Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Mes, tensione dopo parere Mef ma governo non cambia linea e vuole rinvio

Mes, tensione dopo parere Mef ma governo non cambia linea e vuole rinvioRoma, 21 giu. (askanews) – Sul Mes la linea del governo non cambia e non c’è una divergenza “politica” sulla questione. E’ questo ciò che filtra da Palazzo Chigi, dopo la pubblicazione della lettera che il ministero dell’Economia ha inviato alla commissione Esteri della Camera, presieduta da Giulio Tremonti.

La valutazione del Mef era stata richiesta lo scorso 27 aprile, a un mese dall’incardinamento delle due proposte di legge di Pd e Iv per la ratifica del Mes, che solo l’Italia ancora non ha adottato, nonostante il ‘pressing’ di Bruxelles e di alcuni Stati membri. Nel documento, firmato dal capo dipartimento di via Venti Settembre, si afferma – tra le altre cose – che “sulla base di riscontri avuti da analisti e operatori del mercato, è possibile che la riforma del Mes, nella misura in cui venga percepita come un segnale di rafforzamento della coesione europea, porti ad una migliore valutazione del merito di credito degli Stati membri aderenti, con un effetto più pronunciato per quelli a più elevato debito come l’Italia”. Parole che appaiono fuori linea con quanto affermato più volte dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo cui il Meccanismo europeo di stabilità è uno “stigma”, uno strumento inutile perchè “non è stato mai utilizzato da nessuno”. Però, si fa notare da piazza Colonna, quello del Mef è un parere “tecnico” e non “politico”, che non cambia la valutazione più volte espressa: il Mes è “una parte di una serie di strumenti” a partire dal nuovo Patto di stabilità, “che vanno discussi nel loro complesso” e dunque “sarebbe stupido aprire il tema adesso”.

Le due proposte di legge, però, creano imbarazzo nel governo e nella maggioranza. L’esame in commissione è stato intanto rinviato di 24 ore, a giovedì, mentre sono in corso “interlocuzioni” tra Palazzo Chigi e la maggioranza. La bocciatura ‘tout court’ delle due proposte è una strada possibile, anche se si preferirebbe evitarla per non esporre l’Italia a una ‘figuraccia’ internazionale. Per questo la via maestra che il centrodestra vorrebbe percorrere – spiegano fonti parlamentari – è un rinvio, almeno a dopo l’estate, dell’esame in Aula al momento previsto il 30 giugno, mentre prosegue il confronto con Bruxelles. Anche se la Lega ribadisce il suo “no” alla ratifica. L’opposizione, però, non ci sta e attacca. Il leader M5s Giuseppe Conte parla di “governo allo sbando” e anche per la segretaria Pd Elly Schlein “la maggioranza è nel caos”. Secondo Maurizio Lupi, di Noi moderati, però, “è chiaro che nella maggioranza di governo esistono sensibilità diverse e che la firma di un importante impegno internazionale richiede attenzione, ma, come sempre, si troverà una sintesi in Parlamento e il centrodestra voterà compatto quando sarà il momento”.

Un capitolo a parte merita quello che è accaduto sul Dl lavoro: in mattinata il governo è andato sotto in commissione Bilancio al Senato dove sono stati bocciati i pareri sugli emendamenti presentati dalla relatrice Paola Mancini di Fratelli d’Italia. A mancare, secondo quanto sostenuto dall’opposizione, i voti dei membri di Forza Italia. Un incidente, secondo Riccardo Magi di +Europa, che mostra come stia “scattando la resa dei conti dopo la scomparsa di Berlusconi”. Dal governo si minimizza, ma la situazione degli azzurri è tenuta sotto osservazione. “Questi problemi, con il taglio del numero dei parlamentari, si verificano – riflette un esponente dell’esecutivo -. Certo è che se nelle prossime settimane si dovessero ripetere episodi del genere potrebbe emergere un problema di tenuta del gruppo. Staremo a vedere”.

