Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Mattarella: grazie a Lula per la sua difesa della democrazia

Mattarella: grazie a Lula per la sua difesa della democraziaRoma, 21 giu. (askanews) – “Sono molto lieto che il presidente Lula torni al Quirinale da presidente del Brasile, voglio esprimere grande apprezzamento per la sua difesa della democrazia e del Parlamento contro l’assalto al Parlamento nel tentativo di sovvertire i risultati elettorali è stato momento di grande democrazia, e la democrazia è molto importante”. Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha accolto al Quirinale il presidente del Brasile, Luis Inacio Lula da Silva. “La sua presenza a Roma è un onore per la Repubblica italiana – ha detto il capo dello Stato -, è per me un piacere dare il benvenuto al Quirinale a lei e alla delegazione che la accompagna. Lei qui ha già incontrato due dei miei predecessori”, ha ricordato Mattarella aggiungendo che “la sua presenza qui è l’occasione per ribadire la vicinanza e l’amicizia che lega Brasile e Italia e la volontà di accrescere la nostra collaborazione sotto ogni profilo”.

L’ex ministro Bianchi: scorretta la traccia della maturità su di me, vergogna

L’ex ministro Bianchi: scorretta la traccia della maturità su di me, vergognaRoma, 21 giu. (askanews) – “L’ho trovato inaudito e offensivo nei miei confronti e nei confronti dei ragazzi e delle famiglie. Di una sconcezza e scorrettezza infinite”. Così l’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi commenta in una intervista a Repubblica la scelta del Ministero dell’Istruzione e del Merito di inserire tra le tracce del tema della Maturità la “Lettera aperta al Ministro Bianchi sull’esame di Maturità”, scritta nel 2021 da esponenti del mondo accademico e culturale italiano, nella quale si esponeva una serie di critiche sull’esame 2022, preparato allora da Bianchi, definito una “burletta”.

“Io trovo offensivo e indecente offrire una traccia ai maturandi basata su cose vecchie che non si sono avverate. E’ una traccia che non tiene conto di quello che è successo dopo. E’ una traccia su un’opinione”, dice ancora Bianchi in un’altra intervista al Corriere della Sera: “E’ offensivo anche per tutti coloro che con me hanno lavorato per riportare gli studenti in classe – cosa che abbiamo fatto – per il bene della scuola e per fare un esame vero lo scorso anno. Se questo deve servire per propugnare un’idea di scuola selettiva, ci si confronta a viso aperto. Non con riferimenti in un tema di maturità. Sono senza parole e lo trovo un attacco vergognoso”.

Schlein ha incontrato Lula: straordinario simbolo di lotta

Schlein ha incontrato Lula: straordinario simbolo di lottaRoma, 21 giu. (askanews) – “Sono molto felice di aver incontrato il Presidente Lula, ed essermi confrontata con lui sulle sfide comuni sui grandi temi globali: democrazia, contrasto ai cambiamenti climatici e alle disuguaglianze”. Lo scrive Elly Schlein sul suo profilo Instagram, pubblicando anche una foto dell’incontro. “Lula – aggiunge – è un simbolo straordinario di lotta, di riscossa e di rivincita delle persone più deboli su una destra estrema che anche in Brasile ha spaccato la società, emarginato i più deboli e fatto gli interessi di pochissimi”.

Pd, Schlein incontra Lula: “Lui straordinario simbolo di lotta”

Pd, Schlein incontra Lula: “Lui straordinario simbolo di lotta”Roma, 21 giu. (askanews) – “Sono molto felice di aver incontrato il Presidente Lula, ed essermi confrontata con lui sulle sfide comuni sui grandi temi globali: democrazia, contrasto ai cambiamenti climatici e alle disuguaglianze”. Lo scrive Elly Schlein sul suo profilo Instagram, pubblicando anche una foto dell’incontro.

“Lula – aggiunge – è un simbolo straordinario di lotta, di riscossa e di rivincita delle persone più deboli su una destra estrema che anche in Brasile ha spaccato la società, emarginato i più deboli e fatto gli interessi di pochissimi”.

Polemica per la traccia alla maturità sulla “lettera a Bianchi”

Polemica per la traccia alla maturità sulla “lettera a Bianchi”Roma, 21 giu. (askanews) – Tra le tracce uscite oggi per gli esami di maturita cè anche la seguente: “Lettera aperta al Ministro Bianchi sugli Esami di Maturità”. La missiva era indirizzata nel dicembre 2021 all’allora ministro dell’Istruzione del governo Draghi da illustri esponenti del mondo accademico e culturale italiano, che esponevano una serie di critiche sull’esame, una “burletta” “senza gli scritti”. Con questa traccia, gli studenti sono chiamati a esporre il proprio punto di vista confrontandosi in maniera critica con le tesi espresse nel testo.

