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Sgarbi show in radio: stasera vado in tv e li schiaccio come vermi

Sgarbi show in radio: stasera vado in tv e li schiaccio come vermiRoma, 26 ott. (askanews) – “Vado a Piazza Pulita, voglio stenderli. Mi sono rotto i coglioni. Li schiaccerò come dei vermi. L’infetto quotidiano dovrà essere preso e messo al cesso per pulirsi il culo. Hanno rotto i coglioni. Una ragazza ha pagato 4500 per fare una introduzione, l’ha avuta, non capisco dove sia incompatibilità. Sono dei delinquenti, hanno rotto i coglioni, delle facce balorde. Io sono Sottosegretario in quanto Sgarbi, non Sgarbi in quanto sottosegretario”.

“E’ 50 anni che faccio queste cose – continua Sgarbi a La Zanzara . Eri a conoscenza della legge citata dal Fatto? Non esiste questa legge, fare una conferenza è come scrivere un libro. Quando scrive un libro Sangiuliano non ha i diritti? Che discorso e’? Tutto assurdo”. “Fare una conferenza a teatro o scrivere un libro è la stessa cosa. Tu – prosegue Vittorio Sgarbi – vieni pagato perchè vai a teatro e viene a sentirti Berlusconi o Sangiuliano. Tra l’altro è pure venuto e il pubblico era pagante. Ma non è che le persone pensano che lo fai a gratis, lo stesso vale per un libro. La legge è l’AGCOM, mi hanno spiegato con una lettere che posso fare il presidente del MART, scrivere sui giornali e venire pagato.”

“Mi hanno chiesto delle incompatibilità, ho elencato i miei incarichi e nessuno mi ha chiesto di non fare uno spettacolo o di presentare un quadro. Non c’è incompatibilità. Sangiuliano si indigna? Penserà di non essere autore di libri, di non fare attività autonoma che invece fa. Il libro su Prezzolini non è attività del ministero, ma dello scrittore. Mi ha anche mandato a rappresentare il Governo alla Garisenda dicendo “Vittorio vai tu, puoi farlo benissimo” Poi il sottosegretario Sgarbi attacca ancora a La Zanzara: “La legge parla di incompatibilità in materie affine. Tra un quadro di Parenzo e il Colosseo, non c’è incompatibilità. Il Ministero poi si occupa di tutela. Quindi anche Sangiuliano è incompatibile per questa legge? Certo, chiunque faccia una cosa legata alle sue funzioni è incompatibile. Ma la legge non esiste”.

“Meloni arrabbiata? Forse con lui… io non ho fatto niente. Io non credo che mi tenga a distanza Sangiuliano, poi se questo vuol fare, io non soffro della volontà degli altri. Oggi ho scoperto anche di essere incompatibile con Miss Italia, cosa c’entra col patrimonio artistico?. Un mio collaboratore traditore – prosegue Sgarbi – ha usato la mail di Nino Ippolito per mandare questa roba ai giornali e creare questo romanzo criminale che non esiste. Ho sempre lavorato e raccontato l’arte per tutta la vita, continuerò a farlo”. Poi si difende dagli attacchi de il Fatto Quotidiano: “Parlano per sputtanare uno del governo di centrodestra. Vogliono dimostrare che c’è un caso ma un caso non c’è. Perchè dovrei dimettermi? Ho fatto solo il bene del patrimonio artistico italiano. E’ una campagna per colpire un nemico, ma è un nemico che non c’è. Non sono preoccupato. Rimborsi? Ho la mia macchina, il mio autista, non ho mai chiesto un rimborso al Ministero. Prendono carte rubate da un computer in cui dice che chiedo rimborsi, ma non li ho chiesti. Il mio autista è pagato da me, la mia macchina pagata da me e la benzina anche”.

Salvini mette la Lega in pressing sulle pensioni: serve segnale

Salvini mette la Lega in pressing sulle pensioni: serve segnaleMilano, 26 ott. (askanews) – Alla fine una smentita del Mef arriva: riguarda tutte le misure anticipate, non solo quelle in materia previdenziale. Ma è quanto basta per spostare un po più in là il momento della verità e mettere una pezza a una giornata in cui Matteo Salvini è stato sbeffeggiato da tutte le opposizioni per la stretta sulle pensioni prevista nelle bozze: il contrario di quanto promesso da anni sull’abolizione della Fornero.

