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Meloni: Berlusconi il collante del centrodestra, mantenere l’unità ora è un dovere

Meloni: Berlusconi il collante del centrodestra, mantenere l’unità ora è un dovereRoma, 12 giu. (askanews) – Mantenere l’unità del centro “penso che glielo dobbiamo. Io sono molto fiera del fatto che Berlusconi abbia visto un altro governo di centro-destra, che abbia contribuito a quel governo di centrodestra. Anche quella è stata una delle sue tante grandi eredità e chiaramente per noi oggi questa è una responsabilità in più e non è facile perché bene o male lui oltre a essere il collante era anche quello che tra noi aveva più esperienza”. E’ quanto afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una lunga intervista realizzata dal direttore del Tg5 Clemente Mimun che andrà in onda a partire dal Tg delle 20 e poi nel successivo speciale del Tg5 su Canale 5.

“Per questo averlo, potersi confrontare con lui era un elemento che ti tranquillizzava in tante cose. Lui c’era passato prima e aveva fatto bene”, aggiunge Meloni.

Forza Italia è sotto shock. A Tajani le redini, almeno fino alle Europee (con l’incognita Marta Fascina)

Forza Italia è sotto shock. A Tajani le redini, almeno fino alle Europee (con l’incognita Marta Fascina)Roma, 12 giu. (askanews) – Non si è mai preparati alla morte di un padre, nemmeno quando si è ormai fatto pace con l’idea che sia solo una questione di tempo. E di certo, non c’è nessuna comunità politica più di Forza Italia, così imprescindibile dal suo leader, che abbia più diritto ora di sentirsi orfana. La morte di Silvio Berlusconi è quella di un sovrano assoluto, che lascia il suo partito-regno volutamente senza eredi, perché a nessuno dei potenziali prìncipi che in passato si sono affacciati all’orizzonte, alla fine, è stato mai consentito di superare il test del quid.

Alla commozione seguita alla notizia della morte, tra parlamentari e dirigenti si mescola perciò il grande interrogativo sul cosa accadrà in futuro, se sarà possibile ancora mantenere quel tesoretto di voti pur lontano dai fasti della doppia cifra di un tempo. E’ questione che non lascia affatto indifferente nemmeno Giorgia Meloni, perché di fatto Forza Italia è diventata negli ultimi mesi il partito-cuscinetto tra Lega e Fdi, una sorta di ammortizzatore nella competizione tra la presidente del Consiglio e Matteo Salvini. Per questo, viene raccontato da autorevoli fonti di maggioranza, già nella fase del precedente ricovero di Berlusconi durato 45 giorni, si sono poste le basi per quello che accadrà da domani in poi.

L’orizzonte per tutti è quello delle Europee, Giorgia Meloni da mesi coltiva il progetto di un’alleanza a Bruxelles tra i Conservatori, di cui è presidente, e il Partito popolare europeo, che a Roma è appunto rappresentato da Forza Italia. Antonio Tajani è in questo disegno il gancio diretto con l’Europa ma anche naturalmente destinato a prendere in questo momento in mano le redini del partito. Non solo è il coordinatore di Fi, ma anche vice premier e capo delegazione al governo: in pratica il primo collegamento tra partito ed Esecutivo. E la stabilità della premier a Palazzo Chigi è anche interesse dei figli di Berlusconi, poco sensibili alle sorti di Forza Italia e molto di più al benessere delle aziende. Per questo, viene raccontato, si sarebbe da tempo aperto un canale diretto tra Meloni e Marina. Proprio a questo rapporto diretto si legherebbe la svolta ‘governista’ che Forza Italia ha subito a fine marzo, quando Berlusconi ha silurato il capogruppo alla Camera, Alessandro Cattaneo, e Licia Ronzulli dal coordinamento della Lombardia per piazzare rispettivamente Paolo Barelli e Alessandro Sorte, l’uno uomo di fiducia di Tajani, l’altro di Marta Fascina. Già, Marta Fascina. La quasi moglie che gli è rimasta accanto fino all’ultimo secondo, ha nei mesi più recenti acquistato sempre più influenza nelle decisioni di Berlusconi sul futuro del partito, anche perché tra le pochissime persone ammesse al cospetto. Ci sarebbe lei dietro le ultime riorganizzazioni decise dal Cavaliere e, soprattutto, dietro quelle che – si racconta – stava per prendere. Come la divisione della struttura in tre aeree, da affidare a suoi uomini di fiducia. C’è chi giura che la mira finale fosse quella di collocare un suo fedelissimo addirittura al coordinamento, al posto di Tajani. Un progetto, se vero, che ormai è rimasto sulla carta.