Fi, domani prima nomina post Cav: tesoriere uomo fiducia famiglia

Fi, domani prima nomina post Cav: tesoriere uomo fiducia famigliaRoma, 21 giu. (askanews) – Che la decisione del cambio in corsa sia arrivata letteralmente a sorpresa, lo dimostra il fatto che neanche il diretto interessato era stato precedentemente avvertito. Domani alle 15 si riunirà il Comitato di presidenza di Forza Italia che, come annunciato la settimana scorsa da Antonio Tajani, dovrà fissare la data del Consiglio nazionale. Ovvero dell’appuntamento, che dovrebbe tenersi a metà luglio, che indicherà lo stesso ministro degli Esteri come reggente del partito dopo la morte del leader fondatore, Silvio Berlusconi. Prima tappa di una strada che dovrà poi portare al Congresso il prossimo anno.

Ma all’ordine del giorno della convocazione, inviata questa mattina agli aventi diritto, è comparso anche un secondo punto: la “sostituzione del Commissario dell’amministratore nazionale”, ovvero il tesoriere, ruolo che attualmente è ricoperto da Alfredo Messina, che ha scoperto la novità che lo riguardava leggendo la mail, come tutti gli altri. Uomo Fininvest, non è nuovo a certe “sorprese”: anche la sua esclusione dalle liste elettorali per le ultime Politiche è avvenuta, per così dire, a sua insaputa. Messina ricopriva l’incarico, in qualità di commissario, dal giugno 2016, quando prese il posto di Maria Rosaria Rossi, fino a quel momento regina indiscussa dell’allora cerchio magico. Al suo posto sarebbe in arrivo l’avvocato Fabio Roscioli, uno dei legali storici dell’ex premier, ma soprattutto uomo di fiducia della famiglia. Che così, dunque, torna ad inviare un segnale di continuità rispetto alla creatura politica voluta dal padre e soprattutto a manifestare la volontà di un impegno economico. In quanto eredi, i figli dell’ex leader di Forza Italia hanno infatti ereditato anche gli oltre 90 milioni di crediti che il fondatore vantava con il movimento.

Nel partito azzurro finora ogni decisione di Berlusconi era legge, e poco male se qualche passaggio formale non veniva effettuato. Ma adesso è diverso. Lo statuto, per esempio, prevede che “l’amministratore nazionale è eletto a maggioranza dei presenti dal Consiglio nazionale, su proposta del comitato di presidenza”. Come si legge all’articolo 46, poi, “è il solo autorizzato, in sede nazionale e locale, al deposito delle candidature e all’utilizzo del contrassegno elettorale”.

Dl lavoro, Schlein: la maggioranza non sta in piedi

Dl lavoro, Schlein: la maggioranza non sta in piediRoma, 21 giu. (askanews) – “La maggioranza è nel caos”. Lo dice la segretaria Pd Elly Schlein. “Dopo quanto avvenuto alla Camera sul Mes, con il ministero dell’Economia che sconfessa la propaganda del governo, oggi al Senato non riesce a far approvare emendamenti preparati all’ultimo minuto, che cercavano di mettere toppe ai tanti obbrobri contenuti nel Dl lavoro, e va sotto”.

“Il Dl lavoro – aggiunge – era una delle bandiere programmatiche del governo Meloni. Oggi le forze di maggioranza non riescono nemmeno a garantire che gli emendamenti della relatrice siano approvati. Il Dl lavoro è un provvedimento sbagliato, che va cambiato, e noi continueremo ad opporci a norme che aumentano precarietà e povertà. La verità è che questo esecutivo non sta in piedi, incapace di passare dalla propaganda ai fatti”.

