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Meloni: addio a Rosa Scafa, prima poliziotta in Italia

Meloni: addio a Rosa Scafa, prima poliziotta in ItaliaRoma, 12 set. (askanews) – “Ci ha lasciato Rosa Scafa, la prima donna poliziotta in Italia. ‘Mi sono innamorata dalla Polizia ed è stato bellissimo’, così si raccontava in un’intervista di pochi anni fa, descrivendo quanto tenesse al suo lavoro e alla sua divisa, indossata con orgoglio per oltre 30 anni. Grazie per aver servito con onore e dedizione l’Italia, che la terra ti sia lieve”. Così la premier Giorgia Meloni in un post su Facebook.

Rosa Scafa, si legge sul sito della Polizia di Stato, “si era arruolata a 27 anni nel 1952 ed era rimasta in servizio per 33 anni congedandosi nel 1985 anche se, Rosa Scafa, una delle prime donne ad entrare in Polizia, quella uniforme, nel suo animo non se l’era mai tolta. Oggi ci ha lasciato a 98 anni una donna che a Trieste, nel suo piccolo, ha fatto un pezzo di storia”. Sotto il governo alleato, quando ancora la città era amministrata dagli anglo-americani, lei decise di entrare nella Polizia femminile della città venendo assegnata a compiti di tutela e controllo dei minori e delle prostitute. In un’intervista di qualche anno fa confessò che lo fece per trovare un lavoro e fuggire dalla povertà nell’Italia del dopoguerra; subito però si appassionò al suo lavoro dando conforto, supporto e aiuto ai tanti bambini e alle donne in difficoltà.

Nel 1960, quando Trieste era stata già riassegnata all’ Italia da diversi anni, le fu offerta l’opportunità di transitare nei ruoli della Polizia femminile dell’Amministrazione della pubblica sicurezza o di diventare un’impiegata civile: Rosa non ebbe alcun dubbio ed indossò l’uniforme della Polizia italiana sino al 1985, quando, raggiunti i limiti di età, fu “costretta” alla pensione.

Meloni: senza una visione politica omogeneavl’Europa è dei burocrati

Meloni: senza una visione politica omogeneavl’Europa è dei burocrati

Roma, 12 set. (askanews) – “Senza una visione politica omogenea l’Europa è dei burocrati. Abbiamo il dovere di provare a cambiare. Serve un sano bipolarismo che consenta a una nuova maggioranza di poter indicare una strada chiara in una fase storica decisiva per l’Europa”. E’ quanto afferma Giorgia Meloni, in un estratto del libro ‘La versione di Giorgia’ in cui Alessandro Sallusti intervista la Premier.

“L’Europa ha bisogno di fare scelte coraggiose, e quelle scelte per come la vedo io sono possibili solamente se la politica torna centrale e se a sostenere quella politica c’è una maggioranza composta da visioni non dico identiche ma almeno omogenee e compatibili”, sostiene la Presidente del Consiglio.

Meloni ricorda che l’attuale Parlamento europeo “fa perno su una alleanza tra popolari, socialisti e liberali di centrosinistra” con “un’aggravante: la timidezza della parte moderata ha lasciato campo libero a un’agenda politica in cui il rosso e il verde hanno preso il sopravvento, almeno fino a pochi mesi fa. È per questo che abbiamo il dovere di provare a cambiare”.

“Come in Italia – prosegue – governi sorretti da maggioranze così eterogenee, costretti a tenere insieme con il bilancino interessi in natura inconciliabili, finiscono per produrre politiche poco coraggiose, prive di visione. E senza visione, senza politica, si crea un vuoto che è riempito dalla burocrazia, i famigerati euroburocrati”.

Meloni si dice convinta che se si dimostra, “come stiamo facendo, che può esistere una destra di governo in una grande democrazia europea, seria e affidabile, ma anche coerente, se dimostriamo che le nostre ricette, demonizzate per anni, sono invece efficaci, allora quello che è accaduto da noi può accadere altrove. E le elezioni europee del 2024 possono diventare l’inizio di una nuova stagione”.

“La famiglia è l’istituzione più sotto attacco” e “la disgregazione” della famiglia, “intesa come l’unione tra un uomo e una donna” da cui possono venire “naturalmente al mondo i bambini” non può che portare “alla disgregazione della società nel suo complesso” dice la Premier in un estratto dell’anticipazione di un brano del volume ‘La versione di Giorgia’ riportato su ‘Avvenire’.

Mentre, sostiene la Premier, “a stare appresso alla sinistra stiamo statalizzando l’istituto famiglia: via le denominazioni madre e padre, via l’identità sessuale dei figli, regole educative calate dall’alto e imposte per legge, cancellazione selettiva dalla storia”. E lo si sta facendo usando il grimaldello della stessa “donna” e “soprattutto in quanto potenziale madre”.

