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Lollobrigida: gli Usa non possono insegnarci a mangiare

Lollobrigida: gli Usa non possono insegnarci a mangiareGenova, 1 giu. (askanews) – “Io stimo molto gli Usa per molti ragioni ma non ci possono insegnare a mangiare”. Lo ha detto oggi a Genova il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, durante la cerimonia di inaugurazione di Slow Fish. “Non lo dico in termini ideologici – ha sottolineato il ministro – dico solo che i dati sanitari negli Usa mostrano un mondo diviso in due: i ricchi che mangiano bene e i poveri che mangiano cibi standardizzati imposti dal mercato, che portano ad avere il 77% di persone sovrappeso e il 36% di obesi. In Italia invece le persone sovrappeso sono il 36% e gli obesi l’8% ma è un dato in crescita perché è cambiato il modello educativo”. “La standardizzazione dei prodotti – ha concluso Lollobrigida – è il nostro nemico principale per ragioni economiche, perché noi essendo la nazione della qualità abbiamo tante piccole e medie imprese che ancora producono cibo di qualità, ma anche per ragioni di benessere interclassista, per permettere a tutti di continuare a mangiare bene”.

La Corte dei Conti si dice contraria “alla limitazione del controllo concomitante sul Pnrr”

La Corte dei Conti si dice contraria “alla limitazione del controllo concomitante sul Pnrr”Roma, 1 giu. (askanews) – Per quanto riguarda il controllo concomitante sul Pnrr, la Corte dei Conti “rileva che è nella discrezionalità del legislatore determinare le modalità di svolgimento dei controlli” e che “in realtà ha già ulteriori possibilità di intervento sui progetti del Pnrr attraverso le altre metodologie di controllo, come quello ordinario e il referto al Parlamento previsto per la relazione semestrale”. Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino nel corso di un’audizione alla Camera sugli emendamenti del governo al decreto PA su scudo erariale e controllo concomitante.

“Noi nel momento in cui ci è stato affidato questo controllo ci siamo attrezzati per svolgere al meglio questo compito con notevole impegno anche di risorse umane” ha aggiunto. “Esprimiamo la contarietà ad entrambe gli emendamenti – ha concluso Carlino – ma rimettendodoci, per quanto riguarda al controllo concomitante, alla volontà del legislatore”.

Pd precisa su voto Ue: da noi 10 sì e 4 astenuti.No solo da Smeriglio

Pd precisa su voto Ue: da noi 10 sì e 4 astenuti.No solo da SmeriglioRoma, 1 giu. (askanews) – “Comunichiamo per correttezza di informazione che le europarlamentari del Partito democratico Alessandra Moretti e Patrizia Toia hanno votato a favore nel voto finale sul regolamento Asap”. Lo precisa in una nota l’ufficio stampa della delegazione degli Eurodeputati Pd, a proposito del via libera dell’Europarlamento all’utilizzo del Pnrr per le spese militari a sostegno Ucraina.

“A causa di un errore tecnico nel voto finale compare nei registri l’astensione ma entrambe le eurodeputate hanno votato a favore e hanno già proceduto a chiedere la correzione. La delegazione ha dunque espresso 10 voti a favore, 4 astensioni e un voto contrario da parte dell’eurodeputato Smeriglio che, va ricordato, è membro indipendente non iscritto al Pd”, affermano i dem.

Meloni: l’Europa non è club fondato su interessi ma su una civiltà

Meloni: l’Europa non è club fondato su interessi ma su una civiltàBulboaca, 1 giu. (askanews) – “Teniamo questo incontro in un momento in cui alcune crisi hanno mostrato alcune nostre difficoltà” ma le crisi “sono anche una occasione perché siamo qui, prima di tutto per ricordarci che l’Europa non è solo un club, non è solo regole e interessi, ma soprattutto e prima di tutto una civiltà fondata sull’idea che gli uomini siano liberi e uguali, valori da cui dipendono idee come solidarietà, sussidiarietà, stato di diritto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla plenaria del summit della Comunità politica europea in Moldova.