Conte: Governo allo sbando su Mes e dl precariato

Conte: Governo allo sbando su Mes e dl precariatoRoma, 21 giu. (askanews) – “Le ultime 24 ore di un Governo Meloni allo sbando: 1. Dimezzano i fondi per i risarcimenti dei gravi infortuni sul lavoro. Non appena lo denunciamo, provano frettolosamente a fare retromarcia. 2. Il Ministero di Giorgetti elogia la riforma del Mes e il Governo Meloni, in imbarazzo dopo le bugie raccontate in pandemia, continua a rinviare le decisioni. 3. Sul decreto Lavoro, in realtà decreto Precariato, il Governo non ha nemmeno la maggioranza in commissione Bilancio al Senato sui suoi stessi emendamenti. Parliamo del provvedimento che fa cassa su chi è in difficoltà, dimezzando la platea delle persone in difficoltà economica che ora saranno protette dallo Stato”. Lo ha scritto su facebook il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

“In mezzo a questo caos, il carovita sottrae 61 miliardi dal conto corrente degli italiani e Meloni – che prometteva 1000 euro con un click a tutti durante il Covid – resta a guardare. È un Governo incapace, inutile e dannoso”.

Mattarella: grazie a Lula per la sua difesa della democrazia

Mattarella: grazie a Lula per la sua difesa della democraziaRoma, 21 giu. (askanews) – “Sono molto lieto che il presidente Lula torni al Quirinale da presidente del Brasile, voglio esprimere grande apprezzamento per la sua difesa della democrazia e del Parlamento contro l’assalto al Parlamento nel tentativo di sovvertire i risultati elettorali è stato momento di grande democrazia, e la democrazia è molto importante”. Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha accolto al Quirinale il presidente del Brasile, Luis Inacio Lula da Silva. “La sua presenza a Roma è un onore per la Repubblica italiana – ha detto il capo dello Stato -, è per me un piacere dare il benvenuto al Quirinale a lei e alla delegazione che la accompagna. Lei qui ha già incontrato due dei miei predecessori”, ha ricordato Mattarella aggiungendo che “la sua presenza qui è l’occasione per ribadire la vicinanza e l’amicizia che lega Brasile e Italia e la volontà di accrescere la nostra collaborazione sotto ogni profilo”.

L’ex ministro Bianchi: scorretta la traccia della maturità su di me, vergogna

L’ex ministro Bianchi: scorretta la traccia della maturità su di me, vergognaRoma, 21 giu. (askanews) – “L’ho trovato inaudito e offensivo nei miei confronti e nei confronti dei ragazzi e delle famiglie. Di una sconcezza e scorrettezza infinite”. Così l’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi commenta in una intervista a Repubblica la scelta del Ministero dell’Istruzione e del Merito di inserire tra le tracce del tema della Maturità la “Lettera aperta al Ministro Bianchi sull’esame di Maturità”, scritta nel 2021 da esponenti del mondo accademico e culturale italiano, nella quale si esponeva una serie di critiche sull’esame 2022, preparato allora da Bianchi, definito una “burletta”.

“Io trovo offensivo e indecente offrire una traccia ai maturandi basata su cose vecchie che non si sono avverate. E’ una traccia che non tiene conto di quello che è successo dopo. E’ una traccia su un’opinione”, dice ancora Bianchi in un’altra intervista al Corriere della Sera: “E’ offensivo anche per tutti coloro che con me hanno lavorato per riportare gli studenti in classe – cosa che abbiamo fatto – per il bene della scuola e per fare un esame vero lo scorso anno. Se questo deve servire per propugnare un’idea di scuola selettiva, ci si confronta a viso aperto. Non con riferimenti in un tema di maturità. Sono senza parole e lo trovo un attacco vergognoso”.

Schlein ha incontrato Lula: straordinario simbolo di lotta

Schlein ha incontrato Lula: straordinario simbolo di lottaRoma, 21 giu. (askanews) – “Sono molto felice di aver incontrato il Presidente Lula, ed essermi confrontata con lui sulle sfide comuni sui grandi temi globali: democrazia, contrasto ai cambiamenti climatici e alle disuguaglianze”. Lo scrive Elly Schlein sul suo profilo Instagram, pubblicando anche una foto dell’incontro. “Lula – aggiunge – è un simbolo straordinario di lotta, di riscossa e di rivincita delle persone più deboli su una destra estrema che anche in Brasile ha spaccato la società, emarginato i più deboli e fatto gli interessi di pochissimi”.

