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Assegno unico, Commissione Ue invia parere motivato a Italia

Assegno unico, Commissione Ue invia parere motivato a ItaliaRoma, 16 nov. (askanews) – La Commissione europea annuncia di aver deciso di proseguire la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia sull’assegno unico inviando un parere motivato all’Italia per il mancato rispetto delle norme dell’UE sul coordinamento della sicurezza sociale e sulla libera circolazione dei lavoratori. Nel marzo 2022, l’Italia ha introdotto un nuovo assegno familiare per figli a carico: hanno diritto a ricevere questo beneficio solo le persone che risiedono da almeno due anni in Italia, e solo se vivono in stessa famiglia dei loro figli. Secondo la Commissione, questa norma viola il diritto dell’UE poiché non tratta i cittadini dell’UE in modo equo, il che si configura come una discriminazione. Inoltre, il regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale come gli assegni familiari. Il parere motivato fa seguito a una lettera di messa in mora inviata all’Italia nel febbraio 2023 a cui l’Italia ha risposto nel giugno 2023. La Commissione ha ritenuto non soddisfacente la risposta e ora deciso di inviare un parere motivato.

Lollobrigida spera che anche la Ue vieti la “carne sintetica”

Lollobrigida spera che anche la Ue vieti la “carne sintetica”Roma, 16 nov. (askanews) – “Abbiamo grande rispetto dell’Ue e in Agrifish, nella commissione competente, abbiamo consegnato la nostra proposta a tutti i colleghi perchè possano riflettere nei loro Parlamenti. Oggi l’Italia è la prima ma non è detto non arrivino altri. Abbiamo chiarito che i nostri parlamentari italiani insieme ai colleghi in Europa hanno bocciato tutti gli emendamenti che autorizzano produzioni di questa natura, questo mi fa presuppore si possa arrivare in Ue a un divieto”. Così il ministro per la Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in aula alla Camera ha ribadito la bontà della proposta di vietare il cibo sintetico.

“Qualora invece l’autorità europea ci ponga questo tema, ce lo porremo – ha aggiunto – nel frattempo possiamo fare le nostre proposte come Italia tenendo conto del peso specifico dei partiti in Parlamento”.Quanto all’accusa rivolta dal deputato Angelo Bonelli sugli Ogm Lollobrigida ha replicato: “I nuovi Ogm sono processi diversi, la accelerazione evolutiva non modifica la specie di riferimento, perciò riteniamo che gli effetti portino risultati estremamente diversi rispetto ai pesticidi che tutti vogliamo eliminare”.

 

Dl migranti avanti a rilento per ostruzionismo, si va verso fiducia

Dl migranti avanti a rilento per ostruzionismo, si va verso fiduciaRoma, 15 nov. (askanews) – Prosegue a rilento l’esame del dl migranti in commissione Affari costituzionali della Camera. Lo scontro tra maggioranza e opposizione in Parlamento sul protocollo Italia-Albania non accenna a stemperarsi e i deputati vanno avanti con l’ostruzionismo su ogni emendamento. In due giorni ne è stata esaminata e bocciata una sola manciata sugli oltre 200 presentati. Tanto che è stato deciso il rinvio di due giorni dell’approdo in Aula, dal 22 al 24 novembre, ed è stata già annunciata la fiducia.

I gruppi di minoranza insistono nel chiedere che venga trasferita al Parlamento l’intesa raggiunta tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro d’Albania, Edi Rama, per la costruzione di due centri gestiti dall’Italia nello stato extra-Ue che aspira ad entrare nell’Unione europea e che venga varato un ddl di ratifica. E il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo diverse insistenze e una lettera delle opposizioni, ha annunciato che chiederà dettagli al governo. “La nostra lettera è servita a ottenere i dettagli di un accordo che secondo noi richiede la ratifica da parte del Parlamento. Il testo verrà trasmesso per conoscenza alle Camere”, ha spiegato la capogruppo Pd Chiara Braga al termine della riunione. Intanto il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni per il governo e il relatore, Francesco Michelotti (di Fratelli d’Italia) hanno detto ‘no’ a tutte le richieste di modifica depositate in commissione, tranne a quattro testi di Fdi (qualche proposta della Lega è stata accantonata). Uno di questi prevede che nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo se questo risulti “socialmente pericoloso”. Una previsione che, sottolinea Filiberto Zaratti (Avs), “entra nelle prerogative della magistratura. La norma attualmente in vigore prevede che il magistrato ‘può ordinare’ l’espulsione. Invece l’emendamento della maggioranza sopprime ‘può ordinare’ e lo sostituisce con ‘ordina’, creando quindi un automatismo e rendendo inutile il giudizio del giudice”. Il relatore ha poi annunciato che arriverà, a sua firma, una modifica all’articolo 5 sui minori stranieri non accompagnati.

