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Gli auguri di pronta guarigione del mondo politico a Silvio Berlusconi ricoverato a Milano

Gli auguri di pronta guarigione del mondo politico a Silvio Berlusconi ricoverato a Milano




Gli auguri di pronta guarigione del mondo politico a Silvio Berlusconi ricoverato a Milano – askanews.it



















Milano, 5 apr. (askanews) – “Siamo stati al chiuso, quindi non ho avuto il telefono fino a un secondo fa, però è ricoverato in terapia intensiva perché non era stato risolto un problema che riguardava un’infezione. Però parla, è tutto quello che so”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine della riunione ministeriale della Nato oggi a Bruxelles, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se sapesse come sta il leader e fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele. “Berlusconi aveva avuto un’infezione che non è terminata, è lì per ulteriori controlli”. Lo afferma Paolo Barelli, capogruppo di Fi alla Camera, conversando con i giornalisti in Transatlantico delle condizioni di salute di Berlusconi. “Ci sarà un bollettino medico stasera – prosegue – la situazione è stazionaria. Ho parlato con la famiglia, c’è preoccupazione, ma con la dovuta prudenza io resto ottimista. La famiglia è lì, abbiamo l’impressione che ci sia una ricaduta di quello che evidentemente non era stato superato”.

Al cavaliere, in poche ore, sono arrivati messaggi di auguri di pronta guarigione dal mondo politico. “A nome del Senato e mio personale formulo sinceri e affettuosi auguri di pronta guarigione al senatore e amico Silvio Berlusconi. Ti aspettiamo in Aula”. Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa. “Forza Silvio, l’Italia ti aspetta!”. Così su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini, che allega una foto con il Cavaliere in Sardegna. “Auguri di pronta guarigione all’amico Silvio Berlusconi: spero torni presto a lavorare e confido di rivederlo quanto prima in Senato. Forza Silvio, ti aspettiamo”. Lo afferma il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli. “Auguri di pronta guarigione al presidente Silvio Berlusconi, lo aspettiamo presto per continuare la nostra azione di buongoverno per la Nazione” scrive su Twitter il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Auguro al presidente Silvio Berlusconi una pronta e piena guarigione. Con l’auspicio che possa ristabilirsi presto, un pensiero affettuoso e un abbraccio. Forza presidente, ti aspettiamo presto a lavoro, con la stessa forza e passione al servizio dell’Italia”. Lo ha dichiarato in una nota la ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Elisabetta Casellati. “Un grande abbraccio a Silvio Berlusconi, è un momento difficile ma l’affetto di tante persone è la forza che può aiutare a superare le sfide più difficili”. Così sui social il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli. “A nome di tutto il gruppo di Fratelli d’Italia al Senato rivolgo al presidente Berlusconi un sentito augurio di pronta guarigione. Lo attendiamo qui a Palazzo Madama per continuare insieme l’importante stagione di governo che gli italiani con il loro voto hanno voluto affidare alla nostra coalizione” dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan. “Un grande in bocca al lupo a Silvio Berlusconi che è di nuovo al San Raffaele”. Lo ha detto Matteo Renzi, in conferenza stampa. “Un sincero augurio di pronta guarigione al presidente Berlusconi da parte mia e di tutto il gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Forza Silvio, ti aspettiamo”. Così su Twitter il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

“Forza Silvio. L’augurio è di vederti quanto prima al lavoro”. Così i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. “Siamo vicini al presidente Silvio Berlusconi e gli auguriamo di rimettersi presto per continuare a dare il suo contributo di passione e di idee alla politica ed alle istituzioni. Forza Cav, siamo con te”. Lo afferma il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi. “Auguri di pronta guarigione a Silvio Berlusconi, nuovamente ricoverato all’ospedale San Raffaele. Speriamo di rivederlo al più presto al lavoro per il nostro Paese”. Così scrive il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, su Twitter. “Auguri di pronta guarigione al presidente Silvio Berlusconi, certi che si riprenderà al più presto per proseguire con la sua attività politica al servizio del Paese”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

Renzi direttore del “Riformista”: raddoppio impegno, parlo ai moderati

Renzi direttore del “Riformista”: raddoppio impegno, parlo ai moderati




Renzi direttore del “Riformista”: raddoppio impegno, parlo ai moderati – askanews.it




















