Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Giustizia, Renzi: Crosetto persona seria,non racconta una novità

Giustizia, Renzi: Crosetto persona seria,non racconta una novitàMilano, 27 nov. (askanews) – “Per me Guido Crosetto è una persona molto seria, lo stimo molto, se parla con questo tono perentorio evidentemente conosce cose che io non conosco, non è una novita” che una parte della magistratura voglia fare politica. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a proposito di quanto dichiarato dal ministro della difesa in un’intervista al Corriere della Sera sulla “opposizione giudiziaria” che minaccerebbe il governo.

Il punto debole delle sue parole, ha aggiunto Renzi, è che “il governo Meloni all’improvviso ha cancellato la riforma Nordio della giustizia. C’è una contraddizione e una domanda da farsi: di cosa ha paura Meloni per non fare la riforma della giustizia?” si è chiesto.

Mattarella:dovere costituzionale tutela beni culturali e paesaggio

Mattarella:dovere costituzionale tutela beni culturali e paesaggioNapoli, 27 nov. (askanews) – “La conferenza sul patrimonio culturale costituisce una preziosa occasione per avviare accresciute sinergie nell’applicazione della convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale culturale e materiale, di cui si è celebrato il 50esimo anniversario lo scorso anno, e per la convenzione per la salvaguardia patrimonio immateriale”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato all’evento Unesco “Naples Conference on Cultural Heritage in the 21st century”, che si svolge dal 27 al 29 novembre nel capoluogo campano.

Per Mattarella “nuove sfide quali l’interdipendenza sempre più stretta, il cambiamento climatico, l’urbanizzazione accelerata e i flussi migratori incontrollati ci impongono di attualizzare e ampliare gli strumenti di tutela del patrimonio rispondendo all’imperativo di trasmetterlo intatto alle generazioni future”. “Si tratta di un’esigenza particolarmente avvertita dalla Repubblica italiana che alla luce di storia di tradizioni di grande significato inerisce tutela patrimonio e paesaggio fra i principi fondamentali della Costituzione. – continua il Capo dello Stato – Dalle trasformazioni sociali e ambientali a cui ho fatto riferimento nasce la necessità di salvaguardare il patrimonio anche in sua dimensione intangibile intesa come fattore che determina l’identità culturale dei popoli stessi, un’identità viva e dinamica descritta nelle tradizioni, nei linguaggi e nelle arti” conclude.

Alemanno e Rizzo: ‘liberi’ di stare insieme, per l’Indipendenza

Alemanno e Rizzo: ‘liberi’ di stare insieme, per l’IndipendenzaRoma, 26 nov. (askanews) – Gianni Alemanno e Marco Rizzo si scambiano parole di riconoscimento reciproco a sugello di un’alleanza che, dicono loro, “sorprende” perchè “fa paura ai potenti” del momento e al “mainstream”. Un’alleanza dove le parole d’ordine sono sulla guerra (e la pace) e sul conflitto sociale, che punta all’indipendenza dell’Italia “che deve riprendersi le chiavi di casa”. E che guarda a un mondo fuori dal ‘giogo’ di Bruxelles e degli Stati Uniti, contrastando le “multinazionali” e difendendo la “classe operaia”.

Nel secondo giorno del Forum organizzato da Alemanno, che ha tenuto a battesimo il suo nuovo partito ‘Indipendenza!’, parte ufficialmente un cammino comune perché sono “liberi” di farlo, puntualizzano i due in occasione della tavola rotonda su ‘Pace e mondo multipolare. Stop al massacro di Gaza. Difendere i diritti di tutti i popoli’. E se l’uno cita “Giorgio Almirante”, l’altro cita “Vladimir Il’ic” (Lenin). E se il primo ricorda che il suo partito ‘Indipendenza!’ sarà sul fronte dei “valori” il “più a destra di tutti”, il secondo non si scompone e risponde ai cronisti: “il conflitto principale è quello tra capitale e lavoro. Poi ci sono cose laterali. Certamente sull’utero in affitto, sull’idea di insegnare non so quale sessualità ai bambini di tre anni, anche io non sono d’accordo. A me questo mondo di fighetti, della sinistra radical chic, non mi interessa”, sottolinea.

