Bonaccini a Schlein: sbaglia chi lascia il partito, ma un Pd piccolo e radicale non serveMilano, 9 set. (askanews) – “Sbaglia chi lascia il partito, ma si torni subito a una vocazione maggioritaria. Un Pd piccolo e radicale non serve”. Stefano Bonaccini, presidente del Pd, commenta così – in un’intervista al “Domani” – l’addio al partito di una trentina di dirigenti genovesi approdati ad Azione.
“Credo che ci sia bisogno di tutto fuorchè di questo. Rispetto le scelte di tutti ma non condivido. Batteremo la destra quando smetteremo di rubarci personale politico e lo zero virgola qualcosa”. E tuttavia “è essenziale che il Pd recuperi rapidamente la proprio vocazione maggioritaria: abbiamo bisogno di un partito più grande ed espansivo che punti a tornare al governo, non di un partito più piccolo e radicale. Credo che Elly sia la prima a doversi e volersi fare carico di questo”, conclude.
Meloni al G20: Italia vuol essere ponte tra Europa e AfricaNuova Delhi, 9 set. (askanews) – “L’Italia aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi, rifiutando un approccio assertivo o paternalistico, per sostenere la sicurezza energetica delle Nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo nella prima sessione del G20 a Nuova Delhi.
“L’Africa – ha sottolineato la premier – è un continente estremamente ricco di risorse. Ciononostante risulta un continente povero, anche perché, nel corso della storia, gli interventi delle nazioni straniere nel continente non sono sempre rispettosi dei bisogni delle realtà locali. Vogliamo cambiare approccio. Il Governo italiano sta lavorando per dare vita ad un ampio Piano di cooperazione e sviluppo che porta il nome di un grande italiano, Enrico Mattei, fondatore di ENI. La sua ‘formula’ ebbe successo perché seppe coniugare l’esigenza di una nazione come l’Italia di rendere sostenibile la sua crescita con quelle degli Stati partner di conoscere una stagione di sviluppo e progresso. Oggi la storia ci pone davanti le stesse esigenze”.
Marocco, Meloni: dolore per terremoto, pieno sostegno ItaliaNuova Delhi, 9 set. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi a Nuova Delhi per il Vertice G20, ha appreso con “dolore” il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco.
Meloni – si legge in una nota – ha espresso “vicinanza e solidarietà” al primo ministro Aziz Akhannouch, ai familiari delle vittime e al popolo marocchino, manifestando la “piena disponibilità” dell’Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza.
Meloni: lavoro e natalità devono poter camminare insiemeRoma, 8 set. (askanews) – “Viviamo in un Paese in cui abbiamo bisogno di figli, è anche un tema economico; dall’altra parte viviamo in una società in cui è difficile cavarsela con famiglie monoreddito: le due cose devono camminare insieme e io ne sono sempre stata convinta”: lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana nell’ambito del festival del Corriere della Sera ‘Il Tempo delle Donne’ a Milano.
“Credo che una società giusta non ti impone di fare questa scelta e che se ti trovi a doverla fare non sei libero. I provvedimenti che abbiamo concertato sul tema della natalità sono legati prevalentemente al lavoro: il congedo parentale, il beneficio marginale totalmente detassato, lo abbiamo legato prioritariamente ai lavoratori che avevano dei figli”, ha spiegato. “Si diceva che fosse una discriminazione, ma il concetto è lavorare per una società in cui ci sia un forte legame tra il lavoro femminile e la possibilità di avere dei figli: intendiamo continuare su questa linea, le due cose devono poter camminare insieme”, ha concluso.
Fontana: sì alle riforme, cercando maggioranza più ampia possibileRoma, 8 set. (askanews) – E’ giusto riformare la Costituzione, ma bisogna cercare l’intesa più larga possibile. Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana in una intervista a SkyTg24, a margine del G7. “Ritengo che un paese debba sempre riformarsi. Nel corso degli anni, cambiano i tempi e anche i modi di fare politica. Mi auguro ci possa essere un ampio dibattito, approfondito” e bisogna “fare in modo che ci sia la maggioranza più larga possibile perché le regole del gioco penso debbano essere fatte dal maggior numero di deputati possibile. Auspico questo, ma penso sia importante riformarsi per stare al passo con i tempi”.
Meloni al G20 vede il premier cinese, escluso (dopo le critiche) l’incontro con GentiloniNuova Delhi, 8 set. (askanews) – A pochi giorni dalla missione a Pechino del ministro degli Esteri Antonio Tajani continuano i contatti diplomatici tra Italia e Cina in vista dell’uscita dal Memorandum sulla Via della Seta. Domani, a margine del G20 di Nuova Dehli, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni vedrà l’omologo Li Qiang. Un incontro – secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche – richiesto dalla stessa Cina e accolto dall’Italia. Sul tavolo, naturalmente, la questione dell’accordo: ormai l’uscita di Roma è sostanzialmente decisa, anche se non ufficializzata, ma questo, viene sottolineato, non deve portare a un deterioramento dei rapporti: “Parliamo di tutto, anche della Via della Seta, ma non solo. Con la Cina ci sono rapporti consolidati da secoli, ci guardano con rispetto, ci sono molte possibilità di collaborare, c’è vita oltre la Via della Seta”, spiegano le fonti. Il colloquio sarà anche propedeutico alla missione in Cina che Meloni farà entro la fine dell’anno, anche se la data non è stata ancora fissata.
