò, a suo avviso “è questa la sfida più alta sulla quale la politica è chiamata a esercitare la sua responsabilità”. Mattarella pur ammettendo tutte le potenzialità e gli aspetti positivi che tutto questo ha portato e può portare in vari ambiti della società ammonisce però anche sui rischi per “la libertà che é alla base dei diritti di ciascuno”. E’ un fenomeno, quello dell’intelligenza artificiale che va quindi regolato “urgentemente” soprattutto per frenare il potere delle grandi multinazionali che possiedono questa tecnologia “la cui presunzione di divenire protagonisti che dettano le regole, anziché essere destinatari di regolamentazione, si è già manifestata in più occasioni”. Come non pensare a quell’Elon Musk che con i suoi satelliti è diventato un attore perfino nelle recenti vicende belliche europee quando parla di “oligarchi di diversa estrazione che si sfidano in nuove missioni spaziali, nella messa a punto di costosissimi sistemi satellitari (con implicazioni militari) e nel controllo di piattaforme di comunicazione social, agendo, sempre più spesso, come veri e propri contropoteri”?

Dunque ben venga “la recente iniziativa sulla Intelligenza Artificiale avviata dalle istituzioni europee” che mira a tutelare la privacy e la libertà dei cittadini. “Immaginiamo solo per un momento – dice -, applicando lo scenario descritto nel libro “1984” di George Orwell, cosa avrebbe potuto significare una distorsione nell’uso di queste tecnologie al servizio di una dittatura del novecento. Sono in gioco i presupposti della sovranità dei cittadini”, avverte il Presidente che sollecita la politica e le istituzioni democratiche rappresentative a mantenere il controllo delle decisioni e delle scelte “che incidono sulla vita sociale e sulla libertà dei cittadini” e che non vanno lasciate “alle strategie di grandi gruppi finanziari in base ai loro interessi”. A guidare le scelte della politica devono essere, per Mattarella, “i principi irrinunciabili della nostra civiltà”, quindi pace, democrazia e libertà, di agire, di muoversi, di decidere e anche di informarsi senza essere manipolati. Per il Capo dello Stato è il modello occidentale ad essere sfidato “pertanto contrastare quel che può insidiare le nostre libertà è, oggi, l’impegno prioritario che si pone davanti a noi”.

La libertà per il capo dello Stato sta anche nel ruolo che rivestono “le istituzioni democratiche, l’equilibrio fra i poteri, il ruolo fondamentale del Parlamento, l’imparzialità, principio guida della pubblica amministrazione, unitamente al suo dovere di efficienza e competenza”, ricorda e accenna anche alla preoccupante riduzione della partecipazione al voto per la quale fa appello “alla responsabilità di tutti: ognuno deve fare la sua parte”, insiste. Su questo, a conclusione di un anno difficile, si deve puntare per avere speranza nel futuro: “Ho fiducia nell’Italia. Che ha le risorse per affrontare il tempo nuovo”, conclude con “l’augurio di continuare a credere in ciò che ci rende donne e uomini liberi”. Al termine del discorso Mattarella ha salutato i suoi ospiti brevemente, tra di loro spiccava ovviamente l’assenza della premier Giorgia Meloni, bloccata dall’influenza. Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa ha aperto la cerimonia, molti gli esponenti di governo e Parlamento, i leader politici, (Conte, Schlein, Renzi) l’ex premier Mario Monti, l’ex ministro Luigi Di Maio. Il neo presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera. Poco tempo per salutarsi e augurarsi buone feste quest’anno perchè, come da quando c’è stato il Covid, non è stato offerto un rinfresco finale.

Mattarella: nulla va dato per scontato, neanche democrazia e libertà

Mattarella: nulla va dato per scontato, neanche democrazia e libertàRoma, 20 dic. (askanews) – “Nulla può essere dato per scontato. La pace innanzitutto. Ma anche la democrazia, i valori su cui si fonda. A cominciare dall’idea di libertà”. Lo ha detto, tra le altre cose, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso al Quirinale per lo scambio degli auguri di Natale con le alte cariche.

“Nel nostro vocabolario comune – ha sottolineato – è entrata da qualche tempo la parola transizione. Racconta il nostro viaggio collettivo verso il futuro. E come sempre accade questo cammino può comportare dubbi, incertezze, resistenze e paure. Ma nel patrimonio comune del nostro popolo, nelle coscienze degli italiani, sono radicati i principi e i valori che danno senso all’idea di libertà così come ce la presenta la nostra Costituzione, di cui abbiamo celebrato i 75 anni. La libertà come premessa di pace, giustizia, uguaglianza, democrazia, coesione sociale, dialogo, tolleranza, solidarietà. Dal rispetto della libertà di ciascuno discendono le democratiche istituzioni, l’equilibrio fra i poteri, il ruolo fondamentale del Parlamento, l’imparzialità, principio guida della pubblica amministrazione, unitamente al suo dovere di efficienza e competenza. Su queste qualità, su questi doveri della funzione pubblica, si fonda la garanzia di libertà dei cittadini e dunque la loro fiducia nelle istituzioni. I presupposti etici e civili della democrazia vivono nei sentimenti della comunità. Le paure possono attenuare il senso di solidarietà e quindi il desiderio di partecipazione, possono affievolire la fiducia necessaria per farsi artefici del futuro”, ha concluso.

