Indi Gregory, iniziato in Gb il distacco delle macchine vitaliRoma, 11 nov. (askanews) – E’ iniziato nell’ hospice per malati terminali dove è stata trasferita dall’ospedale Queen Medical Service per ordine della Corte di Appello di Londra, il distacco progressivo delle macchine vitali che tengono in vita Indi Gregory, la piccola di otto mesi in fin di vita per il cui trasferimento all’ospedale Bambino Gesù di Roma è tornata a fare appello ieri la premier Giorgia Meloni dopo che lunedì il Governo le aveva riconosciuto la cittadinanza italiana. Al capezzale della piccola Indi nell’hospice i due genitori “disperati per il dolore e indignati per il compoprtamento della magistratura inglese”.
Lo riferisce al telefono l’avvocato italiani della famiglia Gregory Simone Pillon. “Ora – dice ad Askanews- tutto dipende dalla sua capacità di resistenza. Se resiste ancora qualche giorno potranno essere ancora possibili nuove iniziative per tentare di salvarla. Finora tutto è stato inutile infrangendosi nel muro che è stato eretto dalla magistratura inglese”. La Corte inglese aveva dato tempo fino a lunedì per procedere al distacco delle macchine che tengono in vita Indi, raccomandando però di ridurre al minimo le sofferenza della neonata. Da qui la decisione dell’avvio già oggi delle procedure di distacco “che comunque – ribadisce Pillon- possono anche durare alcuni giorni”.
Pd, Schlein: no una politica rinchiusa nei recinti del potereRoma, 11 nov. (askanews) – “Siamo qui per riprenderci insieme la voce, convinti che fare politica non voglia dire rinchiudersi in recinti di potere e preservarlo ma conquistarlo per redistribuirlo, per aprire i recinti. A noi interessa il potere di cambiare in meglio la vita delle persone”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schelin parlando alla manifestazione di piazza del Popolo.
“Non ci serve un politica che rincorre l’hashtag quotidiano o che vive nell’ossessione della prossima scadenza elettorale. Siamo qui per chi tra noi non ci verrebbe mai: l’astensionismo ha raggiunto un record storico, dobbiamo ridare credibilità alla politica, dobbiamo ridare speranza alle persone”.
Pd,Conte a piazza del Popolo: sì al campo giusto, insieme contro manovraRoma, 11 nov. (askanews) – “Io sono per il campo giusto, non per il campo largo, siamo oggi qui per confermare il dialogo già avviato con il Partito democratico e siamo qui anche per confermare tutto il nostro dissenso, forte dissenso, e tutte le azioni di contrasto alle politiche del governo. A partire dalla manovra economica, che è assolutamente inadeguata, è una sciagura per il paese”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte a margine della manifestazione del Pd in corso a piazza del popolo.
La manovra, ha proseguito Conte, “la stiamo esaminando in dettaglio, su tutti i pilastri, dalla sanità ai giovani, alle donne, alle imprese” di buono non c’è “nulla di nulla, solo mortificazione”. “Il paese non se la merita – ha sottolineato Conte – quindi questo è anche un’occasione per ribadire con il Pd e le altre forze di opposizione disponibili che lavoreremo per contrastare le azioni, le politiche sbagliate di questo governo”.
Gaza,Conte:basta pavidità, Meloni e Ue chiedano immediato cesste il fuocoRoma, 11 nov. (askanews) – “La pavidità della politica sulla strage che si sta consumando a Gaza è vergognosa.Oltre 10 mila morti, per buona parte donne e bambini. Bombardamenti continui, che non risparmiano abitazioni civili e ospedali. Non possiamo tacere. Non siamo noi i depositari dei “valori occidentali”, i supremi cultori dello Stato di diritto, i massimi difensori del diritto internazionale umanitario?Rompiamo il silenzio: Governo, Ue e comunità internazionale si adoperino per imporre un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza”. Lo dichiara via social il presidente M5s Giuseppe Conte.
Schlein: Meloni ha già fallito, dobbiamo costruire una alternativa vincenteRoma, 11 nov. (askanews) – “Meloni ha fallito e noi sentiamo la responsabilità di costruire un’alternativa credibile e vincente”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista a la Repubblica, a poche ore dalla manifestazione a Piazza del Popolo a Roma.
