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Scontri a Bologna, il sindaco Lepore: il governo ci ha mandato 300 camicie nere

Scontri a Bologna, il sindaco Lepore: il governo ci ha mandato 300 camicie nereRoma, 10 nov. (askanews) – “Mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata, so che domani ci saranno la presidente Meloni e vari rappresentanti del governo, ecco io a loro voglio dire: ci hanno mandato trecento camicie nere, noi invece vorremmo ancora chiedere i fondi per l’alluvione, le infrastrutture, le forze dell’ordine che servono, i fondi per la sanità, il diritto alla casa”. Lo ha detto il sindaco di Bologna Matteo Lepore parlando con i giornalisti a margine della commemorazione dell’80esimo anniversario della battaglia di Porta Lame e rispondendo a una domanda su quanto accaduto ieri in città alla manifestazione di Casapound e altri.


“Mi aspetto che domani – ha aggiunto Lepore – la presidente Meloni, invece che commentare i disordini e cavarsela con poco, dica alla città di Bologna cosa possiamo fare insieme per rimettere apposto tutta l’area metropolitana che è stata colpita dall’alluvione”.

Giustizia, Salvini: i giudici che stravolgono le leggi si dimettano

Giustizia, Salvini: i giudici che stravolgono le leggi si dimettanoMilano, 10 nov. (askanews) – “Quei giudici, pochi per fortuna, che invece di applicare le leggi le stravolgono e boicottano, dovrebbero avere la dignità di dimettersi, di cambiare mestiere e di fare politica con Rifondazione Comunista. Sono un problema per l’Italia”. Lo ha scritto sui social il segretario della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, facendo esplicito riferimento alla giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma, Silvia Albano, intervenuta a margine del convegno di Magistratura Democratica a Roma dicendosi molto preoccupata per il fatto che “chi cerca di applicare la Costituzione venga appellato come ‘giudice comunista’”.

Giustizia, Schlein: clima inaccettabile di attacco istituzionale

Giustizia, Schlein: clima inaccettabile di attacco istituzionaleMilano, 10 nov. (askanews) – “Solidarietà quei giudici che vengono messi sotto scorta per effetto di minacce che dipendono anche da un clima inaccettabile di attacco istituzionale nei loro confronti”, lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di una tappa del suo tour elettorale in Umbria in vista del voto regionale.


“Lo scontro istituzionale – sottolinea Schlein – non fa bene al Paese, soprattutto rispetto a delle persone che, come si è dimostrato sul caso dell’Albania, stanno solo applicando delle sentenze della Corte europea di giustizia quindi stanno solo facendo il loro lavoro”.

Giustizia, Nordio: le toghe non critichino le leggi, ma la politica abbassi i toni

Giustizia, Nordio: le toghe non critichino le leggi, ma la politica abbassi i toniMilano, 10 nov. (askanews) – “Noi vogliamo il dialogo con la magistratura proprio perché sappiamo che la magistratura è chiamata ad applicare le leggi. Altro problema è la critica al merito politico e al contenuto delle leggi una volta che sono state approvate e Mattarella è stato chiarissimo su questo. Mi auguro che nel confronto futuro ci sia sempre meno una critica della magistratura al merito politico delle leggi in Parlamento e un abbassamento di toni da parte della politica a criticare le sentenze”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un collegamento telefonico con il convegno in corso a Roma per i 60 anni di Magistratura Democratica.


“Anzitutto aspettiamo di vedere quali saranno le decisioni della giurisdizione”, ma “che io possa intervenire in Consiglio dei ministri con consigli o altre forme di dialogo su quello che riguarda la sovranità della giurisdizione sarebbe contrario alla mia educazione di magistrato. Le reazioni che ho avuto io sono state esclusivamente tecniche, non voglio andare oltre”, ha spiegato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a chi gli ha chiesto se fosse intenzionato a intervenire con ‘moral suasion’ per indurre la politica a abbassare i toni in materia di giustizia e immigrazione qualora domani il Tribunale di Roma prendesse una decisione in materia analoga alle precedenti. “Questa si chiama giustizia predittiva” ha scherzato Nordio. “Mi auguro che il giudice, lo devi fare, interpreti la legge, poi i politici avranno il diritto di rivedere le leggi se queste non sembrano sufficienti ad affrontare problemi politici che sono stati posti dall’elettorato” ha aggiunto durante il collegamento telefonico con il convegno a Roma per i 60 anni di Magistratura Democratica.