Ed è polemica. “Trovo molto grave la scelta di inserire tra i temi di attualità un commento ad una lettera aperta che alcuni esponenti del mondo accademico e culturale, nel 2021, scrissero all’allora ministro Bianchi per reintrodurre le prove scritte alla maturità, eliminate per il rischio contagio. Cercare di criticare in modo surrettizio la decisione difficile di un Ministro durante uno dei momenti più complicati della storia del Paese offre un’immagine davvero poco virtuosa dell’attuale amministrazione”. Lo afferma Irene Manzi, responsabile scuola del Pd. “È un’idea della Politica – lamenta – come guerra. Un inedito che purtroppo non stupisce ma che non può passare sotto traccia. Dispiace che si voglia portare una questione dolorosa che, per colpa di certa politica, è stata strumentalizzata ed ideologizzata, all’interno di un momento così importante nella vita degli studenti. Una scelta ancora una volta divisiva ed ideologica rivolta contro chi ha preceduto l’attuale ministro al dicastero di Viale Trastevere”.

“Una decisione senza precedenti – insiste l’esponente Pd – non in linea con le istituzioni, che non fa onore a chi l’ha compiuta e che coinvolge il momento più importante del percorso scolastico delle studentesse e degli studenti”.

Meloni: governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorare

Meloni: governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorareRoma, 21 giu. (askanews) – “Questo governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorare ed è impegnato, fin dal primo giorno, per mettere chi vuole lavorare nelle condizioni di farlo sempre meglio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un video messaggio inviato all’Assemblea dell’Ance, in corso a Roma. “Avere un codice degli appalti basato sulla fiducia tra lo Stato le imprese vuol dire garantire alle aziende tempi e costi certi e la possibilità di pianificare e programmare il lavoro”, ha aggiunto la premier.

“Poi è chiaro che se questa fiducia viene tradita la risposta dello Stato deve essere dura, perché i primi danneggiati da pratiche scorrette sono proprio quelle aziende che hanno rispettato le regole e i cittadini che si trovano con opere e servizi scadenti”, ha aggiunto Meloni sottolineando che “non si può partire da un principio di colpevolezza verso tutti, come è stato per troppe volte in cui grava sulle spalle delle imprese e delle persone per bene l’onere di dimostrare di essere tali”.

A Parigi disgelo tra Meloni e Macron, l’interesse nazionale prevale

A Parigi disgelo tra Meloni e Macron, l’interesse nazionale prevaleParigi, 20 giu. (askanews) – Un’ora e quaranta di faccia a faccia nella Sala degli Ori al primo piano dell’Eliseo tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni. La durata dell’incontro – senza delegazioni – mostra, con chiarezza, quanto ci fosse da discutere tra i leader di Francia e Italia dopo le tensioni degli scorsi mesi. Un incontro che ha richiesto una lunga preparazione diplomatica oltre che l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che era giunto a Parigi lo scorso 7 giugno per avviare la ‘ricucitura’ che oggi sembra portata a termine.

Alla fine la premier è soddisfatta. “L’incontro è andato bene” e “mi sembra che ci siano importanti punti di convergenza”, spiega ai giornalisti. Certo non si può dire che sia scoppiato un feeling profondo tra i due, ma la volontà è quella di lavorare insieme, in modo “pragmatico”, fa sapere l’Eliseo. “Le relazioni personali tra me e Macron tutte le volte che ci siamo incontrati sono state sui contenuti”, precisa Meloni, aggiungendo che “non leggerei la politica estera come se fosse una relazione tra ragazzini che litigano e fanno pace, sono gli interessi delle nazioni che vengono prima di tutto e mi pare che ci siano diversi punti di interesse comune tra Italia e Francia”. Anche Macron, da parte sua, conferma che “i legami fra le nostre società, economie, artisti e università fanno vivere ogni giorno la relazione unica fra Italia e Francia: talvolta vi possono essere delle controversie ma sempre in un contesto rispettoso”. Tra i dossier su cui collaborare Meloni mette naturalmente come prioritaria la questione dei migranti, anche in vista del Consiglio europeo di fine mese. E’ intollerabile “lo schiavismo del terzo millennio” e su questo “lavoriamo insieme”, assicura Meloni, che auspica da Bruxelles “passi avanti concreti rispetto a una visione che abbiamo già messo nero su bianco, cioè la difesa della dimensione esterna”. Su questo la premier trova il sostegno di Parigi: “Vogliamo rafforzare il controllo delle frontiere esterne di cui fa parte anche l’Italia come Paese di primo accesso, trovare l’equilibrio giusto di solidarietà e responsabilità di tutti i Paesi”, assicura l’inquilino dell’Eliseo.

