Sul salario minimo è bagarre alla Camera. Le opposizioni: “Non in nostro nome”Roma, 6 dic. (askanews) – Bagarre in aula alla Camera prima del voto finale sulla legge delega al governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva. Dopo l’intervento del presidente della commissione Lavoro Walter Rizzetto (Fdi), il presidente di turno dell’Aula, Fabio Rampelli, è stato costretto a sospendere per qualche minuto la seduta dopo che si erano levate urla nei confronti di Rizzetto dai banchi dell’opposizione. Dopo la sospensione le urla sono continuate con uno scambio di accuse al grido di “vergogna” e “buffoni”. Le opposizioni hanno anche esposto i cartelli “salario minimo minimo negato”, “non in nostro nome”, poi prontamente ritirati dai commessi alla ripresa della seduta che ha dato il via libera al provvedimento.
Meloni: mia vita ormai è in piazza, se ne è parlato senza pietàRoma, 6 dic. (askanews) – “Si è parlato a volte senza pietà delle mie questioni personali, ma si mette l’elmetto in testa e si combatte”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rtl 102.5.
“Ho due quaderni, uno dove scrivo le cose da fare e le cose che penso e un altro dove scrivo per fissare le cose che mi voglio ricordare di dire, sono diventata un’amanuense a 46 anni, scrivo tutto a mano”, ha raccontato Meloni conversando con l’intervistatore che le ha chiesto: “Ci sono scritti dei segreti?” “Di segreti me ne sono rimasti pochi, la mia vita ormai è tutta in piazza”, ha replicato ridendo la premier. In chiusura di trasmissione ha parlato anche del selfie scattato con il primo ministro indiano Modi alla Cop 28 e da lei postato con l’hashtag #melodi. “E’ partito tutto al G20, con Modi ci eravamo salutati ridendo, sui social indiani era nato questo hashtag che ha spopolato in India e sono nati meme divertentissimi. A Cop 28 abbiamo scherzato, abbiamo fatto un selfie e gli utenti si sono molto divertiti”.
Salario minimo, SI volta le spalle in Aula: voi le voltate ai lavoratoriRoma, 6 dic. (askanews) – “Con questa proposta di legge per istituire un salario minimo di almeno 9 euro le opposizioni avevano un obiettivo semplice: intervenire sull’emergenza del lavoro povero e con quello strumento spingere la contrattazione collettiva ad alzare i salari. E voi l’avete affossata”. Lo ha affermato Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra intervenendo nell’aula di Montecitorio durante le dichiarazioni finali sul provvedimento relativo al salario minimo. “Voi con questa scelta avete voltato le spalle al Paese reale. Noi oggi di fronte a questa scelta – ha detto Fratoianni, voltando la spalle insieme ai parlamentari del gruppo – voltiamo le spalle a voi”.
“La legge che voi oggi affossate – ha proseguito l’esponente rossoverde – è una legge che puntava dritto al cuore del problema: in questo Paese i salari sono generalmente troppo bassi. Oggi voi state semplicemente dicendo agli italiani che chi lavora con salari troppo bassi deve continuare a farlo e che della condizione materiale dei cittadini ai voi non frega niente. Non vogliamo essere associati a questo scempio, ecco perchè ieri le opposizioni hanno ritirato le firme dalla proposta di legge. Quello che è successo in commissione e in quest’Aula è una brutta pagina della vita parlamentare, nella forma e sopratutto nella sostanza”.
Salario minimo, Schlein: governo con sfruttatori, avrà rabbia genteRoma, 6 dic. (askanews) – “State perpetrando l’antica legge della difesa della rendita e non del merito, avete scritto una delega per spazzare via il salario minimo, state spalancando la porta ad altri contratti pirata e volete reintrodurre le gabbie salariali… pensate che un insegnante al Sud debba prendere di meno che uno al Nord, volete dividere questo Paese più di quanto non è. Avete scelto di essere dalla parte degli sfruttatori mentre date una sberla agli sfruttati”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, rivolgendosi alla maggioranza in aula alla Camera durante le dichiarazioni di voto sulla proposta di legge di delega al governo sul salario minimo.
“Non ci rassegniamo all’idea che non sia il tempo di sanare le piaghe del lavoro in Italia, il lavoro povero. Il Pd pensa che lavoro e povero non debbano più stare nella stessa frase”, ha aggiunto Schlein rilanciando: “Avete la rabbia di milioni di italiani che vedono calpestata la loro dignità, non dovete giustificarvi qui dentro, in Parlamento, ma fuori, nelle piazze. Voi oggi avete perso”.
