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Mattarella a Israele: chi ha sofferto non neghi diritto Stato ad altri

Mattarella a Israele: chi ha sofferto non neghi diritto Stato ad altriRoma, 26 gen. (askanews) – Nel giorno delle celebrazioni al Quirinale del Giorno della memoria Sergio Mattarella non ha dubbi nel definire l’attacco terroristico di Hamas contro Israele “una raccapricciante replica degli orrori della Shoa”. Ma proprio perchè l’Italia vede “Israele come Paese a noi vicino e pienamente amico, oggi e in futuro, per condivisione di storia e di valori” e ribadendo che “siamo e saremo sempre impegnati per la sua sicurezza”, il capo dello Stato fa un passo oltre e invoca proprio da parte di Israele un cambio di prospettiva: “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno stato”.

Al Quirinale c’è mezzo governo ad ascoltare le parole del Presidente, Giorgia Meloni siede accanto ad Antonio Tajani, reduce da un viaggio a Gerusalemme, più in là c’è il ministro della Difesa, Guido Crosetto e poi Piantedosi, Valditara, Abodi, i presidenti delle Camere, il Presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera. La cerimonia è dedicata quest’anno ai “Giusti tra le nazioni”, così vengono definiti i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz-Birkenau, ha portato la sua testimonianza intervistato da uno studente di rientro dal “Viaggio della Memoria”, in ricordo delle vittime della Shoah, organizzato in Polonia dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Mattarella esordisce citando Primo Levi: “‘La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana”. Sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, Levi dava questo giudizio “sulle radici e sulle responsabilità prime del più grave sterminio, organizzato e programmato ai danni di donne e uomini definiti di razze inferiori, compiuto nella storia dell’umanità”.

“Auschwitz fu un orrore assoluto, senza precedenti – cui null’altro può essere parificato, – scandisce il Presidente della Repubblica – ideato e realizzato in nome di ideologie fondate sul mito della razza, dell’odio, del fanatismo, della prevaricazione. Un orrore che sembrava inconcepibile tanto era lontano dai sentimenti che normalmente si attribuiscono al genere umano”, avverte Mattarella, eppure quelle “ideologie di superiorità razziale, la religione della morte e della guerra, il nazionalismo predatorio, la supremazia dello Stato, del partito, sul diritto inviolabile di ogni persona, il culto della personalità e del capo, sono stati virus micidiali, prodotti dall’uomo, che si sono diffusi rapidamente, contagiando gran parte d’Europa”. Ciò che preoccupa il capo dello Stato è che “anche ai nostri giorni, la ruota della storia sembra talvolta smarrire la sua strada, portando l’umanità indietro, a tempi e a stagioni che mai avremmo pensato di rivivere” ed ecco che “parole d’ordine, gesti di odio e di terrore sembrano di nuovo affascinare e attrarre, nel nostro Continente ma anche altrove”. Di nuovo “il fanatismo, religioso o nazionalista, che non tollera non soltanto il diritto ma neppure la presenza dell’altro, del diverso, ritiene di poter imporre la sua visione con la forza, la guerra e la violenza, violando i principi fondamentali del diritto internazionale e della civiltà umana”, insomma “siamo di fronte a un nuovo ‘crinale apocalittico”, dice prendendo a presto un’espressione cara a Giorgio La Pira.

Il ritorno dell’antisemitismo è ciò che ha prodotto la “feroce strage antisemita di innocenti nell’aggressione di terrorismo che, in quella pagina di vergogna per l’umanità, avvenuta il 7 ottobre, non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini e persino neonati”, dice Mattarella. Per quegli ostaggi ancora nelle “mani crudeli di Hamas cresce l’angoscia di giorno in giorno”. L’angoscia cresce però “anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza. Tante donne e bambini… anche perché una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio. Può accrescere gli ostacoli per il raggiungimento di una soluzione capace di assicurare pace e prosperità in quella regione, così centrale nella storia dell’umanità e così martoriata”. L’appello del capo dello Stato si conclude con uno spiraglio di ottimismo: “Ci ostiniamo a restare fiduciosi nel futuro dell’umanità – dice -. Nella convinzione profonda che un futuro intriso di intolleranza, di guerra e di violenza, non sia il desiderio iscritto nelle coscienze delle donne e degli uomini. I Giusti, con il loro coraggio, la loro speranza e il loro sacrificio ci indicano la direzione e ci spronano ad agire, con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e i portatori di morte”. E tra di loro i “Giusti italiani sono tra le radici migliori della nostra Repubblica. Per questo li celebriamo e li onoriamo, tutti insieme, come popolo italiano e come comunità, nel Giorno della memoria”.

