Rdc, Conte: da governo disastro sociale, i ‘divanisti’ siete voiRoma, 2 ago. (askanews) – Dopo l’abolizione del reddito di cittadinanza nel Paese “c’è rabbia, confusione, sfiducia, c’è un disastro sociale. State lasciando sindaci, assistenti sociali e funzionari dell’Inps esposti a questo disastro sociale e siete gli unici responsabili”. Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte, in aula alla Camera, rivolgendosi alla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, nel corso del Question Time.
“Non cercate distrazioni, non cercate altrui responsabilità – ha attaccato Conte -, state spaccando consapevolmente il paese perché avete illuso queste persone di voler rimpiazzare il reddito di cittadinanza con corsi di formazione per poter lavorare. Ebbene, li avete illusi, e li avete anche insultati, chiamandoli ‘divanisti’”, come se non volessero lavorare. “Dopo nove mesi, ministra Calderone, abbiamo scoperto che chi non vuole lavorare è questo governo che non ha fatto nulla, ‘divanisti’ siete voi, non avete offerto nulla, né corsi di formazione né offerte alternative, nulla di nulla, abbandonando” queste persone “a sè stesse”, ha scandito Conte tra gli applausi dei deputati M5s.
Strage Bologna, Fontana: matrice neofascista stabilita da sentenzeRoma, 2 ago. (askanews) – “Care colleghe e cari colleghi, ricorre oggi il 43° anniversario della strage alla stazione ferroviaria di Bologna. Alle ore 10.25 di quel tragico 2 agosto 1980 furono barbaramente uccise 85 persone. I feriti furono oltre 200. La vittima più giovane, una bambina di nome Angela, aveva 3 anni. Di fronte alla follia terrorista, che sentenze definitive hanno stabilito essere stata di matrice neofascista, le Istituzioni seppero reagire, dimostrando come la nostra democrazia fosse più forte dell’odio e della violenza”. Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana nel suo discorso in aula prima di chiedere un minuto di silenzio in ricordo della strage.
“Ricordare quel massacro significa rendere omaggio alle vittime innocenti, ai sopravvissuti e ai loro familiari. Ricordare l’orrore e lo strazio di quel vile attentato significa anche rinnovare un monito ben preciso per tutti noi. I principi e i valori della legalità e della democrazia sono alla base della nostra Costituzione – ha sottolineato -. Vanno difesi con fermezza tutti i giorni. A questo obiettivo devono contribuire tutte le istituzioni, le forze politiche e i cittadini. Nell’esprimere la vicinanza e la solidarietà – mia personale e della Camera dei deputati – ai familiari delle vittime, alla loro associazione, ai sopravvissuti e alla comunità bolognese, invito l’Assemblea a osservare un minuto di silenzio”.
Strage Bologna, Tajani: stop polemiche, verità ancora non c’èRoma, 2 ago. (askanews) – “Io voglio evitare di fare polemica con chicchesia. La lotta è contro il terrorismo tutto. Quindi non ho nessun problema a dire il terrorismo nazista e il terrorismo neofascista, il terrorismo rosso, il terrorismo del fondamentalismo islamico. Il terrorismo è terrorismo, lo abbiamo sempre detto. Evitiamo di fare polemiche quando si parla di morti e ricerca della verità, perché ancora la verità non è stata scoperta. Lasciamo perdere gli esecutori materiali, ma la verità e le coperture … io condivido le parole di Mattarella”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia Antonio Tajani rispondendo, a margine di una conferenza stampa, a chi gli chiedeva delle polemiche dopo le dichiarazioni di Giorgia Meloni sulla strage del 2 agosto.
Strage Bologna, Meloni: per verità desecretare atti, lo abbiamo fattoRoma, 2 ago. (askanews) – “Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l’Italia nel Dopoguerra passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo. Questo Governo, fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai Governi precedenti”. Lo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni, in occasione della commemorazione della Strage di Bologna.
Meloni, in una dichiarazione, ha voluto ringraziare i familiari delle vittime, “anche attraverso le associazioni che li rappresentano”, per la loro “tenacia” nella ricerca della verità. E ha rivendicato il “costante contatto con la Presidenza del Consiglio. “Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre duecento”, ha affermato, aggiungendo: “nel giorno dell’anniversario rivolgo ai famigliari il mio primo pensiero. A loro va vicinanza, affetto, ma anche il più sentito ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità, anche attraverso le associazioni che li rappresentano, in costante contatto con la Presidenza del Consiglio”.
