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Ddl sicurezza atteso in Parlamento, è bandiera ma ora altre priorità

Ddl sicurezza atteso in Parlamento, è bandiera ma ora altre prioritàRoma, 19 dic. (askanews) – La premier Giorgia Meloni si era detta “orgogliosa”, sui social, dopo il via libera del Consiglio dei ministri al pacchetto sicurezza. Il provvedimento “sarà trasferito” alle Camere “a breve”, aveva affermato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante la conferenza stampa seguita al Cdm del 16 novembre. Ma i tre disegni di legge che lo compongono (il pacchetto sicurezza e altri due testi sulla “funzionalità” del comparto Sicurezza e una delega sulla polizia municipale) sono spariti dai radar da oltre un mese e, a quanto si apprende, non sono stati ancora bollinati dalla Ragioneria generale dello Stato.

Il pacchetto sicurezza dà ampio spazio a molti temi- bandiera della destra (in particolare Lega e Fdi) e ha fatto da ‘collettore’ di diverse proposte di legge che erano state depositate in Parlamento: dalle misure sulle borseggiatrici nei metrò al reato di blocco stradale, al contrasto alle occupazioni abusive. Si sono pure ripescati emendamenti della maggioranza dichiarati inammissibili in qualche commissione, come la norma che introduce il reato di detenzione di materiale contenente istruzioni per confezionare ordigni. Un tweet di Meloni aveva riassunto quelli che si volevano evidenziare: “Più tutele per le Forze dell’Ordine. Contrasto alle occupazioni abusive con procedure ‘lampo’ per la liberazione degli immobili e l’introduzione di un nuovo delitto che prevede la reclusione da 2 a 7 anni contro gli occupanti abusivi. Stretta sulle truffe commesse ai danni degli anziani e delle persone più fragili, con un aumento della pena di reclusione da 2 a 6 anni per il reato di truffa aggravata. Misure specifiche anti-borseggio e contro chi impiega i minori nell’accattonaggio, in particolare nelle metro e nelle stazioni. Introduzione di un nuovo reato per punire chi partecipa e/o organizza rivolte nelle carceri. Stretta contro i blocchi stradali, fenomeni che si stanno moltiplicando e che creano enormi disagi ai cittadini, verso chi impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo”: non scatterà più la sanzione amministrativa ma fino a due anni di carcere (l’ultimo blocco in ordine di tempo quello di ieri degli attivisti di Ultima Generazione a Roma).

Diversi dunque gli interventi sul codice penale. Tanto che le opposizioni avevano ironizzato sul profilo garantista del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Si può “presagire una stretta securitaria micidiale, ancora nuovi reati, il ministro Nordio evidentemente si è definitivamente convertito al panpenalismo, più armi, più repressione, più esibizione di muscolare potere” (Luana Zanella di Avs tra i tanti commenti del giorno dopo). Tra gli addetti ai lavori, l’Unione delle camere penali, avevano espresso un giudizio pesante: “La irrazionale moltiplicazione delle fattispecie di reato e l’aggravamento delle pene, in violazione anche del principio di offensività e di proporzionalità, rispondono alla più tipica logica del populismo giustizialista e del diritto penale simbolico che mirano esclusivamente a lucrare consenso, facendo leva sul sentimento di insicurezza strumentalmente diffuso nella collettività”. Sotto i riflettori era finita anche l’autorizzazione agli agenti di pubblica sicurezza a portare, senza licenza, fuori servizio, una seconda arma al posto di quella di ordinanza. Complice probabilmente l’ampio ventaglio delle misure, la corsia preferenziale dei numerosi decreti legge e il Parlamento impegnato sulla manovra, stanno passando avanti altre priorità. Fors’anche il fatto che, per il governo, ogni giorno ha la sua pena. Fonti di maggioranza, tuttavia, assicurano che sul punto non ci sono problemi interni ai partiti di centrodestra, e sostengono che “tra gennaio e febbraio” il cantiere parlamentare si aprirà.

