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Cassese: Lep utili anche senza autonomia, promessa Carta da mantenere

Cassese: Lep utili anche senza autonomia, promessa Carta da mantenereRoma, 27 set. (askanews) – “Non so quanti membri del Clep siano favorevoli all’autonomia differenziata ma pensiamo che i livelli essenziali delle prestazioni siano utili” comunque, al di là che l’autonomia differenziata possa realizzarsi o meno. Così Sabino Cassese, presidente del Comitato per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Clep), in audizione davanti alla commissione Affari costituzionali del Senato.

L’Italia, è il ragionamento di Cassese, è appesantita dai divari delle diverse regioni e i “Lep forniscono un’arma al cittadino” anche se, ha messo in guardia, quello dei livelli essenziali di prestazioni è solo il “penultimo miglio” perché “l’ultimo miglio dipende da un’amministrazione che funzioni bene. Noi possiamo dire qual è il diritto, lo Stato stanzia una cifra, ma se chi gestisce quella cifra non la gestisce bene l’ultimo miglio diventa difficile da coprire”. In ogni caso, ha osservato, “il punto fondamentale è che i Lep sono una promessa della Costituzione che si trova già in tante leggi e questa promessa va mantenuta”.

Il giurista ha tenuto a puntualizzare che il lavoro sui Lep “è stata un’esplorazione in una terra incognita. Sinora si è parlato dei Lep, pochi hanno cercato di farli” e ha aggiunto che il Clep dovrebbe poter terminare il suo lavoro “entro ottobre”. Poi, ha ricordato che sui fabbisogni dei Lep “le scelte politiche andranno fatte”. E bisognerà fare i conti con “un fabbisogno più alto: il problema sarà che tagli e aggiunte bisogna fare quando si passa dai livelli teorici a quelli reali”.

Il giurista si è definito un “riformista gradualista” e ha precisato di ritenere che “sia giusto avviare il percorso”, ajuspicando tra l’altro che si possa prima o poi “colmare la vera lacuna” dell’Italia, ossia “che il regionalismo italiano non è un regionalismo cooperativo” contrariamente alla “Germania” dove “esistono tanti comitati che prendono decisioni insieme e concrete di gestione amministrativa”.

Migranti, Meloni scrive a leader Med9: coesi per soluzioni efficaci

Migranti, Meloni scrive a leader Med9: coesi per soluzioni efficaciRoma, 27 set. (askanews) – Una lettera ai leader della sponda sud dell’Ue per chiedere una posizione “coesa” sul tema dei migranti. E’ quella che ha inviato ieri sera la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ai colleghi di Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Malta, Slovenia e Croazia che si riuniranno giovedì a Malta per il summit Med9. Per conoscenza è stata inviata anche alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, entrambi invitati al vertice.

Il tema dei migranti sarà al centro della prima sessione, che tratterà dell’emergenza ma anche della cooperazione con i Paesi del vicinato Sud. Meloni, secondo quanto si apprende, nella missiva sottolinea l’importanza per i Paesi del Sud dell’Unione di avere una posizione “comune” e “coesa”, in vista dei prossimi appuntamenti europei: il Consiglio informale di Granada del 6 ottobre e quello formale in programma a Bruxelles il 26 e 27. Nella lettera Meloni ribadisce che la questione migratoria è una priorità per l’Italia, che si aspetta l’attuazione rapida dell’approccio comune raggiunto in sede europea lo scorso febbraio. Meloni – che fa anche riferimento al memorandum con la Tunisia – ha apprezzato anche gli sviluppi positivi dopo la visita a Lampedusa con Ursula von der Leyen e il piano in dieci punti annunciato dalla presidente della Commissione. Il governo italiano è consapevole del fatto che serva tempo per mettere in pratica una strategia multilivello che prevede diverse azioni, ma l’obiettivo – secondo la premier – è mantenere il tema in cima alla lista di attenzione e continuare a impegnarsi per avere soluzioni specifiche e risultati concreti.

Peraltro, sul tema, domani a Bruxelles è in programma il Consiglio Giustizia e Affari interni a cui il ministro Matteo Piantedosi, secondo quanto si apprende, porterà alcune proposte italiane per velocizzare l’attuazione della strategia europea.

