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Mini test per Meloni, punta ridurre distanza palazzo (e stallo consensi)

Mini test per Meloni, punta ridurre distanza palazzo (e stallo consensi)Roma, 13 mag. (askanews) – Giorgia Meloni lo ha ammesso esplicitamente nel comizio di Ancona, il primo di persona dopo quelli per le Regionali in Lombardia e Lazio, uno dei pochissimi da quando è diventata presidente del Consiglio. “Giri tutto il mondo, passi da un palazzo all’altro, vivi tantissime esperienze…e io a un certo punto – ha detto dal palco – devo tornare qua, devo tornare in mezzo alla gente, devo tornare a guardare negli occhi le persone per le quali stiamo facendo il lavoro che cerchiamo di fare”. Non si tratta solo di provare a tenere aperto un canale di empatia con un elettorato a cui si sta chiedendo il voto, ma anche di una esigenza pratica.

La presidente del Consiglio, infatti, non ha mai provato a negare, anzi il contrario, che in Italia ogni elezione – compresa dunque la tornata di amministrative di domani e lunedì – anche quando è specchio di logiche locali, rappresenta sempre anche un giudizio che l’elettore dà del governo attuale. Da qui la decisione, tra un viaggio istituzionale e l’altro, di cercare di partecipare a qualche comizio. Non è un caso se la scelta è ricaduta sul capoluogo marchigiano e su Brescia per questa tornata, e su Catania (dove è attesa il 26) per le elezioni che si terranno in Sicilia tra due settimane. Sono le città che per Meloni possono fare da ago della bilancia, soprattutto se si riuscirà a strappare al centrosinistra le prime due. Portare a casa un buon risultato in queste amministrative, ragionano in Fratelli d’Italia, può provare a dare la scossa a un consenso che nelle ultime settimane è di fatto entrato in una fase di stallo. Nello staff della premier è abbastanza chiaro a tutti che la flessione nei sondaggi è dovuta in buona parte alla profonda differenza che c’è tra il dire e il fare, tra dichiarare e stare sulla plancia di comando di palazzo Chigi. Lo sa bene soprattutto Giorgia Meloni che non a caso, pur nella fitta agenda internazionale di queste settimane che la porterà nei prossimi giorni al Consiglio d’Europa a Reykjevik e al G7 in Giappone, ha fortemente voluto ritagliarsi dello spazio per fare campagna elettorale. “Non posso dare l’impressione di essermi chiusa nel palazzo”, il ragionamento fatto dalla premier con i suoi, rafforzato anche dalla profonda convinzione che niente le riesca meglio che entrare in sintonia con la gente quando ce l’ha davanti. Ma anche dalla banale osservazione che lo stesso problema non sembra riguardare un altro leader della maggioranza. “Salvini, a differenza sua – fa notare un esponente di Fdi – ha avuto il tempo di essere molto presente in campagna elettorale”.

Sulla carta, nulla quaestio. In teoria entrambi, insieme a Forza Italia – che inevitabilmente sconta l’assenza di Berlusconi da oltre un mese ricoverato al San Raffaele – remano nella stessa direzione, puntano allo stesso risultato, hanno un interesse condiviso che è vincere in più Comuni possibili di quelli chiamati al voto. In teoria, appunto. Perché in pratica nella maggioranza è già cominciata la rincorsa per le Europee, che sono meno lontane di quanto dica il calendario e che, basandosi sul voto proporzionale, comportano automaticamente una competizione al massimo livello. Di fatto, queste amministrative sono una specie di tappa di avvicinamento a quel test. Dei 13 capoluoghi in cui si vota, l’attuale maggioranza di governo si presenta unita in 12: unica eccezione Massa che peraltro – insieme a Siena e soprattutto Pisa – cinque anni fa è stata tra i trofei messi in bacheca dal centrodestra. Questa volta la speranza del ‘ribaltone’ si concentra soprattutto su Ancona, dove il centrodestra è abbastanza convinto, se non di vincere subito, di riuscire ad arrivare al ballottaggio con l’esponente di Forza Italia, Daniele Silvetti. Occhi puntati anche su Brescia dove le chance di vincere sono meno consistenti e dove il centrodestra punta sul leghista Fabio Rolfi.

