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Conte: il governo ha voltato le spalle al Paese, si vergognino

Conte: il governo ha voltato le spalle al Paese, si vergogninoMilano, 31 dic. (askanews) – Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha pubblicato sui suoi canali social un messaggio di auguri nel quale ha denunciato il “ritorno di vecchie liturgie della politica”, ha stigmatizzato l’episodio del treno fermato per fare scendere il ministro Lollobrigida, ha accusato il governo di non prendersi sufficientemente cura delle fasce più deboli della popolazione, ma anche delle imprese. “Chi deve provare vergogna – ha detto Conte – è una classe politica che ha chiesto voti per aiutare questo nostro Paese e una volta al Palazzo ha voltato le spalle alle famiglie e alle imprese in difficoltà”.

Mattarella prepara nono discorso: pace giusta e invito a fiducia

Mattarella prepara nono discorso: pace giusta e invito a fiduciaRoma, 30 dic. (askanews) – Le guerre, i giovani, il lavoro, i rischi delle nuove tecnologie, ma anche un invito ad avere fiducia nel futuro e a puntare sulle tante risorse del nostro paese. Queste le parole chiave del discorso che Sergio Mattarella prepara in queste ore per il messaggio di fine anno che rivolgerà agli italiani e alle italiane restando in piedi in una delle sale del Quirinale. E’ il suo nono discorso, non sarà più lungo del solito, 15 massimo 20 minuti, a partire dalle 20,30, per tracciare un bilancio degli ultimi dodici mesi e provare a indicare un orizzonte.

Come sempre il Paese reale sarà privilegiato rispetto al Palazzo. L’aspetto più propriamente politico sarà rappresentato da un appello alla “pace giusta” nelle due guerre in corso, in Ucraina e in Medio Oriente, su entrambe il capo dello Stato si è espresso ripetutamente nelle ultime settimane, con toni a volte angosciati. Mattarella vede l’ordine mondiale dell’Occidente minacciato dai venti di guerra: nel discorso alle alte cariche ha legato questo sovvertimento alle profonde trasformazioni tecnologiche in corso, al cambiamento climatico e alla perdita di senso della politica, che sembra soccombere di fronte alle pretese degli oligarchi del tecnologico. E’ come se la politica, e quindi la democrazia del multilateralismo, avesse esaurito le sue forze, aprendo un varco anche alla “guerra mondiale a pezzi”. Implicita, in questo ragionamento, è la critica al sovranismo, che reca con sé con la crisi del parlamentarismo: “Dal rispetto della libertà di ciascuno discendono le democratiche istituzioni, l’equilibrio fra i poteri, il ruolo fondamentale del Parlamento”, ha detto nel discorso alle alte cariche davanti agli esponenti della politica e della società civile. Molti vi hanno letto un riferimento alla riforma del premierato. Un progetto che esautora il Quirinale di ogni potere di fatto, ma su cui Mattarella non ha detto né dirà una sola parola.

Sempre c’è nei suoi discorsi di fine anno un accenno ai giovani, al lavoro, alle donne, (mai così minacciate nei loro diritti), alle disuguaglianze. E dovrebbe essere così, secondo indiscrezioni, anche stavolta. Così come non dovrebbe mancare la spinta al paese a non rassegnarsi alle difficoltà e a far leva sull’unità per guardare avanti. Il richiamo all’unità, al “Paese comunità”, è una preoccupazione costante, mai così in alto nel gradimento dei sondaggi. Del resto Mattarella, al nono anno di mandato, non si è risparmiato. E’ stato ovunque, in Italia, e all’estero (è stato in Cile, in Corea, in Uzbekistan). Un’agenda fittissima, nella quale spicca il discorso sulla Resistenza a Cuneo, il viaggio ad Auschwitz, sul luogo della strage di Brandizzo, tra i poveri di Sant’Egidio o i disabili ospitati nella tenuta presidenziale di Castelporziano. Ovunque ha difeso la Costituzione, fatto argine a chi vuole disconoscerla. La Carta rimane la grande “bussola” del presidente, come disse nel discorso di un anno fa, il suo documento d’identità che ha richiamato costantemente citandone gli articoli, in ogni occasione, in questo settantacinquesimo anniversario della sua entrata in vigore.

