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Riforma della giustizia, Mattarella autorizza l’invio alle Camere

Riforma della giustizia, Mattarella autorizza l’invio alle CamereRoma, 19 lug. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge recante ‘Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare’. E’ quanto si apprende da fonti del Quirinale. La firma del presidente alla riforma Nordio era nelle cose, essendo un ddl e non un decreto legge. Il provvedimento, viene confermato, inizierà il suo iter dal Senato.

Il via libera formale del Colle arriva dopo che nei giorni scorsi i temi della giustizia sono stati al centro di un colloquio tra il capo dello Stato e la premier Giorgia Meloni, nel quale si è puntato a stemperare il clima infuocato dopo lo scontro tra Palazzo Chigi e le toghe dell’Anm mentre ancora sono sul tavolo i casi Delmastro, Santanchè e La Russa junior. E dopo le parole del Guardasigilli Carlo Nordio che aveva lasciato intendere ci fosse l’intenzione di intervenire sul concorso esterno in associazione mafiosa. Questa mattina, dopo aver presenziato al comitato per l’ordine e la sicurezza a Palermo nel giorno delle cerimonie in ricordo di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta uccisi barbaramente dalla mafia, Meloni ha definito una “opinione” quella di Nordio e ha ribadito che il tema del concorso esterno non è nel programma di governo (poco dopo il ministro al question time le faceva l’eco aggiungendo con una punta di fastidio: “auspico che questa polemica sterile oggi si chiuda”).

Meloni ha voluto anzi aggiungere che sulla lotta alla criminalità “non c’è stato alcun allentamento”, che il suo esecutivo ha messo “in sicurezza il carcere ostativo”, che la strage di via d’Amelio è una “ferita aperta” e che “le polemiche inventate” fanno bene “solo a quelli che stiamo combattendo”. Il percorso della riforma in Parlamento si annuncia in salita, con le opposizioni già sul piede di guerra su una materia altamente divisiva. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha attaccato: “La montagna ha partorito un topolino, mi pare difficile che quel ddl possa risolvere le criticità del funzionamento della giustizia. La maggioranza fatica a trovare la quadra, lo abbiamo visto con le smentite reciproche sul concorso esterno in associazione mafiosa: ci batteremo” per modificare la riforma.

Tra le principali misure contenute nella riforma proposta dal ministro Carlo Nordio e approvata dal Consiglio dei ministri il 15 giugno scorso, ci sono l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, modifiche al reato di traffico di influenze illecite, la stretta sulla pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, la nuova disciplina dei casi di appello del pubblico ministero. Intanto si apre un altro fronte, in commissione Politiche Ue della Camera, con la bocciatura della direttiva europea sulla lotta alla corruzione arrivata con il voto della maggioranza e Iv, contrari i Cinque Stelle e il Pd. Nella direttiva, hanno denunciato i Cinque Stelle, si “ribadisce che l’abuso d’ufficio è un reato fondamentale nella lotta alla corruzione che non può essere abolito come vorrebbe fare il ministro della Giustizia Nordio. Una bocciatura clamorosa non solo perché va contro le raccomandazioni del presidente della Repubblica Mattarella e le rassicurazione della stessa premier Meloni, ma anche perché il parere di maggioranza è motivato con l’argomentazione clamorosamente falsa che l’Unione europea non ha competenza, secondo loro, in materia di armonizzazione delle legislazioni nazionali”.

Riforma giustizia, Mattarella autorizza l’invio alle Camere

Riforma giustizia, Mattarella autorizza l’invio alle CamereRoma, 19 lug. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge recante ‘Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare’. E’ quanto si apprende da fonti del Quirinale. La firma del presidente alla riforma Nordio era nelle cose, essendo un ddl e non un decreto legge. Il provvedimento, viene confermato, inizierà il suo iter dal Senato.

Il via libera formale del Colle arriva dopo che nei giorni scorsi i temi della giustizia sono stati al centro di un colloquio tra il capo dello Stato e la premier Giorgia Meloni, nel quale si è puntato a stemperare il clima infuocato dopo lo scontro tra Palazzo Chigi e le toghe dell’Anm mentre ancora sono sul tavolo i casi Delmastro, Santanchè e La Russa junior. E dopo le parole del Guardasigilli Carlo Nordio che aveva lasciato intendere ci fosse l’intenzione di intervenire sul concorso esterno in associazione mafiosa. Questa mattina, dopo aver presenziato al comitato per l’ordine e la sicurezza a Palermo nel giorno delle cerimonie in ricordo di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta uccisi barbaramente dalla mafia, Meloni ha definito una “opinione” quella di Nordio e ha ribadito che il tema del concorso esterno non è nel programma di governo (poco dopo il ministro al question time le faceva l’eco aggiungendo con una punta di fastidio: “auspico che questa polemica sterile oggi si chiuda”).

