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Rai, Renzi: Conte senza dignità, per fare nomine lui legge era ok

Rai, Renzi: Conte senza dignità, per fare nomine lui legge era okRoma, 29 gen. (askanews) – “Giuseppe Conte è un uomo senza dignità. Quella che doveva diventare la bandiera della sinistra italiana, si conferma una banderuola che cambia idea a seconda delle convenienze. Lo abbiamo visto firmare i decreti Salvini e poi diventare l’icona della sinistra. Si considera progressista ma non riesce a schierarsi contro Trump e contro Le Pen. Sulla Rai: se ritiene che la riforma del 2015 fosse sbagliata, perché l’ha utilizzata per fare le nomine quando è toccato a lui governare?E perché continua a fare la stampella alla Meloni anche sul servizio pubblico dopo averlo fatto sul Mes? Quanto al conflitto di interessi, io rilancio la sua legge: totale trasparenza, dei parlamentari ma anche dei loro congiunti, compagni e suoceri inclusi. Accetterà Conte? E vediamo se il più incredibile trasformista italiano scappa ancora, come sempre, dal confronto pubblico”. Lo dichiara via social il leader Iv Matteo Renzi.

Teatro Roma, Conte: amichettismo destra vale quanto quello sinistra

Teatro Roma, Conte: amichettismo destra vale quanto quello sinistraRoma, 29 gen. (askanews) – “Siamo seri! L’amichettismo di destra vale quanto l’amichettismo di sinistra. I cittadini non sono sciocchi. L’allarme democratico lanciato dal Pd per la nomina da parte di FdI del nuovo direttore del Teatro di Roma è appena rientrato: la figura è stata sdoppiata e Pd e FdI avranno, ciascuno, il proprio direttore di riferimento”. Lo scrive Giuseppe Conte, leader M5s, in un post su facebook in cui parla anche di quanto sta accadendo in Rai e annuncia che M5s non sarà insieme al Pd al sit-in del 7 febbraio.

“Questo non vuol dire che io non sia preoccupato: il duo Meloni-Fazzolari non sta dimostrando verso il mondo dell’informazione un’adeguata cultura democratica. Agiscono maldestramente, in maniera ruvida e arrogante, per esercitare influenza politica su quante più testate giornalistiche possibili e, quando non ci riescono, utilizzano armi non convenzionali persino contro noti siti di informazione”, spiega l’ex premier.

Rai, Conte al Pd: il 7 non ci saremo, governance frutto legge Renzi

Rai, Conte al Pd: il 7 non ci saremo, governance frutto legge RenziRoma, 29 gen. (askanews) – “No, caro Pd, il 7 febbraio noi non ci saremo. Se davvero si vuole lavorare con noi per costruire una seria alternativa di governo, di cui l’Italia ha dannatamente bisogno, dobbiamo mettere da parte l’ipocrisia su quelle che sono battaglie sicuramente giuste, come quelle su Rai e libertà di informazione”. Lo scrive il leader M5s Giuseppe Conte, in un lungo post su facebook in cui spiega le ragioni per cui non condivide la mobilitazione promossa da Elly Schlein.

Abbiamo partecipato ai sit-in per la tutela del giornalismo d’inchiesta, a fianco di Report. Saremo sempre a fianco di chi nel nostro Paese difende la libertà di stampa. Ma – puntualizza l’ex premier – non ci sembra risolutivo né credibile un sit-in lanciato da un Pd indignato, che chiama a raccolta le altre forze politiche e finge di non sapere quello che tutti sanno da anni, e cioè che la governance Rai è assoggettata al controllo del Governo oltreché della maggioranza di turno grazie alla riforma imposta dal Pd renziano nel 2015″. “Ai partiti non serve un sit-in, basta impegnarsi seriamente nelle commissioni parlamentari per una riforma. Io stesso, a inizio legislatura, ho lanciato l’idea di lavorare, attraverso un ampio confronto in Stati generali, a una organica riforma della Rai, da attuare però nella prossima legislatura, indipendentemente da chi sarà il vincitore – insiste Conte -. Perché è, ad un tempo, furbo e illusorio imporre un cambiamento normativo al governo di turno, che delle norme attuali si sta avvantaggiando. In Commissione di vigilanza la Presidente Floridia sta lavorando proprio a questo progetto, con Stati Generali da tenersi subito dopo le elezioni europee, al fine di promuovere un più ampio pluralismo e una maggiore qualità dell’informazione, rendendo la Rai sempre più digitalizzata e sostenibile, accrescendone la competitività rispetto alle ormai predominanti piattaforme digitali”.

