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Mes,Meloni: polemiche inutili, priorità difendere interesse Italia

Mes,Meloni: polemiche inutili, priorità difendere interesse ItaliaRoma, 28 giu. (askanews) – Il dossier sul Mes è “una partita complessa, sulla quale io credo che l’Italia abbia obiettivi condivisi da gran parte delle forze politiche e che sono stati oggetto di sostegno bipartisan già con i governi precedenti. Per questa ragione, lo voglio dire con serenità ma anche con chiarezza, non reputo utile all’Italia alimentare in questa fase una polemica interna su alcuni strumenti finanziari, come ad esempio il Mes”. Così la premier Giorgia Meloni, nell’Aula della Camera, nelle sue comunicazioni in vista del consiglio europeo.

“L’interesse dell’Italia oggi – ha detto la premier – è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto, nel quale le nuove regole del patto di stabilità, il completamento dell’Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria si discutono nel loro complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo su come si faccia a difendere l’interesse nazionale”.

Il generale Figliuolo sarà il commissario per la ricostruzione in Emilia Romagna

Il generale Figliuolo sarà il commissario per la ricostruzione in Emilia RomagnaRoma, 27 giu. (askanews) – Il generale Francesco Paolo Figliuolo dovrebbe essere nominato commissario per la ricostruzione dopo l’emergenza alluvione. Sul nome di Figliuolo, secondo quanto si apprende da fonti di governo, sarebbe stato raggiunto un accordo politico nell’esecutivo.

La nomina dovrebbe essere discussa nel Consiglio dei ministri in programma oggi alle 18. Figliuolo, che guida il Comando operativo di vertice interforze dello stato maggiore della Difesa, in passato è stato commissario per l’emergenza Covid.

Mattarella: sulla strage di Ustica non è stata raggiunta la completa verità, non desistere

Mattarella: sulla strage di Ustica non è stata raggiunta la completa verità, non desistereRoma, 27 giu. (askanews) – “La sera del 27 giugno di 43 anni or sono venne scritta una delle pagine più dolorose e buie della nostra recente storia. Un aereo di linea in viaggio da Bologna a Palermo, con 81 persone a bordo, di cui 13 bambini, precipitò nel mare vicino Ustica senza lasciare scampo a nessuno. Fu una tragedia immane. La Repubblica è vicina ai familiari delle vittime ed è partecipe del loro insuperabile dolore”. E’ quanto dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 43° anniversario della strage di Ustica.

“La memoria continua a sollecitare solidarietà e impegno comune. Quando avvenne la tragedia, una cappa oscurò circostanze e responsabilità – sottolinea il Capo dello Stato -. Fu difficile aprire varchi alla verità sulla strage; anche a causa di opacità e ambiguità. L’impegno dei familiari è stato prezioso. Alla loro tenacia e alla professionalità di donne e uomini delle istituzioni si devono i passi avanti compiuti per smentire l’ipotesi iniziale di un cedimento strutturale del velivolo e ricostruire la dinamica degli eventi”. “Una completa verità – conclude Mattarella – non è stata pienamente raggiunta nelle sedi proprie e questo rappresenta ancora una ferita per la sensibilità dei cittadini. I risultati ottenuti spingono a non desistere, a ricercare i tasselli mancanti, a superare le contraddizioni e rispondere così al bisogno di verità e giustizia”.

Ustica,Mattarella: non raggiunta completa verità,non desistere

Ustica,Mattarella: non raggiunta completa verità,non desistereRoma, 27 giu. (askanews) – “La sera del 27 giugno di 43 anni or sono venne scritta una delle pagine più dolorose e buie della nostra recente storia. Un aereo di linea in viaggio da Bologna a Palermo, con 81 persone a bordo, di cui 13 bambini, precipitò nel mare vicino Ustica senza lasciare scampo a nessuno. Fu una tragedia immane. La Repubblica è vicina ai familiari delle vittime ed è partecipe del loro insuperabile dolore”. E’ quanto dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 43° anniversario della strage di Ustica.

“La memoria continua a sollecitare solidarietà e impegno comune. Quando avvenne la tragedia, una cappa oscurò circostanze e responsabilità – sottolinea il Capo dello Stato -. Fu difficile aprire varchi alla verità sulla strage; anche a causa di opacità e ambiguità. L’impegno dei familiari è stato prezioso. Alla loro tenacia e alla professionalità di donne e uomini delle istituzioni si devono i passi avanti compiuti per smentire l’ipotesi iniziale di un cedimento strutturale del velivolo e ricostruire la dinamica degli eventi”. “Una completa verità – conclude Mattarella – non è stata pienamente raggiunta nelle sedi proprie e questo rappresenta ancora una ferita per la sensibilità dei cittadini. I risultati ottenuti spingono a non desistere, a ricercare i tasselli mancanti, a superare le contraddizioni e rispondere così al bisogno di verità e giustizia”.

