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Mattarella: in Costituzione lavoro non è merce, persona protagonista

Mattarella: in Costituzione lavoro non è merce, persona protagonistaRoma, 5 dic. (askanews) – “Oggi registriamo una frammentazione del lavoro, pur in quadro in cui gli indicatori occupazionali mostrano segni complessivamente positivi. Da un lato l’occupazione stabile, il lavoro professionale qualificato, i settori di avanguardia, l’organizzazione aziendale attenta alla qualità. Dall’altro inoccupazione, bassi salari, precarietà, caporalato, ritardo nell’ingresso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, squilibri di salario a parità di lavoro”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della cerimonia di celebrazione del centenario dell’istituzione della “Stella al Merito del Lavoro”.

“Tra queste polarità – ha osservato il capo dello Stato – resiste il lavoro più tradizionale, quello che ancora costituisce il principale pilastro delle relazioni sindacali e che tiene in vita l’impalcatura della contrattazione collettiva. Ma le trasformazioni incalzano e gli equilibri sono sempre da ridefinire per dare attuazione piena al dettato costituzionale. Quando la Costituzione parla di Repubblica fondata sul lavoro non propone il concetto del lavoro come merce, quanto quello di ‘persona che lavora’, come protagonista e, in quanto cittadino, soggetto di diritti e doveri”. “E’ la persona che lavora – ha ribadito Mattarella – a rappresentare il nesso con il progresso e la crescita della qualità della vita. La Federazione dei Maestri del lavoro svolge una generosa opera collegiale che va in questa direzione”.

Morti su lavoro, Mattarella: accrescere sicurezza dovere istituzioni

Morti su lavoro, Mattarella: accrescere sicurezza dovere istituzioniRoma, 5 dic. (askanews) – “Celebriamo oggi i 100 anni della Stella al merito del Lavoro. Un secolo è davvero una ricorrenza, un traguardo da sottolineare con grande rispetto e ammirazione. Rivolgo un benvenuto ai nuovi Maestri del Lavoro che hanno ricevuto oggi la Stella al merito e che, dopo una vita di dedizione e impegno, continuano a farsi testimoni di quell’etica civile che ha ispirato la loro vita professionale. Un saluto molto intenso, rinnovando un un forte sentimento di vicinanza, alle famiglie dei lavoratori cui è stata consegnata la Stella alla memoria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della cerimonia di celebrazione del centenario dell’istituzione della “Stella al Merito del Lavoro”.

“Di fronte alle morti sul lavoro o a causa del lavoro, lo ha ricordato poc’anzi il ministro Calderone, le istituzioni della Repubblica, a ogni livello, sono chiamate – ha osservato il capo dello Stato – al dovere di accrescere sempre più i livelli di sicurezza e di porre in essere tutte le azioni possibili al fine di ridurre i rischi e promuovere la cultura della prevenzione. La dignità del lavoro e la cura della vita devono prevalere su ogni altro interesse”.

Mattarella: l’uguaglianza di genere è un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne

Mattarella: l’uguaglianza di genere è un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donneRoma, 4 dic. (askanews) – L’uguaglianza di genere è “un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne” e la Convenzione di Istanbul è uno degli “strumenti per contrastare le discriminazioni”. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella, incontrando i membri del Comitato di monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

L’uguaglianza di genere, ha sottolineato il presidente, è un “tema che rientra nella protezione e promozione dei diritti umani. Tra gli strumenti di cui si è dotato il Consiglio d’Europa, per contrastare le discriminazioni nei confronti delle donne e per valorizzare il loro ruolo nella società, spicca la Convenzione di Istanbul alla base della quale vi è la convinzione che il raggiungimento dell’uguaglianza di genere ‘de jure e de ‘facto’ costituisca un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne”. Ha aggiunto il capo dello Stato: “La Convenzione, nel suo preambolo, riconosce che ‘la violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione’”.

“Purtroppo – ha concluso – le notizie dei femminicidi che ci giungono così frequentemente, anche negli ultimi giorni, sono un triste promemoria di quanto intenso sia lo sforzo ancora da compiere per realizzare un cambiamento radicale di carattere culturale. Cambiamento che chiama in causa le famiglie, l’intera società e gli stessi governi”.