Per Conte “mettere da parte l’ipocrisia significa partecipare costruttivamente a questo progetto per pervenire a una riforma quanto più condivisa, che tenga la Rai al sicuro dall’influenza dei governi e delle maggioranze di turno. Combattiamo questa battaglia senza infingimenti. Lanciare allarmi democratici a giorni alterni e prendere di mira il singolo servizio giornalistico non può essere la soluzione. Perché serve solo ad alimentare la reazione di chi oggi può facilmente opporre che – per quanto siano poco commendevoli servizi adulatori dei politici oggi al potere – non sarà facile eguagliare il record dei servizi accortamente confezionati negli anni per soffiare il vento del consenso a favore del Pd”.

Italia-Africa, Meloni elenca le priorità del piano Mattei: ci sono 5,5 miliardi

Italia-Africa, Meloni elenca le priorità del piano Mattei: ci sono 5,5 miliardiRoma, 29 gen. (askanews) – Al vertice Italia-Africa a Palazzo Madama, di fronte ai rappresentanti delle principali istituzioni mondiali (dall’Onu al Fmi), dei vertici europei e di 46 Stati africani, la premier Giorgia Meloni punta a spiegare la logica alla base del ‘piano Mattei’ per l’Africa, evidenziare le risorse sul tappeto ed elencare le cinque priorità su cui concentrare l’azione superando la “logica di risorse su micro-interventi che non producono risultati significativi”.

Gli “interventi strategici di medio e lungo periodo” saranno focalizzati su istruzione e formazione, sanità, agricoltura, acqua ed energia. E dovranno essere finalizzati ad “aiutare il continente a crescere e prosperare partendo dalle sue immense risorse”, ha esordito Meloni. Un Piano “non calato dall’alto” ma che si baserà su una “piattaforma programmatica condivisa”, fuori da “un’impostazione predatoria o caritatevole”. E che dovrà vedere l’impegno dell’Italia con “tutto il sistema-Paese, a partire dalla cooperazione allo sviluppo e dal settore privato”. Quanto al finanziamento, ha detto, si potrà “contare su una dotazione iniziale di oltre 5,5 miliardi di euro: 3 miliardi sono destinati dal fondo italiano per il clima e il resto dal fondo cooperazione e sviluppo”. Con l’intenzione di coinvolgere “le istituzioni finanziarie internazionali, le banche multilaterali di sviluppo, l’Unione Europea e altri stati donatori” e creare “entro l’anno un nuovo strumento finanziario per agevolare insieme a Cassa depositi e prestiti gli investimenti del settore privato”.

I primi progetti riguardano alcune nazioni africane “nel quadrante sub-sahariano e in quello nordafricano con l’obiettivo di estendere progressivamente” l’iniziativa “seguendo una logica incrementale”, ha puntualizzato. ISTRUZIONE E FORMAZIONE. Il capitolo “istruzione e formazione è decisivo”, ha sottolineato Meloni ricordando che “qualsiasi investimento per portare ricchezza ha bisogno di un’adeguata istruzione e formazione per costruire ponti, ferrovie e impianti fotovoltaici, strade, scuole, ospedali”. La premier ha citato un progetto in Marocco “dove puntiamo a organizzare un centro d’eccellenza per la formazione professionale sul tema delle rinnovabili”. Il Piano promuoverà lo scambio, la formazione e l’aggiornamento dei docenti, nuovi corsi di professionali, l’adeguamento dei curricula ispirandosi al ‘modello’ italiano di Pmi. Un progetto in Tunisia per la “riqualificazione infrastrutturale delle scuole nel 2024”.

