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Meloni: non ci sono “problemi” con Salvini e Tajani, né con Mediaset

Meloni: non ci sono “problemi” con Salvini e Tajani, né con MediasetBruxelles, 27 ott. (askanews) – Non ci sono “problemi” tra Giorgia Meloni e i suoi vice Matteo Salvini e Antonio Tajani. Lo ha detto la stessa premier parlando con i giornalisti a Bruxelles. “Ogni mattina – ha aggiunto – sento Tajani e Salvini e ci divertiamo molto a leggere la rassegna stampa”. “Non ho fatto nessuna sfuriata contro Salvini ieri”, ha aggiunto. In realtà, assicura, “c’è un clima più sereno di quello che leggo e lo dimostreranno i fatti perché quando dobbiamo decidere, decidiamo e andiamo avanti”.

E “nelle prossime ore la manovra sarà inviata in Parlamento, siamo in dirittura d’arrivo”. In particolare, sulla manovra “sconsiglio di rincorrere le bozze perchè sono molte. Noi stiamo lavorando bene, in una situazione molto difficile in termini di risorse disponibili, non si sono problemi particolari da superare. Il nostro obiettivo è cercare di dare un segnale di compattezza, confermare la compattezza, approvandola, compatibilmente con il dibattito parlamentare, in tempi rapidi”. Nessun problema anche con Mediaset: quello tra governo e Mediaset “è un rapporto tra il governo e una grande azienda italiana. Io penso che una cosa sia raccontare i problemi un’altra cosa è crearli: non ci sono problemi, non ci sono problemi nella maggioranza, non ci sono problemi con Mediaset”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo a Bruxelles. Affrontato anche il caso del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi: “Il ministro Sangiuliano ha attivato l’Antitrust, aspettiamo le risposte dell’Antitrust e poi valuteremo nel merito”.

Mes, Meloni: è secondario rispetto al Patto di stabilità

Mes, Meloni: è secondario rispetto al Patto di stabilitàBruxelles, 27 ott. (askanews) – Il Mes “io credo che sia secondario rispetto alla prima trattativa che è quella sul Patto di stabilità”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Bruxelles.

“Noi – ha aggiunto – dobbiamo stare alla posizione che la maggioranza e io abbiamo già espresso: non si può affrontare il tema di uno strumento se non si conosce la sua cornice. Il problema del Mes è che è uno strumento che richiama ai vecchi vincoli del Patto stabilità e stiamo facendo una trattativa sul nuovo Patto. Se approvassimo un trattato che riporta ai vecchi vincoli non faremmo una cosa utile per una trattativa che stiamo conducendo. Non è utile da parte di nessuno, neanche di chi sostiene anche l’accesso, porre questa questione adesso. Perchè non se ne può discutere senza conoscere il quadro. Quando abbiamo chiaro il quadro siamo in grado di fare le valutazioni più pertinenti”. Il Mes – ha concluso – è “uno strumento che, mentre tutti facciamo i salti mortali per trovare 100mila euro, mobilizza miliardi di euro che difficilmente saranno utilizzati perchè c’è un ‘effetto stigma’ che rende difficile utilizzare le risorse. C’è un dibattito su come si possa lavorare meglio su quelle risorse”.

Manovra, nella nuova versione saltano quota 104 e il pignoramento telematico sui conti correnti

Manovra, nella nuova versione saltano quota 104 e il pignoramento telematico sui conti correntiRoma, 27 ott. (askanews) – Saltano le misure per velocizzare il pignoramento telematico sui conti correnti per la riscossione delle cartelle esattoriali non pagate.

