Manovra,Schlein: il Pd ci mette l’ascolto che dal governo è mancatoRoma, 31 ott. (askanews) – “Sentiremo nel pomeriggio alcune importanti vertenze sindacali, la Magneti Marelli, la La Perla, il terzo settore e il mondo dell’associazionismo enormemente preoccupato dai tagli di questo governo che dopo aver colpito i più poveri cancellando il reddito di cittadinanza se la prende anche con le persone con disabilità”.
“Il Pd ci sta mettendo l’ascolto che è mancato da parte del governo – ha rilanciato – e questo costruirà le nostre proposte emendative che porteremo avanti per batterci contro i tagli alla sanità pubblica, fanno i giochi di prestigio con i numeri, ma la verità è che stanno tagliando. Non si può pensare che per ridurre le liste di attesa si deve far lavorare di più il personale esistente che già rischia il burn out”.
Il messaggio di Mattarella: dobbiamo mettere i giovani nelle condizioni di costruire il proprio futuroRoma, 31 ott. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi un messaggio nel quale osserva che “consapevolezza, coinvolgimento e partecipazione delle giovani generazioni: queste le finalità che la legge assegna alla Giornata nazionale “Giovani e Memoria”, istituita in ideale collegamento con l’anniversario celebrato il 27 gennaio di ogni anno, data della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz”.
“Nel 75° anniversario della Costituzione significa riflettere sui valori che ispirano la vita della nostra comunità dopo la riconquista della libertà e la scelta di dar vita alla Repubblica. Istituzioni, società civile e cittadini condividono la responsabilità di diffondere una cultura civica della convivenza che sappia valorizzare i principi definiti nella Prima parte della nostra Carta fondamentale che affermano la dignità e l’eguaglianza di ogni persona di fronte alla legge”, sottolinea Mattarella. “La Costituzione è la cornice entro cui si sviluppa la vita del Paese, nel succedersi delle esperienze delle generazioni a confronto con i cambiamenti culturali, economici e politici. Essenziali, a questo scopo, la sollecitazione e il sostegno all’impegno di chi, come i giovani, deve essere messo nelle condizioni di costruire il proprio futuro, partecipando alle diverse attività che il pluralismo associativo pone a disposizione per crescere da cittadini consapevoli dei diritti e dei doveri derivanti dall’appartenenza alla Repubblica”, conclude il presidente.
M.O., Meloni sente premier Iraq: evitare allargamento conflittoMilano, 30 ott. (askanews) – La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “continua a tenersi in stretto contatto con i principali capi di Stato e di Governo delle Nazioni alleate e con i leader dei Paesi più coinvolti dalla profonda crisi in corso nella regione mediorientale. Oggi pomeriggio il Presidente del Consiglio ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro dell’Iraq, Mohammed Al Sudani”. Lo riferisce una nota di palazzo Chigi.
Nel corso del colloquio, la presidente Meloni “si è congratulata con il suo interlocutore per i risultati raggiunti nel suo primo anno di governo che hanno portato ad una rafforzata stabilità dell’Iraq. Nell’approfondito scambio di vedute – prosegue la nota – sono stati affrontati gli ultimi sviluppi della crisi a Gaza ed il Presidente del Consiglio ha riaffermato la volontà dell’Italia di contribuire alla sicurezza della regione coinvolgendo tutti gli attori interessati affinché si eviti un’estensione del conflitto. Il conflitto non deve assolutamente allargarsi al resto della regione e l’Iraq, ha affermato Meloni, riveste un ruolo cruciale in questo contesto”. La conversazione è stata quindi l’occasione per ribadire la posizione dell’Italia e in particolare “la necessità di un immediato rilascio degli ostaggi e la creazione di pause umanitarie a sostegno della popolazione civile a Gaza”. In tale contesto la Presidente del Consiglio ha informato il suo interlocutore sugli aiuti umanitari italiani giunti oggi via Egitto a favore della popolazione civile di Gaza.
I due leader, prosegue la nota di palazzo Chigi, “hanno sottolineato l’importanza di mantenere un coordinamento sull’evolversi della crisi nelle prossime settimane e hanno anche convenuto sulla necessità di continuare a consolidare il lavoro portato avanti negli scorsi mesi per il rilancio delle relazioni bilaterali, approfondendo il partenariato in tutti i settori”.
Meloni chiude manovra e premierato: ora avanti veloci e unitiRoma, 30 ott. (askanews) – Due ‘round’, in totale un paio d’ore, per chiudere i giochi sulla manovra e sulla riforma del premierato, che andrà venerdì prossimo in Consiglio dei ministri.
