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Mattarella: si diffondono germi di pseudocultura violenza e odio

Mattarella: si diffondono germi di pseudocultura violenza e odioRoma, 20 ott. (askanews) – “Il contesto nel quale ci troviamo ad agire rende particolarmente impegnativi i vostri compiti. Si diffondono, infatti, germi della pseudocultura della violenza e dell’odio, a livello internazionale e interno”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando, al Quirinale, i prefetti e i consiglieri di prefettura, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

“E questo alimenta minacce anche di natura terroristica e comportamenti che aggrediscono la libertà dei cittadini, ai quali vanno sempre garantiti i diritti fondamentali di espressione, associazione e riunione, sanciti dalla nostra Carta fondamentale”, ha aggiunto.

Migranti, Mattarella: incongruo definirla emergenza

Migranti, Mattarella: incongruo definirla emergenzaRoma, 20 ott. (askanews) – “Il tema delle immigrazioni irregolari, con il dramma dei minori non accompagnati, si inserisce in questo quadro. Appare forse incongruo definire emergenza un fenomeno con il quale ci si confronta da anni”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando, al Quirinale, i prefetti e i consiglieri di prefettura, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

“L’Unione Europea sembra, finalmente, averne colto la natura non congiunturale e la necessità di affrontarlo alla radice e in maniera solidale, come compito comunitario, ancora più urgente alla luce dei drammatici avvenimenti in Medio Oriente”, ha sottolineato.

Meloni dopo i fuorionda: la mia relazione con Giambruno finisce qua. Chi pensava di indebolirmi si sbagliava

Meloni dopo i fuorionda: la mia relazione con Giambruno finisce qua. Chi pensava di indebolirmi si sbagliavaRoma, 20 ott. (askanews) – “La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo i fuorionda imbarazzanti del compagno diffusi dal programma satirico di Mediaset Striscia la Notizia. “Lo ringrazio – aggiunge – per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra”, continua nel post pubblicato, insieme ad uno scatto che la ritrae sorridente con Giambruno e la figlia quando era molto piccola.

“Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto”, scrive ancora Meloni, aggiungendo: “Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo”. E “tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua”, chiosa la presidente del Consiglio nel post in cui annuncia la fine della relazione con Andrea Gaimbruno.

Dopo il post del benservito, arrivano i messaggi di solidarietà dei leader della maggioranza. “Un fortissimo abbraccio a Giorgia, con la mia amicizia e il mio sostegno. Avanti, a testa alta!”. Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, in un post sui social. “Giorgia,ti abbraccio”, scrive via social il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, ministro degli Esteri, dopo l’annuncio della premier della fine della relazione sentimentale con Andrea Giambruno. Messaggi di solidarietà (personale) anche dall’opposizione. “Tutta questa vicenda è abbastanza sconcia. L’uso strumentale dei fuori onda da parte di reti TV collegate a partiti politici, la richiesta assurda che delle frasi (volgari) di Giambruno risponda Meloni. Il tutto con di mezzo una bimba di 7 anni che deve poter fare una vita normale. Io sono un avversario di Giorgia Meloni ma oggi ha tutta la mia solidarietà. Così in Italia non si produrrà mai nulla tranne il fango, finché il fango non sommergerà tutti e tutto”, scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda.

“Restare donne oltre i ruoli che si ricoprono non è un’impresa facile . L’amore per i nostri figli ci rende le rocce che siamo e ci fa scegliere per il meglio. La ragione di tutto sta lì. Un abbraccio a Giorgia Meloni che ha agito in un momento difficile da donna libera . Ora le lascino fare la madre”, così l’eurodeputata del Pd, Alessandra Moretti. “Oggi una mamma e sua figlia stanno soffrendo per un sistema mediatico che le ha colpite nel loro privato. Questo accade perche’ Giorgia Meloni è premier. Che la si attacchi in questo modo per indebolirla politicamente è disgustoso. Solidarietà a lei e alla sua bambina”, dichiara via Facebook l’ ex ministra Elena Bonetti, deputata del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe e presidente di PER-Popolari Europeisti Riformatori”.

Meloni: mia relazione con Giambruno finisce qua

Meloni: mia relazione con Giambruno finisce quaRoma, 20 ott. (askanews) – “La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Lo ringrazio – aggiunge – per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto”. “Difenderò – scrive ancora – quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo”.

