Conte: Istat stronca balla, con Superbonus nessuno sfascio contiRoma, 22 set. (askanews) – “Oggi è stato diffuso un importante aggiornamento riguardante la nostra economia, che sicuramente Giorgia Meloni e i suoi Ministri fingeranno di ignorare. Ricordate la storiella del ‘buco di bilancio’ per colpa del Superbonus che la premiata ditta Meloni-Giorgetti ha usato per coprire i propri fallimenti? Oggi i numeri dell’Istat stroncano l’ennesima balla del Governo”. Lo scrive su Facebook il presidente del M5S Giuseppe Conte.
“L’Istat – osserva – ha appena rifatto i conti e ha visto al rialzo il Pil del 2021: con le misure del mio Governo abbiamo lasciato in eredità all’Italia una crescita del +8,3% quell’anno, anziché del +7% precedentemente accreditato. Questo aggiornamento ci dice che in un biennio con le nostre misure abbiamo avuto una crescita record del +12% e una riduzione del rapporto debito/Pil di ben 14 punti dal 2020 al 2022. Un’Italia in corsa, anche grazie al Superbonus che ha creato posti di lavoro e investimenti”. “Nessuno sfascio dei conti – evidenzia Conte – esattamente il contrario. L’unica sciagura è questo Governo, che taglia le misure per famiglie e imprese. Senza coraggio e con manovre lacrime e sangue oggi Meloni riporta indietro un Paese che pure correva, condannandolo a una crescita degli ‘zero virgola’”.
Meloni al Salone nautico: grazie a un settore che ci rende orgogliosiRoma, 22 set. (askanews) – “Il settore nautico ha dato lavoro, a oltre 200mila lavoratori con una attenzione alla tradizione e a una nostra eccellenza e produce per 7 miliardi di euro e un pezzo di quelle risorse che lo Stato può spendere perciò è il governo che viene qui a dire grazie a un settore che ci rende orgogliosi”. Così Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, al Salone nautico di Genova sottolineando di essere la prima premier che partecipa in modo ufficiale all’evento dopo 37 anni.
“Sono venuta anche perchè questo governo ha voluto concentrare le sue scelte strategiche sul mare – ha detto -: l’Italia è una piattaforma in mezzo al Mediterraneo e noi troppo spesso ci siamo comportati come se questo mare non lo avessimo, e non è solo un tema di posizionamento geografico, si vede il ruolo che cerchiamo di recuperare come protagonismo nel Mediterrano, ma è soprattuto economia, il mare è una infrastruttura strategica e serve una sinergia tra tutti gli attori che operano nella economia del mare. La settimana scorsa infatti abbiamo presentato il Piano del mare”.
Fondi dalla Germania alle Ong in Italia. Palazzo Chigi: “Stupiti”Roma, 22 set. (askanews) – “Grande stupore” per la notizia riportata dalle agenzie secondo la quale un portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica federale di Germania avrebbe annunciato un imminente finanziamento a delle Ong per un progetto di assistenza di migranti sul territorio italiano e un progetto di ‘salvataggi’ in mare. E’ quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi.
“Il governo italiano – proseguono le fonti – prenderà immediatamente contatto con le autorità tedesche per un chiarimento. Si confida che la notizia sia priva di ogni fondamento perché il finanziamento da parte della Germania di attività di ONG sul territorio italiano o di sostegno al trasferimento di immigrati irregolari in Italia, rappresenterebbe una gravissima anomalia nelle dinamiche che regolano i rapporti tra Stati a livello europeo e internazionali”. La notizia, concludono le fonti, “è in ogni caso l’occasione per ribadire la necessità di fare chiarezza sulle attività delle ONG nel Mediterraneo e l’esigenza di stabilire che i migranti trasportati da organizzazioni finanziate da Stati esteri debbano essere accolti da questi ultimi”.
Migranti, fonti P. Chigi: stupore fondi Germania a Ong, chiarireRoma, 22 set. (askanews) – “Grande stupore” per la notizia riportata dalle agenzie secondo la quale un portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica federale di Germania avrebbe annunciato un imminente finanziamento a delle Ong per un progetto di assistenza di migranti sul territorio italiano e un progetto di ‘salvataggi’ in mare. E’ quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi.