Meloni: non c’è un’Europa di serie A e una di serie B

Meloni: non c’è un’Europa di serie A e una di serie BBulboaca, 1 giu. (askanews) – “L’Europa è soprattutto una civiltà, fondata su valori come la libertà e l’uguaglianza tra gli uomini. Non c’è un’Europa di serie A e di serie B ma, come diceva Giovanni Paolo II, è un’Europa che ha bisogno di respirare con due polmoni, quello occidentale e quello orientale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando al summit della Comunità politica europea in Moldavia. “Questo vertice è molto importante per ribadire alcune cose fondamentali” a cominciare dal fatto che “l’Europa è soprattutto una civiltà”, “tutto questo assume un significato nel momento in cui ci troviamo qui nell’attuale contesto, ci troviamo con il presidente Zelensky e con l’Ucraina che difende quel valore di libertà, lo facciamo qui in Moldova che è un’altra nazione minacciata e sarebbe a sua volta coinvolta in una sorta di domino, se gli ucraini non si fossero difesi come stanno facendo, e lo facciamo anche in un momento in cui quelle crisi hanno messo a nudo le criticità europee anche in tema di approvvigionamento energetico, di interconnettività” ha detto Meloni. “Io credo – ha aggiunto – che il grande messaggio oggi sia soprattutto un messaggio di apertura vera a quelle nazioni che europee sono ed europee vogliono essere a 360 gradi: Ucraina, Moldova, Georgia, Balcani occidentali, tutte sfide che non direi di ingresso nell’Unione europea ma di ricongiungimento che l’Italia sostiene”

2 giugno, Mattarella: fare rete per superare sfide e crisi

2 giugno, Mattarella: fare rete per superare sfide e crisiRoma, 1 giu. (askanews) – “È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società civile che consente di affrontare e superare le sfide e le crisi. Con uno sguardo che sappia, sempre, guardare oltre l’emergenza per dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in un messaggio inviato, in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica, ai Prefetti d’Italia affinché se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno.

“Il dotarsi di una visione condivisa, essere capaci di un lavoro ben coordinato, sono ingredienti indispensabili a questo fine, così come la disponibilità a operare concordemente per un efficace utilizzo delle risorse disponibili, a partire da quelle messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in una logica di orizzonte ampio”, aggiunge il Capo dello Stato.

2 giugno, Mattarella: la Costituzione è un riferimento sicuro

2 giugno, Mattarella: la Costituzione è un riferimento sicuroRoma, 1 giu. (askanews) – “Cari Prefetti, rivolgo il mio saluto a quanti, ricoprendo pubbliche responsabilità, espressioni della società civile, cittadini, celebrano oggi la Festa della Repubblica, nel settantasettesimo anniversario della scelta operata dal popolo italiano all’insegna del rinnovamento della democrazia. Ricorrono anche 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, riferimento sicuro, Carta fondamentale che garantisce la libertà e definisce diritti e doveri nella nostra comunità”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in un messaggio inviato, in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica, ai Prefetti d’Italia affinché se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno.

“Desidero esprimere la riconoscenza della Repubblica – aggiunge Mattarella – per il prezioso contributo che offrite, nei diversi contesti territoriali, alla concreta attuazione dei valori costituzionali di libertà, eguaglianza e solidarietà. Ancora nelle scorse settimane, con instancabile impegno, in occasione dell’emergenza alluvionale che ha colpito così duramente l’Emilia-Romagna e territori della Toscana e delle Marche, i Prefetti, insieme agli enti regionali e provinciali, ai Sindaci, alle Forze di polizia, ai Vigili del Fuoco, agli enti di soccorso, al mondo del volontariato, al fianco dei territori feriti dagli eventi, hanno dato testimonianza della vicinanza solidale e operosa delle istituzioni ai bisogni e al dolore delle persone e delle comunità”.

Mattarella: il 2 giugno ci ricorda il diritto alla felicità

Mattarella: il 2 giugno ci ricorda il diritto alla felicitàRoma, 1 giu. (askanews) – “Il costituzionalismo ispirato dall’illuminismo inseriva nelle Carte il diritto alla ricerca della felicità. Il preambolo alla dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti reca questo inciso, peraltro suggerito da un grande pensatore italiano, Gaetano Filangieri. Da quel bellissimo richiamo – presente in qualche Costituzione ai giorni nostri – la nostra Carta indica il diritto al lavoro che, a ben vedere, è un altro modo di declinare la dignità umana, fatta di realizzazione personale e di strumenti di sostentamento, sulla strada della felicità”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un’intervista al Foglio, rispondendo a una domanda sulla Costituzione.

