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In un G7 che guarda al Pacifico Meloni vuole sottolineare la centralità del Mediterraneo

In un G7 che guarda al Pacifico Meloni vuole sottolineare la centralità del MediterraneoHiroshima, 18 mag. (askanews) – In un G7 che guarda al Pacifico, Giorgia Meloni è arrivata a Hiroshima con l’obiettivo di sottolineare l’importanza del Mediterraneo come ‘ponte’ tra gli oceani, da un punto di via geopolitico ed economico. Questo anche (o forse soprattutto) in vista del G7 2024, di cui l’Italia sarà presidente.

La presidente del Consiglio al debutto nel summit (unica donna alla guida di un Paese seduta al tavolo) avrà anche l’occasione di avere contatti con gli altri leader, non solo tra i sette, ma anche tra gli ospiti. Possibile dunque, ma ancora non formalmente in agenda, un colloquio con il presidente americano Joe Biden. Con gli Usa, in attesa della visita a Washington della premier, ci sono dossier aperti e anche qualche tensione, come la fuga dell’imprenditore russo Artem Uss e il ‘pressing’ per non rinnovare l’accordo sulla Via della Seta con la Cina. Altro colloquio rilevante – anch’esso da costruire – potrebbe essere quello con il presidente francese Emmanuel Macron, dopo le tensioni degli ultimi mesi con Parigi sui migranti, ravvivate dalle recenti dichiarazioni del ministro degli Interni Gerald Darmanin e dal capo del partito Renaissance Stéphane Séjourné. “Immagino che vedrò Macron nei prossimi giorni, le occasioni per vederci saranno molte ma a me non risulta che ci siano problemi tra Italia e Francia”, aveva assicurato Meloni poco più di una settimana fa a Praga. Si vedrà se a Hiroshima ci sarà la ricucitura. Per il resto, il focus del summit, guidato dal Giappone e con due ‘big’ (Usa e Canada) che affacciano sul Pacifico, guarda molto alla Cina e all’Asia. Il premier Fumio Kishida, incontrando oggi Meloni in un bilaterale, ha sottolineato la necessità di “mantenere la coesione” nei confronti di Pechino. Meloni ha più volte ricordato il rischio della dipendenza dalla Cina e anche oggi con Kishida ha sottolineato il bisogno di spingere sulla transizione energetica per non “creare nuove dipendenze strategiche”. L’Indo-Pacifico è comunque un’area a cui Roma guarda con attenzione e il recente viaggio di Meloni a Nuova Dehli ne è la dimostrazione. Proprio in quell’occasione la premier aveva proposto il Mediterraneo come ‘mare di mezzo’ tra Atlantico e Indo-Pacifico. Certo per l’Italia, nel rapporto con la Cina, c’è da risolvere il problema dell’accordo sulla Via della Seta, in scadenza quest’anno. Pechino preme per un rinnovo, l’America per la sua chiusura. Meloni, sempre a Praga, aveva sottolineato che “una decisione non è stata ancora presa”. In realtà, secondo fonti governative, “non c’è un’urgenza, non c’è tutta questa pressione sull’Italia”. La riflessione è in corso e riguarda, si fa notare, anche Parlamento e Copasir. Alla fine l’accordo dovrebbe essere sciolto, ma occorrerà trovare il modo di farlo senza creare un eccessivo ‘strappo’ con la Cina.

Tema in agenda molto sentito dall’Italia è poi quello del cosiddetto Global South, i Paesi del Sud del mondo. Per la presidente del Consiglio occorre uscire da una divisione in blocchi tra Paesi ricchi e poveri nel segno del “West and the rest”, un approccio ritenuto “disastroso”. L’Italia in particolare (con il piano Mattei) vuol essere protagonista in Africa. Altro tema centrale è quello della guerra in Ucraina: i 7 grandi ribadiranno il pieno appoggio a Kiev fino a quando sarà necessario. Prevista anche la partecipazione – probabilmente da remoto – del presidente Volodymyr Zelensky. Su questa linea l’Italia è fermamente schierata e l’accoglienza del leader ucraino a Roma sabato scorso ne è la conferma. Sicurezza economica, coercizione economica, salute, ambiente gli altri temi sul tavolo, così come il disarmo nucleare, molto sentito dal Giappone, che si trova stretto fra tre potenze nucleari (Russia, Cina, Nord Corea) in alcuni casi molto aggressive: la scelta di Hiroshima come sede del G7 non è casuale.