“Il governo italiano – proseguono le fonti – prenderà immediatamente contatto con le autorità tedesche per un chiarimento. Si confida che la notizia sia priva di ogni fondamento perché il finanziamento da parte della Germania di attività di ONG sul territorio italiano o di sostegno al trasferimento di immigrati irregolari in Italia, rappresenterebbe una gravissima anomalia nelle dinamiche che regolano i rapporti tra Stati a livello europeo e internazionali”. La notizia, concludono le fonti, “è in ogni caso l’occasione per ribadire la necessità di fare chiarezza sulle attività delle ONG nel Mediterraneo e l’esigenza di stabilire che i migranti trasportati da organizzazioni finanziate da Stati esteri debbano essere accolti da questi ultimi”.
Disabilità, Meloni: sfida è tirare fuori i talenti di ognunoMilano, 22 set. (askanews) – “In ciascuna persona c’è un talento, qualcosa da tirare fuori, questa è la grande sfida, secondo me, nell’affrontare il tema delle persone con disabilità. E il modello che stiamo cercando di costruire con il ministro Locatelli e con il Governo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Rimini dove ha inaugurato la rassegna sulla disabilità ‘ExpoAid’.
“Non è solamente erogare dei servizi – ha spiegato – che sì possono migliorare la qualità della vita di persone che, comunque, rimangono al margine, ma è cercare di costruire percorsi personali che ruotino attorno ai bisogni specifici di quella persona e che ruotino intorno al talento di quella persona. Quello vuol dire dare una dignità”. “Chiaramente – ha aggiunto Meloni – è un lavoro che non si può fare solamente con l’impegno istituzionale, ma si deve fare anche e soprattutto con l’impegno di chi la materia la vive, la conosce e ci lavora ogni giorno. Noi siamo impegnati su una serie di fronti, abbiamo tutto il tema dei decreti delegati collegati alla legge sulla disabilità e lì ce ne sono due che sono centrali, al netto del garante e del lavoro già fatto, che sono la riforma dell’accessibilità per l’invalidità e i percorsi multidisciplinari personalizzati per le persone con disabilità”. E riferendosi, infine, all’iniziativa, ha concluso: “Credo che questa sia la sfida, un lavoro complesso e questa manifestazione racconta una visione che secondo è molto importante: ho visto storie stupende che danno tanta forza, tanta carica”.
Il Governo valuta le proposte dei sindacati per frenare il caro-prezziRoma, 22 set. (askanews) – Durante l’incontro, che si è tenuto stamattina a Palazzo Chigi, tra l’esecutivo e le confederazioni sindacali in merito agli interventi volti a calmierare l’inflazione e a tutelare i redditi e il potere d’acquisto dei cittadini, il Governo “ha raccolto le richieste e le osservazioni pervenute dai sindacati, anche riguardo al rinnovo e al rafforzamento dei provvedimenti già attuati, e ha assicurato l’intenzione di effettuare le valutazioni tecniche e finanziarie necessarie sulle misure con impatto sui conti pubblici”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. Al tavolo, “è stato concordato di lavorare, anche con gli altri ministri competenti, al fine di assicurare il coinvolgimento dei sindacati nel monitoraggio dei prezzi, anche a livello regionale”.
L’esecutivo, “ha evidenziato che si è registrata in Italia una riduzione dell’inflazione più consistente della media europea e ha illustrato gli effetti delle misure già attuate a sostegno dei lavoratori e dei pensionati, in particolare il taglio del cuneo fiscale e contributivo, la detassazione dei premi di produttività, la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023-2024, l’aumento dell’importo dell’assegno unico per le famiglie, il bonus sociale bollette”. All’incontro hanno partecipato, per il Governo, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Erano presenti i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal, Confintesa, Usb, Confedir, Ciu e Cida.