Strage di Bologna, La Russa: matrice neofascistaMilano, 2 ago. (askanews) – “Va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice fascista, neofascista, la responsabilità di questa strage”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, commemorando in aula l’anniversario della strage alla stazione di Bologna, “vile attentato terroristico che colpì al cuore Bologna e l’Italia intera”, e invitando l’aula a un minuto di silenzio “esattamente nel momento in cui la bomba esplodeva”, cioè alle 10,25. La Russa ha voluto “rivolgere un pensiero alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi del terrorismo che ringrazio per l’instacabile opera di sensibilizzazione. Ma è anche importante ricordare l’orgoglio, il coraggio, la determinazione con cui tutta la nazione non si è mai piegata al ricatto della paura e unita ha sconfitto il terrorismo, contrapponendo alla barbara violenza delle bombe la forza della giustizia e della democrazia”.
Il presidente del Senato ha ricordato: “Esattamente intorno a quest’ora, le 10,25. un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d’attesa della stazione di Bologna causando 85 vittime e oltre 200 feriti. Quelle immagini drammatiche di sangue e devastazione, di disperazione, sono ancora oggi scolpite nel profondo della nostra memoria, immagini che non dobbiamo e non vogliamo dimenticare perchè la memoria è il collante della nostra identità. E nulla è più vigliacco e nemico della civiltà di un attentato fatto da chi proditoriamente nascondendo la mano colpisce cittadini innocenti, uomini, donne e bambini che quel giorno cercavano un inizio di estate felice e invece hanno trovato un’ingiusta morte”. Per La Russa “tramandare la memoria affinchè non venga mai meno l’amore per quei valori di libertà e democrazia che sono scolpiti nella nostra Costituzione è un impegno che non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo trascurare. Un impegno di verità e conoscenza che dobbiamo a tutte le vittime del terrorismo, in relazione al quale ritengo fondamentale proseguire anche in questa legislatura l’importante opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari di inchiesta che hanno indagato su molte tragiche pagine del nostro passato al fine di rimuovere ogni ombra, ogni dubbio, ogni interrogativo ancora aperto”.
Alla Camera con cravatta o no? Polemiche su dress code, passa odgRoma, 2 ago. (askanews) – Come devono vestire i deputati e le deputate? Gli uomini con giacca e cravatta (già obbligatoria al Senato ma non a Montecitorio)? Le donne con abiti che non mettano in mostra le braccia? L’argomento movimenta l’aula d’agosto in occasione dell’esame di un ordine del giorno al bilancio della Camera, presentato dal deputato Salvatore Caiata di Fratelli d’Italia, per introdurre un dress code che garantisca il “decoro”. Odg che poi l’aula approva con 181 voti a favore e 100 contrari: spetterà all’ufficio di presidenza fare tutte le valutazioni del caso e declinare, nel dettaglio, l’abbigliamento più appropriato.
Il questore Paolo Trancassini, stesso partito di Caiata, spiega qual è il punto della questione: “Dal 1982 in poi ci sono stati in ufficio di presidenza una serie di interventi su questa materia ma non c’è niente di scritto, vogliamo valutare l’eventualità di darci delle regole, lo valuteremo con il collegio dei questori e lo porteremo in ufficio di presidenza, riteniamo opportuno di prendere in considerazione la richiesta dell’onorevole Caiata”. La questione non è solo forma ma anche sostanza e la parola “decoro” scalda gli animi. Parte all’attacco il deputato Cinquestelle Riccardo Ricciardi tirando in ballo l’abolizione del reddito di cittadinanza: “Ci mettiamo tutti la cravatta ma cominciamo a rispettare davvero questa democrazia, se in giacca e cravatta riuscite a sputare sulle istituzioni come fate – proclama -, potete venire pure in smoking ma il decoro non lo otterrete mai”, “se si toglie il reddito di cittadinanza a 160mila famiglie con un sms!!”. Gli fa eco Federico Fornaro, tornato nel Pd di Elly Schlein dopo lo scioglimento di Articolo 1, che per rafforzare il ragionameno mima il gesto di togliersi la giacca, subito ammonito dal presidente di turno dell’aula Giorgio Mulè (“no onorevole, magari c’è chi apprezzerà, ma non lo faccia”). “C’è una riformulazione poco comprensibile dell’ordine del giorno – insiste Fornaro -, al momento ci sono delle disposizioni, non è che possiamo venire come vogliamo, se io adesso mi togliessi la giacca… Non è vero che non ci sono disposizioni, gli uomini non possono entrare senza giacca, l’unica differenza rispetto al Senato è che non è obbligatoria la cravatta”.
