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Berlusconi, Metsola: protagonista della storia europea e italiana

Berlusconi, Metsola: protagonista della storia europea e italianaRoma, 13 giu. (askanews) – “Silvio Berlusconi è stato un combattente, fondatore e guida del centrodestra in Italia, per generazioni protagonista della politica, in momenti determinanti della storia europea e dell’Italia”: così la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola in omaggio a Silvio Berlusconi, durante la commemorazione dell’ex premier e leader di Fi organizzata nel corso della plenaria dell’assemblea europea.

“E’ con profonda commozione che abbiamo appreso del decesso dell’ex primo ministro italiano ed ex deputato di questo parlamento. Presentiamo le condoglianze ai suoi figli, ai colleghi politici, alla sua famiglia e ai suoi cari che vivono un momento difficile”, ha detto Metsola. Metsola ha osservato che Berlusconi sarà ricordato in ambito europeo per “la sua generosità e il coraggio”. Quanto alle polemiche hanno accompagnato la sua azione politica, “tocca alla storia valutare. Come uomo ha lasciato un segno”.

Berlusconi, Fitto: ha tracciato solco in Ue, a noi dare continuità

Berlusconi, Fitto: ha tracciato solco in Ue, a noi dare continuitàRoma, 13 giu. (askanews) – “Berlusconi ha tracciato un solco, sta a noi dare continuità a questo impegno e proseguire le sue battaglie e la sua capacità di dimostrare un futuro migliore per le popolazioni europee”. Così Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, a Strasburgo per il ricordo dell’ex premier insieme alla presidente del Parlamento, Roberta Metsola, e al capogruppo del Ppe, Manfred Weber.

“Qui fuori dal Parlamento europeo si celebra un momento di ricordo per Silvio Berlusconi e delle sue battaglie importanti sui valori e sulla prospettiva delle istituzioni Ue. Anche qui ha dimostrato una grande capacità, un metodo innovativo sulle scelte strategiche e a difesa e a tutela del singolo paese ma dentro il contesto Ue”, ha aggiunto Fitto rivolgendo poi un “sentito abbraccio alla delegazione di Fi, al gruppo Ppe e a tutti i deputati europei italiani in questo momento drammatico. Sono certo che da qui verrà fuori la capacità di seguire i suoi insegnamenti per il futuro. Grazie, ciao Silvio”.

Silvio Berlusconi, ad Arcore la camera ardente per familiari e amici. Domani i funerali solenni

Silvio Berlusconi, ad Arcore la camera ardente per familiari e amici. Domani i funerali solenniArcore (Mb), 13 giu. (askanews) – Dopo la folla di ieri pomeriggio, sono per lo più giornalisti e operatori televisivi, complice la pioggia torrenziale, davanti a Villa San Martino, la dimora di Arcore (Mb). Qui è stata portata la salma di Silvio Berlusconi, morto all’età di 86 anni, ieri alle 9.30 all’ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato.

Oggi è il giorno della camera ardente, riservata ai famigliari e alle persone più vicine all’ex premier, ma ogni tanto c’è anche qualche sostenitore di Berlusconi che sfida il maltempo per lasciare fiori o oggetti, come sciarpe e maglie da calcio di Milan e Monza, fuori dall’ingrosso della villa per manifestare il proprio affetto. I funerali di Stato di Silvio Berlusconi si svolgeranno domani, mercoledì 14 giugno, alle ore 15 nel Duomo di Milano e saranno celebrati dall’arcivescovo monsignor Mario Delpini, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Su richiesta della presidente Ursula Von der Leyen, Paolo Gentiloni, commissario all’Economia, rappresenterà la Commissione europea ai funerali di Berlusconi. Silvio Berlusconi avrà funerali di Stato come previsto “automatici” per gli ex presidenti del Consiglio. Non è stato necessario, quindi, passare dal Consiglio dei ministri per decretarli. Le norme prevedono infatti che “le esequie di Stato spettano ai Presidenti degli organi costituzionali, anche dopo la cessazione del loro mandato, e ai ministri deceduti durante la permanenza in carica”. La cerimonia prevede, tra le altre cose, il feretro contornato da sei carabinieri in alta uniforme; onori militari al feretro all’ingresso del luogo della cerimonia e all’uscita; la presenza di un rappresentante del Governo; una orazione commemorativa ufficiale. Il governo, inoltre, ha dichiarato il lutto nazionale per mercoledì, il giorno dei funerali di Stato di Silvio Berlusconi. Mentre da ieri sono a mezz’asta le bandiere in tutti gli uffici pubblici, le ambasciate e i consolati, e lo resteranno fino mercoledì.

