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Giustizia, M.Falcone-S.Borsellino: Nordio sbaglia su concorso esterno

Giustizia, M.Falcone-S.Borsellino: Nordio sbaglia su concorso esternoRoma, 13 lug. (askanews) – Maria Falcone e Salvatore Borsellino, lanciano un allarme sulla ipotesi che il reato di concoso esterno in associazione mafiosa venga ridimensionato come annunciato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio.

“Uno schiaffo alla memoria e al lavoro di Giovanni. Mi auguro che il Guardasigilli ci ripensi e si fermi”, dice la sorella del giudice ucciso dalla mafia in un’intervista a Repubblica. “La considero un’offesa gravissima perché ricordo bene il grande lavoro di Giovanni per arrivare a questo primo passo importantissimo per poter indagare sui fatti di mafia. Nordio forse non conosce, o forse non ricorda le tante sentenze della Cassazione che hanno consolidato il reato rendendolo uno strumento fondamentale per tutti coloro che indagano sulla mafia – spiega -. Mi auguro che il Guardasigilli ci ripensi e si fermi” Modificare adesso il concorso esterno significa terremotare i processi. E sarebbe un segnale negativo rispetto ai risultati raggiunti con tanti sacrifici in questi anni”..Mi auguro che Nordio faccia la sua, perché anche lui deve dare il suo contributo nella lotta alla mafia”. “Smantellare il concorso esterno in associazione mafiosa, come annunciato da Nordio, vuole dire sconfessare apertamente la legislazione voluta da Falcone e Borsellino”, prosegue in una intervista a Repubblica il fratello del giudice Paolo, Salvatore. “Depotenziare il concorso esterno vuol dire colpire i nostri martiri, quelli che il governo di destra dice di voler commemorare”. “E’ l’ennesimo segnale di un gravissimo attacco all’indipendenza della magistratura e alla ricerca della verità – prosegue – l’annunciata riforma sulle intercettazioni porterà un grave danno anche alla lotta alla mafia. Partendo da un reato minore si possono ad esempio scoprire le mosse dei nuovi mafiosi. La questione è semmai relativa a registrazioni riguardanti terze persone che finiscono sui giornali. Credo che questo reato abbia rappresentato uno strumento fondamentale per ottenere condanne importanti, poi passate in giudicato. Voglio ricordare i processi che hanno portato alle condanne degli ex senatori Marcello Dell’Utri e Antonino D’Alì. Il concorso esterno resta fondamentale per colpire i colletti bianchi che colludono con l’organizzazione mafiosa”.

Santanchè: passo indietro? Non c’è motivo, ad oggi nessun avviso di garanzia. Mi arricchirò con le querele

Santanchè: passo indietro? Non c’è motivo, ad oggi nessun avviso di garanzia. Mi arricchirò con le quereleRoma, 13 lug. (askanews) – “Io fare un passo indietro? Non capisco per quale motivo. Oggi, in questo momento in cui sto parlando, non ho ancora ricevuto alcun avviso di garanzia”, lo ha detto la ministra Daniela Santanchè nel corso del suo intervento alla assemblea di Confagricoltura. “Mio nonno mi ha insegnato a non aver paura se non fai niente di male – ha continuato – vado avanti, nessuno mi ha mai accusato nelle mie funzioni di ministro, non partecipo ai processi mediatici e mi difendo nei tribunali”. “Mi arricchirò con le querele”, ha poi detto la ministra Daniela Santanchè, rispondendo a una domanda dei cronisti in merito all’inchiesta della procura di Milano su alcune società a lei riferibili.

Grillo: capitalismo sul burrone, ma non riusciamo a immaginare fine

Grillo: capitalismo sul burrone, ma non riusciamo a immaginare fineMilano, 13 lug. (askanews) – “La globalizzazione, per gran parte dei paesi del mondo, per come è stata gestita, assomiglia ad un patto col diavolo. Nel mondo, meno di 30 persone posseggono le ricchezze di quasi 4 miliardi di persone. Stiamo prosciugando il pianeta e consentendo che milioni di persone muoiano di fame per mantenere in vita un modello che non sembra dare più nessun frutto”. Lo scrive Beppe Grillo in un post sul suo blog. “Dicono che io sia un sognatore, ma i sognatori veri sono quelli che credono che si possa andare avanti con questa crescita all’infinito. Io sono un sognatore che si è risvegliato. Siamo come Willy il Coyote, sospesi senza guardare in basso, perché in basso c’è il burrone. Dobbiamo costringere questo sistema a guardare in basso… è sospeso lì e non guarda. Oggi l’economia del mondo è la coda che muove il cane e non il contrario. Tutto è possibile, e l’impossibile è diventato possibile. Possiamo immaginare la fine del mondo coi film apocalittici di qualsiasi genere, ma non riusciamo a immaginare la fine di questo tipo di capitalismo”.