Mattarella: lo Stato non sia condizionato da potenti interessi privati

Mattarella: lo Stato non sia condizionato da potenti interessi privatiRoma, 20 dic. (askanews) – “Assistiamo a vari fenomeni di concentrazione di potere che si articolano in circuiti diversi da quelli tradizionali, spesso alternativi a quelli tipici delle prerogative statuali”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso al Quirinale per lo scambio di aguri con le alte cariche.

“Tra questi – ha spiegato Mattarella -, la privatizzazione della forza: molte guerre vengono combattute da milizie private che si affiancano agli eserciti o li sostituiscono. Dimensioni come lo spazio o l’ambito sottomarino sono, sempre più spesso, terreni dove si combattono conflitti fra interessi privati, fuori dal controllo degli stati. Oligarchi di diversa estrazione si sfidano nell’esplorazione sottomarina, in nuove missioni spaziali, nella messa a punto di costosissimi sistemi satellitari (con implicazioni militari) e nel controllo di piattaforme di comunicazione social, agendo, sempre più spesso, come veri e propri contropoteri”. “Il fenomeno -secondo Mattarella – non è nuovo nella storia. Già in passato, anche lontano, grandi corporazioni si sono trovate a condizionare l’azione di governi, se non degli Stati. Con l’avvento della democrazia gli Stati non dipendono più da singoli interessi. E non deve avvenire”.

Mattarella: c’è chi elude fisco, anche con paradisi fiscali

Mattarella: c’è chi elude fisco, anche con paradisi fiscaliRoma, 20 dic. (askanews) – “Molti tra i detentori di grandi capitali del pianeta, persone e aziende, riescono a eludere quasi integralmente gli obblighi fiscali, soprattutto nei servizi all’informazione, oggi settori di punta e in continua crescita. Si tratta di un’altra questione che riguarda direttamente l’espressione della sovranità dei cittadini, ai quali viene chiesto di concorrere al finanziamento delle attività statuali in quanto titolari di diritti; mentre, contemporaneamente, c’è chi ritiene di potersi sottrarre a quel dovere, disconoscendo ruolo e natura dello Stato, talvolta avvalendosi di legislazioni compiacenti di alcuni Paesi”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella cerimonia per gli auguri alle Alte cariche dello Stato.

Quello della tassazione è, per Mattarella, un tema “di grande rilievo per la portata dei mutamenti in atto”: “un recente rapporto dell’Osservatorio fiscale dell’Unione europea fornisce in proposito alcuni dati allarmanti. Nel 2022 più della metà delle entrate delle imprese statunitensi risultavano contabilizzate nei paradisi fiscali: cinquanta anni fa, nel 1970, questa percentuale era prossima a zero. Nel 2021, 140 Stati hanno convenuto di istituire una global minum tax sulle imprese multinazionali, ma gli Stati Uniti e numerose altre nazioni tra le più ricche non hanno dato adeguata attuazione alla misura”.

Mattarella: preoccupa poca partecipazione a voto, tutti responsabili

Mattarella: preoccupa poca partecipazione a voto, tutti responsabiliRoma, 20 dic. (askanews) – “Non possiamo trascurare l’attuale preoccupante flessione della partecipazione al voto, essenziale per la legittimazione delle istituzioni. Fiducia, partecipazione, democrazia sono anelli inseparabili di un’unica catena. Sottolineano il valore dell’attivo coinvolgimento nella vita della Repubblica in tutti i suoi aspetti. Da qui l’appello alla responsabilità di tutti: ciascuno è chiamato a fare la sua parte”. E’ l’invito rivolto alle alte cariche istituzionali dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia per gli auguri di fine anno al Quirinale.

Mattarella: è tempo di cambiamento, affascinante ma difficile

Mattarella: è tempo di cambiamento, affascinante ma difficileRoma, 20 dic. (askanews) – “Quello che stiamo vivendo è un tempo, per un verso, affascinante, di grande cambiamento ma anche difficile, travagliato, per più aspetti drammatico”. Lo ha detto, tra le altre cose, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella cerimonia per gli auguri alle Alte cariche dello Stato. Mattarella cita “il post pandemia, con gli effetti prodotti a tutti i livelli nelle nostre comunità, da quelli umani a quelli economici, sociali e psicologici, soprattutto sui più giovani”; le guerre, quella in Ucraina e quella in Medio Oriente; “gli effetti dirompenti del cambiamento climatico, che, nel corso di quest’anno, abbiamo purtroppo toccato con mano, ancora una volta, vivendo la devastazione prodotta da alluvioni e inondazioni, come è accaduto in ampie zone di Emilia Romagna e di Toscana”; i divari sociali che “si allargano”. “Si tratta di fenomeni globali che entrano prepotentemente nella vita delle nostre comunità e in quella quotidiana di ciascuno”, conclude.