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Meloni a Cop28: no a cibi sintetici per poveri e naturali per ricchi

Meloni a Cop28: no a cibi sintetici per poveri e naturali per ricchiDubai, 1 dic. (askanews) – “Vogliamo essere impegnati anche nella sicurezza e incolumità alimentari, non solo dunque alimenti per tutti ma assicurare alimenti sani per tutti. Questo significa che non vogliamo considerare la produzione alimentare come sopravvivenza ma un mezzo per vivere una vita sana e il ruolo della ricerca è essenziale in questo contesto, tuttavia non per produrre alimenti in laboratorio e magari andare verso un mondo in cui i ricchi possono mangiare alimenti naturali e gli alimenti sintetici sono destinati ai poveri con impatti sulla salute che non possiamo prevedere, non è questo il mondo che voglio vedere”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla Cop 28 di Dubai nel panel dedicato ai sistemi alimentari.

“Voglio vedere un mondo – ha aggiunto – in cui tutti sono uniti e la ricerca in grado di aiutare a ottimizzare” la produzione, “facendo in modo che i raccolti siano resistenti ai cambiamenti climatici, per migliorare quantità e qualità della produzione”.

Giustizia, Crosetto alla Camera: contro di me plotone di esecuzione

Giustizia, Crosetto alla Camera: contro di me plotone di esecuzioneRoma, 1 dic. (askanews) – “Ho sessant’anni e non sono mai stato sfiorato da nulla, non ho paura di nulla”: Guido Crosetto rivendica, rispondendo in aula alla Camera a una interpellanza di Benedetto Della Vedova (+Europa), la sua “libertà” di esprimere giudizi sul dibattito politico che coinvolge i magistrati e sulle posizioni espresse da alcuni di essi. “Forse ho sbagliato a non farlo di più, a non riprendere un ruolo politico, ne parleremo molto più diffusamente nella riunione che faremo prossimamente”, ha affermato, garantendo la sua disponibilità a una informativa come quella richiesta dalle opposizioni dopo le sue dichiarazioni al Corriere della sera in materia di giustizia: “Se volete che venga verrò mille volte in Parlamento”.

Crosetto denuncia di essere vittima di attacchi concentrici: “In questi giorni – afferma nel suo intervento a Montecitorio – è stato messo su un plotone di esecuzione ad personam: trasmissioni, insulti, interpretazioni malevole delle mie parole. Stia tranquillo l’onorevole Della Vedova, quando ho elementi per denunciare vado a denunciare, in questo caso era una cosa molto più semplice: una riflessione da fare in questo luogo. Poi parleremo anche di altri numeri che non sono quelli dello scontro fra politica e magistratura: di 30.778 innocenti finiti in manette negli ultimi vent’anni, tutti sconosciuti; parleremo delle scarse dotazioni che hanno i magistrati per fare il loro lavoro”. Sulle sue dichiarazioni è in atto un “tentativo di mistificazione”, sostiene il ministro. “Rileggo in italiano: ‘a me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura’. Ho mai detto incontri segreti? Cospirazioni?”. Per Crosetto a muoverlo è solo la preoccupazione “da cittadino” per parole che giudica “gravissime. Io – spiega – ho trovato alcuni magistrati – ho sentito esponenti di Area (una delle correnti della magistratura associata, ndr) – che vedono nel Governo un attacco alla magistratura, quasi che non voglia farla lavorare. C’è chi ha detto che il ruolo della magistratura deve essere quello di riequilibrare la volontà popolare. Ma chi ha responsabilità deve essere terzo: pensate se questa frase la avesse pronunciata un generale o un prefetto”.

