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Consiglio Ue, sono cinque risoluzioni presentate in aula al Senato

Consiglio Ue, sono cinque risoluzioni presentate in aula al Senato


Consiglio Ue, sono cinque risoluzioni presentate in aula al Senato – askanews.it



Consiglio Ue, sono cinque risoluzioni presentate in aula al Senato – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Sono cinque le risoluzioni presentate in aula al Senato sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo: la prima è quella di Azione-Italia viva, prima firmataria la capogruppo Raffaella Paita; la numero 2 è quella dei gruppi di maggioranza, primo firmatario Giulio Terzi di Sant’Agata (FdI), presidente della commissione Politiche Ue di palazzo Madama; la numero 3 è quella del Pd, prima firmataria la capogruppo Simona Malpezzi; la quarta risoluzione è di AVS, primo firmatario il presidente del gruppo misto Peppe De Cristofaro; la quinta, presentata dal M5S, porta come prima firma quella della capogruppo Barbara Floridia.

Meloni ribadisce: su Cutro e Libia la mia coscienza è a posto

Meloni ribadisce: su Cutro e Libia la mia coscienza è a posto


Meloni ribadisce: su Cutro e Libia la mia coscienza è a posto – askanews.it



Meloni ribadisce: su Cutro e Libia la mia coscienza è a posto – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – “Sento accuse inaccettabili”, ad esempio “la collega Rojc che dice: ‘come fate a presentarvi in Europa avendo sulla coscienza quanto accaduto a Cutro e in Libia’? La mia coscienza è perfettamente a posto, spero lo possa dire anche chi usa le morti di questa povera gente per fare propaganda. La mia coscienza è perfettamente in ordine”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella sua replica in Senato dopo il dibattito in vista del Consiglio europeo.

Schlein dice che “contro le mafie serve uno sforzo in più dal governo”

Schlein dice che “contro le mafie serve uno sforzo in più dal governo”


Schlein dice che “contro le mafie serve uno sforzo in più dal governo” – askanews.it



Schlein dice che “contro le mafie serve uno sforzo in più dal governo” – askanews.it



















Milano, 21 mar. (askanews) – La segretaria del Pd Elly Schlein invoca “uno sforzo in più” nella lotta alle mafie da parte di “tutte le istituzioni e anche del governo”. A margine della manifestazione nazionale per la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera e Avviso pubblico, Schlein ha affermato: “Qui ci sono molti amministratori che scelgono ogni giorno la lotta contro la criminalità organizzata, contro le mafie, contro la corruzione. Questa – ha aggiunto – è una battaglia fondamentale in un paese come il nostro perché la corruzione e l’infiltrazione economica delle mafie nell’economia, oltre che nelle istituzioni, sono un elemento che aumenta le diseguaglianze in questo Paese. Massima deve essere la guardia delle istituzioni e della politica tutta, trasversalmente, nell’impegno a contrastare questi fenomeni”.

Ue, Meloni: nuovo patto entro 2023, priorità sia la crescita

Ue, Meloni: nuovo patto entro 2023, priorità sia la crescita


Ue, Meloni: nuovo patto entro 2023, priorità sia la crescita – askanews.it



Ue, Meloni: nuovo patto entro 2023, priorità sia la crescita – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Sulla “revisione del Patto di stabilità e crescita, c’è ancora del lavoro da fare ma è fondamentale avere entro il 2023 nuove regole, con principi credibili, realistici e coerenti. Stabilità e crescita meritano finalmente di avere un equilibrio effettivo” mentre il Patto “era molto più attento al tema stabilità”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.

“Oggi – ha aggiunto – abbiamo bisogno di maggiore attenzione alla crescita, questa è la priorità. Le vecchie regole sarebbero oggi assolutamente irrealistiche e quelle nuove devono sostenere gli investimenti pubblici necessari”.

Meloni: aumentare spese militari, la libertà ha un prezzo

Meloni: aumentare spese militari, la libertà ha un prezzo


Meloni: aumentare spese militari, la libertà ha un prezzo – askanews.it



Meloni: aumentare spese militari, la libertà ha un prezzo – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – “Questo governo non ha mai fatto mistero, neanche quando era all’opposizione, di voler aumentare i propri stanziamenti in spese militari, come hanno fatto governi precedenti un po’ di soppiatto, senza metterci la faccia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.

