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Governo,Renzi: non è autoritario e fascista ma indeciso su tutto

Governo,Renzi: non è autoritario e fascista ma indeciso su tuttoNapoli, 10 giu. (askanews) – “Molti dicono che siamo in presenza di un governo autoritario, ma questo non è un governo autoritario. Un governo autoritario ha le idee chiare, non rispetta le regole ma sceglie dove andare. Quello di Giorgia Meloni è un governo velleitario, non è un governo fascista, ma un governo indeciso su tutto”. Lo ha affermato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a Napoli per l’assemblea nazionale del partito.

Aprendo i lavori, nel suo intervento, l’ex premier ha aggiunto: “Questo non è un Governo che va in qualche modo esposto alla polemica europea come un Governo che ci porta alla deriva autoritaria. Quale deriva? Qui c’è un Paese fermo, immobile. Un Paese che è totalmente immobile rispetto alle scelte fondamentali e che ha una classe dirigente al governo che diceva pronta a cambiare tutto e che è incerta e, in qualche modo, inconcludente”, ha concluso Renzi.  

Meloni: Italia nave più bella del mondo, barra dritta senza paura

Meloni: Italia nave più bella del mondo, barra dritta senza pauraRoma, 10 giu. (askanews) – “L’Italia è e rimane la nave più bella del mondo. E il mare che è chiamata a solcare non sarà sempre calmo. Ci saranno onde e venti forti, ma anche periodi di bonaccia. Ma sarà fondamentale una cosa: tenere sempre la barra dritta e non avere paura, essere pronti per gestire ogni situazione, sfruttare gli eventi al meglio e trasformare la crisi in opportunità”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio per la Giornata della Marina Militare.

Notta “tranquilla” per Berlusconi al San Raffaele

Notta “tranquilla” per Berlusconi al San RaffaeleMilano, 10 giu. (askanews) – È trascorsa “tranquilla” la prima notte di Silvio Berlusconi all’ospedale San Raffaele di Milano. Lo riferiscono fonti sanitarie. Il presidente di Forza Italia, accompagnato come sempre dalla compagna Marta Fascina, da ieri è nuovamente ricoverato per “l’esecuzione di accertamenti programmati in relazione alla nota patologia ematologica”, ovvero la leucemia mielomonocitica cronica che lo affligge da tempo. Accertamenti che erano previsti solo tra qualche tempo, tanto che Berlusconi aveva in programma per oggi un vertice ad Arcore con i ministri di Forza Italia, ma che sono stati anticipati – spiega il bollettino medico diffuso ieri dai professori Zangrillo e Ciceri – per “criteri clinici di normale pratica in medicina” è che dunque non sono correlati “ad alcuna criticità né allarme”.

Berlusconi era stato ricoverato tra aprile e maggio per 45 giorni, di cui 12 in terapia intensiva, per essere dimesso il 19 maggio.

Schlein riannoda i fili in segreteria: ok a un Pd plurale ma no cacofonia

Schlein riannoda i fili in segreteria: ok a un Pd plurale ma no cacofoniaRoma, 9 giu. (askanews) – Riannodare i fili del partito, dando spazio alla “pluralità” delle posizioni purché non divengano “cacofoniche”. Questa la linea emersa alla segreteria del Pd, questa mattina, convocata da Elly Schlein in vista della direzione di lunedì. Durante la riunione la segretaria ha lanciato la proposta di una “mobilitazione” che dovrà “coinvolgere i territori”, i cui dettagli verranno definiti in direzione, e che si focalizzerà sui “grandi temi sociali: dal lavoro alla scuola, dall’ambiente alla Sanità, al Pnrr”.