Il Governo assicura: il decreto sui migranti non abrogherà la presunzione della minore età

Il Governo assicura: il decreto sui migranti non abrogherà la presunzione della minore etàRoma, 27 set. (askanews) – “È priva di qualunque fondamento la notizia riportata dal quotidiano La Repubblica, in merito alla quale è stata pubblicata anche un’intervista del Garante per l’infanzia, secondo cui nel nuovo decreto oggi all’attenzione del Consiglio dei ministri verrebbe abrogata la presunzione di minore età nei casi di dubbio”. E? Quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

“In tali casi infatti – spiega la nota – la presunzione (art. 19-bis, comma 8, decr. leg.vo 142 del 2015) resta invariata: viene soltanto eccezionalmente accelerata, in presenza di flussi particolarmente ingenti, la procedura di accertamento, effettuata sotto controllo di garanzia dell’Autorità giudiziaria competente. Non è pertanto prevista alcuna inversione dell’onere della prova circa l’età del minore”. “Si assiste con stupore – conclude Palazzo Chigi – alla continua diffusione di notizie non veritiere e anzi fortemente errate, dopo quella di ieri secondo cui sarebbe stato eliminato il diritto alla protezione delle donne in gravidanza, diritto che è stato invece esteso a tutte le donne. Ci si attenderebbe dagli organi di informazione una verifica puntuale, prima della diffusione di notizie in grande evidenza”.

L. Fontana: povertà economica e educativa pesano su futuro minori

L. Fontana: povertà economica e educativa pesano su futuro minoriRoma, 27 set. (askanews) – “Nessuno deve rimanere indietro”: è questa la sintesi finale del pensiero espresso dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel suo saluto istituzionale in occasione della presentazione della Relazione dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza in corso a Montecitorio, nella sala della Regina.

L’evento “rappresenta – ha osservato il presidente della Camera – un’occasione preziosa di confronto istituzionale per riflettere sullo stato della tutela dei diritti dei minori. I minori sono il presente e il futuro del Paese e la nostra speranza per la costruzione di una società migliore. Ma sono ancora numerose le criticità legate alla loro crescita e al loro benessere”. “Molti di loro – ha sottolineato Fontana – si trovano infatti in condizioni di povertà e privazione. Secondo i dati dell’Istat – nel 2021 – 1 milione e 400mila minori in Italia vivevano in povertà assoluta. Questo è semplicemente inaccettabile. Non è solo la povertà economica a pesare sulla vita dei nostri minori. La povertà educativa e la carenza di opportunità di formazione e di sviluppo delle competenze incidono negativamente sulla loro crescita. Questi fattori contribuiscono alla dispersione scolastica. Lo svantaggio in termini educativi aumenta nel tempo ed è più difficile da colmare. Per questo motivo è necessario intervenire già nella prima infanzia, investendo risorse nell’educazione del bambino”.

A giudizio del presidente Fontana “ragioni di equità e giustizia sociale impongono, dunque, l’adozione di politiche pubbliche in grado di offrire a tutti i minori l’opportunità di apprendere, formarsi, sviluppare capacità e competenze, coltivare le proprie aspirazioni e far emergere i propri talenti. Le disuguaglianze penalizzano in particolare chi vive in contesti di povertà economica o dove gli stimoli educativi e culturali sono limitati. Occorre dunque agire per ridurre le profonde disuguaglianze presenti nel Paese”. “In questo senso – ha osservato – va favorita la partecipazione dei minori alle scelte che li riguardano direttamente, come sancito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Dare voce alle esigenze dei minori è un dovere morale, prima ancora che politico. Esso richiama le Istituzioni a mantenere sempre alta l’attenzione verso il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Nessuno deve rimanere indietro”, ha concluso Fontana.

Governo assicura: migranti in gravidanza saranno più tutelate

Governo assicura: migranti in gravidanza saranno più tutelateRoma, 26 set. (askanews) – “È priva di ogni fondamento la notizia, riportata da alcuni organi di stampa, secondo cui le donne in gravidanza con il nuovo decreto migranti sarebbero eliminate dalle categorie ritenute vulnerabili a cui riservare accoglienza particolare”. Lo si è appreso da fonti di Governo che sottolineano come “è invece esattamente il contrario”.

“La specifica di ‘in stato di gravidanza’ all’articolo 17 comma 1 viene soppressa – spiegano le fonti governative- in quanto si prevede una tutela particolare, tra le categorie ritenute vulnerabili, per tutte le donne che sbarcano in italia. Quindi, ovviamente, anche ma non soltanto delle donne in stato di gravidanza. Si tratta di un forte rafforzamento, quindi, della tutela delle donne migranti.

Migranti, Lega: Germania usa oggi clandestini come 80 anni fa esercito

Migranti, Lega: Germania usa oggi clandestini come 80 anni fa esercitoRoma, 26 set. (askanews) – “Ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli stati con l’esercito ma gli andó male, ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici”. Così, ad Affaritaliani.it, il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa.

