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Manovra, Iv scrive a Mattarella: è stata modificata, deve tornare in Cdm

Manovra, Iv scrive a Mattarella: è stata modificata, deve tornare in CdmMilano, 27 ott. (askanews) – Dopo l’approvazione nel Consiglio dei Ministri del 16 ottobre la manovra è stata modificata “non solo formalmente”, in particolare con l’eliminazione della norma sui prelievi forzosi dal conto corrente. Dunque serve un nuovo passagio in Cdm. È quanto chiedono i parlamentari di Italia Viva con una lettera al Capo dello Stato Sergio Mattarella in cui denunciano il modo in cui il Governo sta affrontando la stesura della legge di bilancio, “che definire istituzionalmente indecente è riduttivo”.

Scrivono i parlamentari: “Signor Presidente, abbiamo appreso che il Consiglio dei Ministri si è riunito lo scorso 16 ottobre 2023 e ha approvato il disegno di legge di bilancio. Così almeno ha assicurato la Presidente del Consiglio dei Ministri che ha illustrato alla stampa le linee guida del documento, senza peraltro rispondere alle domande dei giornalisti perché impegnata in un appuntamento internazionale. Noi immaginavamo che il testo fosse stato approvato ma da quello che apprendiamo dalla stampa ci sono ancora delle modifiche in corso, modifiche non formali”. In particolare “ieri Fratelli d’Italia ha ufficialmente comunicato che la Presidente Meloni ha eliminato una norma (quella sul prelievo nei conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate) che era presente nel testo approvato”. “Signor Presidente – proseguono i parlamentari di Iv – non abbiamo bisogno di motivare alla Sua qualificata attenzione che siamo fuori da ogni forma di rispetto istituzionale e persino di legalità. Il coordinamento formale che tradizionalmente avviene dopo il Consiglio dei Ministri non può spingersi al punto da cambiare, modificare, eliminare norme che il Consiglio dei Ministri ha già approvato. Qui siamo in presenza di tutt’altra fattispecie: la Presidente ha eliminato sua sponte delle norme che il Consiglio ha approvato. È diritto della Presidente del Consiglio proporre qualsivoglia modifica prima che il testo arrivi alla Sua attenzione, signor Presidente, ma questo deve passare da una nuova formale approvazione del Consiglio dei Ministri”.

“Non stiamo ponendo una questione formale”, precisano i parlamentari di Iv, Il Centro, Renew Europe: “La Presidente Meloni e il Ministro Salvini hanno comunicato che non consentiranno alle proprie formazioni politiche di fare emendamenti e che la manovra deliberata da Palazzo Chigi dovrà pubblicarsi in Gazzetta Ufficiale esattamente come il Governo l’ha scritta. Si tratta di un messaggio grave che intendiamo contestare in Aula in sede di dibattito. A prescindere dall’ulteriore svilimento del Parlamento, che non riesce a fare un’articolata doppia lettura ormai da anni (da quando cioè con il Governo Conte si è affermato un monocameralismo di fatto su cui Ella stessa ha fatto sentire la Sua voce), il punto istituzionale è che abbiamo il diritto di avere un testo che sia approvato dai Ministri in sede formale e non modificato dalla Presidente del Consiglio con un tweet. Rispettiamo almeno le forme, Signor Presidente, perché altrimenti la crisi della democrazia italiana sarà irrecuperabile”. Dunque, concludono, “la invitiamo a svolgere le verifiche che Ella riterrà opportune e esercitare il suo alto magistero nel senso di consentire l’invio al Parlamento di un testo formalmente ineccepibile. Ove non vi fosse un nuovo passaggio dal Consiglio dei Ministri a nostro avviso saremmo in presenza di una gravissima violazione costituzionale e parlamentare”.

Dl Caivano, Lega: Pd mistifica la realtà, 90 Sì più che sufficienti

Dl Caivano, Lega: Pd mistifica la realtà, 90 Sì più che sufficientiMilano, 27 ott. (askanews) – “Mistificazioni della realtà. Chi parla di maggioranza risicata al Senato sul voto di fiducia al decreto Caivano non conosce il regolamento o è in malafede”. Così in una nota il senatore Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama, replicando al pari ruolo del POd Francesco Boccia che aveva sottolineato come ‘quota 90’ fosse la soglia più bassa registrata dalla maggioranza su una fiducia.

