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Made in Italy, via libera del Cdm al disegno di legge

Made in Italy, via libera del Cdm al disegno di leggeRoma, 31 mag. (askanews) – Il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sul made in Italy, che reca disposizioni organiche per valorizzare e promuovere le produzioni di eccellenza, le bellezze storico artistiche e le radici culturali nazionali come fattori da preservare e trasmettere per la crescita dell’economia del Paese.

Il provvedimento prevede una serie di misure e iniziative volte a incentivare il sistema imprenditoriale di eccellenza italiana con l’obiettivo di dotare il made in Italy di nuove risorse, nuove competenze e nuove tutele. Sono previste azioni per migliorare e allargare la rete tra i principali attori della promozione e tutela della eccellenza italiana e sono inserite norme per inasprire il sistema sanzionatorio per la lotta alla contraffazione. Nasce il fondo sovrano italiano, denominato fondo strategico nazionale del made in Italy, con una dotazione iniziale di un miliardo e l’obiettivo di stimolare la crescita e il consolidamento delle filiere strategiche nazionali anche per la fase dell’approvvigionamento delle materie prime critiche.

Sono introdotte nuove misure settoriali a sostegno delle principali filiere di eccellenza attraverso la valorizzazione della filiera legno-arredo 100% nazionale, del tessile, della nautica, della ceramica e dei prodotti orafi. Dieci milioni di euro sono destinati al potenziamento delle iniziative di autoimprenditorialità e imprenditorialità femminile. Sono inoltre previste azioni per istruzione e formazione. E’ istituito il liceo del made in Italy per promuovere le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana attraverso un percorso liceale in grado di dare competenze storico-giuridiche, artistiche, linguistiche, economiche e di mercato idonee alla promozione e alla valorizzazione dei singoli settori produttivi nazionali che tengano conto delle specifiche vocazioni dei territori. La disciplina del percorso di studio partirà entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. L’avvio del nuovo ciclo scolastico è prevista per l’anno 2024/2025.

Al fine di promuovere il raccordo tra il nuovo liceo del made in Italy e le imprese favorendo al contempo l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro è istituita una Fondazione denominata “Imprese e Competenze per il Made in Italy”. Per favorire il passaggio di competenze e di abilità tra generazioni viene istituito un programma di trasferimento delle competenze generazionali per le imprese private con non più di 15 unità da svolgere attraverso il tutoraggio di formazione di un lavoratore andato in pensione, da non oltre 2 anni, a un nuovo assunto a tempo indeterminato di età inferiore a 30 anni. Il programma avrà una durata massima di 12 mesi e la norma prevede che l’attività di tutoraggio è svolta senza vincolo di subordinazione e non soggetta alle disposizioni sui licenziamenti. La remunerazione corrisposta al pensionato per l’attività di tutoraggio non concorre alla formazione di reddito ai fini Irpef e non è assoggettato a contribuzione previdenziale, sino ad una soglia massima percepita di 15.000 euro l’anno. Per gli importi oltre tale soglia si applica la disciplina ordinaria.

E’ poi istituita l’Esposizione nazionale permanente del made in Italy con l’obiettivo di promuovere e rappresentare l’eccellenza produttiva e culturale italiana attraverso l’esposizione dei prodotti della storia del Made in Italy e dell’ingegno italiano; attivata la registrazione dei luoghi della cultura e dei titoli di proprietà industriale e rafforzata della tutela dei domini internet registrati e azioni più efficaci per la loro salvaguardia. Viene anche creato un contrassegno ufficiale di origine italiana delle merci con la dizione made in Italy per la promozione della proprietà intellettuale e commerciale dei beni; utilizzo della blockchain per la certificazione delle filiere e la creazione di un catalogo nazionale per il censimento delle soluzioni conformi alla normativa in vigore per la tracciabilità delle filiere e per sostenere e promuovere la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo della tecnologia basata sui registri distribuiti (DLT) utile ai fini informativi per i consumatori; accompagnamento delle imprese verso il futuro, attraverso il finanziamento di consulenze per l’avvio di attività nel metaverso; incentivazione al processo di associazione tra produttori e la redazione di un disciplinare per le produzioni artigianali e industriali che prepara al prossimo varo del regolamento europeo su Igp non agri.