“Con Rizzo ci sono anche cose che ci dividono, ma abbiamo detto le stesse cose”, esordisce Alemanno riferendosi alla Palestina (alla tavola rotonda c’è il sindaco di Betlemme che porta in dono le sciarpe con i disegni della Kefiah e la bandiera della Palestina libera che tutti i relatori indossano mentre la platea grida: “Palestina libera”), alle armi in Ucraina e alla lotta “trasversale” sugli “assetti sociali” contro i ‘poteri forti’. Il neo-segretario di ‘Indipendenza!’ parla della “saldatura tra classe media e classe popolare”, il comunista e fondatore di ‘Democrazia sovrana popolare’ della “classe operaia”, delle “persone che vivono del proprio lavoro” che devono “unirsi” per riprendersi il “futuro”.

“Su questo dialogo tra noi e loro tante cose sono state dette – dice l’ex sindaco di Roma – si è parlato dei rosso-bruni, dei fascio-comunisti, sorprendetevi se volete ma quello che stiamo facendo è batterci per i valori fondamentali della Costituzione italiana: il lavoro e la sovranità popolare”. Una Carta che è frutto della “cultura comunista e cattolica, ma anche, attraverso l’umanesimo del lavoro, di Giovanni Gentile”, cultura “di cui non rinneghiamo una virgola”, e non è “casuale” che “oggi possiamo parlare con Marco Rizzo e Francesco Toscano (l’altro fondatore di Democrazia sovrana popolare a fianco di Rizzo)”. Comune e a tratti speculare l’attacco alla Premier Giorgia Meloni e alla segretaria del Pd Elly Schlein. Per entrambi dicono le “stesse cose” sulle “cose essenziali”. “Stavamo nelle stesse sezioni, Meloni bussava alla porta e Simone di Stefano (ex CasaPound con Alemanno nel nuovo partito) l’ha fatta entrare” e oggi lei commette “errori ingiustificabili” e fa il “governo più atlantista nella storia d’Italia”. Mentre “noi portiamo la tradizione, l’onore della destra sociale, il movimento nazional-popolare, le nostre radici, le portiamo fuori dal recinto di centro destra”.

E Rizzo: “mi chiedevano una sorta di autorizzazione per venire qua. Chi mi doveva autorizzare, la Schlein? Una signora che mi ha insegnato” una parola “armocromia. Io sono stato aggredito da quelli che chiamavamo i fasci, l’ultima volta ho rischiato tanto e spero che non siano qui. Erano gli anni ’70 e spero che quegli anni non tornino più ma da questi fighetti della finta sinistra io non ricevo nessuna autorizzazione”. “E’ bastata una tavola rotonda per suscitare tanto scalpore, vuol dire che anche solo alcune considerazioni sulla situazione esistente, con voci libere, li spaventa da morire. Hanno paura”. Le cose, prosegue, sono “cambiate radicalmente, oggi il tema della guerra e della pace fa sì che noi siamo seduti a questo tavolo”. “Noi vogliamo un’Italia indipendente che non faccia parte della Nato, dell’Unione europea, che non sia sotto la dittatura dell’euro e dell’Oms”, ancora Rizzo. La due giorni di ‘Indipendenza!’, con il suo logo circolare con sfondo blu e il tricolore, è terminata. Alemanno è stato eletto segretario, Massimo Arlechino presidente. Vicepresidenti: Marcello Taglialatela (ex parlamentare di An e Fdi), Simone Di Stefano (ex CasaPound, leader del movimento Exit-Sovranita confluito in ‘Indipendenza’), Chicco Costini (medico, responsabile dell’associazione Area Rieti, ex assessore comunale An), l’avvocato Luigia Passaro (ex iscritta al Partito Comunista di Marco Rizzo), vicesegretario con delega giovanile Nicola Colosimo (leader del Movimento Magnitudo). Mentre Marco Rizzo annuncia per “gennaio” il congresso di ‘Democrazia sovrana popolare’, non è ancora dato sapere se ‘Indipendenza!’ si misurerà alle prossime Europee: l’assemblea su questo non si è espressa, contrariamente agli annunci della vigilia. L’attività politica dell’ex sindaco di Roma dovrà dividersi con i servizi sociali che gli sono stati concessi dal giudice di sorveglianza in seguito alla condanna a un anno e dieci mesi per traffico di influenze illecite che gli è stata inflitta, in via definitiva, in uno dei processi nati dall’indagine ‘Mondo di mezzo’.