La premier, che oggi ha visto il primo ministro britannico Rishi Sunak parlando soprattutto di Ucraina e Africa, domani avrà altri incontri bilaterali. Già fissato un confronto con il presidente coreano Yoon Suk-yeol. L’Italia ha grande interesse ad ampliare i rapporti con Seul, in particolare per una partnership per la produzione in Europa di chip e batterie. “E’ un Paese avanzatissimo con cui abbiamo un interscambio molto basso, ma prospettive enormi”, viene spiegato. In programma anche un incontro con il padrone di casa, il primo ministro indiano Narendra Modi, con cui Meloni ha allacciato nell’ultimo anno un rapporto molto stretto. La presidente del Consiglio assicurerà a Modi il sostegno dell’Italia per la piena riuscita di un summit complicato dai contrasti derivanti dalla guerra in Ucraina. “E’ interesse italiano che sia un successo – spiegano le fonti – anche in vista della prossima presidenza del G7”. Per Roma il G20, pur con le sue difficoltà, è un foro multilaterale fondamentale, perchè l’unica occasione di dialogo con i Paesi Brics. L’Italia ha poi anche interessi specifici da un punto di vista economico. Ad esempio nel corso del G20 sarà siglato un accordo tra Usa, Ue, India e alcuni Paesi del Golfo per sviluppare infrastrutture ferroviare e questa può essere un’occasione per le imprese italiane. “I Paesi seduti intorno a questo tavolo ci interessano tutti e si parla con tutti”, garantiscono le fonti. Meloni, che al vertice interverrà nella prima e nella terza sessione (dedicate rispettivamente ad ambiente e sviluppo sostenibile e a transizione digitale e Intelligenza artificiale) porterà al tavolo anche il tema dei migranti e dell’Africa. Il G20 è infatti considerato una nuova tappa della strategia del governo per il continente africano, che sarà ripresa poi a fine mese all’Assemblea generale dell’Onu prima della Conferenza Unione europea-Unione africana di novembre, quando sarà anche presentato il Piano Mattei. La premier ribadirà la necessità di essere più “competitivi” in Africa, giocando un ruolo da “protagonisti” nello sviluppo del continente. Di questo domani si parlerà anche in un incontro tra Ue e Unione africana (che entrerà permanentemente nel G20) convocato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dal presidente del Consiglio Charles Michel. Il tema dell’Africa si lega anche al confronto in agenda sulla riforma delle istituzioni internazionali Fmi, Banca Mondiale e Banche di Sviluppo. La posizione dell’Italia, sul tema, è che sia necessario da subito utilizzare meglio i fondi, per evitare sprechi.
Rispetto a questa agenda è possibile che siano organizzati anche altri bilaterali, su cui le diplomazie sono al lavoro. Non escluso un confronto con il presidente egiziano al-Sisi, il primo di persona dopo la liberazione di Patrick Zaki, Meloni non dovrebbe invece vedere Paolo Gentiloni, dopo le critiche dei giorni scorsi al commissario Ue da parte della stessa premier e del vice Matteo Salvini. “Non credo che si incontreranno – spiegano le fonti – ci sono i ministri dell’Economia che si parlano tra di loro. La questione riguarda il focus della politica interna ed esula da questo contesto. Gentiloni magari si vedrà con Giorgetti”, anch’egli a Nuova Delhi.
Mattarella: la violenza contro le donne è un’intollerabile barbarie socialeRoma, 8 set. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un indirizzo di saluto al Tempo delle Donne pubblicato oggi sul Corriere della Sera, ha definito una “intollerabile barbarie sociale” i casi di violenza contro le donne e di femminicidi, richiedendo “un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante”.
Mattarella è partito nel suo ragionamento dal tema della libertà, che è al centro della riflessione quest’anno al Tempo della Donne, definendo questo diritto inalienabile della persona una “una scelta fondamentale – che caratterizza la nostra Repubblica dalla approvazione della nostra Costituzione – ma anche impegnativa”, perché “libertà e diritti non sono una conquista irreversibile, ma richiedono un continuo e lungimirante sforzo di tutela, di rinnovamento, di inclusione”. Il valore della libertà e l’aspirazione a svilupparla, ha continuato il Capo dello Stato, “si sono estesi negli anni, grazie anche al ruolo propulsivo delle donne, capaci di portare la loro specifica e concreta sensibilità sui temi dei diritti”. Tuttavia, ancora oggi, in tutto il mondo “la libertà è minacciata da discriminazioni, violenze, disuguaglianze”.
