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Ustica, Meloni: se Amato ha elementi li metta a disposizione

Ustica, Meloni: se Amato ha elementi li metta a disposizioneRoma, 2 set. (askanews) – “Quelle di Giuliano Amato su Ustica sono parole importanti che meritano attenzione”. Lo ha dichiarato in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commentando l’intervista dell’ex presidente della Corte costituzionale sull’abbattimento del Dc9 Itavia il 27 giugno del 1980.

“Il presidente Amato – ha fatto notare la premier – precisa però che queste parole sono frutto di personali deduzioni. Premesso che nessun atto riguardante la tragedia del DC9 è coperto da segreto di Stato, e che nel corso dei decenni è stato svolto dall’autorità giudiziaria e dalle Commissioni parlamentari di inchiesta un lungo lavoro, chiedo al presidente Amato di sapere se, oltre alle deduzioni, sia in possesso di elementi che permettano di tornare sulle conclusioni della magistratura e del Parlamento, e di metterli eventualmente a disposizione, perché il Governo – ha concluso Meloni – possa compiere tutti i passi eventuali e conseguenti”.

Il ministro Sangiuliano ricorda Tolkien a 50 anni dalla morte

Il ministro Sangiuliano ricorda Tolkien a 50 anni dalla morteMilano, 2 set. (askanews) – “Il 2 settembre del 1973 cessava la vita di John Ronald Reuel Tolkien, scrittore, accademico e filologo, studioso accanito ma soprattutto creatore di mondi inventati nei quali, però, si realizzano valori eterni. Oggi è giustamente considerato una delle personalità più cospicue della narrativa mondiale, ben al di là del genere fantasy in cui più volte si è cercato di ‘recintare’ la sua opera”. Lo ha scritto in una nota il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

“A distanza di 50 anni esatti dalla morte, la sua statura di autore è unanimemente riconosciuta. Fu un cattolico convinto che esaltò il valore della tradizione, della comunità e della storia cui si appartiene, un vero conservatore verrebbe da dire”, ha aggiunto il ministro. “Penso che la sua opera apra il cuore alla visione di qualcosa che va oltre la prosaicità del quotidiano. Simboli universali e senza tempo, valori che ci sussurrano dentro. Tolkien riassume tutto con una celebre frase nel Signore degli Anelli: ‘Le radici profonde non gelanoà’. Ha prodotto qualcosa di antichissimo e di nuovo allo stesso tempo, cioè una mitologia universale. I suoi libri, tradotti in decine di lingue, trasmettono generazione dopo generazione il valore della solidarietà umana, della difesa della comunità e dell’identità, oltre che della natura” ha concluso Sangiuliano.

Ustica, Amato: Dc9 fu colpito da missile francese, Macron si scusi

Ustica, Amato: Dc9 fu colpito da missile francese, Macron si scusiMilano, 2 set. (askanews) – “La versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani e di chi partecipò alla guerra aerea nei nostri cieli la sera di quel 27 giugno. Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione. E il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, con molti aerei in azione, nel corso della quale sarebbe dovuto partire un missile contro il leader libico: l’esercitazione era una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario”. Con queste parole l’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, ha ricostruisto in un’intervista a La Repubblica l’abbattimento del Dc9 dell’Itavia il 27 giugno del 1980 sul cielo di Ustica.

“Gheddafi fu avvertito del pericolo e non salì sul suo aereo. E il missile sganciato contro il Mig libico finì per colpire il Dc9 dell’Itavia che si inabissò con dentro ottantuno innocenti. L’ipotesi più accreditata è che quel missile sia stato lanciato da un caccia francese partito da una portaerei al largo della costa meridionale della Corsica o dalla base militare di Solenzara, quella sera molto trafficata. La Francia su questo non ha mai fatto luce” ha aggiunto Amato. Secondo l’esponente socialista “Da principio i militari si erano chiusi in un silenzio blindato, ostacolando le indagini. E quando da sottosegretario alla Presidenza ebbi un ruolo in questa vicenda, nel 1986, cominciai a ricevere a Palazzo Chigi le visite dei generali che mi volevano convincere della tesi della bomba esplosa dentro l’aeromobile. Era da tempo crollata la menzogna del ‘cedimento strutturale’ dell’aeromobile e bisognava sostituirla con la tesi altrettanto falsa del ‘cedimento interno a causa dell’ordigno’”.