“Il numero legale era 84, 90 voti favorevoli sono più che sufficienti”, ribatte Romeo. “Oltretutto i senatori delle opposizioni riunite erano solo in 45: davvero un ‘campo larghissimo’. Ormai chi non sa più cosa dire si inventa polemiche sul nulla”.

Dl Caivano, Boccia: 90 voti, fiducia più bassa della legislatura

Dl Caivano, Boccia: 90 voti, fiducia più bassa della legislaturaRoma, 27 ott. (askanews) – “Oggi abbiamo avuto la riprova delle pessime condizioni in cui ‘sopravvive’ la maggioranza che sostiene il governo Meloni. 90 voti è il risultato più basso delle 12 fiduce ottenute da questa maggioranza in Senato. 90 voti ottenuti costringendo anche molti dei loro ministri a votare. Siamo di fronte ad una maggioranza che, in vista della manovra fantasma, è in grande affanno”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia commenta, in una nota, il voto di fiducia a palazzo Madama sul Dl Caivano.

Forza Italia, Fascina: sofferenza indescrivibile la perdita del mio amato Silvio, ma tornerò in Parlamento

Forza Italia, Fascina: sofferenza indescrivibile la perdita del mio amato Silvio, ma tornerò in ParlamentoRoma, 27 ott. (askanews) – Marta Fascina nei prossimi giorni tornerà alla Camera. Lo ha annunciato lei stessa a Bruno Vespa in un’ampia intervista per il libro ‘Il rancore e la speranza’ in uscita in novembre da Mondadori-Rai libri.

“Sono un deputato alla seconda legislatura. Come ho sempre detto – ricorda la compagna di Berlusconi – seguo e faccio politica fin da adolescente. Continuerò a svolgere il mandato parlamentare che mi hanno conferito i cittadini; la mia assenza è stata motivata da una sofferenza indescrivibile”. Che ruolo le piacerebbe assumere in Forza Italia?, chiede Vespa.”Non ho mai chiesto né aspirato ad incarichi di partito. Dunque no, al momento, non immagino particolari ruoli per me”. Conferma che, anche alla luce dei rumors emersi negli ultimi mesi, continuerà ad abitare ad Arcore a Villa San Martino? – domanda il giornalista. “Ammetto che sorrido, anche se è una cosa che mi risulta difficile in questo momento, quando leggo fantasiosi articoli di stampa. La categorica smentita della famiglia Berlusconi vale più di qualsiasi infondato pettegolezzo”.

“Il mio amato Silvio – continua Fascina – donava amore a profusione. In un simile contesto di armonia ed unione che lui, nella sua unicità, è stato capace di creare, sarebbe stato difficile non stringere eccellenti rapporti con i suoi amati figli a cui resto legata da sentimenti di stima ed affetto sinceri e profondi”. Silvio Berlusconi aveva deciso di candidarsi alle prossime elezioni europee in tutte le circoscrizioni, rivela inoltre Marta Fascina a Bruno Vespa, raccontando che Berlusconi è rimasto lucidissimo fino alla fine, abbozzando fino all’ultimo iniziative politiche: “Ha lavorato sino a poche ore prima di raggiungere la casa del Signore. Leggeva giornali, scriveva appunti, ragionava di politica interna ed internazionale e di aziende, telefonava ad amici, politici, collaboratori. Fino agli ultimi istanti è rimasto pienamente lucido ed operativo. Aveva deciso di candidarsi alle prossime elezioni europee, in tutte le circoscrizioni. Questo la dice lunga sulla tempra di un uomo straordinario e sul suo ineguagliabile attaccamento alla vita”.

Come ha vissuto la sua scomparsa?, domanda il giornalista. “È una domanda che non può essere posta al passato. La sua improvvisa scomparsa terrena l’ho vissuta, la vivo e la vivrò con un senso di angosciante vuoto che resterà incolmabile per tutto il resto della mia vita”.

