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Salario minimo, Conte: il Governo prende in giro gli italiani

Salario minimo, Conte: il Governo prende in giro gli italianiRoma, 21 nov. (askanews) – “Anche nella nostra proposta c’è la valorizzazione della contrattazione collettiva. Ma attenzione: ci sono tanti contratti collettivi in questo momento che sono al di sotto dei 9 euro lordi. Quindi è chiaro che bisogna introdurre una soglia, una clausola di salvaguardia: ce l’hanno Francia, Germania, Spagna, di che cosa abbiamo paura?”. Lo ha detto Giuseppe Conte, leader del M5S, nel corso della registrazione di Cinque minuti, che andrà in onda stasera su Rai1.

“La contrattazione collettiva, benissimo, introduce tutte le tutele però – ha precisato commentando la posizione della maggioranza parlamentare – se la soglia è inferiore ai 9 euro l’ora si chiama sfruttamento della manodopera, dobbiamo adeguarci all’articolo 36 della Costituzione. E’ una norma di civiltà”. A giudizio dell’ex premier “questo governo è completamente scorretto: ha mandato la palla in tribuna al Cnel di Brunetta, adesso ha bucato il pallone. Addirittura siamo in discussione (in commissione alla Camera, ndr) su una proposta che reca la mia prima firma e stanno costruendo, con un emendamento, in modo proditorio, una legge di delega che addirittura rimanda la palla adesso al Governo e non si sa quando ci sarà un decreto legislativo delegato. Il tutto per costruire una campagna elettorale europea sulla presa in giro degli italiani”.

Di fronte all’obiezione che la cifra fissata nella proposta del M5S, di 9 euro l’ora, in Europa viene raggiunta solo da paesi con reddito pro-capite superiore a quello italiano, Conte ha replicato: “Non facciamo paragoni di questo tipo, ne usciremmo umiliati. Addirittura in Gemania fra un po’ veleggeranno sui 15 euro e più. Noi abbiamo una perdita di potere d’acquisto reale. Parliamo di 3 milioni e 600mila lavoratori che prendono buste paga da fame. Lei può accettare che ci siano persone con 4 5 euro lordi l’ora? Non riescono a mangiare. Ma di cosa stiamo parlando? Noi dobbiamo intervenire per far riguadagnare potere salariale anche al ceto medio, che sta scivolando giù in tutte le classifiche europee. Ma non ci compariamo agli altri Paesi perché facciamo figuracce”, ha concluso.

Tavolo Asilo e Immigrazione chiede revoca protocollo Italia-Albania

Tavolo Asilo e Immigrazione chiede revoca protocollo Italia-AlbaniaRoma, 21 nov. (askanews) – Il Tavolo Asilo e Immigrazione chiede che il Protocollo Italia-Albania venga revocato dal Governo e fa fin da ora un appello al Parlamento perché voti contro il disegno di legge di ratifica preannunciato dal ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, durante le odierne comunicazioni alla Camera sull’intesa.

Il tavolo asilo e immigrazione spiega in un comunicato che “l’accordo firmato con il governo albanese si pone, come quello con la Tunisia, l’obiettivo di esternalizzare le frontiere e il diritto d’asilo, violando gli obblighi costituzionali e internazionali del nostro Paese”. L’accordo Italia-Albania così come delineato – si legge nel testo – comporterebbe “il rischio di gravi violazioni dei diritti umani”. Tanto più, spiegano i relatori, che “il testo dell’intesa non chiarisce se i centri da realizzarsi in Albania saranno destinati alle procedure di esame delle domande di protezione internazionale e in particolare alle procedure di frontiera o al rimpatrio, ma alle persone condotte nei centri sarebbe impedito di uscire, subendo di fatto un regime di detenzione automatica e prolungata, senza una chiara base legale”.

Secondo le organizzazionid del Tavolo anche la possibilità di controllo giurisdizionale sembra compromessa, così come il diritto di difesa e a un ricorso effettivo. L’Accordo non chiarisce infatti la competenza a convalidare il trattenimento delle persone, né che cosa accadrà alle persone che hanno chiesto protezione internazionale che non ottengano risposta entro i 28 giorni previsti dalla procedura accelerata. Infine, le organizzazioni si dicono preoccupate per la “mancanza nel Protocollo di qualsiasi riferimento alle persone maggiormente vulnerabili, minori, donne, famiglie, vittime di tortura, e di come queste sarebbero salvaguardate dall’applicazione dell’accordo, così come era stato invece annunciato nei giorni scorsi”.