Berlusconi, il cordoglio di Pd-M5s per l’avversario di sempre

Berlusconi, il cordoglio di Pd-M5s per l’avversario di sempreRoma, 12 giu. (askanews) – Sui social molti elettori di sinistra non apprezzano, ma in Parlamento dalle opposizioni arrivano solo attestazioni di rispetto. Tutti, da Elly Schlein a Giuseppe Conte, passando ovviamente per i centristi, per un giorno scelgono di mettere in secondo piano la battaglia politica. Persino Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, porge le sue “condoglianze alla famiglia, ai suoi cari, alla sua comunità politica”, pur precisando che “dalle sue idee, dalla sua visione di Paese siamo sempre stati e saremo lontanissimi”. È una postilla che aggiungono quasi tutti gli esponenti di sinistra o di centrosinistra, perché chiunque sa che questo non è un tempo in cui il “fair play” viene apprezzato in politica. Il dovuto omaggio all’avversario di sempre viene sistematicamente accompagnato dalla rivendicazione di una totale lontananza politica dalle idee del Cavaliere.

La Schlein in segno di rispetto rinvia anche la direzione Pd, che era in programma per questo pomeriggio, si presenta alle telecamere per testimoniare il proprio cordoglio: “Partecipiamo al cordoglio della sua famiglia, dei suoi cari, di tutta Fi, delle altre forze di maggioranza e del governo”. Anche lei, ovviamente, chiarisce: “Siamo stati sempre avversari ma in questo momento rimane il grande rispetto che si deve a un protagonista della storia della vita politica di questo paese”. Simile Giuseppe Conte: “Berlusconi ha contribuito a scrivere pagine significative della nostra storia. Ha acceso e polarizzato il dibattito pubblico forse come nessun altro, e anche chi lo ha affrontato da avversario politico deve riconoscere che non gli sono mai mancati il coraggio, la passione, la tenacia”.

Non manca il ricordo di Romano Prodi, il rivale storico del leader di Fi, l’unico capace di batterlo per ben due volte: “Nel nostro lungo confronto politico abbiamo rappresentato mondi diversi e contrapposti, ma la nostra rivalità non è mai trascesa in sentimenti di inimicizia sul piano personale, mantenendo il confronto in un ambito di reciproco rispetto”. Anzi, il leader dell’Ulivo gli riconosce anche un merito, e forse è un modo per parlare alla premier Giorgia Meloni: “Ho apprezzato il suo sostegno alla causa europeista. Soprattutto perché confermato e ribadito in un periodo in cui il nostro comune destino europeo era messo duramente e imprudentemente sotto accusa”. Molto simili le parole di Walter Veltroni, che perse contro il Cavaliere nel 2008, sia pure con il record di voti per il Pd: “Voglio sottolineare il suo ancoraggio all’europeismo e ad una idea di bipolarismo. Sul resto siamo stati avversari, nel rispetto reciproco”.

Anche Achille Occhetto, il primo a sfidarlo – perdendo – nel 1994, spiega ad Askanews che “Berlusconi merita rispetto”. Certo, è stato lui il “vero padre del populismo”, ma – aggiunge – “è stato un avversario politico. Non abbiamo mai avuto scontri a livello personale”. Solo i centristi, ovviamente, evitano di rimarcare la distanza ideologica da Berlusconi, dal momento che quel bacino di elettori è nel mirino sia di Azione che di Iv. Asciutto il commento di Carlo Calenda: “Esprimo le condoglianze mie e di Azione alla famiglia e alla comunità di Forza Italia, per la morte di Silvio Berlusconi. Ha lottato fino alla fine contro la malattia con un coraggio incredibile”. Più appassionato quello di Matteo Renzi: “Tanti aggiunge – lo hanno amato, tanti lo hanno odiato: tutti oggi devono riconoscere che il suo impatto sulla vita politica ma anche economica, sportiva, televisiva è stato senza precedenti”.