A Udine la migliore qualità vita, sul podio anche Bologna e Trento

A Udine la migliore qualità vita, sul podio anche Bologna e TrentoBologna, 4 dic. (askanews) – Per la prima volta in 34 anni l’indagine annuale sulla qualità della vita nelle città italiane del Sole 24 Ore, basata su 90 parametri non solo economici, assegna alla provincia di Udine il primo posto in classifica, seguita sul podio da Bologna e Trento. Un risultato che premia il balzo in avanti della città friulana, dodicesima nella scorsa edizione, dopo che dal 1990 ad oggi si era piazzata tra le migliori dieci solamente tre volte, cioè nel 2016, nel 2020 e nel 2021. Suonano invece più come delle conferme il secondo e il terzo posto. La città emiliana aveva infatti vinto l’edizione 2022 spinta dai livelli d’istruzione sempre elevati, che anche quest’anno la vedono in testa nella categoria “Demografia, salute e società”, mentre Trento ha vinto l’Indice della sportività e di Ecosistema Urbano 2023.

Bergamo, quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia, sale al quinto posto della classifica dei territori più vivibili, dove solamente nel 1990 aveva occupato l’ottavo posto, e conquista il primato nella classifica tematica di “Ambiente e servizi”. Anche Modena, settima, torna in una top ten che aveva raggiunto solo due volte: nel 1999 e nel 2022. Più solido, invece, il piazzamento nella parte alta della graduatoria della provincia di Aosta, al quarto posto. Si confermano nella top ten anche Milano, stabile all’ottavo posto rispetto allo scorso anno e prima nella categoria “Affari e lavoro”, e Firenze che, dopo aver occupato il podio nel 2022, quest’anno è sesta. Tra le prime dieci anche Monza e Brianza che conquista 14 posizioni e il primato nella categoria “Ricchezza e consumi” grazie a buoni risultati nella spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari. Se a chiudere la classifica delle migliori dieci c’è Verona, che l’aveva guidata sia nel 2020 sia nel 2021, si notano particolarmente le assenze di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in dodicesima e tredicesima posizione.

Quanto alle ultime venti posizioni appartengono tutte al Mezzogiorno con Foggia che torna a vestire la maglia nera dopo dodici anni (era stata ultima nel 2011 e nel 2002). Tra le ultime cinque classificate anche Siracusa e Napoli (105 , perde 7 posizioni). Restano sostanzialmente immobili, invece, le altre grandi aree metropolitane con Roma 35ma (-4 gradini), preceduta da Venezia (-12) e seguita da Torino (36ma) e Genova (47ma, in calo di 20 posizioni). Quello di Udine è “un risultato straordinario” e “inatteso” che “viene da lontano”, ha commentato il primo cittadino del capoluogo friulano Alberto Felice De Toni, in carica da otto mesi. “Ci ha molto gratificati, in particolare, essere arrivati primi nella qualità della vita delle donne. Questo dimostra, in un periodo in cui si parla molto di femminicidi, che avere un sistema di valori molto forte paga” ha aggiunto.

Il secondo posto di Bologna, ha osservato il suo sindaco Matteo Lepore, è “una conferma importante”, ma “la posizione la si può mantenere nel tempo solo migliorando ogni anno, ascoltando le critiche dei cittadini sul welfare e l’ambiente”. La vice sindaca di Trento, Elisabetta Bozzarelli, ha invece evidenziato il diffuso impegno dei suoi concittadini nel volontariato, “un modo di prendersi cura l’uno dell’altro, della comunità, e su questo Trento ha poggiato la sua identità, la sua vocazione e anche la sua aspirazione”.

Mattarella: l’Europa non sia solo spazio economico e geo-politico

Mattarella: l’Europa non sia solo spazio economico e geo-politicoRoma, 4 dic. (askanews) – L’Europa non può essere solo “uno spazio geo-politico ed economico”, ma “anzitutto” un “luogo dove si condividono valori che pongono al centro la dignità della persona umana”. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando i i membri del Comitato di monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

Il presidente ha ribadito il suo “profondo convincimento che l’Europa non sia semplicemente uno spazio geo-politico ed economico di collaborazioni proficue più o meno approfondite tra Stati. Essa si conferma, piuttosto e anzitutto, come luogo dove si condividono valori che pongono al centro la dignità della persona umana”. Ha ricordato Mattarella: “Nel dopoguerra, segnato da lutti e distruzioni, mentre il continente portava ancora le ferite profonde del conflitto mondiale, il Consiglio d’Europa ebbe a riconnettere i popoli europei alle loro radici fondamentali, alle radici comuni, facendo di questa condivisione di valori il suo tratto distintivo”.

