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Premierato, Zagrebelsky: rovescia sistema da deliberante a decidente

Premierato, Zagrebelsky: rovescia sistema da deliberante a decidenteRoma, 28 nov. (askanews) – Con il ddl di riforma del governo “non c’è un adeguamento ma un rovesciamento” della Costituzione “perché nasce all’insegna della democrazia decidente”. Lo ha detto il presidente emerito della Consulta, Gustavo Zagrebelsky, nel corso delle audizioni sulle riforme costituzionali in commissione al Senato.

“Questo – ha aggiunto – è un modello ma a questo modello si oppone un altro modello di democrazia che è la democrazia deliberante: decidere e deliberare sono due cose diverse. La nostra attuale Costituzione si ispira alla democrazia deliberante”. “Bisogna essere molto cauti nel prendere queste decisioni”, mette in guardia il presidente emerito della Corte anche perché “se c’è un campo in cui vale l’eterogenesi dei fini è proprio quello della politica e delle sue forme”.

Ue, Mattarella: nella politica estera e di sicurezza l’Europa deve parlare con una voce sola

Ue, Mattarella: nella politica estera e di sicurezza l’Europa deve parlare con una voce solaRoma, 28 nov. (askanews) – “Nella politica estera e di sicurezza l’Europa deve parlare con una voce sola”. Sergio Mattarella oggi ha ricevuto al Quirinale il presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel in visita in Italia, oltre a sottolineare gli “eccellenti rapporti” tra i due paesi, il colloquio è stata l’occasione per il Presidente della Repubblica per ribadire alcune riflessioni e condividere preoccupazioni sulle prospettive dell’Unione, come quella di rafforzare una politica estera e di sicurezza comune giudicata “ineludibile” per contare di più nello scacchiere internazionale.

Per Mattarella, infatti, “l’Europa è portatrice di pace, di civiltà, di promozione dei diritti, di apertura dei mercati, di cultura ma – di fronte alle epocali sfide mondiali, caratterizzate dalla presenza di grandi soggetti e grandi aggregazioni – ha bisogno di essere più coesa e efficiente”. E qui è l’altro grande scoglio che il capo dello Stato ha più volte indicato: il voto all’unanimità che vincola i 27 in tutte le decisioni più rilevanti: “Occorre superare, almeno per alcuni temi, il voto all’unanimità e passare al voto a maggioranza dei membri” specialmente “in vista di nuovi allargamenti dell’Unione”, altrimenti “si rischia la paralisi decisionale e l’irrilevanza sulla scena mondiale”. All’omologo ceco Mattarella ha parlato anche della necessità di “rafforzare il parlamento europeo, che deve essere la autentica espressione della sovranità dei cittadini, un’istituzione realmente rappresentativa degli europei” e della esigenza di “dotarsi di strumenti di politica finanziaria comuni”.

Tutte queste cessioni di sovranità vengono spesso osteggiate da chi teme di vedere messi in secondo piano le esigenze nazionali ma secondo Mattarella non bisogna “contrapporre sovranità europea e sovranità nazionale”. È questo a suo avviso “un falso dilemma. Esiste infatti una sovranità nazionale di bandiera, che però non incide sui reali problemi e una sovranità condivisa, che rispetta le specificità e le culture dei singoli Paesi, ma che è capace di offrire il proprio contributo sulle grandi questioni internazionali”. Mattarella si è espresso a favore dell’allargamento dell’Unione, l’Italia è sempre stata all’avanguardia su questo dossier, ma ha ammonito: “Il processo di integrazione di Ucraina, Moldavia e Georgia al quale l’Italia guarda con favore, non deve però mettere in secondo piano il processo di allargamento ai Paesi dei Balcani occidentali, che in questi ultimi tempi hanno fatto grandi sforzi per entrare nell’unione e le cui legittime aspirazioni non vanno deluse”.

