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Mediterraneo, Occhiuto: una macroregione per avere più peso in Ue

Mediterraneo, Occhiuto: una macroregione per avere più peso in UeRoma, 19 ott. (askanews) – Istituire una macroregione del Mediterraneo per avere più peso, come autorità regionali e locali, presso la Commissione Ue e il Parlamento europeo. E’ la proposta che il governatore della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha ribadito al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nell’incontro che lo stesso Occhiuto ha coordinato, nella sua qualità di presidente, tra la Commissione Intermediterranea (Cim) della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (Crpm).

Durante la riunione, svoltasi alla Farnesina a valle di una due giorni di meeting tra i rappresentanti della Cim, organizzata dalla Regione Lazio – fa sapere una nota -, sono stati trattati alcuni dei temi più caldi e importanti dell’attuale scenario internazionale. “Siamo molto preoccupati per ciò che sta accadendo in questi giorni in Medio Oriente e angosciati per tutte le vittime civili – ha detto il presidente Roberto Occhiuto -. Un conflitto così cruento alle porte del Mediterraneo crea instabilità in tutta l’area e forti tensioni tra i Paesi che vi si affacciano. Questa non è la sede per approfondire questa vicenda, ma siamo tutti ovviamente attenti agli sviluppi che questa crisi avrà nelle prossime settimane. Venendo ai temi di stretta competenza della Commissione Intermediterranea, oggi vogliamo nuovamente condividere con il ministro Antonio Tajani, che ringraziamo per la disponibilità ad incontrarci per la seconda volta nel giro di pochi mesi, la nostra proposta per l’istituzione e il riconoscimento di una macroregione del Mediterraneo. Siamo Regioni, europee e nordafricane, che condividono problemi e difficoltà, ma anche prospettive e opportunità. Clima, siccità, smart agricolture, lotta all’inquinamento, blu economy, commercio, traffico marittimo, traffico aeroportuale, trasformazione digitale: sono tutti temi che ci accomunano. La creazione di una macroregione, a partire dalle iniziative esistenti come Eusair, West Med e Eusalp, ci permetterebbe di avere maggior peso come autorità regionali e locali presso la Commissione Ue e il Parlamento europeo, le istituzioni nelle quali prendono forma e si definiscono le decisioni che poi, una volta in vigore, hanno grande impatto sulla vita di ciascuno di noi e dei nostri territori”.

“Tutti conoscete ad esempio i problemi inerenti la direttiva Ue sulle emissioni delle grandi navi, un provvedimento che rischia di essere deflagrante per i porti europei che si affacciano sul Mediterraneo, Gioia Tauro in testa. Ecco, con una macroregione del Mediterraneo molto probabilmente, nei mesi scorsi, avremmo avuto modo di partecipare alla costruzione di questa norma, mettendo in evidenza le criticità per le Regioni del Sud”, ha sottolineato il presidente Occhiuto. Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha salutato con calore i rappresentati delle Regioni della Commissione Intermediterranea, ospiti per questa due giorni di confronti presso la Farnesina, ha ascoltato con attenzione gli interventi ed ha tracciato un quadro delle possibili iniziative utili al riconoscimento di una macroregione del Mediterraneo e di una strategia mediterranea.

In linea con queste ipotesi – conclude la nota – il ministro Antonio Tajani invierà una lettera all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, per promuovere la proposta di macroregione del Mediterraneo avanzata dalla Commissione Intermediterranea della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime.

Renzi: oggi ufficializziamo la separazione da Azione, stop alla telenovela

Renzi: oggi ufficializziamo la separazione da Azione, stop alla telenovelaRoma, 19 ott. (askanews) – “Oggi ufficializziamo la separazione delle strade con gli amici di Azione. Abbiamo provato fino all’ultimo a chiedere di fare la lista insieme e la risposta di Calenda è stata sprezzante. Ognuno ha il suo stile, noi non facciamo polemica. Dunque auguri a tutti e ognuno per la sua strada. Meglio finire questa telenovela che farci ridere dietro da mezza Italia”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua e-news.

“Io voglio fare politica, non vivere circondato da cavilli regolamentari e da rancori personali”, spiega il leader di Italia viva annunciando che “i gruppi si chiameranno Italia Viva – Il Centro – Renew Europe. Alle elezioni faremo un grande risultato. Ne sono certo”.

Iv. Renzi: oggi ufficializziamo la separazione da Azione, telenovela stop

Iv. Renzi: oggi ufficializziamo la separazione da Azione, telenovela stopRoma, 19 ott. (askanews) – “Oggi ufficializziamo la separazione delle strade con gli amici di Azione. Abbiamo provato fino all’ultimo a chiedere di fare la lista insieme e la risposta di Calenda è stata sprezzante. Ognuno ha il suo stile, noi non facciamo polemica. Dunque auguri a tutti e ognuno per la sua strada. Meglio finire questa telenovela che farci ridere dietro da mezza Italia”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua e-news.