Roma blindata per Zelensky,il presidente ucraino oggi dal Papa

Roma blindata per Zelensky,il presidente ucraino oggi dal PapaRoma, 13 mag. (askanews) – Il presidente ucraino Vlodomir Zelensky è in volo per Roma dove trascorre l’intera giornata e, forse, la notte. Tappa italiana del suo tour europeo per sollecitare l’accelerazione dell’ingresso dell’Ucraina nella Ue che lo vedrà domani a Berlino. E, al contempo, tappa vaticana nell’ambito del tentativo di ‘mediazione per la pace’ che la Santa Sede promuove e che Papa Francesco con determinazione persegue e manda avanti, a dispetto delle smentite ufficiali al suo preannuncio sia di Kiev che di Mosca.

Su come provare a far tacere le armi in Ucraina Pontefice e presidente ucraino si confronteranno oggi faccia a faccia, alle 16 in sala Nervi nello stato neutrale di Città del Vaticano, secondo l’ultima versione del programma della giornata romana di Zelensky che volutamente per sua sicurezza ha cambiato otto versioni in 24 ore senza mai avere il timbro della ufficialità definitiva. Secondo questa ultima e più recente versione che si conclude con una doppia possibilità di decollo serale per la Germania e di pernottamento a Roma con decisione last minute fra le due opzioni, Zelensky atterrerà all’aeroporto di Ciampino nell’area militare riservata ai voli di Stato poco prima delle 10. Ad accoglierlo sulla stessa pista di atterraggio con auto blindate a sportelli aperti sono previsti solo l’ambasciatore ucarino a Roma e il ministro degli Esteri Antonio Tajani che accompagnerà il presidente ucraino direttamente al Quirinale, con un percorso dedicato Ciampino-piazza del Quirinale chiuso al traffico costellato da cecchini sui tetti e controllato da droni. Il Quirinale, dove appunto Zelensky è atteso intorno alle 10 è il palazzo meno lontano da Ciampino fra quelli dove fa tappa Zelensky a Roma. Ed è quello che toglie al protocollo italiano l’imbarazzo di spiegare perchè al fianco di Zelensky a Roma oggi c’è il vicepremier Tajani ma non quello Salvini: il ministro degli Esteri e nessun altro rappresenta il Governo negli incontri fra capi di Stato stranieri e presidente della Repubblica. Finito il faccia a faccia con Mattarella, Zelensky accompagnato da Tajani si sposta al quasi limitrofo palazzo Chigi per il faccia a faccia e un pranzo con la premier Giorgia Meloni.

Anche qui niente carismi di ufficialità. Per sicurezza (volendo si possono fino all’ultimo modificare orari e alla peggio anche location senza smentire programmi ufficiali) e di nuovo per evitare imbarazzi: se Tajani si fermerà a pranzo lo farà da ministro degli Esteri ‘accompagnatore’. In un protocollo ufficiale un invito per lui ne avrebbe giocoforza comportato almeno un altro: per Matteo Salvini che da vicepremier è quanto meno pari grado di Tajani per lo stesso ruolo e anche uno sopra , rispetto al miinistro degli Esteri…. A palazzo Chigi tutto è allestito per dichiarazioni alla stampa Zelensky e Meloni nel primissimo pomeriggio: finiti colloqui, faccia a faccia o prandiali che siano: senza orario. In tempo però per far arrivare in Vaticano alle 16 il presidente ucraino dove Papa Francesco vuole parlargli ‘per il tempo che serve’, probabilmente nell’aula delle udienze progettata e per anni intitolata all’architetto Nervi e poi dedicata a Paolo VI. Da palazzo Chigi a san Pietro di nuovo percorso blindato, chiuso al traffico e costellato di droni e cecchini. E di nuovo niente carismi di ufficialità: non obbligatori orari, photo opportunity, comunicazioni. Si deciderà lì per lì, con il consenso e soprattutto ‘la benedizione’ degli interessati.

