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Meloni contro Ferragni: panettoni in beneficenza per aumentare il compenso

Meloni contro Ferragni: panettoni in beneficenza per aumentare il compensoRoma, 17 dic. (askanews) – Il vero modello da seguire non sono gli influencer che fanno soldi a palate indossando degli abiti o mostrando delle borse o addirittura promuovendo carissimi panettoni con i quali si fa credere che si farà beneficenza ma il cui prezzo serve solo a pagare cachet milionari. Il vero modello da seguire è il modello di chi quella eccellenza italiana la inventa, la disegna, la produce, e tiene testa a tutti nel mercato globale solo perché noi siamo più bravi, lo sappiamo fare meglio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento di chiusura della quattro giorni di Atreju.

Atreju, Meloni a Schlein: non insultare chi ha il coraggio che non hai

Atreju, Meloni a Schlein: non insultare chi ha il coraggio che non haiRoma, 17 dic. (askanews) – “Ho letto che Elly Schlein ha dichiarato che ‘in altri palchi vedo persone che sono lì solo per accreditarsi con chi comanda’. Potrei fare l’elenco delle persone che hanno sfilato su questo palco in 25 anni” ma “quello che le voglio dire è che puoi anche decidere di non partecipare ma non per questo devi insultare chi ha accettato questo invito perché hanno avuto un coraggio che a voi difetta”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento di chiusura della quattro giorni di Atreju.

Meloni cita Tolkien: anello insidioso, ma la compagnia è più forte

Meloni cita Tolkien: anello insidioso, ma la compagnia è più forteRoma, 17 dic. (askanews) – “Tutti sanno che amo Tolkien e la straordinaria metafora che è. Qualcuno dice che è l’unico libro che ho letto e io continuo a citarlo per non toglierge alla sinistra una delle poche certezze che ha. Lo amo ora ancora di più ora perché Tolkien aveva ragione, quell’anello è insidioso, cerca di farti perdere il senso della realtà. Una cosa è più forte di quell’anello e si chiama compagnia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento di chiusura della quattro giorni di Atreju.

“Quell’anello non ci avrà mai: siamo le stesse persone che eravamo ieri e saremo domani le stesse persone che siamo oggi e porteremo a termine il nostro lavoro”, ha aggiunto.

Mattarella ricorda l’attentato di Fiumicino: l’odio colpisce la convivenza

Mattarella ricorda l’attentato di Fiumicino: l’odio colpisce la convivenzaRoma, 17 dic. (askanews) – “Cinquant’anni sono trascorsi dall’attentato terroristico all’Aeroporto internazionale di Roma Fiumicino, che si inseriva in un contesto di instabilità medio-orientale che generò attacchi, in particolare, a numerosi Paesi occidentali. La efferatezza dei terroristi provocò la morte di trentadue persone, tra cui sei connazionali: il giovane finanziere Antonio Zara, ucciso nel tentativo di sventare l’attentato, Raffaele Narciso, Domenico Ippoliti, Giuliano De Angelis insieme alla moglie, Emma Zanghi e alla figlia Monica”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario dell’attentato all’aeroporto di Roma Fiumicino.

“La pretesa della violenza come mezzo di affermazione delle proprie ragioni ha radici profonde. Le manifestazioni di odio a cui ancora oggi siamo costretti ad assistere – prosegue il capo dello Stato – seminano ulteriore contrapposizione e colpiscono al cuore la convivenza civile. Il terrorismo offende i valori dell’umanità, a partire dal diritto alla vita, lede l’incolumità individuale e collettiva, viola i diritti umani, minaccia la pace e la sicurezza universale”. “Occorre saper dare risposte costruttive – aggiunge il capo dello Stato – alle sofferenze di chi ritiene di non avere vie di uscita dalla propria condizione, attuando le necessarie misure di contrasto alle organizzazioni che agiscono con l’obiettivo di soggiogare le popolazioni con il terrore, di esercitare forme di costrizione sui pubblici poteri, di destabilizzare le strutture cardine degli Stati”.

“Una sempre più capillare diffusione dei principi di tolleranza, di rispetto dei diritti umani e della pacifica convivenza tra i popoli può alimentare la realizzazione di una pace duratura, nella stabilità internazionale”, conclude Mattarella.

Atreju, Abascal (Vox): la sinistra manipola le nostre parole

Atreju, Abascal (Vox): la sinistra manipola le nostre paroleRoma, 17 dic. (askanews) – “La sinistra manipolerà sempre le nostre parole, mentirà sempre sulle nostre intenzioni e occulterà la verità”. Così il leader di Vox, Santiago Abascal, alla festa di Fdi ad Atreju. “So che questa manipolazione è arrivata in Italia e voglio dire che non auguro a nessuno, nemmeno a un corrotto e un traditore di essere appeso per i piedi. Mi ripugna e mi ha sempre ripugnato quando questo è avvenuto nella storia. Queste cose piacciono a chi non rispetta vita umana, come noi, dal concepimento fino al termine naturale”, ha detto replicando alle accuse.

