Clima, Mattarella e Sakellaropoulou: preoccupati per MediterraneoRoma, 26 lug. (askanews) – La Presidente della Repubblica ellenica Katerina Sakellaropoulou ed il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella hanno avuto un colloquio telefonico in cui hanno espresso “forte preoccupazione per l’emergenza climatica che sta colpendo con particolare violenza la regione del Mediterraneo”. Lo fa sapere un comunicato congiunto del Presidente della Repubblica Italiana e della Presidente della Repubblica Ellenica.
“La Presidente Sakellaropoulou ringraziando per l’invio di mezzi aerei per far fronte agli incendi che colpiscono la Grecia – si legge ancora nella nota – ha sottolineato la necessità di un’iniziativa congiunta da parte dei Paesi dell’Europa del Sud per affrontare i rischi climatici nel Mediterraneo. Il Presidente Mattarella, dopo aver espresso il suo sostegno e ricordato che anche l’Italia sta affrontando gravi conseguenze dovute al cambiamento climatico, ha risposto positivamente alla proposta. Grecia e Italia possono creare un fronte comune per sensibilizzare l’Unione Europea, gli altri Paesi del Mediterraneo e tutta la comunità internazionale, al fine di agire più rapidamente ed efficacemente per contrastare gli effetti della crisi climatica”. “I due Presidenti hanno quindi concordato di lavorare insieme per sensibilizzare e coinvolgere i loro omologhi dei Paesi europei del Mediterraneo”, conclude il comunicato congiunto.
In Senato sfiducia M5s a Santanchè: spregiudicata, deve dimettersiRoma, 26 lug. (askanews) – “E’ imprescindibile che il nostro Paese e le sue istituzioni siano salvaguardate, nel loro prestigio e nella loro dignità, anche attraverso il doveroso principio di ‘onorabilità’ per coloro cui sono affidate funzioni pubbliche. Ne consegue la responsabilità politica anche del presidente del Consiglio dei ministri, che, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione, dirige la politica generale del Governo”. E’ quanto si legge nella mozione di sfiducia preparata dal M5s nei confronti del ministro del Turismo Daniela Santanchè, che stamattina è all’esame dell’aula del Senato.
Nel testo, tra l’altro, si sottolinea che “dalle inchieste giornalistiche emerge una tendenza a considerare le regole del mercato e le regole sindacali e previdenziali come orpelli di impaccio alla libertà imprenditoriale, condotte spregiudicate che non possono essere proprie di un ministro. In conclusione dunque il M5s “esprime la propria sfiducia al ministro del Turismo, senatrice Daniela Garnero Santanché, e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni”.
Polemico il leader di Azione Carlo Calenda: “Chiediamo le dimissioni della Santanché, riteniamo assurdo che resti al suo posto dopo il modo in cui si è comportata”, ma “la mozione di sfiducia è il più grande regalo che il M5s sta facendo a questo governo. Il governo ribadirà la fiducia e Meloni potrà dire che il Parlamento sovrano l’ha confermata. Proprio una stupidaggine. Noi – ha aggiunto – usciremo dall’Aula, non parteciperemo al voto”.
Salario minimo, Meloni apre, Pd-M5s rilanciano ma Azione scartaRoma, 25 lug. (askanews) – L’apertura di Giorgia Meloni apre un’altra partita sul salario minimo, il Pd incassa un dietrofront della maggioranza che fino a pochi giorni fa voleva cancellare con un emendamento la proposta di una paga oraria minima di 9 euro, ma ora i democratici dovranno cercare di mantenere l’unità del fronte che in queste settimane ha messo in difficoltà il centrodestra. Perché la mossa della premier trova anche subito la sponda di Carlo Calenda, mentre Pd e M5s replicano con freddezza.
Meloni ha capito che bocciare una proposta che punta a combattere il lavoro povero non sarebbe stata una mossa popolare tra gli italiani. Per questo l’emendamento soppressivo, pur restando formalmente sul tavolo, di fatto viene congelato, perché non viene messo ai voti. “Il tema del salario mi interessa”, dice la premier, precisando però che la soluzione non è quella indicata dalle opposizioni: “Il salario minimo è un bel titolo, funziona molto bene come slogan, ma nella sua applicazione rischia di creare dei problemi”. Il gioco di sponda con Calenda è alla luce del sole: “Ho letto per esempio gli appelli di Carlo Calenda, cioè c’è una opposizione che si pone in modo molto garbato e serio, e io credo che quando non c’è una opposizione pregiudiziale che chiede un confronto sia giusto dare dei segnali”.
