Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Cosa prevede la legge sul “cibo coltivato”

Cosa prevede la legge sul “cibo coltivato”Roma, 16 nov. (askanews) – Via libera definitivo oggi dalla Camera dei Deputati con 159 voti favorevoli, 53 contrari e 34 astensioni al testo del disegno di legge che reca “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali”, già approvato dal Senato il 19 luglio scorso. Ieri lo stesso ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, aveva ribadito che il Governo italiano notificherà la legge all’Europa “subito dopo la sua approvazione, come avvenuto in tante altre circostanze”, auspicando che úl’esempio italiano venga seguito a livello europeo, con lo stesso modello con il quale si scelse di evitare gli Ogm nel continente”.

Presentato dal Masaf e dal ministero della Salute, il Ddl riguarda il divieto “di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali” e si compone di sette articoli. Il divieto si basa su “un principio di precauzione” e all’articolo 2 sancisce che “è vietato agli operatori del settore alimentare e agli operatori del settore dei mangimi impiegare nella preparazione di alimenti, bevande e mangimi, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare o distribuire per il consumo alimentare ovvero promuovere ai suddetti fini alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati”.

Inoltre, all’articolo 3 “per tutelare il patrimonio zootecnico nazionale”, il Ddl vuole contrastare anche il cosiddetto “meat sounding”, ovvero l’uso di denominazioni di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali. E lo fa vietando l’uso di “denominazioni legali, usuali e descrittive, riferite alla carne, ad una produzione a base di carne o a prodotti ottenuti in prevalenza da carne; riferimenti alle specie animali o a gruppi di specie animali o a una morfologia animale o un’anatomia animale; terminologie specifiche della macelleria, della salumeria o della pescheria e nomi di alimenti di origine animale rappresentativi degli usi commerciali”. “Per rafforzare la logica primaria di salvaguardia della salute dei cittadini oltre che la dimensione produttiva nazionale”, in caso di violazioni, sono previste sanzioni amministrative e interdittive. Quelle pecuniarie vanno da un minimo di 10.000 euro ad un massimo pari al 10% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione, nonché la confisca del prodotto illecito. L’applicabilità delle sanzioni è estesa a chiunque abbia finanziato, promosso, agevolato in qualunque modo le condotte illecite. La sanzione massima non può eccedere comunque i 150.000 euro.

Vengono inoltre previste ulteriori sanzioni amministrative interdittive che intervengono sulla possibilità di svolgere attività di impresa, inibendo l’accesso a contributi, finanziamenti o mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o dell’Unione europea per lo svolgimento di attività imprenditoriali, nonché prevedendo la chiusura dello stabilimento di produzione per un periodo di tre anni. Il monitoraggio delle attività connesse all’attuazione delle misure previste dalla proposta di legge, sarà effettuato nell’ambito delle attività di competenza del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministero della Salute.

I soggetti responsabili dell’attuazione dell’intervento sono le Autorità competenti per i controlli ed in particolare: i Nuclei di Antisofisticazione (NAS), il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFA), il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela, della qualità e repressioni di frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, nonché, per i prodotti della filiera ittica, il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera, ognuno per i profili di rispettiva competenza. Obiettivo del disegno di legge, spiega il Masaf, “è quello di assicurare un livello massimo di tutela della salute umana e degli interessi dei cittadini, oltre a preservare il patrimonio agroalimentare italiano, come insieme di prodotti che assumono una rilevanza strategica per l’interesse nazionale”.

Carne sintetica, tensione davanti Chigi, Coldiretti vs deputati +Eu

Carne sintetica, tensione davanti Chigi, Coldiretti vs deputati +EuRoma, 16 nov. (askanews) – Tensione nel primo pomeriggio davanti a Palazzo Chigi. Mentre si trovava in piazza Colonna assieme al segretario Riccardo Magi e ad alcuni militanti per esporre i cartelli “Coltivate ignoranza. Il divieto alla carne coltivata è antiscientifico e anti italiano”, il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova è stato raggiunto e spintonato dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine e degli altri presenti che hanno diviso e ricondotto Prandini sul lato di via del Corso, dove fino a pochi istanti prima si trovava assieme ai rappresentanti della sua organizzazione per sostenere il voto finale del Parlamento sul ddl che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare.

“Tu sei un delinquente e un buffone”, ha urlato Prandini a Della Vedova mentre veniva allontanato. “Ecco cos’è la Coldiretti, vergogna”, hanno ribattuto gli esponenti di +Europa. Poco dopo i manifestanti di Coldiretti hanno intonato con i megafoni “buffoni, buffoni”. Della Vedova si è poi rivolto ai cronisti che hanno assistito all’aggressione sottolineando che l’episodio “mette in luce che siamo stati troppo teneri e che ormai la situazione sta degenerando. Se il presidente di Coldiretti si sente autorizzato, forte della partecipazione dei suoi, a venire ad aggredire un parlamentare, colpevole di aver espresso la propria opinione in Aula e per atti parlamentari, credo che siamo all’eversione”. E alla fine il segretario di +Europa ha deciso di denunciare per aggressione il presidente di Coldiretti.

