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Made in Italy, ok finale del Senato al ddl. Le misure principali

Made in Italy, ok finale del Senato al ddl. Le misure principaliRoma, 20 dic. (askanews) – Fondo Nazionale da un miliardo, liceo del Made in Italy, potenziamento delle misure anti-contraffazione, recupero dei marchi storici. Sono alcune delle misure contenute nel disegno di legge sul Made in Italy approvato in via definitiva dal Senato con con 88 voti favorevoli, 63 contrari ed un astenuto. Il provvedimento, che diventa legge, era stato approvato dalla Camera il 7 dicembre scorso. Tra le principali misure contenute nel disegno di legge, spiega il Mimit, l’istituzione del Fondo Nazionale del Made in Italy, partecipato dal MEF, aperto alla partecipazione di fondi di investimento e altri soggetti, con la mission di investire nelle filiere dei settori strategici, sin dalla fase dell’approvvigionamento delle materie prime. Lo stanziamento previsto è di 700 milioni per il 2023 e 300 milioni per il 2024.

Viene istituito il liceo del Made in Italy. Tra le materie di interesse anche quelle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Si prevede una disposizione transitoria al fine di prevedere l’istituzione della prima classa già per l’anno scolastico 2024/2025. Iscrizioni a partire da gennaio 2024. Istituita la Giornata del Made in Italy il 15 aprile di ciascun anno per “celebrare la creatività e l’eccellenza italiana presso le istituzioni pubbliche, le scuole di ogni ordine e grado e i luoghi di produzione”.

Arrivano risorse per i progetti di autoimprenditorialità o di sviluppo di imprese femminili. Viene prevista la costituzione di un’apposita riserva in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile, mediante rifinanziamento con un’apposita dotazione di 15 milioni di euro. Riavviato il Voucher 3i allargando il novero dei soggetti beneficiari comprendendovi, oltre alle start-up innovative, anche le microimprese di più recente costituzione.

Istituito un fondo, con la dotazione di 25 milioni di euro per il 2024, per la promozione nel campo della vivaistica forestale e per la creazione e il rafforzamento delle imprese boschive e dell’industria della prima lavorazione del legno. Arriva il Contrassegno per il Made in Italy al fine di tutelare e promuovere la proprietà intellettuale e commerciale dei beni prodotti nel territorio nazionale e di un più efficace contrasto della falsificazione.

Potenziate le norme in materia di lotta alla contraffazione e italian sounding tra le quali quella per la specializzazione dei magistrati in materia di lotta alla contraffazione. Inoltre, vengono modificate le disposizioni in materia di sequestro e di sanzioni amministrative (in senso peggiorativo) per l’acquisto e l’introduzione di merci contraffatte. Tra le novità introdotte nel corso dell’iter parlamentare quelle sul recupero dei marchi storici. Le imprese titolari o licenziatarie di un marchio registrato da almeno cinquanta anni, che intendano chiudere il sito produttivo di origine notificano preventivamente al Mimit le informazioni relative al progetto di chiusura. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy può subentrare gratuitamente nella titolarità del marchio ove lo stesso abbia valenza nazionale, al fine di salvaguardarne la continuità. Istituito, presso il MIMIT, il “Fondo speciale per la transizione verde e digitale nella moda” e stanzia 5 milioni di euro per l’anno 2023 e 10 milioni per il 2024. Arriva anche il registro delle Associazioni nazionali delle Città Identità, quali realtà territoriali che si caratterizzano per le produzioni agricole di pregio, in cui operano organismi associativi a carattere comunale con lo specifico scopo di promuovere e valorizzare le stesse produzioni.

Giustizia, Fnsi: Mattarella non firmi il bavaglio a diritto cronaca

Giustizia, Fnsi: Mattarella non firmi il bavaglio a diritto cronacaRoma, 20 dic. (askanews) – “Domani, (21 dicembre 2023, Ndr) la Fnsi non sarà alla conferenza stampa di fine anno della premier Meloni e convocherà invece una giunta straordinaria per organizzare la mobilitazione della categoria, assieme alla società civile, contro il nuovo bavaglio al diritto di cronaca rappresentato dal divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare”. Lo ha affermato in una nota Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, prima che la conferenza stampa di fine anno della premier fosse rinviata al 28 dicembre.