SALUTE. Si vogliono rafforzare i sistemi sanitari. In questo ambito la prima nazione che sarà coinvolta è la Costa d’Avorio, “dove il nostro obiettivo – ha spiegato – è migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi primari con un’attenzione ai più piccoli, alle loro mamme, alle persone più fragili”. Tra le iniziative che verranno messe in cantiere, secondo quanto riferito, lo sviluppo di strategie e sistemi di prevenzione e contenimento delle minacce alla salute, in particolare pandemie e disastri naturali. AGRICOLTURA. “Non siamo impegnati solamente sulla food security, non solo food safety: la sfida non è solo garantire cibo per tutti ma cibo di qualità per tutti. Ed è fondamentale in questo il ruolo della ricerca che non deve servire per produrre cibo in laboratorio e andare verso un mondo in cui chi è ricco mangia cibo naturale e chi è povero mangia cibo sintetico con effetti sulla salute che non possiamo prevedere: il mondo che vogliamo è un mondo che viene mantenuto il legame millenario tra uomo e terra e la ricerca garantisce quel legame”, ha osservato Meloni, la quale ha evidenziato l’importanza di cogliere le possibilità che offrono le tecnologie “in termini di osservazione terrestre e raccolta dei dati per avere informazioni su fenomeni come la deforestazione, sugli sprechi dell’acqua e lo stato di salute delle agricolture”.

ACQUA. L’Italia, ha tenuto a sottolineare la presidente del Consiglio, vuole offrire il suo contributo per migliorare la gestione e l’accesso all’acqua, che è “sempre più scarsa” e la cui mancanza è uno dei principali fattori di insicurezza alimentare, conflitti, immigrazione”. Tra i progetti uno in Tunisia, “dove stiamo lavorando per potenziare le stazioni di depurazione delle acque non convenzionali per irrigare un’area di 8mila ettari e creare un centro di formazione dedicato al settore agro-alimentare”, in Congo dove “intendiamo impegnarci in pozzi e reti di distribuzione dell’acqua soprattutto a fini agricoli alimentati da energia rinnovabile” e in Etiopia con il “recupero ambientale di alcune aree e portare avanti interventi risanamento delle acqua anche attraverso la formazione e il sostegno tecnico alle università locali”. ENERGIA. Centrale sarà il “nesso clima-energia”. Meloni ha ribadito che l’Italia ha le “carte in regola per diventare l’hub naturale di approvvigionamento energetico per l’intera Europa”. Per Meloni le nazioni africane devono essere aiutate a “produrre energia sufficiente alle proprie esigenze e ad esportare in Europa la parte in eccesso mettendo insieme due necessità, quella africana di generare ricchezza e quella europea di garantirsi nuove rotte di forniture energetica”. Con lo sviluppo in loco di tecnologie applicate all’energia attraverso l’istituzione di centri dove le aziende italiane potranno selezionare start-up locali e sostenere così l’occupazione e la valorizzazione del capitale umano. “Questo scambio funziona se ci sono grandi infrastrutture di connessione tra i due continenti e lavoriamo su questo insieme all’Ue”, ha osservato la premier citando l’interconnessione elettrica Elmed tra Italia e Tunisia e il nuovo corridoio H2Sud per il trasporto di idrogeno dal Nord Africa all’Europa centrale passando per l’Italia. Meloni ha “voluto parlare di progetti concreti, la cui realizzazione e i cui sviluppi intendo seguire personalmente”, ha assicurato. “Per quelli non avviati i nostri esperti sono pronti a partire immediatamente per la definizione della parte operativa”, ha precisato.

Italia-Africa, Calenda: giornata utile ma Piano Mattei è fuffa

Italia-Africa, Calenda: giornata utile ma Piano Mattei è fuffaRoma, 29 gen. (askanews) – Questa è una “giornata utile. Dobbiamo avere rapporti stretti con l’Africa, Renzi ha fatto un ottimo lavoro” quando era premier. Quindi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “fa benissimo” con il vertice Italia-Africa. Tuttavia il Piano Mattei è “fuffa, non esiste, non ci sono soldi”. Così il leader di Azione Carlo Calenda, su La 7.