Infine sull’Ucraina il Presidente della Repubblica ha voluto chiarire che “la piena e totale solidarietà a Zelensky e al popolo ucraino” che da parte del nostro paese non è mai mancata “non esclude la ricerca di vie di dialogo e di pace. Una pace, – ha concluso – le cui condizioni devono essere ovviamente condivise innanzitutto dall’Ucraina”.

Dl energia,Conte: governo afono in Ue su proroga mercato tutelato

Dl energia,Conte: governo afono in Ue su proroga mercato tutelatoRoma, 28 nov. (askanews) – Lo “stop al mercato tutelato va perseguito ma non è un particolare da poco il fatto che si è passati da una pandemia sanitaria a una pandemia energetica, che si cono due conflitti che impattano profondamente sul prezzo dell’energia. Con il caro inflazione e il caro mutui, oggi rischiamo di fare gravare anche un caro bollette sulle famiglie, un governo che ha a cuore le famiglie italiane doveva farsi sentire in Europa, non doveva restare afono anche in questo versante e doveva negoziare un differimento, una proroga” del mercato tutelato. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte nel corso del suo intervento al convegno “Rivoluzione Ecodigital, libertà energetica e giustizia climatica” a Palazzo Giustiniani.

Meloni alla Cop28, l’impegno dell’Italia per il clima (con particolare attenzione all’Africa)

Meloni alla Cop28, l’impegno dell’Italia per il clima (con particolare attenzione all’Africa)Roma, 28 nov. (askanews) – Fare il punto sulle azioni portate avanti fino a questo momento per contrastare il cambiamento climatico e rilanciare l’impegno globale sul tema, con l’Italia che guarda in particolare all’Africa. E’ questo il cuore della Cop 28 in programma a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre.

All’evento sono attesi circa 150 tra capi di Stato e di governo (una delle partecipazioni più consistenti degli ultimi anni). A rappresentare l’Italia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, attesa a Dubai nella giornata del 30. Meloni ripartirà poi il 2 o 3 dicembre. In particolare la premier interverrà nella due giorni di “alto livello”, l’1 e il 2. Il primo giorno parteciperà all’apertura dell’evento e poi interverrà a due eventi settoriali: il primo sui sistemi alimentari, il secondo dedicato all’adattamento ai cambiamenti climatici. I due interventi non sono casuali: entrambe le questioni sono prioritarie per i Paesi in via di sviluppo e in particolare per l’Africa e sarà quindi l’occasione – per la presidente del Consiglio – di ribadire gli impegni dell’Italia per il continente africano, anche nell’ottica del Piano Mattei. La serata sarà “italiana” perchè a Dubai i leader saranno invitati a un concerto del Teatro della Scala di Milano (realizzato in collaborazione con i Ministeri della Cultura e degli Esteri e con il sostegno di Eni) in cui saranno eseguite in particolare arie italiane. Il 2 mattina – quando alle 9.15 è previsto anche l’intervento di papa Francesco – Meloni prenderà la parola alle 11.30 nell’assemblea plenaria. Per quanto riguarda gli impegni italiani, sottolineano fonti diplomatiche, il nostro Paese si muove nell’ambito del programma ‘Fit for 55’ dell’Unione europea che ha messo in campo “interventi importanti” che dovrebbero porre l’Unione “in linea” con i target relativi alla mitigazione del cambiamento climatico. Per quanto riguarda il capitolo dell’adattamento, rivolto ai Paesi maggiormente colpiti dall’impatto dei mutamenti, l’Italia sta andando verso un aumento della quota dei finanziamenti. A questo proposito, già nei mesi scorsi, Meloni aveva annunciato che il Fondo italiano per il clima sarà in gran parte dedicato all’Africa.

A margine dei lavori, vista la presenza di molti leader, il governo italiano sta lavorando alla definizione di alcuni bilaterali.