Milano, 5 apr. (askanews) – Il “rapporto tra verità e viralità”, il garantismo e il rapporto tra politica e magistratura. La politica estera. E poi i temi politici cari al Terzo polo: nucleare, innovazione, riforme. Con l’ambizione di “proporre un’agenda diversa” rispetto a quella dell’attuale dibattito e parlare “ai moderati del centrodestra e alle aree del Pd che non si riconoscono in Schlein”. Matteo Renzi descrive così l’indirizzo che vorrà dare a Il Riformista, in una doppia veste di parlamentare e direttore che a chi storce la bocca ricorda fu già di “Veltroni a L’Unità e di Sergio Mattarella al glorioso Il Popolo”. A lui tocca raccogliere il testimone di Piero Sansonetti, che va a dirigere L’Unità: entrambe le testate proprietà di Alfredo Romeo, imprenditore che con la famiglia Renzi ha condiviso il coinvolgimento nell’inchiesta Consip.

La notizia arriva in mattinata, la annuncia un tweet del quotidiano, rilanciato poi da Renzi: “Siamo stati bravissimi a tenere il segreto”, si diverte l’ex premier, rivelando che Giorgia Meloni “è stata la prima a saperlo: resto un suo fiero avversario, ma l’ho chiamata stamattina per dirglielo”. Dunque prima anche di Carlo Calenda, che però “mi sembra entusiasta, ha già ritwittato…”. L’idea, gigioneggia ancora Renzi, arriva da un insospettabile: “Non dirò mai il nome dell’autorevole parlamentare del Pd che ha suggerito a Sansonetti il mio nome per la direzione del Riformista, gli rovinerei la carriera politica… quindi non farò mai il nome di Gianni Cuperlo”. Su quanto guadagnerà, Renzi glissa: “Non ho ancora firmato un contratto, forse guadagnerò un po di più, ma da parlamentare credo nella trasparenza e comunicherò tutto”. L’obiettivo dunque è quello di parlare a quell’area che va “da Fi e Udc ai moderati del Pd che non si riconoscono” nella “sinistra radicale” di Elly Schlein. Lo spazio politico per il Terzo polo sono convinto che ci sia e sia ampio, penso che lo spazio del Riformista debba andare oltre il Terzo polo”. Un obiettivo “in linea con la mia esperienza politica: non lascio ma raddoppio. Continuerò a fare il parlamentare dell’opposizione, continuerò a intervenire in Aula, continuerò a fare quello che facevo prima. Ma ci metto anche un’operazione che per me serve al Paese”.

In un ruolo singolare, considerando il rapporto con i giornalisti, segnato da numerose querele: “Non le ritiro”, afferma Renzi, “e ora semmai rischio di riceverle…”. E arriva anche una doamnda sui rapporti con l’Arabia Saudita, patria del giornalista Kashoggi fatto barabaramente uccidere: “Il mio giudizio su futuro dell’Arabia Saudita fu molto criticato, parlai di nuovo Rinascimento, faccio una scommessa con voi: da qui al 2030 sarete tutti a riconoscere che quel percorso sta portando a un cambimento radicale. E il fatto che l’Arabia Saudita avrebbe assunto una leadership nel percorso di cambiamento e innovazione oggi sta sotto gli occhi di tutti. Se parliamo di geopolitica non ho alcun motivo per cambiare idea”, rivendica Renzi. “Poi come in tanti altri Paesi non c’è un regime di libertà di informazione, come anche in alcuni Paesi d’Europa e io su questo ho sempre parlato nelle sedi opportune”.