Prevista l’introduzione di modifiche del sistema del sistema sanzionatorio e del codice di procedura penale in materia; riorganizzazione degli uffici per favorire la specializzazione in materia attraverso la concentrazione distrettuale della competenza degli uffici requirenti e l’avvio di iniziative di formazione specifica; misure per la formazione specialistica dei magistrati per il contrasto ai reati di contraffazione Viene infine e istituita per il giorno 15 aprile la “Giornata nazionale del made in Italy” al fine di celebrare la creatività e l’eccellenza italiana, presso le Istituzioni, le scuole e i luoghi di produzione e di riconoscerne il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale della Nazione e del suo patrimonio identitario.

Pnrr, stretta sui controlli della Corte dei Conti e proroga dello “scudo erariale”

Pnrr, stretta sui controlli della Corte dei Conti e proroga dello “scudo erariale”Roma, 31 mag. (askanews) – Niente più controllo concomitante della Corte dei Conti sui progetti del Pnrr. Il governo ha presentato al decreto sulla P.A, all’esame delle Commissioni affari costituzionali e lavoro della Camera, l’annunciato emendamento. Nella proposta emendamentiva anche la proroga di un anno, dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024, del cosiddetto ‘scudo erariale’, ossia il non riconoscimento del danno erariale nei casi di colpa grave del funzionario.

Per quanto riguarda i controlli della Corte dei Conti, l’emendamento esclude il Pnrr dal ‘controllo concomitante’ dei magistrati contabili che viene effettuato seguendo l’attuazione dei progetti, anche con funzione corettiva.

Schlein risponde: mettetevi comodi, siamo qui per restare

Schlein risponde: mettetevi comodi, siamo qui per restareRoma, 31 mag. (askanews) – “Mettetevi comodi, siamo qui per restare”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, durante una diretta Instagram. “Noi non ci fermiamo, abbiamo da ricostruire una prospettiva e da dare una speranza a questo paese. Andiamo avanti con le nostre battaglie. Non ci spaventano gli attacchi. A chi pensa sia finita voglio dire: abbiamo solo cominciato. Il cambiamento non è un pranzo di gala, è scomodo. Siamo qui per fare esattamente quello che diciamo”.

Il senatore Lombardo: “Il mio intervento lo ha scritto ChatGPT”

Il senatore Lombardo: “Il mio intervento lo ha scritto ChatGPT”Roma, 31 mag. (askanews) – L’intelligenza artificiale arriva in Parlamento. E lo fa attraverso l’intervento del senatore di Azione Marco Lombardo, 42 anni, docente universitario calabrese, che oggi in Aula al Senato ha preso la parola per la discussione generale sulla ratifica dell’accordo tra Italia e Svizzera sui lavoratori transfrontalieri.

Verso la fine del suo discorso Lombardo ha rivelato ai colleghi che stava avvenendo “un evento storico di questa attività parlamentare. L’intervento che avete appena ascoltato non è mio. A dire il vero non è il prodotto nemmeno dell’intelligenza umana; è il prodotto di un algoritmo di intelligenza artificiale Chat GPT-4 ed è stato validato in collaborazione con una società di engineering che si occupa di intelligenza artificiale e di transizione digitale”. Per Lombardo si è trattato di “una provocazione per aprire un dibattito pubblico serio in Italia, al di là delle mode del momento, per analizzare le implicazioni etiche, economiche e sociali dell’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale. La crescita dell’intelligenza artificiale è impressionante – ha osservato – e può comportare grandi opportunità in settore economici strategici e nel progresso scientifico, ma può comportare anche rischi, in caso di utilizzo improprio e manipolativo nella diffusione di informazioni errate o nell’alterazione dei processi decisionali”.

Sui social il partito di Lombardo, Azione, ha dato risalto alla notizia ripetenendo l’operazione: “il discorso del Senatore Lombardo è stato scritto dall’IA e nessuno di noi sarebbe stato in grado di distinguerlo da un testo prodotto dall’intelligenza umana. E sì, anche questo testo è stato scritto dall’intelligenza artificiale. È ora di aprire un dibattito serio per esaminarne potenzialità ed eventuali rischi”. Il leader Carlo Calenda ha commentato: “Ho letto il testo. Impeccabile. Non mi è ancora chiaro se siamo davanti ad un progresso o ad un regresso. È una cosa su cui riflettere molto anche alla luce dell’appello di ieri degli scienziati americani. Bravo Marco Lombardo a sollevare in modo così concreto la questione”.

Meloni: il governo è impegnato per la piena attuazione del Pnrr

Meloni: il governo è impegnato per la piena attuazione del PnrrRoma, 31 mag. (askanews) – Sul Pnrr “il nostro obiettivo è chiaro: ottimizzare al meglio l’occasione che arriva dal Pnrr, compiendo scelte strategiche, chiare ed efficaci, velocizzando al massimo le procedure e garantendo che le risorse possano arrivare a terra”. Lo ha scritto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella presentazione alla relazione semestrale sullo stato di attuazione del Pnrr, condivisa durante la cabina di regia in corso a Palazzo Chigi.

“In questo quadro – spiega Meloni -, si inserisce la scelta di individuare un’unica Autorità politica responsabile per l’attuazione del Pnrr e delle Politiche di Coesione. Una decisione la cui bontà è stata confermata dalla recente raccomandazione della Commissione Ue per l’Italia nell’ambito del semestre europeo e che nasce dall’esigenza di assicurare una maggiore sinergia tra le diverse fonti di finanziamento, sia per garantire che le risorse vengano effettivamente spese sia per privilegiare misure di qualità e in grado di avere effetti sul Pil”. “In quest’ottica – scriverebbe la presidente del Consiglio nel documento – rientra anche la decisione del Consiglio europeo straordinario del 24 febbraio scorso, che ha accolto e fatto propria la proposta dell’Italia di assicurare una maggiore flessibilità e integrazione sui programmi esistenti e sull’uso delle risorse europee già programmate”.

“Il Governo – assicura la premier nella presentazione alla relazione seesmtrale sull’attuazione del Pnrr, sempre a quanto si apprende – continuerà a lavorare, d’intesa con la Commissione europea, non solo per conseguire i prossimi obiettivi semestrali ma per dare piena attuazione a tutto il Piano, che è e continuerà ad essere uno strumento cruciale per la crescita, l’innovazione e lo sviluppo dell’Italia”.

A che punto è il governo sulla maternità surrogata “reato universale”

A che punto è il governo sulla maternità surrogata “reato universale”Roma, 31 mag. (askanews) – La commissione Giustizia della Camera ha concluso l’esame degli emendamenti al ddl che introduce il reato universale di maternità surrogata. La settimana prossima riceverà i pareri delle commissioni competenti, quindi il mandato al relatore, Il testo è infatti atteso in Aula per il 19 giugno.

Soddisfatta la relatrice Carolina Varchi (Fdi): “Abbiamo concluso l’esame degli emendamenti con una piccola riformulazione al testo base. Il divieto di questa pratica che già c’è ha permesso che in Italia non si diffondesse, con questa legge estendiamo il reato alle condotte all’estero convinti che questo ulteriore divieto disincentiverà il ricorso a pratica della gestazione per altri e anche il turismo procreativo”. Varchi ha anche ringraziato il presidente della commissione Ciro Maschio: “Su un tema così delicato la sapiente organizzazione del presidente ha evitato il contingentamento dei tempi che avrebbe inasprito il dibattito”. Nella seduta di ieri pomeriggio le opposizioni, in particolare il Pd, aveva lamentato la fretta della maggioranza sull’esame del provvedimento su cui pur essendo contrari non avevano attuato nessun ostruzionismo, la relatrice era intervenuta per rinviare ad oggi la conclusione dell’esame, come poi è stato deciso nel corso di una riunione dell’Ufficio di presidenza che si è tenuta alle 23.

Caro affitti, Camera approva mozione della maggioranza

Caro affitti, Camera approva mozione della maggioranzaMilano, 31 mag. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato con 172 voti favorevoli e 108 contrari la mozione della maggioranza sul “caro affitti” per gli studenti universitari fuori sede. L’assemblea di Montecitorio ha dato il proprio via libera anche ad alcuni impegni contenuti nelle mozioni delle opposizioni, simili a quelli del provvedimento della maggioranza.

Tra gli impegni che il documento chiede al governo c’è quello di “monitorare l’utilizzo dei fondi del Pnrr destinati all’housing studentesco affinché venga incrementato il numero di studentati pubblici e aumentata la disponibilità di posti per studenti fuori sede anche al fine di determinare una maggiore omogeneità della situazione del caro afftti su tutto il territorio nazionale”. C’è inoltre l’impegno a garantire la piena attuazione dell’articolo 34 comma 3 della Costituzione secondo cui “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”, ribadendo l’importanza del criterio di merito per accedere alle graduatorie delle residenze, in aggiunta a quello Isee, considerando non solo il mero numero di crediti formativi conseguiti bensì il valore di ciascun esame superato anche in relazione alla complessità del corso frequentato.

La maggioranza impegna inoltre l’esecutivo a definire un “quadro regolatorio specifico” per il settore degli operatori, pubblici e privati, che gestiscono residenze universitarie, anche alla luce delle modificazioni apportate in sede di conversione al Decreto-Legge 24 Febbraio 2023 n. 13 sul regime autorizzatorio per l’esercizio di una struttura residenziale universitaria.

Comunali, Cateno De Luca: ho vinto contro tutti in 4 Comuni diversi

Comunali, Cateno De Luca: ho vinto contro tutti in 4 Comuni diversiMilano, 31 mag. (askanews) – Cateno De Luca, già sindaco di Messina, Fiumedinisi e Santa Teresa di Riva e leader del movimento politico Sud chiama Nord, guida il comune di Taormina. “Lo dico volutamente: perché sintetizzo usando un luogo comune, ma parlo del modello di buon governo che rappresento. Io sono il simbolo positivo della Sicilia amministrata bene” ha detto in un’intervista a La Repubblica.

“Mi paragonano a un Masaniello siciliano? Era un personaggio che andava al galoppo verso il suicidio. Ora, io capisco che il mio folklore possa indurre a un confronto, però sinceramente i miei risultati e la mia storia dicono altro. Io sono uno statista di frontiera” ha proseguito. Quanto alla passata candidatura alla presidenza della Regione contro Schifani De Luca annette di sognare ancora quella carica. “Ovvio. Avrei potuto fare il senatore, il deputato nazionale: è stato eletto un mio ex assessore comunale. Ho scelto di restare in trincea, solo che con Schifani alla Regione mi annoio. E quindi mi sono organizzato per governare una realtà complessa e prestigiosa come Taormina, che è una Sicilia in piccolo. Ma soltanto nell’attesa di governare la Regione”.

La prossima sfida, ha continuato, è quella delle elezioni Europee. “Entro fine giugno sarà sottoscritto il patto di Taormina, con la definizione della piattaforma su cui stiamo lavorando da mesi. L’ultimo incontro è stato lunedì scorso a Milano, organizzato da Letizia Moratti” con la presenza di Matteo Renzi, Mariastella Gelmini e Giuseppe Fioroni.

Comunali, Franceschini: onda di destra ma ora non ingabbiamo Schlein

Comunali, Franceschini: onda di destra ma ora non ingabbiamo SchleinMilano, 31 mag. (askanews) – “La sconfitta è evidente ma non capisco la sorpresa per la vittoria della destra”. Così Dario Franceschini in un’intervista a La Repubblica a proposito delle elezioni comunali. “Tanti fattori concomitanti spiegano il risultato. Il primo è un’onda di destra che riguarda tutta l’Europa. Il secondo elemento è fisiologico, ci sono pacchi di studi a dimostrare che in tutti Paesi del mondo, quando si vota nel primo anno di governo, c’è un effetto trascinamento. Infine c’è il terzo elemento, tutto italiano, e cioè una maggioranza unita e una minoranza divisa” ha aggiunto.

“Nessuno ha la bacchetta magica, nemmeno Schlein. Mi rattrista un po’ che le lezioni del passato non bastino mai. Tutti i leader del Pd, sottoscritto compreso, hanno subito dal primo giorno una azione di logoramento. Allora dico: fermiamoci. Il risultato di queste amministrative non può diventare un alibi per iniziare una normalizzazione di Schlein. Lasciamola lavorare libera, non bisogna ingabbiarla” ha proseguito riferendosi alla segretaria del Pd. “Chi vuole ingabbiarla? Non penso a qualcuno in particolare, ma vedo un clima insidioso. Si rischia che un risultato negativo di cui Schlein non ha alcuna responsabilità venga usato per iniziare a indebolirla. Anziché processi, facciamo semmai analisi, è sempre più evidente che siamo davanti a un ritorno del bipolarismo. Le leggi elettorali a tutti i livelli spingono verso due coalizioni che si fronteggiano”.

“Veniamo da due legislature in cui i confini tra i poli si erano annacquati. Stavolta è diverso. Io penso che, più questa legislatura andrà avanti, più evidente sarà il solco che divide maggioranza e opposizione in Parlamento. Ci piaccia o no, il governo andrà avanti fino in fondo, dobbiamo ragionare su un tempo lungo, abbiamo quattro anni a disposizione” ha continuato. “Non dobbiamo seguire la formula del tutti contro la destra, indipendentemente da programmi e contenuti. Usiamo questo periodo all’opposizione per preparare terreni comuni a cominciare dalle battaglie parlamentari, per esempio su salario minimo e sanità. Quel solco tra destra e sinistra si allargherà e avvicinerà le forze di minoranza al di là della volontà dei singoli” ha aggiunto.

“Le reazioni ora saranno di certo negative ma il tempo aiuterà a vedere le cose in modo diverso. Ho lavorato con entrambi, come con Calenda, che ha ragione quando dice che non si può costruire un’alleanza sulla paura della destra. Servono contenuti e apertura reciproca. Poi penso anche ai sindaci e a personalità non strettamente inquadrabili nei partiti, come Giuseppe Sala e Gaetano Manfredi” ha proseguito sulla possibilità che Conte si convinca a stare con Renzi e viceversa.

Comunali, Franceschini: onda di destra ma ora non ingabbiamo Schlein

Comunali, Franceschini: onda di destra ma ora non ingabbiamo SchleinMilano, 31 mag. (askanews) – “La sconfitta è evidente ma non capisco la sorpresa per la vittoria della destra”. Così Dario Franceschini in un’intervista a La Repubblica a proposito delle elezioni comunali. “Tanti fattori concomitanti spiegano il risultato. Il primo è un’onda di destra che riguarda tutta l’Europa. Il secondo elemento è fisiologico, ci sono pacchi di studi a dimostrare che in tutti Paesi del mondo, quando si vota nel primo anno di governo, c’è un effetto trascinamento. Infine c’è il terzo elemento, tutto italiano, e cioè una maggioranza unita e una minoranza divisa” ha aggiunto.

“Nessuno ha la bacchetta magica, nemmeno Schlein. Mi rattrista un po’ che le lezioni del passato non bastino mai. Tutti i leader del Pd, sottoscritto compreso, hanno subito dal primo giorno una azione di logoramento. Allora dico: fermiamoci. Il risultato di queste amministrative non può diventare un alibi per iniziare una normalizzazione di Schlein. Lasciamola lavorare libera, non bisogna ingabbiarla” ha proseguito riferendosi alla segretaria del Pd. “Chi vuole ingabbiarla? Non penso a qualcuno in particolare, ma vedo un clima insidioso. Si rischia che un risultato negativo di cui Schlein non ha alcuna responsabilità venga usato per iniziare a indebolirla. Anziché processi, facciamo semmai analisi, è sempre più evidente che siamo davanti a un ritorno del bipolarismo. Le leggi elettorali a tutti i livelli spingono verso due coalizioni che si fronteggiano”.

“Veniamo da due legislature in cui i confini tra i poli si erano annacquati. Stavolta è diverso. Io penso che, più questa legislatura andrà avanti, più evidente sarà il solco che divide maggioranza e opposizione in Parlamento. Ci piaccia o no, il governo andrà avanti fino in fondo, dobbiamo ragionare su un tempo lungo, abbiamo quattro anni a disposizione” ha continuato. “Non dobbiamo seguire la formula del tutti contro la destra, indipendentemente da programmi e contenuti. Usiamo questo periodo all’opposizione per preparare terreni comuni a cominciare dalle battaglie parlamentari, per esempio su salario minimo e sanità. Quel solco tra destra e sinistra si allargherà e avvicinerà le forze di minoranza al di là della volontà dei singoli” ha aggiunto.

“Le reazioni ora saranno di certo negative ma il tempo aiuterà a vedere le cose in modo diverso. Ho lavorato con entrambi, come con Calenda, che ha ragione quando dice che non si può costruire un’alleanza sulla paura della destra. Servono contenuti e apertura reciproca. Poi penso anche ai sindaci e a personalità non strettamente inquadrabili nei partiti, come Giuseppe Sala e Gaetano Manfredi” ha proseguito sulla possibilità che Conte si convinca a stare con Renzi e viceversa.