“Le scelte sono individuali e si rispettano, ma la società, e la politica, devono preservare ciò che di più prezioso abbiamo. Ne consegue che chi vorrebbe che i figli si potessero comprare, scegliere da un catalogo, rifiutare se non fossero all’altezza delle nostre aspettative, non si rende conto di quale mondo contribuisce a imporre. Per questo continueremo la nostra battaglia contro l’utero in affitto, una pratica abominevole che nasconde un’altra nuova schiavitù sulla pelle delle donne, tendenzialmente povere”, conclude Meloni.

Ue, Salvini insiste su Le Pen: chi mette veti aiuta sinistra

Ue, Salvini insiste su Le Pen: chi mette veti aiuta sinistraMilano, 11 set. (askanews) – Sventolare la bandiera del contrasto alle “Eurofollie”, fare proprie le istanze della destra, dal contrasto all’immigrazione alla resistenza nei confronti della transizione verde. E poi addossare agli alleati la responsabilità delle apparentamente inevitabili divisioni in Europa. La strategia della Lega in vista delle Europee è ormai delineata, e le tensioni con Fi e FdI non fanno demordere Matteo Salvini. Che anzi rilancia, puntando sui distinguo europei per uscire dal cono d’ombra in cui in Italia e sui palcoscenici internazionali è relegato dalla premiership di Giorgia Meloni.

Del resto le posizioni sono ormai cristallizzate: la Lega gioca tutte le sue carte sull’alleanza con Marine Le Pen, invitata anche sul palco di Pontida; Antonio Tajani contrasta fieramente questa linea, confortato dal posizionamento degli alleati del Ppe che ieri con Weber hanno chiuso ogni dialogo a destra. Mentre FdI, è il ragionamento di un esponente leghista, “dovrà scegliere, se acconciarsi a fare la ruota di scorta della maggioranza Ursula, una stampella, o seguire Salvini nel tentativo di una maggioranza di centrodestra”. Anche perchè, aggiunge un altro uomo del Carroccio, “sono Fi e FdI che vanno fuori asse rispetto alla maggioranza italina: il nostro tentativo è per aggiungere i voti necessari per una maggioranza di centrodestra, sono gli altri che invece starebbero anche dall’altra parte…”, ovvero in un’alleanza con Socialisti e Liberali. Tanto che le parole di Weber sul dialogo coi Socialisti vengono definite “assurde” dai vertici leghisti in Ue, Zanni e Camponesi: “In Ue serve un netto cambio di rotta e di maggioranza: chi non lavora per un centrodestra unito anche in Europa fa il gioco della sinistra”. Posizionamenti che ovviamente servono a definire i rapporti di forza: in Europa ma anche nella maggioranza italiana, con gli uomini di Salvini convinti che stavolta i voti presi peseranno: “Il centrodestra unito governa Comuni, Regioni e Paese: se non vogliamo riconsegnare l’Europa al centrosinistra, ai socialisti, ai comunisti e a Macron, l’unica alternativa è il centrodestra unito”, ripete il leader leghista. “Non mi permetto di dire agli alleati del centrodestra ‘non voglio Tizio non voglio Caio’ e quindi – ha spiegato – mi auguro che il centrodestra unito in Italia lo sia anche in Europa”, perchè “se uno comincia a dire no vuol dire che ci sarà un altro governo con i socialisti, quindi le follie delle auto solo elettriche e nulla sull’immigrazione, bistecche finte e farina d’insetti”.

Un concetto che a microfoni spenti i leghisti declinano più velenosamente: “Se facevamo noi gli schizzinosi, Fratelli d’Italia stava ancora all’angolo, come un appestato. Non è che per stare al goveno bisogna dimenticare quanto subìto…”. Per gli uomini del Carroccio “serve pragmatismo, e come in Italia anche in’Europa un programma comune è possibile: ci si può mettere d’accordo senza rinunciare a se stessi e alla propria identità”. Guardando anche a quelo che farà Matteo Renzi, “che sta assumendo una posizione eurocritica”.

In centinaia al funerale laico di De Masi. Conte: amico del M5s

In centinaia al funerale laico di De Masi. Conte: amico del M5sRoma, 11 set. (askanews) – Centinaia di persone hanno riempito il Tempio di Adriano a Roma, dove alle 11 è stata aperta la camera ardente per dare l’ultimo saluto a Domenico De Masi, il sociologo del lavoro, morto sabato scorso nella capitale all’età di 85 anni. A mezzogiorno è iniziata una cerimonia laica aperta dalla moglie di De Masi, Susi Del Santo, che ha voluto ringraziare tutta la redazione de ‘Il Fatto Quotidiano’ per aver permesso a “Mimmo di realizzare un sogno all’età di 85 anni: creare una scuola per formare cittadini consapevoli”.