“Chiederemo formalmente che il governo italiano si dissoci da questa iniziativa e da questa aggressione che c’è stata, perché lo riteniamo gravissimo nei confronti di parlamentari di opposizione”, ha sottolineato Magi. Per Prandini “è stato un momento di confronto che si sarebbe dovuto fermare a un confronto verbale, non ho problemi a dire questo. Però non chiedo scusa per la spinta perché Della Vedova non ha chiesto scusa al lavoro che fanno i nostri agricoltori e soprattutto perché la spinta è figlia del fatto che lui portava dei cartelli che insultavano l’intelligenda degli nostri agricoltori”.

Balneari, la Ue invia all’Italia un parere motivato sulla violazione della direttiva

Balneari, la Ue invia all’Italia un parere motivato sulla violazione della direttivaMilano, 16 nov. (askanews) – La Commissione europea oggi ha inviato all’Italia un parere motivato sulla procedura di infrazione legata al regime delle concessioni balneari. Nel registro delle infrazioni si legge che il parere è stato inviato per la violazione della direttiva dei servizi e del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. L’Italia ha due mesi per rispondere e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

Assegno unico, Commissione Ue invia parere motivato a Italia

Assegno unico, Commissione Ue invia parere motivato a ItaliaRoma, 16 nov. (askanews) – La Commissione europea annuncia di aver deciso di proseguire la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia sull’assegno unico inviando un parere motivato all’Italia per il mancato rispetto delle norme dell’UE sul coordinamento della sicurezza sociale e sulla libera circolazione dei lavoratori. Nel marzo 2022, l’Italia ha introdotto un nuovo assegno familiare per figli a carico: hanno diritto a ricevere questo beneficio solo le persone che risiedono da almeno due anni in Italia, e solo se vivono in stessa famiglia dei loro figli. Secondo la Commissione, questa norma viola il diritto dell’UE poiché non tratta i cittadini dell’UE in modo equo, il che si configura come una discriminazione. Inoltre, il regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale come gli assegni familiari. Il parere motivato fa seguito a una lettera di messa in mora inviata all’Italia nel febbraio 2023 a cui l’Italia ha risposto nel giugno 2023. La Commissione ha ritenuto non soddisfacente la risposta e ora deciso di inviare un parere motivato.

Lollobrigida spera che anche la Ue vieti la “carne sintetica”

Lollobrigida spera che anche la Ue vieti la “carne sintetica”Roma, 16 nov. (askanews) – “Abbiamo grande rispetto dell’Ue e in Agrifish, nella commissione competente, abbiamo consegnato la nostra proposta a tutti i colleghi perchè possano riflettere nei loro Parlamenti. Oggi l’Italia è la prima ma non è detto non arrivino altri. Abbiamo chiarito che i nostri parlamentari italiani insieme ai colleghi in Europa hanno bocciato tutti gli emendamenti che autorizzano produzioni di questa natura, questo mi fa presuppore si possa arrivare in Ue a un divieto”. Così il ministro per la Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in aula alla Camera ha ribadito la bontà della proposta di vietare il cibo sintetico.

“Qualora invece l’autorità europea ci ponga questo tema, ce lo porremo – ha aggiunto – nel frattempo possiamo fare le nostre proposte come Italia tenendo conto del peso specifico dei partiti in Parlamento”.Quanto all’accusa rivolta dal deputato Angelo Bonelli sugli Ogm Lollobrigida ha replicato: “I nuovi Ogm sono processi diversi, la accelerazione evolutiva non modifica la specie di riferimento, perciò riteniamo che gli effetti portino risultati estremamente diversi rispetto ai pesticidi che tutti vogliamo eliminare”.

 

Dl migranti avanti a rilento per ostruzionismo, si va verso fiducia

Dl migranti avanti a rilento per ostruzionismo, si va verso fiduciaRoma, 15 nov. (askanews) – Prosegue a rilento l’esame del dl migranti in commissione Affari costituzionali della Camera. Lo scontro tra maggioranza e opposizione in Parlamento sul protocollo Italia-Albania non accenna a stemperarsi e i deputati vanno avanti con l’ostruzionismo su ogni emendamento. In due giorni ne è stata esaminata e bocciata una sola manciata sugli oltre 200 presentati. Tanto che è stato deciso il rinvio di due giorni dell’approdo in Aula, dal 22 al 24 novembre, ed è stata già annunciata la fiducia.