Italia-Cina, Mattarella: “Fiducia e comprensione reciproca. Rapporti saldi”

Italia-Cina, Mattarella: “Fiducia e comprensione reciproca. Rapporti saldi”Pechino, 10 nov. (askanews) – “I rapporti Cina e Italia sono talmente eccellenti che pochi mesi fa è venuta in Cina la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. A pochi mesi di distanza c’è la mia visita di Stato. È del tutto inconsueto che vi siano visite così ravvicinate, nello stesso Paese, del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio dei ministri. È un’eccezione che sottolinea quanto sia importante il rapporto dell’Italia con la Cina e come l’Italia vuole coltivarlo con attenzione e sviluppo. Come lo definirei? Lo definirei come un rapporto di amicizia, quella che è fatta da fiducia e da capacità di comprensione reciproca. È quello che contraddistingue questa relazione tra Cina e Italia”.


Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell’intervista rilasciata a Pechino alla tv CGTN intervistato da He Yanke nel programma “Leaders Talk” ha risposto alla domanda sullo stato delle relazioni cino-italiane dopo il colloquio approfondito con il Presidente Xi Jinping. “I rapporti Cina e Italia sono straordinari, saldamente eccellenti – ha proseguito il Capo dello Stato -. E si basano su quei presupposti che abbiamo detto. La cultura cinese insegna che le ricorrenze sono importanti. E ve ne sono molte in questo anno. Vi sono appunto i 700 anni dalla morte di Marco Polo, i 20 anni del nostro partenariato strategico globale, in cui abbiamo riversato operativamente la mentalità del rapporto che Marco Polo ha indicato: quello di crescere insieme, rispettandosi e conoscendoci sempre meglio. Vi sono altre ricorrenze. Quest’anno ricorrono i 75 anni della Nuova Cina, che è una ricorrenza di straordinaria importanza per la comunità internazionale. Vi saranno altre ricorrenze l’anno venturo. Tutte scadenze che ricordano i doveri da assolvere e le strade da percorrere”.


Il futuro richiede tanti Marco Polo, in alternativa a chi invece predica contrapposizione e pratica guerra. Perché lo stile Marco Polo, il significato, è quello della curiosità per mondi che non si conoscono, l’ammirazione per quello che si vede e si apprende, è il rispetto reciproco per un comune arricchimento culturale. Questo è ciò che ha fatto crescere il mondo nel corso dei millenni e dei secoli. Ed è ciò che invece viene contrastato da chi alimenta contrapposizioni e coltiva incompatibilità”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di un’intervista rilasciata a Pechino alla tv CGTN intervistato da He Yanke nel programma “Leaders Talk”. Secondo il capo dello Stato “vi è un’esigenza crescente al mondo, e lo vediamo in questa stagione politica internazionale, di recuperare quello spirito in cui incontrarsi, dialogare, apprendere vicendevolmente, che è il modo per crescere tutti insieme”.

Mattarella a Pechino invoca l’”autorevolezza” della Cina per una soluzione in Ucraina e Medio Oriente

Mattarella a Pechino invoca l’”autorevolezza” della Cina per una soluzione in Ucraina e Medio Oriente

Pechino, 9 nov. (askanews) – Sergio Mattarella si appella all’autorevolezza della Cina, “uno dei protagonisti fondamentali della vita internazionale”, per la ricerca di una soluzione ai due conflitti che stanno sconvolgendo la stabilità internazionale: Ucraina e Medioriente. Il Presidente della Repubblica, reduce dall’incontro di ieri con il Presidente Xi Jinping al quale ha ribadito amicizia e desiderio di rafforzare i rapporti bilaterali e dal quale ha ricevuto attestati di stima e amicizia, coglie l’occasione della lectio magistralis all’università più importante della Cina, Beida, che da oggi accoglie una cattedra in “cultura italiana” (finanziata dalla Fondazione Agnelli) per affrontare i nodi più spinosi dello scenario internazionale sul quale i due paesi si trovano su posizioni lontane. Il capo dello Stato esprime appunto una “aspettativa” nei confronti di Pechino a cui riconosce “grande autorevolezza sul proscenio internazionale” affinché si adoperi “per porre termine alla brutale aggressione russa all’indipendenza e alla integrità territoriale dell’Ucraina”.