Dalle 17 in poi Bruno Vespa e alcuni direttori di testate italiande saranno accompagnati nella ignota location di facile e sicuro accesso dal Vaticano dove Zelensky li raggiungerà per l’intervista in diretta dello Speciale Porta a Porta che Rai1 prevede in onda dalle 18,30. Con il quale cala il sipario sugli impegni più o meno pubblici della giornata romana del presidente ucraino. Che deciderà il da farsi: serata e pernottamento romano con decollo domani all’alba per la Germania. Oppure atterraggio stasera a Berlino, come fino a ieri previsto e scontato. il , stando all’ultima versione del programma romano di Zelensky che volutane

Ucraina/## Domani Zelensky a Roma da Mattarella e Meloni, poi vede Papa Città blindata per la visita. In serata il leader ucraino in tv da Vespa Roma, 12 mag. (askanews) – Il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky arriva domani a Roma per una visita che lo porterà a incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e papa Francesco.

Zelensky arriverà domani mattina in una Capitale blindata: previsti servizi ad ampio raggio, bonifiche nelle zone sensibili (e anche nella rete fognaria), sorveglianza anche nel Tevere e dall’alto, grazie a elicotteri. Ad accoglierlo e ad accompagnarlo nelle visite istituzionali ci sarà il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Sul programma dettagliato della visita c’è uno stretto riserbo per motivi di sicurezza, ma secondo quanto si apprende il primo appuntamento sarà al Quirinale per quella che è ormai diventata una visita ufficiale. Mattarella e Zelensky non si vedono dal 2020, quindi è la prima volta per un faccia a faccia tra i due capi di Stato da quando è iniziata la guerra. La posizione dell’Italia è la stessa e non è mai mutata da quando c’è stata l’invasione russa: sostegno all’Ucraina e rispetto della sua integrità territoriale. Anche quella ucraina non ci si aspetta che sarà diversa da quanto Zelensky ha fatto in tutti questi mesi: una richiesta di aiuto all’Europa e all’Occidente, anche militare, per contrastare l’aggressore. L’incontro non prevede dichiarazioni finali. Per quanto riguarda il capo dello Stato giova ricordare quanto ha detto in questi mesi e ha ripetuto ieri da Oslo dopo l’incontro con il primo ministro norvegese: ‘Contrastare la politica di aggressività della Russia è necessario ma non ci deve distogliere dalla ricerca di un approdo di pace’. Mattarella si augura che a Mosca torni la razionalità. L’invasione russa ad un paese europeo rappresenta infatti per l’Ue una novità assoluta e un salto di qualità che non si era mai visto dalla seconda guerra mondiale a oggi. ‘La comunità internazionale si fonda sul multilateralismo, sul rispetto della indipendenza e della sovranità di ciascuno Stato – ha ripetuto anche ieri il presidente della Repubblica -, sui valori di libertà e democrazia e sulla salvaguardia della dignità umana e di quei diritti fondamentali che consideriamo irrinunciabili, e quindi incomprimibili’.

Subito dopo il Quirinale, il leader ucraino si recherà a Palazzo Chigi per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I due si sono già visti a Kiev lo scorso 21 febbraio e in quell’occasione la premier aveva invitato Zelensky in Italia. Invito ribadito lo scorso 26 aprile, in occasione della Conferenza di Roma sulla ricostruzione a cui Zelensky aveva partecipato in video collegamento. L’incontro (a cui potrebbero seguire delle dichiarazioni alla stampa) saranno l’occasione per fare il punto sulla situazione del conflitto. Meloni ha assicurato più volte, l’ultima nella sua visita a Praga di mercoledì scorso, che l’Italia continuerà a dare ‘un sostegno a 360 gradi’ a Kiev, per ‘tutto il tempo necessario’. Un sostegno sul piano politico, militare, umanitario ma anche della ricostruzione, che vuol dire ‘scommettere sulla vittoria dell’Ucraina’ e su ‘un futuro di libertà e pace’ per il Paese. Pieno supporto, da Meloni, anche al processo avviato per l’ingresso di Kiev nell’Unione europea: ‘Un’aspirazione – la sua posizione – che io considero, che noi consideriamo, assolutamente sacrosanta da parte di chi oggi difende con la sua vita anche la nostra libertà’.