Meloni: è fondamentale lavorare insieme al Giappone per la sicurezza

Meloni: è fondamentale lavorare insieme al Giappone per la sicurezzaHiroshima, 18 mag. (askanews) – “Dato che l’Italia è il prossimo presidente del G7 è fondamentale ancora di più che la nostra cooperazione sia molto stretta. Noi siamo due potenze regionali che hanno ruoli di responsabilità insieme agli altri leader del G7: in questa fase è fondamentale che noi lavoriamo insieme per la sicurezza, e per la sicurezza economica”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con il premier giapponese Fumio Kishida, prima del loro bilaterale a Hiroshima, dove domani inizierà il G7. “Grazie davvero Fumio – ha detto ancora Meloni – sono molto molto contenta di essere qui, le mie congratulazioni per la determinazione e la serietà con cui stai gestendo il G7 in un anno sicuramente non facile che continua a essere non facile”.

Poco prima, dopo aver fatto le condoglianze per le vittime dell’alluvione in Emilia Romagna, il premier giapponese aveva detto che “è mia ferma intenzione lavorare in stretta relazione con l’Italia in vista del G7 dell’anno prossimo”. “Benvenuta in Giappone – ha detto ancora – sono molto lieto di poterti accogliere nella mia città. Nella mia visita a Roma abbiamo deciso di elevare i nostri rapporti a partenariato strategico. Desidero ulteriormente concretizzare questa relazione e al riguardo sono molto lieto che siano giunti a un’intesa i negoziati sulla collaborazione cinematografica”.

Hiroshima blindata per il G7, Meloni è la quinta donna a partecipare

Hiroshima blindata per il G7, Meloni è la quinta donna a partecipareHiroshima, 18 mag. (askanews) – Centro di Hiroshima blindato in vista del G7 che si apre domani.

Tra i luoghi chiusi al pubblico c’è l’Hiroshima Peace Memorial Park, che i leader dovrebbero visitare domani. Davanti, questa mattina, un gruppo di attivisti per la pace ha svolto una manifestazione. Chiuso anche l’Atomic Bomb Dome, simbolo del potere distruttivo delle armi nucleari nella città che subì il primo bombardamento atomico al mondo il 6 agosto 1945, inaccessibile per tutta la durata del vertice. Durante il vertice, secondo la polizia, saranno mobilitati fino a 24.000 membri del personale di sicurezza. Le misure rafforzate – ricorda Kyiodo News – seguono un incidente di aprile in cui un ordigno esplosivo è stato lanciato contro il primo ministro giapponese Fumio Kishida mentre era in visita a Wakayama, nel Giappone occidentale, e la sparatoria mortale dell’ex primo ministro Shinzo Abe durante un discorso elettorale nel luglio dello scorso anno.

In atteso dell’inizio alcuni tra i leader sono già arrivati. Tra questi il presidente americano Joe Biden e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che a breve avrà un bilaterale con Kishida. Meloni, ricorda oggi in un articolo il quotidiano Sankey, è l’unica leader donna al tavolo, la quinta nella storia dei G7. Prima di lei ci sono state Angela Merkel, la canadese Kim Campbell, Margaret Thatcher e Theresa May. Partecipa, ma non come stato membro, Ursula von der Leyen per la Ue.

In Emilia-Romagna ha smesso di piovere ma è ancora allerta rossa

In Emilia-Romagna ha smesso di piovere ma è ancora allerta rossaBologna, 18 mag. (askanews) – Ha smesso di piovere in Emilia-Romagna, ormai da diverse ore. In molte zone il livello dei fiumi ha iniziato leggermente a calare. L’allerta è ancora rossa su tutta la Romagna, nell’area metropolitana di Bologna e in gran parte delle zone collinari e montane tra Reggio Emilia e Modena. Si teme ancora per l’ingrossamento dei fiumi e per le frane – se ne contano circa 300 – che stanno provocando danni alle strade secondarie. In due giorni sono state evacuate circa 13mila persone e si contano nove vittime per l’esondazione di tutti i fiumi che bagnano oltre 40 comuni della regione a causa delle persistenti piogge delle ultime ore.