Niente Miss Italia per Sgarbi, lui: faccio con onore il sottosegretario

Niente Miss Italia per Sgarbi, lui: faccio con onore il sottosegretarioRoma, 26 ott. (askanews) – “Alla lettura delle dichiarazioni fatte nel corso della conferenza stampa di oggi sono felice che le violente polemiche contro di me abbiano ottenuto il risultato di dimostrare la mia incompatibilità con Miss Italia. Faccio con onore il Sottosegretario, ma per fare il presidente di Miss Italia occorre almeno essere ministro”: è il commento di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura al passo indietro degli organizzatori di Miss Italia in merito alla richiesta di presiedere la giuria.

Red-Mpd

Meloni in Ue con gli occhi alla manovra blocca prelievo conti correnti

Meloni in Ue con gli occhi alla manovra blocca prelievo conti correntiBruxelles, 26 ott. (askanews) – Giorgia Meloni è impegnata nel Consiglio europeo di Bruxelles, ma dall’Italia la ‘inseguono’ le polemiche sulla legge di bilancio. Polemiche non solo (e non tanto) da parte dell’opposizione ma, e questo è il campanello d’allarme, dall’interno della maggioranza.

Uno dei temi che fanno maggiormente discutere è la norma, contenuta in una delle bozze che circolano, che prevedrebbe l’accesso diretto dell’Agenzia delle Entrate ai conti correnti bancari, con la possibilità di pignorare i fondi di chi ha un debito con l’erario. Meloni è “lady tax”, attacca Giuseppe Conte, mentre per Matteo Renzi la norma “lede profondamente il diritto del contribuente di difendersi dallo Stato”. Ma ‘mal di pancia’ attraversano anche Forza Italia e Lega, che dice no a “mettere le mani nelle tasche degli italiani”. Un malessere crescente i cui echi, via agenzie, arrivano a Bruxelles e fanno infuriare Meloni. Palazzo Chigi fa trapelare che la notizia è “priva di fondamento” mentre Meloni fa saltare la misura. Quando la premier ha visto la bozza, racconta chi era con lei, l’ha subito bloccata: “Non se ne parla, questa norma non passa”, ha detto. Dunque il provvedimento – assicurano da Palazzo Chigi – è “superato”. Per essere più chiara, in serata, Meloni fa anche un post su Facebook, assicurando che “non c’è la misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate”. Se questo “caso” è (forse) chiuso, restano però altri fronti aperti sulla manovra, a partire dalla riforma delle pensioni, con il previsto passaggio a ‘quota 104’. Sempre la Lega chiede un ‘segnale’ nella direzione del “superamento” della legge Fornero, un cavallo di battaglia di Matteo Salvini in campagna elettorale. Forza Italia, invece, preme per modifiche sull’innalzamento al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi: “Abbiamo chiesto garanzie e sono certo che il ministro Giorgetti valuterà, perchè non si possono penalizzare alcune realtà. Alcune cose sono state già corrette, ci batteremo perchè non ci sia un aumento della pressione fiscale”, ha fatto sapere Antonio Tajani, sempre da Bruxelles.

Dal Mef cercano di buttare acqua sul fuoco, parlando di bozze “non definitive” e “non attendibili” ma nel centrodestra la tensione è alta. Il contrario di quanto aveva sperato la premier, che più volte nelle scorse settimane aveva invitato i partiti a evitare scontri per garantire un percorso liscio al provvedimento. Intanto, il governo sta per portare a termine il ‘cantiere’ per la riforma costituzionale per il premierato. Lunedì pomeriggio, a Palazzo Chigi, Meloni ha convocato una riunione con i vice Matteo Salvini e Antonio Tajani e con i capigruppo, per portare la proposta in Consiglio dei ministri venerdì. “Non c’è ancora un testo – ha detto la ministra Elisabetta Casellati – se si vuole arrivare ad un accordo non ci devono essere ‘pre-giudizi’ e così come noi siamo venuti incontro a varie richieste delle opposizioni non possiamo trovare dall’altra parte muri ideologici”.

