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Mattarella è a Varsavia in visita di Stato, oggi incontra Duda

Mattarella è a Varsavia in visita di Stato, oggi incontra DudaVarsavia, 17 apr. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è a Varsavia dove si trova in visita di Stato. Oggi, accompagnato dalla figlia Laura, si recherà al Palazzo Presidenziale dove avrà il colloquio con il Presidente della Repubblica di Polonia Andrezej Duda. Al termine dei colloqui, alle 12,15 i due capi di Stato faranno dichiarazioni alla stampa. Mattarella deporrà una corona d’alloro al sacello del milite ignoto e nel pomeriggio sarà in centro città prima della cena al palazzo presidenziale. Martedì 18 alle 10 presso il palazzo della Cancelleria Mattarella incontrerà il primo ministro Mateusz Morawiecki, poi al palazzo del Parlamento dove verrà accolto dal presidente del Sejm Elzabieta Witek, e subito dopo presso l’ala del palazzo dove ha sede il senato incontrerà il presidente Tomasz Grodzi. Alle 13 il Presidente della Repubblica è atteso a Cracovia da dove raggiungerà il museo di Auschwitz-Birkenau che visiterà insieme agli studenti italiani e alle sorelle Andra e Tatiana Bucci sopravvissute alla Shoah. Quindi la mattina del 19 aprile il capo dello Stato terrà un discorso all’università Jagellonica alle 10,30. A seguire visiterà il museo del Collegium Maius, prima di partire alla volta di Bratislava alle 12,50 dove inizierà la visita ufficiale in Slovacchia.

“Questa in Polonia e una visita importante che avrei dovuto svolgere tempo addietro ed è stata rinviata prima per la pandemia e poi per motivi politici, per confermare l’amicizia tra italia e Polonia”. Lo ha sottolineato ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando la collettività italiana a Varsavia nel corso della su visita di Stato. “Abbiamo una lunga tradizione di scambi che si è intensificata anche a livello di giovani, polacchi che vivono in Italia e italiani che vivono qui”, ha detto ancora Mattarella.

“I nostri concittadini qui realizzano un tessuto, una rete di relazioni che cementa e costruisce sempre più l’amicizia tra i nostri paesi”, ha evidenziato.

Salvini: flat tax e riforma pensioni quota 41 si faranno

Salvini: flat tax e riforma pensioni quota 41 si farannoRoma, 16 apr. (askanews) – “La riforma fiscale con la flat tax estesa a tutti” così come “la riforma delle pensioni con l’introduzione di quota 41 restano si faranno in questa legislatura. Restano nostri obbiettivi e ci stiamo lavorando. Anche perchè la legge Fornero è la peggiore riforma delle pensioni mai fatta e certo non saremo noi a tenerla in vita”. Lo ha sottolineato, fra l’altro, il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, parlando ad un evento elettorale del centrodestra a Massa in vista delle prossime Comunali.

“Mi fanno ridere – ha detto – quelli che dicono che nel Def non sono i soldi e quindi le nostre riforme non si faranno più. Le scelte e dove mettere lo si decide nella legge di bilancio, non nel Def che è una cornice di programmazione e cifre. E per noi non è cambiato proprio un bel niente, siamo impegnati a fare gradualmente secondo le possibilità tutte le riforme a cui ci siamo imoegnati con gli elettori, a partire da quelle del fisco e delle pensioni”. In questo senso Salvini ha confermato l’imminente varo di un pacchetto Lavoro che cancellerà da giugno il reddito di cittadinanza. “E’ un sistema – ha detto- di garanzie e tutele che favorisce e sostiene chi perde il lavoro e chi non può lavorare. E al contempo cancella il reddito di cittadinanza a chi invece lavorare è possibile: da giugno non vedranno più un euro” .

Migranti,Salvini:la protezione speciale invenzione giallo-rossa

Migranti,Salvini:la protezione speciale invenzione giallo-rossaRoma, 16 apr. (askanews) – “La protezione speciale a livello europeo non è prevista: la hanno portata in Italia nel 2020 quelli del governo giallo rosso. Dopo tre anni Sono stati concessi più di 46mila permessi, per cercare lavoro, e solo 2600 sono stati convertiti in contratti, appena il 5%. Ha funzionato? Non mi pare proprio. E’ giusto toglierla o no? Direi.E senza togliere diritti a chi scappa dalla guerra”. Lo ha sottolineato, fra l’altro, il leader della Lega e vicpremier Matteo Salvini, parlando ad una iniziativa elettorale a Massa in vista delle Comunali di maggio.