Nel frattempo è arrivato, da una parte, lo stop della Corte Suprema britannica all’invio di persone in centri di asilo in Ruanda, voluto dal primo ministro britannico Rishi Sunak, e dall’altra parte la commissaria Ue agli Affari Interni Ylva Johansson, invece, ha fatto sapere che il protocollo siglato con gli albanesi “non viola il diritto Ue”. Così se il presidente M5S, Giuseppe Conte, invita al “rispetto dei diritti fondamentali della persona e anche dei migranti” e il Pd auspica che la decisione inglese funga da monito, da Fdi si plaude alle dichiarazioni di Johansson attaccando il “disfattismo di sinistra”.

Migranti, spunta il giudice “notaio”

Migranti, spunta il giudice “notaio”Roma, 15 nov. (askanews) – In arrivo una stretta sulle espulsioni dei migranti con il giudice che potrebbe ridursi ad un semplice ‘notaio’. Governo e relatore hanno dato parere positivo ad alcuni emendamenti della maggioranza al dl migranti e uno di questi, a prima firma Sara Kelany (Fdi), modifica l’articolo 15 del testo unico sull’immigrazione prevedendo che nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo, introducendo una sorta di automatismo.

Attualmente l’articolo 15 recita: “fuori dei casi previsti dal codice penale, il giudice può ordinare l’espulsione dello straniero che sia condannato per taluno dei delitti previsti dagli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale, sempre che risulti socialmente pericoloso”. Il testo della proposta Kelany, che ha il via libera di esecutivo e centrodestra, chiede di sostituire la parola “può ordinare” con “ordina”.

Mes,Meloni: non mi pare stia slittando, io non ho cambiato idea

Mes,Meloni: non mi pare stia slittando, io non ho cambiato ideaRoma, 15 nov. (askanews) – “Attualmente non mi pare che” il Mes “stia slittando. E’ all’ordine del giorno, è calendarizzato, vedremo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti.

A chi le chiedeva se dunque sarà discusso in Aula la prossima settimana, Meloni ha risposto che “i lavori parlamentari quelli sono, se la settimana prossima è calendarizzato la settimana prossima si discuterà”. Per quanto riguarda il giudizio sul Mes, ha concluso, “per me non è cambiato niente”.

Dl migranti, verso stretta su espulsioni, con giudice ‘notaio’

Dl migranti, verso stretta su espulsioni, con giudice ‘notaio’Roma, 15 nov. (askanews) – In arrivo una stretta sulle espulsioni dei migranti con il giudice che potrebbe ridursi ad un semplice ‘notaio’. Governo e relatore hanno dato parere positivo ad alcuni emendamenti della maggioranza al dl migranti e uno di questi, a prima firma Sara Kelany (Fdi), modifica l’articolo 15 del testo unico sull’immigrazione prevedendo che nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo, introducendo una sorta di automatismo.

Attualmente l’articolo 15 recita: “fuori dei casi previsti dal codice penale, il giudice può ordinare l’espulsione dello straniero che sia condannato per taluno dei delitti previsti dagli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale, sempre che risulti socialmente pericoloso”. Il testo della proposta Kelany, che ha il via libera di esecutivo e centrodestra, chiede di sostituire la parola “può ordinare” con “ordina”.

Sciopero, Meloni: il governo non intende cambiare le regole

Sciopero, Meloni: il governo non intende cambiare le regoleRoma, 15 nov. (askanews) – “Non è intenzione del governo modificare la normativa sul diritto di sciopero”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine della visita alla mostra di Tolkien.

“Credo che il vicepremier Salvini – ha aggiunto – abbia fatto riferimento a un’indicazione che arrivava da un’authority indipendente, cioè cercare di mettere insieme il diritto allo sciopero con il tema dei servizi pubblici, del diritto dei cittadini. Non c’è allo stato attuale nelle intenzioni del governo modificare la normativa sul diritto allo sciopero”.