La Cassazione: nell’assegno di mantenimento conta anche la convivenza

La Cassazione: nell’assegno di mantenimento conta anche la convivenzaMilano, 19 dic. (askanews) – Per quantificare l’esatto ammontare dell’assegno di mantenimento in caso di divorzio “va computato anche il periodo della convivenza prematrimoniale”. E’ il principio sancito dalla Corte di Cassazione in una sentenza delle Sezione Uniti Civili.

“Ai fini dell’attribuzione e della quantificazione, dell’assegno divorzile, avente natura, oltre che assistenziale, anche perequativo-compensativa, nei casi peculiari in cui il matrimonio si ricolleghi a una convivenza prematrimoniale della coppia, avente i connotati di stabilità e continuità, in ragione di un progetto di vita comune, dal quale discendano anche reciproche contribuzioni economiche, laddove emerga una relazione di continuità tra la fase ‘di fatto’ di quella medesima unione e la fase ‘giuridica’ del vincolo matrimoniale, va computato anche il periodo della convivenza prematrimoniale”, si legge nel dispositivo della sentenza 35385 depositata ieri. Secondo i giudici in ermellino (presidente Pasquale D’Ascola, relatore Giulia Iofrida), infatti, “ai fini della necessaria verifica del contributo fornito dal richiedente” bisogna tenere in considerazione “l’esistenza, durante la convivenza prematrimoniale, di scelte condivise dalla coppia che abbiano conformato la vita all’interno del matrimonio e cui si possano ricollegare, con accertamento del relativo nesso causale, sacrifici o rinunce, in particolare, alla vita lavorativa/professionale del coniuge economicamente più debole, che sia risultato incapace di garantirsi un mantenimento adeguato, successivamente al divorzio”.

Giorgia Meloni leader dei social media nel 2023

Giorgia Meloni leader dei social media nel 2023Milano, 19 dic. (askanews) – E’ Giorgia Meloni nel 2023 la leader dei social tra i politici italiani, a seguire Elly Schlein, Matteo Salvini e Giuseppe Conte. In fondo classifica Carlo Calenda, Antonio Tajani e Matteo Renzi. La presidente del Consiglio è solida nella comunicazione, in grado di aumentare la platea di utenti che la seguono: +33,8% che equivale a 1 milione e 840mila utenti acquisiti nel corso dell’anno. Buono l’engagement, soprattutto su Instagram (3,07%) e TikTok (3,06%). L’analisi, chiusa in data 8 dicembre, è stata condotta da DeRev, società di strategia e comunicazione digitale, che ha misurato la performance dei politici sui social network nel 2023.

Nel corso dell’anno in difficoltà Giuseppe Conte e Matteo Renzi: il primo perde follower su Instagram e Facebook, restando a galla unicamente grazie a TikTok (dove ne guadagna 165mila); il secondo perde seguito su X. Più articolata la fotografia di Elly Schlein, che conquista la seconda posizione della classifica grazie a un unico exploit nelle due settimane interessate dalla sua elezione alla segreteria del Pd, durante la quale ha quasi raddoppiato il numero di follower totali, arrivando a 789.805, ma senza poi capitalizzare davvero la nuova visibilità. “È indicativo che Elly Schlein sia l’unico leader a essere assente da TikTok – ha fatto notare il ceo di DeRev, Roberto Esposito. “Ciò denota o una mancanza di strategia o un disinteresse per i giovani al di sotto dei 25 anni. Anche sugli altri social, comunque, la sua comunicazione è estremamente debole e inefficace: ha pubblicato soltanto 943 post nell’anno, meno di chiunque altro, con risultati di engagement e di crescita piuttosto modesti. Di fatto, sta reiterando gli errori comunicativi di Enrico Letta, appiattendosi su una narrazione chiusa, di partito e poco coinvolgente”.