Per Grillo “non ci rendiamo conto di vivere in una nuova forma di povertà collettiva, che scaturisce da un tipo di risorse che ha cambiato il cittadino in cliente; per la prima volta nella storia, l’uomo si sta trasformando in una materia prima che viene lavorata, plasmata, immagazzinata, venduta e trasformata in dati. La velocità della tecnologia e l’intelligenza artificiale stanno erodendo milioni di posti di lavoro a livello globale, rendendo il fattore umano superato. Le fabbriche sono sempre più automatizzate e si riesce a mantenere la produzione mondiale senza l’apporto umano. Ogni paese, dagli Stati Uniti alla Cina, dall’India al Giappone, deve partecipare e ogni settore, dall’energia ai trasporti, dal cibo alla tecnologia, deve essere trasformato”.

Meloni: no scontro Pm, farò riforma. E prende distanze da La Russa

Meloni: no scontro Pm, farò riforma. E prende distanze da La RussaVilnius, 12 lug. (askanews) – Giorgia Meloni assicura di non voler “alcun conflitto” con la magistratura anche se mette la faccia sulla nota off di Palazzo Chigi in cui si accusava parte della magistratura di fare “opposizione” e “campagna elettorale” e, per la prima volta, parla del caso La Russa, prendendo le distanze dal presidente del Senato suo fedelissimo. Dopo giorni di silenzio, la presidente del Consiglio è tornata a parlare a Vilnius, in una conferenza stampa al termine del vertice Nato.

Ma al di là delle questioni geopolitiche, molte delle domande – naturalmente – si sono incentrate sul tema della giustizia e sui tre casi che nelle ultime settimane hanno creato imbarazzo al governo: quello della ministra del Turismo Daniela Santanchè, quello del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e infine quello del figlio di La Russa, accusato di stupro, e della ‘difesa’ messa in campo dal padre. Tutti deflagrati proprio mentre il governo ha varato la prima parte della riforma della Giustizia. Meloni a Vilnius garantisce che “non c’è nessun conflitto con la magistratura, sicuramente non da parte mia”, ma assicura anche che “abbiamo un programma chiaro” che prevede la separazione delle carriere “e lo realizzeremo”. Se da un lato, quindi, la premier sembra voler stemperare le tensioni, dall’altro rincara la dose contro quei magistrati dell’Anm che rilasciano “dichiarazioni un po’ apocalittiche come a dire ‘noi siamo i guardiani del bene contro il male’”. Per Meloni sbaglia chi mette “insieme quel che è nel programma del governo e i casi specifici” e quindi “consiglio prudenza”.

Sui tre casi specifici, la premier difende a spada tratta Delmastro, per il quale il Gip ha chiesto al Pm l’imputazione coatta. Per lei è una “questione politica” (che “riguarda un esponente del governo nell’esercizio del suo mandato”) perchè i casi in cui questo avviene sono “irrilevanti sul piano statistico”. Per Meloni “il giudice non dovrebbe sostitursi al Pm formulando l’imputazione quando il Pm non intende esercitare l’azione penale”. Difesa (un po’ meno netta) anche per Santanchè: la sua “è una questione extrapolitica” che “non riguarda il suo ruolo di ministro che sta svolgendo molto bene. La questione è complessa, va vista nel merito e il merito compete alle aule di tribunale non alle trasmissioni tv”. Comunque, assicura, “un avviso di garanzia non determina in automatico le dimissioni di un ministro”. In entrambi i casi sono parole che non rappresentano novità rispetto a quello che era il suo pensiero conosciuto. Invece per la prima volta la presidente del Consiglio parla del caso di Leonardo Apache La Russa e dalla reazione del padre che, tra le altre cose, aveva sollevato “molti interrogativi” su “una denuncia presentata dopo quaranta giorni” con un racconto che lascia “molti dubbi”. “Comprendo molto bene da madre la sofferenza del presidente del Senato”, dice Meloni, ma “non sarei intervenuta nel merito della vicenda. Io tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che ritiene di denunciare e non mi pongo il problema dei tempi”. Poi naturalmente “bisogna andare nel merito di cosa accaduto” ma “mi auguro che la politica possa starne fuori”.

Le affermazioni di Meloni da Vilnius, se avevano intenzione di gettare acqua sul fuoco delle polemiche, non hanno sortito l’effetto desiderato, anzi. Per la segretaria Pd Elly Schlein Meloni “difende l’indifendibile” e “solamente per difendere i suoi sodali” mentre per Nicola Fratoianni (Avs) la premier “si arrampica sugli specchi”. In questo contesto, domani Meloni sarà al Quirinale per il Consiglio supremo di difesa ed è probabile che la riunione sia l’occasione per un colloquio a quattr’occhi con Sergio Mattarella che ha sulla scrivania il Ddl Nordio da firmare: un atto dovuto ma ancora non avvenuto. Ma certo le polemiche non aiuterebbero un esame sereno in Parlamento e per questo non si può escludere che il capo dello Stato esprima l’auspicio di un abbassamento dei toni.