Schlein apre a confronto con Meloni e lancia corsa Pd a europee

Schlein apre a confronto con Meloni e lancia corsa Pd a europeeRoma, 16 dic. (askanews) – Elly Schlein lancia la volata per le europee e incassa anche la benedizione di Romano Prodi come possibile federatrice delle opposizioni. La segretaria Pd chiude la due giorni dedicata a ‘L’Europa che vogliamo’ anticipando quello che sarà il copione dei prossimi mesi: alle europee, spiega, “sono in gioco due visioni alternative”. Visioni che già oggi di fatto si sono confrontate a distanza, nel ping-pong inevitabile tra il palco di Atreju dove è salito anche Elon Musk e quello degli “studios” di via Tiburtina su cui sono sfilati i big del Pd. Schlein da una parte, Meloni dall’altra, la prima con Prodi, Letta e Gentiloni (intervenuto ieri), la seconda a fianco di uno degli uomini più ricchi del mondo, il “gigamiliardario che sogna un futuro distopico” come lo ha definito la leader Pd. E la segretaria democratica apre persino ad una sfida Tv con la leader di Fdi: “Non ho paura di nessun confronto”, risponde ai giornalisti che le chiedono se tema il faccia a faccia.

La giornata inizia con Prodi che parla a lungo, quasi un’ora, e spiega in maniera cruda che o l’Ue fa un salto di qualità, andando verso “un’Europa federale” o il rischio è il declino per tutti i paesi dell’Unione. “Dobbiamo completare un progetto che ci ha portato tanti benefici, tanti vantaggi e che è ancora incompiuto”. E tocca proprio ai progressisti questo compito: “La sfida di noi riformisti è completare l’Europa, fare l’Europa federale”. In particolare, bisogna cominciare da “politica estera e di difesa comuni” e farla finita con il meccanismo dell’ “unanimità, perché con l’unanimità non si governa neanche un condominio”. Ma Prodi non si sottrae nemmeno al “ring” con la Meloni. Spiega che ad Atreju non si può andare: “Io non sono mai stato ad Atreju. Forse un tempo ci si poteva anche andare. Oggi no. Quando chiamate Musk o Vox vuol dire che vivete in un mondo diverso. Statevene nel mondo diverso”. Parole alle quali fa eco la Schlein, strappando l’applauso più fragoroso della giornata: “Per la mia cultura politica non avrei potuto mai calcare il palco con un eversore che ha detto che Pedro Sanchez andrebbe appeso per i piedi, con Abascal. Con i nostalgici del franchismo e del fascismo io il palco non lo divido”.

La piattaforma Pd per le europee parte da tre concetti, quelli dello slogan dell’iniziativa di oggi: “Sociale, verde, giusta”, è questa l’Europa che la segretaria ha in mente. Nel suo intervento cita più volte Prodi, Gentiloni, Letta, anche Veltroni. Quasi una riabilitazione dei “padri nobili” rottamati da Matteo Renzi, un modo per riconciliare il “nuovo Pd” nato dopo le primarie dello scorso anno con “l’esperienza” di chi l’Europa ha contribuito a costruirla. “Un bel mix con le nuove leve”, commenta soddisfatta alla fine. Le parole d’ordine sono quelle ormai collaudate: “Giustizia sociale e climatica sono inscindibili”, la “difesa della sanità pubblica dai tagli del governo Meloni”, l’impegno per i diritti Lgbtq, la determinazione a lavorare per “riformare i trattati Ue e superare l’unanimità perché è impossibile pensare di fare avanzamenti sociali quando qualunque paese può mettere un veto come fa Orban”, l’obiettivo di una “politica estera e di difesa comune”, un “green deal con il cuore rosso”.

La contrapposizione con la Meloni è costante, la leader Pd tiene sempre nel mirino la rivale-premier: attacca il “governo arrogante” sul salario minimo, definisce “marginale e ininfluente” la linea di palazzo Chigi alla Cop28 di Dubai, accusa la Meloni di voler “decidere tutto lei” con il premierato, rinfaccia al centrodestra il “negazionismo climatico”. Di fatto, la corsa verso il voto di giugno è già iniziata e fin d’ora pare di capire che sarà polarizzata dalle due donne alla guida dei due principali partiti. Certo, il fronte dell’opposizione è diviso e la Schlein manda di nuovo qualche messaggio anche ai riottosi alleati: da un lato ribadisce la “generosità” del Pd nella costruzione delle alleanze, dall’altra precisa che “non esiste alcuna alternativa senza il Partito democratico. Siamo in campo con le nostre proposte e i nostri valori, perno imprescindibile di qualunque progetto alternativo”. E, appunto, Prodi le riconosce un ruolo da “federatrice” di questa variegata area: “Ogni momento ha il suo federatore e credo che (la Schlein, ndr) lo possa benissimo essere”. Anche se, chiude evidentemente riferendosi alle ritrosie di M5s e centristi, “il problema è di farsi federare”.