“Io voglio fare politica, non vivere circondato da cavilli regolamentari e da rancori personali”, spiega il leader di Italia viva annunciando che “i gruppi si chiameranno Italia Viva – Il Centro – Renew Europe. Alle elezioni faremo un grande risultato. Ne sono certo”.

Schlein: sciopero generale contro la manovra? Deve decidere il sindacato

Schlein: sciopero generale contro la manovra? Deve decidere il sindacatoMilano, 19 ott. (askanews) – “Questo è il sindacato che deve stabilirlo, c’è stata una grande mobilitazione in piazza il 7 e abbiamo partecipato anche noi perché condividiamo molte delle critiche fatte sul versante della sanità pubblica, sull’autonomia differenziata, sulla necessità di sconfiggere la precarietà”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a Rtl 105.5, sull’opportunità o meno di indire uno sciopero generale contro la manovra economica del governo dopo il mandato affidato ieri dall’assemblea della Cgil alla segreteria nazionale a proclamare la protesta. “I partiti hanno un ruolo diverso anche condivido molto le critiche che sono arrivate da quella manifestazione tanto che abbiamo partecipato anche noi” ha ribadito Schlein.

Vertice a Palazzo Chigi, esaminato rischio terrorismo

Vertice a Palazzo Chigi, esaminato rischio terrorismoRoma, 18 ott. (askanews) – Si è tenuta una riunione a Palazzo Chigi presieduta dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i ministri degli Esteri, Antonio Tajani, dell’Interno, Matteo Piantedosi, della Giustizia, Carlo Nordio, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e con i vertici dell’intelligence.

L’incontro – informa Palazzo Chigi – ha avuto lo scopo di “valutare la situazione nella Striscia di Gaza e in Israele, le ripercussioni e gli sviluppi nell’area mediorientale e le conseguenti ricadute in termini di rischio di terrorismo, anche alla luce degli ultimi episodi avvenuti in Francia e in Belgio”. In tal senso “il Governo sta approfondendo proposte da presentare al prossimo Consiglio Ue”.

Meloni: chiusa la frontiera con la Slovenia per sicurezza, è mia responsabilità

Meloni: chiusa la frontiera con la Slovenia per sicurezza, è mia responsabilitàRoma, 18 ott. (askanews) – “Con il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi abbiamo comunicato in sede europea la decisione del Governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia. La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilità”. Lo scrive su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Ne abbiamo parlato con i colleghi sloveni, ai quali abbiamo rinnovato la nostra piena collaborazione sul contrasto ai flussi di migranti illegali”, aggiunge.

Meloni: chiusa frontiera per sicurezza, è mia responsabilità

Meloni: chiusa frontiera per sicurezza, è mia responsabilitàRoma, 18 ott. (askanews) – “Con il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi abbiamo comunicato in sede europea la decisione del Governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia. La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilità”. Lo scrive su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Ne abbiamo parlato con i colleghi sloveni, ai quali abbiamo rinnovato la nostra piena collaborazione sul contrasto ai flussi di migranti illegali”, aggiunge.

Meloni ripristina i controlli di confine con la Slovenia per “rischio terrorismo”

Meloni ripristina i controlli di confine con la Slovenia per “rischio terrorismo”Roma, 18 ott. (askanews) – La decisione l’ha presa in prima persona la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e oggi è stata comunicata ufficialmente: dopo gli ultimi atti di terrorismo in Francia e Belgio l’Italia chiude la “rotta balcanica”, ripristinando i controlli al confine con la Slovenia. La premier, parlando la settimana scorsa a Maputo in Mozambico, aveva in qualche modo anticipato la sua determinazione. Pur non essendoci un “livello particolare di allerta in Italia”, aveva detto venerdì, è necessario fare “alcune valutazioni sul controllo di chi arriva da fuori, in particolare dalla rotta balcanica”.

Dunque Meloni, viene spiegato, appena rientrata dalla missione in Africa, ha chiamato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, chiedendogli di procedere. Oggi il titolare del Viminale – con procedura d’urgenza – ha comunicato la decisione al suo omologo sloveno Bostjan Poklukar e informato la vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, il commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il segretario generale del Consiglio dell’Unione europea Thérèse Blanchet e i ministri dell’Interno degli Stati membri Ue e dei Paesi associati Schengen. Secondo l’Italia, riferisce Palazzo Chigi, “l’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco condotto nei confronti di Israele, ha aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione” e per l’Italia il quadro è “ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria” via mare (140 mila arrivi quest’anno) e via terra. In particolare, dalla rotta est, nel solo Friuli Venezia Giulia dall’inizio dell’anno sono state individuate 16 mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale. Il Comitato di analisi strategica anti-terrorismo istituito del Viminale ha confermato la necessità di un “ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo”, considerato che “le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta”.