L’esponente di Fratelli d’Italia rivendica di non aver “mai attaccato la magistratura” nel suo complesso ma aggiunge: “Prima o poi questo scontro tra politica e magistratura dovrà finire”. Poi rassicura: “Non penso che possa esistere una riforma della giustizia che vada contro la magistratura. Non penso e l’ho sentito anche in molti interventi di Area dire che si possa pensare ‘a un conflitto permanente tra la magistratura e la politica’”. Lasciata la seduta, supplemento di confronto per Crosetto con Della Vedova alla buvette della Camera. E ai cronisti il ministro confida la sua delusione per l’Aula non troppo affollata: “C’era poca gente, gente che ha detto che le mie parole erano gravi non c’era. Ringrazio Conte e Schlein per la loro presenza, hanno dimostrato che la loro attenzione era vera”.

Scontro in Europa verde, Evi lascia: “Partito patriarcale”

Scontro in Europa verde, Evi lascia: “Partito patriarcale”Roma, 30 nov. (askanews) – Scontro in Europa verde, si dimette la co-portavoce Eleonora Evi, in polemica con i “vecchi dirigenti” che avrebbero impostato il partito in maniera “patriarcale”. La deputata sbatte la porta con parole che suonano come un duro atto d’accusa innanzitutto nei confronti di Angelo Bonelli, l’altro co-portavoce del partito che, immediamente, replica: “Accuse false”.

Evi scrive un lungo post su Facebook, accusando il gruppo dirigente di Europa verde di praticare solo a parole la parità di genere: “Mi dimetto. Non sarò la marionetta del ‘pinkwashing’. Penso di aver dimostrato grande impegno ed entusiasmo, fin da subito, girando in lungo e in largo l’Italia per incontrare i gruppi locali, le associazioni e i comitati attivi sui territori”. “Ho dato energia e risorse ad un partito che sembrava dimenticato e nei limiti dell’umana (e politica) fallibilità che non risparmia nessuno di noi, posso dirmi certa di aver profuso il massimo dell’impegno, anche nel rendere visibile all’esterno la costruzione di questo percorso”.

“Eppure – aggiunge Evi – a sorpresa, dopo le politiche 2022 qualcosa ha scatenato un corto circuito quasi indecifrabile. Improvvisamente i vecchi dirigenti hanno iniziato a fare muro contro di me, e questo perché avevo idee diverse e pretendevo, da co-portavoce nazionale, di essere a conoscenza, ad esempio, delle decisioni politiche sulle liste, sulle alleanze e sulle strategie della campagna elettorale”. Le accuse sono pesanti: “Chiusura, ora diffidenza o sospetto. Talvolta paternalistica e vuota condiscendenza. Non di rado livore, rivendicazione”. Per questo “non intendo continuare a ricoprire il ruolo di co-portavoce femminile che, nei fatti, è ridotto a mera carica di facciata. Per questo rassegno le mie dimissioni da co-portavoce pur restando fermamente convinta della necessità di un progetto ecologista italiano coraggioso e contemporaneo, e non l’ennesimo partito personale e patriarcale”.

Bonelli nega ogni addebito: “Ovviamente sono molto dispiaciuto di queste parole. Devo dire che è un’accusa assolutamente falsa per il semplice motivo che noi siamo un partito, l’unico in Italia, che ha nel suo statuto e nella pratica – dal (livello, ndr) nazionale ai più piccoli comuni – la parità di genere uomo-donna. E’ una considerazione assolutamente priva di fondamento”. La verità – è la sua versione dei fatti – è che “c’è stata una divergenza politica che attiene al tema del proseguo dell’alleanza per Verdi-Sinistra. Si è votato circa un paio di mesi fa, la nostra direzione nazionale ha votato, come in qualunque democrazia avviene, e ha deciso di proseguire con l’alleanza Verdi e Sinistra”. Semplicemente, conclude, la Evi “ha avuto una posizione differente, è andata in grandissima minoranza. Da questo punto di vista però bisogna anche accettare il responso democratico”.

Ok definitivo a nuove norme migranti, 97 sì con fiducia al Senato

Ok definitivo a nuove norme migranti, 97 sì con fiducia al SenatoRoma, 30 nov. (askanews) – Via libera definitivo dal Senato alle nuove norme sui migranti. Il governo ha ottenuto il voto di fiducia sul disegno di legge di conversione in legge del decreto già approvato dalla Camera. I sì sono stati 97, i no 65; un astenuto.