“L’Italia – ha denunciato ancora una volta Salvini sull’immigrazione- non può accogliere da sola gli immigrati che arrivano da ogni dove. Non possiamo più essere lasciati da soli. L’Europa non ci ha mai aiutato: è giunto il momento che lo faccia. Deve dare un senso alla sua esistenza”.

Italia-Polonia,Mattarella arrivato a Varsavia in visita di Stato

Italia-Polonia,Mattarella arrivato a Varsavia in visita di StatoVarsavia, 16 apr. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Varsavia dove si trova in visita di Stato.

Il Capo dello Stato incontrerà più tardi una rappresentanza della collettività italiana e i funzionari italiani di Frontex e Odihr. Domani, accompagnato dalla figlia Laura, si recherà al Palazzo Presidenziale dove avrà il colloquio con il Presidente della Repubblica di Polonia Andrezej Duda. Al termine dei colloqui, alle 12,15 i due capi di Stato faranno dichiarazioni alla stampa.

Mattarella deporrà una corona d’alloro al sacello del milite ignoto e nel pomeriggio sarà in centro città prima della cena al palazzo presidenziale. Martedì 18 alle 10 presso il palazzo della Cancelleria Mattarella incontrerà il primo ministro Mateusz Morawiecki, poi al palazzo del Parlamento dove verrà accolto dal presidente del Sejm Elzabieta Witek, e subito dopo presso l’ala del palazzo dove ha sede il senato incontrerà il presidente Tomasz Grodzi.

Alle 13 il Presidente della Repubblica è atteso a Cracovia da dove raggiungerà il museo di Auschwitz-Birkenau che visiterà insieme agli studenti italiani e alle sorelle Andra e Tatiana Bucci sopravvissute alla Shoah. Quindi la mattina del 19 aprile il capo dello Stato terrà un discorso all’università Jagellonica alle 10,30. A seguire visiterà il museo del Collegium Maius, prima di partire alla volta di Bratislava alle 12,50 dove inizierà la visita ufficiale in Slovacchia.

Berlusconi ha concluso la terapia intensiva, trasferito in reparto

Berlusconi ha concluso la terapia intensiva, trasferito in repartoRoma, 16 apr. (askanews) – Al dodicesimo giorno di ricovero all’ospedale san Raffaele di Milano, il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ha concluso il trattamento in terapia intensiva ed è stato trasferito in un reparto di degenza ordinaria per proseguire le terapie contro la polmonite che ha aggravato la leucemia cronica che lo affligge. Il prossimo bollettino medico è previsto al momento per domani. Anche oggi, come ogni giorno dal ricovero, Berlusconi ha ricevuto la visita della figlia Marina e di Fedele Confalonieri.

Nuovi centri senza gara e ricollocamenti per superare l’emergenza migranti

Nuovi centri senza gara e ricollocamenti per superare l’emergenza migrantiRoma, 16 apr. (askanews) – Il primo atto formale ed esecutivo successivo alla dichiarazione dello stato di emergenza in materia di immigrazione deciso del consiglio dei ministri, è stato compiuto oggi con due provvedimenti del capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Oltre ad aver nominato Valerio Valenti, commissario per l’emergenza, Curcio ha emanato una ordinanza, la 984, con la quale impartisce le prime disposizioni urgenti per fronteggiare, in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, “lo stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo”.

L’ordinanza, che non avrà alcun valore nelle regioni a guida Pd, Campania, Emilia Romagna, Toscana, Valle d’Aosta e Puglia che non hanno sottoscritto l’intesa, prevede la possibilità di creare Hot spot e indica le modalità di ‘mobilità’ dei migranti fra le varie regioni. Il provvedimento di Curcio si fonda sulla delibera del Consiglio dei Ministri dello scorso 11 aprile, e parte dalla considerazione “che il territorio nazionale a partire dai primi mesi dell’anno in corso è stato interessato da un eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo, determinando un eccezionale accrescimento delle esigenze volte ad assicurare il soccorso e l’assistenza alla popolazioneáinteressata” e che questo afflusso “in ingresso sul territorio nazionale sta determinando una situazione di grande difficoltà derivante dalla saturazione del sistema di accoglienza nazionale gestito dal Ministero dell’interno, con particolare riferimento all’hotspot di Lampedusa” e alleástruttureádi primissima accoglienza. Per questo, grazie anche al primo stanziamento straordinario di 5 milioni di euro, ha affidato al Commissario delegato Valenti il compito di coordinare le attività volte all’ampliamento della capacità del sistema di accoglienza,con la creazione di seguito hotspot “anche in deroga allo schema di capitolato d’appalto approvato con il Decreto del Ministro dell’interno”.