“Si tratta – prosegue Costante – di un provvedimento liberticida non solo nei confronti dell’articolo 21 della Costituzione, ma anche nei confronti delle libertà individuali. È pericolosissimo che non si sappia se una persona viene arrestata o meno. E non è pericoloso solo per la libertà di stampa, è pericoloso anche per lo stesso destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere”. Per la segretaria generale del sindacato dei giornalisti, “il ricordo delle dittature, dei desaparecidos, delle persone che alle porte dell’Europa vengono fatte sparire senza che nessuno ne sappia nulla, penso ad esempio ad Alexei Navalny, deve far crescere la nostra attenzione, ma anche quella dei direttori dei giornali, che devono essere al fianco dei colleghi in questa lotta, e delle istituzioni. Chiediamo fin d’ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – conclude Costante – di non firmare una legge che potrebbe essere fonte di immani distorsioni dei diritti”.

Ieri, martedì 19 dicembre – ricorda la Fnsi -, la Camera ha approvato l’emendamento alla legge di delegazione europea presentato dal deputato di Azione Enrico Costa, nella versione riformulata dal governo, che introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza di custodia cautelare. L’emendamento è passato con 160 voti favorevoli e 70 contrari. Hanno votato no M5S, Avs e Pd, mentre Iv e Azione hanno votato a favore con la maggioranza. Nella formulazione originaria, che aveva spaccato la maggioranza trovando favorevole Forza Italia e contrari esecutivo e alleati, era previsto il “divieto di pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare” fino alla conclusione delle indagini o dell’udienza preliminare. Nella riformulazione proposta dal governo si parla di divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza.

La cornice entro la quale si vuole inserire la nuova stretta al diritto di cronaca è quella dell’attuazione della direttiva europea sulla presunzione di innocenza, contro la quale la Fnsi si è già rivolta alla Commissione europea, denunciando più volte anche in piazza i danni che arreca al lavoro dei giornalisti e al diritto dei cittadini ad essere informati.

Conferenza stampa fine anno Meloni giovedì 28 dicembre alle 11

Conferenza stampa fine anno Meloni giovedì 28 dicembre alle 11Roma, 20 dic. (askanews) – A causa di un persistente stato influenzale la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annullato tutti gli impegni di questi giorni. La conferenza stampa di fine anno prevista per domani 21 dicembre, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dalla Associazione Stampa Parlamentare, si terrà giovedì 28 dicembre, sempre alle ore 11 presso l’aula dei gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati. L’organizzazione della conferenza stampa resta invariata. Lo ha comunicato l’Ordine dei Giornalisti.

Europee, Conte: obiettivo costruire alternativa, non superare Pd

Europee, Conte: obiettivo costruire alternativa, non superare PdRoma, 20 dic. (askanews) – La appassiona il dibattito sul “federatore” del centrosinistra? “Mi appassiona molto – ha risposto il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, intervistato a Radio24 Mattino – il lavoro che stiamo facendo giorno dopo giorno nel dialogo con le altre forze di opposizione per costruire una alternativa alle forze di governo e un progetto utile per i cittadini: sperando di non trovare troppe macerie, troppi disastri quando arriverà il momento di governare”.

“Mi appassionano di più i temi, le materie – ha ribadito l’ex presidente del Consiglio – che stiamo affinando per una convergenza seria: la cosa importante è farsi trovare pronti il giorno dopo. Ma la convergenza richiede metodo di lavoro e un impegno, una fatica per mettere a punto obiettivi condivisi. La convergenza è un risultato, non può essere un punto di partenza, una federazione che decidiamo oggi, come una sorta di alchimia di laboratorio”. Nelle elezioni europee, ha precisato Conte, “superare il Pd non è un obiettivo: si parla di noi gomito a gomito nei sondaggi, ma io sono molto contento del percorso che stiamo facendo come M5S, di chiarezza politica, siamo coerenti, manteniamo le posizioni. Un riscontro alle elezioni europee sarebbe molto auspicabile ma mi interessa la traiettoria futura, guardo più avanti”, ha concluso.