Norme più stringenti sui minori stranieri non accompagnati, stretta ulteriore sulle espulsioni e sull’allontanamento ingiustificato, stop all’ingresso in Italia per chi si è reso colpevole di mutilazione di organi genitali femminili e nuove risorse per le forze dell’ordine. Sono questi alcuni dei contenuti del provvedimento. Di seguito un riassunto dei contenuti del provvedimento. MINORI NON ACCOMPAGNATI, 5 MESI IN CENTRI ADULTI. Si conferma sostanzialmente la parte del decreto che prevede che in situazioni di momentanea mancanza di strutture, i minori di età non inferiore a sedici anni, possano essere inseriti nei centri per adulti, in una sezione dedicata ma con un subemendamento della Lega, è salita da 90 giorni a 150 giorni la permanenza massima.

45 GIORNI PER IDENTIFICAZIONE E ACCERTAMENTO ETA’ MINORI. Sale da 30 a 45 giorni il termine di permanenza dei minori stranieri non accompagnati nelle strutture governative di prima accoglienza a loro destinate. In sostanza i minori potranno essere trattenuti per 15 giorni in più. Confermata la previsione di poter realizzare o ampliare le strutture ricettive temporanee riservate ai minori stranieri non accompagnati, “in deroga al limite di capienza, nella misura massima del 50 per cento” e “rispetto ai posti previsti”. Così come viene confermata la possibilità per l’autorità di pubblica sicurezza di effettuare misurazioni antropometriche o altri esami sanitari, inclusi quelli radiografici, con l’obiettivo esplicitato di smascherare chi dovesse dichiarare il falso. NUOVA STRETTA SU ESPULSIONI, CON GIUDICE ‘NOTAIO’. Nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo, introducendo una sorta di automatismo.

STOP INGRESSO IN ITALIA PER COLPEVOLI DI MUTILAZIONE GENITALI FEMMINILI. Entra nel dl migranti un emendamento che vieta l’ingresso in Italia per chiunque abbia cagionato la mutilazione di organi genitali femminili e abbia provocato lesioni permanenti al viso di qualcuno. ESPULSIONE IMMEDIATA CITTADINI UE SE AUTORI REATI. Arriva l’espulsione immediata di cittadini di paesi dell’Unione europea che abbiano commesso reati che prevedano la reclusione entro il limite dei tre anni. Il giudice, se valuta di dover infliggere il carcere ma non ricorrano le condizioni per ordinare la sospensione della pena, “può” sostituirla con l’allontanamento “immediato” per un periodo “doppio” rispetto alla pena irrogata. L’allontanamento è eseguito dal questore “anche se la sentenza non è definitiva”.

BASTA ECCEZIONE PER VULNERABILI SE DOMANDE INFONDATE. In arrivo una stretta delle norme a tutela di richiedenti asilo portatori di esigenze particolari, tra cui minori non accompagnati, disabili, vittime di tortura o stupro e persone affette da gravi infermità fisiche o mentali. Nel caso la domanda di protezione internazionale venga considerata “manifestamente infondata”, incorreranno pure loro nelle procedure accelerate di esame che comportano anche restrizioni in fase di impugnazione. TEMPI PIU’ BREVI SU RICORSI ALLONTANAMENTO. Semaforo verde anche alla riduzione dei tempi per i ricorsi nelle controversie aventi ad oggetto l’impugnazione di provvedimenti di allontanamento dei cittadini degli altri Stati membri dell’Ue o dei loro familiari per motivi di sicurezza. Prevista poi l’estinzione automatica della domanda per il migrante che si sia allontanato dalle strutture di accoglienza e dai Cpr senza giustificato motivo e che non riesca a presentare la domanda per la riapertura del procedimento sospeso di richiesta di protezione entro nove mesi. Novità inoltre sul gratuito patrocinio nei casi di ricorso manifestamente infondato e rigetto dell’istanza di sospensione dell’espulsione. OK PRESIDIO OBIETTIVI SENSIBILI CAUSA CRISI M.O. All’articolo 11 del provvedimento dove si prevedono maggiori risorse alla Polizia di Stato per fronteggiare i “maggiori impegni connessi all’eccezionale afflusso migratorio”, si aggiunge anche, come finalità delle maggiori risorse, “la crescente necessità di presidiare obiettivi sensibili, tenuto conto alteresì, della crisi mediorientale”. PIU’ RISORSE E POTENZIAMENTO FORZE DELL’ORDINE. Vengono semplificate le procedure di stabilizzazione per i vigili del fuoco. Sale a 32 anni il limite di età per l’accesso alla carriera dei funzionari tecnici di Polizia. Aumenta la consistenza organica dei volontari del Corpo delle capitanerie di porto con il sempre più frequente coinvolgimento della Guardia costiera nelle attività connesse al fenomeno migratorio.