Renzi tenta ‘sfratto’ Calenda in Senato,divorzio conclamato Azione-Iv

Renzi tenta ‘sfratto’ Calenda in Senato,divorzio conclamato Azione-IvRoma, 19 ott. (askanews) – Matteo Renzi manda l’avviso di sfratto a Carlo Calenda e il divorzio tra i due, dopo mesi di “telenovela”, è di fatto conclamato. Anche in Parlamento. Con la campagna elettorale per le europee sempre più vicina, il ‘loro’ Terzo Polo è morto e sepolto e Renzi ha rotto gli indugi formalizzando, la separazione tra Azione e Italia Viva anche nell’ultimo scampolo di convivenza forzata: i gruppi parlamentari unitari che erano nati all’indomani dalle Politiche quando la coppia si era presentata con un unico simbolo a racchiuderne due.

Di prima mattina sulla e-news Renzi scrive: “Abbiamo provato fino all’ultimo a chiedere di fare la lista insieme – spiega – e la risposta di Calenda è stata sprezzante. Dunque auguri a tutti e ognuno per la sua strada. Meglio finire questa telenovela che farci ridere dietro da mezza Italia”. Poche ore dopo, inizia la riunione del gruppo Az-Iv in Senato, convocata dal renziano Enrico Borghi, e Calenda e i suoi disertano. Iv ha la maggioranza e il risultato è che viene approvato il cambio del nome del gruppo da Azione-ItaliaViva-RenewEurope in Italia Viva – Centro – RenewEurope. Di fatto, uno sfratto: il nome ‘Azione’ viene cancellato e i senatori di Calenda, quattro su 11, rischiano ora di finire al gruppo Misto. La reazione di Calenda è inizialmente furiosa, dice che si rivolgerà al presidente del Senato Ignazio La Russa perché, sostiene, Renzi ha annunciato la separazione a mezzo stampa senza che sia stata realmente deliberata, mentre sul cambio di nome, accusa, è stato violato lo Statuto: “agiremo in tutte le sedi preposte. Altri commenti su questa vicenda ridicola e caricaturale non sono necessari”, attacca. Poi, nel pomeriggio, prende atto degli esiti della manovra messa in campo da Renzi e si dice disponibile “ad accettare la richiesta di sciogliere i gruppi” ma, osserva, finora “nessuna formalizzazione di questa volontà è arrivata da Iv. In soldoni Renzi non ha mai chiesto di sciogliere i gruppi se non a mezzo stampa. Cambiamenti di nome in violazione dello Statuto e altri giochini infantili, non sono invece accettabili. Cerchiamo di chiudere questa storia presto, bene e in modo il più possibile decoroso. Non mi pare il momento di riaprire polemiche inutili”.

Neanche mezz’ora dopo, la formalizzazione arriva: i deputati di Italia Viva del gruppo Az-Iv a Montecitorio inviano una lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana chiedendo di poter “costituire il gruppo parlamentare ‘Italia Viva – Il Centro – Renew Europe’ a far data dal primo novembre 2023, in continuità con il gruppo ‘Italia Viva-Italia C’è’, già costituito nella precedente legislatura” e “segnalando” che “il medesimo gruppo risulta già costituito al Senato”. Contestualmente Borghi scrive al presidente del Senato per comunicare il cambio “della denominazione” del gruppo a Palazzo Madama. In serata, arriva una nota della presidenza del Senato che informa di un tentativo in extremis di “componimento amichevole” del presidente Ignazio La Russa con la convocazione di una riunione per mercoledì prossimo e comunica che è stato disposto un “approfondimento sulla vicenda con riguardo agli aspetti regolamentari” dopo che i senatori di Azione hanno definito ‘palesemente illegittima’ la decisione di cambiare il nome al gruppo. Ma lo strappo di oggi è netto e i divorzi turbolenti hanno strascichi e conseguenze imprevedibili. Si apre ora la partita delle pratiche di divorzio e ciascuno giocherà la sua. Provando anche a drenare qualche new-entry da altri partiti. I regolamenti di Camera e Senato prevedono un numero minimo di parlamentari: 20 a Montecitorio e 6 in Senato anche se sono previste deroghe, tutte da verificare, per evitare di andare nel gruppo Misto. In Senato su 11 senatori, Renzi ne ha sette (contando Dafne Musolino che arriva da Sud chiama Nord) e Calenda quattro. Alla Camera è Calenda in vantaggio: su 21 deputati, può contare sui suoi dieci più Elena Bonetti ed Ettore Rosato che hanno detto addio a Renzi e oggi hanno presentato l’associazione ‘Per’ (Popolari Europeisti Riformatori). Sul tavolo, poi, non da ultimo, la spartizione di risorse e mezzi, locali, attrezzature, contributi derivanti da quel quasi 8% ottenuto alle Politiche e su cui voleranno gli stracci.