Il presidente ha citato inoltre il premio Nobel per la pace Nelson Mandela, il quale scriveva che essere liberi “non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri”. E ha chiarito che non “vi è vera libertà quando una conquista si ottiene a scapito di altri, producendo esclusioni o emarginazioni”. Non vi è quindi libertà “in quei regimi che soffocano le naturali richieste delle donne a una effettiva parità, alla libertà nelle decisioni che riguardano la propria vita, che escludono parte rilevante della popolazione dal- l’istruzione e dal mondo del lavoro”, né c’è “completa libertà quando non sono garantiti a tutti i cittadini pari condizioni di crescita e di sviluppo” o, ancora, “quando una persona è vittima di molestie e violenze fisiche o morali”. In questo senso, ha detto ancora il presidente, “la violenza contro le donne in Italia, in questi ultimi mesi, ha continuato a manifestarsi con numerosi casi di assassinio e di stupri”. E ha proseguito: “Questa intollerabile barbarie sociale richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante. A questa si deve affiancare, nell’intera società, un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione dei rapporti tra donna e uomo”.
Mattarella: violenza contro donne intollerabile barbarie socialeRoma, 8 set. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un indirizzo di saluto al Tempo delle Donne pubblicato oggi sul Corriere della Sera, ha definito una “intollerabile barbarie sociale” i casi di violenza contro le donne e di femminicidi, richiedendo “un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante”.
Mattarella è partito nel suo ragionamento dal tema della libertà, che è al centro della riflessione quest’anno al Tempo della Donne, definendo questo diritto inalienabile della persona una “una scelta fondamentale – che caratterizza la nostra Repubblica dalla approvazione della nostra Costituzione – ma anche impegnativa”, perché “libertà e diritti non sono una conquista irreversibile, ma richiedono un continuo e lungimirante sforzo di tutela, di rinnovamento, di inclusione”. Il valore della libertà e l’aspirazione a svilupparla, ha continuato il Capo dello Stato, “si sono estesi negli anni, grazie anche al ruolo propulsivo delle donne, capaci di portare la loro specifica e concreta sensibilità sui temi dei diritti”. Tuttavia, ancora oggi, in tutto il mondo “la libertà è minacciata da discriminazioni, violenze, disuguaglianze”.
Il presidente ha citato inoltre il premio Nobel per la pace Nelson Mandela, il quale scriveva che essere liberi “non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri”. E ha chiarito che non “vi è vera libertà quando una conquista si ottiene a scapito di altri, producendo esclusioni o emarginazioni”. Non vi è quindi libertà “in quei regimi che soffocano le naturali richieste delle donne a una effettiva parità, alla libertà nelle decisioni che riguardano la propria vita, che escludono parte rilevante della popolazione dal- l’istruzione e dal mondo del lavoro”, né c’è “completa libertà quando non sono garantiti a tutti i cittadini pari condizioni di crescita e di sviluppo” o, ancora, “quando una persona è vittima di molestie e violenze fisiche o morali”. In questo senso, ha detto ancora il presidente, “la violenza contro le donne in Italia, in questi ultimi mesi, ha continuato a manifestarsi con numerosi casi di assassinio e di stupri”. E ha proseguito: “Questa intollerabile barbarie sociale richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante. A questa si deve affiancare, nell’intera società, un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione dei rapporti tra donna e uomo”.
Ustica, Meloni:se da Amato elementi oggettivi porrò tema a MacronRoma, 7 set. (askanews) – “Non ho sentito Macron che vedrò domani e dopodomani al G20 di Nuova Dheli ma ho seguito il dibattito e non ho nessun problema a porre sul piano diplomatico questioni ai nostri partner, anzi ricordo quando mi veniva chiesto l’opposto, però questo si fa sulla base di elementi oggettivi che ho chiesto a Giuliano Amato”. Così Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri risponde a chi le chiede se ha parlato con il presidente francese delle rivelazioni sul caso Ustica.
“Quando si parla di istituzioni e governo servono elementi oggettivi – insiste la premier -, sto aspettando di averli, non si preoccupi che non ho problemi a porre questioni ai partner per difendere l’interesse nazionale. La desecretazione noi l’abbiamo fatta, ma c’è anche un tema di credibilità dei governi, spero di avere elementi oggettivi per fare una cosa credibile”. Gal
Ustica, Meloni: se da Amato elementi oggettivi porrò questione a MacronRoma, 7 set. (askanews) – “Non ho sentito Macron che vedrò domani e dopodomani al G20 di Nuova Dheli ma ho seguito il dibattito e non ho nessun problema a porre sul piano diplomatico questioni ai nostri partner, anzi ricordo quando mi veniva chiesto l’opposto, però questo si fa sulla base di elementi oggettivi che ho chiesto a Giuliano Amato”. Così Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri risponde a chi le chiede se ha parlato con il presidente francese delle rivelazioni sul caso Ustica.
“Quando si parla di istituzioni e governo servono elementi oggettivi – insiste la premier -, sto aspettando di averli, non si preoccupi che non ho problemi a porre questioni ai partner per difendere l’interesse nazionale. La desecretazione noi l’abbiamo fatta, ma c’è anche un tema di credibilità dei governi, spero di avere elementi oggettivi per fare una cosa credibile”.