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Meloni al summit sull’intelligenza artificiale a Londra per ribadire la necessità di una governance globale

Meloni al summit sull’intelligenza artificiale a Londra per ribadire la necessità di una governance globaleLondra, 2 nov. (askanews) – L’Intelligenza artificiale porta con sé grandi “opportunità” ma anche notevoli “rischi” e per questo serve un sistema di “governance globale”. E’ questo il messaggio che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ribadirà oggi all’”AI Safety Summit” in programma a Bletchley Park, a circa 80 chilometri da Londra.

Il summit organizzato dal premier britannico Rishi Sunak, iniziato ieri, si svolge in un luogo simbolo dell’informatica moderna. Qui, nel corso della Seconda guerra mondiale, aveva sede il progetto guidato dal matematico Alan Turing che portò alla realizzazione della macchina per decrittare il sistema Enigma di cifratura dei messaggi, usato dalla Germania nazista. Al vertice sono invitati un gruppo selezionato di nazioni, organizzazioni internazionali, aziende leader nel settore, esperti accademici e della società civile. Ieri, per l’Italia, è intervenuto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. La giornata di oggi è riservata al confronto e alla discussione tra i leader delle nazioni invitate e i lavori si articoleranno in due sessioni, entrambe a porte chiuse. Nella prima sessione, i leader si confronteranno sulla visione da adottare nei prossimi cinque anni, sulle priorità legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e sulle modalità attraverso le quali articolare la collaborazione internazionale sulla materia, con l’obiettivo di analizzare le opportunità e i rischi potenziali da questa nuova tecnologia. Nella seconda sessione, si confronteranno con i rappresentanti delle grandi aziende del digitale, dell’industria, della società civile e degli esperti del settore sulle modalità pratiche e operative di uno sviluppo sicuro e attento ai sistemi economici e sociali dell’IA. Il summit ambisce a gettare le basi per orientare l’agenda internazionale e avviare un processo di collaborazione per aumentare la sicurezza delle IA e sviluppare standard a sostegno della governance. In occasione del vertice, il Regno Unito proporrà alle nazioni invitate di realizzare insieme un Rapporto sullo stato della scienza per comprendere le capacità e i rischi dell’IA. Il rapporto sarà elaborato da un gruppo di accademici esperti indicati dalle nazioni e sarà presentato da Yoshua Bengio, uno dei principali esperti mondiali sull’intelligenza artificiale. Al termine del summit è prevista la pubblicazione di una Dichiarazione congiunta.

Meloni considera l’intelligenza artificiale una delle principali sfide dell’agenda internazionale e sarà infatti uno dei temi al centro del G7 italiano. Anche in occasione del suo intervento alle Nazioni Unite la premier aveva sottolineato l’urgenza di “meccanismi di governance globale”, “capaci di assicurare che queste tecnologie rispettino barriere etiche” e “che l’evoluzione della tecnologia rimanga al servizio dell’uomo e non viceversa”. Per Meloni la priorità è “dare applicazione pratica al concetto di algoretica, ovvero dare un’etica agli algoritmi”. In più occasioni la presidente del Consiglio ha ribadito come l’intelligenza artificiale e le sue innumerevoli applicazioni offrano straordinarie opportunità alle nostre società ma anche “enormi rischi”. Questo impone alle nazioni, come ricordato nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, il massimo impegno per “non commettere l’errore di considerare questo dominio una sorta di zona franca senza regole”.á In occasione del vertice, quindi, Meloni evidenzierà come non ci sia altra scelta se non quella di lavorare a un quadro normativo globale su questo tema.

Telefonata-tranello a Meloni: su siti russi la “stanchezza da guerra”

Telefonata-tranello a Meloni: su siti russi la “stanchezza da guerra”Roma, 2 nov. (askanews) – La stampa e i siti russi si interessano alla telefonata-tranello alla premier Giorgia Meloni fatta dai comici Vova e Lexus, al secolo Vladimir Kuznetsov e Alexey Stolyarov, autori di una serie di conversazioni rubate a politici e figure di spicco internazionali. Diversi media – dal quotidiano Izvestia al governativo Rossiiskaja Gazeta – mettono in primo piano le dichiarazioni della presidente del Consiglio sulla “stanchezza” per la guerra in Ucraina che circola in Europa. Ampiamente ripreso un lancio di Ria Novosti che riporta i commenti del leader M5S Giuseppe Conte sullo stesso passaggio. Stamattina il quotidiano Rbk titola: “La Presidenza del Consiglio italiano ha individuato il responsabile dello scherzo telefonico proveniente dalla Russia”, riprendendo la stampa italiana per argomentare che la responsabilità della conversazione con il finto politico africano sarebbe ricondotta da Palazzo Chigi al consigliere diplomatico Francesco Talo.

Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov, che prima di Meloni hanno preso di mira il premier spagnolo Pedro Sanchez, l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, ma anche Elton John, si sono presentati come rappresentanti dell’Unione africana, riuscendo a parlare al telefono con la presidente del Consiglio. Il fatto risale al 18 settembre ma è emerso ieri. Nella conversazione con i due comici – che negano di lavorare per i servizi russi o il Cremlino, malgrado i loro scherzi telefonici siano collegati agli interessi di politica estera russa – Meloni parla della guerra in Ucraina, evocando sue idee per arrivare a una via d’uscita, che saranno messe sul piatto al momento opportuno. La premier si interessa anche al golpe in Niger, chiedendo ai finto alti diplomatici africani se si sia trattato di un’azione mirata contro la Francia. E critica l’Ue per l’inazione sul problema dei migranti.

Da Palazzo Chigi l’ufficio del consigliere diplomatico ha espresso rammarico per ” essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni”. Da Mosca l’unico commento vicino all’ufficialità è arrivato ieri dalla portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, che sul suo canale Telegram non presta attenzione alle parole di Meloni sulla “stanchezza” e la necessità di trovare una via d’uscita al conflitto in Ucraina, ma si scaglia contro il passaggio in cui la premier italiana commenta l’elevazione ad eroe di Stepan Bandera, nazionalista ucraino, collaborazionista durante la Seconda guerra mondiale. “Penso che stiano facendo quello che dovrebbero fare ed è giusto che noi cerchiamo di aiutarli”, dice Meloni. Per Zakharova, “o siamo di fronte all’eterno problema dei politici occidentali, una cattiva istruzione, oppure si tratta di nazionalismo”.

Altri siti russi ricordano come di recente Vova e Lexus abbiano tratto in inganno, sempre spacciandosi per politici africani, anche il ministro degli Esteri olandese Rasmussen, che ha condiviso commenti su “incontri riservati” sul conflitto in Ucraina, sostenendo che dato il quadro nel teatro bellico il presidente ucraino Zelensky dovrà presto correggere la sua posizione di assoluta indisponibilità a trattare con la Russia.

Manovra, La Russa: divieto di emendamenti neanche ipotizzabile

Manovra, La Russa: divieto di emendamenti neanche ipotizzabileRoma, 31 ott. (askanews) – “Neanche è ipotizzabile che vi sia un divieto di emendamenti e non mi pare per la verità che sia stato neanche lontanamente ipotizzato per quanto attiene le forze non di maggioranza”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, replicando ad un intervento in aula di Andrea Giorgis(Pd) .

“Le forze di maggioranza saranno in grado di valutare autonomamente, e se presenteranno emendamenti li potranno presentare, la segnalazione tutta politica e fuori dall’Aula che può venire dal governo – ha aggiunto – Si tratta di una valutazione extra regolamento. Ma il regolamento prevede che tutti possano presentare emendamenti”. “Nessuno che io sappia ha mai ipotizzato di limitare il diritto dell’opposizione ad utilizzare tutte le norme del regolamento” ha proseguito La Russa – La maggioranza si regolerà come vorrà e sicuramente io sarò rispettoso anche nei confronti della maggioranza ove ritenesse di utilizzare tutte le armi che il regolamento consente per modificare la legge di bilancio”.

Sgarbi, Antitrust avvia istruttoria dopo segnalazione Sangiuliano

Sgarbi, Antitrust avvia istruttoria dopo segnalazione SangiulianoMilano, 31 ott. (askanews) – L’Antitrust ha avviato una istruttoria nei confronti del sottosegretario di Stato alla Cultura, Vittorio Sgarbi, dopo una segnalazione del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Lo si legge in una nota. L’Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio anche ai sensi dell’articolo 6 della legge 215 del 2004 e dell’articolo 8 del Regolamento sul conflitto di interessi, “per possibili condotte illecite in violazione di quanto previsto dalla legge n. 215/2004 in materia di attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo”.

Nel provvedimento dell’Antistrust si legge che il responsabile del procedimento è Maria Grazia Montanari e che il procedimento deve concludersi entro il 15 febbraio 2024.

Manovra, Pd a Landini: presto incontro con Cgil

Manovra, Pd a Landini: presto incontro con CgilRoma, 31 ott. (askanews) – Il Pd dice sì alla Cgil che oggi ha chiesto un incontro a tutti i gruppi parlamentari sulla manovra. In una nota congiunta i capigruppo di Camera e Senato Chiara Braga e Francesco Boccia affermano: “I gruppi del Pd del Senato e della Camera accolgono con favore l’invito a un confronto richiesto oggi dalla Cgil sui temi della manovra economica”.