Afe-Loc

M.O., Calenda: Salvini irresponsabile pericoloso, gioca con sicurezza Italia

M.O., Calenda: Salvini irresponsabile pericoloso, gioca con sicurezza ItaliaRoma, 26 ott. (askanews) – “Salvini è un pericoloso irresponsabile che gioca con la sicurezza dell’Italia. Evocare conflitti religiosi è un gesto di tale ignoranza, scempiaggine e stupidità che IMPONE un intervento di @GiorgiaMeloni. Combattiamo il terrorismo come democrazia liberale non come crociati a meno di non voler aprire un conflitto con due miliardi di persone. Capisco che da chi ieri dichiarava di preferire Putin a Mattarella è difficile pretendere qualcosa di intelligente, ma oggi questo inadeguato fanfarone è Vice Premier e quello che dice viene attribuito al Paese” Lo dichiara via social il leader di Azione Carlo Calenda

Manovra,Governo: notizia accesso conti correnti priva di fondamento

Manovra,Governo: notizia accesso conti correnti priva di fondamentoBruxelles, 26 ott. (askanews) – La notizia secondo la quale in legge di bilancio sarebbe presente una misura che consentirebbe all’Agenzia delle entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate è totalmente priva di fondamento. E’ quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

La legge di bilancio, “in coerenza con la delega fiscale approvata dal Parlamento e con la linea di fermezza nel contrasto all’evasione fiscale seguita dal Governo – spiegano le fonti – si limita a prevedere la possibilità di utilizzo di strumenti informatici per efficientare strumenti già esistenti utilizzati per il recupero d’importi relativi a cartelle esattoriali per le quali il contribuente non ha presentato ricorso e non ha ottenuto una sospensione giudiziale. Qualunque iniziativa di questo Governo in tema di fisco garantirà sempre il pieno rispetto dei diritti del contribuente e della sua privacy, in un rapporto paritetico tra Stato e cittadino”, concludono le fonti.

Sgarbi show in radio: stasera vado in tv e li schiaccio come vermi

Sgarbi show in radio: stasera vado in tv e li schiaccio come vermiRoma, 26 ott. (askanews) – “Vado a Piazza Pulita, voglio stenderli. Mi sono rotto i coglioni. Li schiaccerò come dei vermi. L’infetto quotidiano dovrà essere preso e messo al cesso per pulirsi il culo. Hanno rotto i coglioni. Una ragazza ha pagato 4500 per fare una introduzione, l’ha avuta, non capisco dove sia incompatibilità. Sono dei delinquenti, hanno rotto i coglioni, delle facce balorde. Io sono Sottosegretario in quanto Sgarbi, non Sgarbi in quanto sottosegretario”.

“E’ 50 anni che faccio queste cose – continua Sgarbi a La Zanzara . Eri a conoscenza della legge citata dal Fatto? Non esiste questa legge, fare una conferenza è come scrivere un libro. Quando scrive un libro Sangiuliano non ha i diritti? Che discorso e’? Tutto assurdo”. “Fare una conferenza a teatro o scrivere un libro è la stessa cosa. Tu – prosegue Vittorio Sgarbi – vieni pagato perchè vai a teatro e viene a sentirti Berlusconi o Sangiuliano. Tra l’altro è pure venuto e il pubblico era pagante. Ma non è che le persone pensano che lo fai a gratis, lo stesso vale per un libro. La legge è l’AGCOM, mi hanno spiegato con una lettere che posso fare il presidente del MART, scrivere sui giornali e venire pagato.”

“Mi hanno chiesto delle incompatibilità, ho elencato i miei incarichi e nessuno mi ha chiesto di non fare uno spettacolo o di presentare un quadro. Non c’è incompatibilità. Sangiuliano si indigna? Penserà di non essere autore di libri, di non fare attività autonoma che invece fa. Il libro su Prezzolini non è attività del ministero, ma dello scrittore. Mi ha anche mandato a rappresentare il Governo alla Garisenda dicendo “Vittorio vai tu, puoi farlo benissimo” Poi il sottosegretario Sgarbi attacca ancora a La Zanzara: “La legge parla di incompatibilità in materie affine. Tra un quadro di Parenzo e il Colosseo, non c’è incompatibilità. Il Ministero poi si occupa di tutela. Quindi anche Sangiuliano è incompatibile per questa legge? Certo, chiunque faccia una cosa legata alle sue funzioni è incompatibile. Ma la legge non esiste”.