Patto di stabilità, Meloni: è un momento delicato, non possiamo dire sì a regole che non possiamo rispettareRoma, 6 dic. (askanews) – Per il nuovo Patto di stabilità “sono ore molto serrate della trattativa, è un momento davvero molto delicato. Crediamo che un’Europa seria debba tenere in considerazione le strategie che si è data. Il punto principale che poniamo sono gli investimenti: quando si fanno le regole sui parametri che gli Stati devono rispettare, non si può non tenere conto degli investimenti che l’Europa chiede. Ci sono altri punti di vista, stiamo facendo del nostro meglio per trovare una sintesi efficace ma ragionevole: l’unica cosa che non si può fare è dire di sì a regole che non si possono rispettare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rtl 102.5. Le critiche al premierato “dimostrano che non si sa cosa dire perchè non abbiamo toccato il ruolo del presidente della Repubblica, in questo caso Sergio Mattarella, che è figura che per gli italiani rappresenta un assoluto punto di riferimento. Tutto quello che facciamo è dire che chi guida il governo lo debbano scegliere gli italiani. Questo è il problema di chi contesta la riforma perchè chi è stato abituato a fare il bello e il cattivo tempo facendo e disfacendo i governi nel Palazzo sulla pelle degli italiani, per realizzare programmi che nessuno aveva votato e mettere gente che nessuno aveva votato chiaramente ha un problema se si dice che questo gioco è finito”. La riforma prevede l’elezioni diretta del premier e meccanismi di stabilità perchè, ha detto ancora Meloni, “la sovranità appartiene al popolo e la cosa che l’Italia ha pagato di più nella sua storia è l’instabilità dei governi. Io penso che sia la riforma dalla quale dipendono tutte le altre e so che faranno di tutto per impedire di approvarla, penso che alla fine si arriverà al referendum e chiederemo agli italiani cosa vogliono fare. So che ci sarà un sacco di gente che si muoverà contro questo ma saranno gli italiani a dover decidere se essere padroni del loro destino o se vogliono continuare a farlo fare a chi ha pensato di essere padrone delle istituzioni e non lo era”.
Meloni: M5s e Pd nei 10 anni di governo non hanno fatto il salario minimoRoma, 6 dic. (askanews) – “M5s e Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa da fare in Italia ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rtl 102.5, che si rivolge anche ai sindacati: “Alcuni sindacati vanno in piazza per il salario minimo e poi accettano contratti da poco più di 5 euro l’ora: bisognerebbe essere un po più coerenti”. Poi Meloni ha detto che l’accordo con l’Albania “è necessario perchè tutto quel che si può fare per decongestionare il sistema italiano è utile. Io penso che l’accordo ci consente di portare i migranti in Albania invece che in Italia e gestire lì, sotto giurisdizione italiana, le richieste per processarle. Non so perchè la sinistra lo contesti così, penso perchè sperano che non riusciamo a risolvere il problema come stiamo cercando di fare”. “Penso – ha aggiunto – che sia un accordo innovativo, utile, possa anche rappresentare un precedente, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il Pd ha cercato di far cacciare Rama dal Pse perchè aiutare l’Italia evidentemente non è di sinistra”.
Europee, Salvini: non porre veti, ce lo ha insegnato BerlusconiMilano, 6 dic. (askanews) – Una Europa “diversa”, basata sulla “cooperazione tra Stati con pari dignità” che non “complichi la vita” ai governi nazionali. Matteo Salvini scrive al Corriere della Sera per insistere sull’idea di Europa disegnata nella convention della destra estrema a Firenze: “È un insegnamento di Silvio Berlusconi, che sdoganò l’Msi per bloccare il Pci-Pds, ora Pd. Includere. Non porre veti”. Il centrodestra, è l’appello del segretario leghista, “non si divida”.
Salvini chiede agli alleati “concretezza, senza ideologia”, per contrastare provvedimenti “sbagliati” come già è stato per quello sugli imballaggi; una transizione “progressiva” verso “basse emissioni di carbonio” ma “senza penalizzare l’economia”. E si dice “crucciato” dalle “disuguaglianze sociali ed economiche”, chiedendo una Europa che promuova “giustizia sociale, partecipazione e tutela della propria identità”. Il tutto “senza dimenticare l’immigrazione e l’estremismo islamico”. Il segretario della Lega rivendica il “pragmatismo” con cui il suo partito “governa a vari livelli da decenni”, e gli allarmi lanciati “sempre” dal Carroccio verso “gli eccessivi paletti di Bruxelles”. Per Salvini “il re è nudo, e non vogliamo girarci dall’altra parte”, respingendo “pregiudizi assurdi” nei confronti della Lega che “ha sempre votato a sostegno dell’Ucraina”, mentre “il lobbista di Putin è il socialista Schroeder”.
La domanda è se si possa dunque fare a meno di Le Pen, Wilders, AfD e Lega: “Per quale motivo? Davvero un pezzo di centrodestra europeo preferisce allearsi con i socialisti in cambio di prebende e cedendo sulla linea politica?”. Quando invece deve “coltivare l’unità in EUropa come continueremo a fare in Italia. Ce lo ha insegnato Silvio Berlusconi. Io non lo dimentico”.
Ok unanime a oblio oncologico, Meloni: legge di civiltà, grande gioiaRoma, 6 dic. (askanews) – “Accolgo con grande gioia l’approvazione all’unanimità della proposta di legge parlamentare sull’oblio oncologico. Una norma di civiltà, che il Governo ha convintamente sostenuto e che cancellerà quelle umilianti e ingiuste discriminazioni che pesavano sulle persone guarite da patologie oncologiche. Grazie a tutte le forze politiche che hanno consentito di raggiungere oggi questo obiettivo”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni commentando il via libera all’unanimità al testo da parte del Senato.