Iniziativa delle opposizioni: no al carcere per i bambini

Iniziativa delle opposizioni: no al carcere per i bambiniRoma, 28 nov. (askanews) – La normativa attuale prevede un differimento dell’esecuzione della pena per le donne in stato di gravidanza o con figli che hanno meno di un anno ma con le nuove norme contenute nel pacchetto sicurezza varato dal governo di centrodestra questo differimento diventerebbe “facoltativo”. Lo ha detto il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Giustizia della Camera Devis Dori, durante una conferenza stampa alla Camera alla quale hanno aderito tutti i gruppi di opposizione.

“La norma può essere espunta quando arriverà in Parlamento, si tratta di una norma ideologica”, ha sottolineato Dori. L’ultimo pacchetto Sicurezza del Governo elimina, appunto, l’obbligo contenuto nell’articolo 146 del Codice penale di differimento dell’esecuzione carceraria per le donne incinte o con figli con meno di un anno d’età. “Gli Icam, gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, dove dovrebbero andare queste donne, sono solamente quattro nel nostro Paese e comunque ci sarebbe lo sradicamento della donna incinta o con il bambino dal suo ambiente familiare, è una violazione dei diritti della donna e del bambino”, ha osservato Valentina D’Orso del Movimento Cinquestelle sottolineando che “tenere bambini in carcere non è degno di un paese civile”. “Da parte di questo governo c’è un vero e proprio attacco all’infanzia, la centralità del bambino sfugge molte volte a questo governo – ha osservato Debora Serracchiani del Pd -. Questa norma lascia costernati, un paese come l’Italia non se lo merita, lanciamo un appello che sia una sorta di missione collettiva che metta al centro il benessere del bambino”.

Meloni a Cop28,impegno Italia su clima con attenzione ad Africa

Meloni a Cop28,impegno Italia su clima con attenzione ad AfricaRoma, 28 nov. (askanews) – Fare il punto sulle azioni portate avanti fino a questo momento per contrastare il cambiamento climatico e rilanciare l’impegno globale sul tema, con l’Italia che guarda in particolare all’Africa. E’ questo il cuore della Cop 28 in programma a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre.

All’evento sono attesi circa 150 tra capi di Stato e di governo (una delle partecipazioni più consistenti degli ultimi anni). A rappresentare l’Italia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, attesa a Dubai nella giornata del 30. Meloni ripartirà poi il 2 o 3 dicembre. In particolare la premier interverrà nella due giorni di “alto livello”, l’1 e il 2. Il primo giorno parteciperà all’apertura dell’evento e poi interverrà a due eventi settoriali: il primo sui sistemi alimentari, il secondo dedicato all’adattamento ai cambiamenti climatici. I due interventi non sono casuali: entrambe le questioni sono prioritarie per i Paesi in via di sviluppo e in particolare per l’Africa e sarà quindi l’occasione – per la presidente del Consiglio – di ribadire gli impegni dell’Italia per il continente africano, anche nell’ottica del Piano Mattei. La serata sarà “italiana” perchè a Dubai i leader saranno invitati a un concerto del Teatro della Scala di Milano (realizzato in collaborazione con i Ministeri della Cultura e degli Esteri e con il sostegno di Eni) in cui saranno eseguite in particolare arie italiane. Il 2 mattina – quando alle 9.15 è previsto anche l’intervento di papa Francesco – Meloni prenderà la parola alle 11.30 nell’assemblea plenaria. Per quanto riguarda gli impegni italiani, sottolineano fonti diplomatiche, il nostro Paese si muove nell’ambito del programma ‘Fit for 55’ dell’Unione europea che ha messo in campo “interventi importanti” che dovrebbero porre l’Unione “in linea” con i target relativi alla mitigazione del cambiamento climatico. Per quanto riguarda il capitolo dell’adattamento, rivolto ai Paesi maggiormente colpiti dall’impatto dei mutamenti, l’Italia sta andando verso un aumento della quota dei finanziamenti. A questo proposito, già nei mesi scorsi, Meloni aveva annunciato che il Fondo italiano per il clima sarà in gran parte dedicato all’Africa.