Renzi nuovo direttore de “Il Riformista”: raddoppio l’impegno, parlo ai moderati

Renzi nuovo direttore de “Il Riformista”: raddoppio l’impegno, parlo ai moderati




Renzi nuovo direttore de “Il Riformista”: raddoppio l’impegno, parlo ai moderati – askanews.it




















Milano, 5 apr. (askanews) – Il “rapporto tra verità e viralità”, il garantismo e il rapporto tra politica e magistratura. La politica estera. E poi i temi politici cari al Terzo polo: nucleare, innovazione, riforme. Con l’ambizione di “proporre un’agenda diversa” rispetto a quella dell’attuale dibattito e parlare “ai moderati del centrodestra e alle aree del Pd che non si riconoscono in Schlein”. Matteo Renzi descrive così l’indirizzo che vorrà dare a Il Riformista, in una doppia veste di parlamentare e direttore che a chi storce la bocca ricorda fu già di “Veltroni a L’Unità e di Sergio Mattarella al glorioso Il Popolo”. A lui tocca raccogliere il testimone di Piero Sansonetti, che va a dirigere L’Unità: entrambe le testate proprietà di Alfredo Romeo, imprenditore che con la famiglia Renzi ha condiviso il coinvolgimento nell’inchiesta Consip.

La notizia arriva in mattinata, la annuncia un tweet del quotidiano, rilanciato poi da Renzi: “Siamo stati bravissimi a tenere il segreto”, si diverte l’ex premier, rivelando che Giorgia Meloni “è stata la prima a saperlo: resto un suo fiero avversario, ma l’ho chiamata stamattina per dirglielo”. Dunque prima anche di Carlo Calenda, che però “mi sembra entusiasta, ha già ritwittato…”. L’idea, gigioneggia ancora Renzi, arriva da un insospettabile: “Non dirò mai il nome dell’autorevole parlamentare del Pd che ha suggerito a Sansonetti il mio nome per la direzione del Riformista, gli rovinerei la carriera politica… quindi non farò mai il nome di Gianni Cuperlo”. Su quanto guadagnerà, Renzi glissa: “Non ho ancora firmato un contratto, forse guadagnerò un po di più, ma da parlamentare credo nella trasparenza e comunicherò tutto”. L’obiettivo dunque è quello di parlare a quell’area che va “da Fi e Udc ai moderati del Pd che non si riconoscono” nella “sinistra radicale” di Elly Schlein. Lo spazio politico per il Terzo polo sono convinto che ci sia e sia ampio, penso che lo spazio del Riformista debba andare oltre il Terzo polo”. Un obiettivo “in linea con la mia esperienza politica: non lascio ma raddoppio. Continuerò a fare il parlamentare dell’opposizione, continuerò a intervenire in Aula, continuerò a fare quello che facevo prima. Ma ci metto anche un’operazione che per me serve al Paese”.

In un ruolo singolare, considerando il rapporto con i giornalisti, segnato da numerose querele: “Non le ritiro”, afferma Renzi, “e ora semmai rischio di riceverle…”. E arriva anche una doamnda sui rapporti con l’Arabia Saudita, patria del giornalista Kashoggi fatto barabaramente uccidere: “Il mio giudizio su futuro dell’Arabia Saudita fu molto criticato, parlai di nuovo Rinascimento, faccio una scommessa con voi: da qui al 2030 sarete tutti a riconoscere che quel percorso sta portando a un cambimento radicale. E il fatto che l’Arabia Saudita avrebbe assunto una leadership nel percorso di cambiamento e innovazione oggi sta sotto gli occhi di tutti. Se parliamo di geopolitica non ho alcun motivo per cambiare idea”, rivendica Renzi. “Poi come in tanti altri Paesi non c’è un regime di libertà di informazione, come anche in alcuni Paesi d’Europa e io su questo ho sempre parlato nelle sedi opportune”.

Alcune delle cose che ha detto Meloni dopo l’incontro con il premier spagnolo Sanchez

Alcune delle cose che ha detto Meloni dopo l’incontro con il premier spagnolo Sanchez




Alcune delle cose che ha detto Meloni dopo l’incontro con il premier spagnolo Sanchez – askanews.it




