Mattarella prepara il suo nono discorso: pace giusta e invito a fiducia

Mattarella prepara il suo nono discorso: pace giusta e invito a fiduciaRoma, 30 dic. (askanews) – Le guerre, i giovani, il lavoro, i rischi delle nuove tecnologie, ma anche un invito ad avere fiducia nel futuro e a puntare sulle tante risorse del nostro paese. Queste le parole chiave del discorso che Sergio Mattarella prepara in queste per il messaggio di fine anno che rivolgerà agli italiani e alle italiane restando in piedi in una delle sale del Quirinale. E’ il suo nono discorso, non sarà più lungo del solito, 15 massimo 20 minuti, a partire dalle 20,30, per tracciare un bilancio degli ultimi dodici mesi e provare a indicare un orizzonte.

Come sempre il Paese reale sarà privilegiato rispetto al Palazzo. L’aspetto più propriamente politico sarà rappresentato da un appello alla “pace giusta” nelle due guerre in corso, in Ucraina e in Medio Oriente, su entrambe il capo dello Stato si è espresso ripetutamente nelle ultime settimane, con toni a volte angosciati. Mattarella vede l’ordine mondiale dell’Occidente minacciato dai venti di guerra: nel discorso alle alte cariche ha legato questo sovvertimento alle profonde trasformazioni tecnologiche in corso, al cambiamento climatico e alla perdita di senso della politica, che sembra soccombere di fronte alle pretese degli oligarchi del tecnologico. E’ come se la politica, e quindi la democrazia del multilateralismo, avesse esaurito le sue forze, aprendo un varco anche alla “guerra mondiale a pezzi”.Implicita, in questo ragionamento, è la critica al sovranismo, che reca con sé con la crisi del parlamentarismo: “Dal rispetto della libertà di ciascuno discendono le democratiche istituzioni, l’equilibrio fra i poteri, il ruolo fondamentale del Parlamento”, ha detto nel discorso alle alte cariche davanti agli esponenti della politica e della società civile. Molti vi hanno letto un riferimento alla riforma del premierato. Un progetto che esautora il Quirinale di ogni potere di fatto, ma su cui Mattarella non ha detto né dirà una sola parola.

Sempre c’è nei suoi discorsi di fine anno un accenno ai giovani, al lavoro, alle donne, (mai così minacciate nei loro diritti), alle disuguaglianze. E dovrebbe essere così, secondo indiscrezioni, anche stavolta. Così come non dovrebbe mancare la spinta al paese a non rassegnarsi alle difficoltà e a far leva sull’unità per guardare avanti.Il richiamo all’unità, al “Paese comunità”, è una preoccupazione costante, mai così in alto nel gradimento dei sondaggi. Del resto Mattarella, al nono anno di mandato, non si è risparmiato. E’ stato ovunque, in Italia, e all’estero (è stato in Cile, in Corea, in Uzbekistan). Un’agenda fittissima, nella quale spicca il discorso sulla Resistenza a Cuneo, il viaggio ad Auschwitz, sul luogo della strage di Brandizzo, tra i poveri di Sant’Egidio o i disabili ospitati nella tenuta presidenziale di Castelporziano. Ovunque ha difeso la Costituzione, fatto argine a chi vuole disconoscerla. La Carta rimane la grande “bussola” del presidente, come disse nel discorso di un anno fa, il suo documento d’identità che ha richiamato costantemente citandone gli articoli, in ogni occasione, in questo settantacinquesimo anniversario della sua entrata in vigore.

 

Bonaccini: Schlein candidata alle europee? Non ci vedrei nulla di strano

Bonaccini: Schlein candidata alle europee? Non ci vedrei nulla di stranoRoma, 30 dic. (askanews) – L’ipotesi della candidatura alle elezioni europee della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, “è una decisione che spetta prima di tutto a lei”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che è anche presidente del Pd, in una intervista alla Stampa.

“Personalmente – ha affermato – non vedrei nulla di strano se la segretaria del Pd decidesse di spendersi in prima persona in una tornata così importante”. Anche se “certo, non rincorrerei mai Meloni sull’ipotesi di essere capolista in tutte le circoscrizioni, ma non dubito che Elly saprà scegliere per il bene del Pd”.

Costa (Azione): con la mia norma nessun bavaglio all’informazione

Costa (Azione): con la mia norma nessun bavaglio all’informazioneRoma, 30 dic. (askanews) – “L’emendamento è il miglior bilanciamento possibile per garantire il diritto all’informazione salvaguardando la presunzione di innocenza”: lo ha sostenuto Enrico Costa, il deputato di Azione autore della norma che il sindacato dei giornalisti ha definito “legge bavaglio”, approvata recentemente in prima lettura alla Camera e che proibisce la pubblicazione del testo delle ordinanze di custodia cautelare.