“Noi – ha evidenziato Calenda intervistato a L’aria che tira – abbiamo votato in Parlamento una cosa completamente vuota. Gli stanziamenmti di cui parla” Meloni sono quelli “in parte già fatti dall’Unione europea, con il contributo italiano”.

Italia-Africa, Meloni: 5,5 mld dotazione iniziale piano Mattei

Italia-Africa, Meloni: 5,5 mld dotazione iniziale piano MatteiRoma, 29 gen. (askanews) – “Il piano Mattei può contare su una dotazione iniziale di oltre 5,5 miliardi di euro: 3 miliardi sono destinati dal fondo italiano per il clima e il resto dal fondo cooperazione e sviluppo. Ma non basta: per questo coinvolgiamo le istituzioni finanziarie internazionali, le banche multilaterali di sviluppo, l’Unione Europea e altri stati donatori. Così come abbiamo intenzione di creare entro l’anno un nuovo strumento finanziario per agevolare insieme a Cassa depositi e prestiti gli investimenti del settore privato nei progetti del piano Mattei”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in aula al Senato aprendo il vertice Italia-Africa.

Italia-Africa, Meloni: hub Italia, energia chiave sviluppo per tutti

Italia-Africa, Meloni: hub Italia, energia chiave sviluppo per tuttiRoma, 29 gen. (askanews) – “L’ultimo pilastro, non per importanza, del Piano Mattei è connesso al nesso clima-energia e alle strutture collegate. Noi siamo stati sempre convinti che l’Italia abbia le carte in regola per diventare l’hub naturale di approvvigionamento energetico per l’intera Europa. E’ un obiettivo che possiamo raggiungere se usiamo l’energia come chiave di sviluppo per tutti”. COsì la premier Giorgia Meloni al vertice Italia-Africa.

“L’interesse che persegue l’Italia – ha detto Meloni – è aiutare le nazioni africane a produrre energia sufficiente alle proprie esigenze e a esportare in Europa la parte in eccesso mettendo insieme due necessità, quella africana di generare ricchezza e quella europea di garantirsi nuove rotte di forniture energetica”. Meloni ha ricordato un progetto in Kenya per lo “sviluppo della filiera dei biocarburanti che punta – ha sostenuto – a coinvolgere fino circa 400mila agricoltori entro il 2027”.

Italia-Africa, Meloni: scriveremo una pagina nuova

Italia-Africa, Meloni: scriveremo una pagina nuovaRoma, 29 gen. (askanews) – “Questo vertice è il primo appuntamento internazionale che l’Italia ospita da quando ha assunto la presidenza del G7. Ed è frutto di una scelta politica estera estremamente precisa che porterà a riservare all’Africa un posto d’onore nell’agenda della nostra presidenza”. Così la premier Giorgia Meloni, in Senato per il vertice Italia-Africa.

“Abbiamo fatto questa scelta – ha detto Meloni – perché l’obiettivo di medio e lungo periodo è quello di dimostrare che siamo consapevoli di quanto il destino dei nostri due continenti sia interconnesso e pensiamo sia possibile immaginare e scrivere una pagina nuova nelle nostre relazioni, una cooperazione da pari a pari lontana da logiche predatorie e anche da una impostazione caritatevole”. Aprendo il suo intervento al Senato Meloni aveva sottolineato comr “Quest’aula è uno dei luoghi più significativi per la nostra storia, insieme alla Camera è il pilastro della democrazia italiana: aver scelto di celebrare questo vertice qui dimostra l’importanza che attribuiamo ai lavori di oggi”. “E’ la prima volta: in passato questo incontro si svolgeva a livello ministeriale. Il fatto che sia stato elevato a vertice e veda la partecipazione dei capi di Stato e governo dimostra l’importanza che atribuiamo a questa scelta”.