La vedova del professore emerito de La Sapienza ha ricordato anche la città di Ravello, “il suo luogo dell’anima”, dove “ha scritto gran parte dei suoi libri, ha ottenuto la cittadinanza onoraria e per otto anni è stato anche presidente del Festival di Ravello”. “Immagino Mimmo accolto in una dimensione alta da un comitato composto tra gli altri da Jean-Paul Fitoussi, Lina Wertmuller, Luciano De Crescenzo”, ha concluso il suo intervento Susi Del Santo.

Nel corso della cerimonia ha preso la parola anche il leader di M5s, Giuseppe Conte, che ha sottolineato come De Masi sia stato “un grande amico del MoVimento” e “una grande fonte di ispirazione per tutti noi, mantenendo la sua indipendenza e il suo spirito critico”. Conte ha ricordato come il professore abbia avuto “per M5s una funzione di stimolo critico, anche nella nostra organizzazione, in qualità di grande studioso dei movimenti politici”. “Mimmo non ha mai perso l’allegria”, ha aggiunto Conte. “Oggi gli faremmo un torto ad essere tristi. Il Movimento 5 stelle ti ricorderà sempre con il sorriso”, ha concluso.

A prendere la parola anche il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, l’ex ministro Enrico Giovannini, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, l’ex sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, la giornalista Myrta Merlino, amica di famiglia. Tra i tanti presenti, colleghi e studenti di De Masi, e semplici cittadini, anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, l’ex calciatore, Marco Tardelli, l’attrice Marisa Laurito, l’economista Innocenzo Cipolletta, il giornalista Antonio Padellaro. La camera ardente si chiude alle 16.

Meloni: l’11 Settembre 2001 colpiti i valori fondanti la civiltà dell’Occidente

Meloni: l’11 Settembre 2001 colpiti i valori fondanti la civiltà dell’OccidenteRoma, 11 set. (askanews) – “L’11 settembre del 2001 non rappresenta solo una data che devastò il cuore degli Stati Uniti d’America. Quel giorno ad essere colpito fu l’intero Occidente e, con esso, i valori fondanti della nostra libera civiltà, della nostra storia e della nostra cultura”. Lo dichiara via social la premier Giorgia Meloni.

“A distanza di 22 anni da quei terribili attacchi terroristici – prosegue- il nostro pensiero e le nostre preghiere sono rivolte alle vittime innocenti, insieme a un abbraccio che rivolgiamo ai familiari e ai cari. Nell’onorare la loro memoria, rinnoviamo oggi, come allora, il nostro impegno nella lotta al fondamentalismo islamico e a ogni forma di terrorismo. Per non dimenticare”.

11 Settembre, Meloni: colpiti i valori fondanti civiltà Occidente

11 Settembre, Meloni: colpiti i valori fondanti civiltà OccidenteRoma, 11 set. (askanews) – “L’11settembre del 2001 non rappresenta solo una data che devastò il cuore degli Stati Uniti d’America. Quel giorno ad essere colpito fu l’intero Occidente e, con esso, i valori fondanti della nostra libera civiltà, della nostra storia e della nostra cultura”. Lo dichiara via social la premier Giorgia Meloni.

“A distanza di 22 anni da quei terribili attacchi terroristici – prosegue- il nostro pensiero e le nostre preghiere sono rivolte alle vittime innocenti, insieme a un abbraccio che rivolgiamo ai familiari e ai cari. Nell’onorare la loro memoria, rinnoviamo oggi, come allora, il nostro impegno nella lotta al fondamentalismo islamico e a ogni forma di terrorismo. Per non dimenticare”.

Europee, Salvini: il centrodestra deve presentari unito

Europee, Salvini: il centrodestra deve presentari unitoMilano, 11 set. (askanews) – “Il centrodestra unito governa comuni regioni e Paese, se non vogliamo riconsegnare l’Europa al centrosinistra, ai socialisti, ai comunisti e a Macron, l’unica alternativa è il centrodestra unito”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Milano per l’evento On the road a Palazzo Pirelli. “Non mi rassegno a Europa che è molto attenta ai banchieri e poco attenta ai confini”, ha aggiunto.

“Non mi permetto di dire agli alleati del centrodestra ‘non voglio Tizio non voglio Caio’ e quindi – ha spiegato – mi auguro conto che centrodestra unito in Itali alo sia anche in Europa”. Secondo Salvini, “se uno comincia a dire no vuol dire che ci sarà un altro governo con i socialisti, quindi le follie delle auto solo elettriche e nulla sull’immigrazione, bistecche finte e farina d’insetti”.