Costa, intervistato dall’Unità, ha precisato comunque di aver “apprezzato” le dichiarazioni del presidente dell’Anm Santalucia, perché ha fatto “una ricostruzione corretta”. Infatti, “a differenza di molti suoi colleghi ha ammesso che il contenuto delle ordinanze potrà continuare a essere reso pubblico, che c’era una diversa disciplina prima e ne ha spiegato le ragioni”.

Europee, Bonaccini: Schlein candidata? Non ci vedrei nulla di strano

Europee, Bonaccini: Schlein candidata? Non ci vedrei nulla di stranoRoma, 30 dic. (askanews) – L’ipotesi della candidatura alle elezioni europee della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, “è una decisione che spetta prima di tutto a lei”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che è anche presidente del Pd, in una intervista alla Stampa.

“Personalmente – ha affermato – non vedrei nulla di strano se la segretaria del Pd decidesse di spendersi in prima persona in una tornata così importante”. Anche se “certo, non rincorrerei mai Meloni sull’ipotesi di essere capolista in tutte le circoscrizioni, ma non dubito che Elly saprà scegliere per il bene del Pd”.

Manovra, Meloni: da parlamentari maggioranza sostegno e compattezza

Manovra, Meloni: da parlamentari maggioranza sostegno e compattezzaRoma, 29 dic. (askanews) – “Approvata dal Parlamento la Legge di Bilancio. Ringrazio a nome mio e del Governo i parlamentari di maggioranza di Senato e Camera per il sostegno e la compattezza dimostrati”. Lo ha scritto sui suoi canali social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Un segnale positivo – ha sottolineato – per una manovra importante, che mette al centro le famiglie, il lavoro e le imprese. In linea con i principi che guidano la nostra azione e con il programma che gli italiani hanno votato”.

“Questa volta la manovra – ha osservato ancora la premier – viene approvata senza il voto di fiducia. Ringrazio per questo anche le opposizioni che, pur nel forte contrasto sui temi, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito. E ora avanti – ha concluso – con determinazione, coraggio e responsabilità”.

Casellati: per noi anno difficile ma FI si conferma forza affidabile

Casellati: per noi anno difficile ma FI si conferma forza affidabileRoma, 29 dic. (askanews) – “Per chi ha Forza Italia nel cuore, il 2023 rimarrà un anno difficile da dimenticare. La perdita del nostro amato Presidente Silvio Berlusconi avrebbe potuto disgregarci, ma, nonostante il dolore, ha rafforzato il nostro impegno a portare avanti la sua eredità politica”. Lo ha scritto su X (Twitter) la ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati.

“Guidati dai suoi progetti e dalla nostra determinazione, abbiamo raggiunto – ha rivendicato l’esponente azzurra – importanti traguardi. Forza Italia si è confermata una forza di governo affidabile, tutelando l’area liberale e moderata. In un contesto geopolitico conflittuale e in mezzo a sfide macroeconomiche complesse, siamo riusciti a mantenere il nostro impegno verso famiglie e fasce deboli senza dimenticare le imprese, pilastro della nostra economia, e le riforme necessarie alla stabilità del Paese”. “L’adesione crescente di dirigenti provenienti da diverse esperienze politiche, come quella recente del consigliere regionale della Basilicata Gianuario Aliandro che anche nella veste di coordinatore regionale accolgo con molto favore, conferma che la rotta è quella giusta”, ha concluso Casellati.

Manovra, Conte: tagli e tasse, Meloni fa invidia a governi tecnici

Manovra, Conte: tagli e tasse, Meloni fa invidia a governi tecniciRoma, 29 dic. (askanews) – “Tonfi di fine anno”: si intitola così il post che il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha dedicato alla manovra finanziaria del Governo approvata in via definitiva alla Camera. “Oggi – ha scritto l’ex premier – la maggioranza di Giorgia Meloni approva una legge di bilancio di tagli e tasse da far invidia ai peggiori governi tecnici. Una manovra con cui Meloni, Salvini e Tajani continuano la stagione dei tagli ai danni dei pensionati. Un colpo di scure da quasi 60 miliardi in 20 anni, se consideriamo questa e la precedente finanziaria. Si colpiscono anche le rivalutazioni delle pensioni del ceto medio e quelle future di dipendenti pubblici, come medici, infermieri, insegnanti”.