Insomma, a Berlino preferirebbero un altro governo Monti o Draghi? “Sicuramente in Germania non vogliono né Salvini né Meloni al governo e vorrebbero o un governo tecnico, Monti o Draghi o chicchessia, o di sinistra, Schlein o altri. Da come si sta comportando il governo tedesco è del tutto evidente che non vuole che in Italia governi il centrodestra, che mette in discussione assetti ed equilibri europei. A Berlino fanno di tutto per mettere in difficoltà il governo italiano nella speranza di farlo cadere. Ma falliranno come fallirono ottant’anni fa”, ha sottolineato Crippa. “Stanno cercando di destabilizzare il governo attraverso il finanziamento delle ong per riempirci di clandestini e far scendere il consenso del centrodestra in Italia”, ha detto Crippa, il quale citando la Moldova ha attaccato: “il reddito pro capite della Moldova è inferiore a quello di gran parte dei paesi del Nord Africa. Perché la Germania o nessuno a sinistra fa qualcosa per favorire l’immigrazione moldava? Evidentemente perché il moldavo in quanto europeo è affine alla nostra cultura e quindi non è congeniale al tentativo di mescolare il più possibile per diluire la nostra identità”.

“L’immigrato africano è più funzionale al disegno e in più crea una competizione al ribasso nel mondo del lavoro che favorisce la disoccupazione dei giovani italiani creando tensione sociale”, ha concluso il vicesegretario della Lega.

Giorgio Napolitano sarà sepolto al cimitero acattolico di Roma

Giorgio Napolitano sarà sepolto al cimitero acattolico di RomaRoma, 26 set. (askanews) – Salutato dall’inno di Mameli e dagli onori militari interforze resi in piazza Montecitorio in alta uniforme e dopo l’ultimo commiato dentro il Palazzo reso da alte cariche italiane e straniere presenti alle esequie, il feretro di Giorgio Napolitano accompagnato da figli e nipoti e salutato da un caloroso applauso dal centinaio di persone che ha seguito il funerale in piazza ha lasciato sul carro funebre il Parlamento italiano.

Il presidente emerito sarà trasportato al cimitero acattolico di Roma, dietro la Piramide Cestia al quartiere Testaccio, dove sarà sepolto vicino ai resti, fra gli altri, di Gramsci, Lussu, Gadda, Camilleri.

Feretro Napolitano lascia Montecitorio, sepoltura a cimitero acattolico

Feretro Napolitano lascia Montecitorio, sepoltura a cimitero acattolicoRoma, 26 set. (askanews) – Salutato dall’inno di Mameli e dagli onori militari interforze resi in piazza Montecitorio in alta uniforme e dopo l’ultimo commiato dentro il Palazzo reso da alte cariche italiane e straniere presenti alle esequie, il feretro di Giorgio Napolitano accompagnato da figli e nipoti e salutato da un caloroso applauso dal centinaio di persone che ha seguito il funerale in piazza ha lasciato sul carro funebre il Parlamento italiano.

Il presidente emerito sarà trasportato al cimitero acattolico di Roma, dietro la Piramide Cestia al quartiere Testaccio, dove sarà sepolto vicino ai resti, fra gli altri, di Gramsci, Lussu, Gadda, Camilleri.

Napolitano, Gentiloni: l’Europa è stata la sua via maestra

Napolitano, Gentiloni: l’Europa è stata la sua via maestraRoma, 26 set. (askanews) – L’Europa “è stata la via maestra” di Giorgio Napolitano, “statista italiano e anche europeo”. Per lui, “uomo di sinistra al servizio delle istituzioni, l’avvenire dell’Italia non poteva, non doveva prescindere dalla collocazione europea”. Il commissario europeo Paolo Gentiloni – nel suo discorso alle esequie nell’Aula di Montecitorio – sceglie di evidenziare il convinto europeismo di Napolitano: “Il suo richiamo all’Europa non era retorica, era il frutto di un cambiamento di rotta all’interno del suo partito, il Pci, per il quale Napolitano si era battuto sul piano politico e culturale”. Evoluzione che andò “di pari passo con la scelta atlantica: anche di questa Napolitano, senza mai rompere con la sua parte politica, fu precursore e sostenitore coerente per mezzo secolo”.