“Rispettare gli impegni assunti – ha aggiunto – è vitale per la credibilità e la sovranità nazionale: la libertà ha un prezzo, se non saremo in grado di difenderci qualcuno lo farà per noi ma non lo farà gratuitamente, imporrà i suoi interessi”.

Ucraina, Meloni: sostegno a Kiev continua, non guardo a sondaggi

Ucraina, Meloni: sostegno a Kiev continua, non guardo a sondaggi


Ucraina, Meloni: sostegno a Kiev continua, non guardo a sondaggi – askanews.it



Ucraina, Meloni: sostegno a Kiev continua, non guardo a sondaggi – askanews.it



















Milano, 21 mar. (askanews) – “Il sostegno all’Ucraina e alla sua popolazione sarà assicurato in ogni ambito: politico, umanitario, civile, militare, e finchè sarà necessario, in coordinamento con partner e alleati. Lo continueremo a fare senza badare alll’impatto che queste scelte potranno avere nel breve periodo sul gradimento o sul consenso della sottoscritta, del governo, delle forze politiche di maggioranza. Continueremo a farlo semplicemente perchè è giusto farlo sul piano dei valori e sul piano della difesa dell’interesse nazionale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue.

“Il popolo ucraino sta difendedo i valori su cui si fonda il progetto europeo e le fondamenta stesse del diritto internazionale, senza cui sostituiremmo la forza del diritto al diritto del più forte”, ha ribadito Meloni.

Alcune delle cose che ha detto Meloni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo

Alcune delle cose che ha detto Meloni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo


Alcune delle cose che ha detto Meloni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo – askanews.it



Alcune delle cose che ha detto Meloni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – “Il prossimo Consiglio ha nella sua agenda sfide prioritarie per l’Ue, sfide che sono state anche al centro del dibattito dell’ultimo Consiglio: l’Ucraina, il mercato unico, l’energia, la competitività, le migrazioni”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. In Europa “l’Italia ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista e non da comprimario”. “In una fase complessa l’Ue ha il compito più arduo da decenni: garantire la sicurezza del continente di fronte alla minaccia della guerra, proteggere e sostenere il tessuto socio-economico, predisporsi a cambiamenti radicali che possono profilarsi negli equilibri globali” ha detto Meloni.

Questo “nel rispetto dei valori di democrazia e libertà che ispirano il nostro percorso ma che questo tempo ci ha insegnato a non dare per scontato. Servono visione, strategia, efficacia e tempestività”. Parlando quindi di immigrazione, Meloni ha sottolineato che “il primo banco di prova è il tema dell’immigrazione su cui abbiamo ottenuto venisse dedicata buona parte del Consiglio di febbraio”, “è una emergenza che sta diventando strutturale, e questa definizione che potrebbe sembrare un ossimoro è realistica. Noi stiamo assistendo a una pressione senza precedenti”. “Non possiamo attendere oltre, non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio che è inevitabilemtne un pericolo insito nei viaggi organizzati da cirminali”. “Le frontiere marittime dell’Italia sono frontiere dell’Europa, e l’Europa è chiamata a difendere quelle frontiere, perchè la posta in gioco è la vita di migliaia di persone vittime di una tratta ignobile e al tempo stesso la sicurezza dell’intero continente”.

Il piano della Commissione europea sui migranti “va nella giusta direzione, è un cambio di paradigma, ma non possiamo ancora dirci soddisfatti” ha detto Meloni. “La presidenza svedese e la Commissione Ue presenteranno in Consiglio – ha aggiunto – lo stato di attuazione degli accordi presi e l’Italia in quella sede intende ribadire che non c’è più un solo minuto da perdere, è ora di agire, tradurre in fatti concreti quelle soluzioni e vigileremo perchè sia un processo effettivo, rapido e inciviso”.