Le scuole resteranno chiuse anche oggi così come la maggior parte delle attività produttive. Nella notte i sindaci di Forlì, Cesena e Ravenna – le zone più colpite dall’alluvione – hanno continuato ad aggiornare la popolazione e a chiedere di abbandonare le abitazioni ai piani terra.”La nostra priorità adesso è salvare le vite, poi avremo tempo per la conta dei danni. E’ una tragedia che si può paragonare al terremoto che ha colpito l’Emilia undici anni fa”. Lo ripete il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in contatto costante con la Protezione civile. Il maltempo ha messo a dura prova il traffico veicolare e ferroviario in Emilia-Romagna e nelle Marche. Proseguono anche oggi la riduzione del numero di corse, le deviazioni e i rallentamenti per i treni Alta Velocità, Intercity e regionali che percorrono le linee fra Firenze e Bologna. Rallentamenti e cancellazioni si ripercuoteranno su tutta la circolazione lungo la dorsale nord-sud, sull’asse Milano-Roma e Venezia-Roma. Riaperta la maggior parte dei tratti autostradali chiusi ieri per allagamenti, bloccato il transito tra Cesena nord e Faenza in direzione Bologna. Sorvegliati speciali sono i ponti in tutte le province emiliano-romagnole per l’attesa della piena dei fiumi prevista nelle prossime ore.

Meloni a Hiroshima per il G7: focus su Ucraina, Indopacifico, economia

Meloni a Hiroshima per il G7: focus su Ucraina, Indopacifico, economiaRoma, 17 mag. (askanews) – La guerra in Ucraina ma anche le prospettive dell’economia mondiale, l’Indopacifico, la sicurezza alimentare, la salute e lo sviluppo sostenibile. Saranno alcuni dei temi principali nell’agenda del G7 che si apre venerdì a Hiroshima in Giappone.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è attesa a Hiroshima nella notte giapponese (il pomeriggio in Italia) e prima del summit avrà un incontro bilaterale con il premier Kishida. Il vertice è una “una priorità politica” per l’Italia, che l’anno prossimo ne assumerà la presidenza. Quello di Hiroshima è il secondo incontro fra i leader G7 sotto la presidenza giapponese: il primo appuntamento si era svolto in modalità virtuale il 24 febbraio e si era concluso con l’approvazione di una Dichiarazione sull’Ucraina. La location scelta, la città che il 6 agosto 1945 fu distrutta dalla bomba atomica, sottolinea anche simbolicamente il rischio della minaccia nucleare e la necessità del disarmo e della non proliferazione. Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, è atteso un intervento del presidente Volodymyr Zelensky, ancora non si sa se in presenza o in collegamento. Il G7 – sottolineano fonti diplomatiche – mostrerà ancora una volta la solidarietà alla nazione aggredita, assicurando sostegno per la ricostruzione dell’Ucraina. Si tratta di un tema che sarà al centro anche della prossima presidenza italiana del G7 nel 2024.

Oltre all’Ucraina, i temi sul tavolo dei sette grandi saranno le prospettive dell’economia mondiale, disarmo e non proliferazione, Indopacifico, sicurezza e resilienza economica, sicurezza alimentare, salute, sviluppo sostenibile, uguaglianza di genere, clima, energia e ambiente. Le sette economie più aperte al mondo (che rappresentano da sole il 31% del Pil mondiale) lavoreranno insieme per rafforzare la sicurezza economica e le catene di approvvigionamento, ma anche per contrastare le pratiche di “coercizione economica”. Fra gli obiettivi del Vertice c’è anche il rilancio dei rapporti con il cosiddetto Sud Globale (Global South), termine utilizzato per identificare i Paesi emergenti e in via di sviluppo dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia. Sarà questo uno dei temi prioritari anche per la presidenza italiana del G7 il prossimo anno. Il G7 di Hiroshima cercherà di coinvolgere questi Stati per sostenere la loro crescita, innovazione tecnologica e transizione climatica. A tal riguardo, va considerato che alcuni di questi Paesi – pur condannando l’aggressione russa dell’Ucraina – percepiscono il conflitto in Ucraina come una guerra distante e regionale. Ritengono che abbia per loro un costo eccessivamente alto per via dell’aumento dei prezzi di energia, cibo e fertilizzanti. Fondamentali saranno le discussioni con i Paesi ospiti anche in vista del vertice del G20 di Nuova Delhi a settembre. In questa prospettiva, di grande importanza è la presenza dell’India alla luce del suo approccio al conflitto in Ucraina.