A margine dei lavori, vista la presenza di molti leader, il governo italiano sta lavorando alla definizione di alcuni bilaterali.

Expo 2030, Meloni: votate Roma per portare la storia nel futuro

Expo 2030, Meloni: votate Roma per portare la storia nel futuroRoma, 28 nov. (askanews) – “Votare per Roma significa costruire insieme il nostro futuro. Scegli Roma, portiamo la storia nel futuro”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video messaggio a sostegno della candidatura di Roma come sede di Expo 2030.

“A Roma – prosegue Meloni – ogni nazione potrà esprimere il proprio potenziale al massimo, ciascun padiglione nazionale diventerà parte della più grande fabbrica solare mai realizzata in una città, un esperimento innovativo nella condivisione dell’energia. Ogni padiglione nazionale produrrà energia rinnovabile, ogni padiglione sarà parte di un hub internazionale di ricerca ed educazione, che sarà apprezzato da visitatori per decenni. Perchè il nostro progetto è disegnato per andare avanti nel tempo, superando lo smantellamento dei padiglioni”. “A Roma – aggiunge – ogni nazione lascerà il proprio marchio, un marchio di lunga durata, perchè Roma è una città che c’era molto prima di Expo e ci sarà anche dopo. Votare per Roma significa tutto questo e molto di più: votare per Roma vuol dire anche creare una piattaforma per i giovani a livello globale, per studiare insieme e avviare nuove imprese insieme. Iniziative di ogni tipo, start up, nuovi progetti di ricerca, soluzioni innovative in formato fisico, digitale o ibrido. E “votare per Roma significa anche aver fiducia nell’esperienza italiana di accogliere milioni di visitatori da tutto il mondo, facendo sentire ciascuno di loro a casa”.

Pnrr,Meloni:con ok quarta rata Bruxelles riconosce progressi Italia

Pnrr,Meloni:con ok quarta rata Bruxelles riconosce progressi ItaliaRoma, 28 nov. (askanews) – La Commissione europea “ha approvato oggi la quarta richiesta di pagamento dell’Italia, di 16,5 miliardi di euro, confermando che l’Italia ha raggiunto tutti i 28 obiettivi e traguardi previsti”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video su Facebook.

“La valutazione positiva della Commissione – aggiunge – dimostra i grandi progressi fatti dall’Italia e, a pochi giorni dall’approvazione da parte della Commissione europea della revisione generale del PNRR, conferma il grande impegno del Governo al fine di attuare pienamente il PNRR per rendere il Paese più moderno e più competitivo”. “Gli obiettivi e i traguardi raggiunti nella quarta rata – sottolinea – riguardano importanti riforme nei settori dell’inclusione sociale e degli appalti pubblici, nonché misure necessarie per proseguire l’attuazione delle riforme in materia di giustizia e pubblica amministrazione. I principali investimenti oggetto della richiesta di pagamento sono legati alla digitalizzazione, in particolare per quanto riguarda la transizione dei dati delle pubbliche amministrazioni locali verso il cloud, lo sviluppo dell’industria spaziale, l’idrogeno verde, i trasporti, la ricerca, l’istruzione e le politiche sociali”.

“Il pagamento dei 16,5 miliardi di euro – conclude Meloni – è previsto entro la fine di quest’anno. L’Italia avrà ricevuto entro il 2023 circa 102 miliardi di euro, quindi più della metà del PNRR. L’Italia sarà anche l’unico Stato membro dell’Unione europea ad aver ricevuto il pagamento della quarta rata”.

