Dl migranti, fonti: espulsioni più facili per irregolariRoma, 27 set. (askanews) – Espulsioni più facili per i migranti irregolari. E’ quanto consentito, secondo quanto spiegano fonti di governo, dal nuovo decreto migranti all’esame del Consiglio dei ministri.
Se lo straniero presenta una nuova domanda di protezione internazionale (domanda reiterata) durante l’esecuzione di un provvedimento di espulsione – spiegano le fonti – il presidente della Commissione territoriale, in composizione monocratica, valuta preliminarmente e immediatamente l’eventuale inammissibilità della domanda reiterata di protezione internazionale. In questo modo si contrasta la pratica delle domande di asilo pretestuose e dilatorie.
Dl migranti, tutte le donne andranno in strutture maggior tutelaRoma, 27 set. (askanews) – Tutte le donne, non solo le madri o quelle in gravidanza, avranno accesso nelle strutture di maggiore tutela. E’ quanto prevede, secondo quanto si apprende, il nuovo decreto migranti all’esame del Consiglio dei ministri.
Finora – spiegano fonti di governo – solo le donne in stato di gravidanza o le madri con minori venivano inserite subito nel sistema di accoglienza di secondo livello. Per tutte le altre, la normativa prevedeva lo stesso trattamento degli uomini adulti. “Il decreto corregge questa grave anomalia e garantisce a tutte le donne migranti, dunque non più solo a quelle in stato di gravidanza, l’accesso nelle strutture di maggiore tutela”, concludono le fonti.
Schlein: il governo Meloni è specializzato in condoniRoma, 27 set. (askanews) – “La data della manifestazione ancora non l’abbiamo fissata. Stiamo seguendo quello che succede, sono ore in cui apprendiamo a mezzo stampa cosa ci sarà e cosa no dentro questa manovra. Mi sembra che stiano litigando sui condoni, grande specialità del governo Meloni: ne abbiamo già contati tra i 12 e i 14, stanno discutendo se arrivare a 15…”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein in conferenza stampa.
Quello delle sanatorie, ha aggiunto, è un “messaggio deleterio, avalli l’idea che alla fine dei conti se fai il furbo alla fine qualcuno ti salva”.
Migranti, mons. Baturi (Cei): ci preoccupano misure governoMigranti/Migranti, la Cei: ci preoccupano le misure del governoRoma, 27 set. (askanews) – “Siamo preoccupati, perché i minori hanno bisogno di una maggiore tutela così come le donne”, così il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi in una conferenza stampa al termine dei lavori del Consiglio permanente della Cei, sui nuovi provvedimenti sull’immigrazione che si appresta a varare il governo e che prevedono anche misure detentive che riguarderebbero anche donne e minori.
Un’aggiunta di tutela, ha spiegato il Segretario generale della Cei, che “è necessaria proprio nei riguardi dei minori non accompagnati, verso i quali occorre avviare, invece, una riflessione con le comunità locali, con le regioni. E’ necessario conoscere le loro storie individuali, proteggerli anche attraverso, per esempio, uno staff di professionisti e figure capaci di accompagnarli”, è stata la richiesta di mons. Baturi. “Misure semplicemente detentive pensiamo non raggiungono lo scopo del rispetto della dignità dell’uomo. Soprattutto se non sono accompagnate da altre misure”, ha poi detto parlando con i giornalisti.
Baturi ha, quindi, auspicato un dialogo “con la società civile e la Chiesa, con le autonomie locali ed il mondo del terzo settore per rispondere adeguatamente a queste problematiche che, ripeto – ha detto – sono di difesa della dignità dell’uomo attraverso azioni che anche il Papa ha recentemente chiesto e che si potrebbero racchiudere in quattro parole: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”. “Non si può – ha quindi concluso il presule – ridurre la gestione di questo fenomeno solo in una misura di contenimento di tipo solo detentivo o in vista di una azione solo di rimpatrio”.
Schlein: Pd chiede mettere in Costituzione appartenenza Italia a UeRoma, 27 set. (askanews) – “Una cosa è molto chiara: se sei ambiguo sulla prospettiva europea poi quando c’è da fare le discussioni non conti. Se non ci credi non conti. Noi invece ci crediamo eccome”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein presentando il disegno di legge dei democratici per inserire l’appartenenza dell’Italia all’Ue nell’articolo 11 della Costituzione. Insieme a lei Chiara Braga, Enzo Amendola, Giuseppe Provenzano, Piero De Luca.
