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La Russa: se Liliana Segre va in platea alla Scala mi siedo vicino

La Russa: se Liliana Segre va in platea alla Scala mi siedo vicinoRoma, 6 dic. (askanews) – “Dove ci sediamo non mi pare un problema, tutto è nato da una chiacchierata tra me e il sindaco (di Milano, Giuseppe Sala, ndr.), cui avevo anticipato che a me avrebbe fatto piacere avere la senatrice Segre sul palco d’onore. Io, in ogni caso, se rimane in platea andrò in platea vicino alla senatrice a vita, per essere coerente con questa mia idea”. Al termine della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama il presidente del Senato, Ignazio La Russa, torna a commentare con i cronisti il suo auspicio che la senatrice a vita Liliana Segre venga fatta accomodare sul palco d’onore domani, a Milano, alla prima della Scala. Un segno di “solidarietà e speranza di pace per le vicende mediorientali”, aveva ribadito lo stesso La Russa in mattinata nel corso di una conferenza stampa.

Crosetto: è prioritario evitare l’escalation del conflitto in Medioriente

Crosetto: è prioritario evitare l’escalation del conflitto in MediorienteRoma, 6 dic. (askanews) – “La priorità dell’Italia è evitare un’ulteriore esclation del conflitto a livello regionale”: lo ha rimarcato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nell’informativa alla Camera sulle iniziative del governo sulla crisi a Gaza. Crosetto ha sottolineato che un allargamento del conflitto a conflitto regionale, “oltre alle gravissime ripercussioni politiche, economiche e umanitarie, innescherebbe un’ulteriore polarizzazione delle relazioni internazionali già messe a dura prova dal conflitto russo-ucraino e provocherebbe, verosimilmente, una nuova pressione migratoria, incrementando masse di rifugiate tra cui potrebbero infiltrarsi criminali o terroristi pronti a colpire”.

Via della Seta, Tajani: accordo non era vantaggioso per noi

Via della Seta, Tajani: accordo non era vantaggioso per noiRoma, 6 dic. (askanews) – L’accordo sulla Via della Seta “non era vantaggioso per noi in prospettiva perchè Germania e Francia hanno avuto un fatturato superiore al nostro. Adesso vediamo come rafforzare il rapporto con la Cina ma già stiamo lavorando tanto con loro, c’è un partenariato strategico”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi.

“Pochi giorni fa – ha ricordato – è stata in Cina il ministro Bernini, prima c’era stata la mia visita. Non c’è nulla di negativo nei confronti della Cina. Procediamo come abbiamo sempre proceduto, tutto va avanti”.

Mattarella: iniziative urgenti per invertire effetti crisi climatica

Mattarella: iniziative urgenti per invertire effetti crisi climaticaSan Marino, 6 dic. (askanews) – “Guardiamo con grave preoccupazione all’emergenza climatica che colpisce con particolare violenza la nostra regione mediterranea, con fenomeni climatici estremi che stanno gravemente danneggiando il nostro ecosistema e minacciando il nostro stile di vita”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento in occasione della visita di Stato a San Marino.

Il capo dello Stato ha ricordato “le vittime della tragica alluvione che ha colpito i territori dell’Emilia Romagna, tanto vicini alla vostra Repubblica, e vorrei qui ringraziare San Marino e la sua protezione civile per la fattiva solidarietà dimostrata in quell’occasione”. “Insieme ai Presidenti dei Paesi del Mediterraneo che fanno parte del gruppo Arraiolos, abbiamo rivolto un appello all’azione, affinché si adottino iniziative urgenti ed efficaci per arrestare e invertire gli effetti della crisi climatica – ha ricordato -. È un appello che rinnovo anche in quest’occasione a San Marino, Paese mediterraneo come il nostro e anch’esso colpito dalla crisi climatica, perché si possa insieme lavorare a livello locale, nazionale ed internazionale, guardando ad esempio alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop 28) – che proprio in questi giorni si sta svolgendo a Dubai – e alla prossima Presidenza italiana del G7, che intendiamo impiegare anche per mantenere alta l’attenzione su questa emergenza”.