“La piazza del popolo per la pace e la giustizia sociale. Abbiamo lanciato la manifestazione con lo slogan ‘per un futuro più giusto’ per le persone e per il pianeta. Quello che tiene insieme tutto è l’idea di eguaglianza e la difesa dei più deboli. Siamo in piazza la giustizia sociale contro la precarietà e lo sfruttamento che sono favoriti dalle politiche di questo governo. Per dire basta alle discriminazioni contro le donne, contro le persone migranti, le persone Lgbtq+”, ha detto. Schlein ha attaccato anche la manovra del governo Meloni. “Il taglio del cuneo non aumenta di un euro i salari nel 2024 e dura solo un anno, è uno spot per le Europee e poi chissà. La realtà è che questa manovra è profondamente iniqua e riesce a colpire tutte le generazioni. Le nonne e i nonni sulle pensioni e la sanità, colpisce le madri e i padri aumentando le tasse sui pannolini, sui prodotti per la prima infanzia e persino sugli assorbenti, tradisce la promessa sui nidi gratuiti e non migliora le condizioni di vita delle famiglie e delle donne. E, infine, colpisce anche le figlie e i figli, perché non c’è nulla sul diritto allo studio, sul diritto alla casa e sul clima”.
“Questo governo non solo sembra essersi arreso nel contrasto all’evasione, ma ha adottato misure che strizzano l’occhio a chi evade e danno una sberla a chi le tasse le paga, come i pensionati. Pensi che hanno persino rinunciato all’obiettivo da 15 miliardi del Pnrr legato al recupero dell’evasione”, ha aggiunto Schlein.
Cinque Regioni al voto nel 2024, il centrodestra cerca confermeMilano, 11 nov. (askanews) – Non solo le europee di giugno, ma anche cinque banchi di prova regionali. È lo scenario elettorale del 2024 che vede in programma il rinnovo delle amministrazioni di Sardegna e Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Umbria. Tutti territori governati oggi dal centrodestra che andranno molto probabilmente al voto in date diverse, da febbraio all’autunno. La coalizione di governo, salvo sorprese, si presenterà compatta cercando la riconferma dei presidenti uscenti, mentre il centrosinistra dovrà cercare un asse con il M5s e con almeno una parte del defunto Terzo Polo (Azione).
In Sardegna, dove si voterà molto probabilmente a febbraio, non è però ancora certa la ricandidatura di Christiano Solinas (Partito sardo d’azione-Lega). Al suo posto Fdi potrebbe far correre il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu. Per il centrosinistra è stata invece ufficializzata la corsa dell’ex viceministra Cinque Stelle Alessandra Todde, che al termine di un incontro a Cagliari fra i rappresentanti delle forze di opposizione a Solinas ha ottenuto il disco verde da 12 sigle su 15. Non ha convinto l’ex presidente Renato Soru che potrebbe correre comunque da solo. In Abruzzo si andrà alle urne il 10 marzo e il centrodestra sembra avviato verso la ricandidatura di Marco Marsilio (Fdi), mentre la coalizione di centrosinistra ha ufficializzato che lo sfidante sarà l’ex rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico, appoggiato, dopo qualche tentativo di resistenza, anche da Azione. L’altro presidente uscente la cui ricandidatura sembra più a rischio è quello della Basilicata, Vito Bardi (Forza Italia), nonostante i vertici del suo partito abbiano finora cercato di blindarlo. Sul fronte opposto il centrosinistra non ha ancora deciso se scegliere lo sfidante con le primarie o meno, ma intanto il Pd ha lanciato l’imprenditore Angelo Chiorazzo, gradito finora solo da una parte del M5s. In Piemonte, salvo l’ipotesi di un anticipo del voto a marzo in tutte le Regioni in scadenza eccetto l’Umbria, si voterà a giugno e in ogni caso Alberto Cirio (Forza Italia) conta di correre per un secondo mandato per il centrodestra anche se Giorgia Meloni, un mese fa a Torino, non ha confermato il suo via libera ma solo la sua “stima” per il presidente uscente. Quanto al centrosinistra si è fatta avanti la vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo e la candidatura di Todde in Sardegna potrebbe aumenta le sue possibilità di ottenere l’appoggio del M5s piemontese.