“Non c’è una sola sfida su cui ci giochiamo il futuro che sia risolvibile soltanto dentro i confini nazionali”, ha aggiunto la Schlein. “Pensate alla crisi climatica, alla questione migratoria, alla contraddizione di essere un mercato interno all’interno del quale si trovano paradisi fiscali”.
Governo riunisce maggioranza su Nadef, Tajani: Fi farà sua proposteRoma, 27 set. (askanews) – Sulla Nadef, che arriva stasera in Consiglio dei ministri, “adesso abbiamo una riunione di maggioranza. Faremo le nostre proposte per la manovra”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, arrivando a Palazzo Chigi.
“Sappiamo bene – ha aggiunto – che bisogna affrontare una situazione che non è facile ma le capacità di un governo e di una forza politica si vedono quando ci sono le situazioni difficili, farlo nei momenti facili è semplice. Governare una nave quando il mare è mosso è più complicato, ma io sono ottimista e sono convinto che questo governo è in grado di affrontare anche le difficoltà che ci sono. Dobbiamo dire ai cittadini italiani di avare fiducia, andiamo avanti per risolvere tutti i problemi. Certamente non è una situazione facile, ma non bisogna allarmarsi”, ha concluso.
Cassese: Lep utili anche senza autonomia, promessa Carta da mantenereRoma, 27 set. (askanews) – “Non so quanti membri del Clep siano favorevoli all’autonomia differenziata ma pensiamo che i livelli essenziali delle prestazioni siano utili” comunque, al di là che l’autonomia differenziata possa realizzarsi o meno. Così Sabino Cassese, presidente del Comitato per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Clep), in audizione davanti alla commissione Affari costituzionali del Senato.
L’Italia, è il ragionamento di Cassese, è appesantita dai divari delle diverse regioni e i “Lep forniscono un’arma al cittadino” anche se, ha messo in guardia, quello dei livelli essenziali di prestazioni è solo il “penultimo miglio” perché “l’ultimo miglio dipende da un’amministrazione che funzioni bene. Noi possiamo dire qual è il diritto, lo Stato stanzia una cifra, ma se chi gestisce quella cifra non la gestisce bene l’ultimo miglio diventa difficile da coprire”. In ogni caso, ha osservato, “il punto fondamentale è che i Lep sono una promessa della Costituzione che si trova già in tante leggi e questa promessa va mantenuta”.
Il giurista ha tenuto a puntualizzare che il lavoro sui Lep “è stata un’esplorazione in una terra incognita. Sinora si è parlato dei Lep, pochi hanno cercato di farli” e ha aggiunto che il Clep dovrebbe poter terminare il suo lavoro “entro ottobre”. Poi, ha ricordato che sui fabbisogni dei Lep “le scelte politiche andranno fatte”. E bisognerà fare i conti con “un fabbisogno più alto: il problema sarà che tagli e aggiunte bisogna fare quando si passa dai livelli teorici a quelli reali”.
Il giurista si è definito un “riformista gradualista” e ha precisato di ritenere che “sia giusto avviare il percorso”, ajuspicando tra l’altro che si possa prima o poi “colmare la vera lacuna” dell’Italia, ossia “che il regionalismo italiano non è un regionalismo cooperativo” contrariamente alla “Germania” dove “esistono tanti comitati che prendono decisioni insieme e concrete di gestione amministrativa”.
Migranti, Meloni scrive a leader Med9: coesi per soluzioni efficaciRoma, 27 set. (askanews) – Una lettera ai leader della sponda sud dell’Ue per chiedere una posizione “coesa” sul tema dei migranti. E’ quella che ha inviato ieri sera la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ai colleghi di Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Malta, Slovenia e Croazia che si riuniranno giovedì a Malta per il summit Med9. Per conoscenza è stata inviata anche alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, entrambi invitati al vertice.