Mattarella: Convenzione Istanbul strumento per uguaglianza genere

Mattarella: Convenzione Istanbul strumento per uguaglianza genereRoma, 4 dic. (askanews) – L’uguaglianza di genere è “un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne” e la Convenzione di Istanbul è uno degli “strumenti per contrastare le discriminazioni”. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella, incontrando i membri del Comitato di monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

L’uguaglianza di genere, ha sottolineato il presidente, è un “tema che rientra nella protezione e promozione dei diritti umani. Tra gli strumenti di cui si è dotato il Consiglio d’Europa, per contrastare le discriminazioni nei confronti delle donne e per valorizzare il loro ruolo nella società, spicca la Convenzione di Istanbul alla base della quale vi è la convinzione che il raggiungimento dell’uguaglianza di genere ‘de jure e de ‘facto’ costituisca un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne”. Ha aggiunto il capo dello Stato: “La Convenzione, nel suo preambolo, riconosce che ‘la violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione’”.

“Purtroppo – ha concluso – le notizie dei femminicidi che ci giungono così frequentemente, anche negli ultimi giorni, sono un triste promemoria di quanto intenso sia lo sforzo ancora da compiere per realizzare un cambiamento radicale di carattere culturale. Cambiamento che chiama in causa le famiglie, l’intera società e gli stessi governi”.

Salario minimo, Schlein: governo vergognoso ma domani dovranno votare

Salario minimo, Schlein: governo vergognoso ma domani dovranno votareMilano, 4 dic. (askanews) – “È vergognoso il tentativo che sta facendo il governo di Giorgia Meloni di sfilare dal Parlamento la discussione, domani, sul salario minimo e sulla proposta unitaria delle opposizioni. Il Parlamento ha il diritto di discutere e di votare quella proposta. Stanno cercando di toglierla dal Parlamento, noi domani li costringeremo a votare e a prendere finalmente posizione perchè non possono continuare a voltare la faccia dall’altra parte rispetto a 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri. Domani si voterà e capiremo finalmente se questo governo sta dalla parte di chi lavora e prende 5 europ all’ora o di chi il lavoro lo vuole sfruttare”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein a Civitavecchia per un incontro alla Compagnia dei portuali con il commissario europeo al Lavoro Nicolas Schmit.

Mattarella: abbiamo il dovere di non arrenderci alla guerra

Mattarella: abbiamo il dovere di non arrenderci alla guerraRoma, 4 dic. (askanews) – “Abbiamo il dovere di non arrenderci alla guerra. Di non disperdere il patrimonio accumulato, di non rinunciare alla tutela dei diritti umani, anzitutto di quello alla vita, e all’affermazione dello Stato di diritto”. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando i membri del Comitato di monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

“Di fronte a una violenza che non si arresta – ha aggiunto – trovare una via d’uscita appare, a tratti, impresa quasi disperata. Ma questa ricerca non deve essere abbandonata e può essere coronata da successo se sapremo dare valore alla collaborazione e al dialogo nell’ambito delle istituzioni multilaterali”.

Mattarella: tutelare la montagna, non è un parco giochi per turisti

Mattarella: tutelare la montagna, non è un parco giochi per turistiMilano, 4 dic. (askanews) – Tutelare le aree montane del Paese, contrastarne lo spopolamento garantendo agli abitanti la piena fruizione di tutti i diritti, anche con misure a favore di quelle zone. Perchè è “interesse nazionale” e perché la montagna “è fatta di persone”, e non può essere considerata alla stregua di un “immenso parco giochi” per i turisti. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale una rappresentanza dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, guidata dal Presidente dell’UNCEM, Marco Bussone.

Il capo dello Stato ha ricordato come nel passato la questione montana “veniva ridotta a questione di gestione del patrimonio agro-silvo-pastorale. Una visione davvero riduttiva. Impulso che si riaffaccia periodicamente, insieme, oggi, alla tentazione di considerare la montagna un immenso parco giochi a consumo dei flussi turistici. Ma la regione di montagna è fatta di persone”. Ma il compito di curare le zone montane, “prezioso anche per l’equilibrio dell’intero sistema nazionale, non può ricadere esclusivamente sulle spalle di coloro che vivono in quei territori. Si tratta di un’osservazione di buon senso che si aggiunge al dovere di applicare, a tutti i territori, il principio di eguaglianza dell’articolo 3 della nostra Costituzione”. A questo scopo, “è lecito interrogarsi su quali debbano essere gli strumenti più opportuni per affrontarle e, insieme, per fornire risposta alle possibilità di inverare il dettato costituzionale circa la specificità riconosciuta in Costituzione alla montagna. Una peculiarità suffragata anche da numerose recenti sentenze della Corte costituzionale, che indicano come la condizione di svantaggio della montagna italiana giustifichi ampiamente misure a suo favore. È, dunque, auspicabile che le iniziative legislative avviate dal Governo – e da quello che lo ha preceduto – vengano prese in esame e in considerazione dal Parlamento, in attuazione della norma costituzionale. È, del resto, dai tempi del Ministro delle finanze Ezio Vanoni – che lei, poc’anzi, ricordava, Presidente – che la questione della fiscalità per le zone montane è stata affermata in linea di principio e, tuttavia, ha trovato difficoltà applicative”.