Mattarella: serve uno sforzo collettivo per garantire ai disabili tutti i dirittiMilano, 22 set. (askanews) – Per migliorare la qualità della vita e la fruizione di tutti i diritti da parte delle persone con disabilità occorre “uno sforzo collettivo” per la “snesibilizzazione e la formazione” e le risorse “adeguate”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli, in occasione della prima edizione di “EXPO AID 2023 – Io, persona al centro”, appuntamento che per il Capo dello Stato “stimola una riflessione sul mondo della disabilità, con particolare riferimento allo stato di attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità”.
Mattarella ha ricordato che “i principi stabiliti dalla Convenzione ONU del 2006 costituiscono pietre miliari ed elementi integranti del diritto nazionale per effetto della ratifica da parte della Repubblica Italiana, in ossequio alla nostra Costituzione che promuove l’eguaglianza, l’inclusione e il pieno godimento dei diritti fondamentali per tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione. È un obiettivo fatto proprio dalla Strategia europea sulla disabilità 2021-2030 per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità e garantire la loro piena partecipazione nella società europea”. Tuttavia, ha ammonito il Presidente della Repubblica, “la sola affermazione di principi non è sufficiente a rimuovere gli ostacoli, anche di matrice culturale, che ancora oggi si frappongono al pieno godimento di tali diritti. Occorre, infatti, uno sforzo collettivo che veda le Istituzioni registe di un cambiamento di cui ciascuno deve essere protagonista. Servono risorse finanziare adeguate e un’opera di sensibilizzazione e formazione, indirizzata soprattutto ai giovani, sui temi della disabilità, della non discriminazione e dell’inclusione”.
Dunque EXPO AID 2023 “può essere un utile strumento per dare voce a tante donne e uomini che chiedono di poter vivere, studiare, lavorare e viaggiare in condizioni di parità e di eguaglianza, con la stessa libertà e dignità che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani riconosce a ciascun individuo fin dalla nascita. Con questo spirito – ha concluso Mattarella – rivolgo a tutti i presenti i migliori auguri di buon lavoro unitamente a espressioni di apprezzamento e incoraggiamento”.
Governo, Schlein: dopo un anno di Meloni l’Italia sta peggioRoma, 22 set. (askanews) – L’Italia sta peggio, dopo un anno di governo Meloni. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein in una intervista a ‘Fanpage’. “Il giudizio come leader del primo partito di opposizione rischia di essere scontato: è un giudizio negativo. Ma se chiediamo a un italiano o un’italiana se sta meglio di un anno fa la risposta la conosciamo tutti, purtroppo. Perché questo è stato un governo che per un anno ha mostrato il suo vero volto. Quello che colpisce i poveri, anziché contrastare la povertà. Quello che ha fatto un decreto sul lavoro che in realtà aumenta la precarietà”.
La destra contro il direttore del Museo Egizio di TorinoMilano, 21 set. (askanews) – “C’è purtroppo una invasività crescente. Ma la cultura è il servizio di tutti. I musei sono la casa di tutti. Non solo è giusto, ma è doveroso che i direttori vengano valutati. Ma su criteri oggettivi. Quando sono arrivato qui avevamo 16 persone, oggi siamo in 70. Avevo un curatore e un assistente curatore, oggi ho 13 curatori”. Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, istituzione per importanza seconda al mondo solo al grande museo egizio del Cairo, ha parlato così, intervistato dal Corriere della Sera, nei giorni della polemica politica scatenata nei suo confronti dall’assessore al Welfare della Regione Piemonte, Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia. “Io non ho assolutamente bisogno di poltrone – ha aggiunto Greco -. Possono anche mandarmi via dall’Egizio, se vogliono. Mi resterà comunque l’Egitto”.
