Il governo ha comunicato alla Cina l’uscita dalla “Via della seta”Roma, 6 dic. (askanews) – Il ministero degli Esteri ha comunicato all’ambasciata della Repubblica Popolare cinese la decisione di non rinnovare il Memorandum sulla Via della Seta. Dunque, secondo quanto si apprende, non sarà estesa l’intesa oltre il termine previsto del 22 marzo 2024. Però, si precisa nella lettera, viene ribadita la volontà di rafforzare e sviluppare la “collaborazione bilaterale” a mutuo beneficio dei due Paesi. Interpellate sulla questione, fonti di Palazzo Chigi si limitano a un “no comment”.
Governo comunica a Cina uscita da Via della SetaRoma, 6 dic. (askanews) – Il ministero degli Esteri ha comunicato all’ambasciata della Repubblica Popolare cinese la decisione di non rinnovare il Memorandum sulla Via della Seta.
Dunque, secondo quanto si apprende, non sarà estesa l’intesa oltre il termine previsto del 22 marzo 2024. Però, si precisa nella lettera, viene ribadita la volontà di rafforzare e sviluppare la “collaborazione bilaterale” a mutuo beneficio dei due Paesi. Interpellate sulla questione, fonti di Palazzo Chigi si limitano a un “no comment”.
La Camera ha approvato la proposta di legge sul salario minimo. In aula bagarre e scambio d’accuseRoma, 6 dic. (askanews) – Via libera dell’aula di Montecitorio – con 153 voti a favore, 118 contrari e 3 astenuti – alla proposta di legge che affida al governo la delega per un’equa retribuzione. Il testo, presentato mesi fa dalle opposizioni, che faceva riferimento a un salario minimo di 9 euro all’ora, è stato messo da parte e per questo ieri i partiti di opposizione hanno ritirato la propria firma dal provvedimento. Ma la tensione si è sentita anche stamani nell’emiciclo della Camera con il presidente di turno Fabio Rampelli costretto a sospendere i lavori per alcuni minuti prima del voto del provvedimento che ora passa all’esame del Senato. Di primo mattino, in una intervista radiofonica, la premier Giorgia Meloni aveva detto la sua: “M5s e Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa da fare in Italia ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo”.
Alla Camera la segretaria del Pd Elly Schlein ha accusato il governo Meloni di essersi messo “dalla parte degli sfruttatori e non degli sfruttati”, di colpire “i poveri e non la povertà” concludendo quasi con un’anatema: “Avete la rabbia di milioni di italiani che vedono calpestata la loro dignità, non dovete giustificarvi qui dentro, in Parlamento, ma fuori, nelle piazze. Voi oggi avete perso”. Pronta la replica di Fratelli d’Italia con il deputato Walter Rizzetto, secondo il quale “il vero capo dell’opposizione in questo paese non è il presidente Conte nè la segretaria Schlein ma Landini”. “Faremo in sei mesi quello che voi non avete fatto in dodici anni”, ha rilanciato Rizzetto rivolgendosi poi direttamente ai banchi del Pd: “Collega Scotto dite che vi troveremo ovunque ma in commissione non vi abbiamo trovato”. A questo punto dai banchi dell’opposizione i deputati hanno iniziato a urlare “Vergogna, vergogna” e a rumoreggiare – mentre la maggioranza applaudiva l’esponente di Fratelli d’Italia – e molti deputati del Pd e delle altre opposizioni hanno mostrato in Aula cartelli di protesta con le scritte “Sfruttamento legalizzato”, “Salario minimo negato”, “Non in nostro nome”. Sinistra italiana ha voltato le spalle in Aula per simboleggiare il governo che volta le spalle ai lavoratori. Per sedare gli animi la seduta è stata interrotta e poi si è passati al voto.
Salario minimo, Camera approva. Opposizioni attaccano, bagarre in AulaRoma, 6 dic. (askanews) – Via libera dell’aula di Montecitorio – con 153 voti a favore, 118 contrari e 3 astenuti – alla proposta di legge che affida al governo la delega per un’equa retribuzione. Il testo, presentato mesi fa dalle opposizioni, che faceva riferimento a un salario minimo di 9 euro all’ora, è stato messo da parte e per questo i partiti di opposizione hanno ritirato la propria firma dal provvedimento. Ma la tensione si è sentita anche stamani nell’emiciclo della Camera con il presidente di turno Fabio Rampelli costretto a sospendere i lavori per alcuni minuti prima del voto del provvedimento che ora passa all’esame del Senato. Di primo mattino, in una intervista radiofonica, la premier Giorgia Meloni aveva detto la sua: “M5s e Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa da fare in Italia ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo”.