Con 139 voti, il Senato ha approvato in via definitiva, il disegno di legge sull’oblio oncologico: il provvedimento era già stato approvato all’unanimità dalla Camera in prima lettura ed è stato esaminato in sede redigente dalle commissioni Giustizia e Affari sociali, abbreviando, con l’accordo di tutti i gruppi, i tempi dell’esame dell’assemblea. Diventerà legge all’atto della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. “Per ‘diritto all’oblio oncologico – viene precisato all’articolo 1 del disegno di legge – si intende il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica, nei casi di cui alla presente legge”.
Salario minimo, scontro alla Camera governo-opposizioni (che ritirano la firma al testo affossato)Roma, 5 dic. (askanews) – Le opposizioni hanno deciso di ritirare la firma dalla proposta di legge unitaria dei gruppi di minoranza (eccetto Iv) sul salario minimo che è stata affossata di fatto con un emendamento interamente sostitutivo approvato in commissione dal centrodestra. Ad annunciarlo, nell’aula della Camera, il presidente M5S Giuseppe Conte, per Avs Nicola Fratoianni, per Azione Matteo Richetti e la segretaria del Pd Elly Schlein.
“Questa non è più la proposta delle opposizioni, la maggioranza l’ha svuotata di significato e lo ha fatto con la solita arroganza. Noi togliamo le nostre firme”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando del salario minimo in aula alla Camera. “State tradendo le speranze di 3,5 milioni di lavoratori. Non nel nostro nome state calpestando le prerogative del Parlamento e delle opposizioni”. “Dopo mesi di rinvii – ha aggiunto – dopo un emendamento soppressivo che non avete avuto il coraggio di votare, il governo ha scelto di sottrarre al Parlamento il diritto di discutere sul salario minimo”. Il governo è “debole con i forti e forte con i deboli”. Soprattutto: “Giorgia Meloni non ha avuto il coraggio nemmeno di farvi votare contro la nostra proposta”.
Il governo ha “gettato la maschera”, sta dicendo “no al salario minimo” così Giuseppe Conte, primo firmatario del provvedimento, annuncia il ritiro della sua firma. Parlando in aula alla Camera il leader M5s afferma: “La maggioranza ha voltato le spalle a 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori. Chi si deve vergognare è chi ha votato no a questa legge. Si prende proditoriamente in giro tutta questa platea di lavoratrici e lavoratori. Ma, ha aggiunto, “questo gesto proditorio non lo compirete in mio nome e del M5s. E’ per questa ragione che ritiro la firma da questo provvedimento perché state facendo carta straccia del salario minimo legale”.
Salario minimo, si riaccende lo scontro. Opposizioni all’attaccoRoma, 5 dic. (askanews) – Si riaccende lo scontro sul salario minimo. Dopo che l’aula della Camera ha bocciato l’emendamento di Pd, M5S, Avs e +Europa che chiedeva di ripristinare la proposta di legge unitaria delle opposizioni (tranne Iv) sul salario minimo per legge a 9 euro – testo che era stato affossato da un emendamento approvato in commissione dalla maggioranza interamente sostitutivo – le opposizioni hanno deciso di ritirare la firma dalla loro proposta di legge unitaria. Ad annunciarlo, sono stati la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente M5S Giuseppe Conte, per Avs Nicola Fratoianni e per Azione Matteo Richetti.
“Avete scelto definitivamente da che parte stare, chi rappresentare, quali interessi difendere. Doveva essere un governo dalla parte degli italiani, siete solo dalla parte degli sfruttatori, e avete dato uno schiaffo agli sfruttati”, ha attaccato la segretaria del Pd Elly Schlein. Aggiungendo: “Oggi con questa scelta affossate il salario minimo su cui abbiamo raccolto oltre 500mila firme, ve ne siete fregati, gli avete tolto pure il nome. Puntate a cancellarlo dalla memoria collettiva, a rimuoverlo dal dibattito pubblico, a degradarlo a un capriccio delle opposizioni. Avete scritto una delega dove non ce ne è traccia. Aiutatemi a spiegarlo agli italiani: voi oggi votate contro una legge che dice che sotto i 9 euro non è lavoro, è sfruttamento. Allora ditelo: a voi va bene lo sfruttamento. Vergogna”, ha chiosato Schlein. Il governo ha “gettato la maschera”, dicendo “no al salario minimo”: “La maggioranza ha voltato le spalle a 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori. Chi si deve vergognare è chi ha votato no a questa legge. Si prende proditoriamente in giro tutta questa platea di lavoratrici e lavoratori”, ha detto il leader M5s Giuseppe Conte. Ma “questo gesto proditorio non lo compirete in mio nome e del M5s”, ha spiegato annunciando il ritiro della firma dal provvedimento.