Meloni ha voluto anzi aggiungere che sulla lotta alla criminalità “non c’è stato alcun allentamento”, che il suo esecutivo ha messo “in sicurezza il carcere ostativo”, che la strage di via d’Amelio è una “ferita aperta” e che “le polemiche inventate” fanno bene “solo a quelli che stiamo combattendo”. Il percorso della riforma in Parlamento si annuncia in salita, con le opposizioni già sul piede di guerra su una materia altamente divisiva. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha attaccato: “La montagna ha partorito un topolino, mi pare difficile che quel ddl possa risolvere le criticità del funzionamento della giustizia. La maggioranza fatica a trovare la quadra, lo abbiamo visto con le smentite reciproche sul concorso esterno in associazione mafiosa: ci batteremo” per modificare la riforma.

Tra le principali misure contenute nella riforma proposta dal ministro Carlo Nordio e approvata dal Consiglio dei ministri il 15 giugno scorso, ci sono l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, modifiche al reato di traffico di influenze illecite, la stretta sulla pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, la nuova disciplina dei casi di appello del pubblico ministero. Intanto si apre un altro fronte, in commissione Politiche Ue della Camera, con la bocciatura della direttiva europea sulla lotta alla corruzione arrivata con il voto della maggioranza e Iv, contrari i Cinque Stelle e il Pd. Nella direttiva, hanno denunciato i Cinque Stelle, si “ribadisce che l’abuso d’ufficio è un reato fondamentale nella lotta alla corruzione che non può essere abolito come vorrebbe fare il ministro della Giustizia Nordio. Una bocciatura clamorosa non solo perché va contro le raccomandazioni del presidente della Repubblica Mattarella e le rassicurazione della stessa premier Meloni, ma anche perché il parere di maggioranza è motivato con l’argomentazione clamorosamente falsa che l’Unione europea non ha competenza, secondo loro, in materia di armonizzazione delle legislazioni nazionali”.

Mattarella ha autorizzato la presentazione alle Camere della riforma della giustizia

Mattarella ha autorizzato la presentazione alle Camere della riforma della giustiziaRoma, 19 lug. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge recante ‘Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare’. E’ quanto si apprende da fonti del Quirinale.

Tra le principali misure contenute nella riforma proposta dal ministro Carlo Nordio e approvata dal Consiglio dei ministri il 15 giugno scorso, ci sono l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, modifiche al reato di traffico di influenze illecite, la stretta sulla pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, la nuova disciplina dei casi di appello del pubblico ministero.

Schlein: contrasto alle mafie parte dalla giustizia sociale

Schlein: contrasto alle mafie parte dalla giustizia socialePalermo, 19 lug. (askanews) – “Siamo qui non solo per ricordare ma per trarre dalla memoria di Paolo Borsellino, e vogliamo ricordare anche gli agenti della scorta uccisi qui insieme a lui, un esempio che deve portarci ad un impegno costante e quotidiano nello sradicare le mafie in tutte le infiltrazioni che tentano nella società, nell’economia e nella politica”. Lo ha detto la leader del Pd Elly Schlein, oggi a Palermo in occasione del trentunesimo anniversario della strage di via D’Amelio.

“Il contrasto alle mafie parte anche dalla giustizia sociale – ha aggiunto Schlein – Lo Stato deve poi stare accanto ad amministratori e ad amministratrici entrati nel mirino delle mafie soltanto per avere fatto rispettare le regole e deve stare accanto anche agli imprenditori e alle imprenditrici che hanno detto no a Cosa nostra”.

Meloni: da Nordio opinione, concorso esterno mafia non è in programma

Meloni: da Nordio opinione, concorso esterno mafia non è in programmaRoma, 19 lug. (askanews) – “Le cose che si vogliono fare si fanno e del resto si può evitare di parlare. Sul concorso esterno Nordio ha risposto a una domanda, ma lui stesso ha detto che non è previsto dal programma di governo e infatti non c’è. Forse dovrebbe essere più politico”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando in prefettura a Palermo al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza, nel giorno in cui si commemora la strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Borsellino e la sua scorta.