M.O., Conte: fregata nel mar Rosso? L’Italia ora è turboatlantista

M.O., Conte: fregata nel mar Rosso? L’Italia ora è turboatlantistaRoma, 20 dic. (askanews) – “L’Italia si sta caratterizzando come turboatlantista ma non lo siamo mai stati”: lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, intervistato a Radio24 Mattino, a proposito della partecipazione dell’Italia alla missione militare promossa dagli Stati Uniti contro gli Houthi yemeniti nel mar Rosso.

“Siamo sempre stati – ha affermato l’ex premier – nel quadro dell’alleanza che non metto assolutamente in discussione, un avamposto del dialogo. Con tutti i governi abbiamo recitato il ruolo di artefici del dialogo, promotori di una prospettiva di convivenza pacifica e abbiamo giovato moltissimo all’Alleanza atlantica”. “Non mi sembra – ha concluso Conte – che farci coinvolgere in un ulteriore conflitto sia il nostro obiettivo, ma siccome bisogna essere ossequiosi a Washington, manderemo una fregata e forse ne manderemo delle altre”.

Centrosinistra, Conte: M5s non è cespuglio e non si fa federare

Centrosinistra, Conte: M5s non è cespuglio e non si fa federareRoma, 19 dic. (askanews) – “Un seme per l’alternativa lo abbiamo depositato con la proposta sul salario minimo, il M5s non vuole recitare, per suo dna, la parte di un cespuglio, vuole piena dignità e riconoscimento della reciproca autonomia: serve un metodo di lavoro, abbiamo tempo per costruire questo obiettivo. Non diciamo dateci il voto e poi vedremo”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte intervistao a diMartedì su La7 nella puntata in onda questa sera.

Un federatore? “E’ importante un dialogo chiaro con il Pd su obiettivi condivisi, come non faremo i cespugli non accetteremo di essere federati da nessuno”, ha concluso.

Conte: Meloni teme M5s e si scusa su Draghi,deve entrare nel club…

Conte: Meloni teme M5s e si scusa su Draghi,deve entrare nel club…Roma, 19 dic. (askanews) – “Evidentemente teme la forza del Movimento Cinquestelle e la coerenza con cui abbiamo governato, mentre lei sta deludendo il suo stesso elettorato”. Così il leader M5s Giuseppe Conte ha risposto a Giovanni Floris che a diMartedì su La7 gli chiedeva degli attacchi della premier Giorgia Meloni al Movimento,

“Ma questo governo una misura da proporre ce l’ha? E’ possibile che sia concentrato ad attaccare i governi precedenti, peraltro tenendo fuori Draghi come non ci fosse stato, una volta l’ha citato e poi si è subito tirata indietro e si è scusata… evidentemente deve entrare nel club dei privilegiati, si deve accreditare a Bruxelles” ha rilanciato Conte.

Meloni: Piano Mattei piattaforma aperta, presentazione 28-29 gennaio

Meloni: Piano Mattei piattaforma aperta, presentazione 28-29 gennaioRoma, 19 dic. (askanews) – Il Piano Mattei “sarà una piattaforma programmatica aperta, che intendiamo scrivere insieme ai protagonisti di questo processo: le nazioni africane”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio alla Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, a cui non ha potuto partecipare perchè influenzata.