Governo, colloquio Meloni-Salvini: sintonia su obiettivi legislatura

Governo, colloquio Meloni-Salvini: sintonia su obiettivi legislaturaMilano, 6 dic. (askanews) – Al termine della riunione sul Pnrr ha avuto luogo un colloquio tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini a Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio e il vice premier, riferiscono qualificate fonti di governo, “si sono intrattenuti per un’ora nello studio della premier, in un clima come sempre amichevole”, riconfermando la “piena sintonia” per raggiungere “tutti gli obiettivi del programma”.

Il colloquio, proseguono le stesse fonti, “è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione politica (oggi Meloni ha parlato a Rtl 102.5 e Salvini ha scritto una lettera al Corriere della Sera), e aggiornarsi sui principali dossier. È confermata la piena sintonia per raggiungere tutti gli obiettivi del programma elettorale con l’ambizione di rivincere le elezioni Politiche al termine della scadenza naturale della legislatura”.

Mattarella: servono iniziative urgenti per invertire gli effetti della crisi climatica

Mattarella: servono iniziative urgenti per invertire gli effetti della crisi climaticaSan Marino, 6 dic. (askanews) – “Guardiamo con grave preoccupazione all’emergenza climatica che colpisce con particolare violenza la nostra regione mediterranea, con fenomeni climatici estremi che stanno gravemente danneggiando il nostro ecosistema e minacciando il nostro stile di vita”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento in occasione della visita di Stato a San Marino.

Il capo dello Stato ha ricordato “le vittime della tragica alluvione che ha colpito i territori dell’Emilia Romagna, tanto vicini alla vostra Repubblica, e vorrei qui ringraziare San Marino e la sua protezione civile per la fattiva solidarietà dimostrata in quell’occasione”. “Insieme ai Presidenti dei Paesi del Mediterraneo che fanno parte del gruppo Arraiolos, abbiamo rivolto un appello all’azione, affinché si adottino iniziative urgenti ed efficaci per arrestare e invertire gli effetti della crisi climatica – ha ricordato -. È un appello che rinnovo anche in quest’occasione a San Marino, Paese mediterraneo come il nostro e anch’esso colpito dalla crisi climatica, perché si possa insieme lavorare a livello locale, nazionale ed internazionale, guardando ad esempio alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop 28) – che proprio in questi giorni si sta svolgendo a Dubai – e alla prossima Presidenza italiana del G7, che intendiamo impiegare anche per mantenere alta l’attenzione su questa emergenza”.

Il governo ha comunicato alla Cina l’uscita dalla “Via della seta”

Il governo ha comunicato alla Cina l’uscita dalla “Via della seta”Roma, 6 dic. (askanews) – Il ministero degli Esteri ha comunicato all’ambasciata della Repubblica Popolare cinese la decisione di non rinnovare il Memorandum sulla Via della Seta. Dunque, secondo quanto si apprende, non sarà estesa l’intesa oltre il termine previsto del 22 marzo 2024. Però, si precisa nella lettera, viene ribadita la volontà di rafforzare e sviluppare la “collaborazione bilaterale” a mutuo beneficio dei due Paesi. Interpellate sulla questione, fonti di Palazzo Chigi si limitano a un “no comment”.

Governo comunica a Cina uscita da Via della Seta

Governo comunica a Cina uscita da Via della SetaRoma, 6 dic. (askanews) – Il ministero degli Esteri ha comunicato all’ambasciata della Repubblica Popolare cinese la decisione di non rinnovare il Memorandum sulla Via della Seta.

Dunque, secondo quanto si apprende, non sarà estesa l’intesa oltre il termine previsto del 22 marzo 2024. Però, si precisa nella lettera, viene ribadita la volontà di rafforzare e sviluppare la “collaborazione bilaterale” a mutuo beneficio dei due Paesi. Interpellate sulla questione, fonti di Palazzo Chigi si limitano a un “no comment”.

La Camera ha approvato la proposta di legge sul salario minimo. In aula bagarre e scambio d’accuse

La Camera ha approvato la proposta di legge sul salario minimo. In aula bagarre e scambio d’accuseRoma, 6 dic. (askanews) – Via libera dell’aula di Montecitorio – con 153 voti a favore, 118 contrari e 3 astenuti – alla proposta di legge che affida al governo la delega per un’equa retribuzione. Il testo, presentato mesi fa dalle opposizioni, che faceva riferimento a un salario minimo di 9 euro all’ora, è stato messo da parte e per questo ieri i partiti di opposizione hanno ritirato la propria firma dal provvedimento. Ma la tensione si è sentita anche stamani nell’emiciclo della Camera con il presidente di turno Fabio Rampelli costretto a sospendere i lavori per alcuni minuti prima del voto del provvedimento che ora passa all’esame del Senato. Di primo mattino, in una intervista radiofonica, la premier Giorgia Meloni aveva detto la sua: “M5s e Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa da fare in Italia ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo”.