Una irritazione, quella del segretario della Lega e vice premier, affidata ai giornali di questa mattina in forma di restroscena. Impossibile anche per lui andare allo scontro frontale con il “suo” ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti.Che al momento si trincera dietro una smentita complessiva delle “indiscrezioni giornalistiche sulla legge di stabilità pubblicate in questi giorni su diversi temi di grande interesse (ad esempio pensioni, tasse, presunti prelievi da conti correnti e altro)”.Indiscrezioni “frutto di bozze non definitive, non diffuse da Mef e dunque da ritenersi non attendibili”. Ecco allora che da qui alla consegna del testo in Senato (tra domani e sabato, fa sapere il governo) la Lega proverà in tutti i modi non solo ad evitare la stretta ma addirittura ad invertire la marcia, dando un “segnale” in direzione del “superamento” della legge Fornero. Obiettivo di legislatura, si affrettano a chiarire i leghiti, e tuttavia la speranza è che “si possa fare qualcosa di più” rispetto alle bozze circolate. Ma sicuramente a saldi invariati: ecco allora che all’ipotesi di inasprire il prelievo sugli extraprofitti – avanzata da Salvini nei retroscena – per finanziare un allentamento dei requisiti per il pensionamento, si aggiunge quella di introdurre un nuovo condono, una “pace fiscale” per reperire le risorse.

Intanto in una nuova bozza circolata in serata arrivano nero su bianco le risorse per il Ponte sullo Stretto, 11,6 miliardi da qui al 2032. E Salvini già nel pomeriggio aveva provato a smorzare i toni: “Ero al Senato per il question time, c’era anche Giorgetti, abbiamo parlato della legge di bilancio”, dice dal Salone della Giustizia. Per poi assicurare: “Sono contento di questa manovra di cui stiamo leggendo di ogni giorno sui giornali, dalle pensioni al pignoramento dei conti correnti al tema stipendi, cose prive di qualsiasi fondamento. La cosa certa è che ci saranno 14 miliardi in più nelle buste paga di 14 milioni di lavoratori. Se la matematica non è un’opinione, 14 miliardi su base annua per 14 milioni di lavoratrici e lavoratori dipendenti fa mediamente 1.000 euro a testa. Questo c’è. Poi, c’è tutto per tutti? No. Gli stipendi sopra una certa cifra ovviamente non avranno agevolazioni, le pensioni sopra una certa cifra non avranno la rivalutazione: le pensioni di 7mila euro non potranno essere pienamente aggiornate. Abbiamo fatto una scelta”.

Mattarella: l’Onu resta lo strumento più efficace contro le tensioni

Mattarella: l’Onu resta lo strumento più efficace contro le tensioniRoma, 26 ott. (askanews) – “Per l’Italia occorre affermare con chiarezza che le Nazioni Unite sono e rimangono lo strumento più efficace per risolvere le tensioni, le controversie, le difficoltà della comunità internazionale tanto più in quanto aumentano i motivi di disordine mondiale e le sfide da affrontare”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando i giovani funzionari che hanno superato le selezioni del Programma promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale d’intesa con il Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite.

“Per la nostra Repubblica l’Onu va rafforzato in tutti i modi possibili anche con riforme che ne assicurino una maggiore capacità operativa ed efficacia operativa”, ha aggiunto.

Mattarella: per Italia Onu resta strumento più efficace contro tensioni

Mattarella: per Italia Onu resta strumento più efficace contro tensioniRoma, 26 ott. (askanews) – “Per l’Italia occorre affermare con chiarezza che le Nazioni Unite sono e rimangono lo strumento più efficace per risolvere le tensioni, le controversie, le difficoltà della comunità internazionale tanto più in quanto aumentano i motivi di disordine mondiale e le sfide da affrontare”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando i giovani funzionari che hanno superato le selezioni del Programma promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale d’intesa con il Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite.

“Per la nostra Repubblica l’Onu va rafforzato in tutti i modi possibili anche con riforme che ne assicurino una maggiore capacità operativa ed efficacia operativa”, ha aggiunto.

Riforme, Casellati: testo in Cdm venerdì prossimo

Riforme, Casellati: testo in Cdm venerdì prossimoMilano, 26 ott. (askanews) – Non più martedì, come previsto, ma venerdì prossimo: dovrebbe essere questa la data per la presentazione in Cdm della riforma della forma di governo. Lo ha detto la ministra per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Casellati, al Salone della Giustizia. “Mi aspetto di portare la riforma della forma di governo nel Cdm di venerdì prossimo, per poi iniziare l’iter parlamentare, sede di un dibattito ancor più approfondito. Io sono ottimista”, ha detto la ministra.