“Ovviamente mi chiedevo perché venissero a dirmi queste falsità. Capivo che c’era una verità che andava schermata. E la nostra aeronautica era schierata in difesa della menzogna. C’era qualcosa di molto inquietante in tutto questo. Se tanti militari, tutti con incarichi ufficiali molto importanti, dicevano la stessa cosa palesemente falsa dietro doveva esserci un segreto molto più grande di loro. Un segreto che riguardava la Nato” ha continuato l’ex premier. “Avrei saputo più tardi – ma senza averne prova – che era stato Bettino ad avvertire Gheddafi del pericolo nei cieli italiani. Non aveva certo interesse che venisse fuori una tale verità: sarebbe stato incolpato di infedeltà alla Nato e di spionaggio a favore dell’avversario. In fondo è sempre stata questa la sua parte. Amico di Gheddafi, amico di Arafat e dei palestinesi: uno statista trasgressivo in politica estera” ha proseguito Amato nell’intervista riferendosi all’ex premier Bettino Craxi.

“Mi chiedo perché un giovane presidente come Macron, anche anagraficamente estraneo alla tragedia di Ustica, non voglia togliere l’onta che pesa sulla Francia. E può toglierla solo in due modi: o dimostrando che questa tesi è infondata oppure, una volta verificata la sua fondatezza, porgendo le scuse più profonde all’Italia e alle famiglie delle vittime in nome del suo governo. Il protratto silenzio non mi pare una soluzione” ha concluso Amato.

Forza Italia, Tajani: saremo centro gravità permanente politica nazionale

Forza Italia, Tajani: saremo centro gravità permanente politica nazionaleRoma, 1 set. (askanews) – “L’adesione a Forza Italia” dei due consiglieri regionali del Lazio Roberta Della Casa e Marco Colarossi, ex-M5s, “è parte della strategia che abbiamo avviato per costruire quella dimora per gli italiani che intendono avvicinarsi a un progetto che punta a trasformare Fi nel ‘centro di gravità permanente’, per dirla con Battiato, della politica nazionale”. Lo ha detto Antonio Tajani, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, in una conferenza stampa nella sede nazionale del partito.

“Vogliamo chiamare a raccolta eletti ed elettori dell’area di centro, anche di centrosinistra, che non condividono il posizionamento troppo a sinistra dei due partiti principali dell’opposizione ma anche quei milioni di elettori che non vanno a votare”, ha aggiunto Tajani.

Ue, Mattarella: nessun Paese può pensare al futuro da solo

Ue, Mattarella: nessun Paese può pensare al futuro da soloRoma, 1 set. (askanews) – “L’Europa è il quadro entro il quale si costruisce il nostro avvenire, con le lacune che accompagnano il processo di integrazione europea, fattore che trasforma e plasma anche il nostro modello sociale. Pace e sicurezza, così come crescita e benessere dei popoli, passano attraverso la capacità dell’Unione europea di rappresentare un fattore di stabilità e attrazione per chi crede nei valori della libertà, dell’indipendenza, della democrazia”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato in occasione del Forum organizzato da The European House.

“Nessun Paese del Continente, neppure i maggiori per dimensioni o reddito – scrive Mattarella – può pensare a un futuro separato da quello degli altri: sarebbe una fuga dalla realtà e, prima ancora di un’illusione, un atto controproducente”. In questo contesto “il tradizionale Forum, organizzato da The European House – Ambrosetti, chiamando responsabili politici, operatori economici e finanziari, intellettuali e dirigenti di forze sociali a un confronto su scala sovranazionale, costituisce – conclude Mattarella – un’interessante occasione di riflessione sugli scenari posti davanti a noi e sulle linee di azione utili a far avanzare l’intera Unione europea, condizione primaria di sostenibilità per i Paesi membri”.

Mattarella omaggia vittime Brandizzo: un oltraggio morire sul lavoro

Mattarella omaggia vittime Brandizzo: un oltraggio morire sul lavoroBrandizzo (To), 31 ago. (askanews) – “Morire sul lavoro è un oltraggio alla convivenza”. Sergio Mattarella riassume in questa frase lo sgomento e il dolore per la strage sul lavoro consumatasi ieri sera alla stazione di Brandizzo, nel torinese. Una tragedia rispetto alla quale il presidente della Repubblica ha voluto dare da subito un segnale di vicinanza alla comunità colpita, recandosi appena possibile sul luogo dell’incidente, al termine dei previsti appuntamenti a Torre Pelice, sempre nel torinese.