Sulla riforma del Patto di stabilità Macron non si sofferma, ma la posizione francese è abbastanza vicina a quella italiana. “Non possiamo consentire” – dice la premier – che nel nuovo Patto di stabilità “tornino parametri oggi inadeguati, la grande sfida della nuova governance deve essere incentrata soprattutto sugli investimenti. Se ci siamo dati delle priorità non si può non tenere conto di questi elementi nella nuova governance. Gli investimenti sulle materie strategiche, transizione verde e digitale, difesa e sostegno all’Ucraina, non possono essere considerati come tutti gli altri. Su questo siamo d’accordo”. Nell’incontro non si è parlato di dossier come la Tav (“Ma l’Italia vuole procedere velocemente”) né degli interessi italiani di Vivendi, ma in futuro “potrà capitare l’occasione”. Allo stesso modo, non si è discusso del sostegno francese alla candidatura di Riad come sede dell’Expo 2030. Meloni, oggi, è arrivata a Parigi anche per appoggiare la candidatura di Roma all’assemblea del Bie e poi a un evento all’ambasciata italiana, con l’esibizione – tra l’altro – della cantante Elisa. “Non mi permetto di sindacare le scelte degli altri, Roma è un’ottima scelta che possono fare ancora 179 Paesi, ci concentriamo su chi ancora non ha espresso le sue preferenze e vedremo. La candidatura di Roma all’Expo 2030 – ha garantito – è unica nel suo genere, la forza di Roma è la capacità di mettere insieme antico e tecnologico e penso che sia ideale per ospitare l’Expo nel centenario del Bie perchè è stata la prima tra le megalopoli, la più inclusiva di sempre”.

Piena condivisione di vedute, infine, sul sostegno “fino a quando ce ne sarà bisogno” all’Ucraina, dove è appena diventato operativo il sistema missilistico di difesa italo-francese Samp T. “E’ uno dei tanti esempi di quello che possiamo fare insieme e confido che a partire dal dialogo di oggi lo faremo ancora meglio e ancora di più in futuro”, l’auspicio di Meloni.

’Leak’ su sanzioni Camera scatena rabbia M5s contro Presidenza

’Leak’ su sanzioni Camera scatena rabbia M5s contro PresidenzaRoma, 20 giu. (askanews) – Il regolamento della Camera dice che “le decisioni adottate dall’ufficio di presidenza sono comunicate all’assemblea, non in Transatlantico, quindi vorrei trasmettere il disagio di avere una Presidenza che fa sapere il risultato di sanzioni a un gruppo parlamentare ai cronisti qui fuori, invece che in quest’aula”. Con queste parole il capogruppo M5s alla Camera Francesco Silvestri ha innescato, oltre all’applauso dei suoi deputati, un duro battibecco con il vicepresidente di Montecitorio Fabio Rampelli (Fdi) che stava presiedendo l’aula prima del voto sulle mozioni relative a “iniziative in materia di attuazione del Pnrr”.

Silvestri faceva riferimento al fatto che poco prima il questore della Camera Paolo Trancassini (Fdi), in una delle pause dei lavori parlamentari, aveva rivelato ad alcuni cronisti in Transatlantico che la Presidenza della Camera aveva deciso di sospendere alcuni deputati del M5s per gli episodi accaduti in Giunta delle elezioni lo scorso 30 maggio, quando fu occupata la sede dellorganismo parlamentare. Questo, prima che la Presidenza ne desse comunicazione ufficiale in aula, come poi è avvenuto dopo il voto sulle mozioni. “Siete gli stessi – ha accusato Silvestri – che scrivete che l’avviso di garanzia non deve più essere recapitato dalla polizia giudiziaria ma con mezzi ordinari per rispettare il diritto di riservatezza degli ndagatu. Da una parte avete un certo tipo di cultura e dall’altro ci fate sapere delle sanzioni a mezzo stampa invece che leggendole all’assemblea. Quindi io chiedo un Ufficio di Presidenza per valutare le sanzioni al questore che trasgredisce regole di buona condotta”.