G7, Meloni: Mediterraneo e ulivo nel logo Presidenza italiana

G7, Meloni: Mediterraneo e ulivo nel logo Presidenza italianaRoma, 26 gen. (askanews) – “L’appuntamento centrale” della presidenza italiana del G7 “sarà il vertice dei leader in programma dal 13 al 15 giugno in Puglia a Borgo Egnazia, nella meravigliosa Valle d’Itria, avvolta dal Mediterraneo, il mare di mezzo nel quale l’Italia ricopre storicamente e culturalmente una posizione centrale e che collega i due grandi spazi marittimi del globo, l’Atlantico da una parte l’Indo Pacifico dall’altro”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video di presentazione della Presidenza italiana del G7 girato ieri sera nel cortile di Palazzo Chigi e pubblicato oggi su X.

“Quel mare nostrum – spiega la premier – che abbiamo deciso di rappresentare anche nel logo del G7 insieme a un altro simbolo della nostra identità: l’ulivo secolare con le sue radici solide ancorate nella tradizione e con le fronde rigogliose proiettate nel futuro. E tra le fronde ci sono sette olive che rappresentano le sette nazioni e la loro cooperazione sulle sfide globali”.

G7, Meloni: dimostreremo che Italia è capace di tracciare la rotta

G7, Meloni: dimostreremo che Italia è capace di tracciare la rottaRoma, 26 gen. (askanews) – Con la presidenza italiana del G7 “abbiamo davanti un anno estremamente impegnativo, durante il quale l’Italia sarà il centro del mondo e gli occhi del mondo saranno pundati su di noi. Abbiamo una grande responsabilità sulle nostre spalle e noi intendiamo onorarla al meglio delle nostre possibilità dimostrando ancora una volta quanto l’Italia sia capace di tracciare la rotta”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video di presentazione della Presidenza italiana del G7 girato ieri sera nel cortile di Palazzo Chigi e pubblicato oggi su X.

G7, Meloni: Italia assume presidenza in un tempo complesso

G7, Meloni: Italia assume presidenza in un tempo complessoRoma, 26 gen. (askanews) – “Il 1 gennaio 2024 l’Italia ha assunto la presidenza del G7, è la settima volta che ha nostra naizone ha la responsabilità di guidare il gruppo dei sette, forum intergovernativo nato quasi cinquant’anni fa e che nel tempo ha assunto un ruolo insostituibile nella difesa della libertà, della democrazia, nella gestione delle sfide globali. L’Italia ha assunto questa responsabilità storica in un tempo particolarmente complesso, il sistema internazionale basato sulla forza del diritto è stato messo in discussione dalla guerra d’aggressione russa all’Ucraina e la violazione dei principi che tengono unita la comunità internazionale sta scatenando focolai di conflitto in diverse aree del mondo”. Lo afferma la presidente del Consilgio Giorgia Meloni in un video di presentazione della Presidenza italiana del G7 girato ieri sera nel cortile di Palazzo Chigi e pubblicato oggi su X.

“Ribadiremo il nostro sostegno all’Ucraina, continueremo a lavorare per la fine della guerra e per arrivare a una pace giusta e duratura – ha proseguito la premier -. Ci occuperemo anche nel conflitto in Medio oriente e delle altre crisi all’ordine del giorno. Nel corso dell’anno ospiteremo 20 riunioni ministeriali in una calendario che toccherà tutto il territorio nazionale e affronteremo temi di importanza strategica per il nostro presente e il nostro futuro. Centrale sarà il rapporto con le nazioni in via di sviluppo, con le economie emergenti, con un’attenzione particolare rivolta all’Africa perché l’obiettivo che ci siamo dati è quello di costruire un modello di cooperazione da pari a pari che rifiuta l’approccio predatorio e che sia capace di offrire benefici per tutti”.

”Nel’43 non c’erano buoni e cattivi”. Polemiche su deputato Fdi

”Nel’43 non c’erano buoni e cattivi”. Polemiche su deputato FdiRoma, 26 gen. (askanews) – Polemiche a fine seduta in aula alla Camera tra Fratelli d’Italia da una parte e Pd e Alleanza Verdi sinistra dall’altra. A scatenare la discussione, seppure pacata, un intervento del deputato di Fdi Emanuele Loperfido che ha preso la parola per ricordare la Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini, che ricorre oggi nel giorno della battaglia di Nikolaevka, avvenuta in Urss, il 26 gennaio 1943, durante la seconda guerra mondiale. Quando Nicola Fratoianni (Avs) ha puntualizzato che quella battaglia va inserita nel contesto della Seconda Guerra Mondiale in cui “da una parte c’erano i nazifascisti e dall’altra chi li combatté per liberare l’Europa e anche il nostro Paese”, Loperfido lo ha accusato “di dipingere la storia in un modo fazioso”: “L’Unione Sovietica è stata l’autore del massacro di Katyn. Ecco allora che non si può dire che da una parte c’erano i buoni e dall’altra parte i cattivi”, ha osservato.