Vittoria del centrodestra in Molise, Meloni: complimenti a Roberti, la coalizione di governo è solida

Vittoria del centrodestra in Molise, Meloni: complimenti a Roberti, la coalizione di governo è solidaRoma, 27 giu. (askanews) – “Congratulazioni a Francesco Roberti per la vittoria alle elezioni regionali in Molise. Un altro grande successo, ottenuto grazie al lavoro del centrodestra unito, che conferma la solidità della coalizione di governo”. E’ quanto scrive su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Un risultato che ci spinge a continuare verso questa direzione mantenendo fede alla promessa fatta agli italiani e alla fiducia che i cittadini hanno riposto in noi. Avanti così”, conclude Meloni. L’esito delle elezioni regionali in Molise ha assegnato una netta vittoria al candidato del centrodestra Francesco Roberti, con il 62,31% delle preferenze, sull’esponente del centrosinistra Roberto Gravina, che ottiene il 36,25%. La regione più piccola d’Italia conferma così la coalizione del presidente uscente Donato Toma e soprattutto, a livello nazionale, l’ottimo stato di salute della maggioranza di Giorgia Meloni. Un segnale di fiducia, in particolare, per Forza Italia, partito di Roberti (sostenuto anche da Fdi, Lega, Udc, Popolari, Molise che Vogliamo e Noi Moderati Roberti Presidente), al suo primo confronto con le urne dopo la scomparsa del leader Silvio Berlusconi.

Sconfitta Molise non scoraggia Schlein no psicodrammi. E imposta ‘estate militante

Sconfitta Molise non scoraggia Schlein no psicodrammi. E imposta ‘estate militanteRoma, 26 giu. (askanews) – Il voto in Molise non è stato una sorpresa per il Pd. Che le possibilità di vittoria fossero poche al Nazareno era già chiaro stamattina tanto che durante la segreteria che si è riunita prima di pranzo – racconta chi era presente – la segretaria Elly Schlein aveva invitato a non mettere in scena la replica de dopo-amministrative: “Evitiamo psicodrammi”, avrebbe esortato la leader democratica parlando al gruppo dirigente del partito, sottolineando che in quella regione si perde da anni. La sconfitta era data per scontata e uno degli esponenti della segreteria, qualche minuto prima della chiusura delle urne alle 15, già pronosticava: “Finirà 60 a 40 per loroà”.

Ma, appunto, la parola d’ordine era di non autoflagellarsi nel momento in cui, dopo la direzione ‘calda della settimana scorsa, il Pd sta ora mettendo in campo una serie di iniziative, a cominciare da quella del 30 giugno sul diritto alla casa e da quella contro l’autonomia differenziata a luglio. “Dobbiamo procedere con la nostra agenda”, avrebbe esortato la Schlein, riepilogando appunto le tante iniziative progettate per “l’estate di militanza” lanciata in direzione. Di sicuro, poi, la segretaria non intende rinunciare a lavorare a quel “campo largo” di alleanze più volte evocato e il voto del Molise non può far cambiare rotta. “Non c’è alternativa – spiega un esponente della segreteria – non abbiamo altra strada che cercare di costruire – con tutte le difficoltà che ci sono – una unità delle opposizioni, se vogliamo provare a battere la destra”.

Anche per questo domani si terrà un incontro sul salario minimo con M5s, Verdi-Sinistra e centristi. Non il primo faccia a faccia tra le delegazioni dei partiti, ma al Pd sperano che sia quello buono: “Si potrebbe arrivare ad un’intesa su un testo comune delle opposizioni”. In realtà per i centristi le volte scorse si è presentato Carlo Calenda e chissà se Iv sarà della partita. E lo stesso leader di Azione oggi, in una intervista al Messaggero, ha ribadito che si possono trovare intese “sui temi”, ma che “allo stato attuale un’alleanza è impossibile, con la linea di Schlein c’è troppa distanza”. Distinguo che non scoraggiano più di tanto i democratici, come del resto non viene dato troppo peso alla ritrosia di Giuseppe Conte a salire su un palco insieme. “C’è tempo – ragiona ancora il dirigente Pd – le politiche non sono domattinaà”. Insomma, si inizia a lavorare appunto “sui temi”, come ha detto la stessa Schlein in tv: la sanità, il salario minimo, la lotta ai contratti pirata attraverso una legge sulla rappresentanza.