Meloni ha ringraziato Mattarella che ha sottolineato come “il dialogo e la cooperazione tra Italia e Africa siano strategici”. Un ringraziamento anche ai vertici europei: “Ursula, charles e Roberta”, li chiama per nome: “La loro presenza è importante conferma del sostegno dell’Europa”. Poi, parlando del Piano Mattei, Meloni ha detto che “non è calato dall’alto come spesso avvenuto in passato”, ma si tratta di una “piattaforma programmatica condivisa: la condivisione è uno dei principi cardine del piano Mattei”. Quindi ha detto che “l’Africa non è affatto un continente povero, detiene il 30 per cento delle risorse minerarie, il 60 per cento delle terre coltivate; il 60 per cento della sua popolazione ha un’età inferiore ai 25 anni”.

Il continente, ha ribadito, “ha enormi potenzialità di capitale umano, ma è anche è un continente immenso, con mille peculiarità, mille necessità molto diverse fra loro. L’Italia, l’Unione europea e il mondo intero non possono ragionare di futuro senza tenere in considerazione il futuro dell’Africa”. “Vogliamo fare la nostra parte, con un ambizioso programma di interventi per aiutare il continente a crescere e prosperare partendo dalle sue immense risorse. Questa è l’ossatura dell’intervento italiano che chiamiamo Piano Mattei per l’Africa”, ha sottolineato ancora Melojni, precisando che è necessario anche uscire dalla logica “dei microinterventi”.

Italia-Africa, Meloni: Parlamento è pilastro della democrazia

Italia-Africa, Meloni: Parlamento è pilastro della democraziaRoma, 29 gen. (askanews) – “Quest’aula è uno dei luoghi più significativi per la nostra storia, insieme alla Camera è il pilastro della democrazia italiana: aver scelto di celebrare questo vertice qui dimostra l’importanza che attribuiamo ai lavori di oggi”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni parlando in aula al Senato dove si svolge il vertice Italia-Africa.

“E’ la prima volta: in passato questo incontro si svolgeva a livello ministeriale. Il fatto che sia stato elevato a vertice e veda la partecipazione dei capi di Stato e governo dimostra l’importanza che atribuiamo a questa scelta”. Meloni ha ringraziato Mattarella che ha sottolineato come “il dialogo e la cooperazione tra Italia e Africa siano strategici”. Un ringraziamento anche ai vertici europei: “Ursula, charles e Roberta”, li chiama per nome: “La loro presenza è importante conferma del sostegno dell’Europa”.

Italia-Africa, La Russa: nuovo capitolo relazioni internazionali

Italia-Africa, La Russa: nuovo capitolo relazioni internazionaliRoma, 29 gen. (askanews) – “Vi accolgo nell’aula legislativa del Senato, che è un luogo della rappresentanza, del confronto, del dialogo, della democrazia e della storia della nostra nazione. Una storia antica e sempre nuova, che segna oggi, con la vostra partecipazione, l’inizio di un nuovo capitolo nelle relazioni non solo dell’Italia, ma dell’intera Europa verso il continente africano”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, rivolgendosi alle autorità africane, europee e italiane presenti, nel suo saluto inaugurale a palazzo Madama in occasione dell’apertura del summit Italia-Africa.

“In quest’aula – ha proseguito – oggi si realizza l’incontro di culture e pensieri, di istituzioni ed esperienze, di visioni e speranze, certi che dal reciproco rispetto e dall’amicizia possano svilupparsi coerenti e solidi rapporti. Siamo accomunati dalla volontà di comprendere: capire in profondità i bisogni e le attese dei nostri popoli e capirci tra noi superando ogni superficiale approssimazione. Capire e capirci, perché non ci sia più indifferenza per le sorti dell’altro”. “Ringrazio il Governo, in particolare il presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Giorgia Meloni, per aver promosso questo incontro e averlo voluto realizzare all’interno di una architettura parlamentare che assume una valenza simbolica. E ringrazio infine – per il tramite del segretario generale Elisabetta Serafin – tutta l’amministrazione del Senato per l’importante contributo all’organizzazione di questa giornata. Autorità, gentili ospiti, signore e signori, l’augurio che vi rivolgo è quello di un lavoro comune e fruttuoso che, sono certo, trasformerà l’utopia in realtà”, ha concluso La Russa dando la parola alla premier Meloni.