Per l’attuale vice premier adesso l’obiettivo deve essere quello di evitare il ‘tana liberi tutti’, almeno fino alle Europee. Perché finora ci si poteva trincerare dietro il ‘siamo tutti berlusconiani’, ma ora ognuno penserà per sé. Per questo, spiegano fonti azzurre, difficilmente ci si può aspettare che Tajani provochi ulteriori scossoni, magari andando a penalizzare i ‘ronzulliani’ già ridimensionati due mesi e mezzo fa. E’ anche una questione di numeri e quelli del Senato, dove quell’ala del partito è piuttosto consistente, non concedono troppi margini al governo. Insomma, l’obiettivo è quello di provare a tenere la situazione ‘congelata’ per almeno dieci mesi, poi si capirà dove potrà confluire quell’eredità, se ci sarà solo un travaso di elettori altrove o se nascerà un più grande partito del centrodestra.

Forza Italia sotto shock.Rischio ‘liberi tutti’,Europee spartiacque

Forza Italia sotto shock.Rischio ‘liberi tutti’,Europee spartiacqueRoma, 12 giu. (askanews) – Non si è mai preparati alla morte di un padre, nemmeno quando si è ormai fatto pace con l’idea che sia solo una questione di tempo. E di certo, non c’è nessuna comunità politica più di Forza Italia, così imprescindibile dal suo leader, che abbia più diritto ora di sentirsi orfana. La morte di Silvio Berlusconi è quella di un sovrano assoluto, che lascia il suo partito-regno volutamente senza eredi, perché a nessuno dei potenziali prìncipi che in passato si sono affacciati all’orizzonte, alla fine, è stato mai consentito di superare il test del quid.

Alla commozione seguita alla notizia della morte, tra parlamentari e dirigenti si mescola perciò il grande interrogativo sul cosa accadrà in futuro, se sarà possibile ancora mantenere quel tesoretto di voti pur lontano dai fasti della doppia cifra di un tempo. E’ questione che non lascia affatto indifferente nemmeno Giorgia Meloni, perché di fatto Forza Italia è diventata negli ultimi mesi il partito-cuscinetto tra Lega e Fdi, una sorta di ammortizzatore nella competizione tra la presidente del Consiglio e Matteo Salvini. Per questo, viene raccontato da autorevoli fonti di maggioranza, già nella fase del precedente ricovero di Berlusconi durato 45 giorni, si sono poste le basi per quello che accadrà da domani in poi.

L’orizzonte per tutti è quello delle Europee, Giorgia Meloni da mesi coltiva il progetto di un’alleanza a Bruxelles tra i Conservatori, di cui è presidente, e il Partito popolare europeo, che a Roma è appunto rappresentato da Forza Italia. Antonio Tajani è in questo disegno il gancio diretto con l’Europa ma anche naturalmente destinato a prendere in questo momento in mano le redini del partito. Non solo è il coordinatore di Fi, ma anche vice premier e capo delegazione al governo: in pratica il primo collegamento tra partito ed Esecutivo. E la stabilità della premier a Palazzo Chigi è anche interesse dei figli di Berlusconi, poco sensibili alle sorti di Forza Italia e molto di più al benessere delle aziende. Per questo, viene raccontato, si sarebbe da tempo aperto un canale diretto tra Meloni e Marina. Proprio a questo rapporto diretto si legherebbe la svolta ‘governista’ che Forza Italia ha subito a fine marzo, quando Berlusconi ha silurato il capogruppo alla Camera, Alessandro Cattaneo, e Licia Ronzulli dal coordinamento della Lombardia per piazzare rispettivamente Paolo Barelli e Alessandro Sorte, l’uno uomo di fiducia di Tajani, l’altro di Marta Fascina. Già, Marta Fascina. La quasi moglie che gli è rimasta accanto fino all’ultimo secondo, ha nei mesi più recenti acquistato sempre più influenza nelle decisioni di Berlusconi sul futuro del partito, anche perché tra le pochissime persone ammesse al cospetto. Ci sarebbe lei dietro le ultime riorganizzazioni decise dal Cavaliere e, soprattutto, dietro quelle che – si racconta – stava per prendere. Come la divisione della struttura in tre aeree, da affidare a suoi uomini di fiducia. C’è chi giura che la mira finale fosse quella di collocare un suo fedelissimo addirittura al coordinamento, al posto di Tajani. Un progetto, se vero, che ormai è rimasto sulla carta.