“Su chi è in condizioni di povertà – ha aggiunto – avevano già fatto cassa per 2 miliardi l’anno, tagliando il Reddito di cittadinanza. Il salasso è confermato e riguarda chi fatica con l’affitto e con il mutuo, oltre che i lavoratori sottopagati: la maggioranza ha nuovamente detto no al salario minimo legale. Arrivano due miliardi di nuove tasse (ma alle banche non vengono fatti pagare due miliardi di tasse sugli extraprofitti). Si tagliano gli investimenti sulla Sanità rispetto al Pil e alle imprese si impongono nuovi costi e assicurazioni obbligatorie da mettere a bilancio anziché investimenti per stimolare la crescita e, con essa, le assunzioni”. A giudizio di Conte “la cosa più strana è che questa manovra lacrime e sangue ci sembrerà acqua e zucchero rispetto al macigno che Meloni ha scagliato sul Paese per i prossimi anni, chinando il capo di fronte a Germania e Francia. Con il nuovo patto di stabilità a cui si è piegata in Europa, infatti, l’Italia sarà costretta a tagli da oltre 12 miliardi l’anno che colpiranno i cittadini e i loro diritti. Meloni ha accettato di dire ‘auf wiedersehen’ al futuro dei nostri ragazzi”, ha concluso il leader del M5S.

Meloni: con la IV e V rata del Pnrr si chiude un anno di risultati straordinari

Meloni: con la IV e V rata del Pnrr si chiude un anno di risultati straordinariRoma, 29 dic. (askanews) – “La richiesta di pagamento di oggi della quinta rata, che segue il versamento avvenuto ieri della quarta rata e l’entrata in vigore del nuovo Piano chiude un anno di grande impegno e di risultati straordinari del Governo nell’attuazione del Pnrr. Siamo molto soddisfatti e determinati a proseguire il lavoro anche nei prossimi mesi”. Così in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

È stata inviata oggi alla Commissione europea la richiesta di pagamento della quinta rata del PNRR italiano del valore complessivo di 10,6 miliardi di euro. Lo annuncia una nota di Palazzo Chigi spiegando che “in linea con quanto avvenuto con le precedenti richieste di pagamento, il versamento dell’importo dovuto, che si aggiungerà ai 101,9 miliardi di euro delle prime quattro rate, dovrebbe avvenire nei prossimi mesi, al termine del consueto iter di valutazione previsto dalle procedure europee e finalizzato a verificare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi e delle milestones previste”.

L’Italia, sottolinea il governo, “come accaduto per la quarta rata, è il primo Stato membro Ue a chiedere formalmente anche il pagamento della quinta rata del PNRR”.Tra i 52 obiettivi inseriti nella rata, ricorda Palazzo Chigi, “figurano importanti investimenti nei comparti dell’agricoltura, per aumentare l’efficienza dei sistemi di irrigazione e per implementare la produzione di energia verde, del settore idrico, con nuove opere per il potenziamento delle condotte, dei sistemi di depurazione e per la riduzione delle perdite di rete, dell’ambiente, con la realizzazione di nuovi impianti e l’ammodernamento di quelli esistenti per la valorizzazione dei rifiuti, del trasporto pubblico locale, con il rafforzamento del parco autobus a emissioni zero e di metropolitane, tram e bus rapid transit, delle infrastrutture, con l’elettrificazione della linea ferroviaria del Mezzogiorno e con l’alta velocità lungo la tratta Salerno-Reggio Calabria, della cultura, con l’efficientamento energetico di cinema, teatri e musei, della scuola, con la realizzazione di nuovi plessi ad alta efficienza energetica, del patrimonio immobiliare pubblico, con la costruzione di nuovi edifici dell’amministrazione della giustizia e l’ammodernamento di quelli esistenti, della sanità, con l’implementazione di moderni sistemi di cura legati alla telemedicina, della Pubblica Amministrazione, con interventi per la transizione al digitale, e dell’università, con l’assegnazione di borse di studio e il finanziamento di progetti di ricerca”. In tema di riforme “sono stati raggiunti importanti obiettivi, come la piena operatività del sistema nazionale di e-procurement per l’acquisizione di beni, servizi e informazioni in via telematica, la riorganizzazione del sistema scolastico, l’entrata in vigore delle misure legate alla concorrenza e al quadro legislativo degli appalti pubblici”.