In Umbria, nonostante si voti probabilemente a ottobre, la presidente uscente Donatella Tesei (Lega) ha già ufficializzato la propria ricandidatura, ma Fdi farà pesare il proprio maggiore peso elettorale.
Pd, la prima piazza della Schlein “contro la destra estrema”Roma, 10 nov. (askanews) – E’ il giorno della piazza per Elly Schlein, la prima da segretaria del Pd, l’esordio di quella campagna d’autunno lanciata per proseguire “l’estate di mobilitazione” e avviare la rincorsa al voto per le europee. La leader Pd prepara l’evento da due mesi, lo aveva annunciato già alla chiusura della festa dell’Unità a Ravenna e domani salirà sul palco di piazza del Popolo per lanciare la sfida alla “estrema destra che governa l’Italia”, come ha detto oggi al congresso del Pse in Spagna. Una piazza convocata sulle parole d’ordine del Pd di Schlein – giustizia sociale, giustizia ambientale, sanità, lavoro, pace – e che nelle intenzioni della segretaria democratica dovrà segnare un altro passo verso la costruzione “dell’alternativa”, cioè di un’alleanza che metta da parte i dispetti reciproci per strapparsi “lo zero virgola” e lavori invece unita come sul salario minimo.
Un lavoro non semplice, quello di tenere insieme gli alleati. Ci saranno M5s con Giuseppe Conte e Verdi-Sinistra con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, mentre si terrà lontano Carlo Calenda, pronto a fare battaglie insieme “sui contenuti”, ma convinto anche che “non funzioni andare in piazza di continuo”. Lo stesso Conte, peraltro, tiene a precisare che la sua presenza non significa siglare un’alleanza, “l’alternativa va costruita su singoli progetti concreti, attraverso un confronto che sia rispettoso della dignità e autonomia di ciascuno”. Distinguo che non preoccupano più di tanto la Schlein, la segretaria Pd si è armata di pazienza, perché sa che la corsa per le europee spingerà inevitabilmente ad una competizione tra opposizioni. L’importante, è la sua convinzione, è fare ogni volta un passo in più verso la costruzione di un’alternativa.
Anche oggi, al congresso Pse di Malaga, ha spiegato: “Domani a Roma terremo una grande manifestazione, sulla giustizia sociale, sulla pace, sulla giustizia climatica. Noi insistiamo per garantire accesso alla sanità pubblica, loro stanno tagliando le risorse per la sanità” e il risultato è che “i ricchi si rivolgono al privato, ma i poveri rinunciano a curarsi”. E poi: “Insistiamo per un salario minimo in Italia. Ci battiamo per la scuola, diritto alla casa, un green deal, l’accompagnamento della transizione ecologica. In Italia molti vi direbbero ‘la sinistra lavora solo per i diritti civili’. Non è vero, diritti civili e sociali sono strettamente connessi”. Soprattutto, ha aggiunto, “in Italia stiamo provando a combattere le risposte sbagliate di un governo di estrema destra che in solo un anno ha cominciato a mostrare la sua vera faccia colpendo i più poveri della nostra società”. La guerra in Medio oriente sarà inevitabilmente l’altro grande tema del giorno e la Schlein è attentissima a mantenere quella “posizione equilibrata” che fin qui le è stata riconosciuta da tutto il partito. Niente bandiere con la stella di David o della Palestina – è stata la parola d’ordine – oltre a quelle del Pd dovranno esserci solo bandiere arcobaleno.