Fonti del Nazareno hanno descritto il clima in segreteria come “non solo unitario ma anche unito e propositivo” perché l’obiettivo è quello di “rilanciare l’azione politica” dei Dem concentrandosi sulle cose da fare e costruendo così l’alternativa al governo di destra di Giorgia Meloni. Una riunione “intensa”, durata circa quattro ore e mezza, dove sono stati squadernati tutti i punti all’ordine del giorno dell’agenda politica e seppur “consapevoli delle difficoltà” e “con qualche sottolineatura”, assicura un partecipante all’incontro, “nessun dissenso” e anzi “sintonia e voglia di fare”.

Già alla lettura dei giornali, in un’intervista, l’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando osservava che “le primarie hanno assegnato alla segretaria un compito difficile che non si esaurisce in tre mesi” e che “ricostruire un partito su basi nuove è un lavoro che richiede una fatica particolare e pretendere che le contraddizioni accumulate nel Pd in 15 anni si risolvano in tre mesi è assurdo. Se fallisse questa aspettativa di cambiamento, sarebbe un problema anche per chi non ha appoggiato Schlein”. Due giorni fa, la minoranza, in una riunione con Stefano Bonaccini, aveva preso atto della necessità di astenersi dal far prevalere i malumori, con Bonaccini esplicito che dichiarava alle Tv: “lo sport preferito del Pd di criticare il nuovo arrivato andrebbe messo da parte”, aggiungendo però: “certamente è bene evitare una deriva minoritaria che ci metterebbe in un angolo”.

Tra le spine in casa Dem nelle ultime settimane, agli occhi dei riformisti, l’atteggiamento verso la minoranza, additata come responsabile del sì a Bruxelles sull’uso delle risorse del Pnrr per l’approvvigionamento di munizioni per l’Ucraina o la recente sostituzione come vicecapogruppo a Montecitorio di Piero De Luca con il leader di Demos Paolo Ciani, pacifista convinto, non iscritto al partito ma eletto nella lista Pd-Idp. Tema quest’ultimo su cui è tornato oggi Orlando: “se qualcuno ha pensato che nominando Ciani vicecapogruppo, lui si sarebbe trasformato in Stoltenberg, sbagliava” e poiché il Pd è “un partito dove ci sono posizioni diverse e una tradizione pacifista”, “fatto salvo che la linea deve essere chiara, queste posizioni non possono essere gestite con scomuniche”.

Berlusconi, San Raffaele: nessuna criticità,controlli anticipati

Berlusconi, San Raffaele: nessuna criticità,controlli anticipatiMilano, 9 giu. (askanews) – Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, “è attualmente ricoverato all’ospedale San Raffaele per l’esecuzione di accertamenti programmati in relazione alla nota patologia ematologica”. E quanto scrive l’ospedale milanese in una nota firmata dai professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri.

“L’anticipazione, ad oggi, di tali controlli risponde a criteri clinici di normale pratica in medicina e non è correlata ad alcuna criticità né allarme” hanno aggiunto i medici.

Schlein riannoda fili in segreteria,Pd plurale ok ma cocofonia no

Schlein riannoda fili in segreteria,Pd plurale ok ma cocofonia noRoma, 9 giu. (askanews) – Riannodare i fili del partito, dando spazio alla “pluralità” delle posizioni purché non divengano “cacofoniche”. Questa la linea emersa alla segreteria del Pd, questa mattina, convocata da Elly Schlein in vista della direzione di lunedì. Durante la riunione la segretaria ha lanciato la proposta di una “mobilitazione” che dovrà “coinvolgere i territori”, i cui dettagli verranno definiti in direzione, e che si focalizzerà sui “grandi temi sociali: dal lavoro alla scuola, dall’ambiente alla Sanità, al Pnrr”.

Fonti del Nazareno hanno descritto il clima in segreteria come “non solo unitario ma anche unito e propositivo” perché l’obiettivo è quello di “rilanciare l’azione politica” dei Dem concentrandosi sulle cose da fare e costruendo così l’alternativa al governo di destra di Giorgia Meloni. Una riunione “intensa”, durata circa quattro ore e mezza, dove sono stati squadernati tutti i punti all’ordine del giorno dell’agenda politica e seppur “consapevoli delle difficoltà” e “con qualche sottolineatura”, assicura un partecipante all’incontro, “nessun dissenso” e anzi “sintonia e voglia di fare”.

