Schlein: il risultato elettorale in Spagna dimostra che l’onda nera si può fermareRoma, 24 lug. (askanews) – Il risultato delle elezioni in Spagna dimostra che “l’onda nera si può fermare”, non alimentando le paure ma risolvendo i problemi della gente. La leader del Pd, Elly Schlein, affida ai social il commento il giorno dopo il voto spagnolo.
“I risultati delle elezioni – scrive su Instagram – premiano il coraggio di Pedro Sanchez e della sua squadra e ribaltano un esito che sembrava già scritto. Il Partito Socialista riesce a tenere bene e guadagna due seggi dalle ultime elezioni. Bene anche il risultato di Sumar, sotto la guida di Yolanda Diaz”. “I veri sconfitti da un verdetto implacabile – sottolinea Schlein – sono i nazionalisti di estrema destra di Vox, che perdono quasi la metà dei parlamentari. Cresce molto il Partito Popolare che ottiene i maggiori consensi, ma fallisce nel suo progetto di ottenere la maggioranza con la scomoda alleanza coi nazionalisti di Vox visto il loro flop”.
“È la dimostrazione – per la leader Pd – che l’onda nera si può fermare quando non si punta ad alimentare le paure ma a risolvere i problemi concreti delle persone: aumentando il salario minimo e limitando i contratti a termine, affrontando sul serio l’emergenza climatica, limitando gli effetti del caro energia e dell’inflazione sulle imprese e sulle fasce più povere. #Adelante!”.
Spagna, Conte: svelato bluff estrema destra, a europee alternativaRoma, 24 lug. (askanews) – “All’esito delle votazioni per il rinnovo delle Cortes Generales di Spagna, esprimo soddisfazione per la tenuta delle forze progressiste che hanno fatto del salario minimo, della difesa dei diritti del lavoro, della lotta al precariato e della transizione ecologica gli assi portanti della propria agenda politica”. Lo afferma in una nota Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle.
“Il dato più chiaro maturato dal voto del popolo spagnolo è però la sconfitta, netta ed inequivocabile, dell’estrema destra di Vox – sostenuta a più riprese anche dalla premier Giorgia Meloni. In questo senso, la disfatta di Santiago Abascal segna la sconfitta di un modello politico di stampo reazionario che offre risposte giudicate dagli elettori inadeguate alle urgenze manifestate dai cittadini spagnoli. Il bluff dell’estrema destra, che avanza a colpi di slogan, è ormai svelato. In vista delle elezioni del Parlamento europeo del giugno 2024, alle forze progressiste spetta il compito di garantire ai cittadini italiani, spagnoli ed europei un’alternativa di Governo credibile e pragmatica”.
Spagna, Schlein: onda nera si può fermare, risolvendo i problemiRoma, 24 lug. (askanews) – Il risultato delle elezioni in Spagna dimostra che “l’onda nera si può fermare”, non alimentando le paure ma risolvendo i problemi della gente. La leader del Pd, Elly Schlein, affida ai social il commento il giorno dopo il voto spagnolo.
“I risultati delle elezioni – scrive su Instagram – premiano il coraggio di Pedro Sanchez e della sua squadra e ribaltano un esito che sembrava già scritto. Il Partito Socialista riesce a tenere bene e guadagna due seggi dalle ultime elezioni. Bene anche il risultato di Sumar, sotto la guida di Yolanda Diaz”. “I veri sconfitti da un verdetto implacabile – sottolinea Schlein – sono i nazionalisti di estrema destra di Vox, che perdono quasi la metà dei parlamentari. Cresce molto il Partito Popolare che ottiene i maggiori consensi, ma fallisce nel suo progetto di ottenere la maggioranza con la scomoda alleanza coi nazionalisti di Vox visto il loro flop”.
“È la dimostrazione – per la leader Pd – che l’onda nera si può fermare quando non si punta ad alimentare le paure ma a risolvere i problemi concreti delle persone: aumentando il salario minimo e limitando i contratti a termine, affrontando sul serio l’emergenza climatica, limitando gli effetti del caro energia e dell’inflazione sulle imprese e sulle fasce più povere. #Adelante!”.