Chi pubblica di più sono Carlo Calenda e Matteo Salvini: Calenda con 7.695 post si concentra su X, Salvini ne conta 6.257 sulle varie piattaforme (4,57 al giorno). Dei 100 post più popolari pubblicati dai leader politici nel 2023, 66 sono su TikTok. Tra i primi 20, 11 sono di Meloni, molti dei quali dedicati alle visite in India, dove la presidente del Consiglio potrebbe aver trovato una percentuale importante di nuovi follower; cinque sono di Conte, che su TikTok riesce in un dialogo al momento scricchiolante con le platee di Instagram e Facebook; quattro, infine, sono di Salvini, con i cavalli di battaglia centrati sulla cronaca.

Giorgia Meloni leader dei social nel 2023, Renzi e Conte in affanno

Giorgia Meloni leader dei social nel 2023, Renzi e Conte in affannoMilano, 19 dic. (askanews) – E’ Giorgia Meloni nel 2023 la leader dei social tra i politici italiani, a seguire Elly Schlein, Matteo Salvini e Giuseppe Conte. In fondo classifica Carlo Calenda, Antonio Tajani e Matteo Renzi. La presidente del Consiglio è solida nella comunicazione, in grado di aumentare la platea di utenti che la seguono: +33,8% che equivale a 1 milione e 840mila utenti acquisiti nel corso dell’anno. Buono l’engagement, soprattutto su Instagram (3,07%) e TikTok (3,06%). L’analisi, chiusa in data 8 dicembre, è stata condotta da DeRev, società di strategia e comunicazione digitale, che ha misurato la performance dei politici sui social network nel 2023.

Nel corso dell’anno in difficoltà Giuseppe Conte e Matteo Renzi: il primo perde follower su Instagram e Facebook, restando a galla unicamente grazie a TikTok (dove ne guadagna 165mila); il secondo perde seguito su X. Più articolata la fotografia di Elly Schlein, che conquista la seconda posizione della classifica grazie a un unico exploit nelle due settimane interessate dalla sua elezione alla segreteria del Pd, durante la quale ha quasi raddoppiato il numero di follower totali, arrivando a 789.805, ma senza poi capitalizzare davvero la nuova visibilità. “È indicativo che Elly Schlein sia l’unico leader a essere assente da TikTok – ha fatto notare il ceo di DeRev, Roberto Esposito. “Ciò denota o una mancanza di strategia o un disinteresse per i giovani al di sotto dei 25 anni. Anche sugli altri social, comunque, la sua comunicazione è estremamente debole e inefficace: ha pubblicato soltanto 943 post nell’anno, meno di chiunque altro, con risultati di engagement e di crescita piuttosto modesti. Di fatto, sta reiterando gli errori comunicativi di Enrico Letta, appiattendosi su una narrazione chiusa, di partito e poco coinvolgente”.

Chi pubblica di più sono Carlo Calenda e Matteo Salvini: Calenda con 7.695 post si concentra su X, Salvini ne conta 6.257 sulle varie piattaforme (4,57 al giorno). Dei 100 post più popolari pubblicati dai leader politici nel 2023, 66 sono su TikTok. Tra i primi 20, 11 sono di Meloni, molti dei quali dedicati alle visite in India, dove la presidente del Consiglio potrebbe aver trovato una percentuale importante di nuovi follower; cinque sono di Conte, che su TikTok riesce in un dialogo al momento scricchiolante con le platee di Instagram e Facebook; quattro, infine, sono di Salvini, con i cavalli di battaglia centrati sulla cronaca.

Crosetto: prorogata di un anno la fornitura di armi all’Ucraina

Crosetto: prorogata di un anno la fornitura di armi all’UcrainaRoma, 19 dic. (askanews) – Su iniziativa del ministro della Difesa, Guido Crosetto, degli Affari esteri, Antonio Tajani, e del ministro all’Economia, Giancarlo Giorgetti, e con il consenso dell’intero governo, nel cdm di oggi è stata decisa la proroga, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024, dell’autorizzazione al governo, previo atto di indirizzo di Camera e Senato, alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti alle Autorità governative dell’Ucraina.