Per Meloni si tratta del caso di “una risposta personale” che diventa “un fatto quando un fatto non è, perchè i fatti sono che abbiamo salvato il carcere ostativo, che sono stati arrestati 1.300 mafiosi, che abbiamo difeso la legislazione antimafia. Sono opinioni che diventano fatti e le opinioni diventano fatti quando si vuol fare una polemica pretestuosa”. “Il senso della mia presenza oggi non è solo memoria, perchè la memoria ha senso e ragione – ha detto Meloni ricordando Borsellino – solo se si raccoglie il testimone. Per questo abbiamo partecipato al Comitato per la sicurezza, per capire cosa altro serva e cosa il governo possa e debba fare per aiutare questi inquirenti straordinari e queste forze dell’ordine che negli ultimi mesi hanno arrestato 1.300 persone, 29 latitanti sono stati assicurati alla giustizia, un lavoro straordinario che va accompagnato”. “Io – ha ricordato ancora – ho cominciato a fare politica quando uccisero Borsellino e a poche settimane dall’omicidio di Falcone. Per me il tema di quell’esempio, di uomini delle istituzioni consapevoli dei rischi che continuano a fare il loro lavoro, rimane uno degli elementi più simbolici che mi ha spinto a fare politica”.

“Non c’è stato alcun allentamento nella lotta alla criminalità organizzata, anzi”, ha tenuto a sottolineare Meloni.

La Russa: oggi con il cuore siamo tutti in via D’Amelio

La Russa: oggi con il cuore siamo tutti in via D’AmelioRoma, 19 lug. (askanews) – “Oggi ricorre il trentunesimo anniversario della morte di Paolo Borsellino, un grande eroe italiano: un uomo che con coraggio ha dedicato la propria vita al bene della comunità affrontando a testa alta la criminalità organizzata. Il suo insegnamento è patrimonio comune e rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per tutti coloro che credono nei valori della giustizia e della legalità”. Lo afferma in una nota il presidente del Senato Ignazio La Russa.

“Quel 19 luglio 1992, insieme a Paolo Borsellino persero la vita gli agenti della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Voglio ricordarli, insieme alle tante donne e uomini che, ispirati anche dal loro esempio, onorano la Nazione e si sacrificano ogni giorno per difendere i valori irrinunciabili di libertà e sicurezza. Paolo Borsellino ci ha lasciato un’eredità importante. Una eredità che abbiamo il dovere di onorare e tramandare. Oggi, 19 luglio, con i nostri cuori, le nostre storie e le nostre coscienze, siamo tutti in via D’Amelio”, conclude.

Schlein: onorare la memoria di Borsellino con i fatti e con la riscossa civile

Schlein: onorare la memoria di Borsellino con i fatti e con la riscossa civileRoma, 19 lug. (askanews) – “Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina. Trentuno anni dopo la strage di via D’Amelio continuiamo a chiedere verità e giustizia per loro e per tutte le vittime della mafia e i loro familiari. Perché il ricordo non può essere altro che questo: onorare la memoria di chi non c’è più con i fatti, con il nostro impegno quotidiano nel contrastare la criminalità organizzata e le sue infiltrazioni nella società, nell’economia legale, nella politica. Continuare a far camminare il loro coraggio e le loro idee con le nostre gambe, con le nostre azioni. E aiutare chi è sopravvissuto”. Lo afferma in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein.

“Una battaglia – aggiunge – che non passa soltanto dall’innalzare i presidi di legalità, ma che è anzitutto culturale e deve partire dall’educazione, dalle scuole. Dalla lotta per la giustizia sociale, che sottrae terreno alla ricattabilità su cui scommettono le mafie. Davanti al bisogno nessuno deve essere lasciato solo ed esposto, lo Stato deve arrivare prima. Deve essere al fianco di quegli amministratori e amministratrici che finiscono nel mirino delle mafie perché fanno rispettare le regole e la trasparenza nell’interesse collettivo, al fianco di quegli imprenditori e professionisti che non accettano i ricatti e le scorciatoie. Ma vanno sostenuti”. Dobbiamo essere, tutte e tutti impegnati ogni giorno, ovunque, in questa riscossa civile che sconfigga le mafie ovunque cerchino di attecchire. Questa sola può essere la nostra risposta, oggi come ieri”, conclude Schlein.