Nel pomeriggio, poi, Zelensky sarà in Vaticano ricevuto in visita privata da papa Francesco. Il Santo Padre, certamente, nel colloquio privato con il presidente ucraino ribadirà la sua posizione schierata sul fronte della pace e del dialogo tra le parti. Una posizione ribadita ormai in modo quasi ossessivo, in ultimo anche mercoledì scorso al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro. Un anelito, quello per la cessazione del conflitto ‘le cui prime vittime sono i civili inermi, donne e bambini’, ha ribadito a più riprese, che lo ha spinto a rendersi disponibile ad una mediazione personale e della Santa Sede, in questo senso. Era stato lo stesso Francesco, infatti, sul volo di ritorno dall’Ungheria al termine del suo ultimo viaggio internazionale ad accennare ai giornalisti ad una ‘missione di pace’ della Santa Sede in corso. ‘Sono disposto a fare tutto il possibile per la pace in Ucraina’, aveva ribadito il Papa in quella circostanza.

La giornata proseguirà con la partecipazione del presidente ucraino ad uno speciale ‘Porta a porta’ di Bruno Vespa, in onda alle 18.30 su Rai1.

Istituito un tavolo tecnico sulle concessioni balneari a Palazzo Chigi

Istituito un tavolo tecnico sulle concessioni balneari a Palazzo ChigiRoma, 12 mag. (askanews) – È stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per il coordinamento amministrativo, il tavolo tecnico consultivo in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali (come previsto dall’articolo 10-quater del decreto legge 21 dicembre n.198). Lo comunica la Presidenza del Consiglio.

Il tavolo, acquisiti i dati relativi a tutti i rapporti concessori in essere delle aree demaniali marittime, lacuali e fluviali, definisce i criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile, tenuto conto sia del dato complessivo nazionale sia di quello disaggregato a livello regionale e della rilevanza economica transfrontaliera. Il tavolo è presieduto dal Capo del Dipartimento ed è composto da due rappresentanti tecnici per ciascuno dei seguenti ministeri: Infrastrutture e trasporti, Economia e finanze, Imprese e made in Italy, Ambiente e sicurezza energetica, Turismo, Protezione civile e politiche del mare, Affari regionali e le autonomie, Affari europei. Ne faranno parte anche un rappresentante delle Regioni e i rappresentanti delle associazioni di categoria.

Natalità, Conte: Meloni parla di futuro ma precarizza i giovani

Natalità, Conte: Meloni parla di futuro ma precarizza i giovaniRoma, 12 mag. (askanews) – “Ascoltiamo tutte le parole del Papa, non solo quelle che fanno piacere. Ha parlato di natalità che va coniugata all’accoglienza. Questo secondo concetto non credo che piaccia al governo in carica”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, nel corso di un punto stampa ad Altamura (Ba).

“Per quanto riguarda Meloni – ha aggiunto – abbiamo sentito il suo intervento, è pieno di ipocrisia: vogliono garantire ai giovani, si premurano anche loro di garantire un futuro, consentire di mettere su famiglia ma in realtà il primo maggio hanno fatto il decreto precarietà, che precarizza i lavori e li rende sempre meno stabili; in più ha parlato di salari molto bassi e ha detto che il salario minimo legale è uno specchietto delle allodole. Tutto e il contrario di tutto”, ha concluso l’ex premier.

Mattarella: le risorse energetiche non siano forme di pressione sui popoli

Mattarella: le risorse energetiche non siano forme di pressione sui popoliTrondheim, 12 mag. (askanews) – “Le gestioni delle risorse energetiche, così di come di quelle alimentari, non possono essere una forma impropria di pressione e minaccia contro l’autonomia e l’indipendenza di altri popoli”. Lo ribadisce il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento all’università di Trondheim, in Norvegia, durante un seminario sulle energie rinnovabili.

“Si tratta di beni che Paesi come i nostri, che credono fermamente nel multilateralismo, non possono che affidare – avverte il capo dello Stato – ad ambiti di collaborazione internazionale che abbiano l’ambizione di difendere la pace, la libertà e il progresso”.

Il messaggio di Berlusconi per le elezioni comunali

Il messaggio di Berlusconi per le elezioni comunaliRoma, 12 mag. (askanews) – Il voto nelle prossime elezioni comunali è importante, votare è un dovere dei buoni cittadini, l’esito “può incidere sul peso del nostro governo”. Questo in sintesi il contenuto del messaggio che il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ricoverato in ospedale da oltre un mese, ha registrato questa mattina in vista del voto di domenica e lunedì prossimi in alcune città. Il testo del video è stato diffuso dalla comunicazione del partito azzurro.

