Governo, Meloni: strada lunga e tortuosa, ma avanti a testa altaRoma, 22 ott. (askanews) – “Siamo solo all’inizio, la strada di fronte a noi è ancora lunga e tortuosa, ma continueremo a testa alta a fare quelle scelte coraggiose che per troppo tempo non sono state fatte. Un anno fa abbiamo scritto la storia. Ora stiamo scrivendo il futuro dell’Italia”. E’ quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social nel giorno della kermesse di Fratelli d’Italia al teatro Brancaccio, appuntamento intitolato “L’Italia vincente, un anno di risultati. Come il governo Meloni sta facendo ripartire la nazione”.
Supplettive Monza, urne aperte fino alle 23 per seggio SenatoMilano, 22 ott. (askanews) – Seggi aperti a Monza Brianza dove si vota per l’elezione suppletiva del Senato nel collegio uninominale n. 6 della Regione Lombardia. Si tratta del seggio senatoriale che fu di Silvio Berlusconi e che ricomprende tutti i 55 Comuni della Provincia di Monza e della Brianza. Le operazioni di voto si svolgeranno oggi fino alle 23 e domani dalle 7 alle 15. Lo scrutinio avrà inizio subito dopo la chiusura dei seggi.
Si contendono il seggio vacante a palazzo Madama: Adriano Galliani per il centrodestra, Marco Cappato per il centrosinistra, Cateno De Luca per Sud chiama Nord e altri cinque candidati minori: Massimiliano Lillo Musso, Giovanna Cappelli, Andrea Brenna, Domenico Di Modugno e Daniele Giovanardi. Per le elezioni suppletive del Senato o della Camera non si applicano per gli elettori Aire, residenti all’estero, le modalità di voto per corrispondenza.
Suppletive Senato,urne riaperte a Monza per successore BerlusconiMilano, 23 ott. (askanews) – Urne aperte per il secondo giorno a Monza e in Brianza fino alle 15 per l’elezione supplettiva che assegnerà oggi pomeriggio il seggio del Senato vacante dalla morte di Silvio Berlusconi. Nella prima giornata di votazioni di ieri alle urne si è recato solo il XXXXXX degli aventi diritto.
Il risultato finale dell’affluenza può incidere nella sfida fra Adriano Galliani per il centrodestra, Marco Cappato per il centrosinistra, l’outsider Cateno de Luca per Sud chiama Nord e altri cinque candidati: Massimiliano Lillo Musso, Giovanna Cappelli, Andrea Brenna, Domenico Di Modugno e Daniele Giovanardi. Lo scrutinio dei voti è previsto senza soluzione di continuità con la chiusura dei seggi fissata alle ore 15. Nel pomeriggio, dunque,il verdetto, che riporterà al completo il plenum dell’aula di palazzo Madama.
La versione di Antonio Ricci sulla vicenda dei fuorionda di GiambrunoRoma, 21 ott. (askanews) – “Del caso “Fuorionda” ho letto ricostruzioni mirabolanti, complottarde, a volte incredibili, ma tutte divertenti. Vorrei anch’io fornire la mia versione, naturalmente senza nessuna pretesa di esser creduto, ci mancherebbe, ma solo per dare un contributo al dibattito”. E’ quanto afferma in una nota Antonio Ricci, autore e padre della trasmissione “Striscia la notizia”.
“Il fatto, secondo me, si sarebbe svolto così. Mercoledì mattina sulla scrivania mi trovo la rivista Chi (secondo alcuni house organ della fam. Berlusconi) con in prima pagina la foto del first gentleman in un campo di grano, a guisa di papaverone o spaventapasseri. All’interno veniva esaltato il cuore “gitano” e il ciuffo del giornalista che sarebbe priapescamente cresciuto con gli ascolti. “Acciderbola” – ho pensato – “l’astuto cardinal Signorini si sta preparando a celebrare una beatificazione”. Siccome sono un laico, specie in estinzione, ho una naturale diffidenza verso i nuovi santi, ricorderete il “Caso Soumahoro”. Ho pensato subito di utilizzare l’antidoto”, spiega Ricci. “Da una fortunosa pesca estiva avevo due fuorionda del giornalista in frigo – continua -. Li ho usati. Così come son solito fare. Come quello di “Buttiglione-Tajani” che Berlusconi dichiarò esser la causa della caduta del suo governo. Qualche lombrosiano potrebbe obiettare: “Potevi mandarlo senz’audio, non ci vogliono mica dieci anni per capire che soggetto è, basta solo vedere come cammina”. Lo so, a volte son didascalico. È un mio difetto. Violando la privacy vi posso raccontare della telefonata di Fedele Confalonieri. L’incipit è stato: “Sei il re dei rompicoglioni, anzi sei l’imperatore dei rompicoglioni”. Il seguito, essendo stato pronunciato in stretto lombardo, anche volendo, non sono in grado di riferirlo”.