In elicottero fino a Torino, poi alla stazione di Brandizzo il capo dello Stato ha deposto un mazzo di fiori e si è trattenuto per qualche istante di raccoglimento. Poi ha scambiato qualche battuta con le autorità locali ed è stato il sindaco Paolo Bodoni a riferirne i contenuti: “Il capo dello Stato è rimasto colpito dalla tragedia e dal numero delle persone coinvolte e si è espresso perché si faccia luce il prima possibile sull’accaduto”. La sua visita “è stato un gesto importante e significativo perché la tragedia è stata immane e unica, per questo lo lo ringrazio sinceramente per la sua presenza”. Doveva essere una mattinata dedicata all’Europa, nel ricordo di Altiero Spinelli, e alle riflessioni sulla libertà di culto con la comunità valdese. Ma il drammatico incidente sul lavoro di ieri sera ha segnato da subito anche la mattinata a Torre Pellice. Aprendo il convegno “Il sogno europeista è nato qua. Una sfida da completare”, presso il teatro della cittadina dove nel 1943 Spinelli tenne il primo comizio europeista, il sindaco Marco Cogno aveva infatti invitato a un minuto di raccoglimento. Gesto apprezzato e ‘raccolto’ da Mattarella, in apertura del suo intervento: “Desidero ringraziare il sindaco per aver portato tutti noi a un minuto di raccoglimento per il dolore per la morte di questi cinque lavoratori. Tutti abbiamo pensato a come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza. Grazie sindaco per questa iniziativa che richiama quanto sia importante la tutela del lavoro e la sua sicurezza”.

Poi il presidente della Repubblica ha svolto le sue considerazioni sul tema del convegno, ribadendo ancora una volta la necessità di “completare” quella “salita” che è la piena integrazione europea, coltivando le “ambizioni” del sogno spinelliano, prima fra tutte quella di portare la pace in tempo di guerra: “L’unità europea è un’impresa in salita, dove alle difficoltà e alle visioni anguste si devono contrapporre fattori ideali e politici. È l’ambizione – ha sottolineato Mattarella – di completare uno storico percorso di innegabile successo. Sprovvista delle sue autentiche ambizioni l’Europa non avrebbe ragione di esistere. Non potrebbe esistere”. E dunque “l’ambizione, in tempi di guerra, di conseguire presto la pace per un ordine internazionale rispettoso delle persone e dei popoli. L’ambizione, in tempi di pace, di preparare la pace del futuro, il suo consolidamento per la giustizia tra le nazioni e i popoli. Ecco la permanente attualità dell’invito a operare di Spinelli. Da raccogliere; in ogni stagione”. Del resto “guardiamo per un momento alle crisi attraversate o in corso: la pandemia, la crisi finanziaria, la guerra. Si ritiene possibile affrontarle fuori dall’Unione Europea o con una Unione debole?”, si è chiesto il capo dello Stato. Un’intuizione, quella di Spinelli, che prende forma insieme al “riscatto” della Patria, nel settembre del 1943 quando con l’armistizio “si fece strada, nel Paese, la coscienza di un nuovo inizio. La lotta di Liberazione, poi la Repubblica e la Costituzione, corroborano la riconquistata unità nazionale, la libertà e la piena partecipazione democratica, con il voto finalmente riconosciuto alle donne. Dopo la contraffazione operata dal fascismo, si comprese come il valore della Patria non si esaurisce nella aspirazione a una storia comune ma come rilevi la capacità di costruire il futuro del nostro popolo, di una comunità responsabile, espressione autentica dei valori dei cittadini del nostro Paese”.

Valori riassunti nella Costituzione, dove trova applicazione “il principio fondamentale per il quale insidiare la libertà di uno dei componenti della società equivale a mettere in discussione la libertà di tutti”, ha sottolineato Mattarella parlando alla comunità valdese nell’incontro a Torre Pellice. “Del resto, è noto come non vi possa essere piena libertà civile e politica senza libertà religiosa”.

Meloni a Caivano: qui fallimento dello Stato, no a zone franche

Meloni a Caivano: qui fallimento dello Stato, no a zone francheRoma, 31 ago. (askanews) – “Se noi oggi siamo qui a quasi dieci anni di distanza dalla storia terribile della piccola Fortunata Loffredo”, “se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro come quello che condanniamo, significa che qui si è consumato un fallimento da parte dello Stato e delle istituzioni nonostante degli sforzi siano stati fatti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa al termine della sua visita a Caivano.

“Non siamo venuti qui a limitarci alla pur doverosa condanna e solidarietà, siamo venuti qui – ha aggiunto – a dire che intendiamo agire e metterci la faccia, il messaggio principale è che in Italia non possono esistere zone franche”. “Intendo coinvolgere l’intero governo sulla fermezza dello Stato contro l’illegalità, la criminalità, la droga. Questo territorio sarà radicalmente bonificato e vi assicuro che voi vedrerte presto i frutti di questa visita del governo oggi sul territorio”, ha promesso la premier.

