Ue,Meloni: non ho attaccato Draghi ma Pd, rispetto sua fermezzaRoma, 12 dic. (askanews) – Il mio “non è un attacco a Draghi ma al Partito democratico che come al solito pensa che tutto il lavoro che il presidente del Consiglio Draghi ha fatto si riassuma nella fotografia con Francia e Germania. Non è la foto con Macron e Scholz che determina il lavoro di Draghi. Lui non c’entra niente, anzi ho rispettato la sua fermezza di fronte alle difficoltà che aveva nella sua maggioranza. Il suo lavoro non si può risolvere in una fotografia accanto ai leader di Parigi e Berlino”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intercettata dai cronisti a margine del dibattito in aula sul prossimo Consiglio europeo.
Meloni attacca Draghi: la politica estera non è fare foto e non portare a casa nienteMilano, 12 dic. (askanews) – Giorgia Meloni proverà a convincere Orbàn sulla questione dell’ingresso nella Ue dell’Ucraina, e può provarci “perchè io dialogo con tutti”. Lo ha rivendicato la stessa presidente del Consiglio, nella replica alla Camera sul punto sollevato da Lia Quartapelle che chiedeva di “scegliere tra Zelensky e Orbàn”.
Ribatte così Meloni: “Le posizioni di Orbàn le conosco bee, le mie posizioni sono differenti e l’ho dimostrato. Non so quanto sulle convinzioni di Orbàn incida anche una rigidità che la Commissione Ue ha dimostrato verso l’Ungheria, penso al blocco delle risorse Pnrr. Farò quello che posso per consentire che si facciano passi in avanti, ma se posso fare la mia parte – sottolinea Meloni – è proprio perché riesco a fare la mia parte. Che vuol dire in politica estera ‘scelga’? La politica per me è saper dialogare, con tutti, e credo sia anche il modo per dare all’Italia un ruolo da protagonista”. E poi attacca: “Si è dato grande rilievo per il fatto che il mio predecessore (Draghi, ndr) c’era in una foto in treno verso Kiev. Mi pare chiaro che la politica estera per qualcuno erano fotografie anche quando non si portava a casa niente, ma per le la politica estera non sono fotografie, per la Ue non è a 3 ma a 27; e si parla con tutti i 27 membri: riesco a parlare con Germania, Francia e pure con l’Ungheria e credo di fare bene così il mio mestiere”.
Mes, Meloni: impegno su Mes firmato da governo Conte dopo dimissioniMilano, 12 dic. (askanews) – L’impegno a ratificare le modifiche al trattato del Mes, che ora “ci mette in una condizione difficile”, è stato preso “dal governo Conte, senza mandato parlamentare, un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solo per gli affari corrente, dando mandato a un ambasciatore, mandato firmato dall’allora ministro Esteri Di Maio, senza che ne avesse il potere, senza dirlo agli italiani, e con il favore delle tenebre. E allora forse è oggi che bisogna guardare in faccia gli italiani e spiegargli come sono andate le cose”. Lo ha detto in aula alla Camera la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, citando una frase dell’allora premier Giusepe Conte che appunto aveva espresso le sue riserve sul Mes assicurando che un’eventuale decisione non sarebbe stata presa “col favore delle tenebre”.
Meloni parte dalle accuse di Schlein, che chiama “il segretario” salvo poi scusarsi e passare a “segretaria” dopo le proteste dei deputati del Pd: “Ieri diceva che stiamo bloccando tutta l’Europa. A parte che il Mes può essere utilizzato, non secondo le modifiche del trattato: stiamo bloccando semmai il nuovo Mes, non il Mes che c’è. Ma la lettura della segretaria Schlein ha un fondo di verità. L’Italia si è impegnata sulla modifica del trattato, si è impegnata con altri 18 Paesi che partecipano al Mes, che hanno ratificato in Parlamento la modifica del trattato e noi questo passaggio ancora non lo abbiamo fatto. Ma quando l’Italia ha detto sì alla modifica di questo Trattato? Io ricordo che nel 2019 l’ultimo mandato parlamentare che sul Mes c’è stato prima di quesllo ricevuto da questo governo, impegnava l’allora governo Conte a non ratificare la modifica del trattato, a non dare l’assenso. E ricordo anche una memorabile conferenza stampa di Conte che a chi lo accusava di aver dato l’assenso rispondeva orgoglioso che questo governon o lavora col favore delle tenebre e ribadiva che se ne sarebbe parlato in parlamento”.