Alla Camera la segretaria del Pd Elly Schlein ha accusato il governo Meloni di essersi messo “dalla parte degli sfruttatori e non degli sfruttati”, di colpire “i poveri e non la povertà” concludendo quasi con un’anatema: “Avete la rabbia di milioni di italiani che vedono calpestata la loro dignità, non dovete giustificarvi qui dentro, in Parlamento, ma fuori, nelle piazze. Voi oggi avete perso”. Pronta la replica di Fratelli d’Italia con il deputato Walter Rizzetto, secondo il quale “il vero capo dell’opposizione in questo paese non è il presidente Conte nè la segretaria Schlein ma Landini”. “Faremo in sei mesi quello che voi non avete fatto in dodici anni”, ha rilanciato Rizzetto rivolgendosi poi direttamente ai banchi del Pd: “Collega Scotto dite che vi troveremo ovunque ma in commissione non vi abbiamo trovato”. A questo punto dai banchi dell’opposizione i deputati hanno iniziato a urlare “Vergogna, vergogna” e a rumoreggiare – mentre la maggioranza applaudiva l’esponente di Fratelli d’Italia – e molti deputati del Pd e delle altre opposizioni hanno mostrato in Aula cartelli di protesta con le scritte “Sfruttamento legalizzato”, “Salario minimo negato”, “Non in nostro nome”. Sinistra italiana ha voltato le spalle in Aula per simboleggiare il governo che volta le spalle ai lavoratori. Per sedare gli animi la seduta è stata interrotta e poi si è passati al voto.
Sul salario minimo è bagarre alla Camera. Le opposizioni: “Non in nostro nome”Roma, 6 dic. (askanews) – Bagarre in aula alla Camera prima del voto finale sulla legge delega al governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva. Dopo l’intervento del presidente della commissione Lavoro Walter Rizzetto (Fdi), il presidente di turno dell’Aula, Fabio Rampelli, è stato costretto a sospendere per qualche minuto la seduta dopo che si erano levate urla nei confronti di Rizzetto dai banchi dell’opposizione. Dopo la sospensione le urla sono continuate con uno scambio di accuse al grido di “vergogna” e “buffoni”. Le opposizioni hanno anche esposto i cartelli “salario minimo minimo negato”, “non in nostro nome”, poi prontamente ritirati dai commessi alla ripresa della seduta che ha dato il via libera al provvedimento.
Meloni: mia vita ormai è in piazza, se ne è parlato senza pietàRoma, 6 dic. (askanews) – “Si è parlato a volte senza pietà delle mie questioni personali, ma si mette l’elmetto in testa e si combatte”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rtl 102.5.
“Ho due quaderni, uno dove scrivo le cose da fare e le cose che penso e un altro dove scrivo per fissare le cose che mi voglio ricordare di dire, sono diventata un’amanuense a 46 anni, scrivo tutto a mano”, ha raccontato Meloni conversando con l’intervistatore che le ha chiesto: “Ci sono scritti dei segreti?” “Di segreti me ne sono rimasti pochi, la mia vita ormai è tutta in piazza”, ha replicato ridendo la premier. In chiusura di trasmissione ha parlato anche del selfie scattato con il primo ministro indiano Modi alla Cop 28 e da lei postato con l’hashtag #melodi. “E’ partito tutto al G20, con Modi ci eravamo salutati ridendo, sui social indiani era nato questo hashtag che ha spopolato in India e sono nati meme divertentissimi. A Cop 28 abbiamo scherzato, abbiamo fatto un selfie e gli utenti si sono molto divertiti”.
Salario minimo, SI volta le spalle in Aula: voi le voltate ai lavoratoriRoma, 6 dic. (askanews) – “Con questa proposta di legge per istituire un salario minimo di almeno 9 euro le opposizioni avevano un obiettivo semplice: intervenire sull’emergenza del lavoro povero e con quello strumento spingere la contrattazione collettiva ad alzare i salari. E voi l’avete affossata”. Lo ha affermato Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra intervenendo nell’aula di Montecitorio durante le dichiarazioni finali sul provvedimento relativo al salario minimo. “Voi con questa scelta avete voltato le spalle al Paese reale. Noi oggi di fronte a questa scelta – ha detto Fratoianni, voltando la spalle insieme ai parlamentari del gruppo – voltiamo le spalle a voi”.