Il tema dei migranti sarà al centro della prima sessione, che tratterà dell’emergenza ma anche della cooperazione con i Paesi del vicinato Sud. Meloni, secondo quanto si apprende, nella missiva sottolinea l’importanza per i Paesi del Sud dell’Unione di avere una posizione “comune” e “coesa”, in vista dei prossimi appuntamenti europei: il Consiglio informale di Granada del 6 ottobre e quello formale in programma a Bruxelles il 26 e 27. Nella lettera Meloni ribadisce che la questione migratoria è una priorità per l’Italia, che si aspetta l’attuazione rapida dell’approccio comune raggiunto in sede europea lo scorso febbraio. Meloni – che fa anche riferimento al memorandum con la Tunisia – ha apprezzato anche gli sviluppi positivi dopo la visita a Lampedusa con Ursula von der Leyen e il piano in dieci punti annunciato dalla presidente della Commissione. Il governo italiano è consapevole del fatto che serva tempo per mettere in pratica una strategia multilivello che prevede diverse azioni, ma l’obiettivo – secondo la premier – è mantenere il tema in cima alla lista di attenzione e continuare a impegnarsi per avere soluzioni specifiche e risultati concreti.
Peraltro, sul tema, domani a Bruxelles è in programma il Consiglio Giustizia e Affari interni a cui il ministro Matteo Piantedosi, secondo quanto si apprende, porterà alcune proposte italiane per velocizzare l’attuazione della strategia europea.
Il Governo assicura: il decreto sui migranti non abrogherà la presunzione della minore etàRoma, 27 set. (askanews) – “È priva di qualunque fondamento la notizia riportata dal quotidiano La Repubblica, in merito alla quale è stata pubblicata anche un’intervista del Garante per l’infanzia, secondo cui nel nuovo decreto oggi all’attenzione del Consiglio dei ministri verrebbe abrogata la presunzione di minore età nei casi di dubbio”. E? Quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
“In tali casi infatti – spiega la nota – la presunzione (art. 19-bis, comma 8, decr. leg.vo 142 del 2015) resta invariata: viene soltanto eccezionalmente accelerata, in presenza di flussi particolarmente ingenti, la procedura di accertamento, effettuata sotto controllo di garanzia dell’Autorità giudiziaria competente. Non è pertanto prevista alcuna inversione dell’onere della prova circa l’età del minore”. “Si assiste con stupore – conclude Palazzo Chigi – alla continua diffusione di notizie non veritiere e anzi fortemente errate, dopo quella di ieri secondo cui sarebbe stato eliminato il diritto alla protezione delle donne in gravidanza, diritto che è stato invece esteso a tutte le donne. Ci si attenderebbe dagli organi di informazione una verifica puntuale, prima della diffusione di notizie in grande evidenza”.
L. Fontana: povertà economica e educativa pesano su futuro minoriRoma, 27 set. (askanews) – “Nessuno deve rimanere indietro”: è questa la sintesi finale del pensiero espresso dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel suo saluto istituzionale in occasione della presentazione della Relazione dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza in corso a Montecitorio, nella sala della Regina.
L’evento “rappresenta – ha osservato il presidente della Camera – un’occasione preziosa di confronto istituzionale per riflettere sullo stato della tutela dei diritti dei minori. I minori sono il presente e il futuro del Paese e la nostra speranza per la costruzione di una società migliore. Ma sono ancora numerose le criticità legate alla loro crescita e al loro benessere”. “Molti di loro – ha sottolineato Fontana – si trovano infatti in condizioni di povertà e privazione. Secondo i dati dell’Istat – nel 2021 – 1 milione e 400mila minori in Italia vivevano in povertà assoluta. Questo è semplicemente inaccettabile. Non è solo la povertà economica a pesare sulla vita dei nostri minori. La povertà educativa e la carenza di opportunità di formazione e di sviluppo delle competenze incidono negativamente sulla loro crescita. Questi fattori contribuiscono alla dispersione scolastica. Lo svantaggio in termini educativi aumenta nel tempo ed è più difficile da colmare. Per questo motivo è necessario intervenire già nella prima infanzia, investendo risorse nell’educazione del bambino”.
A giudizio del presidente Fontana “ragioni di equità e giustizia sociale impongono, dunque, l’adozione di politiche pubbliche in grado di offrire a tutti i minori l’opportunità di apprendere, formarsi, sviluppare capacità e competenze, coltivare le proprie aspirazioni e far emergere i propri talenti. Le disuguaglianze penalizzano in particolare chi vive in contesti di povertà economica o dove gli stimoli educativi e culturali sono limitati. Occorre dunque agire per ridurre le profonde disuguaglianze presenti nel Paese”. “In questo senso – ha osservato – va favorita la partecipazione dei minori alle scelte che li riguardano direttamente, come sancito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Dare voce alle esigenze dei minori è un dovere morale, prima ancora che politico. Esso richiama le Istituzioni a mantenere sempre alta l’attenzione verso il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Nessuno deve rimanere indietro”, ha concluso Fontana.