“La Presidenza darà comunicazioni delle decisioni dell’Ufficio di Presidenza quando arriveranno, la Presidenza non sa chi è che parla con i giornalisti. Confermo che appena la comunicazione ci verrà consegnata, ne daremo lettura”, ha replicato Rampelli. “La Presidenza ha parlato con i cronisti e noi abbiamo appreso delle sanzioni a mezzo stampa, questo è inaccettabile – ha insistito Silvestri -. Se questo tipo di atteggiamento è volto a silenziare il gruppo del M5s, in questo modo non si fa altro che rafforzare le nostre ragioni che continueremo a portare in ogni sede, sia qui dentro e anche lì fuori, e come avete visto sabato non saremo soli”, ha urlato Silvestri tra gli applausi dei deputati M5s.

Meloni a Parigi per la candidatura di Roma all’Expo 2030: tutta l’Italia ci crede, con entusiasmo

Meloni a Parigi per la candidatura di Roma all’Expo 2030: tutta l’Italia ci crede, con entusiasmoParigi, 20 giu. (askanews) – “Sono davvero onorata di essere qui oggi per comunicarvi quanto l’Italia, gli italiani – tutti noi – crediamo nella candidatura di Roma ad ospitare l’Expo 2030. È una sfida che la nostra nazione, a tutti i livelli, sta portando avanti con grande entusiasmo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo all’assemblea del Bie, Bureau International des Expositions, a Parigi a sostegno della candidatura di Roma come sede di Expo 2030.

“Sono entusiasta – ha aggiunto – di essere qui per parlarvi di Roma. La città eterna, la Capitale d’Italia, la città dove sono nata. Una parte fondamentale della mia radicata identità. L’identità è davvero la cosa più preziosa che appartiene a ciascuno di noi. Per questo motivo, e per molti altri, spero di riuscire in questo difficile ed entusiasmante compito che ho oggi: convincervi. Per convincervi a scegliere l’Italia, Roma, per ospitare l’Esposizione Universale del 2030, anno in cui valuteremo i risultati degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. L’anno che segnerà il centenario del Bureau International des Expositions”. Per Roma “il connubio tra radici antiche e modernità tecnologica, sono quelle che hanno ispirato il nostro progetto e danno sostanza alla nostra proposta. Crediamo che, fin dai suoi esordi, l’Esposizione Universale sia sempre stata molto più di un’esposizione mondiale: è la storia di un’epoca e il disegno immaginario della prossima. Expos traccia una rotta e Roma intende fare altrettanto”, ha sottolineato la presidente del Consiglio, intervenendo all’assemblea del Bie.

“Potrei parlare – ha detto ancora – di ciò che Roma ha rappresentato in passato e di ciò che rappresenta oggi. Potrei dirvi che è la città universale per eccellenza, la prima megalopoli della storia, che ha vissuto e continua a vivere rigenerandosi costantemente. Potrei ricordarvi che Roma è la capitale del dialogo tra le grandi religioni monoteiste; che ospita dozzine di organizzazioni internazionali; che è una città globale e lo è stata per migliaia di anni. Potrei ribadire che è una capitale della cultura, uno dei più grandi poli universitari del mondo e sede della più grande università d’Europa, nonché di centri di ricerca e tecnologia all’avanguardia. Una città dal cuore antico, che batte al ritmo della storia, una storia di cui è stata ed è protagonista assoluta”.

Expo,Meloni a Bie: tutta l’Italia sostiene Roma con entusiasmo

Expo,Meloni a Bie: tutta l’Italia sostiene Roma con entusiasmoParigi, 20 giu. (askanews) – “Sono davvero onorata di essere qui oggi per comunicarvi quanto l’Italia, gli italiani – tutti noi – crediamo nella candidatura di Roma ad ospitare l’Expo 2030. È una sfida che la nostra nazione, a tutti i livelli, sta portando avanti con grande entusiasmo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo all’assemblea del Bie a sostegno della candidatura di Roma come sede di Expo 2030.

“Sono entusiasta – ha aggiunto – di essere qui per parlarvi di Roma. La città eterna, la Capitale d’Italia, la città dove sono nata. Una parte fondamentale della mia radicata identità. L’identità è davvero la cosa più preziosa che appartiene a ciascuno di noi. Per questo motivo, e per molti altri, spero di riuscire in questo difficile ed entusiasmante compito che ho oggi: convincervi. Per convincervi a scegliere l’Italia, Roma, per ospitare l’Esposizione Universale del 2030, anno in cui valuteremo i risultati degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. L’anno che segnerà il centenario del Bureau International des Expositions”.