Meloni a Dubai con un team di pediatri per i bimbi di Gaza. Da domani sarà alla Cop28

Meloni a Dubai con un team di pediatri per i bimbi di Gaza. Da domani sarà alla Cop28Dubai, 30 nov. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata questo pomeriggio a Dubai, dove da domani parteciperà ai lavori della Cop28. Con lei, sull’aereo di Stato, il primo team di pediatri (fra cui un anestesista, un chirurgo e un ortopedico) inviati dagli ospedali Gaslini di Genova e Bambino Gesù di Roma. Coordinati da un dirigente del Ministero della Salute, nei prossimi giorni effettueranno sopralluoghi in alcuni ospedali pediatrici negli Emirati Arabi: qui, nelle prossime settimane, si alterneranno a rotazione gli specialisti italiani che collaboreranno con i colleghi emiratini per curare centinaia di minori palestinesi in arrivo da Gaza. L’iniziativa si inserisce nel piano di aiuti umanitari verso la popolazione civile palestinese che l’Italia ha attivato fin dai primi giorni del conflitto. In accordo con i principali partner della regione e d’intesa con Israele, nelle scorse settimane erano già arrivati due voli di materiale umanitario, proveniente dalla base logistica delle Nazioni Unite di Brindisi. Il 3 dicembre, invece, attraccherà nel porto di Al Arish in Egitto la ‘Vulcano’, una nave ospedale della Marina militare che sarà impiegata in particolare per la cura dei minori feriti a Gaza. Sulla nave è prevista anche la collaborazione di medici pediatri di altre nazioni, a cominciare dal Qatar, e di organizzazioni come la Fondazione Francesca Rava. È allo studio anche lo schieramento di un ospedale da campo a Gaza assieme agli Emirati Arabi.