“La legge che voi oggi affossate – ha proseguito l’esponente rossoverde – è una legge che puntava dritto al cuore del problema: in questo Paese i salari sono generalmente troppo bassi. Oggi voi state semplicemente dicendo agli italiani che chi lavora con salari troppo bassi deve continuare a farlo e che della condizione materiale dei cittadini ai voi non frega niente. Non vogliamo essere associati a questo scempio, ecco perchè ieri le opposizioni hanno ritirato le firme dalla proposta di legge. Quello che è successo in commissione e in quest’Aula è una brutta pagina della vita parlamentare, nella forma e sopratutto nella sostanza”.
Salario minimo, Schlein: governo con sfruttatori, avrà rabbia genteRoma, 6 dic. (askanews) – “State perpetrando l’antica legge della difesa della rendita e non del merito, avete scritto una delega per spazzare via il salario minimo, state spalancando la porta ad altri contratti pirata e volete reintrodurre le gabbie salariali… pensate che un insegnante al Sud debba prendere di meno che uno al Nord, volete dividere questo Paese più di quanto non è. Avete scelto di essere dalla parte degli sfruttatori mentre date una sberla agli sfruttati”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, rivolgendosi alla maggioranza in aula alla Camera durante le dichiarazioni di voto sulla proposta di legge di delega al governo sul salario minimo.
“Non ci rassegniamo all’idea che non sia il tempo di sanare le piaghe del lavoro in Italia, il lavoro povero. Il Pd pensa che lavoro e povero non debbano più stare nella stessa frase”, ha aggiunto Schlein rilanciando: “Avete la rabbia di milioni di italiani che vedono calpestata la loro dignità, non dovete giustificarvi qui dentro, in Parlamento, ma fuori, nelle piazze. Voi oggi avete perso”.
Patto di stabilità, Meloni: è un momento delicato, non possiamo dire sì a regole che non possiamo rispettareRoma, 6 dic. (askanews) – Per il nuovo Patto di stabilità “sono ore molto serrate della trattativa, è un momento davvero molto delicato. Crediamo che un’Europa seria debba tenere in considerazione le strategie che si è data. Il punto principale che poniamo sono gli investimenti: quando si fanno le regole sui parametri che gli Stati devono rispettare, non si può non tenere conto degli investimenti che l’Europa chiede. Ci sono altri punti di vista, stiamo facendo del nostro meglio per trovare una sintesi efficace ma ragionevole: l’unica cosa che non si può fare è dire di sì a regole che non si possono rispettare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rtl 102.5. Le critiche al premierato “dimostrano che non si sa cosa dire perchè non abbiamo toccato il ruolo del presidente della Repubblica, in questo caso Sergio Mattarella, che è figura che per gli italiani rappresenta un assoluto punto di riferimento. Tutto quello che facciamo è dire che chi guida il governo lo debbano scegliere gli italiani. Questo è il problema di chi contesta la riforma perchè chi è stato abituato a fare il bello e il cattivo tempo facendo e disfacendo i governi nel Palazzo sulla pelle degli italiani, per realizzare programmi che nessuno aveva votato e mettere gente che nessuno aveva votato chiaramente ha un problema se si dice che questo gioco è finito”. La riforma prevede l’elezioni diretta del premier e meccanismi di stabilità perchè, ha detto ancora Meloni, “la sovranità appartiene al popolo e la cosa che l’Italia ha pagato di più nella sua storia è l’instabilità dei governi. Io penso che sia la riforma dalla quale dipendono tutte le altre e so che faranno di tutto per impedire di approvarla, penso che alla fine si arriverà al referendum e chiederemo agli italiani cosa vogliono fare. So che ci sarà un sacco di gente che si muoverà contro questo ma saranno gli italiani a dover decidere se essere padroni del loro destino o se vogliono continuare a farlo fare a chi ha pensato di essere padrone delle istituzioni e non lo era”.
Meloni: M5s e Pd nei 10 anni di governo non hanno fatto il salario minimoRoma, 6 dic. (askanews) – “M5s e Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa da fare in Italia ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rtl 102.5, che si rivolge anche ai sindacati: “Alcuni sindacati vanno in piazza per il salario minimo e poi accettano contratti da poco più di 5 euro l’ora: bisognerebbe essere un po più coerenti”. Poi Meloni ha detto che l’accordo con l’Albania “è necessario perchè tutto quel che si può fare per decongestionare il sistema italiano è utile. Io penso che l’accordo ci consente di portare i migranti in Albania invece che in Italia e gestire lì, sotto giurisdizione italiana, le richieste per processarle. Non so perchè la sinistra lo contesti così, penso perchè sperano che non riusciamo a risolvere il problema come stiamo cercando di fare”. “Penso – ha aggiunto – che sia un accordo innovativo, utile, possa anche rappresentare un precedente, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il Pd ha cercato di far cacciare Rama dal Pse perchè aiutare l’Italia evidentemente non è di sinistra”.