I mal di pancia della minoranza non sono passati, ma Stefano Bonaccini riesce a tenere la sua area su una linea di non belligeranza, per il momento e un parlamentare di Base riformista ammette: “Ora bisogna lavorare, la segretaria è lì solo da tre mesi, non possiamo aprire un fronte ora”. Certo, l’idillio con la Cgil ribadito quasi quotidianamente lascia perplessa l’ala riformista del Pd, ma appunto si tratta di riflessioni che per ora non diventano un dibattito politico. Le europee sono ora il primo pensiero della segretaria, e non solo. La Schlein andrà a Bruxelles domani sera e giovedì incontrerà gli altri leader socialisti anche per cominciare a mettere giù le basi della piattaforma con cui presentarsi alle elezioni del prossimo anno. Perché sarà quello il primo vero passaggio cruciale per la nuova segretaria, il primo voto di cui porterà in prima persona il merito – o la responsabilità – a seconda del risultato.

Settimana a ostacoli per Meloni: Mes, Cdm, Santanchè, Russia e Consiglio Ue

Settimana a ostacoli per Meloni: Mes, Cdm, Santanchè, Russia e Consiglio UeRoma, 26 giu. (askanews) – Si è aperta una settimana particolarmente complessa per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La premier oggi è rimasta al lavoro negli uffici del gruppo Fdi alla Camera dove ha partecipato al Consiglio del partito dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr) che l’ha confermata presidente. A metà giornata, nell’Auletta dei gruppi di Montecitorio, è intervenuta a un convegno organizzato in occasione della Giornata mondiale contro le droghe. “Questo governo non intende voltarsi dall’altra parte e ignorare il problema ma affrontarlo con coraggio e determinazione”, ha detto nel suo discorso, interrotto dalla contestazione messa in atto dal segretario di +Europa Riccardo Magi, che ha mostrato un cartello con la scritta “Cannabis: se non ci pensa lo Stato ci pensa la mafia”. Ne è nato un acceso diverbio a distanza, in cui la presidente del Consiglio ha accusato: “E’ grazie alle politiche che avete fatto se ci siamo ridotti così”.

Gli occhi, però, sono già puntati verso gli appuntamenti di questa settimana. Domani alle 18 si riunisce il Consiglio dei ministri (che era stato rinviato la scorsa settimana) con all’ordine del giorno – tra le altre cose – la stretta sulla guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti voluta dal ministro Matteo Salvini. Non è escluso che nella seduta venga anche nominato il commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione in Emilia-Romagna. Sul nome nei giorni scorsi c’è stato un braccio di ferro tra lo stesso Salvini e la premier che potrebbe essere risolto con una soluzione ‘istituzionale’: il nome che circola con insistenza è quello del generale Francesco Paolo Figliuolo, già commissario per l’emergenza Covid, anche se restano in piedi altre ipotesi, a partire da quella del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Mercoledì, poi, Meloni sarà in Parlamento per l’informativa in vista del Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì a Bruxelles. Al centro dell’intervento (e della posizione italiana in Ue) ci saranno naturalmente il tema dei migranti, su cui la premier chiede “passi avanti concreti”, e la riforma del Patto di stabilità. Sarà però anche l’occasione per informare le Camere sulla situazione in Ucraina e su quanto avvenuto in Russia con la ‘rivolta’ poi rientrata della Wagner. Non è escluso che, nell’ambito del dibattito, qualcuno chieda anche spiegazioni sul caso Santanchè: le opposizioni starebbero valutando una mozione di sfiducia che, spiega una fonte di governo, “se fosse a voto segreto potrebbe anche passare”. La situazione è però al momento in stand by in attesa di un intervento in Parlamento della ministra del Turismo. La data sarà decisa domani dalla Conferenza dei presidenti di gruppo del Senato che è il ramo del Parlamento della ministra: giovedì prossimo 29 giugno o la prossima settimana.