Terrorismo, Crosetto: vero pericolo viene da terroristi ‘fai da te’

Terrorismo, Crosetto: vero pericolo viene da terroristi ‘fai da te’Roma, 19 ott. (askanews) – “Quando arrivano migliaia di persone se tra loro c’è qualche terrorista questo fa parte della statistica, non è un ragionamento politico. Quando, da Paesi in cui l’integralismo è molto forte, arrivano decine di migliaia di persone è logico che tra quelle persone ci siano dei terroristi professionisti, ma qui il tema è ancora più grande, è la capacità di persone che non sono partite da terroristi di trasformarsi in terroristi quando pensano che si stia combattendo una guerra santa”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nel corso della registrazione della puntata di “Dritto e rovescio” che andrà in onda stasera su Rete4.

“E’ questo il discorso” di non voler gettare “benzina sul fuoco – ha proseguito Crosetto -, c’è un pericolo terrorismo ma bene o male le nostre forze di polizia e di intelligence riescono a monitorare, poi ci sono quelli che diventano terroristi perché il corso degli eventi, la rabbia, e il fatto di pensare che sia in corso una guerra di religione e che loro debbano combatterla, li trasformano in terroristi, magari non mettono una bomba ma prendono un coltello in cucina, è questo che è pericoloso”.

Azione-Iv, La Russa tenta conciliazione: mercoledì incontro da lui

Azione-Iv, La Russa tenta conciliazione: mercoledì incontro da luiRoma, 19 ott. (askanews) – “Il Presidente del Senato Ignazio La Russa a seguito di una comunicazione fatta pervenire dal senatore Enrico Borghi relativa a una avvenuta variazione della denominazione del Gruppo al Senato da lui presieduto e considerata la contestazione di tale decisione da parte di quattro senatori del gruppo che la valutano ‘palesemente illegittima’, ha disposto che gli uffici operino un approfondimento sulla vicenda con riguardo agli aspetti regolamentari”. Lo ha reso noto la presidenza del Senato.

Inoltre, “lo stesso Presidente La Russa si è riservato di invitare per mercoledì, congiuntamente il senatore Borghi e un firmatario della citata lettera di contestazione, per verificare la possibilità di un componimento amichevole prima di dover operare per quanto di sua competenza”.

Migranti, Papa: è necessario combattere le reti criminali e aprire canali regolari

Migranti, Papa: è necessario combattere le reti criminali e aprire canali regolariCittà del Vaticano, 19 ott. (askanews) – “Dobbiamo tutti impegnarci a rendere più sicura la strada” di migranti e rifugiati” ed è per questo che “è necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le reti criminali, che speculano sui sogni dei migranti. Ma è altrettanto necessario indicare strade più sicure. Per questo, bisogna impegnarsi ad ampliare i canali migratori regolari”. A chiederlo è stato questa sera Papa Francesco nel corso del momento di preghiera per i migranti che ha chiuso, in piazza San Pietro, i lavori pomeridiani del Sinodo dei vescovi. Il papa, prima di un momento di silenzio per ricordare “tutti coloro che hanno perso la vita lungo le diverse rotte migratorie”, in una sua breve riflessione, ha detto che “nello scenario mondiale attuale è evidente come sia necessario mettere in dialogo le politiche demografiche ed economiche con quelle migratorie a beneficio di tutte le persone coinvolte, senza mai dimenticarci di mettere al centro i più vulnerabili”. “È anche necessario – ha poi aggiunto – promuovere un approccio comune e corresponsabile al governo dei flussi migratori, che sembrano destinati ad aumentare nei prossimi anni. Chiediamo al Signore la grazia di farci prossimi a tutti i migranti e i rifugiati che bussano alla nostra porta”.