La battaglia della destra, in particolare della Lega, contro Greco nasce da lontano: risale addirittura al 2016 e al 2018, quando il Museo Egizio, in occasione di nuove mostre, aveva lanciato una campagna che permetteva alle persone arabe che si presentavano in coppia di entrare pagando un unico biglietto. La promozione aveva suscitato immediatamente le proteste della destra italiana, con anche l’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni che aveva definito “delirante” l’iniziativa di Greco. Il più polemico era Stato il leghista Andrea Crippa, oggi vicesegretario del partito di Salvini, che aveva accusato il direttore dell’Egizio di razzismo e discriminazione nei confronti di “italiani e cristiani”, accuse che oggi ribadisce anche con maggiore veemenza, dopo che la denuncia per diffamazione fatta da Greco ha portato in secondo grado – dopo la condanna del politico in primo grado – all’assoluzione dall’accusa di avere leso l’immagine del museo, ma non da quella di avere diffuso un video falso, come hanno precisato ad askanews dal museo torinese. “Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino – ha detto Crippa ad Affari Italiani – faccia un gesto di dignità e si dimetta. Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro della Cultura Sangiuliano di cacciarlo se non si dimette lui”, e poi ha aggiunto: “È un direttore di sinistra che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana. Ha fatto sconti solo per i musulmani e mai per chi professa altre religioni. Il Museo Egizio di Torino viene pagato dai cittadini e lui ascolta solo la sinistra. È un razzista contro italiani e cristiani”. “Non confermerei Greco – aveva invece detto Marrone, dando inizio alla serie di attacchi al direttore. – Ha doti manageriali non comuni, ma ritengo esistano figure potenzialmente più qualificate che sono state penalizzate non dico per la direzione, ma addirittura per un posto nel Cda del museo”. A difesa di Greco, oltre ai numeri e ai risultati che lui stesso ha citato – ai quali va aggiunto il dato sui visitatori, che nel 2022 sono stati 898.500, superando il 2019 pre pandemico – si sono schierati il Consiglio di amministrazione del museo, il comitato scientifico e le istituzioni locali. A favore del direttore è stata anche inviata una lettera aperta firmata da 92 studiosi. E poi la politica: la segretaria del Pd Elly Schlein ha sostenuto che “Greco dirige il Museo Egizio con grande professionalità e competenza, portando risultati concreti. Da settimane è sotto l’attacco delle destre per un’unica ragione, non essere, secondo loro, allineato alle posizioni del governo. È un fatto grave nel merito e nella sostanza, e tradisce la mania di controllo che ha Giorgia Meloni”. Parole dalla parte di Greco anche dal leader di Azione, Carlo Calenda: “L’anno scorso ho portato i ragazzi al Museo Egizio di Torino – ha scritto su X -. Come ebbi modo di scrivere mi è sembrato uno dei musei meglio gestiti, allestiti e organizzati d’Italia. Rimuoverei piuttosto chi chiede di rimuovere Christian Greco”.
“Quando sei in difficoltà – ha commentato l’ex sindaca di Torino e deputata del Movimento 5Stelle Chiara Appendino – inventati un nuovo nemico. È ormai la tattica continua del centrodestra. In questi giorni la vittima designata è il direttore del Museo Egizio di Torino. Christian Greco è un bravissimo egittologo che sta svolgendo da anni un lavoro preziosissimo per il Museo, come dimostrano le quantità di visitatori in continua crescita e le numerose collaborazioni attivate con musei, istituti di ricerca e università internazionali. Il suo peccato, per la destra, è aver aperto il museo con politiche di inclusione rivolte a tutte e tutti. E, evidentemente, aver avuto troppo successo”. Su X è stato pubblicato anche un post del Museo Egizio:” Ringraziamo per il largo e affettuoso sostegno e per la stima che state manifestando al nostro direttore e al museo – si legge -. Il Museo