M.O., Conte: Italia sospenda la fornitura di armi ad Israele

M.O., Conte: Italia sospenda la fornitura di armi ad IsraeleRoma, 15 nov. (askanews) – Sul conflitto in atto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza “l’Italia che fa? Forte dei suoi antichi e nobili valori democratici gira la testa dall’altra parte, la mette sotto la sabbia, ma non lo può fare se la sabbia è intrisa di sangue, servono fatti. Abbiate la forza le determinazione di sospendere, pur temporaneamente, la fornitura di armi a Israele, il mio esecutivo l’ha fatto con altri Paesi, con altri conflitti”. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte replicando, durante il Question Time alla Camera, al ministro degli Esteri Antonio Tajani.

“Sa cosa serve per questa misura? Il coraggio – ha sottolineato Conte -, dimostrate davvero di volere il cessate il fuoco. I veri patrioti si riconoscono se onorano la Costituzione, non se si girano dall’altra parte. Non vorremmo che sopra quelle bombe” che stanno uccidendo i bambini palestinesi, “ci sia il nome indelebile dell’Italia e della sua vigliaccheria. Non in nostro nome”, ha scandito il leader del M5s.

Dl migranti, opposizioni: in Aula testo accordo Italia-Albania

Dl migranti, opposizioni: in Aula testo accordo Italia-AlbaniaRoma, 15 nov. (askanews) – È “necessario che tutti i membri del Parlamento siano messi in condizione di conoscere in modo completo il testo dell’accordo” Italia-Albania, “alla cui sottoscrizione il Presidente del Consiglio ha voluto dare un ampio rilievo sui mezzi d’informazione, per verificare in che misura esso abbia le caratteristiche richieste” dall’articolo 80 della Costituzione “per la sua sottoposizione all’iter legislativo di ratifica”. Lo scrivono in una missiva, indirizzata al presidente della Camera Lorenzo Fontana i capigruppo a Montecitorio dell’opposizione Riccardo Magi (+Europa), Chiara Braga (Pd), Luana Zanella (Alleanza Verdi e Sinistra), Matteo Richetti (Azione), Francesco Silvestri (M5s).

Dl migranti, opposizioni a Fontana: testo Albania sia trasmesso a Camere

Dl migranti, opposizioni a Fontana: testo Albania sia trasmesso a CamereRoma, 15 nov. (askanews) – Le opposizioni hanno scritto una lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana per chiedere di mettere in atto “tutti i passaggi necessari” affinché il governo trasmetta al Parlamento il protocollo di intesa Italia-Albania e verifichi la necessità che venga ratificato dal Parlamento stesso. Lo scrivono in una missiva firmata da Riccardo Magi (+Europa), Chiara Braga (Pd), Luana Zanella (Alleanza Verdi e Sinistra), Matteo Richetti (Azione), Francesco Silvestri (M5s).

Si tratta di “scelte delicate” che devono essere sottoposte al “doveroso controllo della rappresentanza popolare”. “Signor Presidente – si legge – facciamo seguito alla richiesta avanzata durante la riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, tenutasi in data 13 novembre 2023, sulla questione dell’accordo firmato tra il Governo italiano e quello dell’Albania, in materia di migranti e richiedenti asilo. L’art. 80 della Costituzione prescrive, infatti, che gli accordi internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importino variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi siano sottoposti alla ratifica del Parlamento, affinché talune delicate scelte di politica estera del Paese, portate avanti dal Governo, siano sottoposte ad un doveroso controllo da parte della rappresentanza popolare, che trova espressione nelle Camere”, sottolineano.

È inoltre “necessario – proseguono – che tutti i membri del Parlamento siano messi in condizione di conoscere in modo completo il testo dell’accordo, alla cui sottoscrizione il Presidente del Consiglio ha voluto dare un ampio rilievo sui mezzi d’informazione, per verificare in che misura esso abbia le caratteristiche richieste dal citato art. 80 per la sua sottoposizione all’iter legislativo di ratifica”. Nella missiva gli esponenti delle opposizioni chiedono a Fontana “di compiere tutti i passaggi necessari, affinché l’accordo tra Italia e Albania sia trasmesso alle Camere nelle dovute forme e le prerogative del Parlamento siano compiutamente rispettate”.