Strage di operai a Brandizzo, Mattarella sul posto rende omaggio alle vittime

Strage di operai a Brandizzo, Mattarella sul posto rende omaggio alle vittimeBrandizzo (To), 31 ago. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul posto, a Brandizzo, ha voluto rendere omaggio alle 5 vittime della strage sul lavoro consumatasi ieri sera. Mattarella è stato accolto dal presidente della Regione Alberto Cirio, dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo e dal sindaco di Brandizzo Paolo Bodoni.

Il Capo dello Stato ha deposto un mazzo di fiori alla stazione del paese del torinese, dove i 5 operai sono stati travolti da un convoglio in transito mentre lavoravano sulla linea Milano-Torino, e si è fermato in raccoglimento. Dopo aver scambiato qualche battuta con le autorità locali, Mattarella è risalito in macchina.

Meloni: a Caivano per riportare la presenza autorevole dello Stato

Meloni: a Caivano per riportare la presenza autorevole dello StatoRoma, 31 ago. (askanews) – “Siamo qui per riportare la presenza seria, autorevole, costante dello Stato, delle istituzioni che in territori come questo spesso non sono stati sufficientemete percepiti o presenti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa al termine della sua visita a Caivano. “Intendo coinvolgere – così anche Meloni – l’intero governo sulla fermezza dello Stato contro l’illegalità, la criminalità, la droga. Questo territorio sarà radicalmente bonificato e vi assicuro che voi vedrerte presto i frutti di questa visita del governo oggi sul territorio”.

Mattarella: l’Ue non ha senso senza ambizione di pace

Mattarella: l’Ue non ha senso senza ambizione di paceTorre Pellice (To), 31 ago. (askanews) – L’Unione Europea deve coltivare la sua ambizione di una sempre maggiore integrazione, andando oltre “l’interpretazione, riduttiva, di una mera cornice di collaborazione economica, tuttora fatta propria da alcuni Stati membri”. Perché “sprovvista delle sue autentiche ambizioni l’Europa non avrebbe ragione di esistere. Non potrebbe esistere”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento al convegno su Altieri Spinelli a Torre Pellice.

“L’unità europea è un’impresa in salita, dove alle difficoltà e alle visioni anguste si devono contrapporre fattori ideali e politici. È l’ambizione – ha sottolineato Mattarella – di completare uno storico percorso di innegabile successo. Sprovvista delle sue autentiche ambizioni l’Europa non avrebbe ragione di esistere. Non potrebbe esistere”. E dunque “l’ambizione, in tempi di guerra, di conseguire presto la pace per un ordine internazionale rispettoso delle persone e dei popoli. L’ambizione, in tempi di pace, di preparare la pace del futuro, il suo consolidamento per la giustizia tra le nazioni e i popoli. Ecco la permanente attualità dell’invito a operare di Spinelli. Da raccogliere; in ogni stagione”. Mattarella ha ricordato come “lungo il processo di unificazione europea si sia, a lungo, dibattuto fra due prospettive o, forse, fra due percorsi con la medesima prospettiva: la piena integrazione d’Europa. Quella federalista di Spinelli e quella funzionalista di Jean Monnet, messa in campo dal ministro francese degli affari esteri, Robert Schuman. Certo, si è sovente presentata anche l’interpretazione, riduttiva, di una mera cornice di collaborazione economica, tuttora fatta propria da alcuni Stati membri. La sfida di fronte alla quale ci si è sempre trovati è quella della capacità di passare, coerentemente, dalle politiche adottate in sede comunitaria, alla loro istituzionalizzazione. Si colgono qui sia i limiti dell’approccio funzionalista sia i passi concreti che ha permesso di fare”.

Ma ora “Credo che sia evidente a tutti, o quantomeno a molti, come l’espressione di Spinelli “l’Europa sogno o invito a operare” si sia trasformata oggi in un dovere”. Tenendo presenti le parole di Alcide De Gasperi, “ritenuto, a ragione, uno di Padri fondatori oltre che della nostra Repubblica anche del processo di integrazione europea”, il quale, “forte della sua esperienza di uomo di frontiera, osservava che ‘la principale virtù della democrazia è la pazienza. Bisogna attendere alle cose con tenacia e vigilanza, con la coscienza che le cose debbano sempre maturarsi’. La pazienza “di fronte alle lentezze dell’uomo”.