Lega, Salvini: invito a Pontida chi vuole conoscere Le Pen. è donna aperta

Lega, Salvini: invito a Pontida chi vuole conoscere Le Pen. è donna apertaMilano, 11 set. (askanews) – Pontida 2023 “sarà bella partecipata e affollata, abbiamo numeri che non avevamo negli anni passati di partecipazione, presenze e pullman. Segniamo il percorso dei prossimi anni”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine della chiusura del progetto ‘On the road’ a Palazzo Pirelli, parlando dell’evento simbolo del Carroccio in agenda domenica 17 settembre.

“A livello nazionale abbiamo la tranquillità di essere certi che il governo durerà per tutti e 5 gli anni e quindi – ha chiosato – non ci saranno campagne elettorali, cambi di politica, di ministri e di governi: questo governo arriverà al 2027, c’è un’Europa da cambiare con il centrodestra unito”. A chi gli chiedeva di Marine Le Pen, ospite atteso domenica, Salvini ha risposto invitando “chi non la conosce a venire a Pontida a conoscer Marine Le Pen: è una donna straordinaria aperta, curiosa, culturalmente evoluta che non esclude nessuno che ha un’idea di Europa di sicurezza, di famiglia, di lavoro e di agricoltura diversa da Macron”.

Meloni in Qatar incontra l’Emiro: “relazioni bilaterali e personali eccellenti”

Meloni in Qatar incontra l’Emiro: “relazioni bilaterali e personali eccellenti”Roma, 11 set. (askanews) – In occasione della sua visita nello Stato del Qatar di rientro dal G20, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accompagnata dal ministro Giancarlo Giorgetti, ha incontrato l’Emiro del Qatar Tamim Bin Hamad Al Thani con cui ha avuto “approfonditi colloqui” che si sono conclusi con una cena ufficiale. Lo riferisce palazzo Chigi, sottolineando che “l’incontro è stato l’occasione per rinsaldare le eccellenti relazioni bilaterali e il rapporto personale con il Capo dello Stato del Qatar”.

“I colloqui – fa sapere il Governo- si sono incentrati sulle tematiche bilaterali, sugli investimenti, anche in ambito difesa, e sulla collaborazione in ambito di lotta alla migrazione illegale, anche a seguito della Conferenza sullo sviluppo e migrazioni tenuta il 23 luglio scorso a Roma. Nell’incontro i due leader si sono soffermati anche sul partenariato energetico e sulle importanti opportunità di collaborazione per le nostre imprese, in particolare per ENI, che ha costituito una Joint Venture con l’omologa Qatar Energy”. La visita, infine, “è stata un’occasione per uno scambio di vedute – riferisce ancora palazzo Chigi- sulle principali sfide nella regione, proseguito anche in un successivo incontro con il Primo Ministro dello Stato del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani”.

Meloni dopo il G20 vola a Doha da Al Thani, focus su energia e investimenti

Meloni dopo il G20 vola a Doha da Al Thani, focus su energia e investimentiNuova Delhi, 10 set. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, prima di rientrare in Italia dopo il G20 in India, fa tappa a Doha per un incontro istituzionale con l’emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, accompagnata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.

La visita in Qatar – sottolineano fonti italiane – conferma l’attenzione dell’Italia per la regione del Golfo. Un’attenzione che era stata evidenziata anche in occasione della Conferenza internazionale su Sviluppo e Migrazioni dello scorso luglio, alla quale erano stati invitati non solo i leader dei Paesi del Nordafrica ma anche quelli del Golfo. Il colloquio, spiegano le fonti, sarà incentrato sulla cooperazione bilaterale nei settori della politica estera, della sicurezza, dell’energia, della difesa e degli investimenti. Il Qatar è il principale fornitore di gas naturale liquefatto e il terzo fornitore di energia dell’Italia. Nel 2022 Eni è stata selezionata da QatarEnergy come partner internazionale per l’espansione del progetto North Field East (NFE).

Al termine del bilaterale a Lusail Palace si svolgerà una cena in onore del presidente Meloni alla quale saranno presenti, tra gli altri, anche il primo ministro e ministro degli Affari Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani; il vice primo ministro e ministro della Difesa, Khalid bin Mohammed Al Attiyah; il ministro delle Finanze Ali bin Ahmed Al Kuwari e il ministro dell’Energia Saad Sherida Al-Kaabi. Parteciperà anche l’AD di Qatar Investment Authority, Mansoor Bin Ebrahim Al-Mahmoud.