Roma, 5 apr. (askanews) – Tra i temi discussi dalla presiodente del Consiglio Giorgia Meloni nell’incontro con il premier spagnolo, Pedro Sanchez, a palazzo Chigi c’è stato quello della immigrazione: “Riteniamo molto importante su questo il cambio di passo dell’Europa che guarda con più attenzione alla difesa dei confini esterni, ma conveniamo che al prossimo Consiglio europeo di giugno ci siano avanzamenti concreti con risposte immediate ed efficaci, a partire da investimenti e stanziamenti per i Paesi del Nord Africa”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine del colloquio con Sanchez. “Per parte italiana, ma anche per parte spagnola, il tema dell’immigrazione – ha sottolineato Meloni – è un tema molto importante. Su questo, lo abbiamo detto molte volte, il cambio di passo di una Europa che oggi guarda con molta più attenzione alla difesa dei suoi confini esterni è importante, ma conveniamo che nel prossimo consiglio di giugno di spossa fare stato degli avanzamenti concreti della Commissione europea sulle iniziative che è necessario portare avanti a cominciare dagli investimenti fondamentali per cooperare e trovare soluzioni strutturali con i Paesi del Nord Africa”.

Durante il bilaterale si è discusso dell’Ucraina “non solo ribadendo pieno sostegno alla causa” perché “continueremo a garantire un sostegno a 360 gradi a Zelensky finché sarà necessario” ma “ragioniamo anche su come favorire una pace giusta e rispettosa dell’integrità ucraina”. L’Italia chiede che la riforma della governance europea “punti sulla crescita più che sulla stabilità”, “crediamo sia fondamentale portare a casa questa riforma entro la fine dell’anno e daremo il nostro pieno sostegno a Sanchez” e al semestre di presidenza spagnola “per questo obiettivo”.

Per Giorgia Meloni “bisogna fare attenzione a che non si percepiscano due pesi e due misure, due velocità sull’attuazione delle decisioni” prese in Europa: “Come si è proceduto velocemente sull’allentamento degli aiuti di Stato che era caro ad alcuni Stati, confidiamo nella stessa velocità per una piena flessibilità nell’utilizzo dei fondi esistenti e sul fondo sovrano per sostenere le industrie europee”. “Sono molto lieta di questo incontro. Molte sono le materie sulle quali Italia e Spagna si trovano ad affrontare lo stesso punto di vista e molte sono le convergenze che già in questi mesi all’interno del Consiglio europeo abbiamo spesso trovato su diverse materie. Particolarmente questo rapporto diventa importante nel momento in cui la Spagna si prepara ad assumere la presidenza di turno del Consiglio europeo e credo che fosse particolarmente importante per noi attraverso questo incontro fare lo stato dell’arte sulla sintonia tra le nostre nazioni, sulla necessità che l’Europa, in una fase così delicata sulle materie che discutiamo, dia risposte efficaci e immediate” ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Vertice a Palazzo Chigi sull’emergenza migranti in Tunisia: sblocco dei finanziamenti è prioritario

Vertice a Palazzo Chigi sull’emergenza migranti in Tunisia: sblocco dei finanziamenti è prioritario




Vertice a Palazzo Chigi sull’emergenza migranti in Tunisia: sblocco dei finanziamenti è prioritario – askanews.it



















Roma, 4 apr. (askanews) – Si è tenuto stasera a palazzo Chigi un vertice presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a cui hanno preso parte i ministri Salvini, Tajani, Piantedosi, Crosetto, e i sottosegretari Mantovano e Fazzolari. Il vertice si è concentrato sulla emergenza migranti in Tunisia.

Fonti di palazzo Chigi spiegano che “prioritaria è l’azione per aiutare questa nazione amica in un momento di difficoltà”. In particolare – viene sottolineato – si è discusso dello sblocco dei finanziamenti. “Pur nella difficoltà del quadro, sulla Tunisia” e sullo sblocco dei fondi “si registrano progressi sia da parte degli Stati Uniti che dell’Unione europea, grazie anche all’impegno italiano”, si spiega. E in tal senso – si sottolinea – assume rilievo la visita nei prossimi giorni a Roma del ministro degli Esteri tunisino, Nabil Ammar, per un incontro con il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Delmastro torna in commissione Giustizia al Senato e il Pd abbandona i lavori

Delmastro torna in commissione Giustizia al Senato e il Pd abbandona i lavori




Delmastro torna in commissione Giustizia al Senato e il Pd abbandona i lavori – askanews.it




















Roma, 4 apr. (askanews) – Il Pd ha abbandonato la commissione Giustizia del Senato per protestare contro la presenza del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, il quale è tornato a seguire i lavori in Parlamento, in rappresentanza del governo.