“La cosa che mi ha più stupito di tutto il dibattito – conclude – è che per il 90% dei giornali sembra impossibile che possa esistere qualcuno che prende iniziative di testa sua e non sia un mero ventriloquo. Un’anomalia da censurare”. “Per quanto riguarda la pioggia sulla roccia, magari non scalfisce subito, ma può far nascere un bell’arcobaleno”. Ha anche detto Ricci nella nota. Ribadendo così la sua linea che ieri lo aveva portato a dire di aver fatto “un piacere” alla presidente del Consiglio a rendere pubblici i fuorionda del compagno.
Meloni: Giambruno? Sto bene, non ne voglio più parlareCairo, 21 ott. (askanews) – “Sto bene, sto molto bene, faccio il mio lavoro come sempre”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano come stesse dopo la rottura con il compagno Andrea Giambruno.
A chi le chiedeva della ‘parte politica’ del suo post di ieri su Facebook in cui annunciava la rottura, la premier ha replicato: “Non c’è una parte politica, non so cosa non sia chiaro del fatto che non voglio più parlare di questo”.
Meloni: la soluzione strutturale è “due popoli, due Stati”Il Cairo, 21 ott. (askanews) – “Dobbiamo fare l’impossibile per evitare una escalation e perdere il controllo di quel che può accadere, perché le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Il modo più serio per raggiungere questo obiettivo è la ripresa di una iniziativa politica per una soluzione strutturale sulla base della prospettiva ‘due popoli e due Stati’, una soluzione concreta e che deve avere una tempistica definita”. Lo ha detto la presidente del consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al summit per la pace del Cairo.
“Il popolo palestinese – ha aggiunto – ha diritto a una nazione che si governa da sé in libertà accanto a uno stato di Israele a cui deve essere pienamente riconosciuto il diritto all’esistenza e alla sicurezza. L’Italia è pronta a fare tutto ciò che è necessario” per questo.
Chi è stato Sergio StainoRoma, 21 ott. (askanews) – La satira, e non solo, piange la morte di Sergio Staino, 83 anni. Vignettista, fumettista, disegnatore tra i più noti in Italia, Sergio Staino è stato da sempre un’intellettuale della sinistra italiana, direttore anche dell’Unità tra il settembre e l’aprile del 2017 quando si dimise a seguito dello sciopero dei giornalisti contrari ai licenziamenti voluti dalla proprietà.
Nato a Piancastagnaio, in provincia di Siena, l’8 giugno 1940, Staino era figlio di un carabiniere. Portato sin da ragazzo per il disegno, laureato in architettura, aveva lavorato per lungo tempo come insegnante di educazione tecnica e si era stabilito a Scandicci, non lontano da Firenze, nel cuore della Toscana rossa. Al mondo del fumetto era approdato relativamente tardi, perché l’anno di nascita di Bobo è il 1979, quando il simpatico personaggio autoironico aveva esordito sulle pagine della rivista ½Linus», diretta all’epoca da Oreste Del Buono, riscuotendo subito un notevole successo. Iscritto al Pci, calvo, occhialuto, barbuto e piuttosto pingue, Bobo era una sorta di alter ego dell’autore, ne rifletteva le incertezze e la profonda sensibilità umana. Incarnando i sentimenti e le frustrazioni della sinistra italiana, Bobo ebbe un enorme successo. Bobo con i personaggi di contorno: la moglie Bibi, i figli Ilaria e Michele, il compagno brontolone Molotov, ancora intriso di mentalità stalinista. Staino collaborò negli anni con il Corriere della Sera, il Venerdì, la Repubblica, Cuore. Nel 1986 fondò Tango un settimanale satirico dell’Unità, che ebbe tra i collaboratori Altan, ElleKappa, Riccardo Mannelli, Michele Serra, David Riondino, Gino e Michele, Francesco Guccini. Lo diresse fino alla chiusura nel 1989 e dalla cui esperienza nacque Cuore.
