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Ucraina, Mattarella: si raggiunga presto pace giusta e duratura

Ucraina, Mattarella: si raggiunga presto pace giusta e duraturaSeoul, 8 nov. (askanews) – “Si raggiunga presto una soluzione di pace giusta, stabile, duratura, efficace e che si possa pensare anche alla ricostruzione di quel paese devastato dalla guerra”. È l’auspicio espresso dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e condiviso nel colloquio con il presidente della Repubblica di Corea, Yoon Suk Yeol, nel corso della visita di Stato in Corea.

Nel colloquio, ha detto il capo dello Stato, “abbiamo parlato delle altre crisi internazionali e sull’Ucraina siamo concordi nel condannare l’aggressione russa e nel confermare il sostegno all’Ucraina”.

La Lega assicura che sull’intesa con l’Albania non c’è nessun malumore fra Salvini e Meloni

La Lega assicura che sull’intesa con l’Albania non c’è nessun malumore fra Salvini e MeloniMilano, 8 nov. (askanews) – “A differenza di quanto sostengono alcuni retroscena sui giornali di oggi, non c’è alcun malumore di Matteo Salvini nei confronti di Giorgia Meloni”. Lo si afferma in una nota della Lega, che smentisce i retroscena sull’irritazione del segretario leghista nei confronti della premier per l’intesa stipulata con l’Albania. “Peraltro, l’accordo con l’Albania sull’immigrazione è utile e positivo: proprio il Vicepremier e Ministro l’ha specificato pubblicamente ieri confermando la linea della Lega”, si aggiunge nella nota.

Mattarella: senza raggiungere la pace c’è il rischio costante di nuove violenze

Mattarella: senza raggiungere la pace c’è il rischio costante di nuove violenzePanmunjom, 8 nov. (askanews) – “Qui si comprende come una guerra che non si è mai conclusa con il conseguimento della pace comporta il rischio costante di nuove violenze e quanto qui viene fatto ha il respiro della storia. È particolarmente importante per evitare esplosioni di violenza ulteriori”. Così il Presidente della Repubbica, Sergio Mattarella, al termine della visita alla Joint Security Area.

Si tratta del sito che sorge su quel che rimane di Panmunjon, la piccola cittadina che si sviluppava a cavallo del 38° parallelo, dove tra il 1951 e il 1953 si tennero le trattative per l’accordo che pose fine alla Guerra di Corea. Non fu però mai raggiunto un vero e proprio accordo di pace e perciò fu creata questa zona demilitarizzata. “Qui si è svolta una pagina cruciale della storia” ha detto Mattarella, nel corso della visita alla Joint Security Area. La Joint Security Area è il sito che sorge su quel che rimane di Panmunjon, la piccola cittadina che si sviluppava a cavallo del 38° parallelo, dove tra il 1951 e il 1953 si tennero le trattative per l’accordo che pose fine alla Guerra di Corea. Da allora quest’area è divenuta uno dei luoghi più peculiari del mondo, in cui gli eserciti del Nord e del Sud si trovano a poche decine di metri di distanza l’uno dall’altro e sorvegliano un breve tratto di confine non recintato e reso visibile soltanto da un muretto alto pochi metri.

La firma dell’armistizio di Panmunjon che, come noto, non fu mai seguita da un accordo di pace, portò alla creazione di una Zona Demilitarizzata, vale a dire una striscia di terra di due chilometri a nord e a sud del confine dalla quale gli eserciti dei due Paesi si sono rispettivamente ritirati. All’interno di tale Zona, la Joint Security Area rappresenta oggi un luogo di grande valore militare e politico. Gli edifici in cui furono stipulati gli accordi sono perfettamente divisi a metà dalla linea di confine e sono stati dipinti di azzurro, colore delle Nazione Unite. Nella struttura principale è ancora conservato il tavolo dove fu firmato l’accordo armistiziale. Questo piccolo complesso è oggi chiamato “villaggio dell’armistizio” o “villaggio della pace”. Il tenente generale Andrew Harrison, vice comandante della base Onu del JSA, ha accompagnato il capo dello Stato nel corso della visita e ha sottolineato come “questo sia un luogo surreale perchè dietro la apparente tranquillità e pace si nasconde un effettivo rischio di guerra. La storia ci dà avvertimenti minacciosi”, ha aggiunto ricordando poi “il forte senso di gratitudine per il contributo dato dall’Italia con un ospedale da campo” durante la guerra di Corea, “qualcosa che i coreani non dimenticano, ripropongono continuamente”. L’Italia allora, nel 1953, non era ancora stata accolta nelle Nazioni Unite ma volle comunque dare un contributo.