Sinistra italiana con la novità Vendola. Fratoianni: le opposizioni marcino insieme

Sinistra italiana con la novità Vendola. Fratoianni: le opposizioni marcino insiemePerugia, 26 nov. (askanews) – Nichi Vendola torna alla “politica attiva”: lo rivendica lui stesso, dopo che il terzo congresso nazionale di Sinistra italiana gli tributa un lungo e affettuoso applauso e lo acclama presidente, su proposta del segretario riconfermato del partito, Nicola Fratoianni. Ma, avverte Vendola, “non mi candido a niente”. “Vendola ha scelto di non misurarsi con le istituzioni in questa fase, fino a quando non avrà definito nel modo migliore, e certamente sarà così, una vicenda giudiziaria che lo riguarda”, precisa poi lo stesso Nicola Fratoianni facendo riferimento alla condanna in primo grado inflitta a Taranto all’ex presidente della Regione Puglia nel processo “Ambiente svenduto” per le vicende che riguardano l’impianto siderurgico dell’ex Ilva.

Messa in campo una novità di un qualche significato per l’elettorato di riferimento, e dando per acquisito il fecondo dialogo con Cgil e Uil, che al congresso sono stati rappresentati dai loro leader Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, Fratoianni rivendica la “maturazione” del suo partito. Ma anche “l’autorevolezza” dimostrata, paradossalmente, nel momento di maggiore frizione con uno degli ospiti delle assise: la nervosa reazione della platea, nella giornata di sabato, alle parole del segretario confederale della Cisl Andrea Cuccello contro lo sciopero proclamato da Cgil e Uil per contestare la manovra economica del Governo. “Quando non sei autorevole, questo tipo di inviti non li accettano, e se li accettano vengono a dire qualche parola formale. Se vengono a dire cose che sanno che non ci piacciono, è un riconoscimento per la nostra crescita”, afferma. Chiudendo il congresso con un intervento a braccio meno impegnativo e ambizioso della lunga relazione introduttiva con la quale lo aveva aperto, Fratoianni rilancia quella mobilitazione unitaria delle opposizioni sulla quale ha ricevuto molti sorrisi e qualche “ni” dai suoi interlocutori. Più freddi Carlo Calenda leader di Azione e Riccardo Magi di +Europa, più disponibili ma senza slanci operativi i leader di Ps e M5S, Elly Schlein e Giuseppe Conte, questi ultimi comunque presenti al congresso e applauditi dalla platea. “Lo ripeto: andremo avanti, proporremo – annuncia Fratoianni – di incontrarci per una mobilitazione unitaria sul salario minimo, contro l’autonomia differenziata che terremota un Paese già rotto e contro il premierato. La domanda è semplice, su queste tre questioni possiamo farla una manifestazione unitaria?”. A parte qualche scaramuccia con la minoranza in fase di approvazione dei documenti politici (ma il rapporto di circa nove delegati a uno consente al segretario e ai suoi di superare agevolmente le secche procedurali), il congresso si conclude in modo sereno e con una determinazione di fondo: alle europee, dove ci si conta con il sistema proporzionale e non ci sono meccanismi di coalizione, Sinistra italiana andrà per riconfermare la lista unitaria Alleanza Verdi Sinistra. Il patto con Angelo Bonelli regge, anzi Fratoianni in più di una occasione lo indica come asse delle strategie elettorali del partito. Se regge anche l’equilibrio con il leader ritrovato Vendola, una figura che non si può certo immaginare relegata a tagliare nastri in qualche remota sezione di paese, per il nuovo/vecchio segretario si apre ora la partita per consolidare la forza elettorale di Sinistra italiana: come per tutti i partiti medio-piccoli, si lavora con la minaccia dello sbarramento elettorale, che per le europee è fissato al momento nel 4 per cento dei consensi. AVS alla Camera nelle elezioni politiche del settembre 2022 ha raccolto il 3,5 per cento.