“Non vogliamo più piangere vittime innocenti nel Mediterraneo, non vogliamo che la selezione la facciano scafisti e mafie, vogliamo una immigrazione regolare e compatibile, l’imigrazione di massa penalizza chi avrebbe diritto alla protezione internazionale e a volte non trova aiuto perchè le quote sono occupate” da chi non avrebbe diritto. Quindi, rivolgendosi alle opposizioni, Meloni ha detto: “Criticate ferocemente me, il governo, ma vi prego fermatevi un minuto prima di danneggiare l’Italia perchè questo fa la differenza”. “C’è un limite da non oltrepassare – ha ammonito riferendosi ai migranti – quello che per colpire l’avversario si mette in cattiva luce l’intera nazione e si attaccano le forze dell’ordine e si finisce per danneggiare anche la posizione negoziale dell’Italia ai tavoli”.

Migranti, Meloni: passo avanti Ue ma ancora non siamo soddisfatti

Migranti, Meloni: passo avanti Ue ma ancora non siamo soddisfatti


Migranti, Meloni: passo avanti Ue ma ancora non siamo soddisfatti – askanews.it



Migranti, Meloni: passo avanti Ue ma ancora non siamo soddisfatti – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Il piano della Commissione europea sui migranti “va nella giusta direzione, è un cambio di paradigma, ma non possiamo ancora dirci soddisfatti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.

“La presidenza svedese e la Commissione Ue presenteranno in Consiglio – ha aggiunto – lo stato di attuazione degli accordi presi e l’Italia in quella sede intende ribadire che non c’è più un solo minuto da perdere, è ora di agire, tradurre in fatti concreti quelle soluzioni e vigileremo perchè sia un processo effettivo, rapido e inciviso”.

Mattarella: la lotta alle mafie è una priorità per la Repubblica

Mattarella: la lotta alle mafie è una priorità per la Repubblica


Mattarella: la lotta alle mafie è una priorità per la Repubblica – askanews.it



Mattarella: la lotta alle mafie è una priorità per la Repubblica – askanews.it



















Casal di Principe (Ce), 21 mar. (askanews) – “La Repubblica Italiana considera prioritaria la lotta a tutte le mafie”. Lo ribadisce il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da Casal di Principe dove ha voluto celebrare la giornata nazionale delle vittime innocenti delle mafie e l’anniversario dell’uccisione di don Peppe Diana.

“Con leggi e strumenti avanzati, grazie all’impegno di inquirenti e forze dell’ordine – ai quali dobbiamo sempre esprimere la nostra vicinanza e la nostra riconoscenza – sono state disarticolate organizzazioni potenti e minacciose, capi arroganti sono stati assicurati alla giustizia, intere aree sono state liberate dalla oppressione mafiosa – ha ricordato il capo dello Stato -. Grazie anche al lavoro prezioso di associazioni di volontariato, la cultura dell’antimafia, il rigetto dei metodi criminali si sono diffusi in modo straordinario, specialmente tra i giovani, spezzando le catene dell’omertà e della paura”. “Battere la mafia è possibile. Lo diceva Giovanni Falcone: ‘La mafia non è affatto invincibile. E’ un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine’. Casal di Principe lo ha dimostrato” ha detto il presidente Mattarella. “L’efferato omicidio di don Peppino Diana è stato un detonatore di coraggio e di desiderio di riscatto – ha sottolineato il capo dello Stato -. Ha prodotto un’ondata di sdegno, di partecipazione civile, una vera battaglia di promozione della legalità. Lo ha ricordato il Sindaco, rammentando la grande partecipazione popolare che 29 anni fa ha accompagnato il feretro di don Diana”.

Poco prima il Capo dello Stato aveva detto “cari ragazzi – ha detto rivolgendosi agli studenti delle scuole di Casal di Principe -, la lotta alle mafie riguarda tutti, ciascuno di noi. Non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventarne complici”. Infine, parlando di don Diana, Mattarella ha detto che “Don Peppino era un uomo coraggioso, un pastore esemplare, un figlio della sua terra, un eroe dei nostri tempi, che ha pagato il prezzo più alto, quello della propria vita, per aver denunciato il cancro della camorra e per aver invitato le coscienze alla ribellione”.

“Don Diana aveva capito – ha proseguito -, nella sua esperienza quotidiana, che la criminalità organizzata è una presenza che uccide persone, distrugge speranze, alimenta la paura, semina odio e ruba il futuro dei giovani”.