Per Mattarella infatti “non è pensabile che un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, violi, come ha fatto la Federazione Russa invadendo l’Ucraina, norme fondamentali del diritto internazionale usando la forza contro un suo vicino più piccolo per imporgli la propria volontà. Accondiscendere a un tale comportamento – a suo avviso – significherebbe consegnare alla barbarie la comunità degli Stati”. Il Presidente confida anche che la Cina “vorrà aggiungere la sua voce affinché i diversi attori regionali esercitino moderazione e possa essere finalmente applicata una soluzione a due Stati tra Israele e la Palestina”. Per Mattarella infatti “occorre fermare subito la guerra, per avviare soluzioni anche all’immane crisi umanitaria che ne è derivata”. Il ragionamento parte dal presupposto che “per millenni Cina e Italia hanno svolto anche un ruolo significativo nel definire l’idea stessa di civiltà” fatta di progresso materiale ma anche morale e intellettuale. Fin dai tempi di Marco Polo, simbolo che unifica i due paesi, cinesi e italiani hanno aperto nuovi cammini in ambito economico e commerciale, un legame e una collaborazione che sono stati promossi da personaggi che nulla avevano a che fare con i conflitti. Mattarella oggi condivide l’analisi del suo predecessore, Giorgio Napolitano, quando nel corso della sua visita di Stato in Cina, nel 2010, affermava: ‘Il peso della Cina, dell’Asia, del resto del mondo sugli eventi internazionali è destinato a consolidarsi e a crescere. Da buon italiano, da buon europeo considero altamente positiva questa evoluzione’.


La Cina come l’Unione Europea rappresentano il futuro di pace e apertura per i giovani. “Ma senza dialogo e collaborazione – avverte Mattarella – sarebbe inconcepibile poter affrontare i costi sociali, economici e ambientali delle sfide che l’umanità si trova a fronteggiare. Per far questo occorrono regole condivise, poste in essere, e non rinviate di vertice in vertice”. Un invito dunque a riprendere il filo della comunicazione a partire dalle Nazioni Unite che sono il luogo privilegiato per trovare soluzioni alle crisi attraverso lo strumento del multilateralismo. Il capo dello Stato sollecita quindi una assunzione di leadership da parte di Pechino e nel farlo non nasconde “le differenze di approccio o le differenze di opinione” che però “non possono mai far velo tra amici, se espresse con franchezza e con disponibilità all’ascolto”. E restando in tema di franchezza il Presidente toccato poi l’altro tema foriero di possibili tensioni, quello economico, su cui la Cina esercita ormai una posizione dominante a livello globale: “La Cina è, per l’Italia, il primo partner economico in Asia” ma con “spirito costruttivo” bisogna trovare “un rapporto equilibrato che consenta la rimozione delle barriere che ostacolano l’accesso al mercato cinese di prodotti italiani di eccellenza”. Mentre sul versante finanziario l’Italia è aperta a nuovi investimenti cinesi, “in una logica di trasparenza, concretezza e mutuo vantaggio che stimolino occupazione e generino crescita del valore e delle competenze”. Il tema del flusso commerciale era stato affrontato anche nel colloquio in mattinata con il primo ministro Li Qiang al quale aveva espresso la volontà di ampliare il flusso commerciale, oggi squilibrato dal lato delle importazioni per quanto riguarda l’Italia, auspicando maggiori investimenti rispetto ai 15 miliardi registrati nel 2023.


Dal canto suo l’Italia forte della fiducia acquisita nel rapporto bilaterale vuole “offrire un contributo sostanziale alla tessitura di un legame Cina – Unione Europea sempre più robusto, sostenibile ed egualmente vantaggioso per le parti, nel contesto di un ordine internazionale fondato su regole rispettate. Regole e norme che devono valere per tutti ed essere applicate in buona fede da ogni parte. Ci adoperiamo, quindi – assicura -, affinché il dialogo tra Pechino e le Istituzioni europee, basato sul mutuo rispetto, sulla trasparenza e sulla collaborazione a lungo termine, sia costruttivo”. E questo vale anche per quell’aumento dei dazi deciso da Bruxelles nei confronti delle auto elettriche cinesi: “Nessuno in Europa, men che meno l’Italia, immagina una stagione di protezionismo” scandisce Mattarella. “Un dialogo tra Pechino e l’Unione Europea fluido, responsabile e approfondito anche in ambito politico e strategico – insomma – rappresenterebbe un valore” per affrontare temi che riguardano tutti tra cui c’è anche “la tutela e la promozione della dignità di ogni persona. Ribadire principi che rappresentano un presidio di civiltà, indipendentemente dai contesti politici, economici o culturali, non esprime interferenza nei confronti di alcuno – puntualizza -. È, piuttosto, un invito per comportamenti coerenti con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che impegna l’intera Comunità internazionale”.


L’invito è quindi di recuperare la cultura del dialogo che per secoli ha visto così vicine Italia e Cina: “I nostri Paesi hanno dimostrato di saper superare le sfide più grandi, di poter colmare distanze che ad altri apparivano infinite – conclude -. Dalla grandezza delle civiltà delle nostre origini e dalla loro capacità di interagire e comprendersi dobbiamo trarre ispirazione per una leadership responsabile e all’altezza delle crisi di oggi”.