“Questo è un impegno impresso come incipit nella nostra Costituzione e ripreso nei primi quattro articoli con una chiarezza e una forza eccezionali. Sono anche articoli pieni di speranza e proiettati verso le nuove generazioni. Sono articoli – e principi – che indicano una permanente azione politica, legislativa e di governo che riesca a guardare oltre l’immediato per disegnare l’approdo migliore per le giovani generazioni. Il lavoro, fondamento della Repubblica, è un obiettivo che ancora manca per troppi giovani e troppe donne. C’è la necessità di connettere le trasformazioni dei modelli economici in atto, in ragione dell’evoluzione tecnologica, con la formazione necessaria per interpretarle, governarle per affermare il primato della persona contro mere logiche di profitto o di dominio”, commenta il capo dello Stato.Mattarella spiega che “i giovani devono partecipare alle trasformazioni in atto nel Paese e non subirne gli effetti”. “Lavorare in un Paese diverso dal proprio deve essere una scelta e un’occasione per accrescere la propria formazione. Non può essere una fuga necessaria. I giovani chiedono di essere ascoltati. Sono l’energia vitale che va velocemente reintrodotta nel motore dell’Italia”, sottolinea il presidente. “Quanto alle donne, vi sono dinamiche vecchie e nuove che influiscono nelle scelte di vita. Sono ancora presenti gli ostacoli da rimuovere per permettere loro una piena realizzazione nella dimensione lavorativa e nel vissuto privato. Quando il diritto di un singolo viene negato è tutta la comunità a risentirne. Fino a quando esisterà un solo ambito precluso di fatto a una donna il principio di uguaglianza sarà tradito”. La democrazia è “ascolto da parte delle istituzioni e partecipazione da parte dei cittadini, anche attraverso le formazioni sociali che costituiscono la forza delle società civili contemporanee”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un’intervista concessa al giornalista Paolo Pagliaro per la rivista Postenew e anticipata dal Foglio. “Talvolta, sul dialogo tende a prevalere il conflitto e, peggio – un fenomeno non nuovo ma non per questo meno deprecabile, aggravato oggi dall`uso distorto dei social – è il manifestarsi nella dimensione pubblica di espressioni di odio, ancor più inquietanti se espressione di lotta politica. La violenza anche solo verbale crea fossati non colmabili, mina e rende sterile ogni senso di comunità”, spiega il capo dello Stato. La Carta costituzionale, ricorda Mattarella, “pone la persona come soggetto al quale ricondurre diritti e doveri”. “E` la matrice dei valori della Repubblica e la fonte alla quale tornare ogni qual volta abbiamo la necessità di ridefinire la nostra visione. La democrazia è divenuta norma di vita della nostra comunità e la sua pratica la rafforza. Recentemente il popolo italiano ha superato la terribile prova della pandemia ritrovando nella solidarietà, caposaldo della nostra Costituzione, la chiave per affrontarla. Il noi e il senso di comunità hanno prevalso sull`isolamento e l`impotenza. La mattina del 25 aprile del 2020 quando, in solitudine, sono stato al Vittoriano in occasione della Festa della Liberazione a rendere omaggio ai caduti e, solamente al momento della deposizione della corona, ho tolto la mascherina di protezione, ho cercato di esprimere in quel momento la forza di un`intera comunità. Non ero solo”, ricorda Mattarella.

 

Pnrr, emendamento accantonato, domani audizione Corte dei Conti

Pnrr, emendamento accantonato, domani audizione Corte dei ContiRoma, 31 mag. (askanews) – “Sulla norma proposta dal Governo per imbrigliare la Corte dei conti abbiamo chiesto poco fa una audizione con il presidente Guido Carlino. Ricordiamo che l’emendamento da noi fortemente contestato pretende di intervenire sulla Corte dei conti in quanto organo della Pubblica amministrazione per giustificare l’ammissibilità dell’emendamento, in totale spregio del principio della separazione dei poteri. Per ora l’emendamento è stato accantonato e sarà votato per ultimo solo dopo l’audizione con la Corte dei Conti”. Lo fanno sapere Filiberto Zaratti e Franco Mari, deputati di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, dopo una interruzione della commissione Affari costituzionali dove è in corso la discussione sul Dl P.a. e dove è stata accolta la richiesta delle opposizioni di ascoltare Carlino.