Mattarella: la Repubblica si inchina in memoria di Borsellino e degli agenti di scorta

Mattarella: la Repubblica si inchina in memoria di Borsellino e degli agenti di scortaRoma, 19 lug. (askanews) – “Nell’anniversario della strage di via D’Amelio la Repubblica si inchina alla memoria di Paolo Borsellino, magistrato di straordinario valore e coraggio, e degli agenti della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina – che con lui morirono nel servizio alle istituzioni democratiche”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il trentunesimo anniversario della Strage di via D’Amelio. “Quel barbaro eccidio, compiuto con disumana ferocia, colpì l’intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile. Il nome di Paolo Borsellino, infatti, al pari di quello di Giovanni Falcone, mantiene inalterabile forza di richiamo ed è legato ai successi investigativi e processuali che misero allo scoperto per la prima volta l’organizzazione mafiosa e ancor di più è connesso al moto di dignità con cui la comunità nazionale reagì per liberare il Paese dal giogo oppressivo delle mafie”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il trentunesimo anniversario della Strage di via D’Amelio.

“Borsellino e Falcone avevano dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta. Il loro esempio ci invita a vincere l’indifferenza, a combattere le zone grigie della complicità con la stessa fermezza con cui si contrasta l’illegalità, a costruire solidarietà e cultura dove invece le mafie puntano a instillare paura. In questo anniversario, desidero rinnovare i sentimenti di cordoglio e vicinanza ai familiari di Paolo Borsellino e degli altri servitori della Stato che pagarono con la vita la difesa della nostra libertà”, conclude.

Meloni: la strage di via d’Amelio è una ferita ancora aperta, seguiamo l’esempio di Borsellino

Meloni: la strage di via d’Amelio è una ferita ancora aperta, seguiamo l’esempio di BorsellinoRoma, 19 lug. (askanews) – “La strage di Via D’Amelio, dove Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta vennero uccisi dalla mafia, è stato il motivo per il quale ho iniziato a fare politica. La data del 19 luglio 1992 rappresenta una ferita ancora aperta per chi crede in un’Italia giusta. Paolo sfidò il sistema mafioso senza mai temere la morte, insegnandoci a non restare a guardare e a non voltarci mai dall’altra parte. Il suo coraggio e la sua integrità sono doni che ci ha lasciato e che tanti giovani hanno deciso di raccogliere per affermare due valori imprescindibili: la legalità e la giustizia”. Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni su Facebook. Meloni è stamani a Palermo per rendere omaggio alle vittime della strage.

“Oggi, a 31 anni di distanza da quel terribile attentato – aggiunge – ricordiamo tutti quegli eroi che non ebbero paura di denunciare al mondo il vero volto della criminalità organizzata e che servirono lo Stato fino all’ultimo. Nel loro esempio portiamo avanti il nostro impegno quotidiano per estirpare questo male dalla nostra Nazione: solo così il loro sacrificio non sarà mai vano”.

Borsellino, Schlein: onorare memoria con fatti e riscossa civile

Borsellino, Schlein: onorare memoria con fatti e riscossa civileRoma, 19 lug. (askanews) – “Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina. Trentuno anni dopo la strage di via D’Amelio continuiamo a chiedere verità e giustizia per loro e per tutte le vittime della mafia e i loro familiari. Perché il ricordo non può essere altro che questo: onorare la memoria di chi non c’è più con i fatti, con il nostro impegno quotidiano nel contrastare la criminalità organizzata e le sue infiltrazioni nella società, nell’economia legale, nella politica. Continuare a far camminare il loro coraggio e le loro idee con le nostre gambe, con le nostre azioni. E aiutare chi è sopravvissuto”. Lo afferma in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein.

“Una battaglia – aggiunge – che non passa soltanto dall’innalzare i presidi di legalità, ma che è anzitutto culturale e deve partire dall’educazione, dalle scuole. Dalla lotta per la giustizia sociale, che sottrae terreno alla ricattabilità su cui scommettono le mafie. Davanti al bisogno nessuno deve essere lasciato solo ed esposto, lo Stato deve arrivare prima. Deve essere al fianco di quegli amministratori e amministratrici che finiscono nel mirino delle mafie perché fanno rispettare le regole e la trasparenza nell’interesse collettivo, al fianco di quegli imprenditori e professionisti che non accettano i ricatti e le scorciatoie. Ma vanno sostenuti”. Dobbiamo essere, tutte e tutti impegnati ogni giorno, ovunque, in questa riscossa civile che sconfigga le mafie ovunque cerchino di attecchire. Questa sola può essere la nostra risposta, oggi come ieri”, conclude Schlein.