Governo, La Russa: olio di ricino? Non vale neanche la pena parlarne

Governo, La Russa: olio di ricino? Non vale neanche la pena parlarneMilano, 9 nov. (askanews) – “Di che vogliamo parlare? Di che vogliamo parlare… Non ne vale neanche la pena”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, intervistato al convegno di FdI-ECR a Milano, rispondendo ad una domanda sul riferimento all’”olio di ricino” fatto da Elly Schlein per replicare a Giorgia Meloni.


La Russa ha poi parlato della “battuta” di Giorgia Meloni sui diritti sindacali e la malattia: “Ci hanno costruito la prima pagina dei giornali, sul fatto che uno dice una battuta, sul fatto che una dice ‘sono costretta a lavorare anche se sono malata’… Una battuta che è diventata un fatto… Ma i diritti ce li hanno tutti i lavoratori, non solo gli operai: hanno i diritti anche i dirigenti e i quadri”.

Ucraina, l’appello di Mattarella a Pechino: Cina si adoperi per porre fine all’aggressione russa

Ucraina, l’appello di Mattarella a Pechino: Cina si adoperi per porre fine all’aggressione russaPechino, 9 nov. (askanews) – La Cina si adoperi per far cessare la “brutale” aggressione russa all’Ucraina. E’ l’appello rivolto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della lectio magistralis all’università Beida di Pechino nel corso della sua visita di Stato in Cina.


“La Cina è uno dei protagonisti fondamentali della vita internazionale – ha detto il capo dello Stato -. Desidero esprimere l’aspettativa che essa faccia uso della sua grande autorevolezza sul proscenio internazionale per ribadire la sua tradizionale posizione a sostegno delle norme di convivenza della comunità internazionale, adoperandosi per porre termine alla brutale aggressione russa all’indipendenza e alla integrità territoriale dell’Ucraina, primo passo per una pace giusta sulla base dei principi della Carta delle Nazioni Unite e delle norme del diritto internazionale, incluse quelle sulla sovranità, indipendenza e integrità territoriale degli Stati”.

35 anni dalla caduta del Muro di Berlino, Meloni: difendere sempre i valori di libertà e democrazia

35 anni dalla caduta del Muro di Berlino, Meloni: difendere sempre i valori di libertà e democraziaBudapest, 9 nov. (askanews) – “Oggi celebriamo il ‘Giorno della libertà’, istituito con la legge n. 61 del 15 aprile 2005 dalla Repubblica italiana. Una giornata per ricordare il crollo del Muro di Berlino, abbattuto il 9 novembre 1989, e con esso la fine del comunismo sovietico e dei regimi del Novecento”. Lo ricorda con un post su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Abbiamo “ancora negli occhi – prosegue la premier – le potentissime immagini della folla che preme per aprire i varchi e poi danza sulle macerie di quel simbolo di oppressione che per quasi 30 anni ha diviso la Germania e, di fatto, il mondo intero. Immagini che hanno segnato la storia e che hanno contribuito in maniera determinante a consegnarci una società libera e democratica. Valori che dobbiamo in ogni modo difendere e rivendicare sempre, per noi che abbiamo la fortuna di conoscerli e per tutte le popolazioni oppresse. Viva la libertà. Mai più totalitarismi”, conclude Meloni.

Muro Berlino, Meloni: difendere sempre valori libertà e democrazia

Muro Berlino, Meloni: difendere sempre valori libertà e democraziaBudapest, 9 nov. (askanews) – “Oggi celebriamo il ‘Giorno della libertà’, istituito con la legge n. 61 del 15 aprile 2005 dalla Repubblica italiana. Una giornata per ricordare il crollo del Muro di Berlino, abbattuto il 9 novembre 1989, e con esso la fine del comunismo sovietico e dei regimi del Novecento”. Lo ricorda con un post su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Abbiamo “ancora negli occhi – prosegue la premier – le potentissime immagini della folla che preme per aprire i varchi e poi danza sulle macerie di quel simbolo di oppressione che per quasi 30 anni ha diviso la Germania e, di fatto, il mondo intero. Immagini che hanno segnato la storia e che hanno contribuito in maniera determinante a consegnarci una società libera e democratica. Valori che dobbiamo in ogni modo difendere e rivendicare sempre, per noi che abbiamo la fortuna di conoscerli e per tutte le popolazioni oppresse. Viva la libertà. Mai più totalitarismi”, conclude Meloni.