Per quanto riguarda Cop28, domani all’Expo City di Dubai si apre la due giorni del summit dedicata ai capi di Stato e di governo. Al centro dei lavori del vertice (il più ‘affollato’ di sempre con 70 mila partecipanti e circa 150 leader) ci sarà il “global stocktake”,ácioè il primo ‘tagliando’ dell’accordo di Parigi siglato nelá2015 con la verifica dei traguardi raggiunti e di quelli mancati. In un contesto in cui pesano le crisi internazionali (Ucraina e Medio Oriente) e le conseguenze sul fronte della sicurezza energetica, la presidenza emiratina ha alcune priorità. In primo luogo, entro il 2030, triplicare la capacità globale installata di produzione di energia da fonti rinnovabili e raddoppiare il tasso medio annuo globale di miglioramento nell’efficienza energetica, portandolo dal 2,2% al 4%. Quindi rafforzare l’attenzione al nesso fra cambiamenti climatici e resilienza dei sistemi alimentari, inserendo nelle principali strategie nazionali su clima e ambiente anche i piani nazionali tesi alla trasformazione dei sistemi alimentari. Infine, dare un forte impulso alla finanza per il clima e a questo proposito è atteso un annuncio finanziario particolarmente rilevante da parte degli Emirati. Meloni domani mattina parteciperà alla cerimonia di apertura del World Climate Action Summit. Successivamente, intorno alle 13.30 (10.30 italiane) interverrà nel panel sulla sicurezza alimentare “Transforming Food Systems in the face of Climate Change”. Nel pomeriggio, dopo la prima parte della sessione di alto livello per i capi di Stato e di governo, interverrà all’incontro dedicato all’adattamento. La serata sarà “italiana” con un concerto dell’orchestra del Teatro della Scala. Sabato mattina la premier prenderà la parola intorno alle 11.30 (8.30 italiane) nella plenaria. In vista dei lavori della conferenza, la presidente del Consiglio lo scorso 10 ottobre aveva incontrato a Roma il presidente della Cop 28 Sultan Al Jaber concordando in particolare su come i cambiamenti climatici rappresentino una “sfida importante” per il pianeta e per l’umanità e richiedano “un’azione forte e ambiziosa” da parte di tutti gli Stati, al fine di raggiungere gli obiettivi di lungo termine previsti dall’Accordo di Parigi. I temi clima ed energia al centro del summit si intrecciano con il focus dell’Italia sul Continente africano. Meloni, nei suoi interventi, confermerà i propri impegni ribadendo l’intenzione di destinare all’Africa gran parte del suo Fondo per il clima. Un impegno, quello per l’ambiente e per l’Africa, che sarà al centro anche dell’agenda del G7 a guida italiana. Prima del summit dei leader G7 – in programma dal 13 al 15 giugno in Puglia – a fine gennaio si terrà ilávertice Italia-Africaácon il quale il governo ribadirà la volontà di svolgere una funzione strategica, in chiave geopolitica, nel cuore del Mediterrano.

A Cop28 (che andrà avanti fino al 12 dicembre) parteciperà anche il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il ministro Gilberto Pichetto Fratináe la sottosegretariaáVannia Gava. A margine dei lavori Meloni avrà anche alcuni incontri bilaterali.

Il dl migranti è legge. Ecco cosa prevede

Il dl migranti è legge. Ecco cosa prevedeRoma, 30 nov. (askanews) – Norme più stringenti sui minori stranieri non accompagnati, stretta ulteriore sulle espulsioni e sull’allontanamento ingiustificato, stop all’ingresso in Italia per chi si è reso colpevole di mutilazione di organi genitali femminili e nuove risorse per le forze dell’ordine. Sono questi alcuni dei contenuti del decreto migranti (disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 ottobre 2023, n. 133, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’interno) approvato in seconda e definitiva lettura con il voto di fiducia dall’aula del Senato. Di seguito un riassunto dei contenuti del provvedimento.

MINORI NON ACCOMPAGNATI, 5 MESI IN CENTRI ADULTI. Si conferma sostanzialmente la parte del decreto che prevede che in situazioni di momentanea mancanza di strutture, i minori di età non inferiore a sedici anni, possano essere inseriti nei centri per adulti, in una sezione dedicata ma con un subemendamento della Lega, è salita da 90 giorni a 150 giorni la permanenza massima. 45 GIORNI PER IDENTIFICAZIONE E ACCERTAMENTO ETA’ MINORI. Sale da 30 a 45 giorni il termine di permanenza dei minori stranieri non accompagnati nelle strutture governative di prima accoglienza a loro destinate. In sostanza i minori potranno essere trattenuti per 15 giorni in più. Confermata la previsione di poter realizzare o ampliare le strutture ricettive temporanee riservate ai minori stranieri non accompagnati, “in deroga al limite di capienza, nella misura massima del 50 per cento” e “rispetto ai posti previsti”. Così come viene confermata la possibilità per l’autorità di pubblica sicurezza di effettuare misurazioni antropometriche o altri esami sanitari, inclusi quelli radiografici, con l’obiettivo esplicitato di smascherare chi dovesse dichiarare il falso.