In una nuova bozza della legge di bilancio, datata 26 ottobre, le norme per la velocizzazione del pignoramento vengono sostituite dalla possibilità per l’agente della riscossione di “avvalersi, prima di avviare l’azione di recupero coattivo, di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici, per l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie al predetto fine, da chiunque detenute”. Le modalità di accesso a queste informazione, prosegue la misura, “sono definite con uno o più decreti del Ministero dell’economia e delle finanze, nel rispetto dello Statuto dei diritti del contribuente” sentito anche il Garante per la protezione dei dati personali “ai fini dell’adozione di idonee misure di garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati”. Confermato invece, nella nuova versione della legge di bilancio, l’aumento della cedolare sugli affitti brevi dal 21% al 26%. Inoltre, nell’ultima bozza del ddl di bilancio, salta quota 104 per accedere al pensionamento anticipato. Per il 2024 resta in vigore quota 103, ossia 41 anni di contributi e 62 di età anagrafica, ma con una stretta sul trattamento economico che sarà calcolato esclusivamente con il sistema contributivo fino a quando non si raggiungono i requisiti per la pensione di vecchiaia e comunque non può superare quattro volte il trattamento minimo, ossia circa 2.240 euro lordi al mese.

Manovra, Conte: approvata in un’ora? Dopo 11 giorni ancora non c’è

Manovra, Conte: approvata in un’ora? Dopo 11 giorni ancora non c’èRoma, 27 ott. (askanews) – “‘La legge di bilancio è stata approvata in poco più di un’ora a dimostrazione dell’unità di vedute della maggioranza che sostiene il Governo’. L’ultima bugia di Giorgia Meloni, il 16 ottobre scorso dopo il Consiglio dei ministri. Poi 1 ora si è trasformata in 11 giorni e il testo della Manovra non c’è ancora, la maggioranza è a pezzi, litiga su ogni misura”. Lo ha scritto sui suoi canali social il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

“Le scelte del Governo – ha aggiunto – prima di arrivare in Parlamento sono finite sui giornali. Sulle pensioni anche Fornero ha ammesso ieri che Meloni e Salvini sono ‘più duri’ di lei con i lavoratori. E poi c’è il giallo della misura per mettere le mani dell’Agenzia delle entrate direttamente dentro i conti correnti degli italiani, riducendo le possibilità dei contribuenti di difendersi su richieste del fisco anche se contestate. Dopo due giorni di silenzi, Meloni ha dovuto fare retromarcia su questa misura per le polemiche interne ed esterne al suo Governo. Perché non ha parlato prima? Diciamocelo: il Governo ci ha provato, ma gli è andata male. Se vogliono fare qualcosa di serio sulle tasse mettano in campo vere misure antievasione, recuperiamo il sommerso e così abbassiamo le tasse a tutti, anziché permettere a pochi di andare in giro con 5mila euro in contanti in una valigia fischiettando mentre gli altri vengono vessati”. A giudizio dell’ex premier “in questo patetico gioco dell’oca sulla manovra, Meloni e soci lanciano i dadi, scherzando con la vita delle persone, portando avanti un indecoroso balletto sulla pelle e sulle ansie dei cittadini. L’unica certezza al momento è che, dopo la benzina, aumenteranno le tasse sui prodotti per donne, bambini, addirittura sulla casa. Senza aggiungere 1 euro nelle buste paga dei lavoratori. Meloni è ormai ‘Lady Tax’, il suo è il Governo delle tasse”, ha concluso Conte.

Manovra, Iv scrive a Mattarella: è stata modificata, deve tornare in Cdm

Manovra, Iv scrive a Mattarella: è stata modificata, deve tornare in CdmMilano, 27 ott. (askanews) – Dopo l’approvazione nel Consiglio dei Ministri del 16 ottobre la manovra è stata modificata “non solo formalmente”, in particolare con l’eliminazione della norma sui prelievi forzosi dal conto corrente. Dunque serve un nuovo passagio in Cdm. È quanto chiedono i parlamentari di Italia Viva con una lettera al Capo dello Stato Sergio Mattarella in cui denunciano il modo in cui il Governo sta affrontando la stesura della legge di bilancio, “che definire istituzionalmente indecente è riduttivo”.