Accordo Italia-Albania, confronto aperto Palazzo Chigi-Bruxelles

Accordo Italia-Albania, confronto aperto Palazzo Chigi-BruxellesRoma, 7 nov. (askanews) – Confronto in corso tra Palazzo Chigi e Bruxelles per cercare di fugare i ‘dubbi’ dalla Commissione europea sull’intesa sottoscritta ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama. L’accordo, che deve essere tradotto in atti normativi, prevede la realizzazione in Albania di due centri, sotto giurisdizione italiana, per gestire le richieste di asilo dei migranti salvati in mare da navi “ufficiali”.

La Commissione, come detto ieri da Meloni, era stata informata dell’intesa, ma ha chiesto “dettagli” per poter valutare se l’iniziativa è in linea con la normativa Ue sull’asilo. Una normativa che si applica dentro il territorio nazionale degli Stati membri, comprese le acque territoriali, mentre all’esterno si applicano il diritto internazionale (che prevede in ogni caso il dovere di ricerca e soccorso in mare e il principio di “non respingimento”) e la Convenzione europea sui diritti umani. “Abbiamo chiesto di ricevere informazioni dettagliate su questo tipo di accordi”, ha detto la portavoce della Commissione per gli Affari interni Anitta Hipper, precisando che “la normativa sull’asilo dell’Ue si applica alle domande di asilo presentate nel territorio degli Stati membri, e questo include sia le frontiere che le acque territoriali”. Alla richiesta di chiarimenti da parte di Bruxelles Palazzo Chigi sta rispondendo in queste ore: secondo quanto spiegano fonti che si occupano direttamente del dossier sono in corso “interlocuzioni” con “scambio di documenti”. Meloni, in un’intervista al ‘Messaggero’ assicura di aver informato la Commissione “senza che questo comportasse criticità”, dicendosi anzi convinta che l’intesa “possa diventare un modello di collaborazione tra Paesi Ue e Paesi extra-Ue sul fronte della gestione dei flussi migratori”. Per la premier, in definitiva, si tratta di “un accordo dal grande spirito europeo” che è “perfettamente in linea con quei principi di solidarietà e cooperazione alla base della famiglia europea”.

“Bene il governo, che ha siglato un accordo per trasferire in Albania gli immigrati clandestini che cercano di entrare nel nostro Paese. È un passo concreto e significativo. L’Italia non è il campo profughi d’Europa”, commenta Matteo Salvini, anche se la Lega non sarebbe stata a conoscenza dell’accordo “gestito direttamente dal premier Giorgia Meloni”, come dice il sottosegretario del Viminale Andrea Molteni. A proposito dei due centri che dovrebbero essere realizzati entro la primavera (uno nel porto di Shengjin e uno a Gjader) oggi è arrivata la precisazione di Matteo Piantedosi. Il ministro degli Interni ha spiegato che quelle previste dall’accordo “non sono Cpr” ma “strutture analoghe a quella realizzata a Pozzallo-Modica”, “dove è possibile trattenere, in base a provvedimenti adottati da un giudice, le persone per il tempo necessario per svolgere in modo accelerato le procedure di identificazione e gestire le domande di asilo di quanti provengono da Paesi sicuri”.

Intanto l’opposizione va all’attacco. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein l’intesa “sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo” mentre Peppe De Cristofaro (Avs) parla di “deportazione di massa” e Riccardo Magi (+Europa) di “Guantanamo Made in Italy”. “Meloni – attacca il M5s – si inventa soluzioni che non risolvono nulla, invece di fare l’unica cosa necessaria: lavorare su accordi europei di rimpatrio, su vie legali d’accesso in Europa con pre-selezione delle domande nei Paesi d’origine e distribuzione alla fonte e, in attesa di questo, su un meccanismo strutturale e obbligatorio di ricollocamento europeo”.

Parlamento al voto per giudice Consulta,ancora non c’è accordo

Parlamento al voto per giudice Consulta,ancora non c’è accordoMilano, 7 nov. (askanews) – Inizierà domani mattina, con la riunione a Montecitorio del Parlamento in seduta comune, il percorso per l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale di nomina parlamentare, in sostituzione della presidente Silvana Sciarra arrivata a fine mandato.