“Quando si parla di decoro, è una questione che può essere vista sotto più punti di vista il nostro concetto di decoro non è il vostro” ribadisce Francesco Silvestri (M5s) rivolgendosi alla maggioranza anche se nelle fila del Movimento Cinquestelle evidentemente le sensibilità sono diverse se la deputata Ida Carmina, con un certo imbarazzo tra i banchi del suo partito, rilancia: “Inviterei a declinare regole anche per le donne, si può andare sbracciate o senza giacca? Guardiamo anche all’aspetto femminile”. Il Pd, con Andrea De Maria, annuncia ufficialmente che anche in ufficio di presidenza esprimerà voto contrario: “Ci sono già norme che garantiscono il decoro, voteremo contro l’ordine del giorno” mentre il deputato di Avs Filiberto Zaratti premette: “Tutti i colleghi si vestono in modo consono, non vorrei che questa iniziativa portasse nel paese l’idea che deputati e deputate si vestono male”. Tranchant Simonetta Matone, ex magistrato, deputata della Lega: “Il rispetto verso chi ci ha eletto passa anche attraverso l’abbigliamento che è un codice di comportamento, se è vero che per prassi gli uomini entrano con la giacca, ritengo irrispettoso venire qui in abbigliamenti da spiaggia, e mi riferisco alle donne, o con abbigliamenti sportivi come le scarpe da ginnastica: non stiamo facendo footing”. Applausi dalla maggioranza, mugugni dalle parti dell’opposizione. Infine Benedetto Della Vedova (+Europa) coglie l’occasione per ricordare una personalità di primo piano della storia radicale recentemente scomparsa: “L’obbligo di cravatta è vero che al Senato c’è ma sarebbe un anacronismo, fu proprio Ciccio Messere, che voglio ricordare, che ottenne, da deputato, la fine dell’obbligo della cravatta”.
Strage Bologna,La Russa: matrice neofascista,nazione reagì unitaMilano, 2 ago. (askanews) – “Va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice fascista, neofascista, la responsabilità di questa strage”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, commemorando in aula l’anniversario della strage alla stazione di Bologna, “vile attentato terroristico che colpì al cuore Bologna e l’Italia intera”, e invitando l’aula a un minuto di silenzio “esattamente nel momento in cui la bomba esplodeva”, cioè alle 10,25.
La Russa ha voluto “rivolgere un pensiero alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi del terrorismo che ringrazio per l’instacabile opera di sensibilizzazione. Ma è anche importante ricordare l’orgoglio, il coraggio, la determinazione con cui tutta la nazione non si è mai piegata al ricatto della paura e unita ha sconfitto il terrorismo, contrapponendo alla barbara violenza delle bombe la forza della giustizia e della democrazia”. Il presidente del Senato ha ricordato: “Esattamente intorno a quest’ora, le 10,25. un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d’attesa della stazione di Bologna causando 85 vittime e oltre 200 feriti. Quelle immagini drammatiche di sangue e devastazione, di disperazione, sono ancora oggi scolpite nel profondo della nostra memoria, immagini che non dobbiamo e non vogliamo dimenticare perchè la memoria è il collante della nostra identità. E nulla è più vigliacco e nemico della civiltà di un attentato fatto da chi proditoriamente nascondendo la mano colpisce cittadini innocenti, uomini, donne e bambini che quel giorno cercavano un inizio di estate felice e invece hanno trovato un’ingiusta morte”.
Per La Russa “tramandare la memoria affinchè non venga mai meno l’amore per quei valori di libertà e democrazia che sono scolpiti nella nostra Costituzione è un impegno che non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo trascurare. Un impegno di verità e conoscenza che dobbiamo a tutte le vittime del terrorismo, in relazione al quale ritengo fondamentale proseguire anche in questa legislatura l’importante opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari di inchiesta che hanno indagato su molte tragiche pagine del nostro passato al fine di rimuovere ogni ombra, ogni dubbio, ogni interrogativo ancora aperto”.
Come devono vestirsi deputate e deputatiRoma, 2 ago. (askanews) – Come devono vestire i deputati e le deputate? Gli uomini con giacca e cravatta (già obbligatoria al Senato ma non a Montecitorio)? Le donne con abiti che non mettano in mostra le braccia? L’argomento movimenta l’aula d’agosto in occasione dell’esame di un ordine del giorno al bilancio della Camera, presentato dal deputato Salvatore Caiata di Fratelli d’Italia, per introdurre un dress code che garantisca il “decoro”. Odg che poi l’aula approva con 181 voti a favore e 100 contrari: spetterà all’ufficio di presidenza fare tutte le valutazioni del caso e declinare, nel dettaglio, l’abbigliamento più appropriato.