“Condividiamo infatti – spiegano – la necessità fatta presente dal segretario generale Landini di politiche attente e mirate per affrontare la situazione straordinaria che il Paese dovrà affrontare nei prossimi mesi. Consideriamo l’incontro col sindacato, che organizzeremo a breve, di assoluta importanza come contributo per mettere a punto la nostra iniziativa parlamentare sull’esame della legge di bilancio”. Concludono Boccia e Braga: “Come Gruppi democratici, abbiamo avviato in queste ore proprio a questo scopo una serie di audizioni con realtà economiche e sociali particolarmente colpite dalla crisi con le quali resteremo in stretto contatto durante la battaglia che condurremo in Parlamento per correggere delle misure che giudichiamo inique, sbagliate e non all’altezza delle sfide del futuro”.

Manovra,Schlein: il Pd ci mette l’ascolto che dal governo è mancato

Manovra,Schlein: il Pd ci mette l’ascolto che dal governo è mancatoRoma, 31 ott. (askanews) – “Sentiremo nel pomeriggio alcune importanti vertenze sindacali, la Magneti Marelli, la La Perla, il terzo settore e il mondo dell’associazionismo enormemente preoccupato dai tagli di questo governo che dopo aver colpito i più poveri cancellando il reddito di cittadinanza se la prende anche con le persone con disabilità”.

“Il Pd ci sta mettendo l’ascolto che è mancato da parte del governo – ha rilanciato – e questo costruirà le nostre proposte emendative che porteremo avanti per batterci contro i tagli alla sanità pubblica, fanno i giochi di prestigio con i numeri, ma la verità è che stanno tagliando. Non si può pensare che per ridurre le liste di attesa si deve far lavorare di più il personale esistente che già rischia il burn out”.

Il messaggio di Mattarella: dobbiamo mettere i giovani nelle condizioni di costruire il proprio futuro

Il messaggio di Mattarella: dobbiamo mettere i giovani nelle condizioni di costruire il proprio futuroRoma, 31 ott. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi un messaggio nel quale osserva che “consapevolezza, coinvolgimento e partecipazione delle giovani generazioni: queste le finalità che la legge assegna alla Giornata nazionale “Giovani e Memoria”, istituita in ideale collegamento con l’anniversario celebrato il 27 gennaio di ogni anno, data della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz”.

“Nel 75° anniversario della Costituzione significa riflettere sui valori che ispirano la vita della nostra comunità dopo la riconquista della libertà e la scelta di dar vita alla Repubblica. Istituzioni, società civile e cittadini condividono la responsabilità di diffondere una cultura civica della convivenza che sappia valorizzare i principi definiti nella Prima parte della nostra Carta fondamentale che affermano la dignità e l’eguaglianza di ogni persona di fronte alla legge”, sottolinea Mattarella. “La Costituzione è la cornice entro cui si sviluppa la vita del Paese, nel succedersi delle esperienze delle generazioni a confronto con i cambiamenti culturali, economici e politici. Essenziali, a questo scopo, la sollecitazione e il sostegno all’impegno di chi, come i giovani, deve essere messo nelle condizioni di costruire il proprio futuro, partecipando alle diverse attività che il pluralismo associativo pone a disposizione per crescere da cittadini consapevoli dei diritti e dei doveri derivanti dall’appartenenza alla Repubblica”, conclude il presidente.

M.O., Meloni sente premier Iraq: evitare allargamento conflitto

M.O., Meloni sente premier Iraq: evitare allargamento conflittoMilano, 30 ott. (askanews) – La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “continua a tenersi in stretto contatto con i principali capi di Stato e di Governo delle Nazioni alleate e con i leader dei Paesi più coinvolti dalla profonda crisi in corso nella regione mediorientale. Oggi pomeriggio il Presidente del Consiglio ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro dell’Iraq, Mohammed Al Sudani”. Lo riferisce una nota di palazzo Chigi.