Salario minimo, nel pomeriggio riunione capigruppo opposizioneRoma, 24 lug. (askanews) – I capigruppo di opposizione si riuniranno questo pomeriggio per fare il punto sul salario minimo, in vista della ripresa dei lavori in commissione Lavoro alla Camera prevista per domani e dopo le aperture al dialogo fatte filtrare in questi giorni dal governo. Pd, M5s, Verdi-Sinistra e Azione si troveranno per definire una linea comune di fronte alla richiesta della maggioranza di rinviare a settembre la discussione sulla materia.
Il centrodestra, in realtà, continua a ribadire la propria contrarietà al salario minimo e sembra pronto a rilanciare con una propria proposta per combattere il lavoro povero. Il presidente della commissione Lavoro Walter Rizzetto (Fdi) continua a chiedere all’opposizione di accettare un rinvio della discussione a settembre e da Fi si ribadisce una linea di assoluta contrarietà al salario minimo. La premier, d’altro canto, pare anche preoccupata di non lasciare alle opposizioni la bandiera della battaglia contro il lavoro povero, posizione condivisa anche dalla Lega. Per questo il governo sarebbe orientato a mettere a punto un proprio pacchetto di misure, alternativo a quello presentato dalle opposizioni. E proprio stamattina Carlo Calenda, ad Agorà, ha detto di essere pronto a “ragionare insieme” anche alla maggioranza perché “se la destra presenta un buon provvedimento – come quello dell’abolizione dell’abuso d’ufficio – noi lo voteremo”.
Le minoranze per ora sono attestate su un punto: il centrodestra deve ritirare l’emendamento che sopprimerebbe la proposta di salario minimo presentata. Ma il voto sull’emendamento soppressivo in realtà era stato già previsto per la scorsa settimana e poi è slittato a domani. Nel frattempo, appunto, è arrivata la mossa della Meloni e centrodestra potrebbe anche decidere per una sospensiva senza votare l’emendamento soppressivo.
Mattarella incontra Saied: Italia a fianco della TunisiaRoma, 24 lug. (askanews) – “L’Italia è al fianco della Tunisia nelle sfide importanti” di questo momento. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando al Quirinale il presidente tunisino Kais Saied. Il colloquio, ha detto Mattarella, è una “occasione per ribadire la nostra volontà di collaborare sempre più intensamente, un’occasione per ribadire ancora una volta la stima profonda e i legame che intercorre tra Tunisia e Italia”.
“Lei – ha aggiunto il presidente della Repubblica – in questo periodo ha incontrato più volte il presidente del Consiglio italiano e conosce bene posizioni orientamenti e iniziative dell’Italia”. Ha concluso Mattarella: “Questo nostro incontro è un’occasione per sottolineare con solennità l’amicizia che intercorre tra i nostri popoli e la collaborazione tra di noi”.
Meloni lancia “processo di Roma” per cooperazione e lotta ai trafficantiRoma, 23 lug. (askanews) – Giorgia Meloni lo ripete più volte: dalla Conferenza sullo sviluppo e le migrazioni che si è conclusa oggi alla Farnesina parte il “processo di Roma”. Non un intervento “spot” ma un percorso “ampio” e di “lungo periodo” per promuovere una cooperazione con i Paesi del Mediterraneo e dell’Africa per affrontare “alla radice” i problemi che spingono a migrare. Dalla Conferenza (a cui hanno partecipato una ventina di Paesi e una quindicina di organizzazioni internazionali) escono delle conclusioni condivise, che saranno inviate al segretario generale dell’Onu.
Concretamente il prossimo passo sarà la convocazione di una Conferenza dei donatori, per raccogliere risorse da far confluire in un fondo per lo sviluppo e in questo “la grande novità è che le nazioni che ricevono i finanziamenti devono essere anche quelle che decidono come spenderli”. Intanto gli Emirati arabi uniti hanno promesso investimenti per 100 milioni di euro, come ha annunciato il presidente emiratino Mohamed bin Zayed Al Nahyan che ha preso parte alla Conferenza, sottolineando che i fondi sono destinati “ai progetti di sviluppo nei Paesi colpiti dalla migrazione irregolare, comprese le iniziative di sostegno proposte nel Processo di Roma”. L’obiettivo generale è quello di instaurare un “dialogo tra pari” con una “piattaforma strategica e inclusiva, un lavoro pluriennale con una serie di obiettivi urgenti”. In questo processo “l’Italia ha le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista” e da “ponte” nel Mediterraneo “non solo per l’attenzione sul piano degli investimenti ma anche per l’approccio che ha saputo dimostrare, non predatorio, paritario, non paternalistico, che deve aiutare queste nazioni, accompagnarle, capire le difficoltà e intervenire”.
Atteggiamento ribadito anche dal padrone di casa, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha auspicato che la Conferenza “avvii una nuova stagione”, che “non sia soltanto un incontro formale ma un momento di confronto che possa essere un punto di svolta in un’area così importante come il Mediterraneo allargato che vede coinvolti tanti paesi del Golfo ed europei, la Commissione europea e il Consiglio europeo”, ha aggiunto. Naturalmente l’obiettivo principale di Meloni è quello di contenere l’immigrazione illegale che “danneggia tutti”. Il ‘modello’, per lei, è quello italiano: “Per alcuni anni in Italia – ha sottolineato – abbiamo azzerato le quote di immigrazione legale perché erano coperte illegalmente. Non è solidale dire a tutti ‘entrate’ e non occuparci di queste persone. Immaginiamo quote più alte del passato e che vengano aumentate con chi ha fatto percorsi formativi concordati e con accordi bilaterali”. E questo metodo “conviene a tutti i Paesi europei”.
Certo, qualche perplessità la suscita un accordo come quello con il presidente tunisino Kais Saied (oggi tra i protagonisti a Roma) per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. Ma a chi le chiede se l’erogazione dei fondi a Tunisi possa essere legato al loro rispetto, Meloni si limita rispondere che “forse è una domanda che dovrebbe fare all’Unione europea visto che è un accordo firmato tra Ue e Tunisia”. Però, ribadisce, “la Tunisia è in estrema difficoltà e lasciarla al suo destino potrebbe avere conseguenze molto gravi”. E proprio Saied, che ha parlato all’inizio della Conferenza subito dopo Meloni, ha parlato di un fenomeno, quello del traffico di esseri umani e dello sfruttamento della migrazione, che è paragonabile a “una nuova forma di schiavitù” che Tunisi non vuole e non può tollerare e che ogni anno genera profitti per oltre 150 mld dollari all’anno che mettono a rischio la vita di 25 milioni di persone nel mondo”.
L’accordo con la Tunisia è stato preso come esempio da replicare anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Siamo a Roma con un obiettvo condiviso, vogliamo e possiamo fare di queste sfide un’opportunità, costruendo partenariati forti e duraturi” tenendo come modello “l’accordo con la Tunisia, un modello da emulare per il futuro con altri Paesi della regione” con “un approccio pragmatico su valori condivisi, interessi condivisi e soluzioni che siano adatte alle situazioni locali”, ha dichiarato. Dalle parole di Saied e dei rappresentanti della Libia, il premier del governo di unità nazionale Abdulhamid Dbeibah e il presidente del Consiglio nazionale Mohamed Al Menfi, è emerso con chiarezza che i Paesi di transito non intendono diventare destinazioni finali della migrazione e si attendono processi di collaborazione in cui si dialoghi alla pari e con un atteggiamento trasparente e giusto. “Il governo italiano ha dato priorità assoluta a questo dossier del contrasto a gruppi criminali legati alla migrazione clandestina”, ha detto il premier del governo di unità nazionale della Libia, ricordando che l’approccio delle autorità libiche si oppone “a ogni tentativo di stabilire questi immigrati nei Paesi di transito”, un’ipotesi che “va contro la nostra politica demografica, di sicurezza sociale e pace sociale”. “Dobbiamo avere un approccio giusto”, la questione migratoria “non deve riguardare solo il mare ma anche i Paesi di partenza, di transito e destinazione per trovare una soluzione equa”, inoltre, ha aggiunto Dbeibah, “la stabilità della Libia è nell’interesse del mondo intero e della regione”. Nella conferenza stampa finale, sollecitata dai giornalisti, Meloni è anche tornata a parlare della grazia a Patrick Zaki e del caso Regeni. Il primo “è un grande risultato che dimostra la percezione che si ha dell’Italia”, mentre la questione del ricercatore ucciso al Cairo “non è stata archiviata, continuo a occuparmene pur senza parlarne con voi”. Al centro delle domande anche l’incontro previsto alla Casa Bianca la prossima settimana con il presidente Joe Biden e il ‘nodo’ del memorandum sulla Via della Seta. “Il tema dei rapporti con la Cina si discute ampiamente in ambito G7 e potrà essere oggetto del confronto, non specificamente sulla via della Seta. A me la questione non è mai stata posta dal presidente degli Usa che ho incontrato più volte”, ha garantito Meloni.
Zaki: il mio impegno per i diritti umani continuaRoma, 23 lug. (askanews) – “Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno permesso questo rilascio: autorità italiane, egiziane, Ong, società civile, le istituzioni accademiche, i vertici delle Stato italiano fino alla presidnete del Consiglio. Davvero sento un grande senso di reposanbilità nei confronti della mia famiglia e della mia comunità. Nonostante tutta la mia gratitudine io devo comunque sottolineare l’importanza del vostro lavoro per i diritti umani in Egitto”. Lo ha detto Patrick Zaki in conferenza stampa all’Università di Bologna.
“Oggi – ha proseuito Zaki – sono arrivato proprio in concomitanza del vertice sulle migrazioni e io sono un attivista dei diritti umani e la mia odissea deriva dal fatto che sono un ricercatore e un attivista, quindi questo potrebbe non essere la fine del mio travaglio, il mio impegno per i diritti umani continua. Io non do per scontata la mia libertà, non chiudo la porta rispetto al passato e sostengo tutti coloro che difendono i diritti umani in Egitto”.
Meloni: da Roma percorso per la crescita dell’Africa e contro i trafficantiRoma, 23 lug. (askanews) – “Avviare un percorso condiviso in grado di attuare misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e l’Africa, per affrontare le cause profonde dei flussi irregolari e per sconfiggere l’attività criminale dei trafficanti di esseri umani. Animati da questo spirito, siamo onorati di ospitare oggi a Roma la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazione”. Lo ha scritto su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni postando la ‘foto di famiglia’ della Conferenza.
Von der Leyen: costruire nuove partnership sul modello della TunisiaRoma, 23 lug. (askanews) – “Siamo a Roma con un obiettvo condiviso, vogliamo e possiamo fare di queste sfide un’opportunità, costruendo partenariati forti e duraturi” tenendo come modello “l’accordo con la Tunisia, un modello da emulare per il futuro con altri Paesi della regione” con “un approccio pragmatico su valori condivisi, interessi condivisi e soluzioni che siano adatte alle situazioni locali”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen alla Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni.
“Avete il potenziale e l’ambizione per diventare produttori massicci di energia pulita” e l’Ue ha un piano di investimenti da 300 miliardi di euro.
Migranti, Meloni: fondo sviluppo gestito da chi usa risorseRoma, 23 lug. (askanews) – Un “fondo per lo sviluppo la cui gestione si decida attraverso il contributo di chi utilizza le risore”. E’ l’idea lanciata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aprendo la Conferenza sulle migrazioni alla Farnesina.
Senza la cooperazione “ogni altro sforzo sarà inevitabilmente vano: la collaborazione ad ampio raggio per sostenere lo sviluppo per affrontare alla radice le cause profonde” delle migrazioni. “In un’epoca in cui si presta grande attenzione al diritto a migrare – ha aggiunto – non si dà sufficiente attenzione al diritto a non dover migrare. L’Italia è terra di immigrazione ma siamo stati terra di emigrazione e conosciamo le storie difficili di chi abbandona la propria terra. L’emigrazione ha un grande costo economico e umano per la nazione che la vive perchè si priva delle energie e dei giovani. Per questo in un’ottica di partnerariato dobbiamo lanciare iniziative e progetti di sviluppo con la pianificazione congiunta di progetti su sei settori: agricoltura, energia, infrastrutture, sanità, educazione, acqua e igiene. L’obiettivo di questa conferenza deve essere anche il reperimento delle risorse necessarie coinvolgendo non solo gli Stati e le organizzazione ma anche valorizzando le iniziative private”.