Il questore Paolo Trancassini, stesso partito di Caiata, spiega qual è il punto della questione: “Dal 1982 in poi ci sono stati in ufficio di presidenza una serie di interventi su questa materia ma non c’è niente di scritto, vogliamo valutare l’eventualità di darci delle regole, lo valuteremo con il collegio dei questori e lo porteremo in ufficio di presidenza, riteniamo opportuno di prendere in considerazione la richiesta dell’onorevole Caiata”. La questione non è solo forma ma anche sostanza e la parola “decoro” scalda gli animi. Parte all’attacco il deputato Cinquestelle Riccardo Ricciardi tirando in ballo l’abolizione del reddito di cittadinanza: “Ci mettiamo tutti la cravatta ma cominciamo a rispettare davvero questa democrazia, se in giacca e cravatta riuscite a sputare sulle istituzioni come fate – proclama -, potete venire pure in smoking ma il decoro non lo otterrete mai”, “se si toglie il reddito di cittadinanza a 160mila famiglie con un sms!!”. Gli fa eco Federico Fornaro, tornato nel Pd di Elly Schlein dopo lo scioglimento di Articolo 1, che per rafforzare il ragionameno mima il gesto di togliersi la giacca, subito ammonito dal presidente di turno dell’aula Giorgio Mulè (“no onorevole, magari c’è chi apprezzerà, ma non lo faccia”). “C’è una riformulazione poco comprensibile dell’ordine del giorno – insiste Fornaro -, al momento ci sono delle disposizioni, non è che possiamo venire come vogliamo, se io adesso mi togliessi la giacca… Non è vero che non ci sono disposizioni, gli uomini non possono entrare senza giacca, l’unica differenza rispetto al Senato è che non è obbligatoria la cravatta”.
“Quando si parla di decoro, è una questione che può essere vista sotto più punti di vista il nostro concetto di decoro non è il vostro” ribadisce Francesco Silvestri (M5s) rivolgendosi alla maggioranza anche se nelle fila del Movimento Cinquestelle evidentemente le sensibilità sono diverse se la deputata Ida Carmina, con un certo imbarazzo tra i banchi del suo partito, rilancia: “Inviterei a declinare regole anche per le donne, si può andare sbracciate o senza giacca? Guardiamo anche all’aspetto femminile”. Il Pd, con Andrea De Maria, annuncia ufficialmente che anche in ufficio di presidenza esprimerà voto contrario: “Ci sono già norme che garantiscono il decoro, voteremo contro l’ordine del giorno” mentre il deputato di Avs Filiberto Zaratti premette: “Tutti i colleghi si vestono in modo consono, non vorrei che questa iniziativa portasse nel paese l’idea che deputati e deputate si vestono male”.
Tranchant Simonetta Matone, ex magistrato, deputata della Lega: “Il rispetto verso chi ci ha eletto passa anche attraverso l’abbigliamento che è un codice di comportamento, se è vero che per prassi gli uomini entrano con la giacca, ritengo irrispettoso venire qui in abbigliamenti da spiaggia, e mi riferisco alle donne, o con abbigliamenti sportivi come le scarpe da ginnastica: non stiamo facendo footing”. Applausi dalla maggioranza, mugugni dalle parti dell’opposizione. Infine Benedetto Della Vedova (+Europa) coglie l’occasione per ricordare una personalità di primo piano della storia radicale recentemente scomparsa: “L’obbligo di cravatta è vero che al Senato c’è ma sarebbe un anacronismo, fu proprio Ciccio Messere, che voglio ricordare, che ottenne, da deputato, la fine dell’obbligo della cravatta”.
Strage di Bologna, Meloni: grazie ai familiari, alla loro tenacia per la veritàRoma, 2 ago. (askanews) – “Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre duecento”. Così la Premier Giorgia Meloni, in occasione della commemorazione della strage di Bologna.
“Nel giorno dell’anniversario rivolgo ai famigliari il mio primo pensiero. A loro va vicinanza, affetto, ma anche il più sentito ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità, anche attraverso le associazioni che li rappresentano, in costante contatto con la Presidenza del Consiglio”, ha sottolineato la Presidente del Consiglio.
Schlein: strage Bologna fascista, no a tentativi di riscrivere storiaMilano, 2 ago. (askanews) – “Come ogni anno siamo a Bologna al fianco dei familiari delle vittime della strage, per ribadire che non accettiamo alcun tentativo di depistaggio ulteriore, alcun tentativo di riscrivere la storia. Le evidenze processuali già chiariscono che questa è stata una strage di matrice neofascista e anche con un intento eversivo”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, in una dichiarazione a Bologna al termine del corteo.
“Continuiamo a chiedere la piena verità e giustizia. C’è un diritto alla verità che non appartiene soltanto, anche se per primi, ai familiari delle vittime, ma appartiene alla nostra Repubblica, a tutta la cittadinanza. E come ogni anno – ha sottolineato Schlein – è bello vedere che c’è una forte partecipazione comunitaria: tutta la città di Bologna si stringe ai familiari, ma anche persone che vengono da ogni parte d’Italia per chiedere verità e giustizia. Siamo ancora qui a manifestare tutto il nostro impegno in questa direzione”.