La misura verrà attuata dal 21 ottobre per un periodo di 10 giorni, che saranno però prorogabili (fino a un massimo di sei mesi) sulla base delle valutazioni che saranno fatte. I controlli, garantisce Palazzo Chigi, saranno attuati in modo da “garantire la proporzionalità della misura, adattate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci”. Proprio ieri sera, intervenendo al Consiglio europeo da remoto, Meloni aveva sollecitato Bruxelles e i partner europei a superare le “titubanze” nella lotta all’immigrazione clandestina che può portare “gravi rischi” alla sicurezza. Lo dimostra, secondo la presidente del Consiglio, il fatto che l’attentatore di Bruxelles era arrivato nel 2011 a Lampedusa, così come era successo anche in passato (il riferimento è all’attentato di Nizza del 2020).

Intanto la premier continua i contatti per cercare di favorire una soluzione pacifica della crisi in Medio Oriente. Questa mattina, esprimendo il cordoglio per la strage dell’ospedale di Gaza, ha rinnovato “il nostro impegno per proteggere la popolazione civile, risolvere i problemi umanitari più urgenti e assicurare una veloce soluzione di questa crisi”. Vista anche la situazione, Meloni ha cancellato la visita di domani a Trento e Bolzano, mentre resta in stand by l’ipotesi di una missione in Israele. E’ poi stata invitata a partecipare al summit sulla crisi in Medio Oriente organizzato sabato prossimo in Egitto, ma su questo una valutazione è ancora in corso.

Governo: da sabato controlli frontiere Slovenia per aumento rischi

Governo: da sabato controlli frontiere Slovenia per aumento rischiRoma, 18 ott. (askanews) – Il Governo italiano ha comunicato la reintroduzione dei controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia, in base all’articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen. Il ripristino dei controlli alle frontiere interne, già adottato nell’area Schengen, è stato comunicato dal ministro Piantedosi alla vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, al commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson, alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, al segretario generale del Consiglio dell’Unione europea Thérèse Blanchet e ai ministri dell’Interno degli Stati membri Ue e dei Paesi associati Schengen.

“L’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco condotto nei confronti di Israele, ha infatti aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione”, informa Palazzo Chigi. “Questo scenario, oggetto di approfondimento anche da parte del Comitato di analisi strategica anti-terrorismo istituito presso il ministero dell’Interno, conferma la necessità di un ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo. Nelle valutazioni nazionali, infatti, le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta”.

La misura verrà attuata dal 21 ottobre prossimo per un periodo di 10 giorni, prorogabili. Le modalità di controllo saranno attuate in modo da “garantire la proporzionalità della misura, adattate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci”. Ulteriori sviluppi della situazione ed efficacia delle misure verranno analizzati costantemente, nell’auspicio di un rapido ritorno alla piena libera circolazione. Il quadro, spiega la nota della Presidenza del Consiglio, è “ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l’Italia è soggetta, via mare e via terra (140 mila arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al 2022). Nella sola regione del Friuli Venezia Giulia, dall’inizio dell’anno, sono state individuate 16 mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale”.

Salario minimo, Conte: pagina triste Camera, battaglia nel Paese

Salario minimo, Conte: pagina triste Camera, battaglia nel PaeseRoma, 18 ott. (askanews) – “Oggi si è scritta una pagina triste in Aula alla Camera. Invece di votare il salario minimo, la maggioranza Meloni rispedisce la nostra proposta in Commissione per affondarla. Non hanno neppure il coraggio di metterci la faccia. Giorgia Meloni si nasconde e volta le spalle a 3,6 milioni di lavoratori sottopagati dopo avere cercato la sponda del Cnel di Brunetta. Che vigliaccheria. Ma noi non gli daremo tregua. Continueremo questa battaglia nel Paese. A firmare la nostra proposta sono persone di sinistra, centro, destra. Anche i più disillusi dalla politica. Perché se in Italia gli stipendi sono bassi, conta poco se il portafogli sta a destra o sinistra, se poi è vuoto dopo una giornata di sacrifici e di lavoro”. Lo dichiara via social il presidente M5s Giuseppe Conte.

“Qualche settimana fa – sottolinea- ho letto la storia di un annuncio per un barista con esperienza full-time a 3,8 euro l’ora. La buona politica prende quell’annuncio e lo straccia, approvando il salario minimo legale. Specie con il carovita attuale, con i mutui alle stelle. La cattiva politica abbandona invece i giovani allo sfruttamento, dopo un’estate spesa a ripristinare in Senato i vitalizi per i politici”.