Scrivono i parlamentari: “Signor Presidente, abbiamo appreso che il Consiglio dei Ministri si è riunito lo scorso 16 ottobre 2023 e ha approvato il disegno di legge di bilancio. Così almeno ha assicurato la Presidente del Consiglio dei Ministri che ha illustrato alla stampa le linee guida del documento, senza peraltro rispondere alle domande dei giornalisti perché impegnata in un appuntamento internazionale. Noi immaginavamo che il testo fosse stato approvato ma da quello che apprendiamo dalla stampa ci sono ancora delle modifiche in corso, modifiche non formali”. In particolare “ieri Fratelli d’Italia ha ufficialmente comunicato che la Presidente Meloni ha eliminato una norma (quella sul prelievo nei conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate) che era presente nel testo approvato”. “Signor Presidente – proseguono i parlamentari di Iv – non abbiamo bisogno di motivare alla Sua qualificata attenzione che siamo fuori da ogni forma di rispetto istituzionale e persino di legalità. Il coordinamento formale che tradizionalmente avviene dopo il Consiglio dei Ministri non può spingersi al punto da cambiare, modificare, eliminare norme che il Consiglio dei Ministri ha già approvato. Qui siamo in presenza di tutt’altra fattispecie: la Presidente ha eliminato sua sponte delle norme che il Consiglio ha approvato. È diritto della Presidente del Consiglio proporre qualsivoglia modifica prima che il testo arrivi alla Sua attenzione, signor Presidente, ma questo deve passare da una nuova formale approvazione del Consiglio dei Ministri”.

“Non stiamo ponendo una questione formale”, precisano i parlamentari di Iv, Il Centro, Renew Europe: “La Presidente Meloni e il Ministro Salvini hanno comunicato che non consentiranno alle proprie formazioni politiche di fare emendamenti e che la manovra deliberata da Palazzo Chigi dovrà pubblicarsi in Gazzetta Ufficiale esattamente come il Governo l’ha scritta. Si tratta di un messaggio grave che intendiamo contestare in Aula in sede di dibattito. A prescindere dall’ulteriore svilimento del Parlamento, che non riesce a fare un’articolata doppia lettura ormai da anni (da quando cioè con il Governo Conte si è affermato un monocameralismo di fatto su cui Ella stessa ha fatto sentire la Sua voce), il punto istituzionale è che abbiamo il diritto di avere un testo che sia approvato dai Ministri in sede formale e non modificato dalla Presidente del Consiglio con un tweet. Rispettiamo almeno le forme, Signor Presidente, perché altrimenti la crisi della democrazia italiana sarà irrecuperabile”. Dunque, concludono, “la invitiamo a svolgere le verifiche che Ella riterrà opportune e esercitare il suo alto magistero nel senso di consentire l’invio al Parlamento di un testo formalmente ineccepibile. Ove non vi fosse un nuovo passaggio dal Consiglio dei Ministri a nostro avviso saremmo in presenza di una gravissima violazione costituzionale e parlamentare”.

Dl Caivano, Lega: Pd mistifica la realtà, 90 Sì più che sufficienti

Dl Caivano, Lega: Pd mistifica la realtà, 90 Sì più che sufficientiMilano, 27 ott. (askanews) – “Mistificazioni della realtà. Chi parla di maggioranza risicata al Senato sul voto di fiducia al decreto Caivano non conosce il regolamento o è in malafede”. Così in una nota il senatore Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama, replicando al pari ruolo del POd Francesco Boccia che aveva sottolineato come ‘quota 90’ fosse la soglia più bassa registrata dalla maggioranza su una fiducia.

“Il numero legale era 84, 90 voti favorevoli sono più che sufficienti”, ribatte Romeo. “Oltretutto i senatori delle opposizioni riunite erano solo in 45: davvero un ‘campo larghissimo’. Ormai chi non sa più cosa dire si inventa polemiche sul nulla”.