Terrorismo, Conte: giusto sospendere Schengen per sicurezza Paese

Terrorismo, Conte: giusto sospendere Schengen per sicurezza PaeseRoma, 19 ott. (askanews) – “Se è per ragioni di sicurezza nazionale” quindi “una situazione eccezionale e temporanea, secondo è anche giusto farlo”, cioè sospendere il trattato di Schengen che prevede la libera circolazione delle persone all’interno della Ue. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte rispondendo a una domanda dei cronisti nel corso di un punto stampa a Foggia.

“Ovviamente – ha aggiunto Conte – è una misura che può essere solo temporanea, quindi proporzionata rispetto a esigenze effettive di tutela della sicurezza nazionale”.

Mediterraneo, Occhiuto: una macroregione per avere più peso in Ue

Mediterraneo, Occhiuto: una macroregione per avere più peso in UeRoma, 19 ott. (askanews) – Istituire una macroregione del Mediterraneo per avere più peso, come autorità regionali e locali, presso la Commissione Ue e il Parlamento europeo. E’ la proposta che il governatore della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha ribadito al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nell’incontro che lo stesso Occhiuto ha coordinato, nella sua qualità di presidente, tra la Commissione Intermediterranea (Cim) della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (Crpm).

Durante la riunione, svoltasi alla Farnesina a valle di una due giorni di meeting tra i rappresentanti della Cim, organizzata dalla Regione Lazio – fa sapere una nota -, sono stati trattati alcuni dei temi più caldi e importanti dell’attuale scenario internazionale. “Siamo molto preoccupati per ciò che sta accadendo in questi giorni in Medio Oriente e angosciati per tutte le vittime civili – ha detto il presidente Roberto Occhiuto -. Un conflitto così cruento alle porte del Mediterraneo crea instabilità in tutta l’area e forti tensioni tra i Paesi che vi si affacciano. Questa non è la sede per approfondire questa vicenda, ma siamo tutti ovviamente attenti agli sviluppi che questa crisi avrà nelle prossime settimane. Venendo ai temi di stretta competenza della Commissione Intermediterranea, oggi vogliamo nuovamente condividere con il ministro Antonio Tajani, che ringraziamo per la disponibilità ad incontrarci per la seconda volta nel giro di pochi mesi, la nostra proposta per l’istituzione e il riconoscimento di una macroregione del Mediterraneo. Siamo Regioni, europee e nordafricane, che condividono problemi e difficoltà, ma anche prospettive e opportunità. Clima, siccità, smart agricolture, lotta all’inquinamento, blu economy, commercio, traffico marittimo, traffico aeroportuale, trasformazione digitale: sono tutti temi che ci accomunano. La creazione di una macroregione, a partire dalle iniziative esistenti come Eusair, West Med e Eusalp, ci permetterebbe di avere maggior peso come autorità regionali e locali presso la Commissione Ue e il Parlamento europeo, le istituzioni nelle quali prendono forma e si definiscono le decisioni che poi, una volta in vigore, hanno grande impatto sulla vita di ciascuno di noi e dei nostri territori”.

“Tutti conoscete ad esempio i problemi inerenti la direttiva Ue sulle emissioni delle grandi navi, un provvedimento che rischia di essere deflagrante per i porti europei che si affacciano sul Mediterraneo, Gioia Tauro in testa. Ecco, con una macroregione del Mediterraneo molto probabilmente, nei mesi scorsi, avremmo avuto modo di partecipare alla costruzione di questa norma, mettendo in evidenza le criticità per le Regioni del Sud”, ha sottolineato il presidente Occhiuto. Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha salutato con calore i rappresentati delle Regioni della Commissione Intermediterranea, ospiti per questa due giorni di confronti presso la Farnesina, ha ascoltato con attenzione gli interventi ed ha tracciato un quadro delle possibili iniziative utili al riconoscimento di una macroregione del Mediterraneo e di una strategia mediterranea.

In linea con queste ipotesi – conclude la nota – il ministro Antonio Tajani invierà una lettera all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, per promuovere la proposta di macroregione del Mediterraneo avanzata dalla Commissione Intermediterranea della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime.