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Migranti, Lega: Germania usa oggi clandestini come 80 anni fa esercito

Migranti, Lega: Germania usa oggi clandestini come 80 anni fa esercitoRoma, 26 set. (askanews) – “Ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli stati con l’esercito ma gli andó male, ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici”. Così, ad Affaritaliani.it, il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa.

Insomma, a Berlino preferirebbero un altro governo Monti o Draghi? “Sicuramente in Germania non vogliono né Salvini né Meloni al governo e vorrebbero o un governo tecnico, Monti o Draghi o chicchessia, o di sinistra, Schlein o altri. Da come si sta comportando il governo tedesco è del tutto evidente che non vuole che in Italia governi il centrodestra, che mette in discussione assetti ed equilibri europei. A Berlino fanno di tutto per mettere in difficoltà il governo italiano nella speranza di farlo cadere. Ma falliranno come fallirono ottant’anni fa”, ha sottolineato Crippa. “Stanno cercando di destabilizzare il governo attraverso il finanziamento delle ong per riempirci di clandestini e far scendere il consenso del centrodestra in Italia”, ha detto Crippa, il quale citando la Moldova ha attaccato: “il reddito pro capite della Moldova è inferiore a quello di gran parte dei paesi del Nord Africa. Perché la Germania o nessuno a sinistra fa qualcosa per favorire l’immigrazione moldava? Evidentemente perché il moldavo in quanto europeo è affine alla nostra cultura e quindi non è congeniale al tentativo di mescolare il più possibile per diluire la nostra identità”.

“L’immigrato africano è più funzionale al disegno e in più crea una competizione al ribasso nel mondo del lavoro che favorisce la disoccupazione dei giovani italiani creando tensione sociale”, ha concluso il vicesegretario della Lega.

Giorgio Napolitano sarà sepolto al cimitero acattolico di Roma

Giorgio Napolitano sarà sepolto al cimitero acattolico di RomaRoma, 26 set. (askanews) – Salutato dall’inno di Mameli e dagli onori militari interforze resi in piazza Montecitorio in alta uniforme e dopo l’ultimo commiato dentro il Palazzo reso da alte cariche italiane e straniere presenti alle esequie, il feretro di Giorgio Napolitano accompagnato da figli e nipoti e salutato da un caloroso applauso dal centinaio di persone che ha seguito il funerale in piazza ha lasciato sul carro funebre il Parlamento italiano.

Il presidente emerito sarà trasportato al cimitero acattolico di Roma, dietro la Piramide Cestia al quartiere Testaccio, dove sarà sepolto vicino ai resti, fra gli altri, di Gramsci, Lussu, Gadda, Camilleri.

Feretro Napolitano lascia Montecitorio, sepoltura a cimitero acattolico

Feretro Napolitano lascia Montecitorio, sepoltura a cimitero acattolicoRoma, 26 set. (askanews) – Salutato dall’inno di Mameli e dagli onori militari interforze resi in piazza Montecitorio in alta uniforme e dopo l’ultimo commiato dentro il Palazzo reso da alte cariche italiane e straniere presenti alle esequie, il feretro di Giorgio Napolitano accompagnato da figli e nipoti e salutato da un caloroso applauso dal centinaio di persone che ha seguito il funerale in piazza ha lasciato sul carro funebre il Parlamento italiano.

Il presidente emerito sarà trasportato al cimitero acattolico di Roma, dietro la Piramide Cestia al quartiere Testaccio, dove sarà sepolto vicino ai resti, fra gli altri, di Gramsci, Lussu, Gadda, Camilleri.

Napolitano, Gentiloni: l’Europa è stata la sua via maestra

Napolitano, Gentiloni: l’Europa è stata la sua via maestraRoma, 26 set. (askanews) – L’Europa “è stata la via maestra” di Giorgio Napolitano, “statista italiano e anche europeo”. Per lui, “uomo di sinistra al servizio delle istituzioni, l’avvenire dell’Italia non poteva, non doveva prescindere dalla collocazione europea”. Il commissario europeo Paolo Gentiloni – nel suo discorso alle esequie nell’Aula di Montecitorio – sceglie di evidenziare il convinto europeismo di Napolitano: “Il suo richiamo all’Europa non era retorica, era il frutto di un cambiamento di rotta all’interno del suo partito, il Pci, per il quale Napolitano si era battuto sul piano politico e culturale”. Evoluzione che andò “di pari passo con la scelta atlantica: anche di questa Napolitano, senza mai rompere con la sua parte politica, fu precursore e sostenitore coerente per mezzo secolo”.

Per Napolitano, sottolinea ancora Gentiloni, “la scelta europea è stata scelta di campo, di vita, di libertà. Non era un’Europa qualsiasi, era l’ideale progetto di un’autentica integrazione europea. Un’Europa più unita”, che dunque potesse essere “più forte sul piano geopolitico in difesa della libertà e più giusta per l’avanzamento dei ceti popolari. Progetto quanto mai attuale”, che “è stata la bussola di Napolitano nel corso dei decenni”. “Patriota costituzionale, partecipò al percorso costituente sulla revisione dei trattati. Lo fece sul serio, alla Napolitano, un parlamentare che dava l’esempio, aperto a tutto e a tutti tranne che all’approssimazione. Prendeva sul serio la democrazia, e per lui la democrazia era innanzitutto il Parlamento. Ha sollecitato l’impegno europeo per la gestione dei flussi migratori, compreso in anticipo il ruolo europeo per la transizione climatica, guardava con preoccupazione alla crisi ucraina”.

E conclude Gentiloni: “Salutiamo un grande presidente, un simbolo della credibilità e della forza delle istituzioni della repubblica, stretti intorno al presidente Mattarella che di questa credibilità e forza è espressione ogni giorno. Salutiamo un grande riformista europeo: per lui l’Europa è stata sempre la via maestra. Caro Presidente, caro Giorgio, questa via, la tua via, cercheremo di seguirla sempre”.

Napolitano, Finocchiaro commossa: ha speso la sua vita per l’Italia

Napolitano, Finocchiaro commossa: ha speso la sua vita per l’ItaliaMilano, 26 set. (askanews) – Chiude con la voce rotta dalla commozione, Anna Finocchiaro, il suo ricordo di Giorgio Napolitano durante le esequie alla Camera: “Posso dire in piena coscienza alla sua famiglia, ai tanti che come me l’hanno profondamente rispettato e amato, ai suoi avversari che, anche con gli errori che sono dell’umano, il Presidente Napolitano ha speso la sua vita per l’Italia, ed ad essa appartiene la sua memoria”.

La presidente di Italiadecide non si sofferma sugli anni al Quirinale, “altri lo faranno”, ma – dopo aver ricordato la scelta del 1945 di iscriversi al Pci “per impulso morale più che per ragioni ideologiche: perchè il Pci era il partito che aveva più combattuto il fascismo, e perchè il Pci si mescola al popolo, diceva – ne sottolinea l’impegno in Parlamento: “Giorgio Napolitano è stato, sopra a tutto, parlamentare. I dirigenti politici consideravano più importante l’impegno politico piuttosto che quello parlamentare. Lui vi si è invece ‘immerso’, perché lo considerava il luogo per l’approfondimento e la riflessione sulle questioni, il confronto tra forze politiche, la ricerca della migliore tra le transazioni per la cura dell’interesse collettivo e perché credeva fermamente che nella qualità della rappresentanza risiede la forza e autorevolezza del Parlamento e delle istituzioni repubblicane”. E da questa convinzione discende l’impegno per le riforme: “Garantire efficacia ed efficienza dell’agire delle istituzioni per garantire la democrazia e per corrispondere alle esigenze del Paese resterà un suo continuo monito, una sua ossessione. Ci tornerà nel discorso di insediamento del 2013: ‘Non si può più, in nessun campo, sottrarsi al dovere della proposta, alla ricerca della soluzione praticabile, alla decisione netta e tempestiva per le riforme di cui hanno bisogno improrogabile per sopravvivere e progredire la democrazia e la società italiana’”.

Finocchiaro traccia un breve excursus dell’attività parlamentare di Napolitano: “Il suo primo impegno parlamentare è dedicato, ai temi economici; a partire dagli anni ’70 si rafforza quello in materia di politica estera, che lo rende interlocutore degli maggiori protagonisti della scena politica internazionale. Pochi ricordano poi che, sempre, farà riferimento alla questione politica del ruolo e della condizione delle donne italiane. È Presidente della Camera dal ’92 al ’94. Nel febbraio del ’93 oppone l’immunità di sede alla Guardia di Finanza delegata dalla Procura di Milano all’acquisizione di atti (peraltro già pubblici), nel maggio convoca la Giunta per il Regolamento per rendere palese il voto sulle autorizzazioni a procedere. Non serve commentare”. E conclude: “Sarà due volte Presidente della Repubblica, altri lo ricorderanno. Io che con lui ho lavorato a lungo, anche con tempestosi scambi di opinioni (io che, più che le tesissime telefonate, temevo le sue lettere, con scrittura tanto più puntuta e obliqua quanto più era arrabbiato con me), posso dire in piena coscienza alla sua famiglia, ai tanti che come me l’hanno profondamente rispettato e amato, ai suoi avversari che, anche con gli errori che sono dell’umano, il Presidente Napolitano ha speso la sua vita per l’Italia, ed ad essa appartiene la sua memoria”.

Napolitano, Gianni Letta: lutto repubblicano, no divisioni parte

Napolitano, Gianni Letta: lutto repubblicano, no divisioni parteRoma, 26 set. (askanews) – “La perdita è di tutti, tocca e riguarda tutti coloro che hanno a cuore le istituzioni, tutti ci inchiniamo per l’omaggio alla memoria di un uomo che ha amato l’Italia”. Lo ha detto Gianni Letta intervenendo nell’aula della Camera alla cerimonia laica in ricordo del presidente emerito Giorgio Napolitano scomparso il 22 settembre.

“Di fronte a un lutto che definirei repubblicano non ci sono divisioni di parte, supera ogni divergenza, e annulla le distinzioni culturali e politiche”, ha aggiunto Letta elogiando “il senso dello Stato che non è mai venuto meno nemmeno nelle prove più difficili per lui, come il confronto con i governi Berlusconi”.

Napolitano, il figlio Giulio: per lui la politica non era demagogia

Napolitano, il figlio Giulio: per lui la politica non era demagogiaRoma, 26 set. (askanews) – “Non ricordo, nella lunga e straordinaria vita di mio padre, un solo giorno che non sia stato di lavoro. Il suo lavoro era la politica, era per lui, come per molti di quella eccezionale generazione, una cosa seria, richiedeva analisi, responsabilità non sopportava la demagogia”, “la riduzione del confronto a urlo e invettiva”, “credeva nella lotta politica”. Lo ha detto, durante la cerimonia di esequie laiche nell’aula della Camera, Giulio Napolitano, figlio del presidente emerito Giorgio Napolitano, scomparso il 22 settembre.

Napolitano, figlio Giulio: per lui politica cosa seria non demagogia

Napolitano, figlio Giulio: per lui politica cosa seria non demagogiaRoma, 26 set. (askanews) – “Non ricordo, nella lunga e straordinaria vita di mio padre, un solo giorno che non sia stato di lavoro. Il suo lavoro era la politica, era per lui, come per molti di quella eccezionale generazione, una cosa seria, richiedeva analisi, responsabilità non sopportava la demagogia”, “la riduzione del confronto a urlo e invettiva”, “credeva nella lotta politica”. Lo ha detto, durante la cerimonia di esequie laiche nell’aula della Camera, Giulio Napolitano, figlio del presidente emerito Giorgio Napolitano, scomparso il 22 settembre.

Napolitano, La Russa: sempre coerente, con sua storia e valori Carta

Napolitano, La Russa: sempre coerente, con sua storia e valori CartaMilano, 26 set. (askanews) – “Il Presidente Giorgio Napolitano ha sempre rivendicato – con orgoglio – la propria storia politica, le proprie radici, i valori in cui ha creduto”. Lo ha sottolineato il presidente del Senato Ignazio La Russa, durante le esequie alla Camera di colui che definisce “un protagonista della nostra storia repubblicana”.

Giorgio Napolitano “è stato testimone di una cultura che si fa politica e di una cultura politica che si fa istituzione” e “da Capo dello Stato ha guidato la Nazione, riconoscendosi in quei valori che sono le fondamenta della nostra Carta Costituzionale”. La Russa ha poi osservato: “Certo, come tutti i grandi leader, ha avuto nell’agone politico confronti e contrasti, anche duri. Ha svolto ruoli e assunto scelte difficili. Ha attraversato tempi perigliosi che, tuttavia, ha sempre affrontato con la coerenza dei propri convincimenti politici e culturali, sapendoli conformare all’evoluzione dei tempi e delle mutate realtà storiche e sociali”.

C’è spazio anche per un ricordo personale di La Russa: “Durante il mio passato incarico di Ministro della Difesa ho avuto l’onore di lavorare a stretto contatto con il Presidente Napolitano. La mia stima verso di lui si è rafforzata per il suo operato di profonda attenzione verso le nostre Forze armate e verso il ruolo fondamentale che queste svolgono per la difesa e la sicurezza della Nazione e dei cittadini”. A Napolitano, ha proseguito il presidente del Senato, “sarò inoltre sempre grato per l’impegno e la dedizione che volle dedicare alle celebrazioni per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, contribuendo così a rafforzare il senso di appartenenza, l’amore verso la Patria e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e identitario”.

Un segno, quello lasciato da Napolitano, evidente dagli accadimenti di questi giorni: “Sono state numerose le autorità, a partire dal Presidente Mattarella, che si sono recate alla camera ardente allestita in Senato, così come sono stati tantissimi gli italiani che hanno voluto dedicargli un estremo saluto. Ho personalmente potuto registrare un segno tangibile di affetto e ammirazione, reso ancora più solenne dalla storica visita di Papa Francesco – che ringrazio – e che non ha precedenti in Senato. La scelta di questo estremo saluto con rito laico che tutti – a partire dal Sommo Pontefice – abbiamo rispettato, non mi impedisce di pensare che il Suo garbato e ironico modo di fare e il Suo spirito continueranno a vivere nel ricordo degli italiani ma anche in qualcosa di più grande di tutti noi. Ciao Presidente”.

Il feretro di Napolitano a Montecitorio per il funerale laico

Il feretro di Napolitano a Montecitorio per il funerale laicoRoma, 26 set. (askanews) – In prima fila nell’aula di Montecitorio per il funerale laico di Giorgio Napolitano sono presenti gli ex presidenti delle Camere, Fausto Bertinotti, Gianfranco Fini, Roberto Fico, Laura Boldrini, Pier Ferdinando Casini e Pietro Grasso. Sulla stessa fila siedono gli ex premier: Mario Draghi, Giuseppe Conte, Enrico Letta, Mario Monti, Romano Prodi, Massimo D’Alema. Spicca l’assenza di Matteo Renzi. Applauso e inno di Mameli all’arrivo del feretro a Montecitorio, dove tutti lo hanno accolto in piedi. Ci sono, tra gli altri, Mattarella e Macron. Oltre alla premier Giorgia Meloni.

Clio Bettoni, vedova del presidente emerito Giorgio Napolitano, si è unita al resto della famiglia solo dopo l’ingresso a Palazzo Montecitorio del corteo funebre che ha accompagnato il feretro dal Senato alla Camera per le esequie di Stato laiche. La signora Napolitano segue le celebrazioni funebri seduta sulla sedia a rotelle.