Ma il primo voto dovrebbe avere come esito una fumata nera: al momento infatti non sembra esserci l’accordo necessario tra maggioranza e opposizione per raggiungere la maggioranza qualificata fissata nei due terzi dell’Assemblea. Tanto che fonti parlamentari di maggioranza spiegano che ad ora l’indicazione di voto è per la scheda bianca. Il quorum dei due terzi sarà valido per le prime tre votazioni: dopodichè la maggioranza necessaria scenderà ai tre quinti dell’Assemblea, rendendo a quel punto più semplice un accordo con almeno una parte delle opposizioni.

Accordo per i migranti Italia-Albania, confronto aperto tra Palazzo Chigi e Bruxelles

Accordo per i migranti Italia-Albania, confronto aperto tra Palazzo Chigi e BruxellesRoma, 7 nov. (askanews) – Confronto in corso tra Palazzo Chigi e Bruxelles per cercare di fugare i ‘dubbi’ dalla Commissione europea sull’intesa sottoscritta ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama. L’accordo, che deve essere tradotto in atti normativi, prevede la realizzazione in Albania di due centri, sotto giurisdizione italiana, per gestire le richieste di asilo dei migranti salvati in mare da navi “ufficiali”.

La Commissione, come detto ieri da Meloni, era stata informata dell’intesa, ma ha chiesto “dettagli” per poter valutare se l’iniziativa è in linea con la normativa Ue sull’asilo. Una normativa che si applica dentro il territorio nazionale degli Stati membri, comprese le acque territoriali, mentre all’esterno si applicano il diritto internazionale (che prevede in ogni caso il dovere di ricerca e soccorso in mare e il principio di “non respingimento”) e la Convenzione europea sui diritti umani. “Abbiamo chiesto di ricevere informazioni dettagliate su questo tipo di accordi”, ha detto la portavoce della Commissione per gli Affari interni Anitta Hipper, precisando che “la normativa sull’asilo dell’Ue si applica alle domande di asilo presentate nel territorio degli Stati membri, e questo include sia le frontiere che le acque territoriali”. Alla richiesta di chiarimenti da parte di Bruxelles Palazzo Chigi sta rispondendo in queste ore: secondo quanto spiegano fonti che si occupano direttamente del dossier sono in corso “interlocuzioni” con “scambio di documenti”. Meloni, in un’intervista al ‘Messaggero’ assicura di aver informato la Commissione “senza che questo comportasse criticità”, dicendosi anzi convinta che l’intesa “possa diventare un modello di collaborazione tra Paesi Ue e Paesi extra-Ue sul fronte della gestione dei flussi migratori”. Per la premier, in definitiva, si tratta di “un accordo dal grande spirito europeo” che è “perfettamente in linea con quei principi di solidarietà e cooperazione alla base della famiglia europea”.

“Bene il governo, che ha siglato un accordo per trasferire in Albania gli immigrati clandestini che cercano di entrare nel nostro Paese. È un passo concreto e significativo. L’Italia non è il campo profughi d’Europa”, commenta Matteo Salvini, anche se la Lega non sarebbe stata a conoscenza dell’accordo “gestito direttamente dal premier Giorgia Meloni”, come dice il sottosegretario del Viminale Andrea Molteni. A proposito dei due centri che dovrebbero essere realizzati entro la primavera (uno nel porto di Shengjin e uno a Gjader) oggi è arrivata la precisazione di Matteo Piantedosi. Il ministro degli Interni ha spiegato che quelle previste dall’accordo “non sono Cpr” ma “strutture analoghe a quella realizzata a Pozzallo-Modica”, “dove è possibile trattenere, in base a provvedimenti adottati da un giudice, le persone per il tempo necessario per svolgere in modo accelerato le procedure di identificazione e gestire le domande di asilo di quanti provengono da Paesi sicuri”.

Intanto l’opposizione va all’attacco. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein l’intesa “sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo” mentre Peppe De Cristofaro (Avs) parla di “deportazione di massa” e Riccardo Magi (+Europa) di “Guantanamo Made in Italy”. “Meloni – attacca il M5s – si inventa soluzioni che non risolvono nulla, invece di fare l’unica cosa necessaria: lavorare su accordi europei di rimpatrio, su vie legali d’accesso in Europa con pre-selezione delle domande nei Paesi d’origine e distribuzione alla fonte e, in attesa di questo, su un meccanismo strutturale e obbligatorio di ricollocamento europeo”.