Egizio tutto si esprime in totale sintonia con le dichiarazioni del direttore. Preghiamo di mantenerne il tono urbano. Noi continuiamo a lavorare”. “I musei – aveva detto lo stesso Greco ad askanews in un’intervista a inizio 2023 – devono diventare sempre di più hub di approfondimento, un luogo in cui si possa capire la complessità della realtà, in cui si possa avere la forza di dire che non ci sono risposte semplici a fenomeni complessi, un luogo in cui si possa avere anche la possibilità di fare una disamina delle fonti su quello che, per esempio, la Rete ci presenta in maniera indiscriminata. Noi abbiamo una cultura materiale che pone dei paletti: dobbiamo essere un luogo di confronto, un presidio di libertà e democrazia”. Parole che sembrano molto pregnanti anche oggi e che rappresentano in un certo senso la visione di fondo della sua direzione dell’Egizio. Museo la cui governance, come indicato nel Report integrato del 2022, è strutturata intorno ai soci fondatori: il ministero della Cultura, la Regione Piemonte, la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT. Il presidente della Fondazione è nominato dal ministero della Cultura e attualmente la carica è ricoperta da Evelina Christillin. (di Leonardo Merlini)
Sulle migrazioni Mattarella chiede all’Ue soluzioni nuove e coraggiosePiazza Armerina (Enna), 21 set. (askanews) – Quello delle migrazioni “è un fenomeno epocale che va governato con visione del futuro, non con provvedimenti improvvisati o tampone che risolvono qualche questione temporanea, ma che esaminino e affrontino il problema con una visione del futuro coraggiosa e nuova rispetto a un fenomeno così grande”. Sergio Mattarella ha portato il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier a Piazza Armerina, in provincia di Enna, a visitare il Centro per migranti don Bosco2000 prima di pronunciare queste parole durante una conferenza stampa tutta dedicata al tema.
E’ carica di significati la duplice scelta del presidente della Repubblica di coinvolgere un capo di Stato che proviene da un paese con cui nelle ultime settimane sono cresciute le tensioni sulla gestione dei migranti, la Germania, ma che è anche un “amico”, che condivide la stessa visione sul tema. “Su ogni argomento, su ogni aspetto, registriamo costantemente – il Presidente Steinmeier ed io – una piena convergenza e un’intensità di rapporti collaborativi tra Germania e Italia che non potrebbe essere a un livello ulteriormente migliore”, ha scandito Mattarella. “Questa è una caratteristica importante anche perché, come Paesi fondatori dell’Unione europea, avvertiamo insieme la responsabilità di incentivare e accrescere l’integrazione europea e di farla crescere perché la Casa europea si completi nella maniera più armonica e più efficace possibile”. Mattarella sa quindi di poter parlare la stessa lingua di Steinmeier quando chiede a Bruxelles di non aspettare oltre per individuare strumenti di gestione di questo fenomeno epocale, cosa che purtroppo accade sempre più di frequente con le divisioni all’interno del Consiglio europeo sui tanti dossier. “E’ sempre più evidente che occorre studiare, definire, porre in campo delle soluzioni nuove, coraggiose e non superficiali. Né soluzioni approssimative – avverte – Occorrono soluzioni naturalmente europee, perché non è un problema che un Paese da solo può affrontare, neppure il più grande. Ma occorrono soluzioni nuove, da studiare approfonditamente, con serietà. Ognuno di noi ha le sue idee, ma sono i governi che le devono porre in campo e confrontare. I dieci punti della Presidente von der Leyen sono interessanti, come lo sono stati alcuni passi avanti dei Consigli europei dei mesi passati. Quello che è importante è che tutti in Europa comprendano come il problema esiste e non si rimuove ignorandolo. Ma va affrontato per non lasciare il protagonismo di questo fenomeno globale ai trafficanti, ai crudeli trafficanti di esseri umani”.