Si con la novità Vendola. Fratoianni: opposizioni marcino insieme

Si con la novità Vendola. Fratoianni: opposizioni marcino insiemePerugia, 26 nov. (askanews) – Nichi Vendola torna alla “politica attiva”: lo rivendica lui stesso, dopo che il terzo congresso nazionale di Sinistra italiana gli tributa un lungo e affettuoso applauso e lo acclama presidente, su proposta del segretario riconfermato del partito, Nicola Fratoianni. Ma, avverte Vendola, “non mi candido a niente”. “Vendola ha scelto di non misurarsi con le istituzioni in questa fase, fino a quando non avrà definito nel modo migliore, e certamente sarà così, una vicenda giudiziaria che lo riguarda”, precisa poi lo stesso Nicola Fratoianni facendo riferimento alla condanna in primo grado inflitta a Taranto all’ex presidente della Regione Puglia nel processo “Ambiente svenduto” per le vicende che riguardano l’impianto siderurgico dell’ex Ilva.

Messa in campo una novità di un qualche significato per l’elettorato di riferimento, e dando per acquisito il fecondo dialogo con Cgil e Uil, che al congresso sono stati rappresentati dai loro leader Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, Fratoianni rivendica la “maturazione” del suo partito. Ma anche “l’autorevolezza” dimostrata, paradossalmente, nel momento di maggiore frizione con uno degli ospiti delle assise: la nervosa reazione della platea, nella giornata di sabato, alle parole del segretario confederale della Cisl Andrea Cuccello contro lo sciopero proclamato da Cgil e Uil per contestare la manovra economica del Governo. “Quando non sei autorevole, questo tipo di inviti non li accettano, e se li accettano vengono a dire qualche parola formale. Se vengono a dire cose che sanno che non ci piacciono, è un riconoscimento per la nostra crescita”, afferma. Chiudendo il congresso con un intervento a braccio meno impegnativo e ambizioso della lunga relazione introduttiva con la quale lo aveva aperto, Fratoianni rilancia quella mobilitazione unitaria delle opposizioni sulla quale ha ricevuto molti sorrisi e qualche “ni” dai suoi interlocutori. Più freddi Carlo Calenda leader di Azione e Riccardo Magi di +Europa, più disponibili ma senza slanci operativi i leader di Ps e M5S, Elly Schlein e Giuseppe Conte, questi ultimi comunque presenti al congresso e applauditi dalla platea. “Lo ripeto: andremo avanti, proporremo – annuncia Fratoianni – di incontrarci per una mobilitazione unitaria sul salario minimo, contro l’autonomia differenziata che terremota un Paese già rotto e contro il premierato. La domanda è semplice, su queste tre questioni possiamo farla una manifestazione unitaria?”.

A parte qualche scaramuccia con la minoranza in fase di approvazione dei documenti politici (ma il rapporto di circa nove delegati a uno consente al segretario e ai suoi di superare agevolmente le secche procedurali), il congresso si conclude in modo sereno e con una determinazione di fondo: alle europee, dove ci si conta con il sistema proporzionale e non ci sono meccanismi di coalizione, Sinistra italiana andrà per riconfermare la lista unitaria Alleanza Verdi Sinistra. Il patto con Angelo Bonelli regge, anzi Fratoianni in più di una occasione lo indica come asse delle strategie elettorali del partito. Se regge anche l’equilibrio con il leader ritrovato Vendola, una figura che non si può certo immaginare relegata a tagliare nastri in qualche remota sezione di paese, per il nuovo/vecchio segretario si apre ora la partita per consolidare la forza elettorale di Sinistra italiana: come per tutti i partiti medio-piccoli, si lavora con la minaccia dello sbarramento elettorale, che per le europee è fissato al momento nel 4 per cento dei consensi. AVS alla Camera nelle elezioni politiche del settembre 2022 ha raccolto il 3,5 per cento.