Il summit si articola su tre giornate, con varie sessioni tematiche. Il 19 si inizia alle 13.30 giapponesi (le 6.30 italiane) e la giornata sarà dedicata alle prospettive dell’economia globale; all’Ucraina; alle questioni di politica estera e sicurezza, con focus su Indo-Pacifico, disarmo e non proliferazione. Il 20 maggio si parlerà di resilienza e sicurezza economica; rapporti con il Sud Globale; sicurezza alimentare, salute, sviluppo sostenibile e uguaglianza di genere; clima, energia e ambiente. Previsto anche un evento a latere sulla Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII, alternativa alla Belt&Road cinese).

Il 21 sessione sull’Ucraina con l’eventuale partecipazione in presenza del presidente Zelensky (anche con i Paesi invitati) e sessione di chiusura.

Mattarella: l’omofobia è una piaga insopportabile, contro l’intolleranza serve condanna unanime

Mattarella: l’omofobia è una piaga insopportabile, contro l’intolleranza serve condanna unanimeMilano, 17 mag. (askanews) – “Omofobia, bifobia e transfobia costituiscono un’insopportabile piaga sociale”: il contrasto alla violenza “non può cessare” e gli episodi di intolleranza necessitano “una risposta di condanna unanime”. Inoltre “è compito delle istituzioni elaborare efficaci strategie di prevenzione che educhino al rispetto della diversità e dell’altro, all’inclusione”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione rilasciata in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia.

“Omofobia, bifobia e transfobia costituiscono un’insopportabile piaga sociale ancora presente e causa di inaccettabili discriminazioni e violenze, in alcune aree del mondo persino legittimate da norme che calpestano i diritti della persona”. Dal 2007, quando venne istituita dal Parlamento Europeo la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, la sensibilità della coscienza collettiva verso questi temi si è accentuata. L’azione di contrasto ai numerosi episodi di violenza che la cronaca continua a registrare non può cessare. Contro le manifestazioni di intolleranza, dettate dal misconoscimento del valore di ogni persona, deve venire una risposta di condanna unanime. È compito delle istituzioni elaborare efficaci strategie di prevenzione che educhino al rispetto della diversità e dell’altro, all’inclusione”. E questo perchè “gli abusi, le violenze, l’intolleranza, calpestano la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e la nostra Costituzione che proprio nell’articolo 3 riconosce pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, di tutti i cittadini, garantendo il pieno sviluppo della persona umana”.

Primi passi disgelo Italia-Francia. Macron: Roma non è sola

Primi passi disgelo Italia-Francia. Macron: Roma non è solaReykjavik, 16 mag. (askanews) – Un saluto, certo, non basta a far parlare di disgelo. E se per un bilaterale vero e proprio bisognerà probabilmente attendere il G7 di Hiroshima, il vertice dei capi di Stato e di governo di Reykjavik, diventa comunque una occasione per Giorgia Meloni e Emmanule Macron per provare ad accorciare una distanza che dopo le accuse sulla gestione dei migranti del ministro dell’Interno di Parigi Gerald Darmanin e poi del capo di Renaissance, Stephane Sejournè, era diventata praticamente una voragine.

Al suo arrivo nella capitale islandese, la presidente del Consiglio continua a ribadire che quelle critiche a suo giudizio nascono da questioni di politica interna e dunque non le “interessano particolarmente”. Ma poco dopo è il presidente francese a pronunciare parole che sembrano di fatto una mano tesa a Meloni. C’è, dice Macron, la “necessità di cooperare per le frontiere comuni, perché non sottovaluto che l’Italia è il paese di primo approdo: subisce forte pressione e non si può lasciare sola. Dobbiamo costruire soluzioni comuni”. Da palazzo Chigi fanno filtrare “grande soddisfazione” per quelle dichiarazioni: “E’ quello che sosteniamo da sempre”. Non a caso, infatti, fonti italiane ci tengono a fare sapere che a margine del vertice c’è stato un saluto tra i due leader e che il clima è stato di “grande cordialità”. Il dossier migranti è anche al centro della tavola rotonda a cui Meloni partecipa insieme, tra gli altri, al primo ministro britannico Rishi Sunak, con cui di certo ha una grandissima sintonia, tanto che nella sua recente visita a Londra ha spiegato di non vederci niente di male nell’ipotesi di spostare coloro che sono in attesa di asilo politico in Ruanda.