E’ la prima volta che l’esponente Fdi torna in commissione dopo le polemiche esplose per l’intervento del collega di partito Giovanni Donzelli sul caso Cospito e dopo che le opposizioni avevano annunciato che avrebbero abbandonato i lavori se Delmastro si fosse ripresentato.

Salvini contro lo stop del Garante della Privacy a ChatGPT: non mi piace, si blocca il progresso

Salvini contro lo stop del Garante della Privacy a ChatGPT: non mi piace, si blocca il progresso




Salvini contro lo stop del Garante della Privacy a ChatGPT: non mi piace, si blocca il progresso – askanews.it




















Roma, 4 apr. (askanews) – “L’intervento del Garante dalla Privacy che ha messo sostanzialmente al bando una chat che si occupa sostanzialmente di intelligenza artificiale e di innovazione, di lavoro, di futuro, di immaginare un paese più moderno, ecco, a me non piace che una norma intervenga bloccando quello che è il progresso”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in una conferenza stampa alla Stampa estera, sul progetto sul Ponte sullo Stretto, in riferimento al blocco di ChatGPT.

“So che la Commissione Ue sta lavorando per accompagnare questo progresso che è sacrosanto ma l’Italia deve essere capitale dell’innovazione. Dobbiamo accompagnarlo il futuro ma non bloccarlo per norma, quindi investire in Italia deve essere una garanzia per un fondo, un imprenditore o un cittadino straniero”, ha aggiunto il ministro. “Non mi piace mettere al bando per norma. Non ditemi che è solo ChatGpt che non garantisce la privacy degli utenti”, ha sottolineato il ministro. “Spero che si possa tornare a utilizzarlo il prima possibile altrimento l’Italia ha un gap con tutti gli altri paesi europei”. Intanto, “è previsto per domani sera un incontro, in videoconferenza, tra i rappresentanti di OpenAI e il Garante per la protezione dei dati personali, che nei giorni scorsi ha imposto alla piattaforma di limitare temporaneamente il trattamento dei dati degli utenti italiani finché non si sarà messa in regola con le normativa privacy italiana e europea”, lo rende noto il Garante per la Privacy.

“L’iniziativa, apprezzata dal Garante – si spiega – fa seguito alla lettera con cui ieri la società statunitense ha risposto al Garante per esprimere la propria disponibilità immediata a collaborare con l’Autorità italiana al fine di rispettare la disciplina privacy europea e giungere a una soluzione condivisa in grado di risolvere i profili critici sollevati dall’Autorità in merito al trattamento dei dati dei cittadini italiani”.

Fitto: il governo riferirà in Parlamento sul Pnrr. E la Lega ancora attacca: non è un totem

Fitto: il governo riferirà in Parlamento sul Pnrr. E la Lega ancora attacca: non è un totem




Fitto: il governo riferirà in Parlamento sul Pnrr. E la Lega ancora attacca: non è un totem – askanews.it



















Roma, 4 apr. (askanews) – “Il Governo accoglie volentieri l’invito a riferire in Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR, intanto perché non vi è nessuna difficoltà a farlo, ma soprattutto perché la consideriamo un’opportunità. Anzi, un’ottima occasione di confronto per approfondire e chiarire il merito delle questioni”. È quanto si legge in una nota del ministro Raffaele Fitto, diffusa da palazzo Chigi.

Ma la Lega va ancora all’attacco: “Mi sia consentito di fare un passaggio sul tema del giorno, il Pnrr, che merita una riflessione perché, esattamente come il tema del Superbonus, ha suscitato fin dall’inizio le nostre perplessità nel merito e nel metodo”, ha detto il deputato della Lega Alberto Bagnai, intervenendo in aula alla Camera nella dichiarazione di voto sul dl Superbonus. “Metteremo in sicurezza anche il Pnrr ma questo richiede un’operazione di verità e non di propaganda. Il vero nemico del Pnrr è chi lo continua a considerare come un totem, a ‘tabuizzare’ il Pnrr, anzichè chi, come questo centrodestra, lo considera uno strumento da adattare alle circostanze”. Bagnai ha spiegato così le perplessità del Carroccio: “Nel merito, perché fin dall’inizio noi ci siamo posti il tema di quanto le priorità scelte in Europa che il Pnrr incorporava fossero effettivamente compatibili con le esigenze del tessuto produttivo del nostro Paese. Faccio un esempio banale: chiunque il Paese lo giri sa che noi abbiamo bisogno di infrastrutture tradizionali, strade, e nel Pnrr non c’è un centesimo per questa roba qui. Bisogna spendere in cemento, quella orrenda cosa grigia che però serve a mandare avanti l’economia, a far circolare le merci”.