Meloni: tassa società energetiche immutata, non facciamo scontiRoma, 12 dic. (askanews) – “E’ una fake news quella delle risorse che non sarebbero state prese dalle società energetiche: la tassa è immutata, l’incasso non è ridotto. Semplicemente l’ultima rata della tassazione 2023 sarà versata nel 2024 anche perchè nel 2023 ringraziando Dio gli introiti sono stati superiori a quelli preventivati. Sconti non ne facciamo, sono stati altri a farli”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella replica alla Camera dopo il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.
Ue, Meloni: non posso dare assenso se Patto non si può rispettareRoma, 12 dic. (askanews) – Sul Patto di Stabilità “l’unica cosa che non sono disposta a fare è dare il mio assenso a una riforma del Patto che non questo governo ma nessun governo italiano potrebbe in futuro rispettare” dunque intendo “condurre questa trattativa nel modo più serio possibile non anteponendo il mio interesse personale sapendo che se non si arrivasse a una soluzione verremmo accusati di essere isolati ma io preferisco essere accusata di essere isolata piuttosto che di aver svenduto l’Italia come capitato ad altri”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella replica alla Camera dopo il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.
“La trattativa – ha aggiunto – è serrata, si parte da posizioni tra loro molto distanti. La posizione definitiva dell’Italia andrà presa quando sapremo esattamente dove si è fermata la trattativa. Continuiamo a lavorare per quella che per noi è la priorità ma non è solo un interesse italiano: riconoscere il valore degli investimenti su scelte strategiche non aiuta solo gli Stati che hanno fatto gli investimenti ma anche l’Ue a saper stare in questo tempo, in cui la competitività di altri grandi attori internazionali aumenta. Pensiamo che con la posizione italiana si stia anche difendendo un’Europa che sulle grandi scelte strategiche è un po’ mancata in passato e può recuperare le mancanze. Faremo del nostro meglio per ottenere la migliore delle soluzioni possibili con un approccio costruttivo e programmatico, in cui dobbiamo tenere aperte tutte le opzioni”.
Manovra, Meloni a maggioranza: fare presto per approvazioneRoma, 12 dic. (askanews) – Fare presto per l’approvazione della manovra, nel rispetto delle prerogative del Parlamento. E’ questo, secondo quanto si apprende, l’invito che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rivolto ai capigruppo della maggioranza nella riunione che si è tenuto oggi alla Camera.
Nel corso dell’incontro, prima delle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo, secondo quanto si apprende, è stato fatto il punto sui tempi dell’iter parlamentare della legge di bilancio. Secondo quanto sottolineano fonti parlamentari dopo la riunione, l’ipotesi è di approvare la manovra al Senato prima di Natale, per arrivare al voto conclusivo a Montecitorio prima della fine dell’anno, “presumibilmente” il 29 dicembre.
Patto di stabilità, Meloni: Italia virtuosa (al netto del Superbonus che è “un macigno”) ma il negoziato non è sempliceRoma, 12 dic. (askanews) – “Mancherei di onestà intellettuale se non affrontassi per primo il tema che avrà ricadute molto importanti sul futuro dell’Unione e mi riferisco alla riforma del patto di stabilità e crescita”, lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Europeo.
“Il governo è impegnato da mesi in condizioni negoziali non semplici” con un “approccio pragmatico” che veda insieme la “sostenibilità dei debiti pubblici” e il “sostegno alla crescita e agli investimenti: non è stato così fino ad oggi e non può non essere così in futuro” ha rilanciato Meloni sottolineando che “credibilità e affidabilità” sono “state riconosciute all’Italia” che è “una nazione virtuosa”. “L’Italia al netto del Superbonus che pensa come un macigno è una nazione virtuosa che si presenta con le carte in regola”, ha sottolineato, infatti, la presidente del Consiglio. Meloni ha inoltre rivendicato il lavoro sul Pnrr. “Grazie a Fitto abbiamo ottenuto risultati straordinari sulla rimodulazione del Pnrr che ci vengno riconosciuti da Commissione, Consiglio e analisti”. La scelta di rimodulare il Piano, ha aggiunto Meloni, veniva considerata “un annuncio velleitario, una scelta irresponsabile”, ma “con tenacia e perseveranza abbiamo dimostrato che si poteva e si doveva fare, ed è stato fatto”.
Questo, ha proseguito, “ci ha consentito di liberare 21 miliardi di euro” tra cui “12,4 per la transizione energetica del sistema industriale, 5 miliardi per le reti”, e poi “ha sbloccato investimenti, ma anche 7 nuove riforme dal testo unico sulle rinnovabili alla riforma delle politiche di coesione: un lavoro straordinario che libera risorse significative per interventi strutturali e per misure dedicate alla crescita”.