C’è poi la ‘patata’ più scottante da risolvere che è quella dell’arrivo in Aula alla Camera delle proposte di legge di Pd e Iv per la ratifica del Mes. Dopo il via libera in commissione Esteri, sono attesi adesso i pareri delle altre commissioni. L’opposizione ha ottenuto l’approdo in Aula il 30 (proprio quando Meloni sarà a Bruxelles) e ha intenzione di non accettare rinvii, che è però quello che vogliono la presidente del Consiglio e la maggioranza. Il passaggio parlamentare, infatti, metterebbe la maggioranza in una posizione molto difficile sia in caso di approvazione (con una spaccatura del centrodestra) che in quello assai più probabile di una bocciatura, vista anche la contrarietà del M5s. Cosa che esporrebbe l’Italia a una ‘figuraccia’ internazionale, con possibili riflessi anche sui mercati. Da qui il tentativo che sarà fatto fino all’ultimo momento di rinviare il voto. Se saltasse la seduta del 30, infatti, difficilmente il testo potrebbe essere votato prima dell’estate, visto l’affollamento di provvedimenti già preventivato per luglio. Se ne riparlerebbe dunque in autunno, anche se il pressing europeo per l’approvazione (manca solo il sì italiano) si fa ogni giorno più forte. In tutto questo, tra Palazzo Chigi e la Camera oggi un tema assai discusso tra politici e addetti ai lavori è la possibile ‘uscita’ di Mario Sechi, capo ufficio stampa della Presidenza del Consiglio, che secondo indiscrezioni starebbe per lasciare il suo posto dopo appena quattro mesi per assumere la direzione di ‘Libero’. Il diretto interessato, che stamani ha presieduto il consueto briefing dello staff di comunicazione, secondo quanto viene riferito, ha liquidato i rumors come non veri, ma molti a Palazzo Chigi confermano l’imminente approdo al quotidiano degli Angelucci.

Afe

Droga, Meloni: avanti con determinazione, lo dobbiamo a elettori

Droga, Meloni: avanti con determinazione, lo dobbiamo a elettoriRoma, 26 giu. (askanews) – “Giornata mondiale contro le droghe: durante il mio intervento nell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati, la contestazione di alcuni parlamentari di sinistra a favore della legalizzazione. Anche nel rispetto di milioni di italiani che hanno scelto le nostre politiche con il loro voto, andremo avanti con convinzione e determinazione”. Lo scrive su Instagram la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, postando alcune immagini della contestazione di Riccardo Magi (+Europa) e la sua replica dal palco.

Meloni confermata presidente del Partito Conservatori e Riformisti(Ecr)

Meloni confermata presidente del Partito Conservatori e Riformisti(Ecr)Roma, 26 giu. (askanews) – Il Consiglio del Partito dei Conservatori e Riformisti europei (ECR Party) si è riunito oggi a Roma e ha approvato all’unanimità la proposta del vicepresidente del Parlamento europeo, Roberts Zile, di rinnovare il mandato di Giorgia Meloni alla presidenza del partito e quello dei due vicepresidenti, Jorge Buxadè (Vox, Spagna) e Radoslaw Fogiel (PiS, Polonia). Meloni ha ringraziato il Consiglio per la fiducia e ha accettato di proseguire il suo impegno alla guida dei conservatori, ponendosi come orizzonte le prossime elezioni europee.

Nella sua relazione introduttiva, il presidente di ECR Party si è congratulata “per la crescita raggiunta in tutte i recenti appuntamenti elettorali dai partiti nazionali aderenti alla famiglia dei conservatori, che fa ben sperare per una forte affermazione della famiglia conservatrice alle prossime elezioni europee del 9 giugno 2024”. Particolare attenzione è stata dedicata ai prossimi appuntamenti elettorali in Spagna e Polonia ma anche ai temi chiave dell’agenda politica europea.”La concretezza dei Conservatori – ha aggiunto – sarà ancora più decisiva nell’affrontare questioni cruciali per il futuro del nostro Continente, a cominciare dalla risposta all’aggressione russa contro l’Ucraina, dalla lotta all’immigrazione irregolare e da una transizione ecologica pragmatica e non ideologica”.

Nel corso dell’incontro, coordinato dal Segretario Generale Antonio Giordano, il Consiglio ha indicato Gila Gamliel, Ministro per l’intelligence del governo israeliano e responsabile per gli affari esteri del Likud, quale Vicepresidente aggiunto in rappresentanza dei partiti extra Ue partner di ECR.

Meloni: le droghe fanno male, nessuna è “leggera”. E attacca le serie tv sulle “gesta degli spacciatori”

Meloni: le droghe fanno male, nessuna è “leggera”. E attacca le serie tv sulle “gesta degli spacciatori”Roma, 26 giu. (askanews) – “Non amo l’ipocrisia e voglio ribadire concetti semplici anche se in questo tempo si diventa oggetto di polemica, ma sono abituata a difendere quello in cui credo. La droga fa male sempre e comunque, ogni singolo milligrammo si mangia un pezzo di te”, “la droga ti indebolisce sempre di più”, “seconda cosa banale da dire le droghe fanno male tutte: non ci sono distinzioni sensate in questo senso, dire che non sono tutte uguali è un inganno e chi lo dice lo sa, questo ha prodotto conseguente pesantissime”, nessuna, insomma, è “leggera”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo all’auletta dei gruppi di Montecitorio a un convegno in occasione della Giornata mondiale contro le droghe.