Atreju, Schlein:palco con nostalgici fascismo io non lo divido

Atreju, Schlein:palco con nostalgici fascismo io non lo dividoRoma, 16 dic. (askanews) – “Io sarò sempre disponibile al confronto nel merito con tutti, anche con la Presidente Giorgia Meloni. Ma quello che ho declinato non è un invito al confronto con lei, è un invito alla sua festa di partito nel giorno in cui ci negavano il confronto nel luogo deputato, il Parlamento, affossando con un sotterfugio la nostra proposta sul salario minimo. E poi, vorrei fosse chiaro, per la mia cultura politica non avrei potuto mai calcare il palco con un eversore che ha detto che Pedro Sanchez andrebbe appeso per i piedi, con Abascal. Con i nostalgici del franchismo e del fascismo io il palco non lo divido”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, all’evento sull’Europa.

Pd,Schlein: siamo perno imprescindibile qualunque progetto Italia

Pd,Schlein: siamo perno imprescindibile qualunque progetto ItaliaRoma, 16 dic. (askanews) – “Lavoreremo sempre con generosità e responsabilità per far maturare alleanze e convergenze, con le altre forze politiche e nella società, insieme a tutti coloro che non si riconoscono nella deriva di questa destra. Allo stesso tempo però, abbiamo dimostrato quanto non esista alcuna alternativa senza il Partito Democratico. Siamo in campo con le nostre proposte e i nostri valori, perno imprescindibile di qualunque progetto alternativo per l’Italia”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein all’evento sull’Europa organizzato dai Dem.

“Noi non siamo un comitato elettorale permanente – ha attaccato – siamo una forza che vuole far vivere il dibattito nella società, e costruire un’alternativa di governo, che coniuga valori e proposte. Un partito che ascolta i bisogni e le aspettative delle persone e offre risposte concrete, risposte che in gran parte passano da ciò che decidiamo in Europa”.

Ue,Schlein: pagina nuova Pse, sia grande alleanza contro odio destre

Ue,Schlein: pagina nuova Pse, sia grande alleanza contro odio destreRoma, 16 dic. (askanews) – “Dobbiamo scrivere una pagina nuova e dobbiamo farlo insieme alle altre forze del Partito Socialista Europeo, rendendolo il perno di una nuova, grande alleanza fra socialisti, progressisti, democratici ed ecologisti per contrastare una destra sempre più reazionaria e sovranista”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, nel suo intervento all’evento sull’Europa dei Dem.

“Non lasceremo l’internazionalismo ai nazionalisti, con il loro cinico soffiare sulla rabbia e sul rancore”, che invece di “cercare soluzioni ai problemi, li alimentano. Cercano scorciatoie e cercano un nemico al giorno”, ha aggiunto. “Dobbiamo evidenziare le loro contraddizioni, perché chi grida ‘prima gli olandesi’ o ‘prima gli ungheresi’ o ‘prima gli italiani’ danneggia, nel reciproco egoismo, gli interessi nazionali degli altri. Quella stessa retorica dell’odio e dell’intolleranza che li accomuna, paradossalmente, portata agli estremi, li metterebbe gli uni contro gli altri, ai lati opposti dei muri che vogliono costruire. Del resto sappiamo quale è il modo di operare delle destre”, ha sottolineato Schlein.

Premierato, Schlein: Meloni lo vuole per decidere tutto lei

Premierato, Schlein: Meloni lo vuole per decidere tutto leiRoma, 16 dic. (askanews) – Il premierato è “una proposta scellerata che non esiste in nessun altro Paese al mondo, perché scardina l’euqilibrio fra poteri dello Stato”, un modo per consegnare tutto il potere nelle mani di Giorgia Meloni. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schelin parlando all’assemblea del partito.

“Quando dicono che questa riforma non intacca le prerogative del Capo dello Stato mentono sapendo di mentire”, il premierato ridurrebbe il presidente della Repubblica ad un ruolo “meramente marginale e non certo di garante super partes della Costituzione e rappresentante dell’unità nazionale. Vogliono colpire l’autorevolezza e la legittimazione dell’unica figura che, anche nelle fasi più difficili della vita del Paese, ha sempre rappresentato un punto di riferimento e di stabilità fondamentale”. Insomma, “dietro al furbo slogan ‘decidete voi’ si cela un colossale ‘decido io per voi’, che sarete al massimo chiamati ogni 5 anni ad acclamare il capo. Ma la democrazia è altra cosa”.