NUOVA STRETTA SU ESPULSIONI, CON GIUDICE ‘NOTAIO’. Nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo, introducendo una sorta di automatismo. STOP INGRESSO IN ITALIA PER COLPEVOLI DI MUTILAZIONE GENITALI FEMMINILI. Entra nel dl migranti un emendamento che vieta l’ingresso in Italia per chiunque abbia cagionato la mutilazione di organi genitali femminili e abbia provocato lesioni permanenti al viso di qualcuno.

ESPULSIONE IMMEDIATA CITTADINI UE SE AUTORI REATI. Arriva l’espulsione immediata di cittadini di paesi dell’Unione europea che abbiano commesso reati che prevedano la reclusione entro il limite dei tre anni. Il giudice, se valuta di dover infliggere il carcere ma non ricorrano le condizioni per ordinare la sospensione della pena, “può” sostituirla con l’allontanamento “immediato” per un periodo “doppio” rispetto alla pena irrogata. L’allontanamento è eseguito dal questore “anche se la sentenza non è definitiva”. BASTA ECCEZIONE PER VULNERABILI SE DOMANDE INFONDATE. In arrivo una stretta delle norme a tutela di richiedenti asilo portatori di esigenze particolari, tra cui minori non accompagnati, disabili, vittime di tortura o stupro e persone affette da gravi infermità fisiche o mentali. Nel caso la domanda di protezione internazionale venga considerata “manifestamente infondata”, incorreranno pure loro nelle procedure accelerate di esame che comportano anche restrizioni in fase di impugnazione.

TEMPI PIU’ BREVI SU RICORSI ALLONTANAMENTO. Semaforo verde anche alla riduzione dei tempi per i ricorsi nelle controversie aventi ad oggetto l’impugnazione di provvedimenti di allontanamento dei cittadini degli altri Stati membri dell’Ue o dei loro familiari per motivi di sicurezza. Prevista poi l’estinzione automatica della domanda per il migrante che si sia allontanato dalle strutture di accoglienza e dai Cpr senza giustificato motivo e che non riesca a presentare la domanda per la riapertura del procedimento sospeso di richiesta di protezione entro nove mesi. Novità inoltre sul gratuito patrocinio nei casi di ricorso manifestamente infondato e rigetto dell’istanza di sospensione dell’espulsione. OK PRESIDIO OBIETTIVI SENSIBILI CAUSA CRISI M.O. All’articolo 11 del provvedimento dove si prevedono maggiori risorse alla Polizia di Stato per fronteggiare i “maggiori impegni connessi all’eccezionale afflusso migratorio”, si aggiunge anche, come finalità delle maggiori risorse, “la crescente necessità di presidiare obiettivi sensibili, tenuto conto alteresì, della crisi mediorientale”. PIU’ RISORSE E POTENZIAMENTO FORZE DELL’ORDINE. Vengono semplificate le procedure di stabilizzazione per i vigili del fuoco. Sale a 32 anni il limite di età per l’accesso alla carriera dei funzionari tecnici di Polizia. Aumenta la consistenza organica dei volontari del Corpo delle capitanerie di porto con il sempre più frequente coinvolgimento della Guardia costiera nelle attività connesse al fenomeno migratorio.

Dl energia, Tajani: da mercato libero effetti positivi, no demagogia

Dl energia, Tajani: da mercato libero effetti positivi, no demagogiaRoma, 30 nov. (askanews) – “In questi giorni si è aperto un dibattito sul mercato libero e in questo senso noi vogliamo assolutamente tranquillizzare i consumatori: è finita sulle prime pagine dei giornali ma è una questione che riguarda il 10% della bolletta di una parte limitata di cittadini, quindi non dobbiamo essere allarmati, non dobbiamo essere preoccupati”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa sul tema dell’energia.