Per questi motivi le Organizzazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione ne hanno chiesto oggi la revoca da parte del Governo durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e il Segretario di +Europa Riccardo Magi, il senatore Graziano Delrio, Presidente del Comitato Parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione. Le associazioni hanno inoltre lanciato un appello al Parlamento perché voti contro il disegno di legge di ratifica preannunciato dal ministro degli Esteri durante le odierne comunicazioni alla Camera.

Al Tavolo Asilo e Immigrazione partecipano: A Buon Diritto, ACAT, ACLI, ActionAid, Amnesty International Italia, ARCI, ASGI, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, CGIL, CIES, CNCA, Commissione Migranti e GPIC Missionari Comboniani Italia, DRC Italia, Emergency, Europasilo, Fondazione Migrantes, Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose, Intersos, Medici del Mondo, Medici per i Diritti Umani, Medici Senza Frontiere, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Oxfam Italia, Refugees Welcome Italia, Save the Children Italia, Senza Confine, Società Italiana Medicina delle Migrazioni, UIL, UNIRE Aderiscono inoltre: AOI, Mediterranea Saving Humans, Open Arms, Rivolti ai Balcani, Sea Watch e Sos Mediterranée Italia.

Sanità, opposizioni presentano emendamenti comuni alla manovra

Sanità, opposizioni presentano emendamenti comuni alla manovraRoma, 21 nov. (askanews) – “La manovra di questo governo non risponde in alcun modo alle domande di cura dei cittadini e taglia servizi e pensioni di medici e infermieri. Per questo motivo, il nostro giudizio non può che essere fortemente negativo. Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Più Europa e Partito Socialista Italiano hanno pertanto condiviso un pacchetto composto da tre emendamenti comuni sulla sanità che saranno depositati oggi al Senato.

Lo annunciano in una nota congiunta la responsabile sanità Pd Marina Sereni, i Capigruppo in Commissione Sanità Sandra Zampa e Marco Furfaro, i parlamentari del M5S Mariolina Castellone, Orfeo Mazzella e Andrea Quartini, la presidente dei deputati Luana Zanella e il senatore Tino Magni per AVS, gli esponenti di +Europa Tania Pace e Giordano Masini, e Livio Valvano Responsabile Sanità PSI. “Il primo – spiegano- riguarda lo stanziamento di 4 miliardi di Euro per l’anno 2024 al fine di avviare un percorso di progressivo incremento del Fabbisogno Sanitario Nazionale per raggiungere gradualmente una percentuale di finanziamento annuale non inferiore al 7,5 % del Prodotto Interno Lordo. Di queste risorse aggiuntive 1 miliardo sarà destinato all’assunzione di nuovo personale sanitario”.

Mentre “il secondo emendamento prevede la costituzione di un Fondo di 600 milioni finalizzato a dare avvio all’attuazione della legge delega n.33 del 2023 sull’assistenza delle persone anziane non autosufficienti per la quale la Legge di Bilancio non prevede alcun finanziamento”. Infine, “il terzo emendamento riguarda le misure per l’abbattimento delle liste d’attesa e sostituisce integralmente la proposta del Governo, puntando su più personale, costi dell’intramoenia a carico del Servizio sanitario nazionale e non del cittadino, gestione centralizzata delle liste, limitando il ricorso al privato accreditato al solo 2024. Si tratta di risposte concrete alle criticità della sanità italiana e alle necessità dei nostri cittadini”.

Meloni vola a Berlino,piano d’ azione con Germania e summit G20

Meloni vola a Berlino,piano d’ azione con Germania e summit G20Berlino, 21 nov. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni arriva domani a Berlino per il vertice intergovernativo Italia-Germania, che si concluderà con la firma di un Piano di azione comune. L’intesa che era stata negoziata da Mario Draghi ed è stato confermata dall’attuale governo non ha – spiegano fonti diplomatiche – lo stesso valore di un Trattato come quello del Quirinale siglato con la Francia ma mira a rafforzare la visione dei due Paesi come “partner strategici” su una pluralità di materie: industria, energia, difesa, consultazioni sulle politiche europee, infrastrutture, clima, fino ad arrivare alle migrazioni, terreno di tensione tra Roma e Berlino nei mesi scorsi.