“Un saluto affettuoso a tutti. Io – ha ricordato l’ex premier – sono ancora e purtroppo al San Raffaele. Ma per voi ho messo anche questa mattina camicia e giacca. Dopo il mio intervento di sabato scorso alla Convention di Forza Italia a Milano, mi permetto di disturbarvi ancora per ricordarvi che domenica e lunedì, cioè dopo domani e dopo dopo domani, si svolgeranno le elezioni amministrative per i sindaci e gli amministratori in settecento comuni e città italiane di cui i principali capoluoghi di provincia per numero di abitanti sono: Brescia – 196.000 Latina – 127.000 Vicenza – 109.000 Terni- 106.000 Ancona -98.000, l’unico capoluogo di regione al voto Pisa – 88.000 Treviso – 84.000 Brindisi – 82.000 Massa- 66.000 Siena – 52.000 Teramo – 51.000 Imperia – 42.000 Sondrio – 21.000, come avete potuto constatare sono tutte nostre importanti città”. “Ecco, vorrei ricordare a tutti i nostri concittadini – ha proseguito il presidente di Forza Italia – il dovere di andare a votare perché chi non vota lascia agli altri di decidere sul futuro del suo comune e della sua città, quindi chi non vota non è un buon cittadino, non è un buon italiano. Voglio ricordarlo a tutti gli elettori di Forza Italia, ma anche agli altri elettori dei partiti che formano la maggioranza del Governo attuale di cui noi siamo la spina dorsale e voglio anche ringraziare quegli elettori che nei settecento comuni, là dove ci sarà un nostro candidato capace e convincente, daranno a noi e a Forza Italia il loro voto, perché questo voto alle amministrative può incidere sul peso del nostro governo. Vi ringrazio tanto, vi abbraccio tutti e, mi raccomando, andate tutti a votare!”, ha concluso Berlusconi.

Comunali, Berlusconi: voto può incidere sul peso del nostro governo

Comunali, Berlusconi: voto può incidere sul peso del nostro governoRoma, 12 mag. (askanews) – Il voto nelle prossime elezioni comunali è importante, votare è un dovere dei buoni cittadini, l’esito “può incidere sul peso del nostro governo”. Questo in sintesi il contenuto del messaggio che il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ricoverato in ospedale da oltre un mese, ha registrato questa mattina in vista del voto di domenica e lunedì prossimi in alcune città. Il testo del video è stato diffuso dalla comunicazione del partito azzurro.

“Un saluto affettuoso a tutti. Io – ha ricordato l’ex premier – sono ancora e purtroppo al San Raffaele. Ma per voi ho messo anche questa mattina camicia e giacca. Dopo il mio intervento di sabato scorso alla Convention di Forza Italia a Milano, mi permetto di disturbarvi ancora per ricordarvi che domenica e lunedì, cioè dopo domani e dopo dopo domani, si svolgeranno le elezioni amministrative per i sindaci e gli amministratori in settecento comuni e città italiane di cui i principali capoluoghi di provincia per numero di abitanti sono: Brescia – 196.000 Latina – 127.000 Vicenza – 109.000 Terni- 106.000 Ancona -98.000, l’unico capoluogo di regione al voto Pisa – 88.000 Treviso – 84.000 Brindisi – 82.000 Massa- 66.000 Siena – 52.000 Teramo – 51.000 Imperia – 42.000 Sondrio – 21.000, come avete potuto constatare sono tutte nostre importanti città”. “Ecco, vorrei ricordare a tutti i nostri concittadini – ha proseguito il presidente di Forza Italia – il dovere di andare a votare perché chi non vota lascia agli altri di decidere sul futuro del suo comune e della sua città, quindi chi non vota non è un buon cittadino, non è un buon italiano. Voglio ricordarlo a tutti gli elettori di Forza Italia, ma anche agli altri elettori dei partiti che formano la maggioranza del Governo attuale di cui noi siamo la spina dorsale e voglio anche ringraziare quegli elettori che nei settecento comuni, là dove ci sarà un nostro candidato capace e convincente, daranno a noi e a Forza Italia il loro voto, perché questo voto alle amministrative può incidere sul peso del nostro governo. Vi ringrazio tanto, vi abbraccio tutti e, mi raccomando, andate tutti a votare!”, ha concluso Berlusconi.