“Meloni arrabbiata? Forse con lui… io non ho fatto niente. Io non credo che mi tenga a distanza Sangiuliano, poi se questo vuol fare, io non soffro della volontà degli altri. Oggi ho scoperto anche di essere incompatibile con Miss Italia, cosa c’entra col patrimonio artistico?. Un mio collaboratore traditore – prosegue Sgarbi – ha usato la mail di Nino Ippolito per mandare questa roba ai giornali e creare questo romanzo criminale che non esiste. Ho sempre lavorato e raccontato l’arte per tutta la vita, continuerò a farlo”. Poi si difende dagli attacchi de il Fatto Quotidiano: “Parlano per sputtanare uno del governo di centrodestra. Vogliono dimostrare che c’è un caso ma un caso non c’è. Perchè dovrei dimettermi? Ho fatto solo il bene del patrimonio artistico italiano. E’ una campagna per colpire un nemico, ma è un nemico che non c’è. Non sono preoccupato. Rimborsi? Ho la mia macchina, il mio autista, non ho mai chiesto un rimborso al Ministero. Prendono carte rubate da un computer in cui dice che chiedo rimborsi, ma non li ho chiesti. Il mio autista è pagato da me, la mia macchina pagata da me e la benzina anche”.

Salvini mette la Lega in pressing sulle pensioni: serve segnale

Salvini mette la Lega in pressing sulle pensioni: serve segnaleMilano, 26 ott. (askanews) – Alla fine una smentita del Mef arriva: riguarda tutte le misure anticipate, non solo quelle in materia previdenziale. Ma è quanto basta per spostare un po più in là il momento della verità e mettere una pezza a una giornata in cui Matteo Salvini è stato sbeffeggiato da tutte le opposizioni per la stretta sulle pensioni prevista nelle bozze: il contrario di quanto promesso da anni sull’abolizione della Fornero.

Una irritazione, quella del segretario della Lega e vice premier, affidata ai giornali di questa mattina in forma di restroscena. Impossibile anche per lui andare allo scontro frontale con il “suo” ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti.Che al momento si trincera dietro una smentita complessiva delle “indiscrezioni giornalistiche sulla legge di stabilità pubblicate in questi giorni su diversi temi di grande interesse (ad esempio pensioni, tasse, presunti prelievi da conti correnti e altro)”.Indiscrezioni “frutto di bozze non definitive, non diffuse da Mef e dunque da ritenersi non attendibili”. Ecco allora che da qui alla consegna del testo in Senato (tra domani e sabato, fa sapere il governo) la Lega proverà in tutti i modi non solo ad evitare la stretta ma addirittura ad invertire la marcia, dando un “segnale” in direzione del “superamento” della legge Fornero. Obiettivo di legislatura, si affrettano a chiarire i leghiti, e tuttavia la speranza è che “si possa fare qualcosa di più” rispetto alle bozze circolate. Ma sicuramente a saldi invariati: ecco allora che all’ipotesi di inasprire il prelievo sugli extraprofitti – avanzata da Salvini nei retroscena – per finanziare un allentamento dei requisiti per il pensionamento, si aggiunge quella di introdurre un nuovo condono, una “pace fiscale” per reperire le risorse.

Intanto in una nuova bozza circolata in serata arrivano nero su bianco le risorse per il Ponte sullo Stretto, 11,6 miliardi da qui al 2032. E Salvini già nel pomeriggio aveva provato a smorzare i toni: “Ero al Senato per il question time, c’era anche Giorgetti, abbiamo parlato della legge di bilancio”, dice dal Salone della Giustizia. Per poi assicurare: “Sono contento di questa manovra di cui stiamo leggendo di ogni giorno sui giornali, dalle pensioni al pignoramento dei conti correnti al tema stipendi, cose prive di qualsiasi fondamento. La cosa certa è che ci saranno 14 miliardi in più nelle buste paga di 14 milioni di lavoratori. Se la matematica non è un’opinione, 14 miliardi su base annua per 14 milioni di lavoratrici e lavoratori dipendenti fa mediamente 1.000 euro a testa. Questo c’è. Poi, c’è tutto per tutti? No. Gli stipendi sopra una certa cifra ovviamente non avranno agevolazioni, le pensioni sopra una certa cifra non avranno la rivalutazione: le pensioni di 7mila euro non potranno essere pienamente aggiornate. Abbiamo fatto una scelta”.