Pd, Schlein reagisce alle critiche: “Siamo qui per restare”

Pd, Schlein reagisce alle critiche: “Siamo qui per restare”Roma, 31 mag. (askanews) – Dopo due giorni di mugugni e critiche Elly Schlein torna a parlare in pubblico e lo fa mandando un messaggio molto chiaro: “Mettetevi comodi, siamo qui per restare”. La segretaria Pd, che lunedì aveva ammesso la sconfitta alle amministrative, non ci sta a finire sul banco degli imputati dopo soli tre mesi di lavoro alla guida del partito, in una diretta Instagram attacca il governo sul Pnrr e sulle “fake-news sull’Emilia Romagna”, accusa la maggioranza di “politicizzare l’alluvione” e chiede l’immediata nomina del commissario nella regione, lasciando intendere che per lei il nome è quello di Stefano Bonaccini. Un modo per rispondere anche ai tanti che nel Pd durante la segreteria di due giorni fa e nei corridoi del Parlamento si erano lamentati per una sua presunta scarsa presenza sui temi caldi, sulle questioni più importanti del dibattito.

Schlein dimostra di non avere gradito il fuoco di fila dei giorni scorsi: “Noi non ci fermiamo, abbiamo da ricostruire una prospettiva e da dare una speranza a questo paese. Andiamo avanti con le nostre battaglie. Non ci spaventano gli attacchi. A chi pensa sia finita voglio dire: abbiamo solo cominciato. Il cambiamento non è un pranzo di gala, è scomodo. Siamo qui per fare esattamente quello che diciamo”. E per smentire le accuse di essere troppo poco presente sui grandi temi aggiunge appunto due passaggi contro il governo e la maggioranza per le “fake-news sull’Emilia Romagna. “Vengano piuttosto, invece di questi attacchi, a riferire in Parlamento su quello che intendono fare per il Pnrr. Questo governo sta rallentando l’attuazione (del Piano, ndr), sta mettendo in difficoltà Comuni e imprese, rischia di farci perdere un’occasione storica e irripetibile”.

In difesa della segretaria si pronuncia Dario Franceschini, uno dei suoi principali sostenitori, che rompe un lungo silenzio per denunciare “un clima insidioso” nel Pd. L’ex ministro conosce bene gli usi della casa e sa leggere bene i segnali di insofferenza arrivati in questi giorni. Per questo parla: “Si rischia che un risultato negativo di cui Schlein non ha alcuna responsabilità venga usato per iniziare a indebolirla. Nessuno ha la bacchetta magica, nemmeno Schlein. Mi rattrista un po’ che le lezioni del passato non bastino mai. Tutti i leader del Pd, sottoscritto compreso, hanno subito dal primo giorno una azione di logoramento. Allora dico: fermiamoci”. Anche Andrea Orlando, che pure qualche rilievo critico lo ha mosso (“Dobbiamo rafforzare una nostra presenza nei territori”), cerca di mettere al riparo la segretaria: “Ci sono dei problemi strutturali del Partito Democratico che vanno affrontati con grande determinazione ma che sicuramente non potevano essere risolti nell’arco di pochi mesi”.

Ma la segretaria deve gestire anche la grana del voto di giovedì al Parlamento europeo sulla risoluzione che apre all’uso del Pnrr per la produzione di armi. Schlein è contraria, contrarissima, e lo dice chiaramente: “Non è per noi accettabile utilizzare le risorse Pnrr e coesione per produrre munizioni e armamenti”. Un concetto che viene ribadito anche al governo Meloni: “Non è accettabile che si pensi di togliere fondi dai nidi per metterli nella produzione di munizioni e armamenti”. Il Pd lo ripeterà domani in un question time al Senato, ma di fatto è una richiesta già accolta, perché da settimane il governo ha assicurato che non userà i fondi del Recovery per le armi. Il problema è a Bruxelles. Il Pd ha presentato anche degli emendamenti, accolti dal gruppo socialista, per chiedere di fissare questo principio nella risoluzione ‘Asap’, ma pare scontato che il Parlamento europeo non li approverà. Dunque, si tratterà di votare la risoluzione così com’è, con la parte che prevede la possibilità di usare il Pnrr per armi e munizioni.

Schlein non ha dato indicazioni di voto, lascia la decisione all’autonomia del gruppo. E il gruppo Pd in Ue è diviso, la maggioranza è orientata comunque a votare a favore dell’Asap, anche se verranno bocciati gli emendamenti, per non smarcarsi dagli altri socialisti europei che diranno sì e per non rischiare di aprire una crepa nella linea pro-Ucraina. Linea che la stessa Schlein oggi ha ribadito con forza. Ma non mancheranno gli astenuti o i voti contrari: Massimiliano Smeriglio, Pietro Bartolo, Giuliano Pisapia, Camilla Laureti dovrebbero esprimere una posizione in dissenso rispetto a quella della maggioranza.