“Non bisogna fare una tempesta in un bicchiere d’acqua perché a nostro giudizio non si provocherà nessun danno al consumatore”, “non trasformiamo in polemiche demagogiche una questione che produrrà effetti positivi”, ha aggiunto.

Expo 2030, Conte: Italia umiliata, Meloni fischietta indifferente

Expo 2030, Conte: Italia umiliata, Meloni fischietta indifferenteRoma, 30 nov. (askanews) – “Dai 200 miliardi del Pnrr all’umiliazione dell’Expo”: con questo titolo il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha pubblicato su Facebook un post sulla bocciatura della candidatura di Roma per Expo 2030.

“Lo avete notato anche voi? L’Italia – ha affermato l’ex presidente del Consiglio – incassa un’umiliazione sulla candidatura Expo e Giorgia Meloni fischietta indifferente, come se questa débâcle non la riguardasse. Nel 2020 l’Italia ottenne oltre 200 miliardi in Europa e il Governo che si guadagnò quella vittoria, da me guidato, divenne il nemico pubblico numero uno, in particolare per un certo modo di fare politica e per buona parte della stampa. Il raffronto tra questi due casi, pure molto diversi tra loro, chiarisce un aspetto: il dibattito pubblico è ormai inquinato dalla ‘facoltà di propagandare’ che ha preso il sopravvento sul ‘diritto all’informazione’”. “Partiamo dal Pnrr. Dopo il braccio di ferro con Bruxelles – e grazie ai sacrifici dei cittadini durante la pandemia – il mio Governo – ha proseguito – rientrò in Italia con i 209 miliardi. All’inizio nessuno ci credeva, ma quando riuscimmo a raggiungere questo risultato scoprimmo subito che il ‘patriottismo’ in Italia è spesso inteso come un mero slogan elettorale. Non si contano i sommovimenti di bile che spinsero a sabotare quel piano di ripresa. Fratelli d’Italia si astenne più volte nel corso delle votazioni all’Europarlamento; esponenti della Lega iniziarono a screditare quel successo, fino a parlare di una ‘frittata fatta’; Renzi, il più spregiudicato, iniziò ad attaccare il Governo con i pretesti più disparati, sino a farlo cadere”. A giudizio di Conte “anche dopo sono continuate le ricostruzioni più strampalate, tutte però accomunate dal voler riconoscere il merito di quei finanziamenti a tutti, fuorché al mio Governo: Berlusconi si intestò il risultato dai banchi dell’opposizione; molti lo intestarono a Draghi, che nel 2020 non era neanche a palazzo Chigi; Renzi disse che era merito di un algoritmo olandese; per altri fu merito esclusivo di Angela Merkel”.

“Veniamo – ha scritto ancora il leader del M5S – alla sconfitta della candidatura di Roma all’Expo 2030. L’insuccesso poteva starci, l’umiliazione no. Il verdetto di Parigi non lascia margini di interpretazione: Riad 119 voti, Roma solo 17. Siamo giunti ultimi, scavalcati anche dalla coreana Busan. Per coprire questo disastro è iniziato subito un teatrino di giustificazioni assurde. Abbiamo perso perché Virginia Raggi disse ‘no’ alle Olimpiadi, sostiene qualcuno – omettendo però di precisare quale collegamento ci sia mai tra eventi così diversi. Abbiamo perso perché non possiamo competere con i mezzi finanziari di Riad. È una competizione tra città, quindi ha perso il sindaco Gualtieri. Insomma, è stato un florilegio di scuse per nascondere l’inadeguatezza del Governo Meloni in questo disastro”. “Eppure Giorgia Meloni aveva dichiarato – – ha ricordato Conte – che l’Expo 2030 a Roma era – testuale – una ‘priorità nazionale’. Lo diceva dopo un incontro con i vertici del Bureau International des Expositions. Non si è però fatta vedere a Parigi e ancora oggi, a distanza di giorni da una votazione che ci ha umiliati, continua a fischiettare indifferente. Per inciso, un sano patriottismo l’ha dimostrato, al contrario, il presidente coreano Yoon Suk Yeol, il quale non solo si è piantato a Parigi per perorare la causa, ma di fronte al verdetto finale che ha visto il suo Paese arrivare secondo ha dichiarato: ‘Offro le mie sincere scuse per aver deluso la nostra gente. È tutta colpa mia’”.