Loperfido ha ribadito di aver citato la legge n. 44 del 5 maggio 2022 “approvata dal Parlamento nel 2022”. “Qua – ha aggiunto – nessuno voleva entrare nel contesto storico, se avessi voluto non sarei intervenuto per due minuti. Perché lei stesso, nel cercare di fare rapidamente, forse ha dipinto soltanto una parte del contesto storico. Voglio ricordare che l’Unione Sovietica, da lei citata, è stata l’autore del massacro di Katyn. Ecco allora che non si può dire che da una parte c’erano i buoni e dall’altra parte i cattivi perché altrimenti vuole dire che vogliamo continuare a dipingere la storia in un modo fazioso. L’obiettivo, anche nostro, da parte del Parlamento, è di contribuire ad un percorso di pacificazione, ricordando soprattutto, come ha fatto la legge del Parlamento nel 2022, chi ha servito la Patria, fare in modo che i ragazzi possano studiare la storia, apprendere le lezioni della storia, in modo che certi errori non abbiano a ripetersi. Se vogliamo continuare, invece, a mettere ‘i puntini sulle i’ per rafforzare la propria parte politica, che discende, evidentemente, da quell’Unione Sovietica, bene, noi ci chiamiamo fuori”. A questo punto anche il deputato Pd Gianni Cuperlo ha preso la parola: “Se lei definisce ‘puntini sulle i’ il fatto che dal 10 giugno 1940 alla metà del 1945 sono morti 440.000 cittadini italiani, e quelli che lei ha citato erano parte di quella cifra pazzesca, a causa delle responsabilità storiche, politiche e ideologiche del peggiore regime che abbia insanguinato questo Paese nella storia del Novecento, allora la distanza tra noi in quest’Aula è profonda, perché noi rappresentiamo i valori e i principi della Costituzione repubblicana, nata sulla base di una discriminante antifascista e antinazista contro la peggiore tragedia della storia del Novecento”.

“Chi forse in quest’Aula ha rimosso questo contesto storico e ha teso a strumentalizzare una giornata che va riconosciuta e rispettata, e il tributo al Corpo degli alpini, chi ha mancato di rispetto alla democrazia repubblicana, alla storia del Paese e anche a quelle vittime è venuto dai banchi dove siede lei”, ha accusato Cuperlo. La discussione si è chiusa con un intervento del deputato dem Toni Ricciardi: “Ho la sensazione che si stia perpetrando in quest’Aula quello che Habermas denunciò come uso pubblico della storia, cioè utilizzare il passato, riscriverlo e narrarlo per legittimare il proprio presente” e “sta succedendo ogni giorno in questo Paese. Non si capisce per quale ragione chi non è in grado di esercitare egemonia culturale, addirittura richiamando i padri fondatori di un pensiero politico, cerchi un giorno di spostare Dante a destra, l’altro giorno addirittura Gramsci e, tra qualche settimana, non sapremo più chi. Quindi noi veramente v’invitiamo ad evitate l’uso pubblico della storia. L’episodio che lei ha raccontato è esattamente un’azione di attacco in un territorio, dopodiché lei ci sta dicendo che rimpiange il Patto d’acciaio, che rimpiange quando fascisti e nazisti combattevano insieme”.

Giorno della memoria, Mattarella: Israele ne ha sofferto, non neghi ad un altro popolo il diritto a uno Stato

Giorno della memoria, Mattarella: Israele ne ha sofferto, non neghi ad un altro popolo il diritto a uno StatoRoma, 26 gen. (askanews) – “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno stato”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della memoria.

Il capo dello Stato ha parlato della crisi in Medio Oriente ribadendo che l’attentato del 7 ottobre è “l’immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah” e che l’Italia “guarda a Israele come Paese a noi vicino e pienamente amico, oggi e in futuro, per condivisione di storia e di valori. Siamo e saremo sempre impegnati per la sua sicurezza”. “Sentiamo crescere in noi, di giorno in giorno, l’angoscia per gli ostaggi nelle mani crudeli di Hamas – ha detto Mattarella – . L’angoscia sorge anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza. Anzitutto per l’irrinunziabile rispetto dei diritti umani di ciascuno, ovunque. E anche perché una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio”, avverte.