Per l’attuale vice premier adesso l’obiettivo deve essere quello di evitare il ‘tana liberi tutti’, almeno fino alle Europee. Perché finora ci si poteva trincerare dietro il ‘siamo tutti berlusconiani’, ma ora ognuno penserà per sé. Per questo, spiegano fonti azzurre, difficilmente ci si può aspettare che Tajani provochi ulteriori scossoni, magari andando a penalizzare i ‘ronzulliani’ già ridimensionati due mesi e mezzo fa. E’ anche una questione di numeri e quelli del Senato, dove quell’ala del partito è piuttosto consistente, non concedono troppi margini al governo. Insomma, l’obiettivo è quello di provare a tenere la situazione ‘congelata’ per almeno dieci mesi, poi si capirà dove potrà confluire quell’eredità, se ci sarà solo un travaso di elettori altrove o se nascerà un più grande partito del centrodestra.

Ad Arcore l’omaggio a Berlusconi, fiori e bandiere di Milan e Monza

Ad Arcore l’omaggio a Berlusconi, fiori e bandiere di Milan e MonzaArcore, 12 giu. (askanews) – Davanti alla casa di Arcore di Silvio Berlusconi sono stati posati mazzi di fiori e bandiere delle squadre di calcio di Milan e Monza, in mezzo a quelle di Forza Italia. Sono i segni di affetto lasciati da alcune persone all’ingresso di Villa San Martino dopo aver saputo della morte del fondatore di Forza Italia, scomparso a 86 anni. Berlusconi è morto mentre si trovava ricoverato all’Ospedale San Raffaele, poi la sua salma è stata portata ad Arcore per l’allestimento di una camera ardente riservata a familiari, amici e personalità.

Berlusconi,Salvini:senza sarà più difficile,teneva insieme tutti

Berlusconi,Salvini:senza sarà più difficile,teneva insieme tuttiMilano, 12 giu. (askanews) – “Mi ha detto ‘mi raccomando, tante opere che ho iniziato io finitele voi’”. Ma senza Silvio Berlusconi “sicuramente sarà più difficile, perchè riusciva a mettere d’accordo tutti, a tenere in sintonia tutti, ad avere un pensiero per tutti. Cercheremo umilmente di portare avanti almeno una piccola parte del suo enorme lavoro”. Lo ha detto Matteo Salvini, vice premier e ministro delle Infrastrutture, in collegamento telefonico con l’edizione straordinaria del Tg1.

Molto commosso, Salvini ha sottolineato “l’enorme eredità valoriale e affettiva” di Berlusconi. “Sono contento di essere stato minuscola parte del suo percorso, cercherò di fare tesoro dei rimbrotti che mi ha fatto anche l’ultima volta”, ha aggiunto. “Al di là della grandezza politica, imprenditoriale, sportiva, televisiva, c’è l’aspetto umano, l’immensa generosità, l’affetto, il fatto che non avesse mai digerito che portassi la barba poi alla fine se la faceva andare bene… Al mio compleanno mi ha regalato un set di camicie blu, perchè ‘Matteo ti sta meglio il blu, togliti quel bianco’ e oggi cacchio c’ho la camicia bianca…”. Per Salvini “il partimonio che lascia non è economico ma di affetti: la prima cosa di cui ti parlava era la sua famiglia, i suoi figli, i nipoti, Marta. E aveva sempre una parola per chiedere della famiglia, dei figli, della mia compagna, l’ho sentito sabato sera dopo la partita e stava ancora lavorando…”.

Il feretro ad Arcore, mercoledì nel Duomo di Milano i funerali di Stato di Silvio Berlusconi

Il feretro ad Arcore, mercoledì nel Duomo di Milano i funerali di Stato di Silvio BerlusconiRoma, 12 giu. (askanews) – I funerali di Silvio Berlusconi, morto oggi all’età di 86 anni, saranno celebrati mercoledì alle ore 15 in Duomo dall’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini. Lo ha ufficializzato la diocesi ambrosiana. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, secondo quando si apprende, parteciperà ai funerali di Stato del presidente Silvio Berlusconi a Milano.

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è morto stamani alle 9,30. A confermare l’orario è l’ospedale San Raffaele. Poco prima era arrivato il fratello Paolo. Subito dopo sono accorsi i figli Marina, Eleonora, Barbara e Piersilvio. E la compagna Marta Fascina. Intorno alle 14 il carro funebre con la salma di Silvio Berlusconi ha lasciato l’ospedale San Raffaele. L’auto che trasportava la bara, uscita dalla la camera mortuaria di via Fratelli Cervi, si è diretta verso villa San Martino ad Arcore (Mb), quartier generale brianzolo dell’uomo politico e imprenditore e dove è allestita la camera ardente.

Quando il feretro di Silvio Berlusconi è arrivato a Villa San Martino, la piccola folla che si è radunata all’ingresso della villa ha applaudito, mentre i carabinieri presenti hanno fatto il saluto militare. Subito dopo il cancello della villa si è richiuso.