(segue)

Bufera in Rai su Michele Guardì. Floridia: è incompatibile con il servizio pubblico

Bufera in Rai su Michele Guardì. Floridia: è incompatibile con il servizio pubblicoRoma, 30 nov. (askanews) – “Chiedo alla Rai di prendere posizione rispetto a quanto emerso su Michele Guardì. Le sue frasi irriguardose, in qualunque momento siano state pronunciate, sono incompatibili con il servizio pubblico, e l’azienda ha il dovere di intervenire pubblicamente tanto più in un momento in cui il dibattito sul linguaggio d’odio e sul contrasto alla cultura sessista, misogina e omotransfobica attraversa in maniera così decisiva il Paese”. La richiesta arriva dalla presidente della commissione parlamentare di vigilanza Rai, Barbara Floridia, dopo i fuorionda trasmessi da Le Iene in cui l’autore Rai si lasciava andare a commenti sessisti.

“Non ha senso avere un contratto di servizio con previsioni molto specifiche e importanti su questo fronte – osserva l’esponente M5s – se poi non si agisce di conseguenza. Mi aspetto una verifica puntuale da parte dell’azienda sul rispetto del contratto, del codice etico e di ogni altro aspetto che riguarda questa vicenda”.

Mattarella: il pluralismo delle voci e idee sostanzia la libertà di espressione

Mattarella: il pluralismo delle voci e idee sostanzia la libertà di espressioneRoma, 30 nov. (askanews) – Il “pluralismo di voci e di idee” sostanzia “la libertà di espressione declinata in ogni sua forma”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente Francesco Angelo Siddi in occasione dell’Assemblea generale e nel decennale di costituzione di Confindustria Radio Televisioni.

“Desidero unirmi alla celebrazione di un traguardo significativo – afferma il capo dello Stato – per una associazione di imprese rappresentativa del sistema dell’emittenza italiana al quale aderiscono sia le realtà private sia l’azienda concessionaria del servizio pubblico”.“La radio e la televisione – osserva – sono state straordinari veicoli di innovazione e di promozione culturale del Paese e sono finestra dalla quale ognuno di noi può affacciarsi per partecipare alla vita della propria comunità e di quella globale, anche dai nuovi dispositivi mobili che hanno cambiato radicalmente le modalità di fruizione”.

Per Mattarella “nella odierna stagione, caratterizzata dagli straordinari cambiamenti innescati dalle innovazioni tecnologiche, gli operatori della radio e della televisione continuano a offrire una rappresentazione della realtà con professionalità e rispondenza alla verità”.“La proposta che viene da ciascun protagonista del comparto concorre – sottolinea il presidente della Repubblica – alla realizzazione di quel pluralismo di voci e di idee che sostanzia la libertà di espressione declinata in ogni sua forma. Si tratta di una grande responsabilità e di una grande sfida”.

“L’emittenza – spiega Mattarella – costituisce uno dei motori dell’industria creativa e culturale del Paese e assolve a funzioni fondamentali per garantire la vivacità della vita democratica della Repubblica. La ricerca di modelli imprenditoriali sostenibili che sappiano far fronte all’impatto indotto dalle grandi trasformazioni digitali dell’economia e della società e determinato dai grandi operatori globali – che vede l’Unione europea al lavoro per definire gli opportuni ambiti regolatori – rappresenta una prova per tutti i soggetti coinvolti. Un appuntamento che interpella, altresì, le istituzioni impegnate a garantire la piena attuazione dei principi richiamati in più parti della nostra Costituzione e in particolare negli articoli 2, 21 e 41”.