E’ proprio delle ultime ore la decisione del Parlamento europeo di sospendere l’esame della riforma delle regole sull’accoglienza a causa dello stallo nelle trattative a livello governativo e tra una settimana saranno i ministri dell’Interno dell’Ue a provare a sciogliere la matassa, ma il capo dello Stato sgombra subito il campo dagli alibi che finora hanno impedito una linea europea più efficace: “Le regole di Dublino sono preistoria. Voler regolare il fenomeno migratorio facendo riferimento agli Accordi di Dublino è come dire ‘realizziamo la comunicazione in Europa con le carrozze a cavalli’. Era un altro mondo, quello. Non era cominciato quel fenomeno di immigrazione di massa che vi è. Quindi pensare e far riferimento – come alcuni Paesi dell’Unione fanno ancora – basandosi sugli Accordi di Dublino, è come fare un salto in un’altra era storica. È proprio una cosa fuori dalla realtà. Per questo occorre, però, uno sforzo in cui nessuno ha la soluzione in tasca, nessuno deve dettare indicazioni agli altri – insiste Mattarella – ma, insieme, cercarla velocemente, prima che sia impossibile governare il fenomeno, e trovare nuove formule, nuove soluzioni”. A chi cerca di coinvolgere il capo dello Stato nella polemica interna Mattarella replica che non spetta a lui, nè a Steinmeier decidere, le decisioni le prendono i governi e ai Presidenti non resta che “dare suggerimenti”. Quelli di oggi quindi vogliono essere solo consigli, tracce da seguire, un pò come ha fatto ieri parlando della necessità di una intesa sulle regole di bilancio che va trovata attraverso accordi politici in Europa. La visita “simbolica” al centro don Bosco2000 fatta da Mattarella e Steinmeier prima della conferenza stampa mostra che un’altra strada è possibile rispetto alla durezza indicata da alcuni governi nei confronti dei migranti, persone che “resterebbero volentieri” nei loro paesi se non fossero spinti di “disperazione, violenza e terrorismo”. I salesiani realizzano oratori nei villaggi rurali dell’Africa, imprese sociali, fanno cooperazione allo sviluppo, e gestiscono centri di accoglienza dal 2011. Il don Bosco2000 ha 13 comunità in Sicilia, promuove start up in contesti di emarginazione e disagio, e ha all’attivo 100 collaboratori di cui 40 sono migranti che sono stati formati per svolgere mansioni di mediazione interculturale, li chiamano “costruttori di ponti”, “testimoni di successo” in un modello che è stato definito Cooperazione circolare.
Seny Diallo ha raccontato la sua esperienza davanti ai due presidenti: viene dal Senegal dove “abbiamo realizzato orti e pollai, se le persone hanno qualcosa a casa non partono per morire nel deserto o nel Mediterraneo – dice -, in Gambia abbiamo realizzato la stessa cosa. Da due mesi sono tornato in Italia perchè c’è bisogno di me qui per accogliere i miei fratelli che arrivano con i barconi, la prossima settimana sarò a Pozzallo vicino all’hotspot di Lampedusa”. Aly Traore viene dal Mali: “Sono qui da quasi 10 anni, la mia è una storia di integrazione e resilienza, nel 2012 mentre frequentavo l’università il Mali fu sconvolto dalla guerra, nel 2013 fuggii lasciando tutto quello che conoscevo per andare in un posto sicuro e realizzare il mio sogno di ragazzo, il mio viaggio della speranza mi portò attraverso il deserto e in mare a Catania, fui trasferito in uno Sprar gestito da don Bosco2000, mi diede l’opportunità di imparare l’italiano, di integrarmi, nel marzo 2015 ho iniziato a lavorare come interprete, come mediatore, facilitando la comunicazione tra migranti e operatori: chi è stato accolto accoglie, è il nostro motto. Siamo un team di 38 persone di nazionalità e culture diverse. Sono tornato diverse volte in Mali con un progetto di cooperazione circolare e stiamo realizzando un’impresa sociale. L’accoglienza fatta con dedizione – dice – può ridare speranza a chi non ha più speranza”.
Infine la testimonianza di Natalia, Ucraina, fuggita con le due figlie, dalla guerra: “L’Italia ci ha accolto facendoci sentire a casa, siamo grati per quello che fate perchè attraverso l’accoglienza si salvano le vite non solo di ucraini ma di tutti i profughi, questo ci ha dato nuova speranza, ora abbiamo la possibilità di vivere e sperare nel futuro. Qui siamo una famiglia che unisce tre continenti con diverse culture e religioni ma per noi è normale festeggiare insieme la Pasqua o il Natale, preghiamo lo stesso Dio con modalita differenti, ci unisce il rispetto per il prossimo e la pace tanto desiderata”.