“Sono contenta di essere qui con tanti ragazzi e ragazze, sono felice per il significato quasi rivoluzionario di essere qui oggi governo, istituzioni, comunità, esperti, famiglie, giovani e insegnanti perchè abbiamo una Giornata contro la droga ma attorno a quella scadenza c’è stata soprattutto indifferenza. Non è scontato essere qui perchè non è avvenuto in passato, si è preferito tenere i riflettori spenti sul fenomeno crescente della droga e delle dipendenze patologiche, sull’emergenza di cui fingiamo di accorgerci solo quando arriva la tragedia con una indignazione a intermittenza che scompare spesso senza neanche citare la causa che ha portato alla tragedia: la droga e la dipendenza”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Farlo – ha aggiunto – comporterebbe un esame di coscienza su come è stata trattata l’emergenza, è come se considerassimo la droga come una calamità, imprevedibile, imprevista e inevitabile. E’ un atteggiamento ipocrita, quello che accade non è inevitabile e non è imprevedibile. Quello che accade accade perchè il fenomeno è stato banalizzato, tollerato quando non propagandato”.

“Quello che accade con la droga è stato tollerato e banalizzato se non divulgato, come se fosse una forma di libertà, non capisco come si possa considerare libertà una cosa che ti rende schiavo. Come si può amare una costrizione?” ha sottolineato Meloni. La premier ha puntato il dito anche contro una certa prospettiva indulgente: “Tutta la narrazione va in una direzione: film, serie televisive. Il messaggio è che la droga è anticonformista, non fa male, fa bene. Ci sono serie che raccontano le gesta di uno spacciatore sulle stesse piattaforme che facevano i documentari contro Vincenzo Muccioli” E c’è stata anche una breve interruzione dell’intervento della premier con una protesta inscenata nella saletta della Camera: l’onorevole Magi (+ Europa) ha esposto un cartello con la scritta “Cannabis: se non ci pensa lo Stato ci pensa la mafia”. “Abbiamo visto i risultati delle vostre politiche, non mi faccio intimidire”, ha replicato Meloni. Il cartello esposto da Magi e da un’altra manifestante sono stati presi dai commessi e Magi si è poi allontanato dall’auletta dei gruppi.

“Lei – ha detto meloni rivolta a Magi – dovrebbe ricordarsi che è grazie alle politiche che avete fatto se ci siamo ridotti così, guardi questi ragazzi, onorevole Magi dovrebbe sapere che non mi faccio intimidire, perchè so esattamente quello che sto facendo, il punto è se voi vi rendiate conto di quello che state facendo”. Nella lotta alla droga – ha proseguito Meloni – “questo governo non intende voltarsi dall’altra parte e ignorare il problema ma affrontarlo con coraggio e determinazione. Sarebbe molto più comodo sul piano del consenso far finta di niente, come hanno fatto altri, ammiccare alle dipendenze per sembrare anticonformisti ma credo che non ci sia niente di più anticonformista di dire le cose come stanno assumendoci la responsababilità. Una politica che non garantisce la scuola, una prospettiva, un futuro ai giovani e in cambio dice ‘fumati una canna’ non sarà mai la mia politica. E’ finita la stagione dell’indifferenza, del lassismo, del disinteresse. Il messaggio è che lo Stato intende fare la sua parte per combattere un fenomeno che è fuori controllo”. “E’ un fenomeno in costante evoluzione” quello della droga, “vogliamo rimettere al centro la persona umana e lo Stato ad ascoltare i bisogni delle persone con un approccio multidisciplinare, anche questo è un cambio di paradigma. Si è fatta strada la cultura dello scarto, è una cultura infame che ti lascia ai margini se non corrispondi ai canoni del perfetto produttore o consumatore”, ha proseguito la presidente del Consiglio. “Anziani e disabili sono stati considerati scarti, i tossicodipendenti sono stati considerati come scarti quando è dimostrato che un tossicodipendente è un malato perfettamente curabile, se uno ti dà una mano ti rimetti in piedi, questo governo intende combattere la cultura dello scarto, vogliamo rimettere al centro la persona umana” ha sottolineato Meloni, concludendo: “Voglio dire alle associazioni e agli operatori di questo campo: so che è stato un percorso nel quale spesso vi siete sentiti soli, da domani non lo sarete più”.