Già alla lettura dei giornali, in un’intervista, l’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando osservava che “le primarie hanno assegnato alla segretaria un compito difficile che non si esaurisce in tre mesi” e che “ricostruire un partito su basi nuove è un lavoro che richiede una fatica particolare e pretendere che le contraddizioni accumulate nel Pd in 15 anni si risolvano in tre mesi è assurdo. Se fallisse questa aspettativa di cambiamento, sarebbe un problema anche per chi non ha appoggiato Schlein”. Due giorni fa, la minoranza, in una riunione con Stefano Bonaccini, aveva preso atto della necessità di astenersi dal far prevalere i malumori, con Bonaccini esplicito che dichiarava alle Tv: “lo sport preferito del Pd di criticare il nuovo arrivato andrebbe messo da parte”, aggiungendo però: “certamente è bene evitare una deriva minoritaria che ci metterebbe in un angolo”.

Tra le spine in casa Dem nelle ultime settimane, agli occhi dei riformisti, l’atteggiamento verso la minoranza, additata come responsabile del sì a Bruxelles sull’uso delle risorse del Pnrr per l’approvvigionamento di munizioni per l’Ucraina o la recente sostituzione come vicecapogruppo a Montecitorio di Piero De Luca con il leader di Demos Paolo Ciani, pacifista convinto, non iscritto al partito ma eletto nella lista Pd-Idp. Tema quest’ultimo su cui è tornato oggi Orlando: “se qualcuno ha pensato che nominando Ciani vicecapogruppo, lui si sarebbe trasformato in Stoltenberg, sbagliava” e poiché il Pd è “un partito dove ci sono posizioni diverse e una tradizione pacifista”, “fatto salvo che la linea deve essere chiara, queste posizioni non possono essere gestite con scomuniche”.

Berlusconi, Tajani: solo anticipati controlli già previsti

Berlusconi, Tajani: solo anticipati controlli già previstiRoma, 9 giu. (askanews) – “Sono controlli che erano già previsti, sono stati soltanto anticipati di qualche giorno”. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato così il nuovo ricovero di Silvio Berlusconi al San Raffaele di Milano, al termine del suo intervento a Roma al dibattito “Ue-Svizzera, una relazione nel cuore dell’Europa”.

“Erano assolutamente previsti”, ha ribadito quando gli è stato ricordato che domani era in programma un incontro ad Arcore tra il leader di Forza Italia e i ministri del governo.

Che cosa ha detto Meloni in masseria da Vespa

Che cosa ha detto Meloni in masseria da VespaManduria (Taranto), 9 giu. (askanews) – Tra ginestre e fichi d’india, che giganteggiano lungo il sentiero della masseria Li Reni, presidiatissima da due giorni dalle forze dell’ordine, va “in onda” l’intervista di Bruno Vespa alla premier Giorgia Meloni, saltata ieri per impegni della presidente del Consiglio, che l’hanno trattenuta a Roma più a lungo del previsto, e proposta oggi in apertura della quarta edizione del “Forum in masseria”.