Migranti, interlocuzione Governo-Commissione Ue su accordo con Albania

Migranti, interlocuzione Governo-Commissione Ue su accordo con AlbaniaRoma, 7 nov. (askanews) – Gli uffici della Presidenza del Consiglio stanno “interloquendo” con la Commissione europea, con cui è in corso uno scambio di documenti, a proposito dell’intesa siglata ieri con l’Albania per la realizzazione di due centri per la gestione dei migranti. E’ quanto si apprende da fonti che seguono il dossier.

Oggi la portavoce della Commissione per gli Affari interni Anitta Hipper aveva detto che la Commissione aveva chiesto al governo italiano di “ricevere informazioni dettagliate su questo tipo di accordi”.

Migranti, il ministro Piantedosi: in Albania non Cpr ma strutture come a Pozzallo

Migranti, il ministro Piantedosi: in Albania non Cpr ma strutture come a PozzalloRoma, 7 nov. (askanews) – Quelli previste nel protocollo con l’Albania “non sono Cpr” ma “strutture analoghe a quella realizzata a Pozzallo-Modica” e “dove è possibile trattenere, in base a provvedimenti adottati da un giudice, le persone per il tempo necessario per svolgere in modo accelerato le procedure di identificazione e gestire le domande di asilo di quanti provengono da Paesi sicuri”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso della audizione al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen.

Piantedosi: ci sono 14.449 minori soli (+43,8%) tra i migranti arrivati in Italia

Piantedosi: ci sono 14.449 minori soli (+43,8%) tra i migranti arrivati in ItaliaRoma, 7 nov. (askanews) – “Dall’inizio dell’anno al 16 ottobre i minori stranieri non accompagnati sbarcati in Italia sono stati 14.449: il 10% del totale dei migranti sbarcati nel nostro Paese, il 43,8% in piùrispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel seguito della audizione davvenuta lo scorso 24 ottobre davanti al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione. “Al 6 novembre sono sbarcati in Italia 145.314 migranti, a fronte degli 88mila e 55mila dei due anni precedenti”, ha detto il ministro all’inizio della audizione.

Mattarella in visita di Stato in Corea, domani a 38esimo parallelo

Mattarella in visita di Stato in Corea, domani a 38esimo paralleloSeoul, 7 nov. (askanews) – Sergio Mattarella ha iniziato oggi la sua visita di Stato in Corea del Sud. Un ritorno importante in Asia per il Presidente della Repubblica che ha scelto questo Paese per la sua importanza strategica. L’ultima visita nel continente risale al 2017 in Cina. Domani prima del colloquio con il Presidente coreano Yoon Suk-yeol il capo dello Stato farà anche una visita simbolicamente significativa al 38esimo parallelo, la zona di confine tra le due Coree, luogo ancora oggetto di grande tensione e costantemente monitorato da entrambi i Paesi.

Oggi al suo arrivo Mattarella ha reso omaggio al cimitero nazionale e visitato il museo nazionale della Corea. La Corea è la quarta economia dell’Asia ma la prima per interscambio pro-capite e il suo dinamismo nel settore tecnologico la rende attrattiva per il nostro paese. E proprio per rafforzare le relazioni economiche domani pomeriggio (le 8 ora italiana) dopo i colloqui al palazzo presidenziale di Seoul ci sarà la firma di tre intese: una in ambito scientifico tra IBs e Infn per la collaborazione scientifica nelle aree della fisica sperimentale delle particelle elementari, nella fisica nucleare, nella fisica delle onde gravitazionali e nella fisica teorica. Il secondo in ambito economico: un Protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione industriale bilaterale nei settori dei semiconduttori, dei minerali critici e nuovi materiali, nel settore automobilistico e nelle nuove tecnologie verdi. La cooperazione prende forma attraverso la costituzione di un “Comitato di Coordinamento Congiunto”, che si incontrerà a cadenza annuale, per attività di scambio di informazioni, buone pratiche, e possibili progetti di collaborazione bilaterale. Infine un’intesa in ambito spaziale a fini pacifici tra Asi e Ict coreano. Le aree di cooperazione includono le scienze spaziali, l’esplorazione spaziale, ricerca e applicazioni delle osservazioni terrestri, con particolare attenzione al monitoraggio ambientale, e le tecnologie “Synthetic Aperture Radar”. Al termine dei colloqui i due capi di Stato faranno delle dichiarazioni alla stampa. La visita di Mattarella proseguirà il 9 novembre a Daegu dove si trova il tempio Heinsa patrimonio dell’Unesco. Il viaggio in Asia del presidente proseguirà in Uzbekistan dal 9 all’11 novembre.