Ad accompagnare la premier ci saranno il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani e i ministri dell’Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto, dell’Economia Giancarlo Giorgetti, delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del Lavoro Maria Elvira Calderone e della Ricerca Anna Maria Bernini. La visita in Germania per Meloni sarà anche l’occasione di un colloquio faccia a faccia (alle 16.30) con il cancelliere Olaf Scholz in vista del Consiglio europeo in programma a Bruxelles a metà dicembre. Un summit fondamentale, in particolare per cercare di approvare la nuova governance europea evitando il ritorno al vecchio Patto di stabilità. Le posizioni tra Roma e Berlino, sulla questione, sono ancora molto distanti. Meloni, da Zagabria, la scorsa settimana ha sottolineato che il ritorno alle vecchie regole sarebbe “esiziale” per l’economia ma ha anche avvisato che un eventuale nuovo Patto dovrà essere “sostenibile” perchè “sarebbe folle da parte nostra dire che ci va bene una soluzione che non è sostenibile”. Per questo l’Italia sta mettendo in campo proposte di mediazione che considera “ragionevoli”, su cui domani la presidente del Consiglio cercherà di convincere Scholz. Sul tavolo, naturalmente, anche la guerra in Ucraina (la Germania ha annunciato oggi che invierà un’ulteriore fornitura di armi per 1,3 miliardi a Kiev) e la crisi in Medio Oriente.

Il summit inizierà alle 15.30 con l’apertura del Business Forum mentre dopo l’incontro tra Meloni e Scholz, intorno alle 17.45, è in programma una conferenza stampa. Alle 18 inizierà la sessione plenaria conclusiva. Per una coincidenza di date, a margine del vertice, intorno alle 13, da Berlino Meloni e Scholz parteciperanno anche alla conference call conclusiva del G20 presieduto dall’India, a cui dovrebbero intervenire il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin. Entrambi non erano stati presenti al vertice fisico di New Delhi lo scorso settembre.

Accordo migranti con l’Albania, Tajani: presenteremo ddl alle Camere. Schlein: hanno sbattuto contro la Costituzione

Accordo migranti con l’Albania, Tajani: presenteremo ddl alle Camere. Schlein: hanno sbattuto contro la CostituzioneRoma, 21 nov. (askanews) – “Il Governo intende sottoporre in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica che contenga anche norme necessarie all’attuazione del Protocollo”. E’ quanto ha annunciato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante comunicazioni del Governo alla Camera sul Protocollo tra Italia e Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, spiegando che il dibattito di oggi dimostra che l’esecutivo “non si è mai sottratto al vaglio del Parlamento”. “Consideriamo il voto delle risoluzioni di oggi solo un primo, significativo passo”, ha aggiunto.

“Va bene che il governo con un’inversione a U ci abbia dato ragione. Ancora una volta il governo va a sbattere il muso contro la Costituzione”, così la segretaria Pd Elly Schlein commenta alla Camera la decisione del governo di sottoporre a ratifica parlamentare l’accordo con l’Albania sull’immigrazione. Aggiunge Schlein: “Triste che dobbiamo sempre ricordargli noi che cosa dice (la Carta, ndr). Avevamo detto dal primo giorno che non c’era nessun accordo fino alla ratifica dentro al Parlamento come previsto per ogni accordo internazionale in Costituzione”.

Meloni: Gruber strumentalizza tragedie. La replica: attacco pericoloso

Meloni: Gruber strumentalizza tragedie. La replica: attacco pericolosoRoma, 21 nov. (askanews) – “Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo. Ora la nuova bizzarra tesi sostenuta da Lilli Gruber nella sua trasmissione di ieri sera è che io sarei espressione di una cultura patriarcale”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene e contesta quanto affermato ieri nella puntata di Otto e mezzo su La 7 dedicata alla violenza di genere, dopo la tragica storia di Giulia Cecchettin. La conduttrice della trasmissione, riferendosi a un titolo apparso su Libero, si era infatti rivolta al giornalista Francesco Specchia, suo ospite in collegamento, dicendogli: “Ma tu non potrai negare che in Italia ci sia una forte cultura patriarcale e che questa destra-destra al potere non la sta proprio contrastando tanto o ti sembra di sì?”.