Manovra, il governo apre alle modifiche sulla stretta alle pensioni. Cgil e Uil: non bastano, sciopero confermato

Manovra, il governo apre alle modifiche sulla stretta alle pensioni. Cgil e Uil: non bastano, sciopero confermatoRoma, 28 nov. (askanews) – Il governo è disponibile a rivedere le norme sulle pensioni di medici e operatori sanitari e delle altre categorie del pubblico impiego, colpite dalla stretta sul coefficiente di calcolo prevista dalla manovra. La modifica della norma sarà presentata dal governo con un emendamento al Ddl di bilancio. Nessuna modifica, invece, sul nuovo meccanismo di quota 103 introdotto con la manovra (interamente contributivo), né sui requisiti più restrittivi per accedere a Opzione donna e Ape sociale.

“Stiamo lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi, garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi si ritira con la pensione di vecchiaia e garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi raggiunge al 31 dicembre 2023 i requisiti attualmente previsti”, ha detto il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ai sindacati nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi che si è protratto per oltre tre ore e mezza. Una modifica che varrebbe per tutte le categorie colpite dalla stretta, non solo per il comparto sanità, per il quale, in più, “si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione – ha aggiunto la premier – all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia. Faremo del nostro meglio per risolvere e correggere”. Cgil e Uil hanno espresso insoddisfazione, secondo la Cisl ci sono invece stati piccoli passi avanti. Le ragioni dello sciopero contro la manovra “sono confermate”, ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, perché “non hanno cambiato nulla”. Rispetto all’articolo 33, che prevede una stretta sulle pensioni, “noi ne avevamo chiesto il ritiro – ha aggiunto – il governo si è limitato a dire che stanno ragionando e valutando delle modifiche, ma non nel fatto che interverranno nella direzione” del ritiro. “Quindi – ha concluso – continua a essere una manovra sbagliata che fa cassa sul lavoro dipendente e sui pensionati, che non combatte la precarietà e non dà un futuro serio al nostro Paese”.

Il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra, ha sottolineato che “il governo ci ha assicurato che interverranno dei cambiamenti e dei miglioramenti. In particolare aliquote e rendimenti dei futuri trattamenti pensionistici di medici, infermieri, personale degli enti locali e maestre d’asilo dovrebbero restare quelli attuali per la pensione di vecchiaia. E sta ragionando per introdurre miglioramenti anche per la pensione anticipata”. Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha parlato di incontro “lungo e cordiale”, ma alla fine “le decisioni illustrate dal governo rinconfermano l’impostazione della manovra, anche sull’articolo 33 su cui il governo si limita a valutare un’eventuale modifica”.

Il governo, in particoalre, è intenzionato a modificare la norma penalizzante sul calcolo delle pensioni (articolo 33 del ddl di bilancio) per tutte le categorie interessate (medici e personale sanitario, dipendenti degli enti locali, maestri d’asilo e ufficiali giudiziari). Ma, nello specifico, l’introduzione del meccanismo di gradualità per chi va in pensione anticipatamentne si applicherà soltanto al comparto sanità. E’ quanto ha specificato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’incontro con i sindacati. In sostanza, non ci saranno penalizzazioni “per chi si ritira con la pensione di vecchiaia”, né per chi raggiunge i requisiti della pensione di anzianità al 31.12.2023. “Questo per tutti, non solo per il comparto sanità. Per il comparto sanità – ha precisato Meloni – si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia”. In sostanza si dovrebbe ridurre la penalizzazione per coloro che, pur andando in pensione anticipatamente, si avvicinano al requisito anagrafico della pensione di vecchiaia.

Mattarella: non contrapporre la sovranità nazionale e quella europea

Mattarella: non contrapporre la sovranità nazionale e quella europeaRoma, 28 nov. (askanews) – Non bisogna “contrapporre sovranità europea e sovranità nazionale”. È questo “un falso dilemma. Esiste infatti una sovranità nazionale di bandiera, che però non incide sui reali problemi, e una sovranità condivisa, che rispetta le specificità e le culture dei singoli paesi, ma che è capace di offrire il proprio contributo sulle grandi questioni internazionali”. E’ quanto ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’incontro con il presidente della Repubblica ceca Pavel.