Per oggi si chiude così, è il giorno della discrezione imposta dal lutto. Ma adesso si è chiusa davvero un’era e le Europee – con i voti di Fi potenzialmente in libera uscita – diventano un test cruciale sulla tenuta del governo e sui rapporti di forza tra destra e opposizioni.

Renzi: io il delfino di Silvio Berlusconi? Non può averne, è inimitabile

Renzi: io il delfino di Silvio Berlusconi? Non può averne, è inimitabileRoma, 12 giu. (askanews) – “Chi conosce la storia politica di Forza Italia sa che Berlusconi non può avere delfini, non può avere successori, non immaginava nemmeno di poter avere un erede politico ed è giusto così”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, a Zapping su Radio 1, annunciando he domani il titolo del Riformista sarà ‘Come te non c’è nessuno’, “perché – ha spiegato – Silvio Berlusconi è oggettivamente inimitabile. Pensare che qualcuno possa prenderne la successione politica è francamente velleitario”.

“Sono stato un avversario politico di Berlusconi e ho perso il referendum perché Fi tolse l’appoggio, quindi oggi posso dire a maggior ragione che Berlusconi è stato uno straordinario, incredibile, inimitabile personaggio della politica italiana, letteralmente un fuoriclasse”, ha aggiunto.

Berlusconi, Tajani: non esiste che Forza Italia scompaia

Berlusconi, Tajani: non esiste che Forza Italia scompaiaWashington, 12 giu. (askanews) – “Non esiste che Forza Italia scompaia. Lui (Berlusconi, ndr) sarà la nostra guida in ogni caso, non ci sono altri leader. Sarà Forza Italia partito di Berlusconi, il suo nome rimarrà nel simbolo del nostro movimento politico”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e coordinatore nazionale del partito, Antonio Tajani, a margine di una cerimonia all’ambasciata italiana a Washington in ricordo del leader di FI.

“Berlusconi era un uomo che guardava al futuro e noi guardiamo a quello che ci ha indicato, forti delle sue idee e proposte, andremo avanti”, sostenendo “questo governo”, ha spiegato Tajani. “Forza Italia è ferita profondamente”, “non è il momento di fare analisi, meglio il silenzio” ma “non c’è nessuna possibilità che Forza Italia scompaia”, ha commentato.

Berlusconi,Meloni:riforma Costituzione e meno tasse per onorarlo

Berlusconi,Meloni:riforma Costituzione e meno tasse per onorarloRoma, 12 giu. (askanews) – Per onorare la memoria di Silvio Berlusconi il governo può condurre in porto “la riforma costituzionale, la delega fiscale, abbassare le tasse sul lavoro: sono tutti progetti che abbiamo condiviso con Berlusconi. E ridare dignità all’Italia a livello internazionale perchè Berlusconi sulla politica estera era un uomo che sapeva difendere l’interesse nazionale e credo che questo sia stato uno dei grandi assenti dopo Berlusconi nelle politiche di questa nazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata al Tg5.

Per questo, ha aggiunto, “mi faceva particolarmente piacere il fatto che lui apprezzasse il piano internazionale del nostro lavoro”.

Meloni celebra Berlusconi.E pensa al dopo:Fi necessaria in centrodestra

Meloni celebra Berlusconi.E pensa al dopo:Fi necessaria in centrodestraRoma, 12 giu. (askanews) – Prima di una lunga intervista in prima serata a Canale 5 Giorgia Meloni sceglie un video, registrato nel suo ufficio di Palazzo Chigi, per ricordare Silvio Berlusconi. Un “combattente” e “uno degli uomini più influenti della storia d’Italia” lo definisce, lei che era arrivata al governo proprio voluta da Berlusconi nel suo quarto governo: a 31 anni la nomina ministro per la Gioventù, la seconda più giovane della storia dell’Italia unita dopo Antonio Starabba di Rudinì.