Dopo le tensioni della scorsa settimana, con la premier che è dovuta intervenire da Bruxelles per fermare la norma sull’accesso diretto ai conti correnti, Giorgia Meloni ha riunito oggi a Palazzo Chigi i leader della maggioranza. Dopo il Consiglio dei ministri, sono iniziati i due vertici. Nel primo, dedicato alla legge di bilancio, erano presenti i ministri e vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro Giancarlo Giorgetti, il viceministro Maurizio Leo, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, Lorenzo Cesa (Udc) e Maurizio Lupi (Noi Moderati). Nel secondo Giorgetti e Leo hanno fatto posto ai ministri Elisabetta Casellati e Luca Ciriani per discutere del premierato. Sulla manovra Palazzo Chigi parla di “grande compattezza e determinazione” per una finanziaria “improntata alla serietà e alla solidità dei conti”. Tanto Meloni quanto Giorgetti – secondo quanto riferito – in apertura di riunione hanno sottolineato che è stato fatto il possibile nella situazione e con le risorse date. Risolta la questione della quota 104 delle pensioni (sgradita alla Lega) con il ritorno a 103, ma con penalizzazioni, Forza Italia ha posto il tema dell’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26%. Il compromesso trovato è che l’incremento non riguarderà il primo appartamento locato, ma scatterà solo a partire dal secondo. In più gli azzurri hanno ottenuto l’istituzione del Codice di Identificazione Nazionale (Cin), da utilizzare obbligatoriamente per gli affitti brevi e per le offerte tramite le piattaforme informatiche. “Sulla manovra si è risolto nel modo migliore”, ha commentato Tajani. Resta però aperto un altro ‘nodo’ sollevato da Forza Italia che è quello del finanziamento della Rai dopo il taglio del canone da 90 a 70 euro. Su questo il governo si è riservato un approfondimento. Meloni, intervenendo nel corso della riunione, secondo quanto si apprende, ha invitato a procedere con spirito di “unità”, dunque evitando di sollevare polemiche. Allo stesso tempo, per la premier, occorre agire con “velocità” e in modo “ordinato”. Per questo è stato ribadito lo stop agli emendamenti di maggioranza, una richiesta – quella che era stata avanzata dalla premier – che aveva fatto sollevare le opposizioni ma anche storcere il naso in maggioranza. A questo proposito la premier ha voluto rassicurare i partiti, garantendo che il governo terrà conto con “grande attenzione” del dibattito e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione, pronto a far approvare nel testo finale anche alcune eventuali indicazioni parlamentari. Il testo arriverà entro le prossime ore al Senato, dove è già stata convocata per domani la prima seduta della Commissione.
Via libera della maggioranza con “piena condivisione” anche alla riforma costituzionale per l’introduzione del premierato. Il testo prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio e un meccanismo anti-ribaltoni. In caso di cessazione dalla carica del premier, secondo quanto prevede la bozza, il presidente della Repubblica potrà conferire l’incarico di formare il governo allo stesso presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento al presidente eletto, che dovrà avere la fiducia senza un cambio di maggioranza. Il presidente della Repubblica mantiene anche il potere di nominare i ministri, dietro indicazione del premier, mentre è prevista l’abolizione del potere di nominare senatori a vita. “Niente governi tecnici, ribaltoni, cambi di maggioranze e partiti al governo, niente nomine di nuovi senatori a vita. Il voto degli italiani conterà finalmente di più”, commenta Salvini che domani riunisce il Consiglio federale della Lega. Dopo il Cdm di venerdì l’iter della riforma partirà dalla Camera: la raccomandazione della premier è stata quella di stringere i tempi per arrivare all’ok in prima lettura a Montecitorio prima delle elezioni europee.
Meloni chiude su manovra e premierato: ora avanti veloci e unitiRoma, 30 ott. (askanews) – Due ‘round’, in totale un paio d’ore, per chiudere i giochi sulla manovra e sulla riforma del premierato, che andrà venerdì prossimo in Consiglio dei ministri.
Dopo le tensioni della scorsa settimana, con la premier che è dovuta intervenire da Bruxelles per fermare la norma sull’accesso diretto ai conti correnti, Giorgia Meloni ha riunito oggi a Palazzo Chigi i leader della maggioranza. Dopo il Consiglio dei ministri, sono iniziati i due vertici. Nel primo, dedicato alla legge di bilancio, erano presenti i ministri e vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro Giancarlo Giorgetti, il viceministro Maurizio Leo, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, Lorenzo Cesa (Udc) e Maurizio Lupi (Noi Moderati). Nel secondo Giorgetti e Leo hanno fatto posto ai ministri Elisabetta Casellati e Luca Ciriani per discutere del premierato. Sulla manovra Palazzo Chigi parla di “grande compattezza e determinazione” per una finanziaria “improntata alla serietà e alla solidità dei conti”. Tanto Meloni quanto Giorgetti – secondo quanto riferito – in apertura di riunione hanno sottolineato che è stato fatto il possibile nella situazione e con le risorse date. Risolta la questione della quota 104 delle pensioni (sgradita alla Lega) con il ritorno a 103, ma con penalizzazioni, Forza Italia ha posto il tema dell’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26%. Il compromesso trovato è che l’incremento non riguarderà il primo appartamento locato, ma scatterà solo a partire dal secondo. In più gli azzurri hanno ottenuto l’istituzione del Codice di Identificazione Nazionale (Cin), da utilizzare obbligatoriamente per gli affitti brevi e per le offerte tramite le piattaforme informatiche. “Sulla manovra si è risolto nel modo migliore”, ha commentato Tajani. Resta però aperto un altro ‘nodo’ sollevato da Forza Italia che è quello del finanziamento della Rai dopo il taglio del canone da 90 a 70 euro. Su questo il governo si è riservato un approfondimento. Meloni, intervenendo nel corso della riunione, secondo quanto si apprende, ha invitato a procedere con spirito di “unità”, dunque evitando di sollevare polemiche. Allo stesso tempo, per la premier, occorre agire con “velocità” e in modo “ordinato”. Per questo è stato ribadito lo stop agli emendamenti di maggioranza, una richiesta – quella che era stata avanzata dalla premier – che aveva fatto sollevare le opposizioni ma anche storcere il naso in maggioranza. A questo proposito la premier ha voluto rassicurare i partiti, garantendo che il governo terrà conto con “grande attenzione” del dibattito e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione, pronto a far approvare nel testo finale anche alcune eventuali indicazioni parlamentari. Il testo arriverà entro le prossime ore al Senato, dove è già stata convocata per domani la prima seduta della Commissione.
Via libera della maggioranza con “piena condivisione” anche alla riforma costituzionale per l’introduzione del premierato. Il testo prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio e un meccanismo anti-ribaltoni. In caso di cessazione dalla carica del premier, secondo quanto prevede la bozza, il presidente della Repubblica potrà conferire l’incarico di formare il governo allo stesso presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento al presidente eletto, che dovrà avere la fiducia senza un cambio di maggioranza. Il presidente della Repubblica mantiene anche il potere di nominare i ministri, dietro indicazione del premier, mentre è prevista l’abolizione del potere di nominare senatori a vita. “Niente governi tecnici, ribaltoni, cambi di maggioranze e partiti al governo, niente nomine di nuovi senatori a vita. Il voto degli italiani conterà finalmente di più”, commenta Salvini che domani riunisce il Consiglio federale della Lega. Dopo il Cdm di venerdì l’iter della riforma partirà dalla Camera: la raccomandazione della premier è stata quella di stringere i tempi per arrivare all’ok in prima lettura a Montecitorio prima delle elezioni europee.
Il primo ok sul premierato lo darà la Camera prima delle Europee, Meloni vuole lo sprintMilano, 30 ott. (askanews) – Approvare in prima lettura alla Camera il ddl sulle riforme prima delle Europee del maggio 2024. È questo l’obiettivo che Giorgia Meloni ha fissato per la sua maggioranza, nel vertice di oggi a palazzo Chigi sulle riforme istituzionali a cui hanno partecipato i leader della maggioranza, i ministri Casellati e Ciriani, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fazzolari.
L’iter parlamentare del ddl Casellati – spiegano fonti parlamentari di maggioranza – partirà infatti da Montecitorio, mentre il Senato è impegnato sull’Autonomia. E l’auspicio è che si possa arrivare ad avere l’ok almeno della Camera prima del voto per l’Europarlamento. Quanto ai contenuti, dalla maggioranza assicurano che la soluzione trovata sulla norma anti-ribaltone “rispetta le proerogative del Capo dello Stato”: il Parlamento può sfiduciare il presidente del Consiglio eletto senza far scattare automaticamente il voto anticipato, ma avendo la possibilità – contestualmente – di eleggere un nuovo premier, purchè a sostenerlo sia “la stessa maggioranza” uscita vittoriosa dalle urne e con “lo stesso programma di governo” votato dagli italiani. Una procedura che però potrà essere applicata al massimo una volta nell’arco di una legislatura.
Primo ok Camera su Premierato entro Europee, Meloni vuole sprintMilano, 30 ott. (askanews) – Approvare in prima lettura alla Camera il ddl sulle riforme prima delle Europee del maggio 2024. È questo l’obiettivo che Giorgia Meloni ha fissato per la sua maggioranza, nel vertice di oggi a palazzo Chigi sulle riforme istituzionali a cui hanno partecipato i leader della maggioranza, i ministri Casellati e Ciriani, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fazzolari.
L’iter parlamentare del ddl Casellati – spiegano fonti parlamentari di maggioranza – partirà infatti da Montecitorio, mentre il Senato è impegnato sull’Autonomia. E l’auspicio è che si possa arrivare ad avere l’ok almeno della Camera prima del voto per l’Europarlamento. Quanto ai contenuti, dalla maggioranza assicurano che la soluzione trovata sulla norma anti-ribaltone “rispetta le proerogative del Capo dello Stato”: il Parlamento può sfiduciare il presidente del Consiglio eletto senza far scattare automaticamente il voto anticipato, ma avendo la possibilità – contestualmente – di eleggere un nuovo premier, purchè a sostenerlo sia “la stessa maggioranza” uscita vittoriosa dalle urne e con “lo stesso programma di governo” votato dagli italiani. Una procedura che però potrà essere applicata al massimo una volta nell’arco di una legislatura.
Premierato, norma anti-ribaltoni nell’accordo di GovernoRoma, 30 ott. (askanews) – Entra la norma anti-ribaltoni nella bozza di riforma per l’introduzione del premierato. Oggi nel corso del vertice di maggioranza è stato dato via libera al testo, che andrà venerdì in Cdm.
In caso di cessazione dalla carica del premier, secondo quanto prevede la bozza, il presidente della Repubblica può conferire l’incarico di formare il governo allo stesso presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento al presidente eletto. Il presidente della Repubblica mantiene anche il potere di nominare i ministri, dietro indicazione del premier.
Il Pd chiede una informativa a Tajani sull’astensione dell’Italia all’OnuRoma, 30 ott. (askanews) – “Noi qui nel dibattito parlamentare abbiamo espresso delle posizioni, l’Italia è andata al Consiglio europeo che ha espresso delle posizioni e l’Europa, e questa è una pagina triste, due giorni dopo nell’assemblea generale dll’Onu si è divisa in maniera molto fragorosa. Ma dato che c’era il presupposto del nostro dibattito, quello di avere una posizione diplomatica non solo per la finalità di due popoli per due stati ma per intervenire in quello che è successo dopo l’orrore del 7 ottobre, noi chiediamo un’informativa del governo con l’audizione del ministro degli Affari esteri Tajani per spiegare questi passaggi e capire cosa succederà nei prossimi giorni. Il ministro della Difesa, ad esempio, ha annunciato l’invio di navi militari nel Mediterraneo. Inoltre, mi spiace dirlo, perché noi siamo un’opposizione che ha dei principi solidi, ma sappiamo anche usare bene le parole, quando il ministro degli Affari esteri, commentando quello che abbiamo detto noi sul voto dell’Onu, ha detto che abbiamo fatto propaganda politica, bene allora siamo proprio fuori da un altro film, non è questa la realtà. Qui nessuno di noi fa propaganda politica. Il Pd di fronte a questa tragedia è lontano dalla propaganda politica. Per rispetto del Parlamento e della democrazia parlamentare è giusto che il governo sia presente in maniera continuativa e non usi queste espressioni che sono tipiche della politichetta italiana. E’ giusto che il governo spieghi i suoi atti, come quello del ministro della Difesa, ed anche quello di alcuni nostri partner europei. Dobbiamo cercare di capire quali sono gli spazi per due obiettivi: liberare gli ostaggi e salvare le vite dei civili innocenti sotto i bombardamenti”. Lo ha detto intervenendo in Aula il capogruppo del Pd in commissione Esteri alla Camera, Enzo Amendola.
Premierato, riforma Governo cancella i senatori a vitaRoma, 30 ott. (askanews) – Via libera della maggioranza al testo di riforma costituzionale per l’introduzione del premierato. Dopo qualche correzione “tecnica” il testo andrà venerdì in Consiglio dei ministri.
Secondo quanto si apprende da fonti di governo, la riforma prevederà tra le altre cose la cancellazione dell’istituto della nomina dei senatori a vita. Resteranno naturalmente in carica quelli già nominati. Le stesse fonti assicurano che con il testo “non vengono toccati” altri poteri del presidente della Repubblica.