Giustizia, l’Anm esprime preoccupazione per gli attacchi di esponenti del governo

Giustizia, l’Anm esprime preoccupazione per gli attacchi di esponenti del governoRoma, 26 nov. (askanews) – L’assemblea nazionale dell’Anm rinnova, in una mozione unitaria, la sua forte preoccupazione per gli attacchi alla giurisdizione da parte di alcuni esponenti di governo in occasione dell’emissione dei primi provvedimenti applicativi della nuova legge in materia di protezione internazionale.

I provvedimenti giurisdizionali possono essere certamente criticati per il loro contenuto e il loro percorso motivazionale – si legge nella mozione dell’Associazione nazionale magistrati – “ma non è accettabile che vengano espressi giudizi sulla vita del magistrato che li ha emessi, ricostruendo con indagini mirate il suo passato. Va respinto con forza il tentativo di spostare l’attenzione dal contenuto giuridico del provvedimento alla persona del giudice che lo ha emesso. L’indipendenza della funzione giurisdizionale è il fondamento di una moderna democrazia liberale”. “Siamo consapevoli – si legge nella mozione unitaria dell’Anm – dell’importanza del tema dell’imparzialità della magistratura, oggetto del prossimo congresso e continueremo a richiedere alle altre istituzioni serietà, equilibrio e continenza al fine di garantire l’indipendenza della funzione giurisdizionale. L’assemblea dell’ANM: “auspica la celere trattazione della pratica a tutela dei colleghi; propone, al fine di dare contenuto allo stato di agitazione già deliberato, le seguenti iniziative, finanziate da fondi stanziati da parte dell’ANM e specificamente finalizzati all’attivitàÌ di informazione sul territorio mediante la realizzazione di eventi con taglio divulgativo sul ruolo costituzionale della magistratura organizzando: – un evento di rilievo entro il mese di marzo da realizzarsi in contemporanea in tutti gli uffici giudiziari (dovranno seguire, sempre su base sezionale e sotto-sezionale entro l’estate, un ciclo di seminari di almeno tre incontri); – un evento conclusivo organizzato dagli organi centrali dell’ANM, con la collaborazione degli organi territoriali”.

“Gli eventi – continua la mozione – dovranno essere videoregistrati e, previo montaggio, diffusi sui social; istituzione di una Commissione Centrale e di Commissioni Territoriali (composte da membri delle Ges e delle Sotto-sezioni) con il compito di monitorare il dibattito pubblico in materia di giustizia e di predisporre dei format a tema – da replicare negli uffici giudiziari del distretto -, individuando i possibili ospiti; istituzione a livello centrale di una Commissione mista composta da magistrati ed esperti in social media che si occupi di seguire il dibattito pubblico in materia di giustizia e realizzi dei contenuti social volti a spiegare il ruolo costituzionale della magistratura e a rendere comprensibili le questioni giuridiche concernenti temi che hanno suscitato particolare clamore (i contenuti potranno essere scelti anche su indicazione degli organi territoriali dell’ANM)”.

Nicola Fratoianni è stato rieletto segretario di Sinistra italiana

Nicola Fratoianni è stato rieletto segretario di Sinistra italianaPerugia, 26 nov. (askanews) – Eletti, con un solo voto contrario e due astenuti, i 134 componenti della nuova assemblea nazionale di Sinistra italiana, il congresso di Perugia si avvia alla conclusione. Il segretario uscente Nicola Fratoianni, riconfermato, con l’approvazione anche della minoranza interna, con un solo astenuto, per il suo terzo mandato alla guida del partito, ha avviato ora il suo intervento conclusivo.