Giustizia, Schlein: Meloni difende l’indifendibile

Giustizia, Schlein: Meloni difende l’indifendibileMilano, 12 lug. (askanews) – Quello offerto da Giorgia Meloni dal Vilinius è “un brutto spettacolo per il Paese: difende l’indifendibile e riesce a dire tutto e il suo contrario. Questo abbiamo sentito nelle contraddittorie dichiarazioni sulla giustizia della premier Giorgia Meloni. È evidente dalla conferenza stampa di oggi che ci sono due Meloni. Una che rivendica con orgoglio le note di Palazzo Chigi che accusano la magistratura di fare opposizione. E l’altra che nega qualsiasi scontro con la magistratura”. Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein

“Sulla questione di Santanchè – aggiunge Schlein – dice che non si tratta di una questione politica ma attacca frontalmente magistratura e stampa. E non risponde una parola sulle gravi accuse nel merito di quello che sta emergendo attorno a Daniela Santanché. Credo invece che non si possa affermare che non è una questione politica quando una ministra afferma il falso dentro il Parlamento, davanti all’Aula”.

Meloni: sul Pnrr sono ottimista, l’allarmismo dell’opposizione non aiuta

Meloni: sul Pnrr sono ottimista, l’allarmismo dell’opposizione non aiutaRoma, 12 lug. (askanews) – “Io ho ottimismo sulla terza rata e sulle modifiche quarta. Ne ho parlato con la Commissione e con la stessa von der Leyen, il ministro Fitto sta facendo un ottimo lavoro. Se posso dire vedo molto più allarmismo sul fronte italiano che all’esterno, e non so quanto aiuti questa posizione. L’opposizione fa il suo lavoro, ne ho rispetto, ma noi lavoriamo su un piano che non avevamo scritto noi, ci sono alcune cose che per la Commissione non vanno bene, ma non possono essere imputate e noi. Ci piacerebbe avere una mano invece di fare allarmismo che non aiuta”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del vertice Nato di Vilnius.

Giustizia,Meloni: per me nessuno scontro con magistratura

Giustizia,Meloni: per me nessuno scontro con magistraturaMilano, 12 lug. (askanews) – “Spero di aver chiarito il mio punto di vista su questa materia per evitare di mandare avanti soprattutto presunti scontri che dal mio punto di vista non esistono. Cerco di fare solamente il mio lavoro nel migliore dei modi e per me il migliore dei modi è realizzare il programma che gli italiani ci hanno chiesto di realizzare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine di una lunga risposta – nella conferenza stampa a Vilnius – sui casi giudiziari che stanno scuotendo governo e maggioranza.

Quello che ha detto Meloni a Vilnius sulle ultime vicende giudiziarie che hanno scosso il centrodestra

Quello che ha detto Meloni a Vilnius sulle ultime vicende giudiziarie che hanno scosso il centrodestraVilnius, 12 lug. (askanews) – “Ho letto cose curiose. Non c’è nessun conflitto con la magistratura, sicuramente da parte mia. Chi confida nel ritorno dello scontro tra politica e magistratura temo che rimarrà deluso”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del vertice Nato di Vilnius. “Non c’è alcuna volontà del governo di aprire un conflitto, intendiamo mantenere gli impegni presi con gli italiani, non vogliamo farlo contro i magistrati, speriamo di farlo con il contributo dei magistrati perchè penso che la stragrande maggioranza dei magistrati sia consapevole che sono necessari correttivi e vuole dare contributi e dare una mano come acccade nelle nazioni normali”.