Nel corso del colloquio, la presidente Meloni “si è congratulata con il suo interlocutore per i risultati raggiunti nel suo primo anno di governo che hanno portato ad una rafforzata stabilità dell’Iraq. Nell’approfondito scambio di vedute – prosegue la nota – sono stati affrontati gli ultimi sviluppi della crisi a Gaza ed il Presidente del Consiglio ha riaffermato la volontà dell’Italia di contribuire alla sicurezza della regione coinvolgendo tutti gli attori interessati affinché si eviti un’estensione del conflitto. Il conflitto non deve assolutamente allargarsi al resto della regione e l’Iraq, ha affermato Meloni, riveste un ruolo cruciale in questo contesto”. La conversazione è stata quindi l’occasione per ribadire la posizione dell’Italia e in particolare “la necessità di un immediato rilascio degli ostaggi e la creazione di pause umanitarie a sostegno della popolazione civile a Gaza”. In tale contesto la Presidente del Consiglio ha informato il suo interlocutore sugli aiuti umanitari italiani giunti oggi via Egitto a favore della popolazione civile di Gaza.

I due leader, prosegue la nota di palazzo Chigi, “hanno sottolineato l’importanza di mantenere un coordinamento sull’evolversi della crisi nelle prossime settimane e hanno anche convenuto sulla necessità di continuare a consolidare il lavoro portato avanti negli scorsi mesi per il rilancio delle relazioni bilaterali, approfondendo il partenariato in tutti i settori”.

Meloni chiude manovra e premierato: ora avanti veloci e uniti

Meloni chiude manovra e premierato: ora avanti veloci e unitiRoma, 30 ott. (askanews) – Due ‘round’, in totale un paio d’ore, per chiudere i giochi sulla manovra e sulla riforma del premierato, che andrà venerdì prossimo in Consiglio dei ministri.

Dopo le tensioni della scorsa settimana, con la premier che è dovuta intervenire da Bruxelles per fermare la norma sull’accesso diretto ai conti correnti, Giorgia Meloni ha riunito oggi a Palazzo Chigi i leader della maggioranza. Dopo il Consiglio dei ministri, sono iniziati i due vertici. Nel primo, dedicato alla legge di bilancio, erano presenti i ministri e vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro Giancarlo Giorgetti, il viceministro Maurizio Leo, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, Lorenzo Cesa (Udc) e Maurizio Lupi (Noi Moderati). Nel secondo Giorgetti e Leo hanno fatto posto ai ministri Elisabetta Casellati e Luca Ciriani per discutere del premierato. Sulla manovra Palazzo Chigi parla di “grande compattezza e determinazione” per una finanziaria “improntata alla serietà e alla solidità dei conti”. Tanto Meloni quanto Giorgetti – secondo quanto riferito – in apertura di riunione hanno sottolineato che è stato fatto il possibile nella situazione e con le risorse date. Risolta la questione della quota 104 delle pensioni (sgradita alla Lega) con il ritorno a 103, ma con penalizzazioni, Forza Italia ha posto il tema dell’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26%. Il compromesso trovato è che l’incremento non riguarderà il primo appartamento locato, ma scatterà solo a partire dal secondo. In più gli azzurri hanno ottenuto l’istituzione del Codice di Identificazione Nazionale (Cin), da utilizzare obbligatoriamente per gli affitti brevi e per le offerte tramite le piattaforme informatiche. “Sulla manovra si è risolto nel modo migliore”, ha commentato Tajani. Resta però aperto un altro ‘nodo’ sollevato da Forza Italia che è quello del finanziamento della Rai dopo il taglio del canone da 90 a 70 euro. Su questo il governo si è riservato un approfondimento. Meloni, intervenendo nel corso della riunione, secondo quanto si apprende, ha invitato a procedere con spirito di “unità”, dunque evitando di sollevare polemiche. Allo stesso tempo, per la premier, occorre agire con “velocità” e in modo “ordinato”. Per questo è stato ribadito lo stop agli emendamenti di maggioranza, una richiesta – quella che era stata avanzata dalla premier – che aveva fatto sollevare le opposizioni ma anche storcere il naso in maggioranza. A questo proposito la premier ha voluto rassicurare i partiti, garantendo che il governo terrà conto con “grande attenzione” del dibattito e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione, pronto a far approvare nel testo finale anche alcune eventuali indicazioni parlamentari. Il testo arriverà entro le prossime ore al Senato, dove è già stata convocata per domani la prima seduta della Commissione.

Via libera della maggioranza con “piena condivisione” anche alla riforma costituzionale per l’introduzione del premierato. Il testo prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio e un meccanismo anti-ribaltoni. In caso di cessazione dalla carica del premier, secondo quanto prevede la bozza, il presidente della Repubblica potrà conferire l’incarico di formare il governo allo stesso presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento al presidente eletto, che dovrà avere la fiducia senza un cambio di maggioranza. Il presidente della Repubblica mantiene anche il potere di nominare i ministri, dietro indicazione del premier, mentre è prevista l’abolizione del potere di nominare senatori a vita. “Niente governi tecnici, ribaltoni, cambi di maggioranze e partiti al governo, niente nomine di nuovi senatori a vita. Il voto degli italiani conterà finalmente di più”, commenta Salvini che domani riunisce il Consiglio federale della Lega. Dopo il Cdm di venerdì l’iter della riforma partirà dalla Camera: la raccomandazione della premier è stata quella di stringere i tempi per arrivare all’ok in prima lettura a Montecitorio prima delle elezioni europee.