M.O., Meloni: Hamas non c’entra nulla con questione palestinese

M.O., Meloni: Hamas non c’entra nulla con questione palestineseBruxelles, 26 ott. (askanews) – “Non credo che Hamas c’entri niente con la questione palestinese”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio europeo di Bruxelles.

In Medio Oriente, “nell’immediato c’è il tema umanitario, il tema degli ostaggi, dei cittadini stranieri che attendono di uscire, il ripristino del valico di Rafah. Poi c’è un medio termine che non deve però significare ne riparliamo dopo perchè io credo che” offrire una soluzione “sia una delle cose più efficaci che si possano fare per aiutare la de-escalation per svelare il bluff di Hamas: dire che le cose atroci che ha fatto le ha fatte per difendere la causa palestinese. Non credo che Hamas c’entri niente con la questione palestinese, credo che sia giusto trovare un modo per ribadirlo a chi lo sa e per raccontarlo per chi non la vede così”.

Mes,Schlein:la ratifica è questione di credibilità dell’Italia

Mes,Schlein:la ratifica è questione di credibilità dell’ItaliaBruxelles, 26 ott. (askanews) – Per l’Italia, la ratifica della riforma del Mes, il Fondo salva-Stati dell’Eurozona, “è un fatto di credibilità del Paese: non possiamo tenere a freno tutti gli altri paesi facendoli aspettare sulla ratifica di questo importante accordo”. Questo “non vuol dire che, nel momento in cui permetti la ratifica, chiedi anche l’attivazione” del Fondo salva-Stati. “Fortunatamente? l’Italia non è oggi in condizione neanche di pensare di richiederla”. Lo ha affermato oggi a Bruxelles la segretaria del Pd Elly Schlein, parlando con la stampa a margine della riunione del pre-vertice dei leader dei partiti socialisti, in vista del Consiglio europeo di oggi e domani nella capitale belga.

“Questo, però – ha continuato Schlein – non vuol dire che possiamo bloccare tutti gli altri Stati, che stanno aspettando soltanto il governo italiano. Quindi – ha concluso – è un fatto di credibilità”. Della questione della ratifica italiana del Mes i leader parleranno domani all’Eurosummit, che seguirà subito dopo la conclusione del Consiglio europeo. Il punto sarà sollevato dal presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, secondo quanto lui stesso ha preannunciato in una lettera ai leader.

Migranti, Schlein: la Ue non è nata per costruire muri, ma speranze

Migranti, Schlein: la Ue non è nata per costruire muri, ma speranzeBruxelles, 26 ott. (askanews) – “Come ieri ho detto a Giorgia Meloni, non vorrei deludere i suoi sogni di gloria, ma non c’è nulla di nuovo nel fatto che i governi europei non trovino accordo sulla solidarietà interna” riguardo alla gestione degli immigrati irregolari. Lo ha affermato oggi a Bruxelles la segretaria del Pd Elly Schlein, parlando con la stampa a margine della riunione del pre-vertice dei leader dei partiti socialisti , in vista del Consiglio europeo di oggi e domani nella capitale belga, che parlerà anche di immigrazione”.

“Sono quindici, vent’anni che funziona così, e ahimè, questo è dimostrato dal fatto che non ci sono soluzioni, e alcuni paesi tra cui l’Italia sono lasciati soli sull’accoglienza. Nel 2022, cinque paesi su 27 hanno affrontato il 75% di tutte le richieste d’asilo presentate nell’Ue”. Questa, ha osservato Schlein, “non è la solidarietà europea prevista dai Trattati” dell’Ue. “Continuo – ha aggiunto la segretaria del Pd – a sfidare la premier, la prossima volta che vede Viktor Orban, a fargli presente che non è possibile volere soltanto i benefici di far parte dell’Unione, senza poi condividere le responsabilità che ne derivano, direttamente dai Trattati. Quindi noi come Partito democratico continueremo a insistere sulla solidarietà europea”.