Inoltre, nelle more dell’individuazione di disponibilità di posti nelle strutture, coordinare, coinvolgendo i territori interessati, “l’attività per l’accoglienza delle persone migranti in strutture provvisorie, nelle quali sono assicurate le prestazioni concernenti il vitto, l’alloggio, il vestiario, l’assistenza sanitaria e la mediazione linguistico-culturale, anche in deroga alle disposizioni contenute nello schema di capitolato di gara” previsto dalle vigenti norme. Il Commissario delegato, dovrà anche individuare le migliori soluzioni per assicurare la realizzazione di un servizio continuativo di trasporto marittimo e aereo, “da parte di vettori all’uopo individuati, dagli hotspot ai territori ove saranno individuati i centri e strutture di accoglienza e all’adozione dei conseguenti atti amministrativi e gestòri”. Per svolgere i compiti affidati il Commissario delegato potrà avvalersi “dei Corpi ed Amministrazioni statali, di società a totale capitale dello Stato e di società da esse controllate”. In particolarre potrà avvalersi delle strutture, dei mezzi e delle risorse umane delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, per il trasporto delle persone migranti. Inoltre il Commissario delegato ed i soggetti attuatori dallo stesso individuato potranno, in deroga alle previsioni di numerose normative vigenti, fra le varie cose, affidare incarichi, procedere ad assuzioni a termine. L’intero elenco delle deroghe è contenuto nell’articolo 4 che riempie 4 pagine dell’ordinanza.

Il Commissario delegato per l’emergenza migranti è Valerio Valenti

Il Commissario delegato per l’emergenza migranti è Valerio ValentiRoma, 16 apr. (askanews) – Il prefetto Valerio Valenti, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, è stato nominato commissario delegato per lo stato di emergenza per i migranti nelle regioni che hanno sottoscritto l’intesta con lo stato, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia e le Province Autonome di Trento e di Bolzano.

La nomina è contenuta in una ordinanza firmata del capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio che, previo parere positivo di Viminale e Presidenza del Consiglio e grazie allo stato di emergenza migranti dichiarato dal Governo la scorsa settimana, conferisce al Commissario poteri speciali in deroga per realizzare nuove strutture di accoglienza e sfollare quelle attuali per le Regioni che hanno firmato l’intesa con il Governo. Escluse invece quelle che non le hanno sottoscritte, tutte a guida dell’opposizione: Campania, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Val d’Aosta.

Migranti, Valerio Valenti nominato commissario per l’emergenza

Migranti, Valerio Valenti nominato commissario per l’emergenzaRoma, 16 apr. (askanews) – Il prefetto Valerio Valenti, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, è stato nominato commissario delegato per lo stato di emergenza per i migranti nelle regioni che hanno sottoscritto l’intesta con lo stato, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia e le Province Autonome di Trento e di Bolzano.

La nomina è contenuta in una ordinanza firmata del capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio che, previo parere positivo di Viminale e Presidenza del Consiglio e grazie allo stato di emergenza migranti dichiarato dal Governo la scorsa settimana, conferisce al Commissario poteri speciali in deroga per realizzare nuove strutture di accoglienza e sfollare quelle attuali per le Regioni che hanno firmato l’intesa con il Governo. Escluse invece quelle che non le hanno sottoscritte, tutte a guida dell’opposizione: Campania, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Val d’Aosta.

Molteni: inquietante la preghiera islamica sul sagrato della chiesa a Cantù

Molteni: inquietante la preghiera islamica sul sagrato della chiesa a CantùRoma, 16 apr. (askanews) – “L’immagine della preghiera islamica, riservata ai soli uomini, sul sagrato della Chiesa di San Paolo a Cantù, in occasione di una manifestazione organizzata dalla comunità pastorale locale, non ci può lasciare indifferenti, anzi mi preoccupa e inquieta profondamente”. Lo denuncia il del sottosegretario leghista agli Interni Nicola Molteni, a proposito delle immagini della manifestazione di ieri a Cantù in provincia di Como.