Per convogliare le persone in piazza sono stati organizzati 175 pullman, 7 treni speciali, e sono stati mobilitati 150 volontari. Si parte alle 14, ci sarà il saluto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e interverranno poi, tra gli altri, la neosindaca di Foggia Maria Aida Episcopo, lo scrittore Maurizio De Giovanni, il giovane medico specializzando al Careggi di Firenze Lorenzo Cuccoli, la sindacalista che segue la vertenza delle operaie de La Perla Stefania Pisani, Mamadou Kouassi il mediatore senegalese attivista del Movimento migranti e rifugiati di Caserta che ha ispirato il film di Matteo Garrone “Io capitano”. Parlerà dal palco anche Paolo Berizzi, scrittore e giornalista, sotto scorta per minacce neo-fasciste e neo-naziste. “Le persone che si alterneranno sul palco – ha precisato il Pd in una nota – saranno la voce del mondo del lavoro, della sanità pubblica, dell’associazionismo, della cultura e del nostro no all’autonomia differenziata. Diritti sociali e civili staranno insieme nell’alternanza delle voci. Si parlerà di clima e prenderà la parola chi è stato colpito dalle alluvioni in questi mesi. Si darà voce alla battaglia degli studenti e delle studentesse per il diritto allo studio e per la salute mentale. Casa, scuola pubblica, politiche per le persone con disabilità, sud, migranti e convivenza, lotta alle mafie sono alcuni dei temi che verranno rilanciati dal palco”.
La manifestazione sarà conclusa dagli interventi del presidente Pd Stefano Bonaccini e, quindi, da quello della segretaria Schlein. Il palco – viene precisato – sarà totalmente accessibile, senza barriere architettoniche e la piazza avrà uno spazio allestito per le bambine e i bambini mentre gli interventi dal palco saranno tradotti anche in Lis. Infine, in piazza verranno raccolte anche le firme per il salario minimo e sarà possibile tesserarsi al Pd.
Meloni si appella agli italiani: su riforme decidete voi o partiti?Roma, 10 nov. (askanews) – Sul premierato “saranno gli italiani a decidere se confermare o no questa rivoluzione. Voi che volete fare? Volete contare e decidere o volete stare a guardare mentre i partiti decidono per voi? Questa è la domanda che faremo se sarà necessario e quando sarà necessario”. Giorgia Meloni torna a utilizzare il format degli ‘Appunti di Giorgia’ per parlare direttamente con gli italiani o, almeno, con il suo ‘popolo’.
In serata la premier carica quindi sui social un lungo video (oltre 28 minuti) per affrontare alcuni dei temi ‘caldi’ delle ultime settimane. Gonna e golfino grigio, Meloni guida il pubblico in un piccolo tour di Palazzo Chigi a partire dalla Sala dei Presidenti, dove sono appese le foto di tutti i presidenti del Consiglio dall’unità a oggi. Manca la sua, che sarà appesa a fine mandato, e “ci vuole tempo, almeno 4 anni”, garantisce. La Sala le dà l’occasione per parlare della riforma del premierato. Ribadendo che “i poteri del presidente della Repubblica non vengono toccati, salvo ovviamente il fatto che l’incarico viene automaticamente assegnato al candidato che si è affermato nelle urne”, Meloni rivendica una riforma che darà “stabilità” e farà diventare l’Italia una “democrazia matura”. Una riforma che vuol togliere potere ai ‘Palazzi’ e infatti, attacca, la osteggiano coloro che sono “talmente abituati a governare perdendo le elezioni che vogliono continuare così”. La premier garantisce che “intendiamo lavorare per avere il più ampio consenso possibile per raggiungere i 2/3. Ma se non dovesse essere raggiunta” tale maggioranza “saranno i cittadini a confermare o no questa rivoluzione”. Dalla Sala dei ritratti si passa alla Sala Verde, usuale teatro degli incontri con sindacati e parti sociali. E dunque il tema è la manovra “seria, realistica”, che “non getta risorse dalla finestra”. Meloni fa un lungo elenco dei provvedimenti – taglio del cuneo fiscale, sostegno alle famiglie, avvio della riforma fiscale – soffermandosi in particolare sul tema della sanità, su cui sta ricevendo pesanti critiche dalle opposizioni, ma anche dagli stessi operatori, a partire dai medici. “Sulla sanità abbiamo mantenuto gli impegni. Su questo tema si è fatta molta polemica, si è parlato a sproposito e si è fatta molto propaganda. La verità è che il governo stanzia oltre 3 mld aggiuntivi, la spesa sarà di 136 mld nel 2024, una cifra mai raggiunta prima e circa 10 mld superiore a quel che c’era negli anni del covid”, rivendica.