“E’ certo – ha sottolineato Schlein – che la strada di accordi con paesi che non rispettano i diritti democratici e i diritti umani è una strada sbagliata e fallimentare, perché sono paesi che poi non fermano i flussi e calpestano i diritti umani. Quindi non è quella la strada per l’Europa che vogliamo, perché l’Europa – ha concluso – non è stata fatta per costruire nuovi muri, ma per costruire nuove speranze”.

Schlein: i 27 leader Ue devono chiedere una pausa umanitaria a Gaza

Schlein: i 27 leader Ue devono chiedere una pausa umanitaria a GazaBruxelles, 26 ott. (askanews) – “Il nostro auspicio, come ho chiarito ieri in aula nel mio intervento” al Parlamento italiano, “è che così come il Parlamento chiede con forza una pausa umanitaria che permetta di far arrivare tutto l’aiuto umanitario necessario alla popolazione di Gaza, anche il leader europei nella loro discussione possano addivenire alla stessa posizione. Quindi noi esprimiamo questo auspicio fortemente. Ne discuteremo anche ora al pre-vertice socialista”. Lo ha affermato oggi a Bruxelles la segretaria del Pd Elly Schlein, parlando con la stampa a margine della riunione dei vertici dei partiti socialisti dell’Ue, in vista del Consiglio europeo di oggi e domani nella capitale belga.

“L’ho chiarito anche ieri: non è possibile – ha continuato Schlein – vedere colpiti obiettivi come scuole, ospedali, chiese; bisogna che ci siano delle ‘safe zone’, e che ci sia una vera sicurezza, garantita per tutti i civili, che non possono diventare ulteriori vittime di questo conflitto”. “Così, mentre lavoriamo per evitare una escalation, un allargamento del conflitto, la priorità è senz’altro quella umanitaria, di garantire tutti gli aiuti, i corridoi umanitari, e naturalmente la sicurezza della popolazione, particolarmente nella situazione drammatica di Gaza dove le vittime sono già troppe”, ha concluso la segretaria del Pd.

Gaza, Meloni a Bruxelles chiede ruolo Ue per accesso umanitario

Gaza, Meloni a Bruxelles chiede ruolo Ue per accesso umanitarioBruxelles, 26 ott. (askanews) – L’Unione europea assuma un ruolo di “primo piano” nel garantire l’accesso umanitario nella stiscia di Gaza. E’ questa una delle proposte dell’Italia che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rappresenterà nel Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles.

Sulla crisi i capi di Stato e di governo dell’Ue hanno già espresso la propria posizione, con la dichiarazione adottata lo scorso 15 ottobre, nella quale hanno condannato con la “massima fermezza” gli attacchi terroristici perpetrati da Hamas; hanno esortato a liberare gli ostaggi; hanno sottolineato il diritto di Israele di difendersi nel rispetto del diritto internazionale e l’importanza di garantire, in ogni momento, la protezione di tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario. Per L’Italia l’accesso umanitario, sottolineano fonti diplomatiche, è “obiettivo indispensabile” per evitare ulteriori sofferenze alla popolazione civile ma va assicurato che tale assistenza umanitaria non sia sfruttata dalle organizzazioni terroristiche per alimentare le proprie attività. Il Governo italiano, inoltre, confermerà la necessità di continuare a sostenere con convinzione il popolo ucraino: non è questo – è il pensiero di Meloni – il momento di diminuire l’impegno ma di rafforzarlo il più possibile in vista dell’imminente inverno. L’Italia, insieme ai suoi partner europei ed internazionali, continua a lavorare per costruire un ampio sostegno per una pace giusta e duratura e per i principi e gli obiettivi della Formula di Pace proposta da parte ucraina con l’obiettivo di arrivare ad un Vertice Globale sulla Pace. L’obiettivo è anche la definizione delle future garanzie di sicurezza per cui l’Alto Rappresentante dovrebbe presentare una proposta in vista del Consiglio Europeo di dicembre che sarà anche chiamato ad esprimersi sull’apertura dei negoziati di adesione sulla base del rapporto allargamento che la Commissione pubblicherà tra fine ottobre e inizio novembre. Dal punto di vista finanziario, i fondi necessari a tale sostegno dovranno essere assicurati nell’ambito della revisione del bilancio pluriennale 2021-2027, sulla quale ci si attende un’intesa entro la fine dell’anno, in una logica di pacchetto, che preveda anche nuove risorse per lo sviluppo dei partenariati con i Paesi del Vicinato Sud e dell’Africa, in particolare con quelli di origine e transito dei migranti, e l’efficace attuazione del nuovo Patto Asilo e Migrazione, con particolare riferimento all’esigenze dei Paesi di primo arrivo dei migranti; promuovere l’autonomia strategica dell’UE e la doppia transizione, assicurando finanziamenti agli investimenti UE in settori altamente tecnologici, sia attraverso una più flessibile mobilitazione dei fondi già disponibili sia mediante risorse aggiuntive, nella prospettiva di un Fondo sovrano europeo: in questa direzione va la nuova piattaforma STEP, che incentiva i progetti nei settori critici (deep-tech, clean-tech e bio-tech) e contribuisce a ripristinare parità di condizioni nel mercato unico a fronte della decisione di allentare le norme sugli aiuti di Stato, una scelta che mette inevitabilmente in una condizione di vantaggio gli Stati membri che dispongono di una più ampia capacità fiscale.