A conclusione di una tre giorni prevalentemente soporifera per quanto riguarda la sfida interna fra maggioranza e minoranza (arrivate a Perugia con un risultato chiaro: 90 per cento al documento del segretario Nicola Fratoianni, 10 per cento a quello di Stefano Ciccone), il congresso di Sinistra italiana si è animato per una mezz’oretta nella sessione dedicata alle votazioni sui documenti politici. La minoranza ha proposto un ordine del giorno “non in contrapposizione” con quello presentato dal presidente della commissione politica, Giovanni Paglia. Quest’ultimo però è intervenuto due volte per spiegare alla platea che l’elemento dirimente non erano i contenuti politici sui vari temi proposti dalla minoranza: “Fare una lista di Alleanza Verdi Sinistra è una decisione del congresso. Dire ‘facciamo una lista con chiunque ci sta’ non è la stessa cosa, per cui qualsiasi ordine del giorno che non assuma la nostra decisione va presentato come documento alternativo”. Il botta e risposta è andato avanti per un po con una serie di interventi “sull’ordine dei lavori”. Paglia ha provato a sciogliere il nodo offrendo garanzie per il dopo congresso (quindi anche sulla fase di formazione delle liste per le prossime elezioni): “Invito Stefano a ritirare l’ordine del giorno, ma poi entrambi i documenti confluiranno nella definizione della nostra iniziativa politica”. Proposta non accolta dalla minoranza. Alla fine è sceso in campo con tutto il suo peso anche il segretario uscente, Nicola Fratoianni, che concluderà i lavori, secondo le previsioni, entro l’ora di pranzo, per ribadire che “dire ‘vogliamo presentare alle europee la lista di AVS’ e dire ‘si parte da Verdi e Sinistra’, a me pare siano due cose diverse”. Annullato così anche il tentativo di mediazione di Luciana Castellina, fondatrice del manifesto, storica dirigente ed ex parlamentare comunista, che aveva annunciato: “Voterò a favore di entrambi gli ordini del giorno. Siamo arrivati al congresso con due documenti fortemente alternativi, perché non dobbiamo essere contenti del fatto che si finisce il congresso meglio di come lo abbiamo cominciato e si deve riproporre una spaccatura che non c’è?”. Conclusione con 43 voti contrari e 6 astenuti rispetto al documento di maggioranza. Dal momento che i delegati ufficiali sono 420 ma i presenti 404, si è determinata una lievissima crescita del dissenso, quindi, rispetto al 9,79 per cento col quale la componente di minoranza era arrivata al congresso. Non un fatto politico significativo, probabilmente si tratta più che altro di un lieve segnale di insofferenza per le modalità con le quali si è arrivati alla votazione dei documenti.

Sindaco Betlemme dona Kefiah ‘Palestina libera’ a Forum Alemanno

Sindaco Betlemme dona Kefiah ‘Palestina libera’ a Forum AlemannoRoma, 26 nov. (askanews) – Il sindaco di Betlemme, Hanna Hanania ha donato sciarpe con il disegno della Kefiah e la bandiera per la liberazione della Palestina a tutti i relatori della tavola rotonda, ‘Pace e mondo multipolare’, al Forum di ‘Indipendenza’, il nuovo partito guidato da Gianni Alemanno.

Ad indossarla lo stesso Alemanno, il moderatore e vicedirettore della Verità Francesco Borgonovo, il consulente Unesco Raymond Bondin, il comunista fondatore di Democrazia sovrana popolare Marco Rizzo, l’altro fondatore di Democrazia sovrana popolare Francesco Toscano e il presidente dell’associazione Articolo nove, Fabio Granata. “Il nostro popolo – ha detto il sindaco di Betlemme – ha visto i propri martiri aumentare in soli quarantotto giorni: sono più 20.000 per lo più bambini e donne. La guerra di sterminio collettivo perpetrata dalle forze di occupazione è contraria alle leggi, ai patti e ai diritti internazionali”, di fronte a questo “massacro” dove sono “le leggi internazionali delle nazioni civilizzate? Qualsiasi soluzione deve basarsi sull’unità della Cisgiordania e della Striscia nel quadro dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), unico rappresentante legittimo del popolo palestinese in tutte le sue sedi. Vi ringrazio ancora una volta per avermi invitato, nella speranza del successo per il vostro partito, e mi auguro un incontro a Betlemme, in uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale”, ha concluso.

Non appena il sindaco di Betlemme, Hanna Hanania, ha terminato il suo intervento, la platea del Forum ‘Indipendenza!’, si è alzato in piedi ad applaudire e ha gridato: “Palestina libera, Palestina libera, Palestina libera!”.