E la manovra, assicura, porta “risultati” perchè “in questi 12 mesi il mercato del lavoro ha fatto registrare una serie di record occupazionali: maggior numero di occupati di sempre, maggior numero di occupati donne di sempre, maggior numero di lavoratori a tempo indeterminato di sempre, tasso di occupazione più elevato di sempre che nel mese di settembre ha raggiunto il 61,7%, in un anno gli occupati sono aumentati di 512mila unità e di questi 443mila sono occupati stabili. Sono dati importanti”. Spazio anche alla politica estera, con il conflitto in Medio Oriente (l’Italia lavora “per evitare l’allargamento della crisi”) e l’accordo con l’Albania per la realizzazione di due centri per migranti. Un’intesa che “può diventare un modello per altre nazioni di collaborazione tra Paesi Ue e extra Ue” ma che comunque, al di là di come la si pensi, non è una “deportazione” in un altro Paese. Nella stessa strategia rientra il Piano Mattei, del quale il Cdm ha approvato il decreto istitutivo della governance. “E’ un progetto serio – garantisce – perchè il Piano Mattei rientra in una strategia più ampia di questo governo: penso alla conferenza Italia-Africa, al seguito della conferenza sulle migrazioni che abbiamo già tenuto, e penso soprattutto al 2024 con la presidenza italiana del G7 in cui il tema della migrazione sarà centrale”. A proposito del G7, Meloni annuncia nel video data e luogo del summit dei leader che saranno ospitati “dal 13 al 15 giugno 2024 in Puglia nella valle d’Itria a Borgo Egnazia”.
Nel finale c’è spazio anche per l’alluvione in Toscana (dove arriveranno altre risorse “quando la Regione avrà terminato la ricognizione analitica dei danni”) e per i disabili, dopo il via libera alle norme con cui il governo “mette la persona al centro” e “sburocratizziamo le procedure per il riconoscimento della disabilità”. Il finale è ancora un messaggio diretto ai cittadini: “Continuiamo a lavorare con determinazione, con umiltà, coraggio e lo sguardo sempre verso l’alto. I risultati arrivano, le difficoltà sono molte ma non c’è davvero niente che possa buttarci giù soprattutto fin quando c’è il consenso degli italiani”.
Indi Gregory, Pillon: attivati nuovi canali, confidiamo in accordoRoma, 10 nov. (askanews) – “È stato respinto l’appello presentato per chiedere che Indi Gregory venisse portata a casa, lunedì procederanno con l’estubazione. Sono però stati attivati diversi canali e si sta lavorando a un nuovo percorso per cercare di salvare la bimba. Confidiamo ancora in un accordo”. Lo ha affermato Simone Pillon, avvocato italiano della famiglia di Indi Gregory, intervenuto a “ZTL”, programma condotto da Francesco Borgonovo su Radio Giornale Radio.
“La nostra Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha chiesto chiarimenti alla sua omologa britannica in relazione alle modalità con le quali vengono gestiti casi come questo, chiedendo quindi come pensano di conciliare il mantenimento dei supporti vitali con il rischio di cure di accanimento terapeutico, salvaguardando il diritto alla vita della minore – ha aggiunto Pillon -. Stanno arrivando un po’ di interrogazioni su questo tema, è importante nella speranza che qualcuno a Londra si accorga che la strada intrapresa potrebbe essere modificata”.
Accordo Italia-Albania, Meloni: può diventare un modello per altriMilano, 10 nov. (askanews) – Quello tra Italia e Albania per la gestione dei flussi di migranti “è un accordo che secondo noi è storico anche perché può diventare un modello per altre nazioni, di collaborazione tra Paesi Ue e extra Ue”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un video pubblicato sui social.
“Io sono fiera del fatto che noi e l’Albania siamo stati i primi a immaginare una soluzione di questo tipo e ovviamente chi non è d’accordo può dire quello che vuole, ma penso che non si possa sostenere che intendiamo deportare qualcuno in una nazione candidata all’ingresso nell’Ue” ha aggiunto. Considero questo un accordo di grande respiro europeo, con il quale l’Albania si conferma una nazione non solo storicamente amica dell’Italia, ma anche amica dell’Europa, dell’Ue, perché nonostante non faccia ancora parte dell’Ue Tirana si sta comportando di fatto come già lo fosse, facendo scelte che sono assolutamente in linea con i principi di cooperazione e di solidarietà che sono alla base dell’unità europea,