I gruppi di minoranza insistono nel chiedere che venga trasferita al Parlamento l’intesa raggiunta tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro d’Albania, Edi Rama, per la costruzione di due centri gestiti dall’Italia nello stato extra-Ue che aspira ad entrare nell’Unione europea e che venga varato un ddl di ratifica. E il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo diverse insistenze e una lettera delle opposizioni, ha annunciato che chiederà dettagli al governo. “La nostra lettera è servita a ottenere i dettagli di un accordo che secondo noi richiede la ratifica da parte del Parlamento. Il testo verrà trasmesso per conoscenza alle Camere”, ha spiegato la capogruppo Pd Chiara Braga al termine della riunione. Intanto il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni per il governo e il relatore, Francesco Michelotti (di Fratelli d’Italia) hanno detto ‘no’ a tutte le richieste di modifica depositate in commissione, tranne a quattro testi di Fdi (qualche proposta della Lega è stata accantonata). Uno di questi prevede che nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo se questo risulti “socialmente pericoloso”. Una previsione che, sottolinea Filiberto Zaratti (Avs), “entra nelle prerogative della magistratura. La norma attualmente in vigore prevede che il magistrato ‘può ordinare’ l’espulsione. Invece l’emendamento della maggioranza sopprime ‘può ordinare’ e lo sostituisce con ‘ordina’, creando quindi un automatismo e rendendo inutile il giudizio del giudice”. Il relatore ha poi annunciato che arriverà, a sua firma, una modifica all’articolo 5 sui minori stranieri non accompagnati.

Nel frattempo è arrivato, da una parte, lo stop della Corte Suprema britannica all’invio di persone in centri di asilo in Ruanda, voluto dal primo ministro britannico Rishi Sunak, e dall’altra parte la commissaria Ue agli Affari Interni Ylva Johansson, invece, ha fatto sapere che il protocollo siglato con gli albanesi “non viola il diritto Ue”. Così se il presidente M5S, Giuseppe Conte, invita al “rispetto dei diritti fondamentali della persona e anche dei migranti” e il Pd auspica che la decisione inglese funga da monito, da Fdi si plaude alle dichiarazioni di Johansson attaccando il “disfattismo di sinistra”.

Migranti, spunta il giudice “notaio”

Migranti, spunta il giudice “notaio”Roma, 15 nov. (askanews) – In arrivo una stretta sulle espulsioni dei migranti con il giudice che potrebbe ridursi ad un semplice ‘notaio’. Governo e relatore hanno dato parere positivo ad alcuni emendamenti della maggioranza al dl migranti e uno di questi, a prima firma Sara Kelany (Fdi), modifica l’articolo 15 del testo unico sull’immigrazione prevedendo che nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo, introducendo una sorta di automatismo.

Attualmente l’articolo 15 recita: “fuori dei casi previsti dal codice penale, il giudice può ordinare l’espulsione dello straniero che sia condannato per taluno dei delitti previsti dagli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale, sempre che risulti socialmente pericoloso”. Il testo della proposta Kelany, che ha il via libera di esecutivo e centrodestra, chiede di sostituire la parola “può ordinare” con “ordina”.

Mes,Meloni: non mi pare stia slittando, io non ho cambiato idea

Mes,Meloni: non mi pare stia slittando, io non ho cambiato ideaRoma, 15 nov. (askanews) – “Attualmente non mi pare che” il Mes “stia slittando. E’ all’ordine del giorno, è calendarizzato, vedremo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti.

A chi le chiedeva se dunque sarà discusso in Aula la prossima settimana, Meloni ha risposto che “i lavori parlamentari quelli sono, se la settimana prossima è calendarizzato la settimana prossima si discuterà”. Per quanto riguarda il giudizio sul Mes, ha concluso, “per me non è cambiato niente”.

Dl migranti, verso stretta su espulsioni, con giudice ‘notaio’

Dl migranti, verso stretta su espulsioni, con giudice ‘notaio’Roma, 15 nov. (askanews) – In arrivo una stretta sulle espulsioni dei migranti con il giudice che potrebbe ridursi ad un semplice ‘notaio’. Governo e relatore hanno dato parere positivo ad alcuni emendamenti della maggioranza al dl migranti e uno di questi, a prima firma Sara Kelany (Fdi), modifica l’articolo 15 del testo unico sull’immigrazione prevedendo che nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo, introducendo una sorta di automatismo.

Attualmente l’articolo 15 recita: “fuori dei casi previsti dal codice penale, il giudice può ordinare l’espulsione dello straniero che sia condannato per taluno dei delitti previsti dagli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale, sempre che risulti socialmente pericoloso”. Il testo della proposta Kelany, che ha il via libera di esecutivo e centrodestra, chiede di sostituire la parola “può ordinare” con “ordina”.

Sciopero, Meloni: il governo non intende cambiare le regole

Sciopero, Meloni: il governo non intende cambiare le regoleRoma, 15 nov. (askanews) – “Non è intenzione del governo modificare la normativa sul diritto di sciopero”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine della visita alla mostra di Tolkien.

“Credo che il vicepremier Salvini – ha aggiunto – abbia fatto riferimento a un’indicazione che arrivava da un’authority indipendente, cioè cercare di mettere insieme il diritto allo sciopero con il tema dei servizi pubblici, del diritto dei cittadini. Non c’è allo stato attuale nelle intenzioni del governo modificare la normativa sul diritto allo sciopero”.