“Siamo stati anche contrari nel metodo – ha aggiunto – perché non ci ha mai particolarmente convinto la fretta con cui il piano di Conte è stato poi approvato dal governo Draghi. Eravamo in maggioranza e lo abbiamo detto, senza accogliere in quella approvazione nessuna delle tante cautele che la Lega aveva messo avanti, prima fra tutte la richiesta di trasparenza sul costo dei finanziamenti che il Pnrr ci porta a contrarre”.

Lega ancora all’attacco sul Pnrr: perplessi fin dall’inizio

Lega ancora all’attacco sul Pnrr: perplessi fin dall’inizio




Lega ancora all’attacco sul Pnrr: perplessi fin dall’inizio – askanews.it



















Milano, 4 apr. (askanews) – “Mi sia consentito di fare un passaggio sul tema del giorno, il Pnrr, che merita una riflessione perché, esattamente come il tema del Superbonus, ha suscitato fin dall’inizio le nostre perplessità nel merito e nel metodo”. Lo ha detto il deputato della Lega Alberto Bagnai, intervenendo in aula alla Camera nella dichiarazione di voto sul dl Superbonus. “Metteremo in sicurezza anche il Pnrr ma questo richiede un’operazione di verità e non di propaganda. Il vero nemico del Pnrr è chi lo continua a considerare come un totme, a ‘tabuizzare’ il Pnrr, anzichè chi, come questo centrodestra, lo considera uno strumento da adattare alle circostanze”.

Bagnai ha spiegato così le perplessità del Carroccio: “Nel merito, perché fin dall’inizio noi ci siamo posti il tema di quanto le priorità scelte in Europa che il Pnrr incorporava fossero effettivamente compatibili con le esigenze del tessuto produttivo del nostro Paese. Faccio un esempio banale: chiunque il Paese lo giri sa che noi abbiamo bisogno di infrastrutture tradizionali, strade, e nel Pnrr non c’è un centesimo per questa roba qui. Bisogna spendere in cemento, quella orrenda cosa grigia che però serve a mandare avanti l’economia, a far circolare le merci”. “Siamo stati anche contrari nel metodo – ha aggiunto – perché non ci ha mai particolarmente convinto la fretta con cui il piano di Conte è stato poi approvato dal governo Draghi. Eravamo in maggioranza e lo abbiamo detto, senza accogliere in quella approvazione nessuna delle tante cautele che la Lega aveva messo avanti, prima fra tutte la richiesta di trasparenza sul costo dei finanziamenti che il Pnrr ci porta a contrarre”.

Mattarella: guerra di aggressione è fuori da tempo e da storia

Mattarella: guerra di aggressione è fuori da tempo e da storia




Mattarella: guerra di aggressione è fuori da tempo e da storia – askanews.it



















Ferrara, 4 apr. (askanews) – “In tutto il mondo le università sono chiamate a elaborare riflessioni adeguate alle condizioni che abbiamo, ai mutamenti che vi sono, agli scenari nuovi. Scenari che fanno comprendere come sono fuori dal tempo e dalla storia comportamenti da potenza del secolo scorso, che conducono a una guerra di aggressione ad annettere territori o a competizioni accanite su aspetti marginali”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Ferrara.

“Sono questi gli aspetti rilevanti che contrassegneranno il mondo futuro. E a questo è chiamato il mondo a riflettere – ha aggiunto Mattarella -. E a fare da avanguardia in questa riflessione devono essere le università. Gli atenei hanno questa vocazione, questo ruolo: riflettere per approfondire scenari e indicare percorsi con cui affrontarli. Questo è il mondo che hanno i giovani di fronte, questo è il mondo che le università devono aiutarli a interpretare e governare”.