Il summit di Reykjavik, però, è soprattutto l’occasione per i Paesi europei di riaffermare il proprio sostegno all’Ucraina. L’obiettivo più concreto della due giorni è proprio la presentazione del registro dei danni subiti da Kiev. La premier lo definisce un “risultato importante e concreto”. Poi nell’intervento della sessione di apertura del vertice, ribadisce un concetto che le è caro. “Il popolo ucraino – afferma – con la sua eroica reazione all’invasione non sta difendendo solo la sua patria ma i valori fondanti dell’identità europea”. Ecco perché, secondo Meloni, al presidente Zelensky bisogna dire “che tutta l’Europa e il mondo libero sono debitori” perché “l’Ucraina con la sua determinazione ha fatto capire quanto può essere difficile piegare un popolo libero”. La premier non risparmia nemmeno qualche stoccata ai partiti che in Italia chiedono di fermare il sostegno militare a Kiev. “Se l’Ucraina fosse capitolata, se l’avesse fatto in pochi giorni come molti prevedevano, noi oggi vivremmo in un mondo molto più insicuro. Non vivremmo una realtà di pace – afferma – come racconta quella propaganda così cinica da fingere di scambiare l’invasione con la parola pace”.

Meloni: mondo libero deve ringraziare Ucraina, difende valori Europa

Meloni: mondo libero deve ringraziare Ucraina, difende valori EuropaReykjavik, 16 mag. (askanews) – “Il popolo ucraino con la sua eroica reazione all’invasione non sta difendendo solo la sua patria ma i valori fondanti dell’identità europea”, “al presidente Zelensky voglio dire che tutta l’Europa e il mondo libero sono debitori. Zelensky ci ha ringraziato, ma siamo noi a essere debitori perché l’Ucraina con la sua determinazione ha fatto capire quanto può essere difficile piegare un mondo libero”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento nella sessione di apertura del Consiglio d’Europa.

Meloni a Consiglio d’Europa: importante unità a difesa valori colpiti

Meloni a Consiglio d’Europa: importante unità a difesa valori colpitiReykjavik, 16 mag. (askanews) – “E’ questo il tema che qui vale la pena ribadire, l’unità dell’Europa nel suo complesso nel difendere valori che in Ucraina sono stati colpiti: democrazia, libertà, indipendenza. E ovviamente un’istituzione come questa, che nasce per difendere i diritti fondamentali dell’uomo, non può non essere presente in un momento come questo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio d’Europa a Reykjavik.

“Qui c’è l’immagine di una Europa unita e di una Europa che agisce concretamente. Questa è una istituzione che nasce per difendere i diritti fondamentali dell’uomo, il diritto internazionale. Ora, quei valori che abbiamo dato a lungo per scontati e che questa istituzione difende – sottolinea la premier- in Europa sono sotto attacco con la guerra di aggressione russa all’Ucraina. Quindi questa istituzione deve essere presente”. “Voglio ricordare che l’idea di un vertice che non si celebra dal 2005, è nata proprio a Torino, nella riunione conclusiva della nostra presidenza del Consiglio d’Europa e quindi sono contenta se abbiamo avuto un ruolo in questo momento che diventa plasticamente importante per dire che noi non accetteremo che la fora del diritto venga soppiantata dal diritto del più forte e se saltano le regole del diritto internazionale è questo che accade, ed è un mondo che non conviene a nessuno”, ha concluso

Meloni: Macron? Vedrò tutti, polemiche solo per politica interna

Meloni: Macron? Vedrò tutti, polemiche solo per politica internaReykjavik, 16 mag. (askanews) – “Avrò modo di vedere tutti, da qui vado diretta in Giappone per il G7, quindi sono lunghe giornate nelle quali tutti parleremo con tutti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio d’Europa a Reykjavik a chi le chiedeva se avrà un bilaterale con Macron dopo i recenti scontri sull’immigrazione.

“E’ materia che non interessa particolarmente, mi interessano – ha aggiunto – le questioni che in questa fase la comunità internazionale deve avere la forza di affrontare e ribadire senza tentennare, questo mi interessa. Il resto sono cose di politica interna e le lasciamo alla politica interno”.