Dl Caivano, Boccia: 90 voti, fiducia più bassa della legislatura

Dl Caivano, Boccia: 90 voti, fiducia più bassa della legislaturaRoma, 27 ott. (askanews) – “Oggi abbiamo avuto la riprova delle pessime condizioni in cui ‘sopravvive’ la maggioranza che sostiene il governo Meloni. 90 voti è il risultato più basso delle 12 fiduce ottenute da questa maggioranza in Senato. 90 voti ottenuti costringendo anche molti dei loro ministri a votare. Siamo di fronte ad una maggioranza che, in vista della manovra fantasma, è in grande affanno”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia commenta, in una nota, il voto di fiducia a palazzo Madama sul Dl Caivano.

Forza Italia, Fascina: sofferenza indescrivibile la perdita del mio amato Silvio, ma tornerò in Parlamento

Forza Italia, Fascina: sofferenza indescrivibile la perdita del mio amato Silvio, ma tornerò in ParlamentoRoma, 27 ott. (askanews) – Marta Fascina nei prossimi giorni tornerà alla Camera. Lo ha annunciato lei stessa a Bruno Vespa in un’ampia intervista per il libro ‘Il rancore e la speranza’ in uscita in novembre da Mondadori-Rai libri.

“Sono un deputato alla seconda legislatura. Come ho sempre detto – ricorda la compagna di Berlusconi – seguo e faccio politica fin da adolescente. Continuerò a svolgere il mandato parlamentare che mi hanno conferito i cittadini; la mia assenza è stata motivata da una sofferenza indescrivibile”. Che ruolo le piacerebbe assumere in Forza Italia?, chiede Vespa.”Non ho mai chiesto né aspirato ad incarichi di partito. Dunque no, al momento, non immagino particolari ruoli per me”. Conferma che, anche alla luce dei rumors emersi negli ultimi mesi, continuerà ad abitare ad Arcore a Villa San Martino? – domanda il giornalista. “Ammetto che sorrido, anche se è una cosa che mi risulta difficile in questo momento, quando leggo fantasiosi articoli di stampa. La categorica smentita della famiglia Berlusconi vale più di qualsiasi infondato pettegolezzo”.

“Il mio amato Silvio – continua Fascina – donava amore a profusione. In un simile contesto di armonia ed unione che lui, nella sua unicità, è stato capace di creare, sarebbe stato difficile non stringere eccellenti rapporti con i suoi amati figli a cui resto legata da sentimenti di stima ed affetto sinceri e profondi”. Silvio Berlusconi aveva deciso di candidarsi alle prossime elezioni europee in tutte le circoscrizioni, rivela inoltre Marta Fascina a Bruno Vespa, raccontando che Berlusconi è rimasto lucidissimo fino alla fine, abbozzando fino all’ultimo iniziative politiche: “Ha lavorato sino a poche ore prima di raggiungere la casa del Signore. Leggeva giornali, scriveva appunti, ragionava di politica interna ed internazionale e di aziende, telefonava ad amici, politici, collaboratori. Fino agli ultimi istanti è rimasto pienamente lucido ed operativo. Aveva deciso di candidarsi alle prossime elezioni europee, in tutte le circoscrizioni. Questo la dice lunga sulla tempra di un uomo straordinario e sul suo ineguagliabile attaccamento alla vita”.

Come ha vissuto la sua scomparsa?, domanda il giornalista. “È una domanda che non può essere posta al passato. La sua improvvisa scomparsa terrena l’ho vissuta, la vivo e la vivrò con un senso di angosciante vuoto che resterà incolmabile per tutto il resto della mia vita”.