Accompagnata dal compagno Andrea Giambruno e dalla figlia Ginevra, la premier, giunta ieri in serata e accolta dai coniugi Vespa per una cena pugliese a chilometro zero – con la possibilità, la mattina, di un bagno nella piscina etrusca di cui sono dotate le camere della masseria -, affronta vari dossier internazionali – dall’Ucraina alla gestione dei migranti, al viaggio di domenica in Tunisia con von der Leyen e Rutte – ma sta molto anche sui temi italiani. Compreso il confronto con le opposizioni – “disponibile”, dice, a fare un lavoro insieme sulle norme contro la violenza alle donne dopo la tragedia di Giulia Tramontano alla cui madre “da madre” ha telefonato – ma ribadisce un concetto: il suo governo dura cinque anni. “Eh questo passa la casa”, ironizza con una battuta nella quale l’accento romano funziona come rafforzativo del concetto. Con un orizzonte così ampio davanti è una “responsabilità”, spiega, rendere l’Italia più stabile e quindi avanti con le riforme istituzionali nella convinzione che sia finita l’era dei “governi fatti nel Palazzo”. Se l’intenzione delle opposizioni è dire no a tutto, non troveranno terreno fertile. Al Pd, in particolare, Meloni si rivolge tornando sul caso della mancata presentazione del libro della ministra della Famiglia Eugenia Roccella al Salone del Libro di Torino. “Gli italiani giudicheranno le nostre norme, le nostre misure e anche il pulpito” da cui vengono le accuse di autoritarismo, “da quelli che difendono chi impedisce a un ministro della Repubblica di presentare il proprio libro al salone del libro” attacca la premier. Poi l’affondo alla segretaria del Pd. “Ancora di più di chi vuole impedire di presentare il libro a Roccella, mi colpisce che la segretaria del Pd dia lezioni sulla lotta all’autoritarismo e dica che siamo allergici al dissenso. Se la segretaria del Pd non distingue il dissenso dalla censura abbiamo un problema di autoritarismo”. Invece, rilancia, “il centrodestra da sempre difende la libertà dei cittadini e delle imprese”, peraltro, sottolinea con un sorriso, “se il nuovo corso del Pd è andare dritti sulla strada della strategia che li ha portati alla sconfitta elettorale, io non sono nessuno per dire: cambiate strategia”. Insomma ci si aspettava “una destra incapace, impresentabile, isolata, che avrebbe fatto molti passi falsi, e non è accaduto”.

Le amicizie considerate ‘scomode’ da sinistra con i paesi di Visegrad? Polonia e Ungheria, puntualizza la premier, “sono democrazie”, certo vanno “rafforzate” ma “l’Europa non è un club” e bisogna lavorare per “avvicinare” e non per allontanare, difendendo l’interesse nazionale ma anche cercando “soluzioni condivise”. Una postura che Meloni mantiene anche sulla questione Mes sulla quale, ribadisce, non ha “cambiato idea”. Nessuna ratifica ad occhi chiusi perché “ratificare la riforma così secondo me è stupido”, bisogna prima “capire il quadro”, come saranno le norme del Patto di stabilità. “Il Mes è uno stigma, è uno strumento che rischia di tenere bloccate delle riforme” conclude dicendosi invece sicura che “riusciremo ad avere la terza rata del Pnrr: stiamo facendo un lavoro molto lungo e preciso con la Commissione europea”.

Meloni apre incontri 2023 in masseria Vespa: “duriamo 5 anni”.

Meloni apre incontri 2023 in masseria Vespa: “duriamo 5 anni”.Manduria (Taranto), 9 giu. (askanews) – Tra ginestre e fichi d’india, che giganteggiano lungo il sentiero della masseria Li Reni, presidiatissima da due giorni dalle forze dell’ordine, va “in onda” l’intervista di Bruno Vespa alla premier Giorgia Meloni, saltata ieri per impegni della presidente del Consiglio, che l’hanno trattenuta a Roma più a lungo del previsto, e proposta oggi in apertura della quarta edizione del “Forum in masseria”.