“Il legittimo dialogo interreligioso – sottolinea il deputato della Lega – non significa rinunciare ai simboli di una comunità improntata ai principi cattolici e cristiani.Occupare il sagrato di una chiesa, simbolo della nostra comunità, per concludere la preghiera del digiuno in tempo di Ramadan, non è un segnale di tolleranza ma di un relativismo e di un pensiero debole, dominato da una perdita di identità rispetto ai valori occidentali.Penso anche a quanto annunciato una settimana fa, – prosegue Molteni – in occasione della Santa Pasqua: la chiusura dell’oratorio di San Teodoro, un luogo al cui interno, intere generazioni si sono formate ed educate, me compreso. Si chiude un oratorio e si consente alla comunità islamica locale di pregare sul sagrato della Basilica di San Paolo. Da anni mi batto, io e tanti canturini, per bloccare la realizzazione di una moschea illegale a Cantù.- incalza il sottosegretario – La giustizia ci sta dando ragione e continueremo in questo percorso di rispetto delle leggi e del diritto italiano.Dialogo significa confronto ma anche rispetto delle regole. Quei precetti che la comunità islamica locale ha sistematicamente violato occupando illegalmente un capannone commerciale trasformandolo in una moschea clandestina. Fino a quando le comunità islamiche non sottoscriveranno le intese previste dalla nostra Carta Costituzionale, accettando diritti e doveri, principi e regole, valori, precetti civili e democratici del nostro sistema Paese, tra i quali la parità uomo – donna, non potrà esserci vera integrazione e il dialogo rimarrà impossibile”, conclude l’esponente del governo.

Meloni ricorda la strage di Primavalle: occorre pacificare il Paese

Meloni ricorda la strage di Primavalle: occorre pacificare il PaeseRoma, 16 apr. (askanews) – “Caro Giampaolo, il 16 aprile di cinquant’anni fa l’Italia e Roma hanno vissuto una delle pagine più buie della storia nazionale. Con il rogo di Primavalle e il barbaro assassinio di Stefano e Virgilio Mattei, il nostro popolo è stato costretto a prendere coscienza di una realtà che si andava affermando ma che in tanti continuavano a voler ignorare: l’odio cieco e totale nei confronti dell’avversario politico. Un odio allo stato puro che stava divorando la mente e il cuore di molti e che stava avvelenando la Nazione”. Così scrive il presidente del consiglio Giorgia Meloni in un messaggio inviato al presidente dell’associazione Fratelli Mattei, Giampaolo Mattei, in occasione della cerimonia di commemorazione del 50° anniversario della strage di Primavalle.

“L’atroce uccisione di due giovani innocenti di 10 e 22 anni, colpevoli di essere figli del segretario della locale sezione del Movimento Sociale Italiano, fece toccare alla violenza politica un punto di non ritorno. La terribile strage di Primavalle non è rimasta, purtroppo, isolata. Ad essa è seguita una lunga catena di morte e dolore che ha insanguinato le nostre città, ha distrutto intere famiglie e ha segnato per sempre la vita di tanti nostri connazionali, lacerando il nostro tessuto sociale e contribuendo a spalancare le porte all’abisso del terrorismo”. Quelli della morte di Stefano e Virgilio Mattei – spiega Meloni – “erano gli anni dell’odio”, come ha correttamente sottolineato il senatore Verini giovedì scorso nell’Aula del Senato della Repubblica – continua il presidente – Sì, erano gli anni nei quali l’avversario politico era un nemico da abbattere, erano gli anni dei cattivi maestri sempre pronti a giustificare anche il più orrendo dei crimini o a costruire false verità per coprire i responsabili, erano gli anni delle fazioni contrapposte e della delegittimazione reciproca”. Il presidente Meloni aggiunge: “Il popolo italiano ha saputo superare quegli anni così duri. Non lo ha fatto senza difficoltà. Le cicatrici delle profonde ferite subite ne sono il segno concreto e, spesso, tornano a far male. Non possiamo cancellare la storia o chiedere alle famiglie delle vittime di dimenticare ciò che è successo. Non possiamo restituire la vita ai troppi giovani che l’hanno sacrificata ad un’ingiusta violenza. Quello che possiamo fare oggi è tenere viva la memoria di quanto accaduto, per evitare il pericolo di ricadute e condurre l’Italia e il nostro popolo verso una piena e vera pacificazione nazionale”.

“È l’obiettivo che l’Associazione Fratelli Mattei persegue fin dalla sua fondazione e che era nel cuore della signora Anna, donna straordinaria che non ha mai smesso di chiedere giustizia per i suoi figli e che ha impegnato tutta la sua vita con la forza della testimonianza. È l’obiettivo che mi auguro tutte le forze politiche, le Istituzioni, le agenzie educative e la società vogliano porsi per trasmettere alle nuove generazioni un messaggio di rispetto e tolleranza. Perché nel confronto politico non ci siano più nemici da abbattere o da distruggere, ma soltanto avversari, con i quali confrontarsi civilmente e nel riconoscimento reciproco”.