Per Napolitano, sottolinea ancora Gentiloni, “la scelta europea è stata scelta di campo, di vita, di libertà. Non era un’Europa qualsiasi, era l’ideale progetto di un’autentica integrazione europea. Un’Europa più unita”, che dunque potesse essere “più forte sul piano geopolitico in difesa della libertà e più giusta per l’avanzamento dei ceti popolari. Progetto quanto mai attuale”, che “è stata la bussola di Napolitano nel corso dei decenni”. “Patriota costituzionale, partecipò al percorso costituente sulla revisione dei trattati. Lo fece sul serio, alla Napolitano, un parlamentare che dava l’esempio, aperto a tutto e a tutti tranne che all’approssimazione. Prendeva sul serio la democrazia, e per lui la democrazia era innanzitutto il Parlamento. Ha sollecitato l’impegno europeo per la gestione dei flussi migratori, compreso in anticipo il ruolo europeo per la transizione climatica, guardava con preoccupazione alla crisi ucraina”.

E conclude Gentiloni: “Salutiamo un grande presidente, un simbolo della credibilità e della forza delle istituzioni della repubblica, stretti intorno al presidente Mattarella che di questa credibilità e forza è espressione ogni giorno. Salutiamo un grande riformista europeo: per lui l’Europa è stata sempre la via maestra. Caro Presidente, caro Giorgio, questa via, la tua via, cercheremo di seguirla sempre”.

Napolitano, Finocchiaro commossa: ha speso la sua vita per l’Italia

Napolitano, Finocchiaro commossa: ha speso la sua vita per l’ItaliaMilano, 26 set. (askanews) – Chiude con la voce rotta dalla commozione, Anna Finocchiaro, il suo ricordo di Giorgio Napolitano durante le esequie alla Camera: “Posso dire in piena coscienza alla sua famiglia, ai tanti che come me l’hanno profondamente rispettato e amato, ai suoi avversari che, anche con gli errori che sono dell’umano, il Presidente Napolitano ha speso la sua vita per l’Italia, ed ad essa appartiene la sua memoria”.

La presidente di Italiadecide non si sofferma sugli anni al Quirinale, “altri lo faranno”, ma – dopo aver ricordato la scelta del 1945 di iscriversi al Pci “per impulso morale più che per ragioni ideologiche: perchè il Pci era il partito che aveva più combattuto il fascismo, e perchè il Pci si mescola al popolo, diceva – ne sottolinea l’impegno in Parlamento: “Giorgio Napolitano è stato, sopra a tutto, parlamentare. I dirigenti politici consideravano più importante l’impegno politico piuttosto che quello parlamentare. Lui vi si è invece ‘immerso’, perché lo considerava il luogo per l’approfondimento e la riflessione sulle questioni, il confronto tra forze politiche, la ricerca della migliore tra le transazioni per la cura dell’interesse collettivo e perché credeva fermamente che nella qualità della rappresentanza risiede la forza e autorevolezza del Parlamento e delle istituzioni repubblicane”. E da questa convinzione discende l’impegno per le riforme: “Garantire efficacia ed efficienza dell’agire delle istituzioni per garantire la democrazia e per corrispondere alle esigenze del Paese resterà un suo continuo monito, una sua ossessione. Ci tornerà nel discorso di insediamento del 2013: ‘Non si può più, in nessun campo, sottrarsi al dovere della proposta, alla ricerca della soluzione praticabile, alla decisione netta e tempestiva per le riforme di cui hanno bisogno improrogabile per sopravvivere e progredire la democrazia e la società italiana’”.

Finocchiaro traccia un breve excursus dell’attività parlamentare di Napolitano: “Il suo primo impegno parlamentare è dedicato, ai temi economici; a partire dagli anni ’70 si rafforza quello in materia di politica estera, che lo rende interlocutore degli maggiori protagonisti della scena politica internazionale. Pochi ricordano poi che, sempre, farà riferimento alla questione politica del ruolo e della condizione delle donne italiane. È Presidente della Camera dal ’92 al ’94. Nel febbraio del ’93 oppone l’immunità di sede alla Guardia di Finanza delegata dalla Procura di Milano all’acquisizione di atti (peraltro già pubblici), nel maggio convoca la Giunta per il Regolamento per rendere palese il voto sulle autorizzazioni a procedere. Non serve commentare”. E conclude: “Sarà due volte Presidente della Repubblica, altri lo ricorderanno. Io che con lui ho lavorato a lungo, anche con tempestosi scambi di opinioni (io che, più che le tesissime telefonate, temevo le sue lettere, con scrittura tanto più puntuta e obliqua quanto più era arrabbiato con me), posso dire in piena coscienza alla sua famiglia, ai tanti che come me l’hanno profondamente rispettato e amato, ai suoi avversari che, anche con gli errori che sono dell’umano, il Presidente Napolitano ha speso la sua vita per l’Italia, ed ad essa appartiene la sua memoria”.