Il Papa manda un telegramma alla figlia: Silvio Berlusconi protagonista della vita politica italiana

Il Papa manda un telegramma alla figlia: Silvio Berlusconi protagonista della vita politica italianaMilano, 12 giu. (askanews) – “Papa Francesco, informato del decesso dell’amato padre, senatore Silvio Berlusconi, desidera porgere a lei e ai familiari la sua vicinanza, assicurando sentita partecipazione al lutto per la perdita di un protagonista della vita politica italiana, che ha ricoperto pubbliche responsabilità con tempra energica”. Lo si legge in un telegramma di cordoglio per la morte di Berlusconi inviato a nome del Santo Padre Francesco dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin alla figlia Maria Elvira Berlusconi.

“Sua santità invoca dal signore la pace eterna per lui e la consolazione del cuore per quanti ne piangono la dipartita. Mi unisco al cordoglio con un fervido ricordo nella preghiera”, conclude Parolin.

Berlusconi, Occhetto: è stato il vero padre del populismo in Italia

Berlusconi, Occhetto: è stato il vero padre del populismo in ItaliaRoma, 12 giu. (askanews) – “Fu un grande inventore, ha portato qualcosa di nuovo nella politica italiana, il populismo. Lui è il vero padre del populismo in Italia che ha avuto anche un’eco internazionale. Merita rispetto, anche se il suo avvento è stato segnato da due menzogne: la prima che c’era il pericolo comunista alle porte e la seconda la famosa promessa di un milione di posti di lavoro che poi non furono mai realizzat”.E’ il ricordo con Askanews di Silvio Berlusconi di Achille Occhetto, ultimo segretario del Pci e fondatore del Pds sconfitto da Berlusconi nelle elezioni del 1994 in cui Berlusconi scese in campo proprio per sfidarlo.

“E’ stato – lo ricorda oggi Occhetto dalla sua casa in Maremma- un avversario politico. Non abbiamo mai avuto scontri a livello personale. Ho avuto modo di trattarlo con rispetto anche durante il Braccio di Ferro (dibattito tv in occasione delle elezioni del ’94). Il vero attacco lo ebbi io quando ci accusò di portare il comunismo in Italia, un anno dopo la crisi in Russia, con i cavalli dei cosacchi che si abbeverano nelle fontane di San Pietro”, ha ricordato Occhetto. L’ultimo segretario comunista non si è voluto sbilanciare sugli effetti della scomparsa di Berlusconi sul governo e sul centrodestra. “E’ molto difficile dire quali effetti avrà: il problema vero è che non esiste più un centro destra, esiste una destra al comando. Non è ancora dato sapere se i parlamentari di Forza Italia traslocheranno in quella direzione e se una piccola pattuglia sceglierà qualche altra strada. Ma è troppo presto per fare previsioni, lo vedremo nei prossimi giorni”, ha detto.

Berlusconi, Fini: voglio rendere omaggio alla sua umanità

Berlusconi, Fini: voglio rendere omaggio alla sua umanitàRoma, 12 giu. (askanews) – “Sul mio rapporto politico con Silvio Berlusconi sono state dette da entrambi migliaia di parole. Nell’ora della sua dolorosa scomparsa desidero rendergli omaggio ricordandone la grande umanità. Nel febbraio 2008 quando, a pochi giorni di distanza, tutti e due perdemmo nostra madre, Silvio fu davvero, in un momento doloroso per entrambi, un amico che mi fu di conforto. Con identico sentimento rivolgo ai figli, ai familiari e alla comunità di Forza Italia le mie sentite condoglianze”. Lo dichiara l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, ultimo segretario del Msi e fondatore di Alleanza Nazionale, co-fondatore con Berlusconi della Casa delle Libertà del centrodestra.

Berlusconi, Ruini dice messa per lui: ha impedito ex Pci al potere

Berlusconi, Ruini dice messa per lui: ha impedito ex Pci al potereRoma, 12 giu. (askanews) – “Sono molto addolorato per la morte di Silvio Berlusconi. Era persona di grande intelligenza e generosità. Ha avuto meriti storici per l’Italia, soprattutto avendo impedito al Partito ex comunista di andare al potere nel 1994. E anche per l’introduzione del bipolarismo in Italia. Inoltre ha operato molto bene in politica estera”. Lo ha detto il cardinale Camillo Ruini, ex presidente della Conferenza episcopale italiana, commentando ad askanews la notizia della morte di Silvio Berlusconi.

“Sono stato uno dei suoi amici – ha aggiunto Ruini -. Domani celebrerò la santa messa per lui perché il Signore nella sua misericordia, lo accolga nella sua eterna pienezza di vita”.