Anche le finalità “sono state individuate in modo puntuale: si tratta di fruizione di diritti; si tratta, nell’interesse nazionale, di predisporre incentivi utili a impedire un ulteriore spopolamento di aree sensibili”. Dunque, ha sottolineato Mattarella, “è certamente una priorità nazionale rilanciare la Strategia per la Montagna Italiana”, garantendo diritti come “la sanità, la scuola, il superamento del divario digitale – fondamentale per rendere operative opportunità occupazionali -, l’accessibilità ai servizi e i trasporti pubblici, a partire dalla rete ferroviaria, nelle aree interne tanto carente, quando non addirittura sottratta”. Le Regioni, ha rimarcato Mattarella, “sono state chiamate a essere attrici in questo processo. E si tratta di far sì che i protagonisti siano i territori e le popolazioni montane, coinvolte, insieme alle loro istituzioni, nell’eliminazione degli squilibri socio-economici con il resto del territorio nazionale”.

Mattarella: tutelare la montagna,non è parco giochi per turisti

Mattarella: tutelare la montagna,non è parco giochi per turistiMilano, 4 dic. (askanews) – Tutelare le aree montane del Paese, contrastarne lo spopolamento garantendo agli abitanti la piena fruizione di tutti i diritti, anche con misure a favore di quelle zone. Perchè è “interesse nazionale” e perchè la montagna “è fatta di persone”, e non può essere considerata alla stregua di un “immenso parco giochi” per i turisti. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale una rappresentanza dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, guidata dal Presidente dell’UNCEM, Marco Bussone.

Il capo dello Stato ha ricordato come nel passato la questione montana “veniva ridotta a questione di gestione del patrimonio agro-silvo-pastorale. Una visione davvero riduttiva. Impulso che si riaffaccia periodicamente, insieme, oggi, alla tentazione di considerare la montagna un immenso parco giochi a consumo dei flussi turistici. Ma la regione di montagna è fatta di persone”. Ma il compito di curare le zone montane, “prezioso anche per l’equilibrio dell’intero sistema nazionale, non può ricadere esclusivamente sulle spalle di coloro che vivono in quei territori. Si tratta di un’osservazione di buon senso che si aggiunge al dovere di applicare, a tutti i territori, il principio di eguaglianza dell’articolo 3 della nostra Costituzione”. A questo scopo, “è lecito interrogarsi su quali debbano essere gli strumenti più opportuni per affrontarle e, insieme, per fornire risposta alle possibilità di inverare il dettato costituzionale circa la specificità riconosciuta in Costituzione alla montagna. Una peculiarità suffragata anche da numerose recenti sentenze della Corte costituzionale, che indicano come la condizione di svantaggio della montagna italiana giustifichi ampiamente misure a suo favore. È, dunque, auspicabile che le iniziative legislative avviate dal Governo – e da quello che lo ha preceduto – vengano prese in esame e in considerazione dal Parlamento, in attuazione della norma costituzionale. È, del resto, dai tempi del Ministro delle finanze Ezio Vanoni – che lei, poc’anzi, ricordava, Presidente – che la questione della fiscalità per le zone montane è stata affermata in linea di principio e, tuttavia, ha trovato difficoltà applicative”.

Anche le finalità “sono state individuate in modo puntuale: si tratta di fruizione di diritti; si tratta, nell’interesse nazionale, di predisporre incentivi utili a impedire un ulteriore spopolamento di aree sensibili”. Dunque, ha sottolineato Mattarella, “è certamente una priorità nazionale rilanciare la Strategia per la Montagna Italiana”, garantendo diritti come “la sanità, la scuola, il superamento del divario digitale – fondamentale per rendere operative opportunità occupazionali -, l’accessibilità ai servizi e i trasporti pubblici, a partire dalla rete ferroviaria, nelle aree interne tanto carente, quando non addirittura sottratta”. Le Regioni, ha rimarcato Mattarella, “sono state chiamate a essere attrici in questo processo. E si tratta di far sì che i protagonisti siano i territori e le popolazioni montane, coinvolte, insieme alle loro istituzioni, nell’eliminazione degli squilibri socio-economici con il resto del territorio nazionale”.