Niente Miss Italia per Sgarbi, lui: faccio con onore il sottosegretario

Niente Miss Italia per Sgarbi, lui: faccio con onore il sottosegretarioRoma, 26 ott. (askanews) – “Alla lettura delle dichiarazioni fatte nel corso della conferenza stampa di oggi sono felice che le violente polemiche contro di me abbiano ottenuto il risultato di dimostrare la mia incompatibilità con Miss Italia. Faccio con onore il Sottosegretario, ma per fare il presidente di Miss Italia occorre almeno essere ministro”: è il commento di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura al passo indietro degli organizzatori di Miss Italia in merito alla richiesta di presiedere la giuria.

Red-Mpd

Meloni in Ue con gli occhi alla manovra blocca prelievo conti correnti

Meloni in Ue con gli occhi alla manovra blocca prelievo conti correntiBruxelles, 26 ott. (askanews) – Giorgia Meloni è impegnata nel Consiglio europeo di Bruxelles, ma dall’Italia la ‘inseguono’ le polemiche sulla legge di bilancio. Polemiche non solo (e non tanto) da parte dell’opposizione ma, e questo è il campanello d’allarme, dall’interno della maggioranza.

Uno dei temi che fanno maggiormente discutere è la norma, contenuta in una delle bozze che circolano, che prevedrebbe l’accesso diretto dell’Agenzia delle Entrate ai conti correnti bancari, con la possibilità di pignorare i fondi di chi ha un debito con l’erario. Meloni è “lady tax”, attacca Giuseppe Conte, mentre per Matteo Renzi la norma “lede profondamente il diritto del contribuente di difendersi dallo Stato”. Ma ‘mal di pancia’ attraversano anche Forza Italia e Lega, che dice no a “mettere le mani nelle tasche degli italiani”. Un malessere crescente i cui echi, via agenzie, arrivano a Bruxelles e fanno infuriare Meloni. Palazzo Chigi fa trapelare che la notizia è “priva di fondamento” mentre Meloni fa saltare la misura. Quando la premier ha visto la bozza, racconta chi era con lei, l’ha subito bloccata: “Non se ne parla, questa norma non passa”, ha detto. Dunque il provvedimento – assicurano da Palazzo Chigi – è “superato”. Per essere più chiara, in serata, Meloni fa anche un post su Facebook, assicurando che “non c’è la misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate”. Se questo “caso” è (forse) chiuso, restano però altri fronti aperti sulla manovra, a partire dalla riforma delle pensioni, con il previsto passaggio a ‘quota 104’. Sempre la Lega chiede un ‘segnale’ nella direzione del “superamento” della legge Fornero, un cavallo di battaglia di Matteo Salvini in campagna elettorale. Forza Italia, invece, preme per modifiche sull’innalzamento al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi: “Abbiamo chiesto garanzie e sono certo che il ministro Giorgetti valuterà, perchè non si possono penalizzare alcune realtà. Alcune cose sono state già corrette, ci batteremo perchè non ci sia un aumento della pressione fiscale”, ha fatto sapere Antonio Tajani, sempre da Bruxelles.

Dal Mef cercano di buttare acqua sul fuoco, parlando di bozze “non definitive” e “non attendibili” ma nel centrodestra la tensione è alta. Il contrario di quanto aveva sperato la premier, che più volte nelle scorse settimane aveva invitato i partiti a evitare scontri per garantire un percorso liscio al provvedimento. Intanto, il governo sta per portare a termine il ‘cantiere’ per la riforma costituzionale per il premierato. Lunedì pomeriggio, a Palazzo Chigi, Meloni ha convocato una riunione con i vice Matteo Salvini e Antonio Tajani e con i capigruppo, per portare la proposta in Consiglio dei ministri venerdì. “Non c’è ancora un testo – ha detto la ministra Elisabetta Casellati – se si vuole arrivare ad un accordo non ci devono essere ‘pre-giudizi’ e così come noi siamo venuti incontro a varie richieste delle opposizioni non possiamo trovare dall’altra parte muri ideologici”.

Afe-Loc