Zelensky domani da Meloni, dovrebbe vedere anche Papa e Mattarella

Zelensky domani da Meloni, dovrebbe vedere anche Papa e MattarellaRoma, 12 mag. (askanews) – E’ prevista per domani la visita a Roma del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E’ quanto confermano diverse fonti qualificate.

Ancora il programma della visita è in evoluzione: Zelensky vedrà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in mattinata, ma sono in corso anche contatti per organizzare incontri con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con papa Francesco. Zelensky nel pomeriggio è atteso a Berlino, per incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier.

Invece non interverrà con un videomessaggio alla serata finale dell’Eurovision Song Contest, l’evento musicale che si sta svolgendo in questi giorni a Liverpool e che si concluderà domani. La sua richiesta è stata respinta dall’Unione europea di radiodiffusione, organizzatrice del concorso, che teme una politicizzare l’evento.

Per Zelensky possibile visita a Roma da Meloni, sabato da Scholz

Per Zelensky possibile visita a Roma da Meloni, sabato da ScholzRoma, 11 mag. (askanews) – Nell’ambito della sua visita in alcuni Paesi europei, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky potrebbe fare nei prossimi giorni un tappa “lampo” anche a Roma, per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E’ quanto si apprende da diverse fonti qualificate.

Zelensky nei giorni scorsi è già stato a Helsinki, in Finlandia, e all’Aia, nei Paesi Bassi mentre sabato e domenica sarà in Germania: prima a Berlino per incontrare il cancelliere Olaf Scholz e il presidente Frank-Walter Steinmeier, poi ad Aquisgrana per ricevere il premio Carlo Magno. Nell’ambito di questo programma potrebbe essere inserita, sabato, la visita a Roma, che però al momento non viene ufficialmente confermata. Meloni aveva incontrato Zelensky a Kiev lo scorso 21 febbraio e in quell’occasione lo aveva invitato in Italia. Invito ribadito lo scorso 26 aprile, in occasione della Conferenza di Roma sulla ricostruzione a cui Zelensky aveva partecipato in video collegamento.

Meloni vince partita Gdf, Salvini Polizia. E si sblocca la Rai

Meloni vince partita Gdf, Salvini Polizia. E si sblocca la RaiRoma, 11 mag. (askanews) – Dopo settimane di tensioni e rinvii, il governo trova la quadra sul nuovo giro di nomine che riguardano la Rai, la Guardia di Finanza e la Polizia. Per quanto riguarda la Tv di Stato, il Consiglio dei ministri oggi ha designato Roberto Sergio come nuovo componente del Cda in sostituzione dell’amministratore delegato dimissionario Carlo Fuortes. Lo stesso Sergio sarà indicato dal Mef in assemblea come nuovo Ad. La nomina di Sergio aprirà la strada a un giro di nomine in Rai: a partire dal direttore generale (quasi sicuramente Giampaolo Rossi) per proseguire con i direttori di rete e di testata.

Per quanto riguarda la Polizia, il nuovo capo è Vittorio Pisani, che prende il posto di Lamberto Giannini, nominato prefetto di Roma. Pisani (attualmente vice direttore dell’Aise) ha lavorato a lungo a Napoli nella lotta alla Camorra, arrivando all’arresto del boss Michele Zagaria. La sua nomina era sostenuta in particolare dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal vice premier Matteo Salvini. La partita per il nuovo comandante della Guardia di Finanza è stata invece “vinta” dalla premier Giorgia Meloni e dal sottosegretario Alfredo Mantovano. A guidare le Fiamme gialle – salvo sorprese – sarà infatti Andrea De Gennaro, attuale comandante in seconda che da pochi giorni ha assunto l’interim dopo le dimissioni del generale Giuseppe Zafarana, andato alla presidenza di Eni. Per quel ruolo il favorito della Lega era il generale Umberto Sirico, attuale comandante dei reparti speciali. Sul nome di De Gennaro, ha comunicato Palazzo Chigi, è stato raggiunto un “accordo politico”. Per la formalizzazione, però, ci sarà da attendere ancora un po. In Cdm, infatti, non era presente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in Giappone per il G7, che formalizzerà la proposta nella prossima seduta.

Terminato faticosamente l’iter per le nomine, ci sarà da vedere se i contrasti degli ultimi giorni lasceranno strascichi nella maggioranza e una prima cartina di tornasole ci sarà, probabilmente, già nella scelta dei nuovi direttori Rai.