“L’Africa – sottolinea – per essere capita nel profondo, ha bisogno di uno sguardo d’insieme e di una regia ad ampio spettro. Noi vogliamo offrire tutto questo con un grande Piano di cooperazione, sviluppo e partenariato paritario che porta il nome di un nostro grande connazionale, Enrico Mattei. La ‘formula Mattei’ ha avuto successo in passato perché ha saputo coniugare l’esigenza di una Nazione come l’Italia di rendere sostenibile la sua crescita con quelle degli Stati partner di conoscere una stagione di sviluppo e progresso. Noi siamo ripartiti da quella formula per dire che noi, in Africa, non vogliamo fare la carità, ma vogliamo aiutarla a prosperare su ciò di cui dispone. E l’Africa non è un continente povero, ma ricchissimo, in particolare di risorse strategiche”. “L’Italia – ha ribadito – si candida a diventare un ponte tra l’Africa e il resto d’Europa, uno snodo di energia pulita, sviluppando le infrastrutture (un esempio su tutti il progetto di interconnessione elettrica ELMED tra Italia e Tunisia) e la capacità di generazione necessarie, sia in Patria sia nel Mediterraneo. Temi di cui abbiamo discusso anche nella recente COP28 a Dubai – come sapete in quel forum abbiamo posto l’Italia come primo contributore al Fondo Perdite e Danni con 100 milioni di euro e annunciato che il 70% del Fondo Italiano per il Clima sarà destinato all’Africa -, e che torneremo ad affrontare nella prossima Conferenza Italia-Africa, in agenda per il 28 e 29 gennaio a Roma. In quell’occasione presenteremo la cornice politica e le grandi direttrici di intervento del Piano Mattei: cultura e formazione; salute; agricoltura; energia; sviluppo economico e infrastrutturale; contrasto al terrorismo e ai trafficanti di esseri umani”.

Meloni: 2024 anno complesso su piano internazionale, serve Ue forte

Meloni: 2024 anno complesso su piano internazionale, serve Ue forteRoma, 19 dic. (askanews) – “Quello che si sta per chiudere è stato, sul piano internazionale, un anno particolarmente complesso. E tutto fa presagire che il 2024 non sarà da meno. Anche per questo abbiamo sempre di più bisogno di un’Europa forte e protagonista. Un attore globale capace di evitare che qualsiasi vuoto strategico possa essere riempito da altri, proiettandosi come gigante geopolitico e non solo burocratico”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio alla Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, a cui non ha potuto partecipare perchè influenzata.

“Ciò – ha aggiunto – non può prescindere dal decisivo tema dell’allargamento dell’Unione, che io amo definire riunificazione, visto che non siamo noi a stabilire chi è o non è europeo. Lo hanno deciso la geografia e la storia. Processo che avrà inevitabilmente un impatto sui meccanismi interni dell’UE e richiede una riflessione collettiva sulle riforme che saranno necessarie. Il percorso di allargamento non può prescindere dai Balcani, area che è nel cuore d’Europa e che da sempre ha un’importanza strategica per la nostra Nazione. Perché tutto quello che accade dall’altra parte dell’Adriatico ha inevitabilmente un riflesso immediato su di noi e l’Italia ha una grande responsabilità verso i Balcani. Per questo, stiamo fortemente investendo sul rilancio della presenza e dell’impegno dell’Italia in questa regione, dal punto di vista politico, culturale ed economico”.

Meloni: con Albania accordo di respiro europeo, Italia esempio

Meloni: con Albania accordo di respiro europeo, Italia esempioRoma, 19 dic. (askanews) – “Il Protocollo Italia-Albania è un altro tassello della nostra strategia per combattere i trafficanti e permettere l’ingresso sul territorio europeo solamente a chi ha diritto alla protezione internazionale. È un accordo dal grande spirito europeo, che consentirà di sperimentare un modello virtuoso di cooperazione operativa tra uno Stato Ue e uno extra-Ue, e che non a caso sta suscitando concreto interesse anche in altre nazioni dell’Unione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio alla Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, a cui non ha potuto partecipare perchè influenzata.

“Segnali importanti – aggiunge – che smentiscono chi sosteneva che le cose, anche sul fronte delle politiche dell’immigrazione, non potessero cambiare e che non c’era spazio per soluzioni innovative e coraggiose. L’Italia è diventata un esempio per l’Europa, e vuole continuare ad esserlo”.