In questa prima discussione a livello di Capi di Stato e di Governo, l’obiettivo del presidente Michel è che i leader si esprimano sulle proprie priorità di finanziamento ed indichino le relative fonti. Non è prevista una discussione in dettaglio né il raggiungimento di un’intesa. Il negoziato proseguirà nelle prossime settimane a livello consiliare per tornare all’attenzione dei leader al Consiglio Europeo di dicembre. In tema migratorio, si sottolinea, l’Italia ha accolto con “viva soddisfazione” la lettera della presidente von der Leyen sull’attuazione dell’approccio multidimensionale al tema migratorio concordato al Consiglio Europeo straordinario di febbraio che fornisce ai leader indicazioni sui filoni di lavoro su cui concentrarsi nel contrasto all’immigrazione illegale, anche sulla base di quanto emerso negli incontri avuti dal Presidente Meloni a margine del Vertice MED9 di Malta e del Vertice della Comunità Europea di Granada. “La lettera – spiegano le fonti – testimonia il forte impegno dell’esecutivo Ue nell’attuazione pratica di quanto deciso secondo un approccio di chiara ispirazione italiana nell’identificazione delle priorità”, sia con riferimento allo sviluppo economico dei Paesi di origine e transito (forte accento è posto sul modello dei partenariati globali e sul concetto di “partnership” con l’Africa) sia al contrasto alla migrazione illegale (rimpatri, controllo dei confini, incluso il rafforzamento dell’operazione Irini e la lotta ai trafficanti di esseri umani).

A proposito della questione dell’immigrazione illegale, l’Italia evidenzierà anche i rischi per la sicurezza che questo fenomeno può portare con sé, ancora di più nell’attuale scenario, come dimostra il ricomparire dei ‘lupi solitari’. La stessa presidente Von der Leyen ha annunciato, tra l’altro, un provvedimento imminente per rafforzare il quadro giuridico e le politiche europee di contrasto al traffico di esseri umani. L’Italia sosterrà quindi la necessità di integrare il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 con adeguati stanziamenti aggiuntivi per le politiche migratorie, sia quelle di contrasto ai flussi irregolari, sia quelle di cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi, con l’obiettivo di dare corpo allo spirito della conferenza di Roma e di rafforzare la proposta italiana di un Piano Mattei per l’Africa. Allo stesso tempo, l’Italia ritiene che la doppia transizione, verde e digitale, debba essere impostata su valutazioni d’impatto ampie e affidabili, su criteri di “gradualità” e di “sostenibilità economica e sociale”, sul principio di “neutralità tecnologica” e su strumenti finanziari di incentivazione e di accompagnamento per le imprese e per i cittadini. In questo quadro si inserisce il dibattito sulla revisione delle regole fiscali europee, un tema non formalmente in agenda in questo Consiglio, perché ancora in discussione al livello dei ministri dell’economia ma sui cui resta necessario adottare la revisione entro la fine dell’anno. Per Meloni computare, nei parametri deficit-Pil, gli investimenti che vengono promossi anche da Bruxelles, sembra un “controsenso” che “rischia di minare proprio gli obiettivi di sostenibilità e di sicurezza” e per questo continua a sostenere la necessità di scorporare, in tutto o in parte, queste voci.

L’agenda prevede, nel pomeriggio di oggi, la discussione su Ucraina, bilancio 2021-2027, Medio Oriente, politica estera; domani, a partire dalle 9, su immigrazione ed economia. Al termine si riunirà anche l’Eurosummit