Conte incalza Schlein anche sull’Ucraina, col Pd è competizione

Conte incalza Schlein anche sull’Ucraina, col Pd è competizione

Borghi: “Segretaria chiara”. Un parlamentare: leader M5s sbaglia

Roma, 20 mar. (askanews) – Dopo il salario minimo, l’Ucraina: Giuseppe Conte non si rassegna ad un Pd rivitalizzato che, stando ai sondaggi, recupera i voti andati ai 5 stelle nei mesi scorsi, l’ex premier prova ad incalzare Elly Schlein su tutti i temi più “caldi” per l’elettorato di sinistra. Anche oggi, parlando ad una iniziativa della Luiss, il leader M5s ha voluto rimarcare che quella per il salario minimo è “una battaglia che facciamo da dieci anni, una battaglia che ci ha trovato isolati” e “solo recentemente” si sono aggiunti Pd e sindacato. Ma l’affondo vero è arrivato sulle armi a Kiev quando, rispondendo alle domande dei cronisti, ha detto di sperare che anche il Pd si decida a dire no a nuovi invii: “Armi all’Ucraina? Abbiamo già dato. Mi auguro che il Pd possa, anche col nuovo vertice, fare questa scelta in questa direzione che noi abbiamo già intrapreso”. Una competizione che in casa Pd viene monitorata con attenzione, perché molti di coloro che hanno votato per la nuova segretaria confidavano in un cambio di rotta anche sull’Ucraina.
Uno dei parlamentari che hanno sostenuto la Schlein prova a minimizzare: “Non credo che a Conte convenga questa strada. La ‘luna di miele’ della Schlein non si esaurisce certo perché lui presenta una mozione…”. Sembra però più un auspicio che una convinzione. Il “Conte rosso” dà fastidio, perché appunto può mettere in qualche difficoltà la nuova segretaria con quella parte di sinistra che nei mesi scorsi era ‘migrata’ verso M5s e che ora è tornata a preferire il Pd nella convinzione che la nuova segretaria imprimerà una svolta netta al partito. Cosa che, effettivamente, è accaduta nelle prime settimane, con un’opposizione molto ferma, dura, su temi come l’antifascismo, i migranti e, appunto, il salario minimo.
L’Ucraina però è una questione più complicata. Se sugli altri argomenti è abbastanza facile tenere insieme tutto il Pd, sulla guerra le cose cambiano. Enrico Borghi, uno dei più filo-atlantisti del partito, è contento della linea tenuta dalla segretaria e si dice certo che le mosse di Conte non le faranno cambiare posizione: “Non credo ci saranno problemi. Atteggiamento di Elly Schlein molto coerente con quanto detto fin qui dal Pd: prosecuzione degli aiuti all’Ucraina per la resistenza e contemporaneamente concretizzazione di un processo per un negoziato di pace, che ha bisogno di un rafforzamento del ruolo europeo. Noi stiamo dando prova di responsabilità e volontà di lavorare a soluzioni concrete, Conte prosegue in una attività tutta ‘interna corporis’ al nostro paese, totalmente velleitaria e priva di sbocco concreto”.
Ma se Borghi è soddisfatto vuol dire che molto meno lo sarà chi sperava che la Schlein invertisse la rotta intrapresa da Enrico Letta. E infatti nelle parole del parlamentare della sinistra Pd qualche fastidio si coglie: “Se noi e M5s iniziamo a rincorrerci finiamo per fare solo un favore alla Meloni”. La speranza è che il leader M5s scelga un altro profilo, complementare a quello del Pd, per potere insieme, alleati, sfidare la destra: “Diciamo la verità – prosegue – Conte non è un paladino della sinistra: smetta di fare la competizione su pacifismo, lavoro e via dicendo… La sinistra non è nel loro dna. Sarebbe più utile se tornasse a presidiare quell’area arrabbiata delle origini”.
Si vedrà se l’ex premier seguirà questi ‘consigli’, ovviamente interessati. Tra un anno ci sono le europee e la Schlein ha tutta l’intenzione di uscire da quella prova con un Pd saldamente primo partito dell’opposizione. Dalle prime reazioni, non sembra che Conte si rassegni fin d’ora a giocare un ruolo da comprimario, lasciando ai democratici la guida del “cosiddetto campo progressista”, come lo ha definito oggi alla Luiss.