“Una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio. Può accrescere gli ostacoli per il raggiungimento di una soluzione capace di assicurare pace e prosperità in quella regione, così centrale nella storia dell’umanità e così martoriata”, ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso per le celebrazioni del Giorno della memoria, in cui ha dedicato un lungo passaggio al conflitto in Medio Oriente e parlato delle “numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza”. Mattarella ha ribadito che “la presenza ebraica è stata fondamentale per lo sviluppo dell’Italia moderna e nella formazione della Repubblica. Le comunità ebraiche italiane sanno che l’Italia è la loro casa e che la Repubblica, di cui sono parte integrante, non tollererà, in alcun modo, minacce, intimidazioni e prepotenze nei loro confronti”. q 21 “Auschwitz spalancava – e spalanca tuttora – i suoi cancelli su un abisso oltre ogni immaginazione. Un orrore assoluto, senza precedenti – cui null’altro può essere parificato – ideato e realizzato in nome di ideologie fondate sul mito della razza, dell’odio, del fanatismo, della prevaricazione. Un orrore che sembrava inconcepibile tanto era lontano dai sentimenti che normalmente si attribuiscono al genere umano”, ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni al Quirinale del Giorno della memoria.

M.O., Mattarella: reazione Israele su civili a Gaza ostacola pace

M.O., Mattarella: reazione Israele su civili a Gaza ostacola paceRoma, 26 gen. (askanews) – “Una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio. Può accrescere gli ostacoli per il raggiungimento di una soluzione capace di assicurare pace e prosperità in quella regione, così centrale nella storia dell’umanità e così martoriata”. Lo sottolinea il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso per le celebrazioni del Giorno della memoria, in cui ha dedicato un lungo passaggio al conflitto in Medio Oriente e parlato delle “numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza”.

M.O., Mattarella: Israele ne ha sofferto, non neghi Stato ad altri

M.O., Mattarella: Israele ne ha sofferto, non neghi Stato ad altriRoma, 26 gen. (askanews) – “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno stato”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della memoria.

Il capo dello Stato ha parlato della crisi in Medio Oriente ribadendo che l’attentato del 7 ottobre è “l’immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah” e che l’Italia “guarda a Israele come Paese a noi vicino e pienamente amico, oggi e in futuro, per condivisione di storia e di valori. Siamo e saremo sempre impegnati per la sua sicurezza”. “Sentiamo crescere in noi, di giorno in giorno, l’angoscia per gli ostaggi nelle mani crudeli di Hamas – ha detto Mattarella – . L’angoscia sorge anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza. Anzitutto per l’irrinunziabile rispetto dei diritti umani di ciascuno, ovunque. E anche perché una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio”, avverte.

Fisco, Schlein: gli unici a stare meglio sono evasori fiscali

Fisco, Schlein: gli unici a stare meglio sono evasori fiscaliPiombino, 26 gen. (askanews) – “Questo è un governo che combatte i poveri invece di contrastare la povertà, che se la prende con i più fragili, che fa tanta retorica, ma alla fine dei conti non c’è nessun italiano che può dire di stare meglio se non gli evasori fiscali. Questo è un governo che fa i regali agli evasori fiscali invece di sostenere concretamente il lavoro e l’impresa. E se vogliamo questo bisogna allora che le tasse incomincino a pagarle tutti. Anche quelli che non lo fanno, anche grazie alle scorciatoie che il governo sta preparando loro”. Lo ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein incontrando militanti e sostenitori ad un gazebo a Piombino.

Sanità,Schlein:salveremo la pubblica da tagli e bugie Meloni

Sanità,Schlein:salveremo la pubblica da tagli e bugie MeloniPiombino, 26 gen. (askanews) – “Salveremo la sanità pubblica dai tagli e dalle privatizzazioni che il governo Meloni sta portando avanti senza neanche avere il coraggio di ammetterlo. Non permetteremo le loro bugie quando dicono che hanno fatto il più grande investimento della storia. E invece stanno riportando la spesa sanitaria ai livelli di prima della pandemia. Come se non fosse successo nulla. Il modello che porta vanti questa destra è il modello per cui chi è ricco può andare dal privato saltando liste di attesa infinite, e chi è povero sta rinunciando a curarsi”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein incontrando militanti e sostenitori ad un gazebo del partito a Piombino.