“Comprendo molto bene da madre la sofferenza del presidente del Senato anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda. Io tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che ritiene di denunciare e non mi pongo il problema dei tempi” ha detto Meloni, rispondendo ad una domanda sulla accusa di stupro nei confronti del figlio di Ignazio La Russa. “Ma anche qui bisogna andare nel merito di cosa accaduto, mi auguro che la politica possa starne fuori. Noi abbiamo approvato un ddl che è passo avanti per la tutela delle vittime. Spero di aver chiarito mio punto di vista su materia per evitare di mandare avanti presunti scontri che dal mio puinto di vista non esistono”, ha aggiunto. Poi ha detto che “mi hanno sorpreso alcune dichiarazioni dell’Anm” che hanno visto “collegati gli obiettivi dichiarati e scritti nel nostro programma a un presunto scontro tra governo e magistratura, quasi che queste posizioni avessero un intento punitivo nei confronti della magistratura e non capisco. Rafforzare la terzietà del giudice è un modo per aggredire la magistratura? Non sono d’accordo è modo per garantire maggiore efficienza”. L’inchiesta a carico di Daniela Santanchè “è una questione extrapolitica, non riguarda il suo ruolo di ministro che sta svolgendo molto bene. La questione è complessa, va vista nel merito e il merito compete alle aule di tribunale non alle trasmissioni tv” ha detto Meloni, sottolineando “l’anomalia” nella vicenda che a suo giudizio “sta nel fatto che al ministro non viene notificata l’indagine che viene però notificata a un quotidiano nel giorno in cui Santanchè va a riferire in Aula. Chiedo a voi se questo è normale, perchè se fosse normale avremmo un problema in termini di stato di diritto”. A giudizio di Meloni “quando qualcosa non funziona sul piano della procedura diventa più difficile valutare il merito, quando un ministro si trova un’indagine non notificata su un quotidiano, sul quotidiano di un imprenditore non nelle condizioni di fare la morale sul piano dei debiti”, ha aggiunto. “Un avviso di garanzia non determina in automatico le dimissioni di un ministro, soprattutto con queste modalità” ha detto Meloni rispondendo a chi le chiedeva se in caso di avviso di garanzia la ministra Daniela Santanchè dovrebbe dimettersi. Poi, sul caso Delmastro, Meloni ha detto “credo che il giudice non dovrebbe sostitursi al Pm formulando l’imputazione quando il Pm non intende esercitare l’azione penale”. A proposito di Delmastro “mi sono limitata a prendere atto di quelle che mi sono sembrate anomalie, ma sono tre casi diversi, vanno valutati ciascuno a sè”; ha detto Meloni, per poi entrare nello specifico della questione Delmastro che “mi ha molto colpito: è sicuramente una questione politica, riguarda un esponente del governo nell’esercizio del suo mandato, nei suoi confronti viene disposta l’imputazione coattiva contro il parere del Pm, tra l’altro di una Procura non abituata a fare sconti e per come la vedo io – ho chiesto quanti sono i casi di imputazione coattiva mi è stato risposto che sono irrilevanti sul piano statistico – credo che il giudice non dovrebbe sostitursi al Pm formulando l’imputazione quando il Pm non intende esercitare l’azione penale”, ha detto Meloni.

“Mi riconosco nelle fonti di Palazzo Chigi” ha poi detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del vertice Nato di Vilnius “Il tema della nota di Palazzo Chigi” dei giorni scorsi “è riferibile al combinato disposto tra l’imputazione coattiva Delmastro, che guardo con stupore” perchè “è giuridicamente legittia ma è una scelta, che non avviene quasi mai” e “all’avviso di garanzia di Santanchè” perchè per Meloni è sbagliato che “chi è indagato scopre prima dei giornali di esserlo. Consideriamo normali cose che non dovrebbero essere normali in uno stato di diritto. Se saltano le regole uno si deve interrogare del perchè Se il tema di una questione di merita diventa politico non aiuta nessuno”.

Giustizia, Meloni: mi riconosco nelle “fonti di Palazzo Chigi”

Giustizia, Meloni: mi riconosco nelle “fonti di Palazzo Chigi”Vilnius, 12 lug. (askanews) – “Mi riconosco nelle fonti di Palazzo Chigi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del vertice Nato di Vilnius

“Il tema della nota di Palazzo Chigi” dei giorni scorsi “è riferibile al combinato disposto tra l’imputazione coattiva Delmastro, che guardo con stupore” perchè “è giuridicamente legittia ma è una scelta, che non avviene quasi mai” e “all’avviso di garanzia di Santanchè” perchè per Meloni è sbagliato che “chi è indagato scopre prima dei giornali di esserlo. Consideriamo normali cose che non dovrebbero essere normali in uno stato di diritto. Se saltano le regole uno si deve interrogare del perchè Se il tema di una questione di merita diventa politico non aiuta nessuno”.

Pnrr, Meloni: sono ottimista, allarmismo opposizione non aiuta

Pnrr, Meloni: sono ottimista, allarmismo opposizione non aiutaRoma, 12 lug. (askanews) – “Io ho ottimismo sulla terza rata e sulle modifiche quarta. Ne ho parlato con la Commissione e con la stessa von der Leyen, il ministro Fitto sta facendo un ottimo lavoro. Se posso dire vedo molto più allarmismo sul fronte italiano che all’esterno, e non so quanto aiuti questa posizione. L’opposizione fa il suo lavoro, ne ho rispetto, ma noi lavoriamo su un piano che non avevamo scritto noi, ci sono alcune cose che per la Commissione non vanno bene, ma non possono essere imputate e noi. Ci piacerebbe avere una mano invece di fare allarmismo che non aiuta”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del vertice Nato di Vilnius