Alemanno battezza ‘Indipendenza!’ e attacca “l’atlantista” Meloni

Alemanno battezza ‘Indipendenza!’ e attacca “l’atlantista” MeloniRoma, 25 nov. (askanews) – La parola ‘Indipendenza’, in maiuscolo corsivo, scandita per sillabe e con un punto esclamativo, al centro di uno sfondo blu e, in basso, un nastro tricolore. Gianni Alemanno ha presentato nome e simbolo del suo movimento, nella prima delle due giornate al Midas Palace Hotel sull’Aurelia a Roma che tiene a battesimo il nuovo partito ‘Movimento Indipendenza’ che aspira a presentarsi alle prossime Europee. Un partito che sui “valori” è “il più a destra di tutti” e sui diritti sociali “il più a sinistra”. Che parla con il comunista Marco Rizzo, fondatore di Democrazia sovrana popolare, con cui fare battaglie “insieme” come sullo stop delle armi all’Ucraina. Anche se sul palco e in platea, in realtà, c’è tanta, tanta destra.

“L’Italia è sempre più una colonia, vogliamo riprenderci le chiavi di casa, non più gruppi finanziari che speculano sulla nostra economia, siamo fuori dai vecchi schemi di destra e di sinistra”, dice l’ex sindaco di Roma, ex ministro e leader della destra sociale Alemanno in un filmato dove ad apparire, tra i ‘nemici’ del movimento, è stata l’immagine dell’ex premier ex presidente Bce Mario Draghi, alla cui vista la platea ha espresso immediatamente la propria contrarietà (“sta m…” e “servo di Davos”). A spiegare il simbolo Massimo Arlechino, il quale ha sottolineato che l’obiettivo del movimento è ‘tirare fuori’ l’Italia “dalla sudditanza sociale, economia e politica che è alla base di tutti i suoi problemi”. Il colore blu nella tonalità scelta nell’800 in piena rivoluzione industriale “simbolo della classe operaia”. Dopo di lui la parola va a Simone di Stefano, ex Casa Pound: “Diventiamo indipendentisti per recuperare questa nazione e riportarla nelle mani del popolo italiano”.

Poi Alemanno si prende un’ora: “ce ne hanno dette di tutti i colori, ci hanno preso in giro, hanno cercato di dividerci, ma noi siamo cresciuti e oggi possiamo lanciare la sfida verso le stelle, la scalata che ci porterà a incidere davvero nella politica italiana”, ha esordito Alemanno. L’attacco alla Premier Meloni è netto: guida il governo “più atlantista d’Italia. Con quello che sta facendo, c’è da rimpiangere Fanfani, Moro e Craxi”. Dopo essersela presa con Bruxelles e con il “conglomerato statale americano espressione dei grandi gruppi oligopolistici che dominano in mondo dal punto di vista finanziario”, ha bocciato il piano Mattei per l’Africa, le multinazionali “affamano quei popoli che vengono da noi a invadere le nostre periferie”, e indicato la via di un “mondo multipolare” che superi i “vincoli europei” e punti alla “saldatura tra ceto medio e ceto popolare” sui cui “conti correnti vogliono mettere le mani” mentre si lavora a “consegnare tutte le nostre spiagge alle multinazionali”. Nel suo discorso ha ricordato l’esperienza nel Fronte della gioventù e un libro di “quarant’anni fa”, dal titolo ‘Le radici e il progetto’ con il sottotitolo ‘Idee per un movimento di indipendenza nazionale’ (con le firme di “molti dirigenti” come Rampelli, Augello, Granata) per “superare i vecchi schemi di sinistra e di destra”. Ha citato Giorgio Almirante, funzionario del regime fascista durante la Repubblica di Salò e tra i fondatori del Movimento sociale italiano, che “diceva: se parliamo di valori, non c’è nessuno più a destra di noi. Se si considera la giustizia sociale è il partito più a sinistra di tutti”.