Meloni chiude su manovra e premierato: ora avanti veloci e uniti

Meloni chiude su manovra e premierato: ora avanti veloci e unitiRoma, 30 ott. (askanews) – Due ‘round’, in totale un paio d’ore, per chiudere i giochi sulla manovra e sulla riforma del premierato, che andrà venerdì prossimo in Consiglio dei ministri.

Dopo le tensioni della scorsa settimana, con la premier che è dovuta intervenire da Bruxelles per fermare la norma sull’accesso diretto ai conti correnti, Giorgia Meloni ha riunito oggi a Palazzo Chigi i leader della maggioranza. Dopo il Consiglio dei ministri, sono iniziati i due vertici. Nel primo, dedicato alla legge di bilancio, erano presenti i ministri e vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro Giancarlo Giorgetti, il viceministro Maurizio Leo, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, Lorenzo Cesa (Udc) e Maurizio Lupi (Noi Moderati). Nel secondo Giorgetti e Leo hanno fatto posto ai ministri Elisabetta Casellati e Luca Ciriani per discutere del premierato. Sulla manovra Palazzo Chigi parla di “grande compattezza e determinazione” per una finanziaria “improntata alla serietà e alla solidità dei conti”. Tanto Meloni quanto Giorgetti – secondo quanto riferito – in apertura di riunione hanno sottolineato che è stato fatto il possibile nella situazione e con le risorse date. Risolta la questione della quota 104 delle pensioni (sgradita alla Lega) con il ritorno a 103, ma con penalizzazioni, Forza Italia ha posto il tema dell’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26%. Il compromesso trovato è che l’incremento non riguarderà il primo appartamento locato, ma scatterà solo a partire dal secondo. In più gli azzurri hanno ottenuto l’istituzione del Codice di Identificazione Nazionale (Cin), da utilizzare obbligatoriamente per gli affitti brevi e per le offerte tramite le piattaforme informatiche. “Sulla manovra si è risolto nel modo migliore”, ha commentato Tajani. Resta però aperto un altro ‘nodo’ sollevato da Forza Italia che è quello del finanziamento della Rai dopo il taglio del canone da 90 a 70 euro. Su questo il governo si è riservato un approfondimento. Meloni, intervenendo nel corso della riunione, secondo quanto si apprende, ha invitato a procedere con spirito di “unità”, dunque evitando di sollevare polemiche. Allo stesso tempo, per la premier, occorre agire con “velocità” e in modo “ordinato”. Per questo è stato ribadito lo stop agli emendamenti di maggioranza, una richiesta – quella che era stata avanzata dalla premier – che aveva fatto sollevare le opposizioni ma anche storcere il naso in maggioranza. A questo proposito la premier ha voluto rassicurare i partiti, garantendo che il governo terrà conto con “grande attenzione” del dibattito e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione, pronto a far approvare nel testo finale anche alcune eventuali indicazioni parlamentari. Il testo arriverà entro le prossime ore al Senato, dove è già stata convocata per domani la prima seduta della Commissione.

Via libera della maggioranza con “piena condivisione” anche alla riforma costituzionale per l’introduzione del premierato. Il testo prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio e un meccanismo anti-ribaltoni. In caso di cessazione dalla carica del premier, secondo quanto prevede la bozza, il presidente della Repubblica potrà conferire l’incarico di formare il governo allo stesso presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento al presidente eletto, che dovrà avere la fiducia senza un cambio di maggioranza. Il presidente della Repubblica mantiene anche il potere di nominare i ministri, dietro indicazione del premier, mentre è prevista l’abolizione del potere di nominare senatori a vita. “Niente governi tecnici, ribaltoni, cambi di maggioranze e partiti al governo, niente nomine di nuovi senatori a vita. Il voto degli italiani conterà finalmente di più”, commenta Salvini che domani riunisce il Consiglio federale della Lega. Dopo il Cdm di venerdì l’iter della riforma partirà dalla Camera: la raccomandazione della premier è stata quella di stringere i tempi per arrivare all’ok in prima lettura a Montecitorio prima delle elezioni europee.