Meloni: Ucraina ha già vinto guerra, ha fermato la RussiaMilano, 12 dic. (askanews) – “La propaganda russa prova a raccontare che la controffensiva Ucraina sia stata un fallimento, e dunque che Kiev non doveva essere sostenuta perchè inutile. Ma la realtà dice ben altro: siamo a 656 giorni di guerra di quella che doveva essere una operazione speciale di tre giorni per anettere lintero territorio ucraino. E invece oggi non controla per intero neanche le 4 regioni che ha dichiarato di aver annesso. Io penso che l’Ucraina ha già vinto questa guerra perchè ha impedito conquista dell’intero territorio nazionale da parte della Russia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Europeo.
Un risultato, afferma Meloni, ottenuto “con grandissimo coraggio, amor di patria, e con il sostegno dei liberi popoli occidentali che non si sono rassegnati a un futuro in mano ai despoti e ai tiranni, e grazie alla fermezza di quei leader che non si sono voltati dall’altra parte alla prima difficoltà e non hanno barattato un consenso facile oggi con la messa a repentaglio della libertà dei loro cittadini domani. Anche per questo – ha proseguito Meloni – è necessario opporsi con tutte le nostre forze all’aggressione russa perchè la difesa di Kiev è difesa dell’Europa. Siamo e resteremo al fianco dell’Ucraina, e il tema sarà anche una priorità della presidenza italiana del G7”. In ogni caso, ha aggiunto, “non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo della pace: il sostegno a Kiev e la pressione su Mosca, anche con il dodicesimo pacchetto sanzionatorio che è in discussione a Bruxelles, restano finalizzati a creare le condizioni per un negoziato serio verso una pace giusta, duratura, rispettosa della libertà e della dignità dell’Ucraina”.
Piazza Fontana, a Milano corteo con Sala e familiari vittimeMilano, 12 dic. (askanews) – Nel giorno del 54esimo anniversario della strage di piazza Fontana Milano commemora le 17 persone uccise dall’ordigno collocato il 12 dicembre 1969 nel salone della Banca Nazionale dell’Agricoltura dal gruppo terroristico di estrema destra Ordine Nuovo con un corteo partito da piazza della Scala. La manifestazione, diretta nel luogo dello scoppio, vede in prima fila il sindaco di Milano Beppe Sala e i famigliari delle vittime.
Alle 16.45 dopo la deposizione delle corone prevista alle 16.37 (ora in cui avvenne la deflagrazione) si svolgeranno gli interventi commemorativi. Parleranno, tra gli altri, lo stesso sindaco Sala, il presidente del Comitato Permanente Antifascista Roberto Cenati e l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati. In testa al corteo ci sono i gonfaloni dei Comuni, della Regione Lombardia e della Città Metropolitana. È prevista inoltre una contromanifestazione indetta dai centri sociali “contro tutti i fascismi di ieri e di oggi”, con partenza alle 18 da piazza Santo Stefano e arrivo in piazza Fontana.
Alle ore 20, nella Sala Puccini del Conservatorio, è previsto infine un concerto in memoria delle vittime della strage con musiche di Schumann, Brahms e Martinu eseguite dal Duo Kimé composto da Alessandro Mauriello, al violoncello, e Gianluca Terruli, al pianoforte.
Rai,Furfaro:mie parole a Radio1 manipolate,non è servizio pubblicoRoma, 12 dic. (askanews) – “Apprendo che la trasmissione ‘Ping Pong’ avrebbe inviato un comunicato nel quale si riporta un mio commento alle inchieste di Report fatto durante la diretta di questa mattina. Nel comunicato sono incredibilmente riportate, come mie, frasi che non ho mai pronunciato. Le parole e i giudizi sulle inchieste della conduttrice Annalisa Chirico sono state riportate come mie, un fatto di una gravità inaudita, tanto più perché stiamo parlando di servizio pubblico. Un episodio che segna un precedente pericoloso ed è l’emblema di un clima inquietante nel servizio pubblico se le parole di un esponente dell’opposizione – chiarissime, come si può facilmente ascoltare dalla registrazione dell’audio sul sito – vengono riportate in modo inventato. Fare una cosa come questa nell’era dello streaming è grottesco, per questo mi aspetto la rettifica e le scuse della trasmissione, sperando che sia stato un errore in buona fede e non un tentativo maldestro di creare notizie squalificanti”. Così in una nota Marco Furfaro, segreteria nazionale del Pd.