“Era un uomo – dice nel video messaggio – che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni. E sono stati esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione, dell’impresa. Con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti. Ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. A Dio Silvio”. Appresa la notizia della morte, la premier ha subito cancellato tutti gli impegni. Domani pomeriggio potrebbe essere ad Arcore per partecipare poi ai funerali di Stato nel Duomo di Milano mercoledì, proclamato giorno di lutto nazionale. Ma pur nel giorno del cordoglio, non è possibile, al piano nobile di Palazzo Chigi, non pensare anche alle eventuali ripercussioni sulla maggioranza e sul governo della scomparsa del leader azzurro. Forza Italia ha fino a oggi svolto un ruolo di ‘cuscinetto’ tra Meloni e Matteo Salvini, incarnando l’area moderata del centrodestra. Anche per questo, nei mesi scorsi, la presidente del Consiglio aveva lavorato a quella svolta ‘governista’ degli azzurri (grazie anche a un rapporto diretto con Marina) che aveva portato a un rafforzamento di Antonio Tajani, al ridimensionamento di Licia Ronzulli e al cambio del capogruppo della Camera, dove Alessandro Cattaneo aveva lasciato il posto di Paolo Barelli. Ma il partito ha un ruolo fondamentale, per il governo, anche a livello europeo. Forza Italia, in particolare con Tajani, è ‘garante’ della maggioranza con quel Ppe con cui Meloni vorrebbe stringere un’alleanza in vista delle prossime europee. Se Forza Italia implodesse, è il timore, anche nel rapporto con Bruxelles potrebbero sorgere ulteriori difficoltà a fronte di un governo considerato non più di centro destra ma a trazione sovranista.

Per questo adesso l’obiettivo è preservare Forza Italia per preservare l’attuale centrodestra, almeno fino alle europee. Per questo non ci sarà una ‘campagna acquisti’ di Fdi verso eventuali parlamentari forzisti ma anzi si punterà su un supporto all’attuale gruppo dirigente. Mantenere l’unità del centrodestra, sottolinea in una intervista al Tg5 Meloni, “penso che glielo dobbiamo. Io sono molto fiera del fatto che Berlusconi abbia visto un altro governo di centro-destra, che abbia contribuito a quel governo di centrodestra. Anche quella è stata una delle sue tante grandi eredità e chiaramente per noi oggi questa è una responsabilità in più”. Certo, ammette, “non è facile perché bene o male lui oltre a essere il collante era anche quello che tra noi aveva più esperienza. Per questo averlo, potersi confrontare con lui era un elemento che ti tranquillizzava in tante cose”. Adesso quella ‘guida’ non c’è più ed è dunque aperta anche ufficialmente la ‘competizione’ per la guida del centrodestra unito con Meloni che al momento – forte del ruolo di governo e dei numeri – è favorita nei confronti di Matteo Salvini. Proprio la battaglia per la leadership potrebbe far fibrillare la coalizione. Ma ora e per i prossimi giorni è il momento del cordoglio, il resto si vedrà.

Mattarella ai funerali di Stato: “Berlusconi grande leader politico”

Mattarella ai funerali di Stato: “Berlusconi grande leader politico”Roma, 12 giu. (askanews) – “Berlusconi è stato un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi”. Queste le parole scelte da Sergio Mattarella per ricordare Silvio Berlusconi scomparso oggi a 86 anni. E’ il riconoscimento di un ruolo e di un valore nei confronti di quello che è stato da sempre un avversario politico per l’attuale presidente della Repubblica. E il tributo ad un uomo che ha saputo “combattere” la sua malattia “con coraggio ed esemplare ottimismo”.

Due concezioni della politica e del governo del paese diametralmente opposte quelle di Berlusconi e Mattarella come si vide fin dal 1990 quando l’allora ministro dell’istruzione della Dc si dimise dall’incarico per protestare contro la fiducia posta dal governo Andreotti di cui faceva parte sul disegno di legge Mammì di riassetto del sistema radiotelevisivo, che cristallizzava di fatto la condizione di duopolio, legittimando la posizione dominante del gruppo televisivo Fininvest di Silvio Berlusconi. Negli anni novanta Mattarella fu altrettanto deciso nel respingere il tentativo di alcuni suoi alleati ex Dc di avvicinarsi al partito che Berlusconi stava fondando. Insomma schierò i Popolari con il centrosinistra. Era il congresso del 1994 e si oppose alla candidatura di Rocco Buttiglione alla segreteria del partito, respingendo la proposta di allearsi con il Polo della Libertà. In quella occasione definì ‘un incubo irrazionale’ l’ipotesi che Forza Italia potesse essere accolta nel Partito Popolare Europeo. Oggi però Mattarella ammette che Berlusconi “ha progressivamente integrato il movimento politico da lui fondato nella famiglia popolare europea favorendo continuità nell’indirizzo atlantico ed europeista della nostra Repubblica”.