Segnali che, appunto, il leader di Azione è pronto a cogliere. I due si sono sentiti più volte negli ultimi giorni e qualche motivo di apprensione nel Pd c’è. Basta leggere le reazioni ufficiali a Meloni per capire il quadro. Elly Schlein si dice “disponibile al confronto” ma non apprezza la battuta sullo “slogan”, chiede “atti concreti” e pone un paletto che difficilmente la premier potrà accogliere: “Siamo disponibili da subito al confronto sul merito, la nostra proposta vuole rafforzare la contrattazione collettiva. Ma questa non può scendere sotto la soglia dei 9 euro perché così non è lavoro è sfruttamento”.
Giuseppe Conte è ancora più stringato: “Il salario minimo legale non è uno slogan, è una misura necessaria a quasi 4 milioni di lavoratrici e lavoratori che si spaccano la schiena”. Calenda, invece, parla in serata alla radio e ricambia la gentilezze di Meloni: “Una settimana fa avevo fatto appello a Giorgia Meloni: oggi è stato recepito, ho molto apprezzato il fatto che la premier abbia fatto riferimento a questo appello”. Ma, cortesia a parte, è la linea politica del leader di Azione ad essere diversa da quella delle altre opposizioni: “Adesso si tratta di vedere che margini ci sono. Come sempre quando si entra nel merito il pregiudizio ideologico possono tradursi in un compromesso, lo spero almeno”. Un incontro con la premier dovrebbe esserci già “la prossima settimana”, dice. E, aggiunge, ora “possiamo fare due scelte: o andare allo scontro, farci sconfiggere perché non abbiamo la maggioranza, e poi sbandierare ‘noi abbiamo comunque presentato il salario minimo’ oppure cercare di farlo, e non è detto che ci riusciamo. Io sono per il secondo approccio”.
Dl alluvione, Camera approva con 172 sì e 97 astenuti. Ora passa al SenatoRoma, 25 lug. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato il cosiddetto Dl Alluvione con 172 sì, 97 astenuti e nessun voto contrario. Il testo del Ddl di conversione del decreto che contiene “interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023”, passa ora al Senato, che dovrà approvarlo entro il 31 luglio.
Questi, nel dettaglio, i numeri della votazione: presenti 269, votanti 172, astenuti 97, maggioranza 87, favorevoli 172, contrari 0.
Maltempo, Mattarella si informa con Sala e FontanaMilano, 25 lug. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a quanto si apprende, si è informato con il sindaco di Milano Beppe Sala e con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sulla situazione causata dall’ondata di maltempo che sta colpendo la regione, ultimo il nubifragio che la scorsa notte ha sferzato il capoluogo lombardo.
Il capo dello Stato si è fermato a parlare con Sala e Fontana prima dell’inizio della cerimonia di apertura dei mondiali di scherma all’Allianz MiCo di Milano.
Meloni: l’Fmi conferma l’efficacia della politica economica del governoRoma, 25 lug. (askanews) – “Le stime a rialzo del Fondo Monetario Internazionale sul Pil dell’Italia confermano l’efficacia della politica economica del Governo e ci spronano ad andare avanti su questa strada e fare ancora meglio”. Lo dichiara in una nota la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“L’Italia nel 2023 – prosegue Meloni – crescerà più di Germania e Francia e più della media dell’eurozona. Sono risultati che costituiscono la base per la prossima legge di Bilancio, alla quale stiamo già lavorando”. “In uno scenario complesso continueremo a coltivare la linea dello sviluppo e della prudenza, dello slancio e della stabilità dei conti. L’Italia – conclude la premier – dimostra di essere resistente e dinamica. Le imprese e le famiglie hanno dato una risposta straordinaria”.