Alla Camera la segretaria del Pd Elly Schlein ha accusato il governo Meloni di essersi messo “dalla parte degli sfruttatori e non degli sfruttati”, di colpire “i poveri e non la povertà” concludendo quasi con un’anatema: “Avete la rabbia di milioni di italiani che vedono calpestata la loro dignità, non dovete giustificarvi qui dentro, in Parlamento, ma fuori, nelle piazze. Voi oggi avete perso”. Pronta la replica di Fratelli d’Italia con il deputato Walter Rizzetto, secondo il quale “il vero capo dell’opposizione in questo paese non è il presidente Conte nè la segretaria Schlein ma Landini”. “Faremo in sei mesi quello che voi non avete fatto in dodici anni”, ha rilanciato Rizzetto rivolgendosi poi direttamente ai banchi del Pd: “Collega Scotto dite che vi troveremo ovunque ma in commissione non vi abbiamo trovato”. A questo punto dai banchi dell’opposizione i deputati hanno iniziato a urlare “Vergogna, vergogna” e a rumoreggiare – mentre la maggioranza applaudiva l’esponente di Fratelli d’Italia – e molti deputati del Pd e delle altre opposizioni hanno mostrato in Aula cartelli di protesta con le scritte “Sfruttamento legalizzato”, “Salario minimo negato”, “Non in nostro nome”. Sinistra italiana ha voltato le spalle in Aula per simboleggiare il governo che volta le spalle ai lavoratori. Per sedare gli animi la seduta è stata interrotta e poi si è passati al voto.

Salario minimo, Camera approva. Opposizioni attaccano, bagarre in Aula

Salario minimo, Camera approva. Opposizioni attaccano, bagarre in AulaRoma, 6 dic. (askanews) – Via libera dell’aula di Montecitorio – con 153 voti a favore, 118 contrari e 3 astenuti – alla proposta di legge che affida al governo la delega per un’equa retribuzione. Il testo, presentato mesi fa dalle opposizioni, che faceva riferimento a un salario minimo di 9 euro all’ora, è stato messo da parte e per questo i partiti di opposizione hanno ritirato la propria firma dal provvedimento. Ma la tensione si è sentita anche stamani nell’emiciclo della Camera con il presidente di turno Fabio Rampelli costretto a sospendere i lavori per alcuni minuti prima del voto del provvedimento che ora passa all’esame del Senato. Di primo mattino, in una intervista radiofonica, la premier Giorgia Meloni aveva detto la sua: “M5s e Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa da fare in Italia ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo”.

Alla Camera la segretaria del Pd Elly Schlein ha accusato il governo Meloni di essersi messo “dalla parte degli sfruttatori e non degli sfruttati”, di colpire “i poveri e non la povertà” concludendo quasi con un’anatema: “Avete la rabbia di milioni di italiani che vedono calpestata la loro dignità, non dovete giustificarvi qui dentro, in Parlamento, ma fuori, nelle piazze. Voi oggi avete perso”. Pronta la replica di Fratelli d’Italia con il deputato Walter Rizzetto, secondo il quale “il vero capo dell’opposizione in questo paese non è il presidente Conte nè la segretaria Schlein ma Landini”. “Faremo in sei mesi quello che voi non avete fatto in dodici anni”, ha rilanciato Rizzetto rivolgendosi poi direttamente ai banchi del Pd: “Collega Scotto dite che vi troveremo ovunque ma in commissione non vi abbiamo trovato”. A questo punto dai banchi dell’opposizione i deputati hanno iniziato a urlare “Vergogna, vergogna” e a rumoreggiare – mentre la maggioranza applaudiva l’esponente di Fratelli d’Italia – e molti deputati del Pd e delle altre opposizioni hanno mostrato in Aula cartelli di protesta con le scritte “Sfruttamento legalizzato”, “Salario minimo negato”, “Non in nostro nome”. Sinistra italiana ha voltato le spalle in Aula per simboleggiare il governo che volta le spalle ai lavoratori. Per sedare gli animi la seduta è stata interrotta e poi si è passati al voto.