Meloni ribatte a queste parole con il suo post al quale allega una foto in cui è ritratta insieme a mamma, nonna e figlia: “Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di ‘cultura patriarcale’ della mia famiglia. Davvero senza parole”. Non si fa attendere la replica della giornalista di La7: “Ringrazio Giorgia Meloni per l’attacco che considero una prima dimostrazione della sua volontà di aprire un dialogo costruttivo con la stampa, un esercizio di democrazia al quale lei è poco abituata. Le porte di Otto e mezzo sono sempre aperte”, risponde Gruber. “Ritengo comunque che sia sempre pericoloso, per il buon funzionamento democratico, quando un/una presidente del Consiglio attacca direttamente la stampa e singoli giornalisti. Per fortuna, il diritto al pensiero libero e critico è ancora ben tutelato dalla nostra Costituzione”, conclude Gruber.

Migranti, Schlein: dal governo inversione a U su accordo Albania

Migranti, Schlein: dal governo inversione a U su accordo AlbaniaRoma, 21 nov. (askanews) – “Va bene che il governo con un’inversione a U ci abbia dato ragione. Ancora una volta il governo va a sbattere il muso contro la Costituzione”. Lo dice la segretaria Pd Elly Schlein commentando alla Camera la decisione del governo di sottoporre a ratifica parlamentare l’accordo con l’Albania sull’immigrazione.

Aggiunge Schlein: “Triste che dobbiamo sempre ricordargli noi che cosa dice (la Carta, ndr). Avevamo detto dal primo giorno che non c’era nessun accordo fino alla ratifica dentro al Parlamento come previsto per ogni accordo internazionale in Costituzione”.

Meloni contro Gruber: non ho una cultura patriarcale. E posta le foto con le donne di famiglia

Meloni contro Gruber: non ho una cultura patriarcale. E posta le foto con le donne di famigliaoma, 21 nov. (askanews) – “Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo. Ora la nuova bizzarra tesi sostenuta da Lilli Gruber nella sua trasmissione di ieri sera è che io sarei espressione di una cultura patriarcale. Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di ‘cultura patriarcale’ della mia famiglia. Davvero senza parole”. Lo scrive la premier Giorgia Meloni, in un post sui social a corredo di una foto in cui è ritratta insieme a mamma, nonna e figlia.

Giulia Cecchettin, Tajani: tempi brevi per estradizione Turetta

Giulia Cecchettin, Tajani: tempi brevi per estradizione TurettaRoma, 20 nov. (askanews) – “Saranno tempi brevi quelli per permettere l’estradizione dalla Germania verso l’Italia” di Filippo Turetta, fermato a Lipsia per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i cronisti davanti a Palazzo Chigi.

“Ci sono solo le pratiche burocratiche da espletare perché il ragazzo ha accettato di essere trasferito in Italia senza opporre alcuna resistenza di tipo giuridico. Questo permette di aver tempi molto brevi per essere consegnato alla polizia italiana”, ha aggiunto.

Violenza donne, Schlein: ddl governo privo di parte prevenzione

Violenza donne, Schlein: ddl governo privo di parte prevenzioneMilano, 20 nov. (askanews) – Il ddl sulla violenza contro le donne approvato dalla Camera e che mercoledì arriva in Aula al Senato “non prevede la parte di prevenzione che passa dall’educazione alll’afettività e al rispetto delle differneze nelle scuole. Su questo chiediamo un lavoro comune che possa far fare un salto in avanti al Paese. Ma non c’è stata ancora risposta. Confermiamo la disponibilità a lavorare sulla prevenzione, la formazione, l’educazione nelle scuole”. Lo ha detto la segretaria del PD Elly Schlein.

Con la maggioranza e la premier Giorgia Meloni “non ci sono stati ancora contatti diretti. Ho invitato la presidente del Consiglio ad approvare subito una legge che renda obbligatoria l’educazione all’affettività e al rispetto delle differenze in ogni ciclo scolastico perchè proprio su questa legge abbiamo dimostrato un approccio costruttivo per lavorare insieme sul versante della repressione ma la repressione non basta, servono risorse per la formazione degli operatori delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria e della pubblica amministrazione”.