Qualche anno dopo fu Silvio Berlusconi uno degli attori che frenò la salita di Mattarella al Colle: quando nel 2013 si doveva eleggere il successore di Giorgio Napolitano, infatti, il nome dell’attuale capo dello Stato era già nella rosa dei papabili insieme a Giuliano Amato ma fu proprio il leader di Forza Italia ad escluderlo, e lo stallo che ne seguì portò alla rielezione di Napolitano. Una posizione che il Cavaliere mantenne anche due anni dopo quando Mattarella fu eletto al Quirinale ma senza i voti di Forza Italia. Le stagioni politiche successive con i governi di coalizione durante la pandemia e la successiva crisi dell’economia hanno riavvicinato i due, a cominciare dalla nascita del governo Draghi che Berlusconi appoggiò fin dall’inizio. Anche se l’amicizia con Putin e le esternazioni sulla posizione dell’Ucraina non saranno certamente piaciute al capo dello Stato. L’ultimo incontro faccia a faccia in occasione delle consultazioni per la formazione del governo Meloni meno di un anno fa.

Pur essendo molto lontano dallo stile e dalle scelte politiche del leader di Forza Italia nel suo messaggio di cordoglio Mattarella gli riconosce un ruolo centrale nella storia italiana: “La leadership di Berlusconi ha contribuito a plasmare una nuova geografia della politica italiana, consentendogli di assumere per quattro volte la carica di presidente del Consiglio. In queste vesti ha affrontato eventi di portata globale, come la crisi aperta dall’attentato alle Torri Gemelle, la lotta al terrorismo internazionale e gli sconvolgimenti finanziari alla fine del primo decennio del nuovo secolo”, ha scritto il capo dello Stato -. “In una stagione di profondi rivolgimenti, la sua ‘discesa in campo’, con un partito di nuova fondazione, ottenne consensi così larghi da poter comporre subito una maggioranza e un governo”, ricorda il capo dello Stato che ne riconosce anche la “grande umanità” e le capacità imprenditoriali “un innovatore nel suo campo. Ha conquistato posizioni di assoluto rilievo nell’industria televisiva e nel settore dei media, ben prima del proprio impegno diretto nelle istituzioni. E’ stato artefice di importanti successi nel mondo dello sport italiano”.

Una delle ultime considerazioni fatte dal Cavaliere nei confronti del Presidente, risale a qualche mese dopo la formazione del governo di centrodestra, a proposito del progetto di riforma presidenziale del centrodestra si lasciò scappare una riflessione che forse era prematura ma che solo un politico con la sua esperienza avrebbe potuto formulare a voce alta: “Se entrasse in vigore questa riforma penso che sarebbero necessarie le dimissioni del presidente Mattarella per andare alle elezioni dirette di un nuovo presidente che, guarda caso, potrebbe essere ancora lui”. Mercoledì ai funerali di Stato a Milano Mattarella sarà in prima fila a salutare il Cavaliere.

Meloni: Berlusconi il collante del centrodestra, mantenere l’unità ora è un dovere

Meloni: Berlusconi il collante del centrodestra, mantenere l’unità ora è un dovereRoma, 12 giu. (askanews) – Mantenere l’unità del centro “penso che glielo dobbiamo. Io sono molto fiera del fatto che Berlusconi abbia visto un altro governo di centro-destra, che abbia contribuito a quel governo di centrodestra. Anche quella è stata una delle sue tante grandi eredità e chiaramente per noi oggi questa è una responsabilità in più e non è facile perché bene o male lui oltre a essere il collante era anche quello che tra noi aveva più esperienza”. E’ quanto afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una lunga intervista realizzata dal direttore del Tg5 Clemente Mimun che andrà in onda a partire dal Tg delle 20 e poi nel successivo speciale del Tg5 su Canale 5.

“Per questo averlo, potersi confrontare con lui era un elemento che ti tranquillizzava in tante cose. Lui c’era passato prima e aveva fatto bene”, aggiunge Meloni.