Pd, Schlein incontra Lula: “Lui straordinario simbolo di lotta”

Pd, Schlein incontra Lula: “Lui straordinario simbolo di lotta”Roma, 21 giu. (askanews) – “Sono molto felice di aver incontrato il Presidente Lula, ed essermi confrontata con lui sulle sfide comuni sui grandi temi globali: democrazia, contrasto ai cambiamenti climatici e alle disuguaglianze”. Lo scrive Elly Schlein sul suo profilo Instagram, pubblicando anche una foto dell’incontro.

“Lula – aggiunge – è un simbolo straordinario di lotta, di riscossa e di rivincita delle persone più deboli su una destra estrema che anche in Brasile ha spaccato la società, emarginato i più deboli e fatto gli interessi di pochissimi”.

Polemica per la traccia alla maturità sulla “lettera a Bianchi”

Polemica per la traccia alla maturità sulla “lettera a Bianchi”Roma, 21 giu. (askanews) – Tra le tracce uscite oggi per gli esami di maturita cè anche la seguente: “Lettera aperta al Ministro Bianchi sugli Esami di Maturità”. La missiva era indirizzata nel dicembre 2021 all’allora ministro dell’Istruzione del governo Draghi da illustri esponenti del mondo accademico e culturale italiano, che esponevano una serie di critiche sull’esame, una “burletta” “senza gli scritti”. Con questa traccia, gli studenti sono chiamati a esporre il proprio punto di vista confrontandosi in maniera critica con le tesi espresse nel testo.

Ed è polemica. “Trovo molto grave la scelta di inserire tra i temi di attualità un commento ad una lettera aperta che alcuni esponenti del mondo accademico e culturale, nel 2021, scrissero all’allora ministro Bianchi per reintrodurre le prove scritte alla maturità, eliminate per il rischio contagio. Cercare di criticare in modo surrettizio la decisione difficile di un Ministro durante uno dei momenti più complicati della storia del Paese offre un’immagine davvero poco virtuosa dell’attuale amministrazione”. Lo afferma Irene Manzi, responsabile scuola del Pd. “È un’idea della Politica – lamenta – come guerra. Un inedito che purtroppo non stupisce ma che non può passare sotto traccia. Dispiace che si voglia portare una questione dolorosa che, per colpa di certa politica, è stata strumentalizzata ed ideologizzata, all’interno di un momento così importante nella vita degli studenti. Una scelta ancora una volta divisiva ed ideologica rivolta contro chi ha preceduto l’attuale ministro al dicastero di Viale Trastevere”.

“Una decisione senza precedenti – insiste l’esponente Pd – non in linea con le istituzioni, che non fa onore a chi l’ha compiuta e che coinvolge il momento più importante del percorso scolastico delle studentesse e degli studenti”.

Meloni: governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorare

Meloni: governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorareRoma, 21 giu. (askanews) – “Questo governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorare ed è impegnato, fin dal primo giorno, per mettere chi vuole lavorare nelle condizioni di farlo sempre meglio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un video messaggio inviato all’Assemblea dell’Ance, in corso a Roma. “Avere un codice degli appalti basato sulla fiducia tra lo Stato le imprese vuol dire garantire alle aziende tempi e costi certi e la possibilità di pianificare e programmare il lavoro”, ha aggiunto la premier.

“Poi è chiaro che se questa fiducia viene tradita la risposta dello Stato deve essere dura, perché i primi danneggiati da pratiche scorrette sono proprio quelle aziende che hanno rispettato le regole e i cittadini che si trovano con opere e servizi scadenti”, ha aggiunto Meloni sottolineando che “non si può partire da un principio di colpevolezza verso tutti, come è stato per troppe volte in cui grava sulle spalle delle imprese e delle persone per bene l’onere di dimostrare di essere tali”.