Meloni: il Fondo Monetario Internazionale conferma l’efficacia della politica economica del governoRoma, 25 lug. (askanews) – “Le stime a rialzo del Fondo Monetario Internazionale sul Pil dell’Italia confermano l’efficacia della politica economica del Governo e ci spronano ad andare avanti su questa strada e fare ancora meglio”. Lo dichiara in una nota la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“L’Italia nel 2023 – prosegue Meloni – crescerà più di Germania e Francia e più della media dell’eurozona. Sono risultati che costituiscono la base per la prossima legge di Bilancio, alla quale stiamo già lavorando”. “In uno scenario complesso continueremo a coltivare la linea dello sviluppo e della prudenza, dello slancio e della stabilità dei conti. L’Italia – conclude la premier – dimostra di essere resistente e dinamica. Le imprese e le famiglie hanno dato una risposta straordinaria”.
Salario minimo, verso rinvio: discussione in Aula giovedì 27Roma, 25 lug. (askanews) – La proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo a 9 euro l’ora sarà discussa in Aula alla Camera, a partire da giovedì 27 luglio. Stasera la commissione Lavoro di Montecitorio, che si riunirà al termine delle votazioni in Aula (intorno alle 20.30), dovrebbe limitarsi ad un breve esame del provvedimento senza però svolgere votazioni. Quindi, secondo le indicazioni che circolano negli ambienti parlamentari, non dovrebbero essere messi ai voti l’emendamento soppressivo presentato dalla maggioranza (che però non verrebbe ritirato), gli altri emendamenti e neanche il mandato al relatore.
La discussione viene di fatto rinviata all’Aula dove si confronteranno i due orientamenti: quello della maggioranza, favorevole alla sospensiva per riprendere l’esame del provvedimento alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, anche considerando che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dato la disponibilità al confronto sul tema, e quello delle opposizioni, contrarie alla sospensiva fino all’autunno e pronte a continuare l’esame della proposta di legge anche ad agosto. Oggi il gruppo Forza Italia della Camera ha presentata la sua proposta di legge per contrastare il lavoro povero. Un segnale che anche la maggioranza si sta muovendo sullo stesso tema in vista della discussione che, a suo parere, si dovrebbe svolgere a settembre.
Santanchè, mozione M5s: condotte spregiudicate, deve dimettersiRoma, 25 lug. (askanews) – “E’ imprescindibile che il nostro Paese e le sue istituzioni siano salvaguardate, nel loro prestigio e nella loro dignità, anche attraverso il doveroso principio di ‘onorabilità’ per coloro cui sono affidate funzioni pubbliche. Ne consegue la responsabilità politica anche del presidente del Consiglio dei ministri, che, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione, dirige la politica generale del Governo”. E’ quanto si legge nella mozione di sfiducia preparata dal M5s nei confronti del ministro del Turismo Daniela Santanchè, che domani mattina sarà all’esame dell’Aula del Senato.
Nel testo, tra l’altro, si sottolinea che “dalle inchieste giornalistiche emerge una tendenza a considerare le regole del mercato e le regole sindacali e previdenziali come orpelli di impaccio alla libertà imprenditoriale, condotte spregiudicate che non possono essere proprie di un ministro. In conclusione dunque il M5s “esprime la propria sfiducia al ministro del Turismo, senatrice Daniela Garnero Santanché, e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni”.
Salario minimo, Tajani: con proposta Fi aumenti fino a 1.500 euroRoma, 25 lug. (askanews) – Fi presenta una sua controproposta per sostenere gli stipendi bassi, non il salario minimo ipotizzato dalle opposizioni ma un doppio intervento, che adegua i “contratti pirata” alle retribuzioni fissate dai contratti collettivi di lavoro di categorie simili e che detassa le voci della busta paga diverse dallo stipendio base, vale a dire straordinari, tredicesima e via dicendo. Lo hanno spiegato in conferenza stampa il coordinatore del partito Antonio Tajani, il capogruppo alla Camera Paolo Barelli e le deputate Chiara Tenerini e Rosaria Tassinari, componenti della commissione Lavoro a Montecitorio.
“L’inflazione rende troppo bassi i salari degli italiani – ha spiegato Tajani – noi ci siamo posti il problema di come aumentare il salario dei nostri lavoratori”. Con la proposta di Fi, viene spiegato, i redditi fino a 25mila euro potrebbero avere un aumento annuo compreso tra i mille e millecinquecento euro. (segue)