Nel documento assembleare sono indicati cinque pilastri: la cultura “identitaria e l’appartenenza comunitaria del popolo italiano”, la “dottrina sociale cattolica”, “l’umanesimo del lavoro”, “l’autodeterminazione dei popoli” e i “principi fondamentali della Costituzione”. Domani, alle 11, è prevista una tavola rotonda dal titolo ‘Pace e mondo multipolare: stop al massacro a Gaza, difendere tutti i popoli’, cui parteciperanno il sindaco di Betlemme Hanna Hanania, arrivato al Forum questa sera, e anche il comunista Marco Rizzo, fondatore di Democrazia sovrana popolare. “Quando si è scoperto che Marco Rizzo sarà qua, qualcuno ha pensato che gli si rompe il giocattolo ai signori del potere perché Meloni e Schlein dicono le stesse cose sulle cose essenziali. Chiarisco: io il partito lo voglio fare con voi. Ma io e Marco Rizzo ci parliamo, in Tv ormai siamo una coppia, un matrimonio civile”.

Gaza, la “vendetta” di Netanyahu agita il congresso di Si

Gaza, la “vendetta” di Netanyahu agita il congresso di SiPerugia, 25 nov. (askanews) – Sinistra italiana nel suo congresso che si concluderà domani a Perugia fa il punto su se stessa senza frizioni interne troppo significative visto il risultato schiacciante dei congressi locali a favore del segretario Nicola Fratoianni; e si confronta con sindacati e altre forze di opposizione su temi che sono in parte condivisi, anche se non hanno portato, come aveva auspicato nella sua relazione il leader uscente, a impegni convergenti di Pd e M5S per una manifestazione nazionale comune. Fra i temi messi al centro del dibattito in primo luogo la rivolta contro la violenza sulle donne, nella Giornata internazionale dedicata a questo tema, poi il timore per la crescita in Europa delle destre nazionaliste e razziste, l’opposizione alla manovra e alle riforme del governo Meloni, premierato e autonomia regionale differenziata. Ma c’è un altro tema che accomuna ospiti e delegati, e che rimane per tutta la giornata fra i più citati e i più coinvolgenti per la platea dei militanti: il dramma in corso in Medio Oriente e il destino del popolo palestinese.

Ricordando la condanna immediata pronunciata dal suo partito rispetto agli attacchi di Hamas in Israele, era stato Fratoianni nella sua relazione di apertura di venerdì a denunciare la “terribile vendetta collettiva nei confronti del popolo palestinese” messa in atto dal governo di Netanyahu. “Non abbiamo esitato – rivendica oggi il presidente del partito della Sinistra europea Walter Bayer – a condannare i massacri dei civili israeliani, le vite degli israeliani sono importanti, ma allo stesso modo condanniamo i massacri ordinati da Netanyahu e dal suo governo di destra, perché le vite dei civili palestinesi sono ugualmente importanti”. Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina, condivide con la platea il dolore per gli amici pacifisti israeliani “che venivano con noi a proteggere i pastori di Masafer Yatta” uccisi nell’attacco di Hamas al kibbutz del 7 ottobre ma anche l’orrore per “i bambini maciullati” a Gaza. “Ma come diceva Guterres -aggiunge – la storia non comincia il 7 ottobre, neppure nel 2007 quando Hamas prese il potere con la violenza a Gaza. L’assedio di Gaza, della Cisgiordania, di Gerusalemme Est è cominciato nel 1967, nell’occupazione che dura da così tanti anni e nella politica di apartheid che non denunciano solo Human Rights Watch e Amnesty International ma anche l’organizzazione israeliana B’Tslem”. Uno scenario che il deputato Marco Grimaldi esponente di Si e vicepresidente del gruppo AVS alla Camera, sintetizza con parole durissime: “Un genocidio alle porte del Mediterraneo perpetrato dall’indifferenza e da una occupazione interminabile”.

Sulla Palestina anche gli ospiti di maggiore spicco fanno eco alla sensibilità della platea. Anche Elly Schlein, segretaria del Pd, ricorda di aver “condannato la brutalità di Hamas” ma avverte che questa non può giustificare la brutalità sui civili palestinesi” e nell’ottica del progetto di pace basato sull’idea di “due popoli, due Stati” lamenta il fatto che “per il popolo palestinese il diritto internazionale per troppi anni è stato poco più che un miraggio”. Il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, dal canto suo, denuncia “una catastrofe umanitaria inaccettabile che va fermata con un cessate fuoco immediato, non con una tregua di qualche giorno o qualche ora”.