Accompagnata dal compagno Andrea Giambruno e dalla figlia Ginevra, la premier, giunta ieri in serata e accolta dai coniugi Vespa per una cena pugliese a chilometro zero – con la possibilità, la mattina, di un bagno nella piscina etrusca di cui sono dotate le camere della masseria -, affronta vari dossier internazionali – dall’Ucraina alla gestione dei migranti, al viaggio di domenica in Tunisia con von der Leyen e Rutte – ma sta molto anche sui temi italiani. Compreso il confronto con le opposizioni – “disponibile”, dice, a fare un lavoro insieme sulle norme contro la violenza alle donne dopo la tragedia di Giulia Tramontano alla cui madre “da madre” ha telefonato – ma ribadisce un concetto: il suo governo dura cinque anni. “Eh questo passa la casa”, ironizza con una battuta nella quale l’accento romano funziona come rafforzativo del concetto. Con un orizzonte così ampio davanti è una “responsabilità”, spiega, rendere l’Italia più stabile e quindi avanti con le riforme istituzionali nella convinzione che sia finita l’era dei “governi fatti nel Palazzo”. Se l’intenzione delle opposizioni è dire no a tutto, non troveranno terreno fertile. Al Pd, in particolare, Meloni si rivolge tornando sul caso della mancata presentazione del libro della ministra della Famiglia Eugenia Roccella al Salone del Libro di Torino. “Gli italiani giudicheranno le nostre norme, le nostre misure e anche il pulpito” da cui vengono le accuse di autoritarismo, “da quelli che difendono chi impedisce a un ministro della Repubblica di presentare il proprio libro al salone del libro” attacca la premier. Poi l’affondo alla segretaria del Pd. “Ancora di più di chi vuole impedire di presentare il libro a Roccella, mi colpisce che la segretaria del Pd dia lezioni sulla lotta all’autoritarismo e dica che siamo allergici al dissenso. Se la segretaria del Pd non distingue il dissenso dalla censura abbiamo un problema di autoritarismo”. Invece, rilancia, “il centrodestra da sempre difende la libertà dei cittadini e delle imprese”, peraltro, sottolinea con un sorriso, “se il nuovo corso del Pd è andare dritti sulla strada della strategia che li ha portati alla sconfitta elettorale, io non sono nessuno per dire: cambiate strategia”. Insomma ci si aspettava “una destra incapace, impresentabile, isolata, che avrebbe fatto molti passi falsi, e non è accaduto”.

Le amicizie considerate ‘scomode’ da sinistra con i paesi di Visegrad? Polonia e Ungheria, puntualizza la premier, “sono democrazie”, certo vanno “rafforzate” ma “l’Europa non è un club” e bisogna lavorare per “avvicinare” e non per allontanare, difendendo l’interesse nazionale ma anche cercando “soluzioni condivise”. Una postura che Meloni mantiene anche sulla questione Mes sulla quale, ribadisce, non ha “cambiato idea”. Nessuna ratifica ad occhi chiusi perché “ratificare la riforma così secondo me è stupido”, bisogna prima “capire il quadro”, come saranno le norme del Patto di stabilità. “Il Mes è uno stigma, è uno strumento che rischia di tenere bloccate delle riforme” conclude dicendosi invece sicura che “riusciremo ad avere la terza rata del Pnrr: stiamo facendo un lavoro molto lungo e preciso con la Commissione europea”.

Schlein a segreteria: riannodare fili,Pd plurale sì ma non cacofonico

Schlein a segreteria: riannodare fili,Pd plurale sì ma non cacofonicoRoma, 9 giu. (askanews) – “Riannodare i fili del partito”, a partire da una “mobilitazione” sui grandi temi di carattere sociale: dal lavoro alla scuola, dalla sanità al Pnrr. Con questo obiettivo Elly Schlein ha riunito la segreteria al Nazareno. Durante l’incontro, ancora in corso, tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza dell’unità per rilanciare l’azione politica del partito. Poiché occorre saper “stare sui temi ed essere un partito plurale ma non cacofonico”, è stata la linea.

Sono state discusse anche le modalità attraverso cui mettere in campo la mobilitazione e su questo, hanno spiegato fonti del Nazareno, la segretaria Schlein entrerà nel dettaglio alla direzione di lunedì.