Il prolungamento del conflitto russo-ucraino, in uno scenario internazionale aggravato dalla crisi mediorientale e dalla guerra tra Israele Hamas, impone al Governo Meloni una scelta di coerenza, di sostegno e, dunque, di proroga degli aiuti all’Ucraina, in linea con gli impegni internazionali assunti dall’Italia in sede UE e Nato. Il decreto-legge in questione consentirà al governo, per un ulteriore anno e previo obbligatorio mandato del Parlamento, di supportare la popolazione ucraina, impegnata a difendere la libertà e sovranità della sua nazione, mettendo loro a disposizione, come è stato fatto finora, non solo armi, ma anche equipaggiamenti, gruppi elettrogeni e quanto necessario a sostenere le operazioni militari a difesa di civili inermi. “Ancora una volta, dunque, l’Italia sceglie di essere dalla parte della libertà delle nazioni e del rispetto del diritto internazionale, con l’obiettivo di arrivare, in linea con la posizione assunta dagli alleati NATO e UE, a una pace giusta e duratura” è il commento del Ministro della Difesa Crosetto.

“Abbiamo scelto – continua Crosetto – come dicastero e come governo di prorogare un atto di indirizzo, deciso ormai già un anno fa, dal governo precedente, lasciando immutato il dettato del decreto e decidendo di ottemperare, appena ve ne saranno le condizioni, a un passaggio parlamentare, e abbiamo scelto di farlo senza utilizzare strumenti secondari come il decreto Mille Proroghe o altri provvedimenti non omogenei per materia, come pensavano alcuni. Segnalo che, sul sostegno all’Ucraina, non esiste alcun problema politico all’interno della maggioranza di Governo che intende invece rispettare il ruolo e il vaglio del Parlamento”.

Crosetto pubblica le foto dei lavori nell’appartamento: mi sono stufato

Crosetto pubblica le foto dei lavori nell’appartamento: mi sono stufatoRoma, 19 dic. (askanews) – “Mi disgusta doverlo fare ma mi sono stufato.”Come mai si è trasferito da 2 mesi in un appartamento (non utilizzando l’alloggio di servizio a disposizione, gratuitamente, alla difesa) e pagherà da gennaio?” Semplicemente perché i lavori (a carico a locatore) sono a questo punto”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto su X, messaggio corredato da una serie di fotografie ad attestare lo stato dell’appartamento, con lavori in corso. Oggi il Fatto Quotidiano ha scritto del superattico dove il ministro vivrebbe da mesi senza pagare l’affitto, abbonato dal proprietario in attesa del completamento della ristrutturazione.

Migranti, Schlein: Meloni non ha imparato niente da strage Cutro

Migranti, Schlein: Meloni non ha imparato niente da strage CutroRoma, 18 dic. (askanews) – “Presidente Meloni, del suo discorso di settanta minuti ben dieci li ha dedicati all’immigrazione. Eppure non ne ha trovato nemmeno uno per esprimere cordoglio per le 61 persone morte annegate nel naufragio di sabato. Per spiegare com’è possibile che Frontex avesse avvertito quattro paesi tra cui l’Italia, e nessuno sia intervenuto per soccorrerle. Per spiegare che una nave, la Ocean Viking, che aveva già fatto un altro salvataggio in zona si stava allontanando per ottemperare all’ordine di sbarcare 26 superstiti a Livorno, a 1000 chilometri e 8 giorni di navigazione tra andata e ritorno. Questo accade a causa delle vostre scelte e del vostro decreto inumano, che ha il solo scopo di rendere più difficile salvare le vite in mare. E gli effetti si vedono. L’avete chiamato Cutro, quel decreto, ma da quella strage non avete voluto imparare niente”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein risponde a quanto scritto oggi su facebook dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Vada a parlare di deterrenza alle partenze a chi piange oggi i sui morti – prosegue Schlein rivolgendosi alla premier -, mentre fate la guerra alle Ong e volete spedire la Guardia Costiera italiana in Albania a scaricare persone sopravvissute ai naufragi come fossero dei pacchi, senza garantire adeguate tutele e facendo spendere all’Italia 300 milioni che potevate investire per aiutare i sindaci a garantire un’accoglienza diffusa e dignitosa, specie a quei minori non accompagnati che state sbattendo nei centri per adulti per far la cresta anche sui loro diritti. Non è così che si contrasta il traffico di esseri umani: bisogna aprire vie legali e sicure per l’accesso a tutti gli Stati europei, non solo Italia, Grecia, Croazia e Spagna su rotte pericolosissime su cui lucrano i trafficanti. E non solo non avete mai fatto questa battaglia in Europa. Ma non vi abbiamo mai visto nemmeno chiedere ai vostri amici nazionalisti come Orban di fare la propria parte sull’accoglienza. Perché non si possono volere solo i benefici di far parte dell’Unione, senza mai condividere le responsabilità che ne derivano. Anzi, Presidente, lei è addirittura volata in Polonia qualche mese fa a dire che avevano ragione loro, a rifiutare la solidarietà all’Italia. Perché la verità è che si è sempre scelta gli alleati sbagliati, nemici degli interessi italiani ed europei”, sottolinea Schlein.