Il suo lavoro tuttavia era molto apprezzato anche al di fuori del partito. Umberto Eco ebbe a dire che uno studioso del futuro, ignaro delle vicende italiane, avrebbe trovato nelle strisce di Bobo un’ottima fonte per comprendere i cambiamenti avvenuti nella nostra società a partire dagli anni Ottanta. Nel 1984 Staino aveva vinto meritatamente il premio della Satira di Forte dei Marmi. A Forattini, che lo aveva accusato di non avere il coraggio di rivolgere i suoi strali verso i dirigenti comunisti, Staino aeispose disegnando in prima pagina nel luglio 1986 Natta nudo e intento a ballare seguendo la musica di un’orchestrina diretta da Giulio Andreotti e Bettino Craxi. Il caso fece rumore e molti nel Pci non avevano presero bene quella trovata coraggiosa.
COllaborò per quasi un anno, nel 2018, con il quotidiano dei vescovi, Avvenire, pubblicando fumetti poi raccolti nel volume Hello Jesus (Giunti, 2019). Da ricordare anche la sua attività come sceneggiatore in due film: Cavalli si nasce (1988) e Non chiamarmi Omar (1992). Tra i tanti libri pubblicati, merita una menzione Quel signore di Scandicci (Rizzoli Lizard, 2020) una sorta di summa delle vicissitudini di Bobo. Sin dal 1977 Staino aveva accusato gravi problemi alla vista, causati da una progressiva degenerazione retinica, che con il tempo lo avevano reso quasi cieco. Aveva affrontato la malattia con estremo coraggio, assistito dalla moglie Bruna, e aveva continuato a lavorare fino all’ultimo, con l’aiuto del computer e con notevole fatica. Dal 2017 lavorava per ½La Stampa», ma non aveva perso la speranza di vedere rivivere ½l’Unità». Con il solito spirito equanime, riconosceva doti significative anche a Giorgia Meloni. Ma guardava alla vita pubblica con crescente perplessità: Oggi aveva detto in un’intervista, “c’è meno bisogno di satira. Oggi i politici si dissacrano da sé”.
Meloni: Isaraele ha diritto alla difesa, ma non sia vendettaCairo, 21 ott. (askanews) – Di fronte ad atti come donne e bambini decapitati “uno Stato è pienamente legittimato alla sua esistenza e alla difesa dei confini ma la reazione di uno stato non può essere mai motivata da sentimenti di vendetta: uno Stato fonda la sua reazione su ragioni di sicurezza, commisurando la sua forza e tutelando la popolazione civile”. Lo ha detto, tra le altre cose, la presidente del consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al summit per la pace del Cairo. Questo per Meloni è il “confine” e “sono fiduciosa” che questa sia anche la posizione di Israele.
Mediaset: Giambruno si auto-sospende per una settimana dalla conduzioneMilano, 20 ott. (askanews) – “Andrea Giambruno, in accordo con la direzione di testata, ha deciso di auto-sospendersi per una settimana dalla conduzione di ‘Diario del giorno’ su Retequattro”. E’ quanto emerge “a fine giornata”, dopo riunioni e confronti all’interno dell’azienda televisiva, da Mediaset a proposito della vicenda che riguarda il conduttore della trasmissione di Rete4 ed ex compagno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La notizia diffusa da un portavoce dell’azienda di Cologno Monzese puntualizza le informazioni trapelate nel primo pomeriggio, “in attesa delle verifiche della società”.
Mediaset: sospesa la conduzione di Andrea Giambruno a Diario del giornoMilano, 20 ott. (askanews) – “È stata sospesa la conduzione di Andrea Giambruno a Diario del giorno e l’azienda sta valutando con attenzione i fatti”. Lo comunica un portavoce di Mediaset a proposito delle ultime vicende relative al conduttore della trasmissione di Rete4.
Il caso è scoppiato dopo la pubblicazione di imbarazzanti fuori onda da parte del programma satirico di Mediaset Striscia la notizia. “Meloni. Un giorno scoprirà che le ho fatto un piacere”, ha scritto Antonio Ricci, l’ideatore di Striscia La Notizia, sul profilo facebook del Tg satirico, commentando le conseguenze della divulgazione dei fuori onda dell’ormai ex compagno della premier. Giorgia Meloni infatti ha affidato ai social il benservito: “La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui”.