+Premierato, La Russa:garantirò posizioni di tutti i parlamentari

+Premierato, La Russa:garantirò posizioni di tutti i parlamentariRoma, 18 dic. (askanews) – “Sarà mia cura garantire a tutti i parlamentari di maggioranza e di opposizione che possano esprimere le loro posizioni al fine di confermare o modificare questo progetto”. Lo ha detto, rispondendo a una domanda sul premierato, il presidente del Senato Ignazio La Russa, nel corso della cerimonia dello scaldino per gli auguri alla stampa parlamentare.

“Sul fatto che mai ci siano state tante critiche – ha osservato – non sono d’accordo. Ci sono state critiche anche in passato e comunque non ne è passata nessuna di riforma, forse le maggiori critiche sono dovute al fatto che siamo vicini ad approvarne effettivamente una”.

Meloni a Schlein: contro migranti è affidarli ai trafficanti

Meloni a Schlein: contro migranti è affidarli ai trafficantiRoma, 18 dic. (askanews) – “Leggo dalle dichiarazioni di Elly Schlein che, nel corso del mio intervento ad Atreju, avrei ‘alzato la voce per aizzare la platea contro i migranti che salgono sui barconi’. Non so quale discorso abbia ascoltato la leader del Pd, ma credo sia abbastanza chiaro che parlare di lotta ai trafficanti di esseri umani, di difesa dei confini europei, di dare una risposta vera, strutturale e definitiva all’immigrazione clandestina, nulla abbia a che fare con ‘aizzare platee contro i migranti’”. Lo scrive su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Consentire a migliaia di disperati di affidare le loro speranze a gente senza scrupoli, che mettono a rischio le loro vite, questo sì che è esser contro i migranti. Noi continueremo a lavorare per mettere fine alla tratta di esseri umani e alle morti in mare”, assicura la premier.

Centrosinistra, fonti Pd: Schlein mai attaccato altre opposizioni

Centrosinistra, fonti Pd: Schlein mai attaccato altre opposizioniRoma, 18 dic. (askanews) – Il Pd non intende replicare al leader del M5s Giuseppe Conte. Fonti del Pd interpellate rispondono così a chi loro chiede un commento sulle parole del leader M5s: “Noi siamo impegnati a contrastare il governo di Giorgia Meloni, non rispondiamo agli attacchi di Giuseppe Conte in conferenza stampa. Da Schlein mai sono venute parole contro altre forze di opposizione, il Pd sente la responsabilità di unire. Schlen si è sempre occupata di trovare un terreno comune dei temi come accaduto sul salario minimo”.

In conferenza stampa Conte aveva detto di augurarsi che “Elly Schlein sia una grande federatrice delle correnti del Pd. Per quanto riguarda il M5s noi non abbiamo bisogno di federatori”, aggiungendo di augurarsi anche “nel Pd si possa fare chiarezza sulla questione morale, con tanti padri nobili non ho visto una posizione chiara”.